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USS ERINLE - MISSIONE 03 RSS USS ERINLE - Missione 03

03.13 "Caccia alla Volpe"

di Sidzi Drax Ajen, Pubblicato il 23-06-2018

USS Erinle - Ufficio del Medico Capo, 15 settembre 2398 ore 02:00


Il tenente Koll disattivò finalmente il terminale e si preparò a lasciare l'ufficio. Era sinceramente combattuto fra fare un salto al bar, dove una certa guardiamarina gli aveva fatto intendere sarebbe stata lì per quell'ora, e l'andare direttamente a dormire. Il problema era che se fosse andato a bere qualcosa, Ailia sarebbe stata con lui e se, invece, si fosse ritirato nella sua cabina, lei sarebbe stata comunque li, ad aspettarlo. Si afferrò con il pollice e l'indice la radice del naso cercando di allontanare il mal di testa che lo perseguitava da ore. Era la prima volta che si sentiva così vicino ad una persona senza averle nemmeno veramente parlato. Cosa le avrebbe detto quando si fosse svegliata? Come avrebbe reagito lei a quest'invasione della sua privacy? Probabilmente con un pugno, si ritrovò a sorridere. Decisamente con un pugno.
"E se lo meriterebbe eccome."
Koll sollevò di scatto la testa alla voce del capitano che però non era lì. Si alzò lentamente per affacciarsi alla porta e vide Sidzi Drax seduta accanto al letto dove era distesa Ailia. La trill era china in avanti, le mani congiunte e i gomiti posati sulle cosce. Dalla sua posizione Koll non riusciva a vederne l'espressione, perché il capitano gli dava le spalle, ma il tono della voce e tutto l'atteggiamento del corpo, teso in avanti come se si stesse trattenendo, tradivano una tensione che sembrava sul punto di esplodere.
"Si meriterebbe un riconoscimento," proseguì la trill rivolta all'andoriana priva di conoscenza, "per le informazioni che ci ha portato, ma anche una lavata di capo. Il problema, tenente, è che grazie alle sue informazioni fermeremo quelle navi, ma non chi sta dietro a tutto questo. Non per molto tempo almeno," si corresse, "e nonostante, glielo dico non per rimproverarla sia chiaro, lei ha agito come riteneva più opportuno, io sia altrettanto convinta che cattureremo l'equipaggio di quelle navi, o almeno ci proveremo, non credo sia stata una buona idea lasciare la posizione in cui l'avevamo messa. Lei non ha portato a termine il suo compito e nel tempo che impiegheremo ad arrivare nel luogo dove si trovano i veri responsabili di questo attacco, saranno già spariti. Ha sbagliato e d è una cosa con la quale dovrà convivere."
"Lo sa," incapace di trattenersi Koll avanzò nell'infermeria sotto lo sguardo del capitano che si era girata verso di lui non appena aveva parlato, "il tenente Ailia Moshe sa benissimo di aver agito d'impulso e se ne pente." Fissò la linea sottile che era la bocca della trill, "ma questo non è sufficiente." realizzò sospirando.
"No, tenente Koll, non è sufficiente," rispose il capitano Drax tornando a guardare l'andoriana, "sa cosa facevo prima che mi assegnassero il mio primo comando?"
