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USS TOKUGAWA - MISSIONE 01 RSS USS TOKUGAWA - Missione 01

01.20 " La fine e l'inizio "

di Maximilien Tracey, Pubblicato il 18-05-2014

Flashback - Kor'n'Tha (Sin'Tau), Città vecchia, 25 maggio 2390, ore 03:02


Albert riaprì lentamente gli occhi, d'un tratto le palpebre sembravano diventate pesanti come macigni.
"Cosa ..." Mugugnò fra se e se, cercando di mettere a fuoco quello che aveva davanti, senza successo. Gli sembrava che i suoi bulbi oculari fossero in fiamme e che per qualche strano motivo la sua testa si fosse tramutata in un pallone pieno di ovatta.
Iniziò a far mente locale mentre stringeva le palpebre a fessura, quasi come per direzionare lo sguardo verso quella figura sfocata che si trovava a pochi metri da lui in mezzo all'erba alta.
Non ricordava di essere svenuto, ma il suo istinto gli diceva che doveva essere così, era tutto troppo distorto e troppo difficile da ricordare per una mente rimasta ferma e vigile. Cercò allora di far riaffiorare le ultime informazioni che la sua memoria aveva immagazzinato, cercando una via nella fitta nebbia che gli permeava la mente.
Si era addentrato nelle rovine con una squadra, poi, di punto in bianco, il prigioniero che avevano portato con loro come guida aveva iniziato a blaterare qualcosa di incomprensibile, pochi istanti dopo era comparsa quella strana emanazione energetica che aveva colpito la dottoressa, ma da lì tutto si perdeva nel nulla.
I suoi occhi ancora doloranti riuscirono a mettere a fuoco qualcosa davanti a se. Una figura umanoide si stagliava in mezzo la radura di fronte ad un'altra scompostamente seduta a terra, quasi fosse caduta, non identificò nessuna delle due figure, ma non gli ci volle molto per rendersi conto che la figura a terra era trattenuta da qualcosa che gli impediva la fuga.
Un grugnito o qualcosa di molto simile arrivò alle orecchie di Albert, ma non riuscì a capire quale delle due figure l'avesse prodotto, né esattamente cosa fosse. In compenso si sentì nuovamente trascinare nell'oblio con forza immane, perdendo nuovamente conoscenza, accompagnato da una serie di rumori molto simili a quello della legna che arde in un caminetto.

Kor'n' Tha (Sin'Tau), Uss Meleager - Ore 3:27


La squadra di Tracey si muoveva rapida e con estrema efficienza. Il pacchetto esplosivo inviato dalla Tokugawa aveva fatto egregiamente il suo lavoro distruggendo lo sbarramento nemico e sparpagliando ancora di più le sempre più esigue forze sotto il controllo di Michaels, che ora rispondevano in maniera confusa e disorganizzata alla loro avanzata.
Francesca iniziò a domandarsi se stesse vivendo un deja-vu di quello che era successo in precedenza, o meglio, di quello che le avevano raccontato fosse successo mentre lei era impegnata nella fuga dalla sua prigionia. Attirare il nemico in un luogo favorevole per poi contrattaccarlo in forze era una tattica vecchia quanto il mondo, una delle tattiche che insegnavano nell'addestramento base, tanto semplice quanto efficace, almeno il più delle volte, ma reiterare la stessa tecnica dopo che la prima volta non aveva avuto gli effetti desiderati era un errore davvero grossolano. Che le forze della Meleager fossero realmente allo sbaraglio?
"La ... la plancia ... è sul prossimo ... ponte ..." i pensieri di Francesca furono brutalmente interrotti dalle parole della Green, sembrava stranamente affaticata e pallida in volto, faticando perfino a parlare.
"Green, che succede?" il capitano si acquattò dietro un angolo, osservando la donna ansimare.
"Non è nulla ... solo un po' di nausea ..."
L'Ufficiale Tattico esaminò per una frazione di secondo la donna. Quella doveva essere molto di più di una semplice nausea.
"Fantastico ..." si limitò a commentare Tracey in tono sarcastico, sporgendosi di lato per controllare che non vi fosse nessuno in vista.
"Non si preoccupi ..."
"Non è di lei che mi preoccupo ..." replicò acido Maximilien, segnalando ad un paio di membri della squadra con un rapido movimento delle mani di avanzare "... ma non abbiamo ancora messo in salvo l'equipaggio originale della Meleager ... lei è l'unica che può aiutarci..."
"Di questo non deve preoccuparsi, Capitano ..." affermò una voce familiare alle loro spalle.

