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USS RAZIEL - MISSIONE 13 RSS USS RAZIEL - Missione 13

13.02 " UCCISIONI E SOSPETTI "

di T'Pak figlia di Sandor, Pubblicato il 26-07-2022

SOL III - San Francisco
Accademia della Flotta Stellare
Uffici della Sicurezza
22 maggio 2402 - ore 15.00


Il Comandante Mylonas stava rientrando in ufficio, dopo aver fatto il suo giro di routine del campus, per svolgere quei compiti burocratici che non poteva affibbiare alla segretaria.
Quando aveva accettato la promozione aveva gongolato per tutti quelli che non credevano in lui, ma, se avesse saputo in anticipo che quantità di scartoffie toccava al Capo Sicurezza dell'Accademia della Flotta, avrebbe rifiutato sicuramente: lui era un uomo d'azione, non da scrivania.
Passando davanti alla porta della sua segretaria, sentì che stava parlando con qualcuno, una femmina per la precisione.
Si fermò per ascoltare meglio perché quella voce che chiedeva del Vecchio, il precedente Capo della Sicurezza, così chiamato dagli studenti, gli ricordava qualcuno.
Mise dentro la testa e vide una figura alta e slanciata, fasciata in un aderente completo, giacca e gonna, scuro e con delle eleganti scarpe con un sottile e altissimo tacco quel particolare gli fece venire subito alla mente chi fosse la visitatrice.
"T'Pak! A cosa dobbiamo il piacere della tua visita?"
La Vulcan/Klingon sapeva benissimo che il Vecchio era andato in pensione e che Mylonas, ex compagno di Accademia, ne aveva preso il posto.
La cosa l'aveva insospettita immediatamente, perché Ari, diminutivo di Aristoteles, non brillava certamente per l'intelletto, al contrario dell'antico filosofo di cui portava il nome.
Era un ottimo combattente, esperto in diversi stili di lotta e dotato da madre natura di una forza quasi erculea, ma mai si sarebbe aspettata di vederlo a capo di una sezione così importante.
Aveva deciso, pertanto, di partire da lì con le sue indagini, per capire se era stato messo in quella posizione proprio per la sua non spiccata intelligenza e, quindi, avere campo quasi libero per manovrare i giovani studenti, oppure se fosse complice di chi usava i cadetti come killer.
Si girò con studiata sorpresa ed esclamò "Ari, sei proprio tu? Cosa ci fai qua?" andandogli incontro per salutarlo con un abbraccio.
"Non lo sai? Ci lavoro. Sono il Capo da quando hanno mandato in pensione il Vecchio! E tu invece?"
T'Pak si staccò dall'abbraccio, mantenendo sempre un contatto sul braccio dell'uomo per creare un legame con lui, ma s'accorse subito che non ce n'era bisogno: Ari la fissava imbambolato come ai tempi dell'Accademia, la cotta che aveva per lei non gli era ancora passata.
*Meglio!* pensò T'Pak che sapeva come sfruttare le debolezze del genere maschile.
"Sarei in licenza. Ne approfitto per riallacciare vecchi rapporti, specie quelli che contano..." disse con aria afflitta.
"Che c'è? Problemi?"
"Beh... ecco...diciamo che la mia nuova assegnazione non mi soddisfa del tutto!" la recita a favore di Ari Mylonas stava andando in scena.
"Come mai? So che eri nel Corpo Investigativo e che eri piuttosto brava!"
"Hai detto bene, ero! Ma non è il posto per parlare dei miei guai, ne voglio tediarti con le lamentele."
"Sciocchezze, puoi confidarti con un amico. Però hai ragione sul posto e l'ora: che ne dici se ne parliamo a cena?"
"Davvero saresti così carino per me?" domandò T'Pak fintamente commossa dalla proposta del gigante greco "C'è ancora quel locale appena fuori l'Accademia, quello che faceva i piatti tipici di tutti i pianeti della Federazione?"
"Sì, ma adesso è specializzato sulla cucina terrestre. Va bene per le 19.30? Il tempo di smontare dal turno e cambiarmi!"
"Perfetto. Ci vediamo lì allora!" rispose T'Pak, stringendogli il braccio e stampandogli un leggero bacio sulla guancia, sotto lo sguardo interdetto della segretaria di Mylonas, che mai aveva visto una Vulcaniana così espansiva.
Uscì lasciando dietro di sé solo l'eco del rumore dei suoi tacchi.

