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USS ERINLE - MISSIONE 03 RSS USS ERINLE - Missione 03

03.10 "Dream a little dream of me"

di Friedrich Koll, Pubblicato il 24-03-2018

Infermeria - U.S.S. Erinle - 5 settembre 2398 - Ore 05:15


Koll osservava i dati medici del Tenente Ailia, e di quando in quando occhieggiava la sagoma della sua paziente Andoriana.
Non desiderava iniziare il suo servizio contrastando gli ordini del Capitano, e del resto nulla di quello che gli era stato ordinato era inutile o scorretto. Altresì anche Naholo era "sul pezzo", e non avrebbe potuto, o voluto, eluderne le richieste ancora a lungo. Ailia doveva svegliarsi. Malgrado ciò, era terribilmente seccato, e non del tutto a posto con la sua coscienza nell'eseguire l'ordine che aveva ricevuto.
Le sinapsi del tenente avevano subito un significativo trauma cinetico, aggravato dalla inerente fragilità dei tessuti Andoriani. I medicinali che la tenevano nella sua condizione di incoscienza servivano a rigenerarle le sinapsi senza essere disturbate dallo stress del ragionamento attivo. I flussi sinaptici erano ormai stabili da qualche ora, e tutto procedeva secondo i parametri nominali Friedrich sapeva però che appena avesse interrotto i farmaci... o, peggio, se avesse provocato chimicamente un immediato risveglio... i valori sinaptici sarebbero impazziti, e, peggio, la reazione nervosa sarebbe stata tale da mascherare agli scan moltissimi dati rilevanti, rendendo più ostica qualsiasi operazione di soccorso o di cura successiva se qualcosa fosse andato storto. Erano a rischio, stando agli studi che aveva appena ripassato, sia frammenti di memoria a breve termine che a lungo termine c'era il potenziale per un permanente deficit dell'attenzione e una sensibile degradazione dei ricettori nervosi. Il problema relativo alla memoria a breve termine fu ciò che lo convinse che era nel giusto a prendersi il suo tempo: risvegliandola istantaneamente avrebbe potuto rimuovere *proprio* i ricordi che così insistentemente servivano al Capitano e all'Ufficiale Tattico.
Come fare, tuttavia? Non poteva attardarsi oltre: entro breve il Capitano gli avrebbe semplicemente ordinato di risvegliarla, accettando il rischio di compromettere qualcosa. Serviva una ottima idea, e serviva subito. Si strofinò gli occhi stanchi, sbadigliò: avrebbe dovuto dormire, forse si sarebbe sognato una soluzione...
Interruppe lo sbadigliò a metà, tornando improvvisamente serio e raddrizzandosi sulla poltrona, immobile. Si sarebbe potuto sentire il suo cervello lavorare. Annuì, e scattato in piedi corse di fianco alla paziente, chiamando il personale di turno.
"Guardiamarina Franzis! Due connettori neurali epidermici, subito. Li *disinfetti*, mi raccomando. Occorre anche il campione di nanosonde nuovo, quello senza le funzioni di lungo periodo, in un hyposray."
Mentre Franzis, che non era nuovo agli improvvisi scoppi di attività dell'ufficiale medico, correva a procurare quanto richiesto, Koll leggeva i dati biometrici delle sinapsi e lavorava rapidamente al pannello di controllo di fianco al letto. Attività sinaptica REM regolare: Ailia stava sognando, sogni profondi che difficilmente al risveglio avrebbe ricordato. Entrare in essi era una violazione della sua privacy, ma egli era già, essendo suo medico, in un rapporto fiduciario con lei: e meglio rivelare qualche passato spiacevole al proprio medico, che rischiare mutilazioni permanenti.
Prese l'hypospray portatogli da Franzis, quello con le nanosonde inerti lo premette contro il proprio braccio, invertendo il flusso per prendere un campione di sangue ricco di nanosonde programmate poi si rimise al pannello di controllo.
Attivò i sistemi di calibratura delle nanosonde, restringendo la nuova programmazione a quelle presenti nell'hypospray. Le programmò per duplicare la loro programmazione sulle sonde inerti, che subito si accesero. Quindi si assicurò che tramite i connettori neurali le sonde dentro il suo organismo riuscissero a comunicare con quelle presenti nell'hypospray. Perfetto! Iniettò il contenuto dell'hypospray nel braccio del tenente Ailia,e infine si diresse al lettino a fianco, issandosi sopra con un pad in mano."Franzis, provo a prendere quel che serve senza svegliare il tenente. Mi addormenterò appena istruisco le mie sonde a spegnermi. Applichi i connettori neurali a tutti e due, e monitori il trasferimento dati... sganci la connessione, e mi svegli in qualche modo, appena vede delle letture strane... o in ogni caso fra dieci minuti."

Alba, sulla luna ghiacciata, fredda e tagliente come vetro. Un movimento di parata, uno schianto, schegge di ghiaccio che saltano alte, fino alle stelle! Fendenti a vuoto, grida rabbiose. L'avversario arretra. Lei recita come una sfida i primi due endecasillabi de "La Fanciulla e la Spada", rispettando tutti gli accenti. Aveva ancora tutto il fiato. L'avversario esita.