Kor'n'Tha (Sin'Tau), Città vecchia, 25 maggio 2390, contemporaneamente


Albert riaprì nuovamente gli occhi. Era ancora confuso e disorientato, ma si sentiva decisamente meno frastornato che in precedenza. Si puntellò al terreno con la gamba sinistra usandola come leva ed iniziò a guardarsi attorno, alla ricerca dei propri compagni ed eventualmente della dottoressa T'Laria.
La temperatura che era sempre rimasta piuttosto alta dal loro sbarco era calata rapidamente, in maniera inversamente proporzionale all'umidità dell'aria che era invece aumentata a dismisura, formando una leggera foschia, abbastanza consistente però da riuscire a trasformare in spettri i fasci luminosi provenienti dalle torce cadute a terra.
Si fiondò sulla più vicina delle fonti luminose, una torcia ad un paio di metri dalla sua posizione ancora stretta fra le mani di una giovane guardiamarina betazoide.
"Guardiamarina ... guardiamarina si svegli!"
Albert assestò un paio di colpetti sul viso della giovane che riaprì pigramente gli occhi qualche secondo più tardi con sguardo assente.
"Comandante ... cos'è successo ... ?"
Hair allungò la mano per aiutarla ad alzarsi, volgendosi nel mentre verso il centro della radura, quasi come se si fosse ricordato solo grazie alla domanda della giovane donna dell'attuale vicinanza con il luogo che era stato il fulcro degl'avvenimenti di una ventina di minuti prima.
Un paio di enormi radici, dal diametro pari ad una sua gamba, erano avvinghiate come in uno spaventoso abbraccio a quello che poteva a tutti gli effetti apparire come un albero secco. Innumerevoli diramazioni delle stesse radici si estendevano e incatenavano poi ulteriormente la figura penetrando in molteplici punti attraverso l'uniforme che aveva già perso molto del colore originario. Hair osservò la livrea rossa sulle spalle della figura, per poi passare al volto tirato e rinsecchito del cadavere che oramai assomigliava vagamente all' uomo dipinto nell'Urlo di Munch. Oramai quel corpo aveva ben poco di umanoide, ma in qualche modo, Albert riuscì ad identificarlo come la loro "guida". I suoi pensieri furono però interrotti dal guardiamarina che agguantava con forza il suo arto, l'aiutò allora rapidamente a mettersi seduta per poi spostare nuovamente lo sguardo di nuovo verso quella specie di strana scultura.
"Non lo so ..." rispose in tono deluso "... davvero non lo so ..."

USS Togukawa, Plancia - 25 maggio 2390, contemporaneamente


Vikram continuava ad osservare il terminale che aveva davanti a se con impazienza. Era ormai da qualche tempo che il pacco era stato spedito e tutto sembrava aver funzionato alla perfezione, ma non avevano ancora avuto alcun riscontro. Già pochi attimi prima dell'arrivo del messaggio le interferenze prodotte dal campo distorsivo erano aumentate vistosamente e senza alcuna ragione apparente, impedendo qualsiasi comunicazione complessa tra la superficie del pianeta e l'orbita, dopo dell'esplosione poi si era definitivamente spezzato il precario equilibrio su cui si basava l'algoritmo ideato dal Tenente Lind ed ora la Tokugawa si ritrovava cieca e sorda. Raji spostò velocemente lo sguardo su Juliette. Era chiaramente stanca e provata, ma non accennava minimamente a distogliere lo sguardo dal monitor, mordicchiandosi il pollice quasi fosse un adolescente in ansia per il risultato di un test. Non la conosceva da molto tempo, ma prima d'ora non l'aveva mai vista così silenziosamente agitata. Escludendo qualche attimo fugace, la donna non aveva mai perso la compostezza che il suo ruolo richiedeva, ma era indubbio che fosse in pena per Hair.
Improvvisamente, sul terminale iniziò a sfarfallare un immagine, stabilizzandosi nel giro di un paio di secondi.
"Signore ..." Raji e gli altri presenti si voltarono verso l'Ufficiale Scientifico che in tono piuttosto sorpreso aveva attirato l'attenzione dell'intera plancia.
"Sembra che il campo che circondava il pianeta sia ... scomparso ..."
Il Capo Operazioni rimase sorpreso del nuovo sviluppo, ma non lasciò che la sorpresa intaccasse la sua efficienza rispondendo secco, appena qualche secondo più tardi.
"Cause?"
"Sconosciute ... il campo è semplicemente collassato qualche minuto fa ... ho eseguito una serie di test, ma al momento non c'è stato alcun risultato ..."
Raji iniziò a sentire odore di trappola, avevano appurato infondo che il campo era di origine biologica e che quindi gli stessi abitanti del pianeta ne avevano probabilmente anche il controllo, ma effettivamente era almeno da una decina di minuti che il campo si comportava in maniera strana, forse era un fenomeno normale.
"Possiamo comunicare con le squadre a terra?"

