Pianeta Orione - Città di Cadel
Casa Sicura - Rifugio Mendel
29/08/2404 - 04:30
Il silenzio nella casa sicura non era di quiete, ma di una tensione palpabile, intrisa del fumo persistente dell'esplosione.
Moses, T'Pak e Wood erano curvi sul terminale olografico rudimentale, i volti illuminati dalla luce azzurrina degli schermi.
Sarah Mendel, con le dita che danzavano sui circuiti aperti, stringeva la mascella per la concentrazione.
"Maledizione! La rete è un nodo di interferenze. Non riesco a bypassare il blocco di sicurezza di Orione per contattare la Raziel. E la connessione con Fox è ancora instabile, a malapena un sussurro di dati"
"Non possiamo perdere altro tempo con la connessione diretta" mormorò Moses, il suo sguardo rivolto a T'Pak "La priorità è capire chi ha fatto tutto questo. L'esplosione, i virus, le morti... non sono eventi casuali. È una strategia"
Elaina era seduta su uno sgabello metallico in un angolo, gli occhi chiusi, le mani strette sulle ginocchia.
Il caos empatico di Cadel era una marea costante contro la sua mente, ma stava imparando a navigarlo, a cercare le correnti sotterranee.
Sotto la paura e la rabbia diffuse, c'era qualcosa di più freddo, di più calcolato. Una firma emotiva che non era legata al terrore di chi fuggiva, ma all'orgoglio di chi aveva agito.
"Non è un semplice atto di terrorismo" disse Elaina, la sua voce bassa, quasi un sussurro, come se quelle parole le fossero sfuggite dalle labbra più come risposta a se stessa che al resto della squadra.
Il gruppo si voltò a guardarla, lei sentì la loro attesa ma la ignorò volutamente restando in silenzio.
Moses, con la sua abilità innata di leggere le persone, percepì il muro che Elaina aveva eretto. Quella riluttanza a comunicare le sue percezioni, insolita per lei, gli fece scattare un campanello d'allarme. Prese un respiro profondo.
"Sarah, continua a cercare di stabilizzare la connessione con la Raziel. T'Pak, Wood, voi due mettetevi alla ricerca in rete. Ogni pezzo di informazione su chi muove le fila di Orione è vitale. Cercate pattern, anomalie, qualsiasi cosa possa legare gli attentati a un mandante specifico" il primo ufficiale si mosse rapidamente attraverso la stanza "Dottoressa Tarev, vieni con me" senza attendere risposta, prese Elaina per un gomito.
La sua presa era ferma, ma gentile, e la condusse verso una piccola stanza adiacente che fungeva da deposito.
Alexander, non capendo le intenzioni del superiore, fece un passo avanti, la fronte corrugata per la sorpresa e la preoccupazione nel vedere Moses agire in modo così diretto e inusuale "Comandante, ha bisogno di una mano? C'è qualcosa che non va?"
Frank lanciò un'occhiata severa, ma non ostile, allo scienziato "No, Alexander. Tu resta qui. Ho un altro tipo di riparazione da fare"
Pianeta Orione - Città di Cadel
Casa Sicura - Rifugio Mendel
29/08/2404 - 04:35
Frank richiuse la porta alle sue spalle con un click deciso. La luce fioca dell'unica lampada al plasma gettava lunghe ombre sulla pila di casse e attrezzature di fortuna.
"Allora, Dottoressa" iniziò Moses, incrociando le braccia "È da un po' che non sei del tutto te stessa. È da alcuni mesi che ti comporti in maniera incostante, per essere precisi. Ho capito che deve essere successo qualcosa quando eravamo su K-4, qualcosa che è andata a colpire il tuo orgoglio, ma non capisco cosa"
Elaina distolse lo sguardo, le labbra serrate "Non c'entra nulla.." mormorò, la voce appena udibile.
