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ATLANTIS - MISSIONE 03 RSS ATLANTIS - Missione 03

03.07 "Padre e figli"

di Dorothea "Thea" Reis, Pubblicato il 03-05-2017

5 Novembre 2171 Ore 05:05 Sala Teletrasporto Uss Atlantis



"Controllo apparati vitali, ultimato... teletrasporto avvenuto in sicurezza."
La voce del guardiamarina addetto al teletrasporto era neutra come se tutto fosse abituale routine... la sua concentrazione sulla consolle però non gli permise una piena coscienza della situazione in essere.
Certo le tracce genetiche erano estremamente simili, ma poteva immaginare solo di aver avuto l'ordine di teletrasportare il Capitano ed un suo parente stretto... non poteva nemmeno concepire che aveva appena portato a bordo Cortes ed un suo giovane clone.
Quello che non vide il guardiamarina, fu però evidente a Kimura e Blake. L'ufficiale tattico e secondo in comando dopo Cortes, scortato dal responsabile scientifico della nave erano ansiosi di poter conferire con il loro Capitano.
Avevano avuto già sentore di qualcosa di anomalo tramite i sensori, ma vedersi materializzare davanti il proprio ufficiale in comando e la sua perfetta ed identica copia in versione più giovane fu ugualmente destabilizzante.
Altro fattore di profondo turbamento nell'animo di entrambi gli uomini, fu la reazione stizzita e furiosa di Cortes. La sua propensione al dialogo e la sua abilità nel far eseguire alla lettera ordini difficili, basandosi su una peculiare diplomatica capacità nel motivare gli animi e comprendere le necessità di ciascuno, erano scomparsi.
Cortes era pallido e furibondo.
"Chi ha dato l'ordine?" sbraitò Fabio.
"Io signore... come facente funzioni di Capitano ho creduto opportuno porre la sua sicurezza al primo posto fra le mie responsabilità e... ."
"Signor Kimura! Basta così!"
"Ma Capitano... ." Tentò di obiettare Blake.
"Silenzio! Ero perfettamente consapevole dei rischi che avrei incontrato andando da solo in quel magazzino... ma l'ho fatto per il guardiamarina Reis... non lascio uno dei miei indietro!"
"Sì Capitano, ma in base alle analisi sensori i suoi parametri vitali erano fuori scala, era evidente che fosse in una situazione in cui la sua salute era potenzialmente a rischio... ."
"Il mio salvataggio da parte vostra rischia di compromettere l'incolumità della collega, non eravate autorizzati a farlo. Non conoscete Lazarus... e nemmeno io posso sapere ora cosa intenda farne di Dorothea, del suo ostaggio!"
Cortes era infuriato, ma la sua strapazzata nei confronti dei suoi uomini fu interrotta dalla sua stessa voce, arrivata improvvisa, ma dal timbro decisamente più giovanile.
"Padre... alla ragazza nulla verrà fatto! E' stata sedata per la sua stessa incolumità... la sua patologia lo ha richiesto, ma è stata sempre cullata e coccolata da uno dei miei fratelli e da due delle mie sorelle... dai tuoi figli! O almeno di quei pochi che lo zio Lazarus ha salvato da quelle bestie di pirati!"
"I suoi... suoi figli?" esclamò Blake
"Sì terrestre... siamo nati su Scillar e portati in salvo prima che il nostro pianeta collassasse."
"Ho visto Lazarus cadere nel vuoto! Ho preso io stesso l'ultima navetta per andare via da Scillar! Come ha fatto a sopravvivere?" esclamò Cortes
"Oh padre... dunque tu non sai? Lo zio Lazarus tornò alla nostra casa e lanciò un messaggio di soccorso... il messaggio fu intercettato da una nave Orioniana che lo salvò dall'implosione di Scillar. Ma il prezzo di quel salvataggio fu la sua cattura... ."
"La sua cattura anticipò la vostra?"
"Esatto padre! La nave Orioniana intercettò la nostra navetta e ci fece prigionieri. Fummo portati in una sorta di accampamento e lì ci fecero crescere. Fummo nutriti e fatti lavorare. Dovevamo sviluppare la muscolatura e restare in forma per poi essere venduti."
"Ma presto si accorsero che eravate tutti uguali... ." Abbozzò Blake
"Il tuo ufficiale ha ragione padre... quando si accorsero che eravamo quasi tutti gemelli, decisero di fare esperimenti... siamo stati torturati a turno, abbastanza da ridurci in fin di vita ogni volta, ma non tanto da togliercela... siamo stati merce per anni e dovevamo essere venduti presto o tardi"
"Uhm... e ora che volete?" domandò un irritato Kimura.
"Lo zio Lazarus è riuscito a farci fuggire in quattro oltre a lui... siamo giunti su questa stazione dopo tanto vagabondare in cerca di aiuto... non sappiamo che ne è stato dei nostri fratelli e sorelle... ma l'altro giorno abbiamo scoperto che il Direttore della stazione aveva ricevuto una grossa somma per venderci ai pirati Orioniani che ci stanno cercando... ."
"Sarà per questo che faceva così il carino... ."
La voce metallica di Random arrivò improvvisa così come inaspettato fu il suo arrivo.
"L'arrivo della Atlantis ha compromesso le trattative padre... l'emissario Orioniano temeva una trappola ed ha bloccato il pagamento al direttore della stazione... ."
"Uhm... quando Lazarus ha visto chi era al comando della nave ha pensato di usarmi... usarmi come fece tanto tempo fa... ."
"No padre... Lazarus e tutti noi pensammo ad un segno del destino... era giunta la nostra ora per liberarci e tornare a compiere il nostro processo evolutivo... ."
"Quale processo?" domandò Blake.
"Quello verso l'esistenza priva di costrizioni mentali e fisiche... sperimentare una nuova forma di umanità... una comunità di eletti... ."
"Basta così! Avete rapito un mio ufficiale e non ve lo posso concedere!"
"Padre era l'unico modo per costringerti ad aprire gli occhi e riconoscerci per quello che siamo... tuoi figli! Aiutaci! La giovane bionda è nostra ospite e non prigioniera... i deboli legacci con cui l'hai vista erano per la sua sicurezza... troppe volte si è svegliata senza ricordare chi fossimo e perché fossimo lì.. ogni volta le abbiamo spiegato tutto, ma non ricordava... era necessario... ."
"Dite a Lazarus di liberarla immediatamente!"
"Come vuoi padre... ma tu aiutaci! Aiuta i tuoi figli a liberarsi dalla schiavitù!"