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DS16GAMMA - MISSIONE 18 RSS DS16GAMMA - Missione 18

18.12 "La Cattura"

di Ramar Roberts, Pubblicato il 16-02-2017

Deep Space 16 - Alloggio Roberts - 10/06/2396 - ore 11.00


Il dpad scivolò sul pavimento quel tanto di rumore sufficiente per ridestare il Comandante Roberts dai suoi pensieri. Infatti era rimasto assorto da ore, seduto alla scrivania, cercando di spremere le meningi e trovare una soluzione alla bizzarra e assurda situazione che creava a dir pochi problemi su Deep Space 16 gamma. Gli sembrava tutto così inconsueto e allo stesso tempo familiare, come se fosse tornato a casa dopo talmente tanto tempo da trovare tutto irrimediabilmente alterato. Sbuffando e trattenendo un mezzo sorriso, si chinò per raccogliere lo strumento tanto prezioso si, prezioso, perché Roberts ne era convinto. Si poteva trovare una soluzione, bastava solamente incastrare i pezzi del puzzle in modo giusto. Per lui era questa l'essenza stessa della scienza: un rebus complicato, la cui risposta non era altro che la combinazione di particolari che molto spesso non risaltavano all'occhio immediatamente.
*Un po' come un investigatore* pensò, stiracchiandosi sullo schienale, accavallando le gambe e cominciando, o meglio, ricominciando a scrutare con concentrazione il proprio dpad. Ne era sicuro: su quella stazione avrebbe avuto davvero poco tempo per annoiarsi.
=^= Capitano Shran a Comandante Roberts =^=
=^= Qui Roberts =^=
=^=Comandante, volevo avvisarla che tra un'ora è prevista una riunione sul ponte di comando =^=
=^= Ricevuto Signore. Roberts chiudo. =^=
*Perfetto, ho solo un'ora per trovare qualcosa: mi piace lavorare sotto pressione, do il meglio di me.*
Sorridendo, tenendo qualche minuto lo sguardo fisso davanti a sé, allungò la mano, prese un sorso del suo fido compagno di mille avventure, il proprio caffè, e ricominciò, per l'ennesima volta, a guardare il suo prezioso strumento.

Deep Space 16 - Sala riunioni - 10/06/2396 - ore 12.00


Il Capitano Shran aspettò pazientemente che tutti prendessero posto notò, dai volti dei presenti, quanto ormai la situazione cominciasse a pesare, cosa particolarmente evidente, non tanto nel suo equipaggio, quanto nel personale diplomatico.
"Ora che siamo tutti presenti - esordì - il Dottor Sonx ha delle novità". Si sedette e fece un cenno al Dottore, affinché cominciasse a parlare. Il denobulano si alzò, si schiarì la voce e cominciò ad illustrare le recenti scoperte da lui fatte.
"... E dunque è per questo che Drillrush, Riccardi e gli altri sono stati sequestrati... I rapimenti non sono avvenuti casualmente..." si interruppe eloquentemente, portando il proprio sguardo a ciascuno dei presenti. "Aspetti un secondo Dottore - proruppe l'ambasciatrice T'Lani - sta forse insinuando che tutto quello che è successo sia stato... progettato? Come..."
"Un esperimento: esattamente. Tutti i dati finora raccolti suggeriscono esattamente questo". Un silenzio irreale piombò nella stanza ciascuno osservava l'altro, tra l'attonito e la consapevolezza che quella scoperta portava inevitabilmente con sé.
"Questo ci aiuta a capire il perché dei rapimenti, ma non risolve il problema - sbuffò, rompendo il silenzio Dothrak - e speravo fossimo qui per trovare una soluzione... definitiva".Seguì un altro interminabile minuto di silenzio.
"L'opzione della quarantena e della pace... imposta sembrerebbe valida" disse Jo'Trel spostando il proprio sguardo sul Dottore.
"Valida, ma momentanea e non sicura al cento per cento, temo, come già ribadito" rispose Keane, con un tono di voce spazientito
"Se ha una proposta migliore - riprese l'altro alzandosi e spalancando le braccia - siamo qui ad ascoltarla". Keane, e quasi contemporaneamente Dothrak, si alzarono bruscamente, nello sbigottimento generale.
"Signori vi prego di calmarvi, IMMEDIATAMENTE!!". Shran si era alzato a sua volta, con le mani appoggiate sul lungo tavolo e il busto proteso in avanti:
"Capisco quanto la situazione sia stressante, ma non sarà certo questo a risolvere la questione, perciò vi prego di piantarla!".
Tutti si risedettero e cercarono di calmarsi, fra le occhiate torve che volavano fra la stanza. Roberts prese la parola, osservando apparentemente il nulla davanti a sé e sogghignando: "Sapete di cosa sono particolarmente gelosi gli scienziati in generale?". Tutti gli sguardi si puntarono su di lui allibiti.
"Forse dei loro giocattoli da laboratorio?" disse Dothrak ironicamente, osservando il Comandante come se fosse impazzito.
"Ma certo, dei loro giocattoli!" esclamò il dottor Sonx.
"Qualcuno sarebbe così gentile da spiegarmi..." continuò l'ambasciatore klingon sempre più allibito.
"E' semplice: per scoprire chi ha architettato tutto questo e il perché...- spiegò il Dottore - basterà impossessarsi e inibire lo strumento della loro raccolta dati, costringendoli a venire da noi" finì Roberts.
"Come?" chiese il Capitano, le antenne protese in avanti.
"Basterà allestire un lauto banchetto, no?" concluse Sonx.