"Ah, non c'entra nulla?" Moses inarcò un sopracciglio, il tono incredulo "Allora dimmi, perché hai smesso di parlare. Perché non stai condividendo quello che senti? Le tue percezioni sono una delle nostre migliori armi qui, e tu le stai tenendo nascoste come fossero un segreto di stato"
"Sono affari miei" ribatté Elaina, la sua voce un po' più acuta, ma ancora bassa "Certe cose non devono essere condivise. Specialmente con chi non le apprezza"
"Non mi interessa cosa sia successo.. Se Victoria abbia fatto qualcosa e sì, sono certo che il problema sia quello, o se tu sia troppo orgogliosa per mettere da parte l'offesa, è solo una questione fra voi. I vostri drammi personali e le vostre diatribe non hanno posto qui. La dinamica del vostro rapporto è irrilevante per questa missione"
Moses fece un passo avanti, la sua statura imponente
"Ma siamo qui. Su Orione. Abbiamo subito un attacco. Abbiamo già visto fin troppe uccisioni e lì fuori c'è un altro virus che potrebbe spazzare via intere popolazioni. E tu, in questo momento, sei l'unica risorsa che può darci risposte che nessun scanner o database può fornire"
Frank si fermò, guardandola negli occhi. Elaina sostenne il suo sguardo per un istante, prima che il suo crollasse.
"Tu senti le emozioni, Elaina. Senti le intenzioni. E sei la persona più onesta che conosca in questo campo. Ma ultimamente... filtri. Nascondi. Non comunichi più liberamente quello che percepisci con i tuoi poteri. E la cosa inizia ad infastidirmi. Non solo me. Infastidisci la missione"
"Non sto nascondendo nulla di vitale" replicò Elaina, la voce stretta, quasi un sibilo. Le braccia si strinsero sul petto "Le mie percezioni sono... confuse. Non sono chiare come dovrebbero. Troppo rumore"
Moses sospirò, il tono quasi paterno "Elaina, so che ci tieni a quello che pensa la gente, e so che le parole possono ferire. E so che in qualche modo ti è stato colpito un nervo scoperto"
Elaina sussultò leggermente a quella constatazione inaspettata, ma Moses continuò senza darle tempo di replicare "Non possiamo permetterci questo lusso ora. Non qui. Non quando in gioco ci sono vite intere. Tu sei una betazoide, non puoi nascondere le tue percezioni perché qualcuno ha detto qualcosa che ti ha ferito"
Il Primo Ufficiale posò una mano sulla sua spalla. Elaina, per un istante, si irrigidì sotto il tocco, poi si rilassò impercettibilmente.
"Non ti chiedo di superare il tuo risentimento, quello passerà da sè. Ti chiedo di mettere da parte la tua rabbia personale, anche solo per il tempo che ci vuole a risolvere questa crisi. Il tuo dovere, in questo momento, è usare le tue abilità . Dimmi quello che senti. Tutto. Senza filtri. Senza paura di essere giudicata o fraintesa. Ci fidiamo di te, Elaina"
Elaina sentì la sincerità nella voce di Moses, la preoccupazione e la fiducia incrollabile che lui riponeva in lei. Aveva ragione. Questa non era una questione personale. Era una missione. Prese un respiro profondo, le spalle che si rilassavano leggermente.
"Hai ragione" disse, la voce incerta, ma con un barlume della sua antica risoluzione "Mi dispiace. Mi sono lasciata distrarre da questioni personali"
"Che non succeda più" sentenziò Moses, un piccolo sorriso che gli increspò le labbra "Ora, torniamo là dentro e dimmi esattamente cosa hai sentito. Voglio tutti i dettagli. E non nascondere nulla"
Si voltarono e uscirono dalla piccola stanza, il click della porta che si chiudeva alle loro spalle un suono quasi simbolico. Moses sapeva che aveva toccato la corda giusta. Elaina, seppur ferita, era tornata al suo posto all'interno del team.
Pianeta Orione - Città di Cadel
Casa Sicura - Rifugio Mendel
29/08/2404 - 04:45
Tornarono nel salotto improvvisato, e l'attenzione si concentrò immediatamente su Elaina. Sentiva gli sguardi di tutti, ma ora non la disturbavano. Erano sguardi di attesa, non di giudizio.
"Non è un semplice terrorismo" disse Elaina, la sua voce ora più chiara e risonante, proiettandosi verso la squadra "Sento... una trama più grande. Una mente che ha pianificato tutto questo non per il caos in sé, ma per un obiettivo. Una sorta di... riordino forzato del potere. Come se qualcuno volesse ridisegnare la mappa del Sindacato attraverso il terrore"
"Un riordino, Dottoressa?" chiese T'Pak, gli occhi fissi su di lei "Può elaborare?"
