Home Home
 
 
 
 
 
 
USS WAYFARER - MISSIONE 12 RSS USS WAYFARER - Missione 12

12.14 " La centralinista "

di Gregory Cooper, Pubblicato il 20-06-2015

USS Wayfarer, Plancia
20/08/2394 - Ore 15.40 - D.S. 71634.67


"Parta prima con la buona notizia per cortesia" Kiron aiutò Ichigawa a depositare Erjn sulle comode poltrone della plancia.
=^=Il signor Cooper è riuscito a creare un algoritmo che ci permette di anticipare i cambiamenti del virus e creare dei medicinali che rallentano l'azione della malattia. Siamo riusciti a stabilizzare il Guardiamarina Jerren.=^=
"E' già riuscito a trovare l'algoritmo in così poco tempo?" il tono di voce del Primo Ufficiale era molto stupito "Mi spiace ammetterlo ma quel tipo è veramente un genio." Terminò quasi dispiaciuto.
=^=Si è la stessa cosa che continua a ripetere anche lui a chiunque sia a portata di orecchio...=^=
"Qual'è la cattiva notizia?" chiese il Capitano continuando a guardare la donna che amava, per assicurarsi che stesse bene.
=^=Riusciamo a stare dietro ai cambiamenti del virus solo in parte, possiamo solo rallentarne l'effetto. Purtroppo siamo lontani dal trovare il vaccino o anche solo capire perchè cambi così repentinamente.=^= commentò l'ammiraglio che si trovava in infermeria.
=^=Il problema più grosso è che stiamo parlando di un virus extra dimensionale. I suoi repentini cambiamenti potrebbero essere naturali nella dimensione di provenienza, oppure, già il fatto di essere nella nostra dimensione, potrebbe averne cambiato il modo di agire.=^= aggiunse Julia.
"In definitiva non abbiamo niente..." terminò Kiron abbandonandosi nella poltrona.
=^=Signore permette una parola?=^= L'M.O.E., ignorato da tutti, era adesso in plancia e stava analizzando il consigliere.
"Come sta?" chiese subito il Capitano.
=^=Il comandante Kublik si riprenderà presto. Ha subito un forte shock, ma non saprei dedurne la causa.=^= fece rapporto il medico olografico d'emergenza.
=^=Dato che si tratta di una mezza el-auriana, il suo stato potrebbe essere legato alle energie scaricate dall'esplosione di poco fa.=^= si intromise l'ammiraglio Squiretaker.
"Bene, può tornare al suo incarico e..."
=^=Mi scusi signore, ma non è per quello che la interrompevo. Credo che là fuori qualcuno stia cercando di comunicare con noi.=^= istintivamente tutti i membri della plancia si voltarono verso il monitor crepato della plancia. La Wayfarer avrebbe avuto bisogno di ben più di una riverniciata.
"Signor Ichigawa?" chiese il capitano al suo responsabile delle comunicazioni.
"Niente su nessun canale signore" rispose lei guardando con sguardo interrogativo il M.O.E..
=^=Non capisco signore... non è proprio una comunicazione. I miei protocolli medici non mi consentono di spiegarmi meglio. Posso solo dire che percepisco delle interferenze troppo regolari per essere casuali.=^=
"Mi dia un attimo signore" esclamò Ichigawa facendo schioccare le dita come folgorata da un'improvvisa idea.

Per alcuni secondi le mani dell'addetto alle comunicazioni volarono sui comandi della postazione di comunicazione. Complessi algoritmi e calcoli furono presi in considerazione e utilizzati o scartati. Asuna spesso lavorava quasi d'istinto... sentiva che una strada era sbagliata ben prima di calcolarne le possibilità di riuscita. Molti pensavano che l'addetta alle comunicazioni fosse una semplice centralinista.
"Perché mettere su una nave un addetto alle comunicazioni quando ormai è tutto automatico?" questa fu la prima domanda che Asuna trovò scritta, a caratteri cubitali, sulla lavagna luminosa dell'aula, il primo giorno di Accademia.
Per anni quella domanda era rimasta lì, appesa nella sua mente. Il professore, che si era presentato il primo giorno in aula, non aveva mai dato una risposta a quella domanda e nessuno dei nuovi cadetti si era sentito così intraprendente da chiedere una risposta. Il secondo giorno quella domanda luminosa era sparita. Alcuni non ci avevano pensato più, ma Asuna non l'aveva dimenticata e per anni aveva cercato quella risposta ed ora, come se l'ultimo pezzo di un grande puzzle fosse finalmente andato al suo posto, la risposta a quella domanda si palesò davanti ai suoi occhi.