Kor'n' Tha (Sin'Tau), Città vecchia, 25 maggio 2390, pochi attimi dopo


=^= Tokugawa ad Hair, Comandante mi riceve? =^=
Albert aiutò l'ultimo membro della squadra ad alzarsi da terra, guardandosi attorno come se la voce del Capo Operazioni provenisse dalle sue vicinanze, notando così che parte della vegetazione presente in quel luogo aveva rapidamente iniziato ad appassire.
"Forte e chiaro. Deduco quindi che siete riusciti ad aggirare completamente il campo distorsivo?"
=^= Non esattamente, il campo è collassato spontaneamente per ragioni a noi ignote. Qual è la situazione da lei? =^=
Albert corrucciò la fronte producendosi in una smorfia pensierosa, effettivamente dopo il suo risveglio non aveva più avvertito l'ingombrante presenza del campo all'interno della sua mente, forse il repentino deperimento della vegetazione era collegato a ciò. Si volse verso la figura al centro della piccola radura.
"Il Comandante T'Laria è scomparso ..."
=^= Ne siamo al corrente. Il suo comunicatore non è rintracciabile. =^=
Hair sospirò silenziosamente, odiava sentirsi impotente come in quel momento e odiava ancor di più il fatto di non essere riuscito ad intervenire quando la vulcaniana era stata colpita, ma non poteva farci nulla. Non era stata una sua scelta e la sorte della dottoressa non era comunque certa, ma era un ufficiale abbastanza navigato da rendersi conto che le attuali probabilità di sopravvivenza della vulcaniana erano al loro minimo storico.
"E' stata colpita da una strana forma di energia violacea ..." continuò "... e ciò ha generato una specie di ... onda d'urto, che ci ha steso per un po' ... la stiamo attivamente cercando nei dintorni, avete già contattato il Capitano?"
=^= No. Malgrado il campo distorsivo non sussista più non riusciamo a penetrare all'interno della Mele.. czzzz ... fzzzz ... =^=
"Tokugawa? mi sentite?"
Improvvisamente, la terra sotto ai piedi di Hair iniziò a tremare con tale violenza da costringerlo in ginocchio. Alcune delle rovine iniziarono a crollare e a ripiegare su se stesse con un rumore assordante, mentre una grossa voragine si spalancava poco distante, come se fossero le fauci di un enorme mostro intento a fagocitare i poveri resti di quella strana città. Per un istante, un brevissimo istante che ad Albert parve però lunghissimo intravide qualcosa nella voragine, qualcosa di enorme e pulsante.
"Hair a Tokugawa! Richiedo Teletrasporto d'emergenza! Subito!"

Kor'n' Tha (Sin'Tau), Uss Meleager - Contemporaneamente


Tracey non riusciva a staccare gli occhi dalla figura che gli si parava dinnanzi, così come gli altri membri della squadra che sembravano improvvisamente divenuti di pietra.
"Tilly ..." si lasciò sfuggire dalle labbra in un tono decisamente troppo flebile per lui.
La dottoressa T'Laria se ne stava immobile a pochi passi di distanza da loro, fissandoli senza espressione visibile sul volto. Gli occhi erano stranamente pervasi da un bagliore violaceo e alcune radici che sembravano letteralmente fuoriuscire dalle sue carni.
"No ..." intervenne faticosamente il comandante Green, la vulcaniana allora posò il suo sguardo su di lei, compiendo un passo in avanti, mentre il Tenente Alluso prontamente reagiva posizionando la propria arma ad altezza d'uomo, pronta a far fuoco.
"Signore, potrebbe essere una di loro!"
"No ..." ripete flebilmente la Green accasciandosi a terra.
"... l'entità ..." completò la frase il Capitano, prima che l'intera nave iniziasse a vibrare violentemente, componendo una canzone attraverso lo stridio del metallo e gli scoppiettii dei circuiti danneggiati.