Deep Space 16 - Luogo imprecisato - 10/06/2396 - ore 18.15


C'era sangue ovunque. Perfino la terra, sotto i colpi delle esplosioni, aveva assunto un colorito rosso accesso e vibrante, che ad intermittenza si alternava con il nero della notte. Un uomo ne sosteneva un altro, che sembrava apparentemente privo di conoscenza, strascicandosi dolorosamente verso una specie di trincea, situata a pochi metri da lui. In prossimità di questa, l'uomo in uniforme della flotta, con un urlo feroce e disperato, gettò il compagno nella fessura del terreno, al pari di un buffo fantoccio terribilmente pesante e lo seguì immediatamente. Prima di puntare il fucile phaser nell'oscurità davanti a sé, sistemò il commilitone in modo tale che fosse seduto, come se la cosa potesse in qualche modo cancellarne la morte. Puntò con decisione l'arma nel vuoto: l'avrebbero pagata in qualche modo. Sentì dei rumori in lontananza: i klingon si stavano avvicinando. Ecco, ora li vedeva. Cercò di prendere la mira le mani gli tremavano. Sentì un rumore alla sua destra un gruppo di klingon combattevano con le loro bat'leth accanitamente, in un feroce corpo a corpo. Strizzò un attimo gli occhi... Uno di loro era vestito come un ambasciatore.
"Impossibile riesca a resistere" sussurrò il Dottor Sonx, come temendo che oltre la console di controllo, isolata mediante delle interferenze volutamente causate, il Vimalum potesse sentirlo.
"Già: se c'è una cosa in cui i klingon mettono anima e corpo, oltre l'onore, è proprio un combattimento, per quanto simulato possa essere" aggiunse Roberts, meritandosi un'occhiata un poco seccata del Comandante Keane.
"Speriamo funzioni" si limitò a dire il Capitano Shran, fissando, assieme agli altri, gli strumenti di rivelamento, che avrebbero dovuto evidenziare l'arrivo della fatale macchia rossa.

