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USS REDOUTABLE - MISSIONE 04 RSS USS REDOUTABLE - Missione 04

04.01 "FT01 Dalle Stalle alle Stelle"

di Tkar , Pubblicato il 12-04-2014

T.A.S. Drokin, Sezione Alloggi Passeggeri
20 Agosto 2393 (Data Stellare 70632.88)


I suoi movimenti erano di una lentezza quasi irreale e, alla tenue luce delle candele, pareva che la sua figura danzasse al rallentatore, mentre le mani si congiungevano l'una all'altra davanti al petto.
I movimenti di braccia e gambe, eseguiti ad una velocità studiatamente lenta, sarebbero apparsi ingannevolmente semplici ad un eventuale osservatore, che non avrebbe comunque potuto fare a meno di chiedersi come facesse l'uomo ad eseguirli ad occhi chiusi senza urtare mai le vecchie ed usurate pareti metalliche dell'angusta cabina passeggeri di quel malandato Cargo Tellarita.

=^=Rufio a Tenente Comandante Tkar...=^= chiamò una voce disincarnata, suonando ancor più stridula dell'originale in quell'apparato di comunicazione vecchio di forse quarant'anni =^=...volevo solo avvisarla che tra meno di un'ora saremo al punto di rendez vous con la U.S.S. Redoutable.=^=
Il Vulcaniano completò il movimento che stava eseguendo portando le braccia ai fianchi poi, aprendo gli occhi a fessura per adattarli alla luminosità della stanza, sollevò la mano destra verso il piccolo interfono incassato nella parete e - premuto l'interruttore di attivazione - rispose con voce neutra "Ricevuto, Comandante ... la ringrazio per l'informazione. Mi farò trovare pronto in Sala Teletrasporto al momento dell'arrivo, così da non impegnare il suo vascello per più tempo del dovuto. Tkar chiudo."
La mano del Vulcaniano disattivò la comunicazione tagliando in questo modo la colorita risposta del comandante Tellarita che - per nulla felice della deviazione di sei anni-luce che aveva dovuto fare per accompagnarlo al rendez vous con la Redoutable - nei giorni scorsi non aveva perso occasione per ricordargli quanto fosse scocciante dover dare passaggi gratuiti al personale della Flotta Stellare.

*Come se viaggiare su questo vascello si possa definire un piacere...* commentò tra sé il Vulcaniano, ripensando agli intensi sforzi di meditazione che aveva dovuto fare per escludere dal proprio io cosciente i forti odori che permeavano il Cargo Tellarita ed il suo equipaggio.
Rimproverandosi per quel pensiero poco logico, Tkar si affrettò a mettere gli abiti che indossava nel proprio bagaglio a mano e, preparata una divisa nuova sulla propria branda, si diresse alla piccola doccia sonica di cui era dotato l'alloggio.
Stando ai propri calcoli aveva esattamente 46.5 minuti per rendersi presentabile per la sua nuova assegnazione.

U.S.S. Redoutable, Sala Teletrasporto 1
47 minuti dopo


"Benvenuto a bordo della U.S.S. Redoutable, Comandante!" salutò un ufficiale con indosso la divisa della Sezione Comando e con i gradi di Comandante sul colletto "Sono il Primo ufficiale, Comandante Arjian Kenar..."

Tkar si mosse costringendosi ad ignorare il familiare senso di disorientamento dato dalla materializzazione poi, fissando lo sguardo sul Trill che era venuto a dargli il benvenuto, fece un cenno col capo e rispose "Comandante Kenar, lieto di fare la sua conoscenza. Tenente Comandante Tkar a rapporto, chiedo il permesso di salire a bordo per prendere servizio."
Kenar sorrise a mezza bocca vedendo il formalismo dell'altro, che ancora non si era mosso dalla pedana del teletrasporto in quanto in attesa di un'autorizzazione esplicita, poi aggiunse "Permesso accordato, Comandante...lieto di averla tra noi..."

Tkar scese dalla pedana del teletrasporto con il proprio bagaglio a mano sotto braccio e, quando l'ufficiale superiore gli fece cenno di seguirlo, si accodò in silenzio ritenendo di non dover aggiungere altro.

