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USS TOKUGAWA - MISSIONE 01 RSS USS TOKUGAWA - Missione 01

01.08 " Preparativi "

di Maximilien Tracey, Pubblicato il 18-05-2014


USS Meleager - Plancia
24 maggio 2390 - Ore 19:01 - Data stellare 67393.95



* Green... Green... Green... *

Natalie sorrise fra sé e sé, pensando a quanto fosse indicato quel cognome ora. Malgrado la situazione delicata in cui erano non riusciva a toglierselo dalla testa, ma sperava di riuscirci prima del ritorno su Kor'n'Tha. La possibilità di entrare in simbiosi con un Klo'Dal era tutt'altro che remota e se la simbiosi fosse avvenuta, Lui sarebbe venuto a sapere tutto e chissà cosa avrebbe fatto accorgendosi che lei si perdeva in questi pensieri assurdi, derivati dalla coscienza e dai ricordi della stupida mammifera di cui aveva le sembianze.
L'Originale Natalie Green sotto pressione cercava spesso, infatti, una valvola di sfogo attraverso pensieri frivoli e molte volte insensati e lei la odiava per averle passato oltre che le sue memorie anche quelle baggianate. Però non era cosa di cui doveva preoccuparsi al momento, fintanto che erano in orbita niente sarebbe potuto accadere, senza contare che, anche ipotizzando un'unione che lei osteggiava data la mole e la complessità dei dati che avevano ottenuto grazie all'innesto ci sarebbe voluto almeno un paio d'ore per stabilire una condivisione anche solo parziale.

"Pronti?"

La voce di Micheals la riportò alla realtà, si scambiò un'occhiata con Skordel che le aveva lasciato il timone, l'Originale Natalie era stata un Timoniere di prima classe ed aveva anche ottenuto una promozione grazie ad un paio di manovre ben riuscite, Skordel aveva la stoffa, ma era ancora inesperto e loro dovevano andare sul sicuro. Sperando che le memorie della mammifera non la tradissero all'ultimo minuto e che riuscisse a dirigere la nave in quelle condizioni, si volse verso il Capitano accennando ad un segno d'assenso col capo.

"Bene... - rispose Micheals dopo essersi assicurato che anche gli altri fossero pronti ed essersi posizionato sulla poltrona del comando - ...iniziamo la commedia..."

USS Tokugawa - Sala Tattica
24 maggio 2390 - Ore 19:20 - Data stellare 67393.99


"Come ben sapete, la Meleager è stata costretta ad atterrare sul pianeta a causa di un collasso dei sistemi..."

Il Capitano Tracey aveva convocato tutti gli ufficiali superiori in sala tattica per fare il punto della situazione e decidere il da farsi. Una mera formalità dato che lui aveva già deciso tutto.

"Hair... da quello che sappiamo questo collasso può essere stato provocato deliberatamente?"
"Dai dati in nostro possesso non posso essere sicuro di niente... - replicò l'Ingegnere osservando alternativamente il Capitano ed i propri colleghi - ...posso dire che sicuramente un'anomalia del funzionamento dei motori ha portato tramite un effetto cascata al collasso sistemico pressoché totale, ma non posso esprimermi sulle sue cause senza ispezionare direttamente i motori o senza ulteriori dati..."

Hair mantenne lo sguardo fisso sul Capitano mentre terminava la sua esposizione, il quale se ne stava in piedi, piegato in avanti con le mani poggiate sulla superficie lignea e lucida del tavolo.
La Alluso sospirò, mugugnando qualcosa a bassa voce, più a sé stessa che hai presenti.

"Un'anomalia alquanto provvidenziale..."

L'Ufficiale Tattico aveva dato voce alle sue perplessità anche pochi minuti prima in plancia, quando i sensori avevano rilevato il collasso della Meleager, lo stesso pensiero che aveva attraversato praticamente la mente di tutti.
Tracey inspirò profondamente per poi ritornare in posizione eretta incrociando le braccia.

"Esattamente. Il campo distorsivo non ci permette di sapere altro..."
"A proposito del campo..." intervenne immediatamente l'Ufficiale Scientifico.