Koll scosse la testa e lei dovette interpretare il suo silenzio come una negazione perché nonostante non lo avesse visto scuotere la testa, proseguì. "Sono stata un agente operativo per anni, non è un segreto questo," agitò la mano come per tranquillizzarlo. C'era un debole sorriso ora sul suo viso, ma l'espressione restava dura, "le missioni e le decisioni che ho preso mentre le svolgevo lo sono però." Fissò ancora per un momento Ailia prima di spostare lo sguardo su di lui. "Ho passato molte vite," stavolta il sorriso non sembrava nemmeno suo, "a domandarmi se quelle scelte fossero giuste, e questa, a chiedermi se non avessi dovuto farne altre. Ho dato il permesso al comandante Toran di usare il tenente per questa missione perché ero convinta fosse pronta, ma un agente operativo, signor Koll, sa valutare il peso di un'informazione e quella che ci ha dato Ailia, tramite lei, non è sufficientemente importante da richiedere che lei abbandonasse la missione quando dall'interno avrebbe potuto esserci molto più utile. Perciò o il comandante Toran si è sbagliato, e così io a fidarmi del suo giudizio, o il tenente Ailia Moshe ha scoperto qualcosa di più importante di chi è a capo di questi aggressori." Lo fissava come se lui avesse tutte le risposte, cosa che Koll non poteva avere. Di sicuro. "Dato che il comandante Toran non è uno stupido," proseguì il capitano in un tono pacato che sembrava in realtà un urlo, "c'è qualcosa che dobbiamo ancora scoprire."
Koll deglutì e arretrò di un passo quando la trill si alzò. "Cos'è che ancora non sappiamo?" Gli chiese fissandolo con occhi così scuri che facevano quasi spavento.
Il medico sentì un brivido freddo scorrergli lungo la schiena, come se qualcosa nella sua mente spingesse per uscire ma, nello stesso tempo, non ci riuscisse. "Io, non lo so," sbottò sollevando le mani al cielo esaperato. "È lì, so che è lì capitano, mi creda, glielo direi se potessi, ma non riesco ad estrarlo. È come se la sua coscienza l'avesse seppellito così a fondo che nemmeno lei stessa sarebbe in grado di tirarlo fuori."
"Lei però non è Ailia," insistette Drax.
"Non lo sono è vero, ma questi sono i suoi ricordi e non è come se uno vedesse un olo-film, non posso scorrerli con l'avanti veloce. Devo attendere che prendano forma che si aprano alla mia mente."
"Capisco."
Drax spostò lo sguardo alle sue spalle e fu allora che Koll si rese conto che non erano soli. Il consigliere Soraya era appoggiata ad una parete, a braccia conserte.
"Non lo so capitano, posso provarci ma se, come dice il dottore, quel ricordo è seppellito così a fondo, ci vorrà del tempo." Commentò con un sospiro.
"Pensa di riuscire a lavorare durante lo scontro?"
Soraya sorrise. "Posso lavorare in qualsiasi condizione capitano".
"Ailia può essere svegliata?" Chiese ancora Drax rivolgendosi a lui.
Koll scosse la testa con convinzione a quella domanda, chiedendosi dove Drax stesse andando a parare. "È troppo presto."
"D'accordo. Tenente Koll," il tono ora era formale, "lei è temporaneamente sollevato dal suo incarico e affidato al consigliere Soraya." Ignorando la protesta del medico si incamminò verso la donna dai capelli bianchi. "Consigliere, mi aspetto di avere dei risultati nei tempi brevi, ci sono delle vite a rischio".
"Si signore," rispose in tono deciso l'altra. Drax lanciò una rapida occhiata a Koll prima di tornare su Soraya.
"È tutto suo." E se ne andò.



