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USS CRUSADER - MISSIONE 16 RSS USS CRUSADER - Missione 16

16.04 " Tecniche di contrattazione "

di Edward Anthony Jenner, Pubblicato il 20-07-2015

Navetta Ferengi - 04/05/2395, ore 18:40


Usciti dalla curvatura la navetta si diresse verso il terzo pianeta del sistema a velocità impulso. C'erano diversi scossoni dovuti chiaramente a qualcosa che non andava al motore o a qualche sistema di supporto. Il mercante bajoriano non sapeva se sperare per l'uno o per l'altro. Di sicuro sperava di arrivare il prima possibile alla loro meta, qualunque essa fosse. Guardava sconsolato il pianeta arancione con sfumature giallastre a presagire un ambiente caldo e per niente favorevole.
Mentre si avvicinavano al pianeta il ferengi giovane che pilotava cominciò a dire: "Eccola là la stazione spaziale." Si trattava di una piccola stazione per lo più usata come supporto ai piccoli trasporti. Stoccaggio e riparazioni erano le attività principali, non mancava però anche una piccola attività di commercio, spesso in una zona grigia tra legalità e illegalità. "Eccoci arrivati. Sia chiaro che prima facciamo affari noi e poi tu." Il ferengi aveva accettato di portarlo mal tollerato solo perché così avrebbe potuto spuntate prezzi migliori mostrando di aver portato qualcuno.
Arrivati al negozio trovarono solo un giovane commesso cardassiano intento a pulire una vecchia coppa cerimoniale klingon. L'ambiente era stipato di anticaglie di tutti i generi, provenienti da tutto i settori esplorati e forse anche da altre parti, talmente erano strane certe cose.
"Ehi, tu! Dov'è il padrone del negozio? Digli che Berk e Nor sono tornati a fargli visita. Affari d'oro all'orizzonte!"
Il giovane cardassiano totalmente annoiato dal compito che stava facendo rispose: "Mi dispiace, il capo non c'è. È fuori per affari. Potete chiedere a me."
Dopo un primo momento di sbigottimento e delusione il ferengi più vecchio, da buon commerciante (ferengi), sapeva su quali leve poteva contare per convincere le persone, anche quelle non presenti, ma che probabilmente...
"È un vero peccato! Questa volta ci è andata male: possiamo venire qui solo una volta l'anno per fare acquisti e questa volta, per giunta, avevamo portato anche un amico. Dovremmo rivolgerci a qualcun altro allora. Ho giusto notato venendo qui una vecchia conoscenza cardassiana. Ha proprio il negozio qui di fronte. Speriamo che almeno lui abbia del tempo da dedicarci, con tutti i crediti che abbiamo sarebbe una vera delusioni tornare a casa a mani vuote."
Un cicalio insistente uscì da una console a muro semi nascosta da una colonna di antichi elmi ed elmetti di varie forme e dimensioni. Il giovane cardassiano si affrettò a rispondere. Con fare nervoso parlava all'interfono e fissava gli ospiti, parlava, e fissava. Ad un certo punto interruppe la comunicazione e corse dai ferengi e dal bajoriano. "Il mio padrone si trova sul pianeta qui sotto, sta terminando di sistemare il nostro grande magazzino dopo una trattativa laboriosa con dei mercanti venuti da fuori. Al momento non può muoversi ma se volete posso portarvi io da lui. Useremo la nostra navetta. Offre la ditta!"
I visi dei ferengi si illuminarono e anche il bajoriano tirò, mentalmente, un sospiro di solievo. Almeno il ritorno a casa sulla navetta sgangherata dei ferengi sembrava rinviato.
Dopo quel piccolo viaggio dalla stazione a terra il povero bajoriano dovette rivedere i suoi riferimenti di ciò che è sgangherato e ciò che non lo è. Questa volta avevano probabilmente rischiato pure la vita rattrappiti in quel tugurio, buio, malandato e puzzolente che il cardassiano chiamava navetta. Anche i ferengi dovevano averla pensata come lui, visto che uscirono per primi dalla navetta e anche con una certa fretta, si sarebbe potuto dire.
Furono portati in un hangar piuttosto grande e, per fortuna, neanche tanto mal ridotto. L'interno era stipato di casse e sacchi. Cianfrusaglie e robivecchi. Cerano una sezione dedicata ai robot in disuso. Di là una alle armi, e di qui una ai vestiti. Una vecchia navetta federale. Sembrava ci fosse veramente di tutto, accatastato in maniera quasi ordinata in ogni dove. Gli venne incontro un tellarita con le braccia aperte e fare allegro: "Amici miei!"

