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DS16GAMMA - MISSIONE 13 RSS DS16GAMMA - Missione 13

13.12 " La fortuna degli Audaci "

di Alessandro Riccardi, Pubblicato il 05-05-2014

Laboratorio, sezione ingegneria - Ore 14:00

Il regolatore di fase cadde sul tavolo generando una piccola scintilla appena entrò in contatto con la superficie. Kish riprese lo strumento e ne controllò il corretto funzionamento. Poi, con un rapido e preciso gesto lo infilò all'interno di un circuito del tober.

La modifica del tober aveva privato l'andoriano di ogni energia sia mentale sia fisica ma finalmente il lavoro stava dando i risultati sperati: era riuscito a modificare il tober.

Kish era concentrassimo sul proprio compito ma si accorse subito di una presenza alle sue spalle.

"Ciao, come mai da queste parti?" Chiese l'ufficiale scientifico.

La persona alle sue spalle si bloccò di colpo e, sospirando, aggiunse: "Come mi hai scoperta?"

"Ho gli occhi dietro la testa io. Anzi più che occhi sono antenne e sono mobili, ma il significato è lo stesso."

Xar decise di stare al gioco e, con passo furtivo, si avvicinò al tavolo dicendo: "Se hai voglia di scherzare sulle tue antenne significa che hai finto."

"Se vuoi posso scherzare sulle tue macchie." Kish abbracciò la compagna e, indicando il tober, aggiunse: "Sì, è pronto."

"Allora dovresti informare..."

"Il capitano è già stato informato poco fa." Aggiunse Kish.

"Ma che bravo!" Esclamò Xar con un vasto sorriso. "Bè allora ti meriti una ricompensa da parte mia."

"Eh sì."

Passeggiata sezione 35 - Ore 14:40

"E' una buona posizione per osservare la stazione." Esordì T'Lani.

Il capitano Spini era appoggiata alla ringhiera della passeggiata e stava osservando la vita sulla stazione quando le improvvise parole dell'ambasciatrice della Federazione la fecero trasalire.

"Vero." Spini si voltò verso la nuova arrivata e le si avvicinò dicendo: "Questo è un buon posto per osservare la passeggiata. Si vede tutto cosa succede senza essere visti."

T'Lani annuì. "Anche io a volte vengo qui. Lo trovo rilassante ." Poi l'ambasciatrice cambiò tono della voce, diventando più formale e decisa al punto da farla sembrare un cyborg. "Ho sentito che il tober è stato modificato."

"Sì, il primo tober è stato modificato. La sezione ingegneria sta modificando altri 10 tober sotto la supervisione del comandante Kish." Il capitano Spini fece alcuni passi verso un corridoio interno seguita dall'ambasciatrice. "In questo modo se l'esca non dovesse funzionare o se fosse troppo debole, avremo delle ridondanze a nostra disposizione."

"Bene, siete stati previdenti."

"Si, orami è quasi tutto pronto."Il capitano Spini si bloccò di colpo e, con voce grave, disse:" Se falliamo, questa stazione si ritroverà a dover fronteggiare un attacco nemico. In ogni caso ci stiamo preparando a resistere. Ho parlato con la flotta Stellare: stanno inviando alcune navi come rinforzo per proteggere da una possibile invasione il sistema di Bajor e il quadrante Alfa."

"E i civili?"

"Non si preoccupi, stiamo deviando il traffico mercantile. Mentre il personale non necessario e i civili stanno ripiegano verso DS9." Le due donne ripresero a camminare e, quando furono davanti alla porta di un turbo ascensore, il capitano disse: "Ora se vuole scusarmi vado a supervisionare i preparativi sulla Faerless."

"Certamente." Poi mentre le porte del turbo ascensore si chiudevano, T'Lani, aggiunse" Buon lavoro."

Ambasciata Romulana - Ore 17:00

=^=... . Queste sono le nostre richieste.=^= Chani parlava con la voce irritante e presuntuosa di chi si sente superiore e può dettare legge.