USS Erinle - Hangar Navette, 15 settembre 2398 ore 04:00


Il tenente Robert Naholo fissava la simulazione sul terminale scuotendo la testa. "Non può funzionare," esclamò alla fine freddamente, "non sono un ingegnere e non è una critica al vostro lavoro," aggiunse subito dopo allo sguardo offeso del capo Morrow, "ma conosco le regole del combattimento navale e so cosa succederà non appena capiranno di essere in trappola: fuggiranno o peggio."
"Non potranno farlo," obiettò Sinclair mandando avanti la simulazione con due colpi delle dita, l'eccitazione per la battaglia imminente gli faceva brillare gli occhi, "se io ed il comandante Toran riusciamo a colpire le loro navi esattamente come abbiamo previsto, non avranno scampo."
"È questo che mi preoccupa," ribatté Naholo massaggiandosi il mento.
"Non capisco," intervenne Shinead O'Lauglin riportando la simulazione all'inizio e fermandola al punto in cui si attivavano gli ologrammi, "cosa ha paura che succeda?"
"Nulla, è questo che non va," rispose il tattico poi, vedendo le loro espressioni perse, scosse la testa. "Se è vero quanto ci ha detto il tenente Ailia Moshe attraverso il dottore, avremmo davanti un'organizzazione formata da fanatici e cosa fanno i fanatici quando sono messi alle strette?"
"Azioni disperate," Toran si unì a loro annuendo, "e se non pensiamo ad un modo di impedirlo, ci ritroveremo con un bel niente in mano."
"Intende dire che..."
"Sentendosi in trappola e senza vie di fuga, potrebbero innescare l'autodistruzione," proseguì Toran finendo la frase di Sinclair, "o uccidersi. E noi non vogliamo che accada. Ha ragione tenente," fissò Naholo, "dobbiamo trovare una soluzione anche a questo problema." Shinead sollevò le mani al cielo esasperata, "ci mancavano solo gli aspiranti suicidi! Che facciamo ora?"
Naholo fissò Sinclair, "quanto pensa ci metterete a disattivare gli scudi e i motori?"
Il pilota strinse le spalle, "se tutto va come previsto, pochi minuti."
Naholo annuì e fissò l'ingegnere, "quanto prima che si facciano esplodere, se volessero?"
Morrow si passò le mani nella folta barba, "un minuto per l'ordine, due, massimo tre per l'autodistruzione."
Il tattico annuì di nuovo, "tenente Shinead sarebbe in grado di disattivare eventuali emissioni di gas o veleni se per caso usassero quelli invece dell'autodistruzione?"
La donna sgranò gli occhi, "si, se Cho, cioè il tenente Chorate, mi mette in grado di entrare nel loro sistema."
"Troppo tempo," obiettò Morrow, "non c'è abbastanza tempo per entrare nel loro sistema e disattivarlo dalla Erinle".
Naholo sorrise, "non se il tenente O'Lauglin è a bordo della nave, noi ci occuperemo dell'autodistruzione, lei del resto".
L'espressione dell'ufficiale scientifico si illuminò.
"C'è un solo problema al suo piano, tenente," intervenne Toran dopo essersi schiarito la voce per attirare l'attenzione, "abbiamo a che fare con due navi."
"Formiamo due squadre," ribatté Naholo senza farsi scoraggiare, "l'altra la guiderà lei."
Toran aprì la bocca e la richiuse di scatto, il suo sguardo andò alle navette appena finite di modificare dagli ingegneri ed un'espressione carica di rimpianto gli si dipinse per un istante sul viso.
"Ne devo parlare al capitano," dichiarò alla fine tornando a fissarli, "iniziate a pianificare l'azione. Ah," aggiunse prima di muoversi, "questo significa che l'attacco sarà responsabilità sua tenente Sinclair."
Fu la volta del timoniere spalancare la bocca stupito.
"Ti ci entra una mosca lì dentro se non fai attenzione." Gli disse Shinead con un sorrisetto divertito.



USS Erinle - Plancia, tre ore dopo


Il capitano Drax sedeva sulla sua poltrona con espressione indecifrabile, al suo interno però la discussione ribolliva. Il simbionte aveva avanzato obiezioni continue al piano che stavano per attuare, ma lei aveva deciso di ignorarle. Come aveva detto al dottor Koll nemmeno cinque ore prima, la sua vita era fatta di decisioni sulle quali avrebbe rimuginato per gli anni a venire, e per le vite che si sarebbero susseguite. Il piano aveva le sue pecche, tutto poteva andare storto, ma non c'erano soluzioni semplici o più sicure né il tempo per cercarle.
"Comandante Toran, Tenente Naholo, qui è il capitano Drax, siete pronti?"
=^= Qui Toran, capitano, siamo pronti=^=
Drax annuì e fissò lo schermo dover si riflettevano milioni di stelle.
"Tenente Sinclair, come va la fuori?"
=^=Tutto bene signore, i motori sono caldi.=^=
Drax sorrise alla palese eccitazione nel tono del timoniere, poi inspirò a fondo.
"Bene signori, tutti alle vostre postazioni, il tenente Chorate ed il comandante Toran hanno fatto in modo che trapelasse l'informazione negli opportuni canali, non deludiamo i nostri assalitori." Il suo sguardo cadde sul tenente Trelor, "tenente, diamo il via all'esperimento."
Il caldoniano, che aveva sussultato sentendosi chiamare, si affrettò ad avviare la simulazione.
"E così si va..." mormorò Drax mentre il suo terminale si riempiva di mille dati, tutti assolutamente falsi.