"Perché niente è impossibile..." la voce di Asuna fece comparire un'espressione interrogativa sul volto del Capitano Kiron.
"Come scusi?" chiese guardando nella sua direzione
"L'M.O.E. ha ragione, c'è una sorta di comunicazione lungo la frequenza di vibrazione dei fotoni del nostro ologramma medico. Chiedo il permesso di interfacciarmi con il Comandante Cooper per ulteriori analisi..."
"Contenta lei..." borbottò Rumar strappando un sorriso a Kiron.
"Faccia pure. Signor Vaitor, rapporto danni!"
"L'integrità strutturale è stata ripristinata. Si è aperto una squarcio sul ponte 6 ma gli scudi hanno retto. L'infermeria ci comunica un numero considerevole di feriti anche gravi, ma nessun decesso fortunatamente. È stata un'esplosione considerevole."
"Plancia a Comandante Wu"
=^=Qui Wu, io e il signor Cooper abbiamo riconfigurato altri due siluri... anche se visto il risultato rischiamo di rimanerci anche noi. Adesso il comandante sta parlando con il signor Ichigawa riguardo a frequenze e anti-frequenze e fotoni e anti-fotoni. Sembra sia sbocciata una nuova amicizia...=^=

USS Wayfarer, comunicazione interna
20/08/2394 - Ore 15.50 - D.S. 71634.69


=^=Sta scherzando?=^= chiese Cooper.
"No signore! Le sto dicendo che quella è una comunicazione. Il problema è che le frequenze non vengono agganciate dai software di comunicazione. Io avrei delle idee, ma i calcoli necessari vanno oltre le mie competenze... mi chiedevo se potesse darmi una mano."
=^=Scusi ma... lei sarebbe?=^=
"Guardiamarina Ichigawa, l'addetta alle comunicazioni." Asuna, abituata alle comunicazioni con 'alti papaveri' di qualsiasi razza e cultura mantenne una calma degna di un vulcaniano. Anche se Cooper aveva quella nota di supponenza nella voce che un po' la infastidiva.
=^=Non ricordo bene... vabbe' al momento non ho niente da fare quindi posso illuminare la sua giovane mente di centralinista con qualche nozione scientifica. Riniziamo e cerchi di essere chiara!=^=

Mezz'ora dopo era calato il silenzio. La giovane guardiamarina aveva ormai tutte le informazioni che le servivano, ma Cooper sembrava voler mantenere attiva la comunicazione. Ogni tanto le chiedeva qualcosa che sembrava non essere collegato con le sue richieste, ma dal suo tono pareva essere qualcosa di estremamente importante. Lei aveva deciso di ignorarlo e rispondere per quanto poteva mentre lavorava al suo nuovo algoritmo di comunicazione: era certa che al momento opportuno avrebbe saputo quello che stava architettando, dopotutto era in plancia e lì era il fulcro di tutto. Se e quando i capi avessero voluto informare gli uomini dell'equipaggio, anche lei avrebbe saputo quello che doveva.

=^=Interessante...=^= commentò l'ufficiale scientifico capo.
"Cosa signore?" rispose d'istinto Asuna, continuando nelle sue calibrazioni.
=^=Le frequenze non sono semplicemente invertite, ci sono vari fattori che possono modificarle. Lei come se la cava con le comunicazioni?=^=
"Come scusi?" Il tono questa volta grondava rabbia. Era mezz'ora che lavoravano ai protocolli di comunicazioni e quell'ottuso ufficiale non aveva ancora capito che era il suo campo?
=^=Azzurra! Si vero lei è il responsabile delle comunicazioni!=^=
"A-S-U-N-A, Signore... e sì, me la cavo bene ... sono il responsabile delle comunicazioni."
=^=Ottimo, fra cinque minuti al ponte 3 alloggio 15. Cooper chiudo!=^=
"Ma signore!"

