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USS ERINLE - MISSIONE 07 RSS USS ERINLE - Missione 07

07.00 "Per il primo giro di birra"

di Ezra Madrigali, Pubblicato il 13-03-2023

Base stellare Yorktown,
Ottobre 2402


Il Tenente comandante Ezra Madrigali entrò nella zona lounge bar della stazione spaziale Yorktown, poco prima di quello che sul Sol III sarebbe stato il tramonto. Gli avventori, una gradevole e rumorosa mixitè di civili, per lo più dediti al commercio e ufficiali della flotta fuori servizio, iniziava ad affollarsi dato l'orario di inizio aperitivo. L'uomo, sulla cinquantina, si avvicinò al bancone con espressione stanca, seppur irrimediabilmente carica di vitalità.
"Signor Madrigali, cosa la porta a questo bar?", chiese l'andoriano dall'altra parte del bancone. Ezra fece un accenno di sorriso e rispose "principalmente la sete".
L'Andoriano aprì le braccia: "E' nel posto giusto, allora. Cosa le posso offrire?"
"Per altri quindici minuti nulla. Poi una birra ghiacciata", rispose Ezra appoggiando i gomiti al bancone.
"Come mai questa attesa?", chiese incuriosito il barista.
"Oggi è un giorno speciale nella mia tradizione. Seppur io non sia religioso, nel senso tradizionale, ci sono però degli aspetti della tradizione stessa che amo onorare. Ed oggi è uno di quei momenti".
"Non bevete fino al tramonto?" chiese ancora più animato dal voler scoprire il mistero della cultura di Madrigali.
"Vede il popolo da cui discendo oggi festeggia Yom Kippur. Si deve digiunare da liquidi e cibo e rappresenta un momento per riflettere sull'anno trascorso, sulla propria vita e sulle cose da mettere a posto. Una specie di espiazione delle proprie azioni e un occhio rivolto alla speranza del perdono".
"Interessante..interessante, allora aspettiamo questi 15 minuti magari raccontandomi di più del suo popolo".
Ezra fece un cenno d'assenso. " Le posso raccontare piuttosto una breve storia che, secondo me, è abbastanza simbolica della festa di oggi".
"E allora, per ricambiare questo suo racconto, offro io il primo giro di birra!", propose entusiasta l'Andoriano.
Ezra accolse la proposta e si schiarì la voce, che usciva da una gola piuttosto arsa per l'assenza del bere.
"In realtà questa storia mi è stata riferita dalla mia compagna, che ha origini bajoriane e un passato piuttosto interessante dal punto di vista culturale. Tutto ebbe inizio in un villaggio bajoriano durante il terribile periodo di occupazione Cardassiana. Il villaggio, un piccolo avamposto, sorgeva in un'area desertica dove per natura le risorse idriche erano limitate. La popolazione locale era solita approvvigionarsi d'acqua tramite pozzi di estrazione". Fece una pausa e guardò il barista, "nel territorio in cui sono nato l'acqua da diversi secoli è un bene raro e sistemi di estrazione tecnologicamente avanzati sono stati messi in piedi per fermare il processo di desertificazione e per garantire la dotazione idrica idonea per la popolazione. Ma su Bajor era un'altra cosa e i villaggi potevano fare ben poco affidamento sulla tecnologia, mentre i sistemi di estrazione collettivi restavano i più comuni. Ciò era purtroppo ben noto agli occupanti cardassiani e un po' alla volta riuscirono a prendere il totale controllo delle poche risorse idriche".
"Ma perché? Solo per piegare la popolazione?" chiese l'Andoriano.
"Piegare al proprio volere, che era la fornitura di schiave per il piacere e manodopera a costo zero per la costruzione delle proprie installazioni. La popolazione inizialmente non vide alternative all'accettare questa condizione. Le famiglie dovevano dissetare i propri figli, i contadini dovevano continuare la produzione agricola che sosteneva i villaggi, ma a lungo andare, e a ciò contribuì anche l'indomito e fiero carattere dei bajoriani, tutto questo divenne insostenibile. Madri, donne giovani sottratte alle loro famiglie solo per soddisfare i sordidi interessi dei Gul locali. Il senso di insofferenza sfociò nella costituzione di cellule ribelli i cui atti di sabotaggio alle installazioni dei Cardassiani, aveva come fine il minare la loro fiducia nel sistema da loro stessi costruito. Far capire che le cose, così non avrebbero continuato. I cardiassiani a loro volta iniziarono i rastrellamenti, il cercare di colpire innocenti cittadini per screditare la resistenza. Ma nei giovani la ribellione stava prendendo sempre più spazio. Uno di questi, che chiamerò Ral, vide massacrare davanti ai suoi occhi entrambi i genitori. Inutile dire che lui, rimasto orfano, divenne un abile combattente per la libertà. Avendo solo undici stagioni delle piogge, non gli venivano affidati compiti militari veri e propri, bensì si limitava a rubare l'acqua. Venne sopranominato "la volpe", quanto era scaltro nel saccheggiare i pozzi, muoversi nella notte senza essere visto dalle ronde cardassiane e riuscire a distribuire l'acqua trafugata a tutti. Era stimato ed affidabile agli occhi di tutto il villaggio. Le sue imprese divennero così famose che Ral, la volpe, divenne famoso in tutti i villaggi del territorio. Da lui dipendeva l'approvvigionamento idrico, la vita di tanti e mai deludeva nessuno".
"Qualcosa mi diche che le cose da un certo punto di vista stavano andando troppo bene, per proseguire", soggiunse con un tocco di amarezza il barista.
