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DS16GAMMA - MISSIONE 18 RSS DS16GAMMA - Missione 18

18.01 "Una Nave dal passato"

di Tara Keane, Pubblicato il 12-06-2016

DS16 - Ponte di comando - 09/06/2396 ore 10.40


La calma regnava sulla base spaziale da diverse settimane sembrava che la pace fosse scoppiata in quel settore: i vari ambasciatori discutevano sul nuovo tunnel, ma senza cercare d'imporre troppo il predominio l'uno sull'altro, le navi provenienti dai più svariati mondi, attraccavano per i loro affari senza particolari noie e la costruzione della nuova stazione procedeva alacremente sotto la guida di Rekon.
Shran era nel suo ufficio con Rogal e T'Lani, impegnato in una riunione, quando la voce di Drillrush risuonò perentoria.
=^=Capitano è richiesta la sua presenza sul ponte di comando.=^=
=^=Spero sia urgente, perché sono impegnato al momento!=^=
=^=Temo di sì Signore.=^= e sapendo che il suo Primo Ufficiale non era il tipo da allarmismi inutili, si scusò con i due ambasciatori e uscì dalla stanza, seguito a ruota da Rogal che voleva sapere il motivo di quella interruzione così inopportuna.
"Mi dica Signor Drillrush, cosa succede?"
"Una nave uscita dal tunnel non risponde alle nostre chiamate."
"Tutto qui?" chiese Shran perplesso.
"No Signore." Intervenne Durani dalla postazione Tattica "dall'analisi dei sensori sembra non esserci nessuno in vita a bordo, ma la nave non è alla deriva: motori e sistemi vitali funzionano e se manterrà questa traiettoria, si schianterà su DS16 tra due ore."
Shran drizzò le antenne, immediatamente conscio del pericolo.
"Drillrush, Riccardi, Vok: prendete una navetta e una squadra, salite a bordo di quella nave e cercate di prenderne il controllo! Comandante Keane, tra quanto quella nave sarà a tiro dei nostri raggi traenti?"
"Tra novanta minuti da adesso Signore."
"Drillrush avete ottanta minuti: se sarà impossibile fermarla o deviarla in alcun modo, lasciate la nave e tornate a bordo, ci penseremo da qui."
"Si signore, ho capito." Rispose la donna e si diresse all'ascensore seguita dai suoi due compagni.
"Durani tenga sotto mira quella nave: se dovessero insorgere dei problemi, la distruggeremo, solo se necessario, e voglio un colpo pulito. Keane avverta le navi in partenza dalla Base della situazione: che aspettano oppure partano immediatamente, ma che stiano fuori dal raggio di manovra di quella nave e avverta quelle in arrivo di fermarsi dove sono, sino a nuovo ordine."
Rogal Dothrak, che fino a quel momento era rimasto immobile a osservare la situazione, si avvicinò al Capitano.
"Vedo che ha tutto sotto controllo: continueremo il nostro incontro in un frangente in cui sarà meno occupato. Torno ai miei alloggi. Ambasciatrice lei resta?" terminò rivolgendosi alla vulcaniana più per educazione che per vero interesse.
"No, è meglio lasciare Shran ai suoi doveri. Capitano ci sentiamo presto." Rispose T'Lani congedandosi e dirigendosi verso l'uscita, seguita da Rogal che uscendo incrociò lo sguardo con Keane. Fu solo un momento ma Tara vi lesse lo stesso desiderio dell'ultima volta che si erano visti.
Due notti prima, dopo mesi di scambi di sguardi infuocati, frasi provocatorie sussurrate nelle poche occasioni in cui si erano trovati soli e un paio d'incontri casuali al Bar sulla passeggiata passati a stuzzicarsi , se lo era ritrovato davanti al suo alloggio. Senza darle nemmeno il tempo d'aprire bocca per chiedergli cosa volesse, l'aveva presa tra le sue possenti braccia e stretta così forte, da farle mancare il respiro, baciandola e mordendole il collo con passione crescente sino a salire verso le sue labbra.
Tara ci mise solo un attimo a rispondere con la stessa passione di Rogal, più che altro sorpresa dall'improvviso mutamento del comportamento del klingon, poi le sue mani cominciarono a esplorare, fameliche, quel corpo forte e muscoloso, così come aveva sognato di fare per tante notti. Passò poco che Rogal staccò la bocca dalla sua per chiederle di farlo entrare nel suo alloggio: Tara stava per dire di sì, tanto era la voglia di lui. Poi un barlume di lucidità si fece strada tra il desiderio e la passione e, dolce e ferma allo stesso tempo, gli disse di no. Lui lentamente allentò la pressione con cui l'aveva immobilizzata contro la parete e affondando un'ultima volta il viso nei suoi capelli, inebriandosi del suo profumo, la lasciò e se ne andò senza dire una parola. Aveva paura di averlo ferito od offeso e che, forse, non avrebbe mai scoperto che tipo d'amante fosse, ma sentiva che c'era qualcosa di non detto tra loro, ed era troppo presa da lui, per permettere che in un futuro, quella cosa potesse mettersi tra loro e separarli, sempre che un futuro potesse ancora esserci. Quello sguardo le fece capire, però, che lui la voleva esattamente come due notti prima e si ripromise di andarci a parlare a fine turno: voleva mettere le carte sul tavolo e sperava che lui volesse vedere il piatto!

