Home Home
 
 
 
 
 
 
DS16GAMMA - MISSIONE 18 RSS DS16GAMMA - Missione 18

18.08 "Hai qualcosa contro i Klingon, per caso?"

di Durani della Casata di Kanjis, Pubblicato il 22-11-2016

Deep Space 16, Gamma, Centro di Controllo, Plancia 10/06/2396 Ore 07:20


Era stata una lunga nottata e né Durani né la Keane avevano dormito molto.
Durani si era trovata alle prese con l'incombenza inaspettata di dover garantire la sicurezza della stazione, subentrando al Comandante Riccardi.
Tara, invece, col comando provvisorio lasciatole dal Capitano Shran, che si era ritirato per la notte, si stava scervellando da ore sulla teoria del teletrasporto quantico, apparentemente impossibile eppure così calzante alla situazione contingente.
Durani aveva avuto non poche complicazioni a far valere l'autorità del suo grado: molti tenenti della sezione sicurezza la ritenevano troppo giovane per gestire la stazione, oltre a conoscerla ben poco se non per i problemi fin troppo chiacchierati della sua Casata.
Tara, invece, aveva avuto non poche difficoltà a mantenere la concentrazione, come se qualcosa nel suo animo le chiedesse solo di pensare al corpo muscoloso di Rogal.
Durani aveva dovuto usare tutto il suo autocontrollo, cosa non semplice per una Klingon purosangue, per non squartare in due tutti coloro che nemmeno velatamente mal sopportavano l'idea di dover prendere ordini da lei, oltre a farle notare puntualmente che il Comandante Riccardi avrebbe preso decisioni diverse e per loro migliori.
Tara, dal canto suo, aveva dovuto usare tutto il suo autocontrollo per non mollare tutte le sue elucubrazioni e fiondarsi sul lettino dell'Ambasciatore Klingon e dimostrargli tutta la sua preoccupazione.
Nel bel mezzo della notte, Durani si era dovuta precipitare in un noto club della stazione per sedare una rissa scatenatasi quasi dal nulla: l'addetto al controllo delle telecamere di sicurezza aveva riferito che gli avventori avevano iniziato a menare pugni e calci senza motivi apparenti.
Al suo arrivo, il club era già devastato, ma la sua intuizione di disabilitare preventivamente ogni arma ad energia ad eccezione di quelle della sicurezza, aveva evitato che chiunque fosse armato potesse usare la sua arma in quel gioco folle di massacrarsi a vicenda.
Ciononostante era rientrata nel centro di comando decisamente malconcia.
Uno dei vice di Riccardi si era rifiutato di seguirla nella mischia per tirare fuori dai guai le due squadre della sicurezza intervenute per prime al club.
In virtù della sua anzianità di servizio, riteneva di essere lui a dover guidare la sua sezione ed aveva bloccato i suoi uomini disponendoli in un perimetro contenitivo, mentre lui si occupava di introdurre nei sistemi di aerazione del club una sostanza narcotizzante.
Un approccio poco onorevole per Durani oltre che decisamente più lento: il gas avrebbe impiegato diversi minuti per saturare l'aria e la situazione sarebbe potuta degenerare ancora.
Si era pertanto buttata a capofitto nella mischia seguita da uno sparuto gruppetto di ufficiali della sicurezza coi phaser spianati su stordimento a copertura.
Il mancato supporto del resto delle squadre di Riccardi aveva ovviamente causato problemi.
Tara, dal centro di Comando, aveva seguito la situazione in tempo reale e, sebbene non avesse non potuto che ammirare le abilità guerriere nel corpo a corpo della giovane amica e collega, si era realmente preoccupata per la cattiva piega degli eventi.
Si era quasi convinta a diramare un allarme rosso, con tutte le conseguenze del caso, quando la sua attenzione fu catturata da un gruppo abbastanza numeroso di Klingon in movimento.
Si trattava di una quindicina di esemplari, tutti maschi, per lo più anonimi agli occhi di Tara, tranne per il terzetto che li guidava: aveva riconosciuto il volto sfregiato di Stilgar, i lineamenti del più anziano Vorn ed il fisico possente dell'Ambasciatore Dothrak.