SOL III - Terra
Ospedale Militare Letterman
Stanza dell'Ammiraglio Bates
22 maggio 2402 - ore 16.30


Moses guardava la moglie che riposava serena nel letto d'ospedale: le sue condizioni stavano migliorando rapidamente, ma il medico aveva scelto di tenerla ancora in osservazione.
Sebbene avevano capito che l'attacco subito dalla moglie non era stato di tipo personale, anche Frank la preferiva lì, al sicuro e sorvegliata: si sentiva più tranquillo, troppe domande erano ancora senza risposta.
Tra poco l'avrebbe lasciata per andare a supervisionare l'interrogatorio del giovane Bajoriano che aveva condotto l'attacco a Darion, ma ancora per qualche minuto poteva concedersi il lusso di fare il marito premuroso, cosa che aveva fatto così poche volte nel corso della loro storia coniugale.
Approfittava del fatto che Bernadette stesse dormendo per riesaminare alcuni rapporti, arrivati dagli analisti di Empireo, che mostravano un certo numero di ricerche per alcuni pianeti protetti dalla Federazione, eseguiti da una nave di commercianti, battente bandiera Bajoriana.
Sembrava una cosa del tutto innocente, un tentativo di trovare nuovi approdi commerciali, ma l'istinto di Moses lo portava a pensarla diversamente. Ordinò, quindi, a Mendel e Fox di rintracciare quella nave e fare indagini ulteriori.
Bernadette si rigirò nel letto, tentando un leggero stiramento perché ancora aveva male un po' ovunque. Frank le fu subito accanto, le prese una mano e la baciò delicatamente.
"Buongiorno mia cara, temevo di dover andare senza salutarti."
"Che sciocco, non faccio altro che dormire! Anzi avresti dovuto svegliarmi prima"
"Hai sentito i Dottori: il riposo è la cura migliore! Devo andare ad interrogare l'attentatore, ma ho ancora qualche minuto"
"Bene. Allora sdraiati un po' vicino a me e raccontami degli ultimi sviluppi"

SOL III - San Francisco
Comando di Flotta
Stanza interrogatori
22 maggio 2402 - ore 17:15


Moses stava leggendo i verbali di inchiesta, ma l'unica cosa che avevano scoperto era che il giovane era un ex cadetto della Flotta, diplomatosi un anno prima, con voti nella media e che non aveva mai dato particolari problemi.
L'unica cosa insolita era avvenuta una volta uscito dall'Accademia, quanto si era preso un anno sabbatico e di lui si erano perse le tracce, sino a qualche giorno prima, quando si era presentato a casa di Darion, sparando all'impazzata.
Dopo una lunga attesa, almeno per gli standard di Moses, la porta si aprì.
"Finalmente! Quanto ci vuole a trasferire un prigioniero? Si sono rotti tutti i teletrasporti?" disse Frank girandosi a guardare chi entrava.
Un Tenente che non conosceva lo fissò con aria quasi spaventata, perché la fama di Moses era nota in tutta la Flotta.
"Beh, cosa c'è? Perché se ne sta zitto? Dov'è il prigioniero?" domandò guardandolo torvo.
"Non sappiamo come sia potuto accadere, stiamo già svolgendo le indagini del caso.... ecco, insomma... il prigioniero è morto!"
"Mmpf.. temevo potesse accadere.." bofonchiò Frank accigliandosi ulteriormente "A chi hanno affidato le indagini? Mi porti da lui!" e si alzò per uscire dalla stanza senza aspettare la risposta.

