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USS WAYFARER - MISSIONE 12 RSS USS WAYFARER - Missione 12

12.04 " Cambiamenti "

di Sheeval Wu, Pubblicato il 23-11-2014

USS Wayfarer, Turbolift 1
19/08/2394 Ore 18:15 - D.S. 71632.22


La riunione si era appena conclusa e Sheeval era appena entrata nel turbolift, quando la chiusura venne interrotta dal bastone del Tenente Comandante Cooper.
"Comandante, sarebbe bastato dirlo... non vorremmo rovinare le attrezzature di bordo, vero?" disse Sheeval con tono leggero.

Il comandante Cooper era sulla Wayfarer da qualche giorno e aveva già scombussolato le operazioni di bordo, facendo innervosire Capitano, Primo Ufficiale e Consigliere.
Sheeval non aveva intenzione di innervosirsi, perché riteneva in primo luogo che le emozioni forti fossero nemiche del controllo e della sicurezza, in secondo luogo era sicura che l'obiettivo di Cooper fosse proprio quello di far innervosire gli altri e che probabilmente gongolava ogni volta che subiva un 'cazziatone', proprio per essere riuscito a rompere la calma dei suoi superiori o dei suoi colleghi.
Come diceva sua Padre..."Per ogni yin ci deve essere uno yang". L'equilibrio universale deve essere mantenuto.

Cooper ignorò l'ironia del capo della sicurezza e la affrontò duramente: "I suoi scagnozzi mi hanno procurato dei lividi enormi! È possibile che in questa nave non ci sia qualcuno che sappia fare il suo lavoro?!"
Sheeval lo guardò "Computer, Ponte 5. Sì, in effetti registro degli accumuli ematici sulle sue braccia. Niente che le impedisca di svolgere il suo lavoro" puntualizzò dopo aver puntato i suoi occhi bionici su di lui effettuato una ricerca biometrica.
"Ma ha trovato i suoi occhi nell'uovo di Pasqua? Computer, ponte 7"
"Vengono dall'Istituto di Biotecnologia della Federazione e non ho idea di cosa sia un uovo di Pasqua. Comunque ha ragione comandante, nonostante il rapporto che ho letto, non c'era motivo di infliggerle quegli ematomi. Ha 10 minuti?"
"Sono molto impegnato, sa?! Per fare cosa?"
"Volevo farle conoscere gli addetti della sicurezza e obbligarli a scusarsi con lei..."
"Allora è rimasto un po' di rispetto per gli storpi. Devo dire che mi aspettavo di meglio... insomma lei non è esattamente intimidatoria... i suoi occhi sono inquietanti, ma per il resto..." disse Cooper, voltandosi e facendo notare la differenza di altezza tra lui e la piccola mezzosangue. Solo che così facendo non poté notare il sorriso compiaciuto della bassa, ma letale Capo della sicurezza.

USS Wayfarer, Ponte 5 - Ufficio della Sicurezza
19/08/2394 Ore 18.15 - D.S. 71632.22


Due marinai della sicurezza erano sull'attenti davanti alla sua scrivania Sheeval li guardò dritti negli occhi e un rivolo di sudore freddo scese lungo le loro schiene.

"E così avete provocato due ematomi sulle braccia del comandante Cooper... cosa avete da dire in proposito?"
I due marinai si guardarono per un secondo, poi il vulcaniano prese la parola: "Ci scusi comandante. Il comandante Cooper non collaborava e potremmo aver dosato male le nostre forze..."
"Per questo vi comando doppi turni di allenamento per il resto della settimana. E ora vi dimostro come dovevate fare. Comandante, la prego può venire qua al centro?" disse Sheeval andando verso il centro della stanza che era stata trasformata in un dojo.
Sul viso di Cooper, fino a quel momento gioiosamente soddisfatto, apparve una vena di preoccupazione:"Per quale motivo scusi?"
"Per dimostrare ai miei uomini il modo giusto di avere a che fare con le persone."
"Ah ok..."
Cooper si avvicinò titubante e, appena raggiunse il centro della stanza, Sheeval lo colpì con rapidità fulminea in quattro mosse in quattro punti precisi delle spalle, delle articolazioni e del busto. Il corpo dell'ufficiale scientifico reagì bloccandosi istantaneamente, come se fosse congelato. Un quinto colpo all'altezza delle mandibole bloccò anche la capacità di questo di parlare.
"Ecco, vi ho già spiegato la tecnica della sospensione corporale con 5 punti di pressione. Perché non l'avete usata?"
"Ehm... nella fretta ce ne siamo ... ehm.." provò a giustificarsi l'andoriano.
"dimenticati..." Completò la frase Wu "lo so. Bene l'avete rivista. Ora ricordatevela."
I due marinai, congedati, uscirono rapidamente dall'ufficio e solo allora Sheeval si girò e diede un colpetto leggero al plesso solare di Cooper sbloccandolo.
"Ecco, mi scuso ancora per i miei marinai" disse inchinandosi in segno di contrizione "avrebbero dovuto usare questa tecnica indolore."
Cooper era stupefatto e leggermente intimorito "Sì... beh... non si preoccupi scuse accettate, mi scusi, ma devo andare ora." Cooper fece per andarsene frettolosamente, quando venne richiamato da Sheeval.
"Ah, una cosa comandante Cooper... la prossima volta in Plancia potrei esserci io e, anche se la trovo molto divertente, potrei trovarmi a dover fare il mio lavoro. Spero di essermi spiegata."
"Sì... mi scusi..." e così detto Cooper uscì con il volto sconvolto diretto al suo laboratorio.