Maximilien gli riserbò un occhiata truce, che fece capire all'ufficiale di continuare la sua esposizione se non voleva subire la furia del Capitano interrotto.

"Sembra che la forza del campo aumenti avvicinandosi alla superficie del pianeta, la distorsione è tale che i sensori entrano in retroazione dopo qualche secondo. Dubito che la Meleager sia atterrata senza danni... sarebbero stati ciechi... senza contare le turbolenze atmosferiche che si stanno formando all'interno dell'atmosfera stessa. E dubito seriamente che l'equipaggio non ne fosse a conoscenza..."
"È possibile, ed anzi probabile, che l'anomalia dei motori sia solo un effetto e non una causa. Magari è dovuto ad un'avaria del computer a monte. E ciò potrebbe anche giustificare un atterraggio sul pianeta..." intervenne Hair intrecciando le mani pensieroso.
"Vero. - replicò l'Alluso - Ma potrebbero essere stati costretti all'atterraggio a causa di un blocco di sicurezza che impediva di accedere alle funzioni principali della nave..."
"L'ipotesi più plausibile è che l'equipaggio sia tenuto in ostaggio..." mugugnò Maximilien lisciandosi la barba incolta ed interrompendo l'Ufficiale Tattico che però continuò poco dopo.
"Esiste anche la possibilità anche di un ammutinamento, ma mi sento di poter escludere quest'ipotesi. Forse non ci sono sopravvissuti..."

Il silenzio cadde per qualche secondo all'interno della sala tattica.
La Meleager non era una grande nave, ma ipotizzare che poco di più di duecento uomini avessero trovato la morte facendo semplicemente il loro lavoro era comunque una cosa triste.
Tracey ruppe il silenzio come un elefante in una cristalleria pochi attimi dopo.

"Non abbiamo tempo per analizzare tutte le ipotesi in dettaglio. Il nostro obbiettivo primario è il recupero della nave e dell'equipaggio e questo faremo."
"Il teletrasporto risulta impossibile con un tale campo distorsivo, bisogna attrezzare una navetta per poterle di scendere con la minor percentuale di rischio possibile." comunicò l'Ufficiale Scientifico. Maximilien però non si perse d'animo.
"Allora attrezziamo questa navetta. Mettetevi subito all'opera..." affermò guardando Hair e l'Ufficiale Scientifico, che dopo un segno d'assenso col capo si alzarono e si incamminarono immediatamente fuori dalla stanza.

"Contattate Gardner e fate venire qui Bergstain, dobbiamo sapere a cosa andiamo incontro..."


Kor'n'Tha (Sin'Tau) - Vicinanze del punto di atterraggio della Meleager ? Contemporaneamente

"Presto, presto... non abbiamo tempo da perdere..." Michaels ringhiava ordini ai suoi sottoposti con la grinta di un lupo capobranco.

L'atterraggio non era stato certo piacevole, con la nave operante a regime ridotto a causa del blocco di sicurezza che erano stati in grado di spezzare solo in parte, con la tempesta poi che si era creata nel momento stesso della loro discesa era già tanto che fossero atterrati quasi interi. Non restava che predisporre la trappola e attendere l'arrivo degl'altri stupidi mammiferi, ma sapeva che dovevano fare in fretta, altrimenti sarebbe andato tutto in fumo.
Spaziò con lo sguardo attorno a sé, mentre un tuono rombava in lontananza e la pioggia gli ruscellava addosso, nessuno di loro era stato realmente sul pianeta, ma le memorie ereditate dagl'umani e soprattutto l'istinto intrinseco nel loro codice genetico permetteva loro di sapere con esattezza come muoversi nella fitta foresta.
Si voltò poi verso la nave notando la Green che si avvicinava, mentre dietro di lei Skordel, Rossi ed altri membri dell'equipaggio sembravano parecchio indaffarati a spostare qualcosa.

