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ATLANTIS - MISSIONE 03 RSS ATLANTIS - Missione 03

03.05 "Scillar"

di Fabio Yager Cortes, Pubblicato il 08-04-2017

5 Novembre 2171 Ore 04:30 Area magazzini stazione


Il magazzino era un modo elegante per dire bassifondi. Cortes non aveva dubbi ed era certo di essere nella zona più malfamata dell'intera stazione. Le paratie metalliche erano pesantemente arrugginite e, dove il metallo non era ossidato, luride con pesanti strati di sporco erano sparsi qua e là. Alcuni pesanti macchinari danneggiati e in disuso erano disposti ai bordi del corridoi intervallati da contenitori di carico vuoti e abbandonati. In alcune zone leggermente più appartate alcuni barboni dormivano o bivaccavano.
In condizioni normali il capitano si sarebbe soffermato su questa povera gente ma ora aveva ben altro per la testa. Camminava conscio di andare in contro ad una trappola e la sua testa stava costantemente lavorando sulla situazione. Come poteva affrontare Lazarus? Quel Vulcaniano lo conosceva benissimo avendo insegnato a Fabio molte delle cose che conosceva. Era un bambino di soli 10 anni sperduto in un pianeta alieno che non lo accettava, senza amici e nell'impossibilità di inserirsi nella società. Poi era comparso dal nulla quel bizzarro vulcaniano senza controllo delle emozioni e sempre di buon umore cee l'aveva preso sotto la sua protezione. Si venne a creare una specie di legame simbiotico tra i due anche se col senno del poi Cortes capì che non c'era equilibrio in quella relazione ma che Lazarus era la parte dominante su una giovane mente. Per questa ragione il capitano temeva più di ogni altra cosa quel vulcaniano a causa della grandissima influenza che poteva avere su di lui.
Il flusso di pensieri si interruppe improvvisamente quando Cortes giunse a destinazione. Aprì una pesante porta metallica ed entrò rapidamente nel locale. L'intera sala puzzava di trappola e di mille altre sostanze e rifiuti ma l'umano raggiunse il centro.
Una forte luce lo abbagliò di colpo.
"Sei venuto." Constatò una voce che Cortes riconobbe all'istante come quella di Lazarus.
"Sì." La voce di Cortes era satura di rabbia: "Dov'è il mio ufficiale?"
"Qui." Rispose semplicemente Lazarus ma la rabbia di Fabio aumentò pesantemente: "Esigo vederla."
"Bene." Poco dopo una seconda luce illuminò una zona opposta a quella in cui si trovava il capitano. Cortes si voltò di scatto e vide Reis.
"Capitano è lei?" Chiese la giovane donna.
Cortes fu sollevato nell'appendere che l'amnesia Dorothea era passata ma con rammarico capì di essere troppo lontano e che non avrebbe mai potuto scattare, afferrare il guardiamarina e scappare prima di una reazione.
Fu Lazarus a riportare il capitano alla normalità:" Classe Nx, registro di matricola 28 nome Atlantis."
"E' la mia nave." Ringhiò Fabio.
"Già, i miei complimenti si tratta di una nave potente... con armi avanzate." Commentò Lazarus.
"Che cosa vuoi?" Fabio cercò di spingere il suo interlocutore ad andare al punto.
"Uno scambio... l'utilizzo per una piccola missione della tua per la vita del tuo ufficiale." Lazarus parlò con una tale tranquillità da fare sembrare la cosa come una piccola scampagnata in montagna.
Cortes fu inorridito, avrebbe fatto qualunque cosa per salvare gli uomini sotto il suo comando ma non poteva permettere che la sua nave venisse utilizzata per una questione privata: "Io non posso e non permetterò per nessun motivo di utilizzare la mia nave per scopi... ."
Lazarus lo interruppe: "Ti ricordi di Scillar?"
Cortes sbiancò.

