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USS RAZIEL - MISSIONE 13 RSS USS RAZIEL - Missione 13

13.09 " VOGLIA DI MATERNITA' "

di T'Pak figlia di Sandor, Pubblicato il 17-07-2023


Sol III - San Francisco
Accademia della Flotta Stellare
Alloggio Comandante Reacher
27 Maggio 2402 - ore 14:15


Hazyel entrò nel suo alloggio all'Accademia e ci mise pochi istanti a capire di non essere da solo
"Non pensavo che l'insegnamento fosse così stressante: non so come fa Shaughnessy a resistere dopo tanti anni che fa questo mestiere" esclamò, iniziando la sceneggiata a tutto vantaggio di orecchie indiscrete
"Non esagerare, non può essere così tremendo!" la voce femminile che proveniva dalla camera uso ufficio di Hazyel era quella familiare di T'Pak che aveva l'abitudine di intrufolarsi nell'alloggio al campus del Capitano per aggiornarlo sulle indagini o per lavorare insieme a qualche ipotesi.
Non era previsto che si vedessero quella mattina, ma, seguendo le istruzioni di Moses, lei doveva informarlo sulle intenzioni della Tarev riguardo al peculiare modo che aveva escogitato per ottenere informazioni e soprattutto sui rischi che comportava tale procedura.
"Non esagero: dopo tre ore di lezione sono sfinito ed oggi pomeriggio mi toccano altre due ore da passare con quei piccoli diavoli travestiti da cadetti.. quelli farebbero perdere la pazienza a un santo!"
T'Pak increspò leggermente le labbra in un sorriso mentre provvedeva ad attivare le contromisure anti intercettazione che avevano messo a punto oltre ad un sistema di intelligenza artificiale progettato per continuare quel dialogo insulso tra il finto Comandante Reacher e la sua presunta compagna di letto.
Una volta ottenuto l'ok dalla sua responsabile della sicurezza, Hazyel si avventò sul piatto di sandwich che T'Pak aveva allestito sul tavolino di fronte al divano su cui si era seduto il Capitano della Raziel e dal quale lei stessa aveva già attinto in quanto detestava lavorare a stomaco vuoto.
"Novità?" domandò il Risiano
T'Pak annuì e si mise ad aggiornarlo su come la Tarev aveva trovato il modo di bypassare le barriere mentali dei condizionati, del fatto che Ibos si fosse offerto volontario, nonostante il rischio elevato di farsi friggere il cervello dalla procedura, e dei dilemmi etici che si sbattevano tra i vari ufficiali della Raziel, a cui solo il Capitano avrebbe potuto dare una risposta.
Hazyel, da parte sua, la mise al corrente delle informazioni sul potenziale coinvolgimento della Tyrrell Industry Corporation, da lui apprese nella notte, passata nella sala interrogatori del Reparto Nucleo Investigativo.

FLASHBACK
SOL III - San Francisco
Comando di Flotta
Reparto Nucleo Investigativo
Sala Interrogatori OE4
27 maggio 2402 - ore 06:24