USS Wayfarer, Bar di Prora
19/08/2394 Ore 21.30 - D.S. 71632.59


Sheeval entrò nel Bar di Prora leggermente emozionata. Aveva parlato nel pomeriggio con il Consigliere Kublik che le aveva presentato una persona e questo era il primo passo di molti. O almeno sperava.
Al bancone Cooper stava bevendo un whisky andoriano da solo e al suo arrivo si avvicinò a lei
"Comandante Wu, non pensavo di trovarla qui. Qui ci si diverte..." disse guardandola negli occhi dall'alto al basso e scolandosi il bicchiere di whisky.
"Evidentemente il lupo perde il pelo, ma non il vizio." Pensò tra sé Sheeval e rispose:"Infatti sono qui per divertirmi. Non per lavorare, comandante Cooper."
"Le offrirei da bere, ma cerco di non solidarizzare con chi usa i suoi metodi."
"I miei metodi?"
"Sì.. avete tutti bisogno di dimostrazioni di forza... di cosa avete paura?"
"Signor Cooper, a bordo di una nave stellare si rispetta l'ordine gerarchico e si fa il proprio lavoro nel rispetto dei colleghi. Cose che avrebbe dovuto imparare all'asilo. Non c'è bisogno di dimostrazioni di forza. Ma anche all'asilo i bimbi cattivi vengono messi in punizione. Non lo si fa per incutergli paura, ma per educarli. Ora se vuole scusarmi ... con permesso..."
Sheeval si allontanò dal bancone, andando verso un tavolino vuoto vicino agli oblò anteriori.
Poco più in là, ad un tavolino il Capitano stava parlando fittamente con la Kublik e con Carphrai. Probabilmente il gestore del Bar di Prora stava raccontando qualcosa di molto divertente visto che i due stavano ridendo di gusto alle sue parole.
Li salutò ricambiata e, imponendosi una calma che in quel momento non aveva, andò a sedersi da sola.
Da lì la vista dello spazio era fantastica. Quando l'infermiera Walkers, un delizioso bocciolo biondo, fece il suo ingresso nell'ampia sala, Sheeval avvertì una curiosa e particolare sensazione di farfalle nello stomaco.
La vide e la salutò andando verso di lei. Aveva avuto il coraggio di invitarla solo quel pomeriggio e solo grazie alla Kublik. Doveva ricordarsi di ringraziarla.
"Sarah, che piacere vederti"

USS Wayfarer, Bar di Prora
19/08/2394 Ore 22:30 - D.S. 71632.71


"Non avevo mai visto il nostro capo della sicurezza concedersi dello svago qui al Bar di Prora" commentò Noll.
"Neanche io... l'ho sempre vista lavorare e allenarsi. Ero anzi un po' preoccupato è sempre stata efficientissima, ma ho sempre notato una certa freddezza che non aiuta a fare amicizia. Ne sapevi niente Erjn?" disse Kiron
"Da qualche tempo mi viene a trovare, ma non posso dire altro perché sono vincolata al segreto professionale. Comunque anche lei era un po' preoccupata per la mancanza di amicizie a bordo. Posso solo dire che l'ho presentata io all'infermiera Walkers"
"Pare che tu ci abbia preso... sembra che abbiano fatto amicizia in fretta." disse Kiron notando l'aura di intimità tipica degli incontri romantici che si era creata tra le due
"Michael..." fece Kublik sgridandolo bonariamente con una pacca sulla spalla.
"Beh scusate... devo andare a prendere le ordinazioni." si congedò Noll, tornando alle sue occupazioni.