"Già, così è spesso la vita, per qualcuno. E Ral durante tutta l'occupazione aveva destato troppa attenzione nei cardassiani. Al punto che una notte, quando l'Occupazione era ormai finita e la Federazione aveva iniziato ad essere presente, Ral non arrivò nel villaggio per distribuire l'acqua. Tutti temevano il peggio e, effettivamente, avevano visto bene. Gli era stata tesa un trappola, una sorta di ritorsione per quella che aveva fatto durante l'Occupazione, da cui neppure il più abile toporagno del deserto poteva scappare. Venne circondato e pestato a sangue. Molti arti vennero fratturati e la violenza che subì fu tale se non fosse intervenuta la fortuna, o qualsiasi altra cosa che fosse, sarebbe morto di certo. Alcuni membri della Flotta Stellare, già operativi per seguire la fase di decomissioning cardassiana, riuscirono a trovare il corpo e ad allontanare i cardassiani. Così fu condotto a bordo di un vascello federale in orbita, portato d'urgenza nella sickbay, dove venne fatto il possibile per salvarlo. Ral rimase in vita. Non poteva più camminare, tantomeno parlare normalmente, ma la sua tenacia lo caratterizzava a tal punto che, nonostante le sue condizioni, decise di entrare nella Flotta Stellare. Entrò nell'Accademia e divenne un giovane ufficiale scientifico, esperto proprio in ingegneria idraulica. Per lui la flotta rappresentava la salvezza e la vita, ma oltre alla tenacia, ciò che maggiormente lo animava era l'odio per i cardassiani e, qualche volta, di nascosto aveva pure aiutato ciò che restava delle cellule Maquis."
"Mmm..si, ne ho sentito parlare", riflettè l'Andoriano. "Ma questo gli rovinò la carriera. Immagino"
"Ah no. Lui restava la Volpe nel cuore e nel cervello e non venne mai scoperto, ma le cellule Maquis un giorno gli riferirono che presso un remoto avamposto federale sarebbero arrivati in visita dei delegati cardassiani che erano stati attivi come Gul nel suo stesso territorio d'infanzia. Ral non poteva perdere l'occasione per ciò che bramava da sempre: la più crudele delle vendette. Così riuscì a farsi destinare a quella stazione nello stesso periodo della presenza dei cardassiani con una motivazione scientifica e con l'aiuto segreto dei Maquis preparò una trappola a sua volta. Riuscì a portare gli ex Gul in una sala ologrammi e, tolti i parametri di sicurezza, trasformò una serata piacevole in un incubo. Quando finalmente i cardassiani vennero catturati, lui si presentò a loro. Con grande dolore riconobbe tra loro il volto di due che avevano coordinato e eseguito il suo pestaggio. Non fece fatica a raccontare chi era e cosa gli avevano fatto. Osservò i due cardassiani. Vide il loro volto e per la prima volta trovò traccia nei loro occhi dello stesso terrore che aveva provato lui. Prese un fucile phaser, lo configurò sul livello letale e lo puntò alla testa del primo. Vide le lacrime scendere sulla pelle da rettile del cardassiano e si sentì implorare. Lui aveva avuto più dignità, non aveva supplicato. Non era andato alla ricerca delle pietà degli assalitori, a soli undici anni, ma qualcosa di inspiegabile, remoto e nascosto, in lui scattò. Si chiese per una frazione di secondo se era questo veramente ciò per cui aveva vissuto o se, nella vita, forse aveva appreso valori diversi. Si chiese se il loro sangue avesse lavato via la sua sofferenza. E capì che solo una cosa poteva allontanare per sempre il suo dolore: il perdono. Il tenente Ral abbassò il fucile, guardò un'ultima volta i suo aguzzini e scomparve dalla loro vista".
"Accidenti, questo non me lo aspettavo. Sorprendente!", disse data anche l'indole guerriera da Andoriano che albergava nel cuore del barista.
"Questo è il vero senso di Yom Kippur. L'espiazione e il perdono. Solo così l'Universo può migliorarsi. E tutto ciò al di là che si creda in un Dio o meno. E' un fatto", e Ezra si toccò il cuore, "di anima."
Il barista disse "Tenente Comandante Madrigali, è giunta l'ora per offrirle il primo giro di birra?"
Ezra guardò il Pad e sorridendo fece un cenno d'assenso, "Sì, è ora". Fece una pausa "Devo anche festeggiare il mio nuovo incarico: fra qualche mese sarò sulla USS Erinle e questa volta con la mia famiglia".
"Allora stasera abbiamo da bere in abbondanza", soggiunse l'Andoriano tirando fuori una bottiglia affusolata di birra andoriana.
Ezra rimase per un paio d'ore a parlare con il barista, poi ritornò nel suo alloggio. La porta si aprì e vide i suoi figli già addormentati nei loro letti e Sod nel letto matrimoniale che gli fece un sorriso complice: " Hai finito il Kippur?", chiese.
Ezra fece un cenno d'assenso, si sedette sul letto accanto a lei, che sentì facilmente l'odore di alcol.
"Non hai esagerato con la birra?", chiese.
Lui sorrise "Dovevo festeggiare il vostro arrivo e la nostra nuova casa".
Lei scosse la testa "Scommetto che avrai raccontato la solita storia acchiappa primo giro di birra del piccolo bajoriano ferito?", chiese lei toccandosi i capelli ricci castani.
Ezra fece un sospiro: "Sono così prevedibile per te?" poi concluse, "Però non ho romanzato troppo e non ho raccontato che era tuo padre".
I due si baciarono. L'indomani sarebbero partiti per Sol III e dove avrebbero atteso istruzioni per raggiungere la USS Erinle di ritorno dalla sua ultima missione.