Gemiti, corpi avvinghiati sotto un sole rosso. Labbra e cosce e sudore e il cuore che batte. L'emozione di qualcosa che si attendeva, che si cercava con tutte le proprie forze. L'esaltazione di averlo ottenuto. Il timore di essere scoperti.

Testi, testi da confrontare memorizzare esaminare. Lingue e tattica e ingegneria. Curvatura e analisi di funzioni e rappresentazione statistica dei casi di errata induzione nei motori plasma monofase. L'esame, domani. Il sonno, terribile. Un'altra pagina... doveva... almeno... un'altra...

Grida e colpi di phaser e un calcio in faccia. Per terra. Grido! Dolore! Sangue sul viso. Lo scoppio di un tubo di Jeffrey. Rotolare, il mondo vortica ma non si può fermare, rotolare, rotolare, evitare il calcio, non fermarsi, non fermarsi. Mano al coltello. Lanciare. Centro! In piedi. Dolore. In piedi! Correre. La consolle dei dati non è lontana. L'operatore. Morto. La consolle. Non bloccata. Simboli. Simboli... familiari...

E ancora.

Un abbraccio, lacrime. Profumo di casa e di pane.

E ancora.

Il mostro giocattolo di suo fratello.

E ancora.

Paura, paura, no, no, NO, una presenza, nel buio...

E ancora.

I simboli sulla consolle. Li ha visti. All'Accademia.

Cardassiani!

E ancora.

I funghi, quelli replicati, con del pepe. E una punta d'aglio. E della birra blu.

E ancora.

Il pad con la musica di Jorge, il compagno di corso carino. Terra, ventesimo secolo, Ella Fitzgerald. Le labbra di lui sulle sue.
"Stars shining bright above you
Night breezes seem to whisper "I love you"
Birds singing in the sycamore trees
Dream a little dream of me.."

E ancora.

Un gatto rosso.

E ancora.

E ancora.

E ancora...




Sala Tattica - U.S.S. Erinle - 5 settembre 2398 - Ore 08:30


Friedrich Koll era nella Sala Tattica con il Capitano e l'Ufficiale Tattico. Era pallido, con una espressione impressionante sul viso sudato: sembrava uno spettro. E aveva anche la gola secca, dopo tutto quello spiegare.
"Quindi lei dispone tuttora di tutti i ricordi della missione del Tenente Ailia? Può quindi testimoniare in giudizio quello che lei ha visto, come se fosse un testimone diretto?"
"E' così, Capitano."
Drax annuì gravemente, poi si voltò verso la finestra, meditando. "Perché potrebbe essere utile, dovessimo giustificare le nostre prossime reazioni. Ora dobbiamo solo capire cosa fare con... questi."
Toccò a Friedrich annuire. "Estremisti, nostalgici Cardassiani! Il fatto che il loro leader, Gul Kerlack, sia il figlio di un gerarca rovinato dalla Pax Federale e di una scienziata morta durante il fallito attacco al Dominio di venticinque anni fa spiega sia il fanatismo, che l'uso di droghe e chirurgia avanzata per mascherare il loro aspetto, che la straordinaria capacità di integrare tecnologie differenti. Capitano, questi sono pericolosi, e non sono solo Cardassiani, ma è una associazione di estremisti dotata di estrema capacità tecnica. Non stanno collezionando armi e personale scientifico per rivenderlo: stanno costruendo qualcosa, nello spazio federale, che usa la tecnologia di occultamento, sistemi d'arma quantici e dei comunicatori subspaziali per chi sa che... uhh..."
Koll emise un piccolo gemito strozzato, portandosi una mano alla tempia e vacillando. Venne sorretto prontamente dal Tattico.
"...Koll, è sicuro di farcela?" domandò il capitano girandosi, con una punta di severità nella voce. "Non starà facendo l'eroe, oppure il testardo come in passato? Già *non* ha fatto quello che le ho chiesto, evitando di risvegliare Ailia ma passi, visto che ha ottenuto anche di meglio ed è appena arrivato. Se però è inabile al servizio..."
Koll strinse i denti, riavendosi piano. "Sì, Capitano. E no, non voglio intestardirmi. Serve qualche ora per permettere alle sonde di passarmi *tutti* i dettagli della sua memoria recente, e la procedura è intensa per il mio sistema nervoso... ma migliorerà. Lentamente, sapremo tutto quello che sa Ailia, e forse di più: noi accederemo anche a tutto ciò che ha percepito, ma non processato consciamente."
"...sta bene. Naholo, gli faccia portare qui tutto quello che gli serve, e se ha nuovi flashback lo interroghi. Io organizzo la riunione degli ufficiali."
Sorrise a metà, guardando di nuovo fuori. Un sorriso pericoloso, determinato.
"...ora che sappiamo che odore ha la preda, possiamo seguirne la pista. E' tempo per Erinle di tornare a caccia."