Tara non poté che contemplare i muscoli scultorei di quest'ultimo ed allo stesso tempo essere preoccupata per lui: Rogal si stava gettando a capofitto in una mischia senza uno straccio di armatura o protezione.
La direzione di provenienza del gruppo era inequivocabile: l'infermeria.
A maggior conferma del tutto c'era il denobulano Sonx con un gruppo multirazziale di dottori ed infermieri che trotterellavano faticosamente dietro al raggruppamento dei Klingon.
Questi ultimi ci misero pochi minuti a farsi largo fino ad una delle entrate del locale e lì ci fu una sorpresa per Tara: si fermarono.
Rogal sembrava abbattuto e stava tornando sui suoi passi quando sembrò avere una breve discussione sia con Vorn sia con Stilgar.
Alla fine acconsentì e circa una decina di Klingon entrarono nel locale guidati da Vorn, mentre Stilgar e gli altri rimasero a protezione dell'Ambasciatore, subito raggiunto da un indispettito ed ansante Sonx.
Il povero Denobulano doveva andare in letargo e si era preparato fin troppo con la calorie del negozio di dolci cardassiano per essere in grado di svolgere quella corsa e la cosa l'aveva reso furibondo.
Tara poté assistere, fortunatamente senza audio, alla sfuriata del dottore e si sarebbe aspettata una reazione violenta da parte di Rogal, che invece sembrò realmente dispiaciuto della situazione.
Ciò dovette ammorbidire un po' il Denobulano che sembrò abbassare il tono della sfuriata tramutandola in un rimbrotto chilometrico.
Ciò permise a Tara di tornare a concentrarsi su quanto succedeva all'interno del locale del club, non prima di essersi mentalmente presa a schiaffi per quella tremenda distrazione che si era concessa.
Rispetto a prima, la situazione si era ribaltata: Vorn aveva raggiunto Durani e dodici Klingon infuriati erano stati sufficienti per consentire ai membri delle squadre di sicurezza di evacuare verso l'esterno, prima dell'immissione dei gas narcotici all'interno della sala.
La situazione si era risolta da circa due ore, ma da quando Durani era rientrata nel centro di comando, non aveva più aperto bocca.
Tara non sapeva se fosse più ferita per il tradimento di uno dei vice di Riccardi, e non poterlo uccidere per vendicarsi, oppure se per essere in debito con Vorn e quindi con Rogal. Un debito d'onore che non avrebbe potuto rispettare perché la sua Casata era stata privata dell'onore.
Vorn era stato l'unico a salutare la giovane, mentre gli altri klingon si erano ritirati senza una parola o un gesto nei suoi confronti.
E lo stesso Ambasciatore era tornato in infermeria senza proferire verbo.
Avrebbe voluto confortarla, ma non sapeva come fare: erano entrambe stanche e una parola mal detta o male interpretata poteva essere più pericolosa di quel silenzio assordante.
Erano entrambe impegnate nei loro pensieri che quasi non si accorsero dell'ingresso del Capitano.
Sulla stazione, già dai tempi di Tomphson, non vigeva più l'abitudine tipica delle navi della frase "Capitano in Plancia" e l'entrata di Shran fu pertanto del tutto senza enfasi.
Lo stesso Andoriano sembrava particolarmente silenzioso ed avulso dalla situazione contingente.
Passarono pochi minuti quando una spia si accese su entrambe le consolle: Tara fissò il suo monitor con sguardo scioccato, quando alzò gli occhi verso la postazione di Durani non la vide più, ma sentì distintamente il rumore di due corpi in lotta alle sue spalle.
Si girò e vide che la Klingon aveva placcato il Capitano Shran, mentre quest'ultimo lottava tenacemente per liberarsi dalla morsa che lo bloccava a terra per rialzarsi e completare la procedura.
"Sbrigati Tara sbrigati! Interrompi!!" ringhiò da terra Durani
Tara si avvicinò alla consolle ove era stata predisposta la procedura d'emergenza, comprensiva di evacuazione ed autodistruzione della stazione.
Sentiva la lotta fra Durani e Shran, ma come se fosse divenuta improvvisamente lontana... come un'eco avvertita, ma generata da qualcun altro... fu tentata di premere i pulsanti, fino all'ultimo, ma un istante prima di farlo la sua mente corse velocemente verso Rogal e qualcosa in lei scattò: annullò l'ordine di Shran e si voltò.