"Sì" continuò Elaina, la sua fronte corrugata per lo sforzo della concentrazione "Sento la paura di molti, la rabbia di altri, ma al di sotto, una sensazione di controllo esercitato da pochi. E quella che si manifesta con più forza è un'emozione di... soddisfazione. Non per la distruzione, ma per le conseguenze. Come se qualcuno stesse cogliendo i frutti di un'azione ben pianificata. Un senso di... acquisizione"
"Le conseguenze" ripeté Wood, la sua voce grave "Quindi qualcuno sta traendo vantaggio da tutto questo?"
Elaina annuì lentamente "È una sensazione di conquista. Come se l'esplosione e il panico fossero solo strumenti per rimuovere ostacoli, per prendere il controllo di qualcosa. Sento una volontà che si estende, che si ramifica. Un'influenza che non è localizzata nel quartiere a luci rosse, ma si diffonde come un virus stesso, silenziosa e pervasiva, cercando di affermare un nuovo ordine"
"Il virus" mormorò Sarah, che aveva intercettato le loro parole mentre lavorava febbrilmente "Questo è il punto di connessione. Qualcuno ha usato il caos dell'esplosione per mascherare il rilascio di agenti patogeni su altri pianeti. Non sono armi di distruzione casuale, ma strumenti di... influenza e ricatto"
Improvvisamente, il terminale di Sarah si illuminò con un segnale flebile "Aspettate... c'è un'apertura. Un flusso di dati in ingresso! È Fox! E... sembra che abbia compagnia"
L'ologramma si stabilizzò, mostrando il volto, stravolto ma determinato, dell'ingegnere capo, in un ambiente che sembrava un salotto caotico, affollato di Orioniani.
Dietro di lui, un Orioniano massiccio, il padre di Malice, Vrexor. Accanto a lui, la piccola Trixie e altri membri della famiglia.
"Fox! Sei riuscito a connetterti!" esclamò Sarah, sollevata.
=^=Più o meno=^= rispose Fox con un sorriso tirato, il tono ancora leggermente impastato dalle pastiglie =^=Questa famiglia è oro. Avevamo ragione. Questo è il posto giusto per nascondersi... e per connettersi. La famiglia Grixar è specializzata nel traffico di informazioni e nel bypassare sistemi informatici=^=
"Bene" disse Moses, senza preamboli "Abbiamo bisogno di ogni informazione che avete sulla rete di potere sommersa di Orione. Chi sta beneficiando del caos? Chi sta manipolando gli eventi? E soprattutto, chi è la fonte di quei virus?"
Vrexor annuì con serietà =^=La nostra rete è... estesa. Se c'è una mano che muove i fili nell'ombra, noi ne troveremo le tracce. Mio figlio Kael, lui vi mostrerà quello che abbiamo=^=
Fece un cenno a un giovane Orioniano robusto e silenzioso che si avvicinò con un tablet. Kael, con un'espressione concentrata e sorprendente competenza, iniziò a proiettare schemi complessi di transazioni illecite, reti di comunicazione criptate e mappe di influenza politica.
Moses, T'Pak e Sarah si chinarono sugli schemi proiettati.
La rete era un intrico di nodi e connessioni, ma Sarah, con la sua mente analitica, fu la prima a cogliere un pattern "Guardate qui" indicò, tracciando delle linee sulla proiezione "Queste transazioni massicce, i movimenti di capitale e risorse... non sono disordinati. Sembrano convergere, acquisire asset specifici, consolidare proprietà e influenza. E coincidono stranamente con le aree più colpite dagli attentati"
"Un'eliminazione mirata.." mormorò T'Pak, il suo sguardo penetrante che seguiva le indicazioni di Sarah. "Non caos casuale, ma rimozione strategica di ostacoli. Le esplosioni e il panico come diversivo per una riorganizzazione del potere"
"Esatto" confermò Sarah "C'è una mano che sta sfruttando il caos per prendere il controllo di qualcosa. Queste acquisizioni sono aggressive, quasi predatorie"
"Quindi qualcuno sta traendo vantaggio da tutto questo" rifletté Wood, la sua voce grave "Consolidamento di potere.. ed eliminazione di rivali"
Moses osservava il display, il suo volto si induriva "Abbiamo bisogno di un nome. Chi è la mente dietro questa riorganizzazione? Chi ha l'ambizione e le risorse per orchestrare il tutto su questa scala?"