Stazione spaziale, spazio cardassiano - 04/05/2395, ore 17:15


Bloch e Quatro si aggiravano nella stazione spaziale alla ricerca dei ferengi. Erano riusciti a pedinarli fin lì ma adesso non riuscivano a trovarli. La loro navetta era ancora ormeggiata nell'hangar principale, ma dei ferengi nessuna traccia. Avevano fatto qualche domanda in giro, in maniera discreta, per capire dove fossero andati e se qualcuno li avesse visti. Erano anche riusciti a trovare il negozio in cui erano andati ma adesso sembrava chiuso, senza nessuna traccia dei mercanti. Decisero allora di tornare alla loro navetta e comunicare gli sviluppi alla Crusader.

USS Crusader, alloggio del Capitano - contemporaneamente


"Da questi rapporti sembra che qualcuno sia già venuto in possesso di reperti provenienti dalla Pathfinder. Qui, per esempio, si parla di mercanti cardassiani non meglio identificati. Sembra che si tratti di merce di contrabbando scambiata sul mercato nero. Qui viene nominato questo luogo: L'Avamposto. Non si capisce cosa sia, ma sembra si trovi da qualche parte su un pianeta del sistema Cuellar."
=^=Capitano, c'è una comunicazione per lei dal Comandante Quatro.=^=
"Me la passi qui, Guardiamarina."
"Qui Shaitan. Mi dica Quatro, ci sono delle novità?"
=^=Cattive notizie, Capitano. Abbiamo perso i ferengi qui alla stazione spaziale. Devono essere andati da qualche parte utilizzando un'altra navetta mentre noi li stavamo cercando sulla stazione.=^=
"Qui dalla Crusader possiamo provare a farci dare, dalla stazione spaziale, le registrazioni delle partenze di tutte le navi nelle ultime ore. Magari riusciamo a capire dove sono andati."
=^=Grazie Capitano, noi intanto continuiamo le ricerche qui sulla stazione. Non si sa mai che si siano nascosti da qualche parte. Quatro, chiudo.=^=
"Che siano andati sul sistema Cuellar? Era lo stesso citato dai mercanti ferengi." Si domandò Shaitan.
"Già. L'ho pensato anch'io." disse Delta, "Non è molto distante da dove sono loro. Su Cuellar, tra i pianeti possibili, c'è Cuerllar IV abitato e coltivato e Cuellar V usato come miniera per estrarre metalli pesanti. Quello più sconosciuto è Cuellar V dov'è possibile si nascondano contrabbandieri provenienti dai sistemi cardassiani. La città più grande è Kalvir: nota per non essere un porto sicuro. Se sono andati su Cuellar molto probabilmente sono andati lì."