USS Togukawa, Plancia - 25 maggio 2390, contemporaneamente


"Forti scosse sismiche nell'emisfero Nord che si stanno rapidamente distribuendo nelle zone limitrofe come in un effetto valanga. Fenditura della crosta nei pressi del continente settentrionale, si sono aperte alcune profonde voragini nei settori 7, 12 e 18 ..."
Raji non aveva la minima idea di cosa stesse accadendo, sapeva solo che stava accadendo molto in fretta. D'un tratto, mentre Albert stava facendo rapporto la comunicazione non aveva più raggiunto il Comandante, ma la sua voce aveva continuato a raggiungere loro e aveva visto il terrore dipingersi sul volto del Tenente Lind.
"... il Comandante Hair e la sua squadra sono stati teletrasportati direttamente in infermeria, non si registrano feriti gravi."
Raji incrociò lo sguardo di Juliette per una frazione di secondo, i suoi occhi avevano riacquistato luce, era evidente che avrebbe voluto fiondarsi in infermeria anche se sapeva benissimo che era impossibile per lei lasciare la plancia in quel momento. Per qualche strano motivo gli venne da chiedersi come avrebbe reagito T'Syl se ci fossero stati loro due al posto di Hair e del Tenente Lind.
"Notizie dal Capitano?"
"Negativo."

Kor'n' Tha (Sin'Tau), Uss Meleager - Contemporaneamente


"Cosa diavolo sta succedendo?" urlò Tracey reggendosi ad una vicina paratia, mentre la nave smetteva di muoversi. T'Laria non sembrò curarsi affatto delle parole del Capitano, avvicinandosi invece al comandante Green che teneva il volto chino in maniera alquanto reverenziale.
"Il momento è giunto ..." la vulcaniana parlava con estrema flemma, scegliendo e ponderando accuratamente sulle parole da dire, inginocchiandosi poi verso il primo ufficiale della Meleager e sollevandole il mento con due dita.
La vulcaniana avvicinò le labbra a quelle della Green, sigillandole in un bacio decisamente troppo passionale per una della sua specie, mentre con la mano sinistra le accarezzava i corti capelli biondi lasciando gli astanti decisamente interdetti. Appena qualche secondo più tardi, le labbra si separarono e le due si fissarono negl'occhi per un lungo istante "... questo è il mio dono per te ..." concluse la vulcaniana, mentre la Green perdeva rapidamente conoscenza e il Tenente Alluso si precipitava a sostenerla.
"Ho provato a comunicare con voi ..." affermò T'Laria, fissando Francesca mentre si alzava in piedi, come a lasciar intendere qualcosa. Al giovane ufficiale tattico della Tokugawa le parole affiorarono sulla punta delle labbra spontaneamente.
"... il ganglio all'interno della Meleager ..."
La dottoressa si limitò a rispondere con un cenno del capo, spostando poi lo sguardo sul Capitano.
" ... Ho cercato ... ho dovuto ..." la donna fece una lunga pausa, inclinando la testa lateralmente, cercando le parole in un vocabolario alieno che non conosceva "... prendere in prestito il corpo di questa vostra ... femmina ... dalle limitate capacità telepatiche ..."
"Per fare cosa? Cosa le hai fatto?" ringhiò Tracey, ma T'Laria non parve ascoltarlo nemmeno questa volta.
"... quando questa vostra femmina si è trovata nei pressi di me ..." la donna vulcaniana fece una nuova pausa, spostando rapidamente lo sguardo dal Capitano all'Alluso e poi nuovamente al Capitano "... del mio ... ganglio centrale, sì ... è stata in grado di percepirmi ... ma la sua mente era diversa da quella di qualunque altro ..." un ulteriore pausa "... telepatico ... che abbia mai incontrato, perfino dell'umano ..."
Tracey ipotizzò che si riferisse ad Hair, dopotutto, lui era stato il primo ad avvertire qualcosa al di fuori delle rovine.
"La mente disciplinata di questa femmina è molto più semplice da controllare rispetto alle vostre ... dominate dal caos ... ho dovuto scegliere lei per il mio scopo ... l'ho tramutata ..." la donna bloccò nuovamente la sua esposizione "... nel mio veicolo ... rappresentante ... ambasciatore ..." la vulcaniana inclinò ancora una la testa, fissando il Capitano negl'occhi " ... è così difficile esprimersi in questa vostra lingua formata da parole ..."
"Se vuoi portare avanti dei negoziati ..." affermò Tracey alzandosi da terra, dove si era fiondato subito dopo l'Alluso per verificare le condizioni della Green, la cui respirazione sembrava iniziare a normalizzarsi malgrado rimanesse incosciente "... dovrai liberare gli ostaggi ..."
"I vostri simili non erano ostaggi, ma erano necessari per l'evoluzione ... non era mia intenzione nuocere ad alcun altra specie, ma ... " la dottoressa fece un'altra pausa, volgendo lo sguardo sul corpo incosciente della donna bionda "... ma è stata comunque colpa mia indirettamente ... in ogni caso ho già ottemperato alla sua richiesta, Capitano ..."
Con enorme teatralità, dal corridoio alle spalle della vulcaniana iniziò ad avvicinarsi un nugolo di persone, visibilmente ferite e provate sia nel fisico che nella mente, capitanate da un Michaels dall'aspetto decisamente più sporco, disordinato e invecchiato di quanto lo avessero mai visto in precedenza.
"Intende darci una mano a riprendere la mia nave o vuole fermarsi a schiacciare un pisolino con la sua nuova amica?" affermò il Capitano della Meleager sfoggiando un serafico ed innocente sorriso sotto i baffoni striati di grigio.