Sarah, digitando freneticamente sul terminale, incrociò i dati che Kael aveva fornito con le informazioni della Federazione sui cartelli Orioniani
"Le acquisizioni sono troppo vaste per essere opera di una famiglia minore. Ci sono solo poche entità nel Sindacato di Orione con un tale potere economico e militare. E queste operazioni di 'riordino' sembrano beneficiare in modo sproporzionato un'unica fazione che è sempre stata... ambiziosa"
T'Pak, con la sua logica vulcaniana, analizzò i dati "Se l'obiettivo è il consolidamento del potere attraverso la destabilizzazione, dobbiamo cercare la figura che ha il maggiore da guadagnare dalla caduta di altri"
Fu Kael a mormorare un nome, quasi con reverenza timorosa =^=C'è chi sussurra che sia Vala Urmel. È sempre stata la più spietata, quella che desidera il controllo assoluto su tutto il contrabbando nel settore. Molti sono stati spazzati via, e la sua influenza è in crescita esponenziale in queste ultime settimane=^=
Moses si voltò verso Fox, la cui immagine olografica era ancora stabile "Vala Urmel? La Federazione aveva sospettato che fosse la mandante del furto... ma credevamo fosse un'operazione per vendere i dati"
Fox annuì =^=Sì, Comandante. È lei la figura più temuta nel mercato nero. E la Federazione ha sempre sottovalutato la sua ambizione. Non si accontenterebbe di rubare. Vala Urmel vuole il dominio. Il database era solo uno strumento, lo sospettavamo anche noi. È una vera regina criminale, non una semplice ladra di informazioni=^=
Sarah annuì, elaborando le parole di Kael e Fox "Questo spiegherebbe tutto. Se Vala Urmel ha usato questa esplosione come diversivo per una sua operazione di consolidamento del potere, allora il furto del database potrebbe essere stato un'operazione sotto falsa bandiera, un modo per deviare l'attenzione o incastrare un nemico"
"Quindi non stiamo inseguendo un ladro minore o un agente" riassunse Moses, il suo viso si induriva. "Stiamo inseguendo una regina criminale che sta usando armi biologiche come strumento di terrore per imporre il suo dominio sul Sindacato. E ha usato l'attentato per incastrare qualcuno e coprire le sue mosse"
"Fox!" chiamò Sarah, parlando al terminale "Abbiamo bisogno di ogni informazione su Vala Urmel. I movimenti recenti, i contatti con le altre famiglie del Sindacato, qualsiasi cosa sui suoi affari di dominio o acquisizioni illecite. E soprattutto, le sue rotte di distribuzione dei virus. Se ne ha già distribuiti, ne ha altri pronti"
Mentre Sarah parlava, Elaina si irrigidì.
Era immobile, gli occhi sbarrati, il respiro bloccato.
La discussione, il nome di Vala Urmel, l'energia della squadra che si focalizzava su un unico bersaglio... tutto questo aveva squarciato un velo nel rumore empatico che l'aveva disturbata fin dall'inizio.
Ricordava, ora, la sensazione provata subito dopo l'esplosione, l'ondata di emozioni dal centro dell'attacco, un'emozione specifica che ora si stagliava con orribile chiarezza contro la convinzione della squadra.
"No!"
La voce di Elaina era un grido improvviso, secco, che risuonò nella stanza e bloccò tutti sul posto. Sarah smise di digitare, Moses si voltò di scatto, T'Pak e Wood rimasero immobili. Tutti gli occhi erano puntati su di lei.
"Non è lei" continuò Elaina, la voce che tremava leggermente per la determinazione, ma anche per l'intensità della percezione
"Non è Vala Urmel. L'attentatore, quello che ha innescato l'esplosione... era un uomo. Ho sentito la sua emozione in quel momento. Era un'ondata di fredda, spietata efficienza, ma era un'emozione maschile. Qualcuno sta cercando di incastrare Vala Urmel. Qualcuno vuole che crediamo sia lei la responsabile"
Moses si avvicinò "Sei sicura? Estremamente sicura?"
"Sì" disse Elaina, la sua voce ora ferma e risoluta "È un errore che non possiamo permetterci. Quella sensazione, l'onda d'urto emotiva dell'attentatore... era una psiche maschile. Molto concentrata, molto fredda, ma inequivocabilmente un uomo" si passò una mano sulla fronte, i ricordi empatici che le martellavano la mente "E questa persona, questo uomo, dev'essere stato lui a mettere in giro quelle voci su Vala Urmel e sul furto del database.. per depistare. Per farci credere il contrario ma, ne sono certa, il vero mandante è un uomo"
Un gelo ancora più profondo del precedente calò nella stanza. L'indagine, che sembrava aver trovato una direzione, era di nuovo nel caos, ma con una nuova, terrificante chiarezza.