Dietro di lei, Durani e Shran avevano smesso di lottare: l'intervento del romulano Jo'Trel aveva giocato in favore della prima.
Shran era immobilizzato, ma lanciava occhiate piene di rancore, risentimento ed odio
"Perché?! Perché mi avete fermato? Finirete tutti alla corte marziale!! Io sono maledetto, lasciatemi distruggere la base e porrò fine a tutto questo!! Nessuno deve ancora finire ammazzato per colpa mia e del mio comando!! LASCIATEMI!! E' un ordine!!"
L'Andoriano stava andando in escandescenze, mettendo a dura prova il blocco fisico impostogli dall'azione congiunta di Durani e Jo'Trel, quando un tricorder apparve alle sue spalle e qualcosa fu iniettato nel suo collo.
Dopo qualche secondo, Shran si accasciò su se stesso, cosciente, ma privo di forze.
Alle sue spalle apparve il volto sorridente di Sonx:
"Scusate il ritardo, ma il vostro Ambasciatore, mia cara Tara, è decisamente un tipo irrequieto. Gli è bastato sentire che c'era una Klingon che si agitava in quel club che si è letteralmente strappato ogni supporto medico con cui lo monitoravo, col consenso del suo medico personale... Non sa che fatica, fra l'altro... ho dovuto sudare le proverbiali otto camicie umane... o erano sette? Vabbé... quello che importa è che si è precipitato di corsa fuori dall'infermeria, rompendo tutto ciò che ha trovato davanti a lui... l'ho dovuto inseguire, ti rendi conto? Per fortuna si è fermato o avrei avuto io un collasso... non sono in forma per le maratone in questo periodo... in ogni caso tornati all'infermeria ho dovuto sedarlo nuovamente... fortuna che avevo altre iniezioni, così anche il Capitano ora è sistemato per un po', fino a quando gli passerà la crisi"
"Già, ma quando passerà Dottore? La situazione è difficile... T'Lani e Dothrak sono stati infettati dal virus, l'ambasciata Vulcaniana è zona offlimits, almeno fino a quando l'ambasciatrice non si rimetterà in sesto con la meditazione. Dothrak è difficilmente gestibile, sebbene poco fa abbia agito per il bene comune, il Capitano ha perso il lume della ragione, mi auguro momentaneamente... il Comandante Drillush è dispersa, così come il Comandante Riccardi... il Comandante Vok è agli arresti e priva di conoscenza... le sparizioni si sono interrotte, ma la follia propaga.." argomentò Tara
"Qual è la situazione dell'Ambasciata Romulana, Comandante Jo'Trel? Perché è qui?" si intromise Durani dura come l'acciaio
"Certo che voi Klingon non avete per nulla tatto... dopo che uno vi salva la pellaccia, avrei di che irritarmi, sapete? Fortuna che non sono il tipo... e che abbiamo cose più importanti.."
"Quindi?"
"Mpf... nessuno ha perso la ragione al momento, ed è particolarmente strano. Temo che sia solo questione di tempo.."
"A meno che non sia una situazione premeditata" obiettò Durani
"Tenente se osa affermare che siamo coinvolti, la avverto che la mia gentilezza termina qui e ora! E avrà ben presto nuovi nemici da affrontare se non le dovessero bastare quelli che ha nell'Impero Klingon!"
Il romulano sembrò voler incenerire con lo sguardo Durani, ma la Klingon sostenne quello sguardo con altrettanta ferocia, finché Sonx non si mise in mezzo ai due con il tipico fare Denobulano.
"Signori, io direi che sia meglio darci una calmata e riflettere senza giungere a conclusioni affrettate a priori... sono certo che il Tenente Durani non intendeva offenderla Comandante, non è vero mia cara?"
Un ringhio arrivò alle orecchie del Denobulano, ma se quello era un lampo che prevedeva il peggio, non arrivò mai il tuono né la tempesta:
"Senza offesa, ma i romulani appaiono coinvolti Comandante... ed è proprio per questo che a mio parere saranno presto in pericolo!"
"Si spieghi Tenente"