Nave sconosciuta - ore 11.00


La navetta aveva attraccato al portello d'accesso della nave, che avevano scoperto trattarsi di una nave esplorativa romulana vecchia di cent'anni circa. Non sapendo cosa avesse causato la morte dell'equipaggio, indossarono le tute isolanti ed entrarono.
=^=Capitano siamo dentro.=^= disse Drillrush a Shran in contatto costante con la squadra.
=^=Procedete!=^= rispose concentrato l'Andoriano.
Karana si diresse verso la sala macchine, Riccardi con due uomini della sicurezza accompagnò Drillrush in plancia. Le luci erano al minimo, gli ascensori fuori servizio e alcuni ponti resi inaccessibili dalla chiusura delle paratie di sicurezza. Lungo il percorso verso la plancia di comando, s'imbatterono in due cadaveri di romulani, quasi mummificati, accasciati uno sull'altro e, cosa che lasciò perplessi gli uomini di DS16, una lunga lama di una spada spuntava dalla schiena del cadavere di sopra.
"Stavano lottando tra di loro, probabilmente deve esserci stato un ammutinamento." Dedusse Riccardi che si era inginocchiato per esaminare meglio la scena e aveva notato che quello sotto era stato pugnalato al cuore dall'altro .
"Procediamo." Disse il Primo Ufficiale e pochi minuti dopo riuscirono ad arrivare in plancia. La scena che si presentò loro davanti era raccapricciante: almeno dieci cadaveri giacevano a terra, immobilizzati dalla morte in drammatiche scene di lotta.
"A quanto pare il Capitano non è riuscito a prendere il controllo della rivolta." Disse il Capo della Sicurezza.
"Almeno sappiamo cosa è successo all'equipaggio. Vediamo se riusciamo a fermare questo rudere."ribatté Drillrush, portandosi a quella che doveva essere stata la postazione di pilotaggio.=^=Karana a che punto è?=^=
=^=Sono nella Sala Macchine: i motori sono al minimo, ma sembra tutto funzionante. Non dovrei avere problemi ad arrestarli.=^= Rispose mettendosi al lavoro su di una consolle antiquata, digitò alcuni comandi sicura, ma non ottenne le risposte volute. Si spostò verso i controlli manuali, ma dopo qualche minuto dovette arrendersi. =^=Signori abbiamo un problema: i motori non rispondono.=^=
=^=E' sicura che non le serva un supporto tecnico dai romulani presenti sulla stazione?=^=
=^=I motori sono motori!=^= rispose Karana furente perché avevano messo in dubbio le sue competenze=^=e qui non c'è niente che non sia come deve essere, semplicemente non rispondono ai comandi!=^=
"Ha ragione!" intervenne Riccardi da quello che sembrava essere la postazione Tattica "anche qui sembra che funzioni tutto, ma i comandi non rispondono."
"Ok, non perdiamo altro tempo: Capitano ha sentito?"
=^=Sì, andate alla navetta e tornate alla Base. La porteremo qui con i raggi traenti e cercheremo di scoprire cosa è successo a quella gente dalla registrazione dei diari. Se non altro, se ci sono ancora dei parenti di quei disgraziati, potranno smettere di chiedersi perché non hanno più fatto ritorno a casa. Chiudo.=^=
Meno di un quarto d'ora dopo la squadra si ritrovò al portello d'attracco e mentre stavano varcando la soglia, Karana si portò le mani al volto e vacillò, lo sguardo sbarrato e il respiro si fece affannato. Riccardi le fu accanto in un secondo e la sostenne "Karana cosa c'è'"
La mezza Klingon-betazoide prese due grossi respiri prima di rispondere "Ho sentito un odio violento e irrazionale, una fame di violenza come non ho mai sentito!"
Drillrush esaminò l'area col tricorder "non c'è niente qui a parte noi: è sicura di quello che ha sentito? Forse la nave è ancora pervasa dall'odio che li ha spinti a uccidersi l'un l'altro?"
"Forse..." rispose Karana riprendendosi, ma poco convinta della spiegazione del Primo Ufficiale, se avesse sentito quello che aveva avvertito lei! "Grazie Tenente è passato."disse con un leggero sorriso a Riccardi.
"Coraggio torniamo a casa!" disse Alessandro.