Moses serrò la mascella "Capisco" mormorò, il suo sguardo che si induriva "Rischiamo di inseguire un fantasma. O meglio, il fantasma che qualcuno voleva che inseguissimo" si voltò verso Fox, il cui ologramma era ancora lì "Le voci su Vala Urmel e il suo coinvolgimento nel furto del database... da dove arrivavano esattamente? C'è qualcuno che ha spinto quella narrativa in modo particolarmente aggressivo?!"
L'immagine olografica di Fox, che fino a quel momento aveva ascoltato in silenzio, si schiarì la gola, visibilmente a disagio =^=Beh, erano... diffuse. Ma ora che ci penso, la maggior parte delle prove o dei sussurri che puntavano a Vala venivano da certe fonti che ora, alla luce di ciò che dice la Dottoressa Tarev, potrebbero essere sospette=^=
"E il virus, Fox?" incalzò Moses, ignorando il resto per un momento "Vala è davvero collegata al mercato nero delle armi biologiche? Oppure questo è un altro depistaggio per incastrarla?"
=^=Sì..=^= rispose Fox, la sua voce più insicura =^=Beh, ora che la Dottoressa Tarev parla di un soggetto maschile... c'è un'altra figura, un uomo, nel mercato nero delle armi biologiche che è sempre stato un rivale di Vala Urmel. Un ex scienziato della Federazione, espulso per esperimenti illeciti. Si chiama... Vorlag. E ha sempre avuto un'ossessione nei confronti delle donne con più potere di lui=^=
Un gelo attraversò la stanza, diverso dal precedente. Questo era il freddo della scoperta di un nemico ancora più insidioso. L'indagine aveva appena preso una svolta ancora più sinistra e inaspettata.
"Dobbiamo trovare la sua base operativa, i suoi laboratori" disse Elaina, la sua voce più ferma che mai "Se questo uomo ha creato questi virus o li ha acquistati e li sta detenendo da qualche parte, deve avere un centro di produzione e stoccaggio con i macchinari necessari"
Moses osservò i presenti per poi osservare Fox "Dobbiamo trovare quel luogo, prima lo faremo e prima torneremo a riprenderci il Capitano"
Pianeta Orione
Stazione Orbitale Tau-7
Alloggio 11-C
29/08/2404 - 07:36
La porta degli alloggi 11-C si chiuse con un sibilo, sigillando Hazyel nel suo nuovo, seppur controllato, "comfort".
Si passò una mano sul viso, sentendo ancora il leggero formicolio delle labbra di Alera. La donna era esattamente come se l'era immaginata: affascinante, letale e incredibilmente acuta.
Aveva gestito bene la seduzione, trasformandola in un'arma a doppio taglio, un velo di intimità sotto cui si nascondeva un interrogatorio spietato. Ma era riuscito a non cedere, a non tradire Moses e gli altri.
Si avvicinò alla finestra, osservando le stelle lontane. Non era il vero spazio aperto, ma un display ad alta definizione che simulava la vista esterna. Un tocco di lusso per un prigioniero "speciale".
La sua mente era già al lavoro, elaborando le informazioni che aveva raccolto: la famiglia Kolrek, il traffico di armi, l'influenza sul Consiglio di Sicurezza. Dettagli che avrebbero avuto un valore inestimabile per la Federazione.
Pochi istanti dopo, il pannello comunicazioni nell'angolo della stanza si illuminò, sorprendendolo. Non si aspettava un contatto così presto. Era una comunicazione criptata, un protocollo che riconosceva.
=^=Nihzorr? Sei stabile?=^= La voce di Moses, leggermente distorta, ma inconfondibile, riempì la stanza.
Hazyel si avvicinò al pannello, mantenendo la sua espressione neutra.
"Affermativo. Come avete aggirato i controlli?"
=^=Serve chiederlo? A Sarah è bastato meno di dieci minuti per attivare un canale sicuro con la tua cella. Piuttosto, ti pensavo conciato peggio a quest'ora.. non ci sono più gli interrogatori di una volta=^=
"Alera Urzai è interessata ad altro.. se capisci cosa intendo"
=^=Lo sospettavo=^= rispose Moses, la sua voce più grave =^=Abbiamo avuto sviluppi qui. Elaina ha avuto una percezione chiara sull'attentatore: non è Vala Urmel. È un uomo, un ex scienziato della Federazione di nome Vorlag. È la vera mente dietro i virus e sta manipolando la situazione per i suoi scopi=^=
Hazyel sentì un brivido freddo. Vorlag. Un nome che non era nel loro briefing iniziale. "Capisco. Quindi la pista di Vala Urmel era un depistaggio."