Niente, la comunicazione era stata interrotta. E ora? I protocolli erano terminati, adesso la comunicazione fra la nave e qualsiasi cosa ci fosse la fuori era in qualche modo possibile e avrebbe tanto voluto prendere l'elogio del suo capitano per il lavoro svolto, ma un semplice guardiamarina non poteva discutere un'ordine di un superiore... anche se si trattava di Cooper.

Chiamò via intercom un sostituto alla sua postazione e quando Fernandez fece il suo ingresso in plancia gli spiegò velocemente quello che aveva fatto e la situazione che stavano affrontando. Almeno ebbe in premio lo sguardo ammirato del collega per il lavoro effettuato. Salì sul turbo ascensore proprio un attimo prima che il nuovo addetto alle comunicazioni avvertisse il Capitano di una possibile comunicazione in arrivo... nessuno sembrava essersi accorto che lei si era assentata dalla sua posizione. Per la prima volta si sentì come un soprammobile in quella plancia, nessuno che facesse caso al suo lavoro. Dopotutto era una semplice 'centralinista'.

USS Wayfarer, Ponte 3 Alloggio 15
20/08/2394 - Ore 16.50 - D.S. 71634.8


Cooper era in ritardo e lei non capiva cosa stava a fare in piedi fuori dall'alloggio della dottoressa Squiretaker.
Le piaceva molto quel giovane ufficiale medico. Nonostante sapesse quello che era accaduto sulla Chimaera, gli addetti alle comunicazioni avevano delle informazioni che nemmeno i capitani si immaginavano, quella donna era sempre sorridente e solare... almeno per quel poco che l'aveva conosciuta. Anche l'ammiraglio non era male... ricordava chiaramente che le sorrideva ogni volta che arrivava in plancia. Forse solo perché era un guardiamarina soprammobile. Batté stizzita il piede a terra. Non era da lei deprimersi così, dopotutto era sulla Wayfarer solo da un anno e prima o poi avrebbe dimostrato le sue capacità. Dov'era quel maledetto Cooper!

Lui arrivò un attimo dopo trafelato. Zoppicava vistosamente e aveva un'aria distrutta.

"Alina bene!" commentò con un gesto di saluto.

"Asuna, signore ... ma può chiamarmi Ichigawa!" facendo notare a quel pomposo arrogante che da protocollo doveva almeno darle del lei e chiamarla per congnome. Almeno quello!

"E io che ho detto?" rispose lui battendo tre volte sulla porta e chiamando a gran voce il medico.

Toc toc toc "Julia?" non attese nemmeno una possibile risposta, ma compì lo stesso gesto altre due volte.
Toc toc toc "Julia?"
Toc toc toc "Julia?"

Il guardiamarina Ichigawa lo guardò stralunata alzando un sopracciglio e allungò una mano premendo sul campanello.

La porta si aprì. L'ufficiale medico capo si stagliò sulla porta con uno sguardo stralunato e un asciugamano attorno al corpo e uno in testa. Doveva appena aver fatto una doccia. Ichigawa non aveva mai visto l'alloggio di un ufficiale e pur sapendo che ognuno di loro aveva un bagno privato non ne aveva mai avuto la conferma. Per un attimo ripensò alle docce comuni dei membri dell'equipaggio e si immaginò distesa in una vasca con schiuma e candele. L'immagine di Vaitor che le porgeva un calice di vino si insinuò per un attimo nella sua mente sorprendendola e facendola arrossire.

"Gregory sei impazzito? Non dovresti nemmeno essere qui! Hai presente i protocolli di sicurezza?"
"Lascia stare queste cose e ascolta me. Pauline vieni dentro e siediti."

Asuna entrò timidamente nel mini appartamento. Anche se mini, non lo era per niente dal suo punto di vista. L'arredamento era semplice ma curato, con gusto eccellente. Molte foto di famiglia e oggetti, che sicuramente erano ricordi di missioni o viaggi, addobbavano la stanza facendola sembrare più vissuta di quanto fosse in realtà. Dopotutto quella donna era li da poco tempo e con la crisi in atto era rimasta più tempo in infermeria che nella sua stanza.

"Asuna, un caffè per me e tu prendi quello che vuoi!" sbraitò Cooper mentre lei era ancora immersa nel suo studio della stanza e i due ufficiali erano ormai immersi in una fitta conversazione tecnica.