Uss Tokugawa, plancia - 25 Maggio 2390 - Ore 03:32


Il Primo Ufficiale della Tokugawa se ne stava seduto sulla poltrona del comando, contemplando pensieroso davanti a sé con le mani in mano. Aveva passato gran parte delle ultime tre ore a fare la spola fra la Sala Tattica, la Plancia e la Montblanc cercando una soluzione più intelligente rispetto alla carica a testa bassa adottata dal Capitano Tracey, lasciando più volte la plancia in mano ai suoi sottoposti, ora si sentiva incredibilmente stanco.
Non c'era che dire, indubbiamente malgrado il Capitano fosse appena stato promosso possedeva ancora la testa calda tipica della maggior parte dei Tattici e ciò l'aveva portato ad agire di fretta. Si passò una mano sulla liscia pelata luccicante, rendendosi però conto che in qualche modo l'accozzaglia di idee che si era trasformata nel piano di Tracey aveva lentamente ma costantemente prodotto piccoli progressi ed ora avevano addirittura dei prigionieri a bordo, trasportati assieme al Comandante Hair, che potevano sicuramente risultare utili come merce di scambio. Ma questi stessi prigionieri sembravano essere ammalati oppure possedevano qualche tara genetica sconosciuta anche al Dottore, da quando erano saliti a bordo le loro condizioni erano rapidamente peggiorate e attualmente nessuno era ancora cosciente. Con un pizzico di cinismo condito però da sano realismo si era subito reso conto che se fossero morti a bordo della nave le trattative sarebbero andate immediatamente a farsi benedire, senza contare che forse avrebbe peggiorato ulteriormente le cose.
"Ulteriori scosse sulla superficie del pianeta di magnitudo pressoché identico alle precedenti ..."
Il Primo Ufficiale fu risvegliato dai suoi foschi pensieri dalla voce dell'Ufficiale Scientifico, che però si era bloccato, con un espressione incredula sul volto.
"... è impossibile ..." bisbigliò più a se stesso che ad altri il giovane ufficiale.
"Cosa? Per favore si spieghi ..."
Alle parole del Primo Ufficiale il giovane uomo alla consolle scientifica sembrò riprendersi, iniziando rapidamente a digitare una serie di comandi.
"Non capisco come ma, sembra che il pianeta stia in qualche modo ... morendo ..."
"Sullo schermo!"
Al centro della plancia apparve l'oramai familiare profilo del pianeta e delle sue lune, che però stava rapidamente cambiando. Il bel verde smeraldo sfoggiato dal pianeta al loro arrivo era qua e la chiazzato di verde più scuro, marrone e perfino di grigio, mentre una catena montuosa scompariva improvvisamente e un oceano si svuotava come se fosse stato assorbito da una spugna. Il Primo Ufficiale si alzò lentamente dalla poltrona con espressione stupita.
"... che diavolo ..."