Percorsero alcuni metri lungo il corridoio del ponte poi, quando si trovarono davanti ad un Turboascensore, Kenar affermò "Avrà tempo per il lavoro, Comandante... intanto perché non passa nel suo alloggio a sistemare i suoi effetti personali? Sono certo che il Capitano Drey capirà se - dopo un viaggio di sei giorni su un mercantile Tellarita - desidera riposare un po' prima di prendere servizio."

Il Vulcaniano rimase leggermente interdetto a quelle parole e, mentre il Turboascensore si apriva davanti a loro, valutò rapidamente se l'odore acre del trasporto Tellarita avesse impregnato la sua persona o i suoi abiti nonostante le precauzioni che aveva preso.
Decidendo che non era quello il caso, Tkar comprese che il Comandante Kenar aveva solo voluto mostrarsi disponibile nei suoi confronti e rispose
"Non sarà necessario, Comandante. Ho avuto molto tempo per riposare in questi giorni...giusto il tempo necessario a depositare il mio bagaglio a mano nell'alloggio e sarò pronto ad adempiere ai miei doveri.

U.S.S. Redoutable, Sala tattica del Capitano
Poco dopo


"Avanti ..." sospirò Elya Drey, sollevando lo sguardo dal rapporto di missione che la squadra archeologica aveva compilato dopo l'esplorazione delle rovine di un'acropoli situata nel più piccolo dei continenti emersi di Tremer 11, attorno a cui la Redoutable orbitava lentamente.

Le porte della Sala Tattica si aprirono con un sibilo e la figura del suo nuovo Capo della Sicurezza si stagliò contro lo sfondo della Plancia, dove il Comandante Kenar aveva rilevato il Tenente Garibaldi al comando.
Il Capitano della Redoutable si concesse circa un secondo per studiare e memorizzare la fisionomia del Vulcaniano che stava entrando. Naturalmente ne conosceva lo stato di servizio ed il curriculum, ma non aveva mai avuto un Vulcaniano puro come Capo della Sicurezza e desiderava farsi un'idea dell'uomo, ancor prima che dell'ufficiale.

"Tenente Comandante Tkar a rapporto, Capitano." Affermò intanto il nuovo Capo della Sicurezza, assumendo una rigida posa di attenti e tenendo lo sguardo fisso in un punto imprecisato della paratia alle spalle della donna.

"Si accomodi, Tkar..." rispose la Trill, facendogli cenno di utilizzare una delle due poltroncine situate dall'altro lato della sua scrivania.
Quindi lo osservò mentre sedeva in maniera composta e rigida, non potendo fare a meno di pensare che - forse - per lui sarebbe stata la stessa cosa se fosse rimasto in piedi.

"Non si preoccupi, non voglio interrogarla..." affermò in tono cortese ma velato di sottile ironia, nonostante fosse conscia del fatto che difficilmente l'altro avrebbe risposto a tono all'affermazione "desideravo solo darle personalmente il benvenuto a bordo e conoscerla un po', visto che sarà il mio Capo della Sicurezza, ora che il Comandante Mckenzy è stato trasferito..."

Il Vulcaniano sollevò appena un sopracciglio a sentir parlare di interrogazioni, ma decise di non approfondire rispondendo invece "Sono a sua completa disposizione, se ha necessità di chiedermi qualche dettaglio circa le mie esperienze precedenti o le mie competenze."
La donna sorrise più apertamente a quella affermazione, ma scosse il capo in segno di diniego spiegando "No, Comandante, non ho necessità di sapere di più circa le sue competenze...ho letto i Diari di Bordo dei Capitani con cui ha servito e le referenze che hanno scritto su di lei. Sono solo curiosa di conoscere lei...mi dica, che ne pensa della sua nuova assegnazione?"