"Caffè? Io lo strozzo!" l'aveva fatta venire per farle servire il caffè?! Un misto di rabbia e depressione si impossessò di lei per un momento, ma la giovane ingoiò il rospo e si apprestò ad ordinare al replicatore. Un scintilla di luce si insinuò nella sua mente. Cooper aveva azzeccato il suo nome... e come sapeva che si chiamava Pauline di secondo nome? Aveva tirato ad indovinare?

"Quindi ecco tutto, adesso lei è l'unica che può salvarci tutti!"

Asuna si era voltata verso i due ufficiali con la tazzina in mano. Cooper la stava indicando con un dito e la Squiretaker aveva un sorriso luminoso che le illuminava anche gli occhi stanchi.

"Io cosa?" chiese la giovane interdetta.
"Ma tu non ascolti quando parlo?" chiese lui alzando gli occhi al cielo.
"Gregory ha esposto alcune sue supposizioni sulla natura del virus e sulla malattia che ci sta affliggendo. Abbiamo appurato che il veicolo di contagio del virus sono le radiazioni emesse dagli oggetti e, passando attraverso materiali di diversa natura, il virus si modifica rendendo vani i nostri sforzi. Non riuscivamo a capire come e perché il virus cambiasse, finché lei non ha contattato Cooper e l'ha illuminato sulle frequenze e la differenza che c'è fra il nostro piano dimensionale e quello dei nostri avversari."

"Beh si certo non è come materia e antimateria dell'altra dimensione..." balbettò Asuna troppo sorpresa di essere al centro di tutto "Le frequenze sonore e quelle degli oggetti cambiano in modo completamente diverso, perché pur essendo di natura opposta sono comunque oggetti parimenti solidi."
"Visto? Che ti dicevo? E' brava!" Julia sorrise al suo collega, forse l'unica amica che lui avesse a bordo e continuò a guardare la giovane che spiegava i calcoli per intercettare le frequenze armoniche e cambiarle a loro piacimento.
"Quindi se noi abbiamo un frequenza che provoca il rumore A, possiamo filtrarla per far rilasciare il rumore B" terminò il guardiamarina, dimentica della tazzina di caffè ormai fredda nella sua mano.
"Potrebbe funzionare..." esclamò il medico con gli occhi che si illuminavano. "Forse possiamo sconfiggere il virus! Signor Ichigawa lei è un tesoro!"
"Ehi anch'io ho fatto la mia parte!" borbottò burbero Cooper incrociando le braccia la petto.
"Tu sei il solito disastro. Sono due giorni che non dormi, ti avevo ordinato di andartene a dormire dopo aver preparato quegli algoritmi!"
"Ci stavo andando poi lei mi ha interrotto" esclamò lui indicando con decisione la giovane "Eppoi anche tu dovevi dormire! Ordine della nonna!"
"Ci stavo andando solo che TU mi hai interrotto!" ribatté lei indicando il letto le cui coperte erano state spostate pronte ad accogliere un povero medico sfinito. Asuna li guardò basita.
"Che ci fai con un asciugamano e basta? Mi stavi aspettando?" chiese di nuovo lui come se si fosse accorto solo ora delle condizioni di vestiario in cui si trovava la loro ospite.
"Sogna Gregory! Adesso tu vai in infermeria e comunichi tutto all'ammiraglio, io mi vesto e vi raggiungo. Signor Ichigawa passi dalla plancia e faccia rapporto. Hanno dei problemi lassù senza di lei, con i nuovi protocolli di comunicazione che ha creato e il Capitano ha detto che, testuali parole: 'se Asuna non ci aiuta per comunicare con quelle maledette sfere di luce, saremo tutti nei guai'. Quindi faccia in fretta e poi si precipiti in infermeria. Noi ci faremo trovare pronti ad applicare i suoi protocolli di interferenza per trovare un vaccino."

Asuna era ancora frastornata mentre usciva dalla stanza dell'ufficiale medico. Per un attimo rimase fuori dalla porta con lo sguardo perso nel vuoto. Il capitano sapeva che aveva creato lei quei protocolli? E gli stessi sarebbero stati usati per sconfiggere il virus?

"Ehi centralinista!" esclamò a voce alta Cooper da dentro il turbo ascensore.

Asuna si girò sorpresa e lui le fece l'occhiolino.

"Ottimo lavoro!" le disse un attimo prima che le porte si chiudessero.