Flashback - Kor'n' Tha (Sin'Tau), Uss Meleager - Pochi attimi prima


Tracey impugnò immediatamente il proprio phaser puntandolo contro Michaels e gli altri membri della squadra fecero altrettanto, ma la sua mano fu fermata da quella dell'ex-moglie.
"No ..." affermò nel solito tono piatto, ma vagamente tremolante "... li ho liberati io ..."
"Quindi questo è l'equipaggio originale?" domandò Tracey abbassando la propria arma, effettivamente, quel Micheals aveva un nonssocchè di diverso rispetto a quello che si era trovato davanti fin'ora, qualcosa di anomalo, qualcosa di umano.
"Il solo e l'unico ..." replicò allegro Michaels, continuando però poco dopo in tono decisamente più serio, spostando lo sguardo sulla Green ancora priva di conoscenza "... eravamo privi di conoscenza poco lontano da qui, quando lei ci ha trovati ... " indicò con il pollice sinistro la Dottoressa al suo fianco "... non so come abbia fatto, avevamo dei Klo'Dal che ci mantenevano fra le braccia di Morfeo continuando ad estrarre ricordi ..."
"Klo'Dal?" domandò il Tenente Alluso dando voce ai dubbi degli astanti.
"E' una lingua morta che per qualche strano motivo è conosciuta a livello genetico da tutti gli abitanti del pianeta. Come loro si sono presi le nostre memorie noi abbiamo preso involontariamente qualche cosa da loro ..." rispose Michaels, fissando con astio la Green, ma continuando la sua esposizione poco dopo "... Klo'Dal significa sia gruppo che famiglia ... tutti gli esseri viventi di questo pianeta hanno bisogno di essere mentalmente connessi l'uno all'altro per sopravvivere ... formano piccoli gruppi interconnessi in una coscienza comune che poi si uniscono in gruppi più grandi e così via ..." Michaels sospirò, iniziando a gesticolare "... da soli non sono in grado nemmeno di procurarsi il cibo, lo abbiamo notato quando abbiamo portato i primi campioni di studio sulla Meleager ..."
"... tutti i Klo'Dal erano connessi su di una ... portante ..." la dottoressa prese la parola "... me ... per prendere possesso di questa femmina e terminare il ciclo ... ho dovuto però recidere tutti i collegamenti inutili ...". Solo allora Tracey si rese conto che la donna stava ansimando. Una forte scossa colpì la nave prima che potesse continuare, facendola sbilanciare e cadere all'indietro, ma il Capitano con una reazione fulminea l'agguantò prima che toccasse terra.
"Le memorie ... contenute ... all'interno di ... lei ..."sussurrò sempre più faticosamente T'Laria al capitano mentre la nave continuava a vibrare, indicando la Green con un cenno del capo "... ho imparato ... da voi che ... ci sono altri modi ... di sopravvivere ..."
"Cosa significa?" replicò Tracey mentre la terra smetteva nuovamente di tremare, Francesca notò che la voce del Capitano sembrava vagamente incrinata.
"Discendenza ... ho dovuto ... usare la femmina ... come veicolo ... ora lei è uno e ... molti ... un Klo'Dal in un solo corpo ... "
Il Capitano spostò lo sguardo sulla Green, mentre la dottoressa riprendeva faticosamente a parlare.
"Porti ... i suoi simili ... a casa ... la mia esistenza ... sta giungendo ... al termine ..."
Il bagliore negl'occhi della vulcaniana svanì improvvisamente, e la vulcaniana chiuse gli occhi, perdendo coscienza.

