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USS WAYFARER - MISSIONE 12 RSS USS WAYFARER - Missione 12

12.03 " Uniti per combattere la Chimaera "

di Mehon Vaitor, Pubblicato il 13-11-2014

USS Wayfarer, Plancia
19/08/2394 Ore 9.00 - D.S. 71631.17


La Wayfarer navigava già da diversi giorni. Quella strana e pericolosa missione era partita nel migliore dei modi: un viaggio tranquillo nei territori della Federazione senza che una'altra nave, della Flotta o civile, disturbasse la rotta. L'equipaggio si era completamente immerso nella routine quotidiana e svolgeva i suoi compiti con impeccabile competenza.
Rumar comandava la nave comodamente seduto nella poltrona del capitano. Di tanto in tanto leggeva i ruolini dell'equipaggio assegnando i vari incarichi.
Un'improvviso ed insistente borbottio lo riportò alla realtà.
Il primo ufficiale riconobbe la fonte, ma per non dare peso al nuovo arrivato in plancia, decise di rimanere seduto tranquillo a svolgere i suoi compiti.

"E' inaudito! Banda di incompetenti e caproni!!" Bofonchiò Cooper, dirigendosi verso la propria postazione.

Rumar non cambiò posizione: il gomito destro era appoggiato al bracciolo della poltrona e la mano sorreggeva il mento, gli occhi erano puntati verso il d-padd sostenuto nella mano sinistra.

Il primo ufficiale non disse nulla.

"Maledetti caproni! E' possibile avere dei collaboratori seri su questa bagnarola!?!".

*Maledetta Bagnarola!?!* Disse nervosamente tra sè Rumar.

Ben poche parole avrebbero fatto infuriare maggiormente il Primo Ufficiale.
Nessuno avrebbe mai potuto proferire parole simili verso la gloriosa Wayfarer e farla franca.
Tuttavia, prima di 'impiccare l'ufficiale scientifico all'albero maestro', Rumar decise di giocare al gatto e al topo.
Senza mostrare irritazione, rispose ostentando la massima tranquillità: "Mi dica signor Cooper, cos'è che la disturba?"

Rumar si alzò e si avvicinò al nuovo arrivato, che nel frattempo aveva guadagnato la propria postazione.
Cooper non si voltò, quasi il Primo Ufficiale non esistesse, e continuando ad armeggiare sulla console scientifica riprese a borbottare in modo decisamente più plateale: "Mi avete dato dei collaboratori o cadetti al primo anno di accademia?"

Il primo ufficiale osservò l'interlocutore rimanendo in silenzio.

"Sono sceso in laboratorio e ho fatto delle domande elementari ai miei sottoposti..."
"Tipo?"
"Ditemi l'equazione di H'Ruller o la carica quantica di una particella Cavar o di scrivere le equazioni di Maxuell... ma nulla." Cooper si mise a passeggiare per la plancia come per cercare di coinvolgere gli altri ufficiali.
"Alcuni strumenti sono fuori allineamento... altri hanno dei parametri di rilevamento assurdi."

Rumar decise di averne abbastanza, si mise davanti a Cooper e disse:"Adesso basta. Lei è l'ufficiale scientifico il suo compito e gestire e far crescere il suo staff. Se qualche impostazione degli strumenti non le aggrada, le consiglio di importarla come crede, ma in ogni caso voglio che le analisi siano corrette."
Cooper fece per parlare, ma il Rumar lo zittì prima che riuscisse a proferire parola:"In ogni caso voglio ed esigo il rispetto verso tutti i membri dell'equipaggio. Chiaro?!"
"E ora arriva la dimostrazione di forza del primo ufficiale... colui che dirige l'equipaggio con fermezza e cattiveria... il sergente maggiore."Cooper ricominciò col suo sarcasmo.

Rumar lo guardò e, senza mostrare rabbia, disse:"Sicurezza, scortate il signor Cooper nel laboratorio e assicuratevi che svolga i propri compiti da lì."

"Lei non oserà colpire uno storp... ."