=^=Esatto=^= confermò Moses =^=Vorlag è pericoloso. Ha accesso a tecnologia biotecnologica avanzata e ha una rete nel mercato nero. Dobbiamo trovarlo. E tu, Nihzorr, sei ora in una posizione unica per aiutarci=^=
"La mia posizione è quella di un prigioniero sotto stretto controllo di un Orioniana molto perspicace," replicò Hazyel con un filo di sarcasmo "Ma Alera è ambiziosa. Potrebbe essere un'alleata involontaria."
=^=Spiegati=^=
"È affascinata dall'enigma che rappresento" disse Hazyel "Mi ha offerto libertà di movimento limitata in cambio di 'collaborazione'. Sta giocando il suo gioco, e io giocherò il mio. Posso usarla per accedere a informazioni sulla rete di sicurezza della stazione e, con un po' di fortuna, sulla rete operativa di Vorlag se si estende qui"
=^=Un rischio calcolato=^= mormorò Moses "=^=Ma potremmo non avere scelta. Cercheremo la base operativa di Vorlag dal pianeta, ma ogni informazione dalla stazione sarà cruciale.=^=
Hazyel si limitò ad un sorriso divertito "D'accordo vecchio mio.. cominciate a cercare qualsiasi collegamento tra i Kolrek, che paiono molto influenti su questa stazione di prigionia, e Vorlag. Le famiglie di potere spesso si incrociano."
=^=Mmf.. ricevuto=^=
"E la vostra estrazione? I tempi?"
=^=Ancora in fase di pianificazione=^= ammise Moses =^=Ma con questa nuova pista, potremmo dover accelerare. Sii pronto. E fai attenzione ad Alera. Non è il tipo da cui si scappa facilmente.=^=
"Non ne ho mai dubitato" disse Hazyel, mentre un sorriso stanco gli increspò le labbra "Che il gioco continui, allora."
La comunicazione si interruppe. Hazyel si lasciò cadere sul letto, fissando il soffitto. Il piano aveva appena subito una deviazione significativa. Da semplice diversivo, era diventato un'operazione di infiltrazione complessa, con un nemico più insidioso di quanto avessero previsto.
E Alera... beh, Alera sarebbe stata una sfida interessante. Doveva bilanciare la sua seduzione con la necessità di estorcere informazioni, senza mai rivelare la sua vera missione.
Pianeta Orione - Città di Cadel
Casa Sicura - Rifugio Mendel
29/08/2404 - 10:15
Il salotto, ancora illuminato dagli ologrammi che fluttuavano tra mobili di fortuna, era ora un vortice di attività concentrata. La rivelazione di Elaina su Vorlag aveva galvanizzato la squadra, trasformando la confusione in determinazione affilata.
"Elaina, puoi concentrarti su quella sensazione che avevi provato?" chiese Moses, puntando un dito sull'ologramma di Kael che mostrava le reti criminali "Qualsiasi sensazione, qualsiasi collegamento emotivo, anche il più debole. Se è la mente dietro questi virus, deve esserci un'ossessione che lo sta muovendo"
Elaina chiuse gli occhi, respirando profondamente.
Il silenzio calò mentre i suoi compagni la osservavano, fiduciosi nelle sue capacità .
Il suo volto si corrugò, poi si distese. "C'è... una freddezza. Un distacco. Non è la rabbia impulsiva di un terrorista, ma la meticolosa precisione di uno scienziato che vede gli esseri viventi come variabili. E un'eco di... risentimento profondo, verso chiunque lo abbia sottovalutato o ostacolato."
"L'ossessione che ha menzionato Fox" mormorò T'Pak "Verso le donne con più potere."
Sarah digitò freneticamente sul suo terminale, incrociando i dati di Kael con i vecchi database della Federazione "Ho il suo profilo. Vorlag K'thar, ex scienziato capo del dipartimento di Microbiologia della Federazione, espulso dieci anni fa per esperimenti non etici su patogeni sintetici. La sua specializzazione era l'ingegneria genetica applicata ai virus. Ha cercato di vendere le sue ricerche a diverse fazioni del Sindacato, ma è stato sempre marginalizzato. Vala Urmel in particolare lo ha ridicolizzato più volte per la sua 'mancanza di visione strategica'."