"... quindi tramite questo processo di decodifica sono riuscita a stabilire che il sistema di controllo delle navi prive di equipaggio che hanno attaccato Chuldriel ed ingaggiato battaglia contro la USS Erinle, in realtà non era dislocato in qualche base nelle relative vicinanze del luogo dello scontro, bensì, con ogni probabilità all'interno della stiva di una delle navi del Capitano Landar... o del presunto tale..."
"Notevole..." commentò Hazyel rimanendo completamente celato alle spalle di Alexis Draen, l'ingegnere capo della USS Erinle.
Il suo essere Betazoide l'aveva portata a capire che in quella stanza c'erano almeno tre persone oltre a lei. Due erano davanti a lei ed un terzo alle sue spalle. Due individui di sesso maschile ed uno femminile.
Dei due maschi, la incuriosiva maggiormente quello alle sue spalle ma i suoi sensi da Betazoide non sembravano in grado di superarne le difese mentali. Non riusciva a percepire l'aura, come se fosse stato addestrato a resistere o avesse adottato contromisure per evitare quel tipo di approccio neurale.
E ciò incuriosiva parecchio la Draen oltre al timbro molto caldo di voce ed all'accento particolare che non riusciva a decifrare appieno. Curiosità ed eccitazione si mischiavano suscitando in lei strane sensazioni .
Si era ripromessa di essere più cauta nelle relazioni anche occasionali eppure, in quel momento, complice lo stress, ogni remora stava venendo accantonata.
Dopo una raffica di altre domande, tutte più o meno simili, per testare i suoi ricordi e di verificare la bontà delle sue affermazioni, due dei suoi interlocutori, quelli seduti dinanzi a lei, si alzarono e lasciarono la sala.
Dopo qualche secondo, anche i led delle telecamere di sicurezza si spensero e fece il suo ingresso una vecchia conoscenza di Alexis: il Contrammiraglio T'Li.
La Vulcaniana non parlò immediatamente, ma attese qualche secondo prima di far scorrere sul tavolo un pad su cui campeggiava una scritta: Tyrell Industry Corporation.
La persona dietro di lei, ovvero il Capitano della Raziel, si abbassò all'altezza dell'orecchio sinistro di Alexis sussurrando poche parole che ebbero l'effetto sia di alzare l'adrenalina e la carica sessuale della Betazoide sia di farla sbiancare.
Sapevano che aveva tenuto alcune informazioni su una vecchia missione che aveva svolto sotto copertura. Aveva due strade: o consegnare tutto quanto di sua iniziativa o ci avrebbe pensato l'Ombra, nome in codice di un hacker molto capace ed efficiente con cui Alexis in passato si era trovata a collaborare marginalmente.
Chiunque fosse l'Ombra, avrebbe trovato qualunque cosa: piacevole o spiacevole che fosse.
L'ingegnere capo della USS Erinle acconsentì con un cenno del capo ed ebbe nuove istruzioni all'orecchio da parte dello sconosciuto prima che questi abbandonasse la sala interrogatori.

Sol III - San Francisco
Accademia della Flotta Stellare
Alloggio Comandante Reacher
27 Maggio 2402 - ore 14:25


Dopo essersi presi qualche istante per metabolizzare le rispettive informazioni, Hazyel e T'Pak cominciarono ad analizzare i risultati degli analisti di Empireo sui cadetti.
"Secondo i team della Winslow, i cadetti coinvolti sono quattro, io, però, ne scarterei due."
"Fammi indovinare, i quattro sono: Lopes, Brok, Woehrle e quel Klingon/vulcaniano. "
"Maack, esatto."
"E perché tendi a scartarne due?"
"Solo due hanno una cosa in comune con gli attentatori morti. In generale le vite di questi elementi sono così diverse per origini, estrazione ed educazione che sembrava non esserci un nesso. Allora sono andata più in profondità, e alla fine ho scorto una similitudine. Sono stati concepiti, sia Lopes che Maack, grazie alla fecondazione artificiale, così come il cadetto Boyit. E guarda caso, la clinica privata a cui sono ricorsi i rispettivi genitori è la medesima. "
"Anche il Guardiamarina Elig che ha attentato alla Bates è stato concepito lì?"
"Non si sa molto dei suoi genitori in quanto orfano. "
"E il collegamento con gli altri sarebbe?" chiese Hazyel, deglutendo un grosso boccone.
"Il filantropo proprietario della clinica gestisce anche un orfanotrofio ed è lì che è cresciuto il defunto Guardiamarina" rispose T'Pak osservando con leggero disgusto il suo Capitano, che rischiava di strozzarsi tanta era la voracità con cui ingurgitava il cibo.
"Che c'è? Sono a digiuno da ieri, ho fame e poco tempo a disposizione!" esclamò con aria fintamente innocente Hazyel che aveva notato l'espressione della donna.
"Trovato niente su quella scuola di preparazione che aveva frequentato prima dell'Accademia, la White Point?"
"Sembra pulita, ma alla luce di quanto hai sentito stanotte, in attesa che la Mendel esamini i dati raccolti dalla Draen, guarda un po' chi c'è tra i munifici benefattori che sovvenziona tale istituto?"
"Mmm... interessante e non credo sia una coincidenza" concordò Hazyel leggendo sul pad della donna il nome delle industrie Tyrrel. "Immagino, quindi, che il tuo prossimo passo sia di fare una visita a qualche filiale di quella clinica e cercare di parlare col responsabile medico capo"
"Ho già un appuntamento per oggi pomeriggio. Pare che il Dottor Phaust, sempre che sia questo il suo vero nome, sia quasi un'entità mitologica: possiede attività su almeno dieci pianeti e, per ogni clinica, apre anche un orfanotrofio e le notizie su di lui sono assolutamente scarse, ma tutti ne parlano come di un santo. Dovrebbe avere un ottantina d'anni, ma questa è la sua immagine più recente, in quanto non si mostra in pubblico da diversi anni" replicò T'Pak mostrando l'immagine di un uomo sulla trentina non molto alto, dai folti capelli biondi che incorniciavano un viso severo.
"Visto che si tratta di cliniche specializzate sulla fertilità, avrai bisogno di un partner" disse Hazyel già pronto ad offrirsi volontario.
"Non necessariamente: ho elaborato una storia in grado di stuzzicare il loro interesse, così da riuscire a parlare direttamente con Phaust"
"Molto bene, io intanto faccio un salto sulla Raziel e poi continuo la mia discreta, ma continua sorveglianza dei quattro segnalati da Empireo. Meglio non correre rischi, questa organizzazione criminale è troppo ben infiltrata per rischiare di tralasciare anche il minimo dettaglio che possa evitare un altro attentato!"
"Perfetto, allora io vado a prepararmi: l'appuntamento è tra poco più di un'ora. Ti aggiorno appena possibile" rispose la mezza Klingon ed uscì dalla stanza discretamente come vi era entrata.