La malattia alla gamba gli aveva evitato molte volte di subire una meritata lezione, ma questa volta la sicurezza della Flotta non si dimostrò altrettanto indulgente. Due energumeni, un andoriano e un vulcaniano, afferrarono senza troppa gentilezza l'ufficiale scientifico e lo trascinarono verso il turbo ascensore.
L'umanò cercò di liberarsi pronunciando minacce e parole oscene ma fu tutto inutile.

Rumar osservava la scena rimanendo impassibile.
Pochi istanti dopo che Cooper fu portato via, dal suo ufficio uscì il capitano Kiron:"Che succede?"

Rumar scrollò le spalle e, con noncuranza, rispose:"Nulla di che, il nostro nuovo Ufficiale Scientifico ha appena appreso una lezione sulla disciplina."

"Ah ecco." Kiron andò verso la poltrona del capitano riprendendo il comando della nave. Sedendosi aggiunse:"Bene convochi una riunione con gli ufficiali superiori per le 18."

"Si signore." Rispose Rumar sedendosi a sua volta nella poltrona del Primo Ufficiale.

USS Wayfarer, Infermeria
19/08/2394 Ore 9.00 - D.S. 71631.17


Al contrario di Cooper la dottoressa Squiretaker si stava integrando perfettamente nel suo staff. Anzi! Essere tornata in azione dopo i mesi e le settimane a Terra, le aveva infuso un'energia e un entusiasmo immensi.
Nemmeno quando aveva ricevuto il primo incarico era stata così entusiasta.
Tutta questa positività, combinata con una notevole dose di competenza le aveva facilitato il primo contatto con equipe medica.

Aveva trovato lo staff perfettamente organizzato come solo una mente
vulcaniana della dottoressa Spini poteva fare.
Tuttavia, per gestire la situazione, aveva diviso i suoi sottoposti in due gruppi: il primo si sarebbe dedicato alle normali funzioni mediche della nave, mentre il secondo avrebbe lavorato sul terribile virus. Non avrebbero avuto, per motivi di sicurezza, dei campioni del virus ma avevano a loro disposizioni ogni analisi e ogni studio condotto sulla base vulcaniana.

La dottoressa era seduta alla sua scrivania intenta a leggere i ruoli di servizio del suo staff quando percepì una presenza danti a lei.
Alzò lo sguardo e vide la Kublik.

"Buongiorno consigliere." Esordì la dottoressa con un sorriso.
Con la mano sinistra posò il D-padd e con la destra invitò il consigliere a sedersi.

"Buongiorno dottoressa sono passata a vedere come stava." Disse il consigliere sedendosi.
"Molto bene grazie." Poi intuendo qualcosa, aggiunse:"E' una visita di... ."
"Oh non proprio." Si affrettò a rispondere il consigliere. "Diciamo che mi piace fare due chiacchiere informali con gli ufficiali nel loro ambiente di lavoro."
"Ah capito." Reis sorrise."Ottima idea la sua."
"Grazie."Il consigliere accavallò le gambe e congiunse le mani assumendo così la tipica e stereotipata posizione dello psicologo:"Allora come si trova qui? Com'è stata la prima impressione?"
"Non male direi. Lo staff è competente e preparato." La dottoressa alzò una mano e indicò il laboratorio:"Tutto qua funziona alla perfezione."
"Benissimo." Il consigliere annuì e proseguì con la domanda successiva:"E tornare nello spazio?"
"Non ci avevo ancora pensato che ero nello spazio, ho avuto così tanto da fare che non ho ancora realizzato che eravamo in viaggio."
"Entrando ho visto che il suo staff sta analizzando i dati del virus." Commentò Kublik.
"Sì." Ammise il dottore poi aggiunse:"Sa come l'hanno soprannominato alla Flotta?"
"No."
"Virus Chimaera." Reis pronunciò quelle parole con così tanto disgusto che lasciò basita la Kublik.
"Capisco." Il consigliere rimase alcuni istanti in silenzio:"Non le piace che venga associato il nome della sua ex-nave con quel virus?"
"Certamente." Rispose la dottoressa riprendendo il controllo.
"Quel virus le ha causato molto dolore e la perdita di tante persone, ma si ricordi che non deve diventare la sua Nemesi o la sua Chimaera."
Il consigliere si avvicinò alla donna:"Non dovrà mai permettere che il virus la attacchi dal punto di vista psicologico, mai!! Non dovrà mai cedere e si ricordi che qui non è sola. A supportarla e aiutarla in questa difficile prova c'è tutto l'equipaggio pronto per combattere con lei questa sua Chimaera."