"Questo spiega il risentimento," disse Moses "Non vuole solo denaro o potere. Vuole dimostrare qualcosa. E la sua arma è il caos biologico."
"Dobbiamo restringere il campo per la sua base operativa" intervenne Wood, la sua voce profonda e pratica "Un laboratorio di quella portata richiede energia massiccia, sistemi di contenimento, strutture di depurazione e probabilmente un buon livello di segretezza. Non può essere in un appartamento."
Kael, con la sua consueta efficienza, ingrandì la mappa olografica di Orione =^=Il mercato nero non è tutto a Cadel, Comandante. Ci sono settori industriali abbandonati alla periferia, complessi minerari disattivati, persino asteroidi minerari vicini che sono stati svuotati. La famiglia Kolrek ha interessi in molti di quei luoghi=^=
"Kolrek" Moses ripeté, ricordando l'informazione che aveva ricevuto da Hazyel "Un altro collegamento. Stanno tutti muovendosi nello stesso scacchiere."
Sarah continuò a lavorare al terminale "Sto cercando anomalie nei consumi energetici, picchi di attività insoliti in aree a bassa densità , e flussi di traffico non registrati. Se ha dei laboratori, lascerà una traccia. E se Vala Urmel è il suo capro espiatorio, potrebbe aver tentato di collegare le sue attività a lei, ma non abbastanza da compromettersi."
"Pensate a una cosa" disse Elaina, riaprendo gli occhi "L'emozione che ho percepito dall'attentatore era di fredda efficienza, quasi robotica. Non la frenesia di chi è sul punto di fuggire. Suggerisce una base operativa vicina, dove poteva innescare l'esplosione ed essere al sicuro, o da cui poteva monitorare gli effetti da una distanza sicura"
"Vicino, ma nascosto" concluse Moses "Non un luogo ovvio, ma accessibile. E con la possibilità di mantenere un basso profilo"
Sarah emise un suono di soddisfazione "Trovato qualcosa. Un complesso minerario abbandonato sul lato meno abitato della catena montuosa di Cygnus. I registri mostrano transazioni energetiche anomale negli ultimi sei mesi: basse e intermittenti, come test di sistemi, poi un picco significativo proprio nelle ultime ore, che ora è quasi spento. Troppo pulito per essere una casualità "
T'Pak consultò il suo pad "Il complesso di Cygnus è isolato, difficile da raggiungere senza mezzi adeguati. Perfetto per esperimenti illeciti. I dati atmosferici mostrano anche leggere alterazioni nella composizione chimica sopra quell'area, compatibili con... la produzione di gas residuo"
Un'immagine olografica dettagliata del complesso di Cygnus apparve nel salotto, mostrando un labirinto di tunnel e strutture sotterranee.
"Questa è la nostra pista" disse Moses, i suoi occhi fissi sull'immagine "Vorlag è lì. E se i virus non sono tutti distribuiti, è lì che li troveremo"
Si voltò verso Fox, che annuiva vigorosamente dallo schermo =^=La famiglia Grixar ha vie d'accesso a quella zona, Comandante. Possono fornire supporto logistico, persino guide. Ma è un posto pericoloso. Nessuno si avventura volontariamente nelle miniere abbandonate=^=
"Non andremo soli" rispose Moses, con un sorriso cupo. "Wood, T'Pak, preparatevi. Partiamo al più presto. Elaina, tu resterai qui con Sarah. Avremo bisogno del vostro supporto per monitorare la situazione e per ogni eventuale piano B"
Elaina annuì, la sua espressione determinata. La caccia era iniziata. E il bersaglio era un uomo il cui risentimento e scienza perversa minacciavano di riscrivere il destino di Orione e non solo.
Pianeta Orione - Città di Cadel
Casa Sicura - Rifugio Mendel
29/08/2404 - 11:45
Elaina rimase immobile nel salotto improvvisato, le voci di Moses e T'Pak che si allontanavano le giunsero attutite come il ronzio distante di un alveare.
Sarah era immersa nei suoi schermi, le dita che danzavano sulle tastiere con la frenesia silenziosa di chi è alle prese con dati vitali.
Per Elaina, tuttavia, quel rumore di fondo era soltanto una distrazione effimera. La sua mente era un tumulto di sensazioni, un coro dissonante che le assordava i pensieri.