Deep space 16 - Sala ologrammi - 10/06/2396 - 2 ore prima


Il Capitano Shran osservava il proprio capo operazioni e ufficiale scientifico, impegnati a manomettere la console di controllo della sala ologrammi. Luogo ideale per creare una veritiera partecipazione emotiva luogo ideale dove il Vimalum poteva nutrirsi. Certo, il piano prevedeva che qualcuno prendesse parte alla simulazione: l'ambasciatore Dothrak si era proposto, assieme a qualche altro membro del proprio staff. Il klingon si era certamente stancato di tante parole e, non appena Roberts e Sonx avevano esposto a grandi linee il loro piano, non si era certo fatto pregare.
"Ci siamo - disse il bajoriano - ho bypassato il sistema."
"Procedo a creare interferenze di distorsione a lungo raggio" disse il Comandante Keane.
Il Dottore entrò con una certa sollecitudine nella stanza.
"Bene, ho posizionato il narcotizzante nelle condutture aree dell'anticamera qui affianco. Speriamo che riescano ad uscire dalla sala prima che il Vimalum li renda particolarmente violenti" disse, volgendo lo sguardo verso il gruppo di klingon oltre il vetro "anche se storditi, rimangono sempre ossi duri".
Tutti gli sguardi si volsero nello stesso punto in cui Sonx dirigeva il proprio.
"Le interferenze sono attive" comunicò il Comandante Keane.
"Come faremo a sapere se il Vimalum sarà vicino abbastanza?"
"Semplice Capitano: queste interferenze ci permetteranno comunque di rilevare le fluttuazioni latenti che renderanno possibile identificare la presenza dell'entità" spiegò Keane.
Ci vollero un altro paio d'ore affinché tutto fosse sistemato. Nel frattempo, la sicurezza aveva avuto il compito di confinare gli altri membri dell'equipaggio e i civili nei propri alloggi fino a nuovo ordine.
=^= Capitano, qui il vice capo della sicurezza. Come ordinato, sono stati tutti isolati nelle loro stanze =^=
=^= Perfetto Tenente. Lei e i suoi uomini rimanete nell'ufficio della sicurezza, e bloccate la porta d'accesso, fino a nuovo ordine=^=
=^= Ricevuto Capitano, chiudo =^=.
Per un minuto la sala controllo, rimase immersa nel silenzio.
"Comandante Keane, ricontrolli che tutto sia pronto a dovere una volta fatto si prepari ad attivare la simulazione. Vedremo se il topo cadrà in trappola" finì Shran, indirizzando lo sguardo nella sala, che ben presto sarebbe diventata buia e avrebbe cominciato a riempirsi di echi di una finta, ma vera battaglia.

Deep Space 16 - Sala ologrammi - 10/06/2396 - ore 18.35


I secondi passavano e si trasformarono in minuti nessuno rompeva il silenzio per paura che sarebbe bastato anche il più piccolo rumore a svelare la loro presenza. Il lato destro della consolle, improvvisamente, cominciò a illuminarsi ad intermittenza, con le luci rosse che sembravano impazzite.
"Ci siamo, si sta avvicinando" disse il Comandante Keane, mantenendo il proprio autocontrollo."
"Comandante Roberts, si tenga pronto a sbloccare la porta e ad attivare il campo di contenimento Dottore, lei e il suo staff, tenetevi pronti ad intervenire nel caso in cui il narcotizzante non fosse sufficiente" ordinò Shran con la bocca asciutta dalla tensione.
Il bajoriano fece un segno d'assenso e Sonx si posizionò, con un paio di infermieri, davanti alla porta chiusa, voltandosi ogni tanto per dare un'occhiata all'interno della sala, come se potesse scorgere senza alcuna difficoltà l'affamata macchia rossa.
"Il Vimalum si trova esattamente dove speravamo" comunicò Keane, a cui seguì un "Ora!" energico dell'andoriano. La simulazione si interruppe, lasciando visibile per meno di un secondo l'insaziabile macchia rossa che si era aggirata per la stazione fino ad ora pressoché indisturbata. Si udì il rumore meccanico della porta sbloccata, in un crescendo di urla concitate, che andavano scemando all'interno dell'anticamera, mano a mano che il narcotizzante faceva effetto in meno di un secondo, dotati delle opportune precauzioni, il Dottore e gli altri addetti irruppero nella stanza, premurandosi di accertarsi delle condizioni dei combattenti. Ancora una volta, in contemporanea all'entrata dello staff medico, la porta venne bloccata e allo stesso tempo il campo di contenimento si attivò. C'era voluto un bel po' di tempo per bypassare i comandi e riuscire nell'intento, ma, a vedere quel lampo rosso che appariva e spariva, sbattendo sulla sua prigione come un insetto contro una qualsiasi fonte di luce, sembrava fatta. I volti dei presenti in sala comando erano a metà tra il sollevato e il preoccupato per quanto avveniva nella stanza accanto. Ognuno si guardava alternativamente negli occhi sembravano dirsi l'un l'altro, senza dire una sola parola,
"non ci resta che aspettare".