USS Wayfarer, Sala riunioni
19/08/2394 Ore 18.00 - D.S. 71632.19


"Bene signori, come ben saprete domani mattina arriveremo nella zona in cui la USS Chimaera ha rinvenuto le scorie contenti il virus mortale." Con queste semplici parole il capitano Kiron riassunse la situazione.

Gli ufficiali superiori annuirono mentre l'ingegnere capo si affrettò a dire:"E quale sarà il nostro compito?"
"Finire il lavoro lasciato incompiuto dalla USS Chimaera." Rispose Kiron tornando a sedersi.
"Cioè morire per il contagio del virus?" Chiese Cooper sarcasticamente mentre attirava l'attenzione su di sé posando sul tavolo il bastone.
Nessuno rise e Rumar fulminò con lo sguardo lo scienziato ma fu Kiron che riprese a parlare nel tentativo di smorzare i toni:"No, non ho voglia di morire."
Il capitano si alzò dalla sedia e iniziò a passeggiare fintamente ma in realtà raggiunse la poltrona di Cooper, si appoggiò e disse:"Ma ho una gran voglia di scoprire chi ha messo
quel virus sui detriti, cosa nascondo, se sono armi se sono dispositivi speciali o, semplicemente, nulla."
"Questo è meglio..." Iniziò a dire Cooper ma prontamente Kiron lo interruppe:"Bene allora siamo d'accordo." Il capitano raggiunse il suo posto:"Continuiamo con la riunione."
Kublik guardò verso il capitano dicendo:"La cosa che non capisco è il virus. Perché lasciare un virus a guardia di un magazzino... non ci sono armi migliori nello spazio."
"Concordo." Il comandante Vaitor annuì prontamente e aggiunse:"Lo spazio è il posto peggiore in cui..."
"Non è sempre il posto peggiore per una forma di vita." Lo corresse bruscamente Cooper.
L'ufficiale tattico non si scompose e si corresse:"Ok, diciamo che lo spazio può fortemente ostacolare la vita e il virus potrebbe deteriorarsi nel tempo e difficilmente potrebbe penetrare attraverso la struttura di una nave e colpire l'equipaggio."
"Dove vuole arrivare?" Chiese il Primo Ufficiale.
"Se volessi difendere un magazzino posto nello spazio userei altri sistemi... più semplici, affidabili e efficaci." Concluse il Bajoriano.
"Effettivamente il virus è stato progettato per resistere nello spazio ma concordo con il comandante: diventerebbe un'arma soltanto nell'eventualità che esso entrasse a contatto con l'equipaggio." Rispose la dottoressa Squiretaker.
"Propongo di far avanzare una sonda per scongiurare infezioni o altri sistemi difensivi:" propose il Primo Ufficiale.
"Buona idea." Quelle parole uscirono dalla bocca di Cooper senza sarcasmo, arroganza o altro. Anzi erano parole sincere:"Al massimo se la sonda venisse contaminata o altro potremmo semplicemente distruggerla."
"In questo modo eviteremo che altri venendo in contatto con la sonda siano contaminati." Concluse la dottoressa Squiretaker.

Kiron sorrise.

"Bene procediamo così, comandante Cooper prepari la sonda con tutti gli strumenti che lei ritiene opportuni." Poi, rivolgendosi alla dottoressa, aggiunse:" Quanto a lei continui ad analizzare i dati del virus ma domani la voglio in plancia."
"Si capitano."

Kiron si alzò dalla sedia e congedò gli ufficiali superiori:"Bene signori conoscete i vostri compiti, al lavoro. Comandante Rumar a lei la plancia. Io vado ad aggiornare l'ammiraglio Squiretaker."