Sol III - San Francisco
Ristorante "Mama's House"
22 maggio 2402 - ore 19:35


Aristoteles Mylonas sedeva impacciato in un tavolo appartato del ristorante, frequentato da quasi tutti gli ufficiali della Flotta di passaggio sulla Terra: la sua cucina semplice, ma curata, era apprezzata in tutto il settore e, infatti, aveva faticato a trovare un tavolo e quello, che gli avevano riservato, non era certo dei migliori.
Aveva tolto l'uniforme ed indossato un completo informale scuro con una camicia bianca, piuttosto attillata, giusto per mostrare a T'Pak quanto era in forma.
Era così preso dal pensare a cosa dirle di divertente, che quasi non s'accorse del suo arrivo e sobbalzò impacciato al suo saluto.
"Scusa non volevo spaventarti!" disse con finta innocenza T'Pak. Ari si alzò galantemente per salutarla e, altrettanto galantemente, le spostò la sedia per farla accomodare.
"Mi sono permesso di ordinare un aperitivo" disse facendo cenno al cameriere che poteva procedere con l'ordine.
"Hai fatto benissimo: un po' d'alcool è sempre ben accetto, insieme ad una buona compagnia."
Un'ora e mezza dopo l'abbondante cena, accompagnata da un ottimo vino, T'Pak aveva snocciolato la sua triste storia di come fosse stata mandata su quella Stazione sgangherata in mezzo al nulla, solo perché il suo capo si era rivelato essere un nemico della Flotta, senza nominare i Massoni e rimarcando molto il fatto di quanto non fosse giusta la cosa.
Aveva, quindi, cominciato a chiedere riguardo alla carriera dell'uomo, chi aveva frequentato, fuori e dentro la Flotta, e proprio nel mezzo della confessione di Ari, Wood e Tarev entrarono nel locale.
"Maledizione!" esclamò T'Pak "Anche qui!"
"Che succede?" rispose allarmato Mylonas, voltandosi a seguire lo sguardo della compagna.
Vide vicino al banco del bar una coppia di persone, tra i trenta ed i quarantanni, che, sorridenti, s'apprestavano ad avvicinarsi al loro tavolo
"Chi sono?"
"Colleghi di K-4 : sapevo che erano sulla Terra per un giro di conferenze, ma non pensavo d'incontrarli qua!" rispose T'Pak scocciata "Ora mi tocca presentarteli" e si alzò sorridendo.
"Elaina, Alexander, che sorpresa! Anche voi qua a cena? Posso Presentarvi il Comandante Mylonas, Capo della Sicurezza dell'Accademia?"
"Ari per gli amici" disse lui alzandosi per salutare la coppia. "Noi abbiamo quasi finito, ma se volete unirvi a noi, sarà un piacere conoscere dei colleghi di T'Pak!" sperando in un rifiuto.
"Grazie, ne approfittiamo volentieri, perché non hanno posto e io ho una fame da lupo!" rispose Wood con faccia tosta e si sedette senza ulteriori indugi. Gli altri tre si guardarono con leggero imbarazzo e poi presero posto anch'essi.
In realtà, i tre membri di Empireo erano d'accordo di trovarsi, perché così Tarev avrebbe potuto leggere la mente di Mylonas.
T'Pak continuò a guidare la conversazione, portando il greco a parlare del suo passato, fino ad arrivare al suo ultimo incarico.
T'Pak notò, dal volto di Elaina troppo controllato, che qualcosa non andava e allora escogitò una mossa per poter aver più chiara la situazione:
"Scusate, ma devo andare ad incipriarmi il naso!" usando un arcaico modo d'indicare la necessità di andare alla toilette.
"Vengo con te!" rispose Tarev, riprendendo l'antica usanza per cui una donna non poteva andare in bagno da sola..
Una volta raggiunto la toilette delle signore ed aspettato di essere sole, T'Pak chiese alla collega: "Che cos'hai? Sei strana!"
"Non sono io, il tuo amico lo è. La sua mente è insondabile, anzi è come se respingesse ogni mio tentativo di infiltrarmi. Provo lo stesso senso di nausea che ho provato stamattina all'ingresso del Campus, solo meno intenso."
"Potrebbe essere coinvolto allora. Stiamogli addosso e vediamo dove ci porta."