Lamak non lo sopportava, ma era un diplomatico esperto e riusciva a dominare perfettamente i suoi sentimenti. Quel ragazzino arrogante gli aveva appena lanciato un provocazione ma Lamak controbatté con un tono di voce così gelido e distaccato da farlo sembrare più un vulcaniano che un romulano.

"Bè sono un po' eccessive e, anche se il mio governo le accetterà, ci vorrà tempo per preparare tutto."

=^= NON mi prenda in giro, ambasciatore.=^= Poi Chani puntò una specie di coltello alla gola del romulano tenuto prigioniero. =^= So di chi è figlio questo romulano e so quanto è importante per voi.=^=

"Se lo uccidi non avrai mai quello che vuoi. Ma... va bene. In fondo le tue richieste non sono COSI' eccessive. Ma prima voglio un gesto di buona volontà da parte tua."

=^= Io non accet... .=^=

"Niente gesto di buona volontà niente accordo." Taglio corto l'ambasciatore.

=^= Che cosa vuole?=^=

"Liberate alcuni degli ostaggi. Jekal basta e avanza per farvi ottenere quello che mi hai chiesto."

=^=D'accordo la richiamerò tra due ore per i dettagli.=^=

Rimasto solo Lamak capì di aver vinto un round, era una piccola vittoria ma pur sempre una vittoria. Almeno è riuscito a liberare una parte degli ostaggi. Il problema erano le richieste di Chani: quello che chiedeva era troppo e troppo pericoloso per gli equilibri geopolitici del quadrante Alfa. Inoltre sapeva che questi negoziati andavano contro agli accordi presi con gli altri ambasciatori.

Era in una brutta situazione e il piano che stava mettendo in atto era rischioso e aveva poche possibilità di riuscire, ma,per il momento, tutto sembrava funzionare e ciò gli migliorò considerevolmente il suo morale.

Nave romulana - Da qualche parte nel sistema Benghal - Ore 17:10

Quel giorno le preghiere di Lamak furono esaudite.

Un' antico proverbio romulano diceva che la fortuna sceglieva gli audaci e l'ambasciatore di Romlus lo sapeva bene. Quando era stato contattato da Chani aveva inserito nel messaggio di ritorno una specie di marcatore permettendo, in questo modo, a chiunque conoscesse i codici romulani di identificare la conversazione. L'aveva fatto nella speranza che la nave romulana che era nei pressi del sistema Benghal identificasse la comunicazione e agisse di conseguenza.

Osha, l'ufficiale scientifico della nave, identificò subito la mollica di pane lasciata dall'ambasciatore. Con l'aiuto delle squadre di decrittazione, decodificò la conversazione.

Il capitano Jerril aveva seguito le trattative tra Chani e l'ambasciatore Lamak provando un certo astio e nervosismo ma aveva ammirato come l'ambasciatore aveva gestito la situazione.

Quando il canale subspaziale fu chiuso, Jerril, rimase alcuni istanti in silenzio poi, con una certa ansia e voglia di rivalsa, chiese:"Osha, novità?"

Tutti in plancia si voltarono verso la romulana. Tutte le speranze di successo ora erano nelle sue mani.

Con una nota di orgoglio, Osha disse:" Ho analizzato la comunicazione, ho la posizione dei nostri nemici. La nostra vicinanza al bersaglio mi ha permesso di triangolare la posizione del nemico."

La tensione in plancia si smorzò di colpo e i presenti esultarono silenziosamente.

"Bene. Invii la posizione al navigatore." Jerril si alzò e raggiunse il tattico. "Preparate armi e squadre d'assalto. Questi alieni la pagheranno cara. Ma ricordate: la priorità è recuperare Jekal."

"Si signore." Rispose l'ufficiale tattico mentre un sorriso compiaciuto apparve sul suo volto.

Jerril si sedette sulla sua poltrona e, all'interfono, disse: "Posti di combattimento. Per la gloria e la potenza di Romulus."