Caccia Firefox - 15 settembre 2397, 08:00


Sinclair attendeva, mordicandosi il labbro inferiore e tamburellando nervosamente con le dita sulla consolle. La simulazione approntata dal tenente O'Lauglin era partita da un'ora, poteva vederne i risultati sul suo monitor e, se non avesse saputo che non era vero, sarebbe rimasto affascinato dalla bellezza e dalla perfezione di quei risultati. L'ufficiale scientifico si era fatta aiutare dal capo ingegnere Morrow per ottenere risultati credibili e dati che sembrassero realistici ad una prima occhiata.
"Se li verificassero scoppieranno subito come tante bolle di sapone," aveva commentato ridacchiando Morrow, "ma non avranno il tempo di farlo."
In attesa, sul suo caccia modificato, Sinclair sperò che l'ingegnere avesse ragione, il piano che avevano approntato si basava sul fatto che i loro avversari si sarebbero precipitati lì, convinti di sorprenderli e poter rubare così la loro tecnologia. Il tenente Chorate aveva costruito le informazioni ad arte, facendo trapelare la notizia che la Erinle era stata scelta per l'esperimento proprio perché non la flotta stellare non voleva attirare l'attenzione sul nuovo incredibile motore. Per questo motivo non era difesa da nient'altro che un paio di navi, non troppo potenti che avevano il compito di seguire e registrare l'esperimento.
=^= Tenente Sinclair, pronto all'avvio del motore =^=
Il capitano gli stava comunicando che la Erinle aveva rilevato qualcosa in avvicinamento, l'eccitazione lo fece sorridere, avevano abboccato!
Inviò agli altri caccia l'ordine di tenersi pronti, avevano concordato il silenzio radio, se non per poche frasi credibili che aveva senso che le tre navi si scambiassero.
"Qui Sinclair, capitano, ho avvertito il comandante che siete pronti", rispose. Questo avrebbe detto al capitano e a tutta la squadra che erano pronti. Ma dove erano gli attaccanti?
Sul suo monitor non compariva ancora nulla, strinse le labbra mentre la tensione cresceva. "Andiamo... andiamo... andiamo..." mormorò mentre la Erinle dava il via alla simulazione del tentativo di accensione del motore. Secondo i loro calcoli non l'avrebbero mai acceso del tutto, perché sarebbero stati attaccati prima. Ma dov'erano?
Fu in quel momento che la sua consolle impazzì. Una nave enorme, formata da un'accozzaglia delle tecnologie più disparate comparve all'improvviso a poca distanza dalla Erinle.
=^= Squadriglia uno, ora!=^= Gridò Sinclair, osservando i caccia nascosti dietro l'Erinle lanciarsi all'attacco della nave nemica mentre i suoi sensori li identificavano come le due navi poste a protezione della Erinle. Dalla sua postazione Sinclair non poté non ammirare la bravura del tenente O'Lauglin, ma non aveva tempo per quello, doveva trovare l'altra nave. Quella che compariva all'ultimo per dare il colpo di grazia.
Cercò nello spazio usando i programmi di calcolo che avevano sviluppato durante le varie simulazioni, mentre la Erinle scartava di lato per evitare l'attacco della nave pirata e due caccia si lanciavano nel vuoto sparando verso i motori dell'assalitrice.
Avviò scansioni della zona circostante, per registrare scostamenti nella temperatura, riflessi di luce fuori scala, qualsiasi cosa, mentre la squadriglia uno e la Erinle ingaggiavano il nemico sorprendendolo nel prevedere ogni sua mossa, grazie al programma che l'ufficiale scientifico ed il tenente Naholo avevano messo a punto.
Sudò freddo quando il timoniere della Erinle, che l'aveva sostituito, non riuscì ad evitare un colpo allo scafo che gli scudi fermarono. Lui non avrebbe fatto quell'errore, no.
Poi, finalmente, la vide. Da dietro una luna, sbucò disoccultandosi la seconda nave. Fu allora che sorrise e diede il via alle danze.