L'assenza improvvisa di Moses, T'Pak e Wood aveva lasciato un vuoto nel rifugio, ma allo stesso tempo aveva dato modo ad Elaina di concentrarsi ulteriormente sulle sue percezioni.
Nonostante la stanchezza le pesasse sulle spalle come un macigno, il riposo era un lusso che il suo corpo e la sua mente rifiutavano.
Il nome di Vorlag risuonava nella sua testa: poteva ancora percepire la sua fredda efficienza, il risentimento bruciante, ma ora, qualcosa di più inquietante, come una sensazione di prossimità .
Non era solo la rabbia calcolatrice di Vorlag a tormentarla.
Ogni vittima dei virus, ogni scintilla di terrore che aveva percepito, ogni lamento silenzioso si trasformava in un colpo diretto al suo cuore. Non poteva semplicemente stare seduta e analizzare dati, non quando la fonte di tanta sofferenza era così... disperatamente palpabile, così intrusiva nella sua stessa psiche.
E poi c'era ancora quella sensazione di prossimità .. il laboratorio si sarà anche trovato al complesso del Cygnus, ma lui era effettivamente lì o, come pensava lei, era molto più vicino per godersi la scena?
Si alzò, stringendo i pugni con una forza tale da far sbiancare le nocche. L'aria nel rifugio le sembrò improvvisamente soffocante: la sua empatia, di solito uno strumento di profonda comprensione e connessione, si stava trasformando in un tormento insopportabile.
Le immagini dei volti terrorizzati, le grida silenziose del panico, i sussurri di dolore e disperazione che aveva captato fin dall'esplosione... tutto proveniva da un'unica, orribile fonte, da quell'uomo.
"Elaina, tutto bene?" La voce di Sarah la raggiunse, distogliendo per un istante quel vortice interiore. Il tono era intriso di una preoccupazione sincera.
Elaina si voltò lentamente, i suoi occhi verdi che brillavano di un'intensità inusuale, un fuoco interiore che raramente mostrava.
"Sento... sento che è vicino, Sarah. Troppo vicino. Non è affatto al complesso di Cygnus. C'è qualcosa di più, un altro luogo che lui deve ritenere sicuro" la sua voce era bassa, quasi un sussurro, ma era carica di una convinzione granitica che non ammetteva repliche o dubbi "Devo andare, so che posso trovarlo"
Sarah aggrottò la fronte, la sua espressione un misto di allarme e frustrazione
"Elaina, non puoi. Moses ha dato ordini precisi: devi restare qui. È troppo pericoloso là fuori. La sicurezza della Federazione è quasi inesistente in questo settore, e le strade sono un nido di vipere, piene di mercenari del Sindacato e bande rivali."
"Non capisci" rispose Elaina, la sua voce che si alzava leggermente, un'onda di disperazione e necessità che lottava per emergere "Non posso restare inattiva. È troppo vicino per arrendersi ora e, se i nostri uomini entreranno in quel complesso, ci sono buone probabilità che si dia alla fuga prima che lo troviamo!"
Kael, che fino a quel momento aveva ascoltato in silenzio, sollevò lo sguardo dal suo tablet, la sua espressione solitamente imperturbabile ora velata da una chiara preoccupazione
=^=Dottoressa Tarev, le sue abilità sono preziose, ma solo restando al sicuro. Uscire allo scoperto è un rischio inutile e incalcolabile. Se la famiglia Kolrek o i mercenari di Vala Urmel la intercettassero, sarebbe una complicazione enorme per l'intera missione. Non possiamo permettere un tale azzardo=^=
"Non sono così facile da trovare" replicò Elaina, un'ombra di determinazione quasi selvaggia che le attraversava il viso, o forse una delle sue tante scintille di ribellione "Soprattutto quando mi concentro. Devo tornare al punto dell'attentato e riprendere le ricerche da lì. È l'unico modo per avere risposte concrete."
"Ammesso e non concesso che tu riesca a trovare qualcosa, cosa pensi di fare a quel punto?!" la Mendel scosse il capo freneticamente "Lo capisci che te che è pura follia?!"
"Forse, ma vale la pena rischiare.." Elaina percorse il corridoio uscendo dalla casa "Mi terrò in contatto!"
Sarah vide la collega fuggire via e sollevò gli occhi al cielo "E adesso come glielo dico a Frank?!"