"A quanto ho avuto modo di leggere dalle parti pubbliche dei Diari di Bordo," iniziò cautamente il Vulcaniano, leggermente confuso dall'apparente cambio di argomento "la U.S.S. Redoutable è un'ottima nave con un equipaggio efficiente. Vi siete trovati in situazioni piuttosto...complesse, e ne siete usciti in maniera impeccabile. Ho però notato che vi sono state alcune falle nella sicurezza e, a tal proposito, vorrei suggerire..."

Ma il Capitano Drey lo interruppe con un gesto della mano...ricordava perfettamente le falle nella sicurezza, visto che era li ad essere stata rapita nel cuore della notte dalla sua astronave!
Ciononostante non era di questo che voleva parlare in quel momento col suo ufficiale, perciò spiegò "E' lei il Capo della Sicurezza, Tkar...se ritiene di poter migliorare la sicurezza della nave e l'efficienza della sua Sezione attraverso qualche procedura innovativa - non vietata dai regolamenti, beninteso - la applichi e basta, non ha bisogno della mia approvazione."

"Come desidera, Capitano..." rispose l'ufficiale, non dando l'impressione di essersi particolarmente offeso per il brusco arresto della conversazione. Dopodiché tacque nuovamente, mantenendo una postura rigida ed un atteggiamento assolutamente neutrale rispetto al suo capitano o alla stanza che lo circondava.

Drey rifletté per qualche momento, pensando a come fare ad infrangere quella corazza di fredda neutralità vulcaniana per vedere cosa effettivamente ci fosse sotto, ma alla fine decise di rinunciare.
Ovviamente tra loro non esisteva ancora quel rapporto di sufficiente fiducia reciproca che le avrebbe permesso di arrivare a comprendere meglio il suo ufficiale.

"Molto bene, Comandante...non la trattengo oltre..." affermò quindi, sciogliendo quella situazione imbarazzante e pensando, nel contempo *Avremo altre occasioni per scoprire chi sei veramente, Comandante Tkar...*

Il Vulcaniano fece un cenno affermativo e si alzò, ma prima di uscire venne bloccato un'ultima volta dalla voce della Trill che affermò "Avremo di certo altre occasioni per conoscerci meglio...intanto benvenuto a bordo!"

U.S.S. Redoutable, Alloggio di Tkar
Ore 23:12


"La mente è al di sopra del corpo...la mente controlla il corpo..."

Tkar era seduto in posa meditativa, con le gambe incrociate e gli occhi chiusi sul pavimento dell'alloggio, con solo la luce di una candela da meditazione a rischiarare quell'ambiente per lui così nuovo.

"Io sono la mente...io ho il controllo..."

La litania terminò e, su quelle parole, il Vulcaniano aprì gli occhi e sciolse la posa meditativa. In maniera efficiente spense la candela lasciando che fosse la fioca luce delle stelle che sfrecciavano a velocità curvatura nella finestra della stanza a rischiarare i suoi passi mentre riponeva gli oggetti da meditazione nel proprio armadio.
Era stata una lunga giornata, ma aveva avuto modo di conoscere buona parte del personale della sua Sezione e di parlare con il Comandante Anari circa le subroutines di controllo che desiderava inserire in una sezione protetta del Computer secondario della Sezione a Disco.
L'indomani avrebbe avuto il suo primo turno in Plancia e desiderava riposare adeguatamente per riprendersi dalle fatiche che - nonostante lo avesse negato col Primo Ufficiale - il viaggio sul cargo Tellarita aveva comportato.
Prima di chiudere gli occhi, però, decise di sedersi un momento accanto alla finestra e cominciò ad osservare le scie di luce che era possibile vedere.
Una parte della sua mente, quasi per un gioco personale, cominciò ad estrapolare da quel movimento le variabili necessarie a calcolare quale dovesse essere la effettiva velocità della nave. Un'altra parte, quella più profonda, richiamò invece alla memoria antichi ricordi appartenuti a suo nonno...ricordi di una vita trascorsa ad esplorare quella vastità infinita che ora lui stava guardando.
Rimase in quella posizione per 11.7 minuti, dopodiché decise che era giunto il momento di riposare e si sdraiò sul proprio letto stabilendo, appena prima di addormentarsi, che la velocità di crociera doveva essere di approssimativamente Curvatura 5.2.