Sol III - Orbita terrestre alta
USS Raziel
Ponte 1 - Plancia
27 maggio 2402 - ore 14.50


Nelek era seduta alla sua postazione in plancia intenta ad esaminare gli ultimi rapporti, quando l'addetto alle comunicazioni la distolse dalle sue riflessioni.
"Signora, mi scusi, ma da K-4 avvertono che una nave sospetta si sta avvicinando al Sistema Taxus."
Formato da cinque pianeti di cui uno, il secondo, di classe M, abitato solamente da poche centinaia di persone, tutte raggruppate in una piccola colonia, data la relativa vicinanza alla Macchia di Rovi era tenuto costantemente sotto controllo dagli uomini di Empireo.
"Molto bene. Che continuino come programmato e facciano in modo di tenerci informati su ogni evoluzione." rispose la Vulcaniana senza quasi alzare la testa dai dati che stava visionando.
Da quando uno degli analisti di Empireo, il Guardiamarina Mouser, aveva notato delle strane ricerche sul pianeta Taxus II, avevano attivato tutte le risorse per capire chi è che si interessava a quel mondo sperduto, oltre ad aver aumentato la sorveglianza attorno alla manciata di bambini speciali che lì erano stati nascosti.
Avevano poi scoperto che la nave, da cui era partita la ricerca, era registrata ad uso commerciale, anche se, negli ultimi tre anni, non risultava dai suoi registri di carico che avesse trasportato alcunché. Eppure si era spostata in lungo e in largo tra i vari pianeti e il suo piccolo equipaggio era stranamente molto pulito, quasi dei fantasmi, tanto erano scarne le informazioni su di loro.
Per non correre rischi, avevano incaricato un paio di navi piccole, ma potenti e veloci, di seguirli senza farsi scoprire, rimanendo a debita distanza, pronte ad intervenire al minimo segno di pericolo.
Chiunque stesse cercando quei bambini non sarebbe sfuggito alle strette maglie della Federazione e, magari, avrebbero potuto ottenere qualche informazione riguardo all'organizzazione che aveva ideato una strategia così tanto orribile da coinvolgere bimbi innocenti.
Al momento non restava che attendere.