"La nave era romulana, l'equipaggio romulano, proveniente da una colonia romulana relativamente vicina allo spazio neutrale romulano. Già questo è sufficiente per affermare un vostro coinvolgimento. Dopo di che spariscono persone apparentemente in modo casuale e le restanti hanno episodi di follia più o meno passeggera. Tutti tranne i romulani. Nessun romulano rapito e nessun romulano impazzito. E' curioso no? Il tutto avviene poco dopo che è stato scoperto un nuovo tunnel e che tutte le identità politiche, dalla Federazione, ai Klingon, ai Romulani, ai Cardassiani e così dicendo, sono interessate a capirci di più a riguardo... c'è puzza di marcio lontano un miglio"
"Mia cara, non è che stai rendendo il mio tentativo di fare da paciere molto facile non trovi?" esclamò preoccupato Sonx
"Non si preoccupi dottore, quello che dice il Tenente ha senso anche per me" lo tranquillizzo Jo'Trel
"Come scusi?"
"Avevo notato anche io questa anomalia e temevo che qualcuno colpito dal virus facesse lo stesso ragionamento ora esposto dalla Klingon. Un'orda inferocita potrebbe scagliarsi contro la nostra ambasciata, che non a caso è stata chiusa come quella Vulcaniana. Il fatto di aver disabilitato le armi ad energia, non esclude l'uso di quelle da taglio, senza contare l'incidente diplomatico che seguirebbe ad un assalto violento ai nostri danni."
"Già, presumibilmente ci sarebbe la vendetta della Tal Shiar, se non peggio" affermò con enfasi Tara
"Oh Comandante, sappiamo tutti che Tal Shiar non esiste, così come non esistono i servizi segreti federali no?" domandò retoricamente Jo'Trel facendo un occhiolino ai presenti "in ogni caso, è esattamente quello che vorrei evitare"
"Scusate ma non capisco" mormorò il Comandante Roberts, finora praticamente dimenticato dal quartetto
Era entrato quasi assieme al dottore, ma la follia del Capitano e lo scambio infuocato fra Durani e Jo'Trel aveva monopolizzato l'attenzione di tutti.
Fu Tara ad intervenire:
"Credo di aver capito cosa intende il Tenente Durani e cerco di spiegarlo: sono, anzi a questo punto dovrei dire siamo, sempre più convinte che, qualsiasi sia la tecnologia usata per farlo, siano stati portati volutamente via dalla base solo gli elementi Boliani o chi avesse nel suo corpo organi boliani. Questo è un dato di fatto, ma finora noi abbiamo pensato solo a delle sparizioni o a dei rapimenti... e se non fosse così? Se fosse diciamo a fin di bene? Per tutelarli?"
"Come vedete, anche noi Klingon abbiamo un cervello!" esclamò Durani soddisfatta in direzione dell'amica
"Quindi allontanano i boliani, poi introducono un elemento virale che genera follia all'interno della base, anche se non si sa come, e questo causa disordini"
"Non credo si tratti di un elemento virale casuale: c'è un'eccessiva preponderanza di casi relativi ad ufficiali o membri delle ambasciate" interloquì Sonx
"Come se volessero togliere i punti di riferimento, gli elementi attorno cui fare resistenza.."
"E a quel punto, attaccare noi!" concluse Jo'Trel
"E' plausibile, senza controllo, ci sarebbe un sicuro attacco verso voi Romulani, considerati colpevoli perché immuni sia da sparizioni sia da attacchi di follia... e nessuno potrebbe fermare una resa dei conti, sia con armi bianche sia con armi ad energia... basterebbe riattivare i protocolli"
"Ed alla fine di tutto, se riuscissimo anche a sconfiggere il resto della base, ci troveremmo ad ucciderci fra noi come sulla navetta... ma chi ci odia così tanto?"
"Troppe razze temo, Comandante.." esclamò Durani prima di essere colpita da uno sguardo truce, ma sarcastico di Jo'Trel
"Credo ci sia un collegamento fra la salvaguardia dei Boliani e l'accanimento potenziale contro voi Romulani... esattamente quanto era vicina la vostra colonia a Belarus IX?" domandò Tara
"Non molto lontana a dire la verità, ma come già detto al vostro Capitano, è tutto abbastanza nebuloso, dovrei fare delle indagini o chiedere al nostro Ambasciatore di fare delle pressioni, sempre che qualcuno voglia darci una risposta... sapete come funzionano certe cose"