Uss Meleager , Plancia - 25 Maggio 2390 - Ore 03:32


Michaels se ne stava seduto in un angolo della plancia, le gambe e le braccia lunghe e distese, appoggiato di schiena ai piedi di quello che era stato lo schermo principale che ora, grazie ad una crepa che lo attraversava da parte a parte, si limitava a produrre scintille con un rumore simile a quello di una zanzariera elettrica.
Com'era ironica la vita. Appena qualche ora prima era al top della catena evolutiva, illustrando il suo passato ad un prigioniera per passare il tempo prima che fossero in grado di produrre la nuova generazione, ora invece si trovava inerme ed ansimante in una stanza che puzzava di morte. Il Thokor'n Thar al pari di come aveva fatto lui con quelle strane lumache aveva serrato la mano a pugno, metaforicamente schiacciando tutti gli oramai inutili che vivevano sul pianeta. Il suo piano era miseramente fallito, non ci sarebbero mai state ulteriori generazioni della loro specie ne ci sarebbe stata possibilità per lui di sostituirsi al vecchio Custode. Non c'era mai stata possibilità, adesso lo capiva, ma era decisamente troppo tardi ora.
Sentì la porta della plancia, bloccata da un interruzione energetica dovuta all'ultima scossa, che veniva aperta con la forza dall'altro lato. Lanciò allora una rapida occhiata ai corpi inermi dei propri simili sparsi per tutta la plancia dirigendosi verso la consolle più vicina, per iniziare a ridere selvaggiamente, una strana risata che assomigliava più ad una serie di stanchi colpi di tosse, e con le poche forze rimaste vi appoggiò la mano sinistra, rovinandovi brutalmente a fianco, mentre la voce distorta del computer afferma.
=^= Sequenza di autodistruzione attivata ... cinque minuti alla distruzione della nave ... =^=
Era arrivata la fine.

Uss Tokugawa, Ufficio del Capitano - 25 Maggio 2390 - Ore 10:07


Il Capitano Tracey era impegnato a fissare intensamente il proprio terminale, su cui si stagliava la figura di ciò che era rimasto del pianeta.
Più di metà dell'emisfero nord e parte dell'emisfero sud erano collassati su se stessi, dimezzando le dimensioni originarie del pianeta, che ora appariva come una mela mangiucchiata e in via di decomposizione. Tre delle lune avevano già raggiunto l'orbita di fuga, mentre le altre lo avrebbero fatto in un paio di giorni al massimo. Sin'Tau non esisteva più.
"Uno spettacolo inquietante e allo stesso tempo magnifico, non trovi?"
Il faccione di Damien si sostituì all'immagine sul terminale. Non c'era nulla della sua solita allegria sul suo volto.
"Un intero pianeta distrutto dalla morte di un solo individuo ..." affermò l'Ammiraglio.
"L'Ufficiale Scientifico sostiene che l'entità costituiva almeno il sessanta percento della superficie del pianeta stesso ... ora che i nostri strumenti funzionano nuovamente sappiamo che era una specie di gigantesco ... fungo ... che in qualche modo è riuscito a crearsi spontaneamente dei simbionti eterotrofi ... sostanzialmente si è creato qualcuno in grado di procuragli il cibo ..."
"Senza dubbio Herbert sarebbe impazzito per una creatura del genere ..." lo interruppe il fratello e Maximilien non riuscì a far a meno di ripensare a Bergstain e alla propria ex-moglie. Era una vulcaniana, nessuno lo avrebbe mai notato, ma sapeva che il vecchio scienziato umano era diventato ben più che il suo mentore, trasformandosi nel padre che T'Laria non aveva mai conosciuto, ed era sicuro che in qualche modo stesse comunque soffrendo.
"E' un vero peccato che non siate riusciti a recuperare granchè dalla Meleager ..." continuò il più vecchio dei Tracey "... ma almeno avete salvato la maggior parte dell'equipaggio ..."
Quando finalmente erano riusciti a raggiungere la plancia, non avevano potuto far altro che constatare la morte di tutti i cloni presenti e che l'autodistruzione innescata dal clone del Capitano Michaels non poteva essere disinnescata senza riparare e rendere operativi almeno un paio di sistemi danneggiati durante l'atterraggio, ma non ne avrebbero mai avuto il tempo, senza contare che quasi contemporaneamente il pianeta aveva iniziato la fase più violenta del suo collasso.
"Già ..." replicò Maximilien "... forse con più dati avremmo potuto far luce su alcuni misteri irrisolti ... come l'origine delle rovine, oppure della lingua o ..."
"E la Green?" lo interruppe nuovamente il fratello.
"Al momento è in una cella di detenzione. Non sembra ostile, ma è la prassi ..."