USS Wayfarer, Plancia
20/08/2394 Ore 8:50 - D.S. 71633.89


Quando Kublik entrò in Plancia Sheeval era già al suo posto. Le si avvicinò e le sussurrò: "Tutto bene?"
Sheeval si guardò intorno poi sfoggiò un radioso sorriso alla Consigliere: "Sì... grazie per tutto quello che ha fatto per me"
"Non si preoccupi comandante, dovere"

USS Wayfarer, Plancia
20/08/2394 Ore 9:00 - D.S. 71633.91


La Wayfarer raggiunse la zona in cui la USS Chimaera rinvenne i detriti col virus. Tutto era rimasto come allora: avvolto da uno spettrale silenzio e con piccoli asteroidi di color marroncino che vorticavano lentamente in un infinito ballo cosmico. Alcuni erano molto piccoli, altri grandi quasi quanto la Wayfarer, ma la maggioranza erano di dimensioni intermedie. Un lontano sole illuminava parzialmente quell'oscuro e mortale campo.

"Analisi dei sensori?" Chiese il capitano Kiron.
"Tutto come allora, ho confrontato le analisi appena effettuate con quelle fatte dalla USS Chimaera... nulla è cambiato." Confermò l'Ufficiale Scientifico.
"Bene." Kiron annuì e si rivolse alla persona seduta alla sua sinistra:"Ammiraglio procediamo?"
"Procedete." Rispose impassibile l'anziano ammiraglio Squiretaker.

Pochi istanti dopo un'esplosione di gas espulse la sonda che, in pochi minuti, raggiunse il campo di detriti e, con l'aiuto dei sensori della Wayfaer iniziò ad entrare nel campo.
La dottoressa Squiretaker osservava il moto della sonda, ma la sua mente vagava in un turbine di emozioni. Trovarsi lì in quel posto in cui l'equipaggio della Chimaera era stato decimato la sconvolgeva da più punti di vista. Da un lato era dispiaciuta per i compagni morti, per gli amici che aveva visto morire e che non aveva potuto salvare e temeva che una nuova epidemia scoppiasse sulla Wayfarer.
Tuttavia era decisa e finire il lavoro lasciato incompiuto dalla Chimaera: voleva scoprire cosa nascondessero di tanto importante quei detriti e voleva sconfiggere definitivamente quella terribile arma batteriologica.

Accanto a lei il consigliere Kublik percepì la tensione nella collega e si affrettò a dire:"Coraggio non si faccia influenzare è solo un cam..."
Ma fu interrotta dalla voce squillante del comandante Cooper.

"Rilevata fonte energetica... posizione sconosciuta!"

Questo era un cambiamento. La Chimaera non aveva rinvenuto alcuna fonte energetica. Sul volto della dottoressa Squiretaker apparve un'espressione di ansia.

"Provi a rintracciare la sorgente" disse Kiron
"Mi dica qualcosa che non sto già provando a fare." rispose Cooper, la cui impertinenza sembrava essere scritta a lettere cubitali nel suo DNA. Poi, dopo aver ricalibrato i sensori con estrema efficienza, riprese: "Fonte di energia confermata, rilevamento multiplo. Qualcosa sta analizzando la nostra sonda. Sembra un dispositivo automatico. Ogni asteroide sembra far parte di questo sistema di controllo. Impossibile attraversarlo senza essere avvistati. Nessuna corrispondenza con i pattern di energia conosciuta."
"Nei registri della Chimaera non c'è traccia di fonti di energia, né di dispositivi automatici. Sono entrati, hanno trovato i detriti e si sono infettati. Giusto dottoressa?" chiese Rumar.
"Sì, infatti" rispose sconcertata la dottoressa
"L'esame della sonda è terminato. Sonda sull'obiettivo. La sonda rileva dei nuovi detriti. Ad una prima analisi sembrano identici a quelli rinvenuti dalla Chimaera. Lo spettrometro medico che ha sviluppato la dottoressa Squiretaker rileva la presenza del virus nei detriti."
"Quindi qualcuno è entrato e ha riposizionato l'esca. Le domande rimangono: chi e perché?" disse Rumar, poi aggiunse "C'è un sistema difensivo?"
"Non posso dirlo, gli asteroidi sono carichi di metalli e impediscono letture precise."
"Comandante è però possibile rintracciare gli emettitori?" disse Vaitor
"Ora sono spenti e completamente al riparo dalle nostre letture, ma posso darle le coordinate dell'ultima rilevazione." rispose Cooper.
Il comandante Vaitor analizzò per un secondo i dati e poi si rivolse ai suoi colleghi:"Ho un'idea... con una salva di siluri fotonici a frazionamento multiplo in massima dispersione potremmo essere in grado di danneggiare tutti gli emettitori con un colpo solo, dandoci l'opportunità di superare il campo dei sensori e sfruttando l'alta densità degli asteroidi nasconderci dietro uno di questi, in attesa che chiunque abbia creato la trappola venga a riparare il campo."
"È fattibile, ci sono un paio di asteroidi particolarmente grandi. Non sono facili da raggiungere e dovremmo stare entro i 500 metri di distanza per diventare invisibili a sensori esterni.
"È un buon piano, anche se non sappiamo per quanto tempo dovremo aspettare. Per il momento procediamo. Ok, allora... Allarme giallo. Signor Vaitor, sù gli scudi. Timoniere, prendo io il comando." disse Kiron prendendo posto alla consolle del timone.