"Sei sicuro che funzionerà?" gli chiese la donna, lui non la guardò direttamente, ma rispose comunque in tono sicuro e deciso, da vero Capitano.
"Sì. Abbiamo reso il computer della nave inutilizzabile e gran parte delle informazioni all'interno sono andate perse. Senza contare il campo distorsivo influisce anche sulla superficie del pianeta ed anzi, che ha il suo massimo. Anche nel caso che i loro strumenti funzionassero è estremamente difficile che rilevino oltre la nostra parte umana. Quando scopriranno la verità sarà troppo tardi..."
"È rischioso... ci sono troppe variabili in gioco... potrebbero trovare un Progenitore come hanno fatto questi umani e allora la copertura salterebbe... oppure le memorie che abbiamo estratto potrebbero rivelarsi fallaci..."

Micheals la interruppe con un'occhiata e poco dopo un sorriso beffardo comparve sotto i folti baffoni impregnati d'acqua, mentre Skordel e Rossi gli passavano accanto trasportando il corpo inerme dell'originale Capitano Micheals.

"Di questo non mi preoccuperei... chi non risica non rosica..."

USS Tokugawa - Hangar Navette
24 maggio 2390 - Ore 19:52 - Data stellare 67394.05


"No. Credevo di averglielo già detto in precedenza o sbaglio?"

Maximilien sembrava adirato dalla domanda dell'uomo di colore la cui uniforme indicava la sua appartenenza alla sezione scientifica e che camminava al fianco del Capitano verso la navetta.

"Capitano, rifiutando di farmi entrare nella squadra di sbarco rischia di gettare letteralmente alle ortiche l'intera missione. Senza contare che non piacerà al Quartier Generale..."

Lo scienziato dai riccioluti capelli candidi e dal volto segnato da profondi solchi derivati dall'età appariva molto più calmo del capitano e il tono della sua profonda voce non lasciava dubbi sulla sua determinazione.
Il Capitano Tracey si volse verso l'uomo con un espressione sul volto che esprimeva chiaramente quanto ne avesse avuto abbastanza di quella conversazione.

"Dottor Bergstain... lei era stato convocato qui solamente per illustrarci i vari scenari che potremmo trovare sul pianeta, punto. Questa è una missione di recupero, non una gita scolastica, scendere con una navetta in queste condizioni è a dir poco pericoloso... non intendo certo farvi da balia..."
"È un errore Maximilien... - intervenne T'Laria nel solito tono monocorde dei vulcaniani, sbucando dal nulla al fianco del suo mentore - ...la teoria spesso è smentita dalla pratica. Sarebbe saggio portare qualcuno con le conoscenze specifiche adatte."

Il Dottore l'aveva scelta per realizzare quel trattato scatenando vari dubbi sulla sanità mentale di Bergstain e sulle motivazioni che l'avevano portato a scegliere la sua attraente ex-studentessa invece che ben più blasonati scienziati provvisti di pedigree e da brava assistente lo seguiva come un cagnolino segue il suo padrone.

"...Capitano, si metta nei miei panni, lei mi sta chiedendo di osservare con un cannocchiale dalle lenti sporche ciò che ho teorizzato durante tutto l'arco della mia vita? Anche lei vorrebbe toccare con mano... verificare la teoria con la pratica, è mio dovere di uomo di scienza ed il suo come uomo d'azione è di permettermi di farlo..."

Herbert Bergstain aveva iniziato a postulare l'esistenza di vita vegetale complessa già all'inizio della sua lunga ed illustre carriera, gli ci era voluto tempo per teorizzare alcuni punti chiave che avevano poi portato al trattato ed essersi dedicato anche ad altri progetti per conto della Flotta lo aveva reso sì famoso, ma aveva anche dilatato enormemente i tempi e sapeva di non averne molto prima di essere pensionato.
Maximilien produsse un basso ringhio, come di una bestia pronta a balzare sulla preda, spostando lo sguardo dall'ex-moglie al canuto scienziato più volte, fino a puntare quasi rabbiosamente l'indice contro la vulcaniana per poi passare al Dottore mentre parlava.

"Andrai anche tu e terrai il Dottore per manina tutto il tempo... Badate a voi stessi e non state fra i piedi, la squadra di sbarco ha ben altro da fare che osservare le margherite. Chiaro?"

Il volto del Dottor Bergstain si illuminò e un sorriso apparve sulla sua faccia rugosa mentre rispondeva con la sua voce profonda.

"Cristallino."