Stazione spaziale, spazio cardassiano - 04/05/2395, ore 17:45


Gli avventori che frequentavano il bar della stazione era dei più disparati. Mentre un gruppo suonava un incalzante ritmo indubbiamente terrestre, gente di tutti i tipi era seduta ai tavoli o al bancone. Federali in divisa smontati dal servizio, mercanti ancora intenti a contrattare, operai stanchi che prima di andare a riposare si prendevano un momento di relax. Tra questi non spiccavano i due ferengi che Quatro e Bloch stavano cercando. Ma la fortuna non si era ancora girata dall'altra parte. Con fare circospetto un piccolo ferengi si avvicinò al tavolo dei due federali.
"Buongiorno, cari amici. Io sono Gord. Non ho potuto fare a meno di notare che siete passati di fronte al mio negozio più volte quest'oggi. Siete venuti sulla stazione per affari? O state cercando qualcuno in particolare? Sapete, io conosco tutti qui. E so anche che tipo di affari vengono fatti. Forse vi posso essere utile."
Quatro colse subito la palla al balzo. "Accomodati pure caro Gord. Sembra che veramente poche cose sfuggano al tuo occhio indagatore. Hai colpito nel segno anche stavolta amico mio. Avvicinati, non voglio che altri ci sentano."
Il ferengi tutto eccitato si avvicinò di più: di sicuro c'era qualcosa di interessante da sentire. "Siamo degli agenti federali in incognito, stiamo indagando su una partita di merce rubata che pare provenire proprio da questa stazione."
Il ferengi impallidì visibilmente. "Nooo, non da questa..."
"Aspetta. Siamo sulle tracce di un tellarita che ci risulta frequenti assiduamente questa stazione. Forse lo conosci. Si spaccia per onesto commerciante di antiquariato."
"Mmm, in effetti c'è un tellarita che vende oggetti antichi su questa stazione, lo conosco molto bene." Lo spavento iniziale aveva lasciato il posto ad un ghigno sardonico. Forse Gord aveva trovato il modo di disfarsi di uno dei suoi peggiori concorrenti.
"Gord, potresti essere veramente utile alla Federazione se ci dicessi dove si trova questo mercante."
"Certo. È mio preciso dovere aiutare le forze dell'ordine a preservare la sicurezza della stazione. Ma più precisamente: quanto utile potrei essere, diciamo, in termini monetari?"
"Ah Gord, risparmieresti alla Federazione un sacco di tempo e denaro. Siamo venuti qui con l'intento di indagare in ogni posto. Sai come si fanno queste cose. Perquisizioni a tappeto delle navette, domande e interrogatori in giro. Ricontrollare le registrazioni di tutte le compravendite." Ritorno della faccia impallidita. "Ma se tu riuscissi a dirci dove si trova il tellarita che cerchiamo, certo ce ne andremmo subito. Senza aspettare altro tempo."
"È sul pianeta! Sul pianeta." proruppe il ferengi senza mezzi termini. "Possiede un hangar non molto lontano dallo spazio-porto che rifornisce la stazione. Ecco, vi posso dare le coordinate esatte."

Superficie del pianeta, spazio cardassiano - 04/05/2395, ore 18:30


Arrivarono all'hangar un'oretta più tardi. Mentre concludevano l'atterraggio incrociarono un'altra navetta che invece stava ripartendo. Entrambi si guardarono annuendo. Entrarono senza aspettare. Avevano già elaborato un piano. Si erano fatti dare tutte le informazioni possibili sul tellarita e avevano spulciato anche i dossier che la federazione aveva su di lui. Era già stato implicato in qualche faccenducola non chiara in passato ed era stato accusato di piccoli reati, ma niente di importante. Sfruttando anche il fatto che probabilmente aveva appena concluso qualche affare losco con i ferengi decisero di andare diritti al sodo. Simularono un arresto in piena regola, comprensivo di autorizzazione di ispezione (Quatro aveva dovuto ricorrere a qualche conoscenza e a qualche trucchetto). Il tellarita messo alle strette rivelò quello che i federali stavano cercando.
Qualche anno prima era venuto in possesso delle memorie sull'Avamposto, nel sistema Cuellar. In quel sistema c'era, parecchi anna fa, una grande stazione spaziale, che però era stata distrutta da una nave della Federazione per non si ricordava bene quale motivo. La nave era la Phoenix. Fatto sta che dopo la distruzione, nessuno si interessò più a quel posto. Ma dai resti della stazione era nato col tempo una sorta di avamposto di frontiera, dove si potevano incontrare trafficanti e contrabbandieri provenienti dai sistemi cardassiani e da quelli della Federazione. In quegli anni giunse sull'Avamposto un terrestre che diceva di essere un membro dell'equipaggio di una nave della Federazione che era scomparsa. La Pathfinder gli sembrava di ricordare. Lui era riuscito miracolosamente a fuggire grazie ad una navetta. Purtroppo il terrestre non era in buone condizioni e morì poco dopo. Come spesso accadeva sull'Avamposto, le sue cose furono contese a suon di phaser e ruberie. A lui toccò una serie di oggetti che aveva, purtroppo, già venduto. Una sola cosa rimaneva: la navetta con cui il terrestre era giunto all'Avamposto. Ed era proprio lì nell'hangar in quel momento. Nessuno aveva mai voluto comprarla. Ma forse a loro poteva essere utile e se la potevano prendere se in cambio lo lasciavano andare.