Sol III - San Francisco
Clinica ForLife
27 maggio 2402 - ore 15.25


T'Pak aspettava di essere ricevuta dal Direttore della clinica in persona già da quindici minuti e il ritardo del medico la stava innervosendo oltremodo: la sua metà vulcaniana era estremamente puntuale e la sua metà Klingon le faceva odiare chiunque non lo fosse!
Non potendo farci niente, sperò che il suo fastidio fosse scambiato per una normale agitazione per quello che, in teoria, era andata a chiedere.
Approfittò del tempo per studiare la struttura dove si trovava.
La clinica ForLife era ubicata alla periferia della città in una zona tranquilla e poco abitata, circondata da un parco immerso.
L'architettura esterna ricordava le ville padronali degli ex Stati Uniti dei primi del diciannovesimo secolo, con un'ampia scalinata che portava a un portico sostenuto da colonne, tutto completamente bianco.
Varcata la soglia, si piombava nel presente: tutto era all'avanguardia ed asettico, ma con piccoli particolari che servivano a dare all'ambiente un che di accogliente, evidentemente per mettere a proprio agio i clienti.
Per ottenere i servizi per la fertilità della clinica bisognava pagare, e anche tanto, quindi l'immagine che dovevano dare era di assoluta professionalità e rispetto della privacy.
Per ottenere un appuntamento così velocemente T'Pak aveva fatto il nome dei Lopes, che si erano serviti di loro, anni prima, per avere il tanto desiderato erede.
Finalmente la segreteria le disse che poteva accomodarsi e lei entrò.
Sapendo di dover incontrare un maschio, aveva indossato un abito corto e aderente al punto giusto, con profondo scollo a V, sui toni dell'azzurro pastello e con una giacca dello stesso colore, lunga poco più del vestito. Non aveva rinunciato ad una scarpa col tacco, anche se aveva optato per uno semplice alto solo dieci cm.
T'Pak capì subito di aver fatto colpo e sfoderando il suo sorriso migliore lo salutò.
"Dottor Moundi, grazie per avermi ricevuto con così poco preavviso."
"Dovere Signora. Ma perché tanta fretta? E poi, mi scusi, ma non mi sembra che lei abbia dei problemi, o sbaglio?" rispose il medico, di chiare origini mediorientali, facendole cenno di accomodarsi.
Il medico stava leggendo la scheda coi dati raccolti dalla sua segreteria al momento della prenotazione e quando arrivò al punto che indicava la professione, inarcò un sopracciglio perplesso.
T'Pak aveva fornito dati verosimili perché sapeva che avrebbero fatto dei controlli e una mezza verità, spesso, era più semplice da gestire.
"Dottore, sarò sincera, fino a pochi mesi fa avere un figlio non era tra le mie priorità, ma, al momento, la mia vita professionale è, a dir poco ad un punto morto, non voglio tediarla coi perché, ma, anche grazie a ciò, ho capito che era il momento giusto per avere un figlio, prendermi una lunga pausa per dedicarmi in toto a questo progetto."
"Progetto? Mi scusi, ma un figlio è qualcosa di più di questo" rispose il medico con finto sgomento alle parole usate appositamente dalla mezzo vulcan/klingon, come a lanciargli un esca.
"Senta, sarò onesta con lei: se avessi voluto semplicemente un figlio, mi sarei accoppiata col primo esemplare valido nel momento di una ovulazione, avendo rinunciato al pensiero di trovare l'uomo ideale con cui mettere su famiglia. Mio figlio dovrà essere speciale, così superiore agli altri da ottenere tutto quello che vorrà nella vita. Potete garantirmi questo? Altrimenti mi rivolgerò a qualcuno più ben disposto!"
"Suvvia non ci scaldiamo! In fondo è solo il primo incontro, anche per capire le sue necessità quali sono e se la nostra clinica è effettivamente in grado di aiutarla!"
"Io ho sentito che il Dottor Phaust è un genio e che ha reso felici tante altre madri: chieda direttamente a lui, sono sicura che non rifiuterà di esaudire il mio desiderio!" ribatté T'Pak allungando le mani sulla scrivania fino a prendere quelle del medico tra le sue. "La prego è molto importante per me."
Da quel tocco T'Pak riuscì a leggere nella mente di Moundi brevi frammenti di pensieri, tra cui la soddisfazione per essere riuscito a trovare un esemplare perfetto per il suo superiore.
Il medico si ritrasse al tocco della donna e si appoggiò allo schienale della sua poltrona con aria pensierosa. Dopo alcuni lunghi secondi disse:
"Facciamo così, adesso lei mi dice come dovrebbe essere questo suo figlio perfetto, io ne parlo col Professore e poi ci riaggiorniamo. Non la farò aspettare troppo, va bene?"
"Mi sembra giusto!" rispose T'Pak e dopo aver snocciolato una serie di richieste su come avrebbe dovuto essere il suo super bebè, al limite dell'impossibile, ma che li avrebbe solleticati, se veramente erano collegati ai super cadetti-assassini, si accomiatò dicendo a Moundi di augurarsi di aver avere al più presto un riscontro positivo da loro.
Moundi la guardò uscire dalla clinica, dove al cancello l'attendeva un aerotaxi e chiamò il suo mentore.
"Sai, riguardo l'ultima idea che stai sviluppando? Credo di avere trovato la madre ideale!"