Tornare al timone riportò alla mente di Kiron i ricordi di gioventù senza dubbio era il più qualificato a bordo a pilotare la sua nave in un momento così difficile.

"Signore, abbiamo un problema, le letture dei sensori non sono sufficientemente chiare per agganciarle e dovremmo fare un aggancio manuale." lo avvertì Vaitor.
"Non c'è modo di avere dati più precisi?"
"No, signore, l'efficienza dei sensori è già al massimo." aggiunse Cooper.
"Capitano ho un'idea" disse il Guardiamarina Ichigawa "Emettendo una vibrazione armonica dal disco deflettore, con la stessa frequenza e ampiezza di quelle prodotte dalla sonda, saremmo in grado di spingere il meccanismo difensivo a mostrarsi e il Comandante Vaitor avrebbe tempo a sufficienza per puntare e agganciare i siluri..."
"Ottima idea, Guardiamarina. Proceda!" disse Kiron
La vibrazione armonica colpì gli asteroidi e rimbalzò su questi. In risposta alla sollecitazione gli emettitori si mostrarono.
"Rilevo gli emettitori, coordinate agganciate. Siluri carichi." confermò Vaitor
"Fuoco!" ordinò prontamente Kiron.

Sei siluri fotonici furono sparati nel freddo spaziale e si spezzarono in decine di frammenti andando a colpire tutti i loro obiettivi.

"Obiettivi colpiti. Tutti gli emettitori dei sensori distrutti." confermò Cooper
"Allora procediamo. Procedo con allineamento della velocità di ingresso con velocità di rotazione del campo di asteroidi. Un secondo ad un quarto di impulso, poi vettori di manovra." informò Kiron muovendo agilmente le dita sui comandi della Wayfarer. La sua prediletta rispondeva ai comandi liscia come l'olio.
"Speriamo di non prendere insetti sul vetro." esordì Asuni tradendo un certo nervosismo, poi notando il silenzio che si era venuto a creare aggiunse provando a giustificare la battuta "sapete... gli insetti che si spiaccicano ad alte velocità..."
Imbarazzata, la giovane guardiamarina si ammutolì, mentre tutti guardavano sullo schermo gli asteroidi avvicinarsi incredibilmente, mentre la loro vita era nelle mani del Capitano.
La Wayfarer spinta dal breve impulso entrò a velocità inerziale nel campo di asteroidi. Kiron effettuava microscopici ma continui aggiustamenti con gli stabilizzatori di manovra e, senza eccessivi problemi, riuscirono a superare gli asteroidi.
"Perfetto! Accostamento a babordo all'asteroide. Discesa fino a 450 metri. Poi blocco con i raggi traenti." concluse Kiron staccandosi dai comandi.

La manovra di accostamento era stata incredibilmente difficile, ma il tutto si era concluso nel giro di pochi minuti. Si trovarono quindi fermi, perfettamente allineati e pronti a scoprire la verità sui detriti.
"Allarme Blu, riduciamo le nostre emissioni, dobbiamo cercare di renderci invisibili." comandò Kiron sedendosi sulla sua poltrona.
L'attesa era incominciata.