Uss Tokugawa, Celle di Detenzione - 25 Maggio 2390 - Contemporaneamente


Natasha se ne stava rannicchiata in un angolo della cella, la testa dai biondi capelli corti affondava nelle ginocchia che aveva portato al petto e che cingeva in un forte abbraccio, riflettendo sul proprio futuro.
Si sentiva come una ladra che vestisse un cappotto con milioni di toppe realizzate con tessuti differenti.
La maggior parte dei suoi ricordi appartenevano al Comandante Natalie Green, una brillante giovane donna che aveva dovuto morire precocemente in una guerra insensata, mentre il resto erano frammenti di memorie che il Thokor'n Thar, il grande Custode della Memoria di Kor'n Tha, le aveva passato assieme al proprio materiale genetico utilizzando la dottoressa T'Lasha come veicolo. Lei non era altro che un sudicio mosaico di ricordi rubati ai morti, perciò aveva deciso che avrebbe cambiato nome in Natasha. Non aveva alcun diritto di rubare l'identità del Comandate Green, ma era comunque così difficile staccarsi completamente da quelle memorie che aveva scelto un nome decisamente simile. Il Custode l'aveva resa capace di vivere per conto, rendendola fisicamente libera dai Klo'Dal con un milione di nuove possibilità dinnanzi, ma malgrado ciò la mente non era ancora pronta.
Francesca si avvicinò dall'altro capo della cella, incrociando le braccia al petto. Aveva l'aria stanca, infondo erano state ventiquattro ore pesanti per tutti, però sopportava stoicamente la fatica senza lamentarsi.
"Dev'essere dura ora ..."
"Lei non può capire ..." Natsasha la interruppe alzando la testa dalle ginocchia "... essere l'ultima esponente della propria razza, avere il potere di ripartire da zero eppure ... essere bloccata nel passato, col rimorso dei loro errori che mi pesa sul cuore ... e con il rimorso di essere stata io la causa della morte di un intero pianeta solo perché io potessi sopravvivere ..."
Non era del tutto vero, il Custode aveva sacrificato le energie che lo avrebbero sostentato ancora per anni e aveva reciso il collegamento fra tutti gli esseri viventi di Kor'n Tha per prendere possesso del corpo di un aliena era vero, ma l'aveva fatto seguendo le sue volontà, dandole la possibilità di creare una nuova stirpe dal suo materiale genetico.
"Nessuno è responsabile per la propria nascita ... quella dell'essere che ho davanti ora, in particolare, è stata piuttosto travagliata non lo nego ... ma questo non significa che le colpe di ciò siano attribuibile all'essere la cui vita è appena iniziata ..."
Quelle parole lasciarono Natasha muta, incapace di replicare in alcun modo, scossa nel profondo. Lei, che viveva da meno di ventiquattro ore si era da subito sobbarcata sulle proprie spalle un pesantissimo carico di colpe dovute a scelte di cui non era responsabile, scelte di altri, scelte dettate da istinti primordiali e da ragionamenti contorti. Sicuramente si sarebbe dovuta sobbarcare il peso di un eredità scomoda, ma le colpe che si attribuiva decisamente non erano sue. La Alluso si voltò ed iniziò a dirigersi verso l'uscita dell'area detentiva, Natasha si accorse in quel preciso istante che era arrivato il momento di effettuare una scelta. In realtà non era la prima scelta che effettuava, aveva scelto di opporsi a Micheals e aveva scelto di cambiarsi nome, ora era arrivato il turno di scegliere se rimanere a piangere sul latte versato o se ripartire verso un nuovo futuro.
"Tenente ..." esordì alzandosi in piedi, mentre Francesca arrivata a metà strada si volgeva nuovamente verso di lei "... pensa veramente quello che ha detto?"
"Certo ..."
Natasha si produsse in un caldo e sincero sorriso. Un sorriso che rispecchiava il suo nuovo stato d'animo.
"Grazie ... per favore, può chiamarmi il Capitano?" gli occhi della donna divennero lucidi, mentre le braccia si muovevano in preda ad una puerile agitazione "... voglio ... voglio fare domanda di ammissione nella Flotta Stellare ..."