5 Novembre 2171 Ore 04:30 Plancia Uss Atlantis


"Morto." La voce metallica di Random rese ancora più secco la parola morte.
Kimura si avvicinò al timoniere il quale aveva ricevuto il comando della nave: "Accidenti che brutta fine."
"Già... finire nel vuoto è una morte orribile." Aggiunse il timoniere.
"Ma è un tipico incidente che può accadere quando bisogna eliminare un testimone scomodo." Kimura fu abile ad analizzare la situazione tattica.
"Quindi è stato l'amico del capitano... quel Lazarus ad uccidere il direttore della stazione." Commentò Random.
"Forse no." La voce dell'ufficiale scientifico fece voltare i due ufficiali.
"Come?" Chiese Joshua mentre si avvicinava alla postazione scientifica seguito da Kimura.
John riprese a parlare: "Ho analizzato di mia iniziativa il corpo."
"E... ?" Chiese Kimura.
"Guardate." Blake arrivò uno dei monitor che fece apparire l'immagine stilizzata del corpo del direttore: "Tracce di colluttazione e sotto le unghie ho trovato DNA orionano."
"Orioniani?" Random era sbalordito ma Kimura aggiunse: "C'è un trasporto orionano attraccato alla stazione."
"E c'è del resto... ."

5 Marzo 2131 Ore 04:45 Marcantile vulcaniano T'Rillis


Aveva raccontato una bugia ai genitori... una grossa bugia visto che non aveva detto loro che lasciava il pianeta. Sotto invito di Lazarus si era imbarcato su un mercantile per raggiungere una vicina colonia vulcaniana. Il trasporto era vecchio, lento, di brutto aspetto e piuttosto scomodo ma per un bambino di 11 anni il primo viaggio nello spazio senza i genitori è una esperienza emozionante. Aveva esplorato ogni punto di quella nave e tempestato Lazarus con migliaia di domande.
Ma ora che il viaggio era quasi terminato il giovane Cortes stava seduto nella zona passeggeri intento a cercare di vedere la colonia dal finestrino.
Notando il comportamento del suo protetto, Lazarus disse: "Rimarrai deluso... ."
Il giovane Cortes si voltò sorridendo:" Ma è un nuovo pianeta di classe M... chissà... ."
Lazarus lo interruppe: "No, è del tutto simile a Vulcano." Breve pausa ma prima che il giovane umano potesse aggiungere qualcosa, il vulcaniano, riprese a parlare:" Aria rarefatta, gravità normale e temperature torride... è noioso come Vulcano ma con molte meno specie animali."
"Allora perché siamo venuti fin qua?" Chiese Cortes.
Lazarus si fece scuro in volto: "Ti sei mai chiesto perché ho scelto il nome Lazarus?"
"Non è Vulcaniano." Ragionò il giovane Cortes.
"No... il nome viene dalla tua cultura ed è qui che sono diventato quello che sono."
Uno strano brivido percorse la schiena di Cortes: "Ed è qui che sono diventato... Lazzaro."

5 Novembre 2171 Ore 04:45 Area magazzini stazione


"Non ti permetterò mai di portarmi su Scillar, è là che tutto è iniziato... ." Cortes afferrò l'arma che aveva nascosto nell'uniforme pronto a colpire Lazarus a morte: "Potrai anche minacciare di uccidermi o uccidere il mio ufficiale, ma non verrò con te su quella maledetta colonia e non ti darò l'accesso alla mia mia nave."
Lazarus uscì dall'ombra e, con rapidi passi, arrivò a pochi centimetri dal capitano. In un lampo Cortes gli puntò contro l'arma.
"Sei prevedibile." Disse Lazaus come per sfidare il suo interlocutore a sparare.
"Capitano non lo faccia." Disse Reis che nel mentre si era liberata delle corde e cercava di raggiungere il suo ufficiale superiore.
Cortes fu sul punto di sparare ma Lazarus disse: "Guarda cosa ti ho portato... ."
Dal nulla emerse una figura che il capitano riconobbe all'istante: "Ecco l'eredità del tuo viaggio a Scillar."