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USS RAZIEL - MISSIONE 15 RSS USS RAZIEL - Missione 15

15.06 "SECONDO ROUND"

di Alexander Wood, Pubblicato il 16-05-2025

Pianeta di Orione - Periferia di Wìes
Edificio in costruzione
26/08/2404 - ore 01:05


Vala si aggiustò il trucco prima di scendere dal veicolo della compagnia. Nonostante stesse per compiere sessant'anni, manteneva curve sinuose e la pelle levigata tipica delle donne Orioniane.
I suoi capelli, di un profondo nero che sfumava in riflessi bluastri sotto la luce, le incorniciavano un viso ovale, con zigomi alti e occhi a mandorla di un intenso verde smeraldo.
La sua bellezza, però, non era solo fisica.
Vala emanava un'aura di mistero e sensualità che la rendeva irresistibile. Il tempo le aveva conferito una profondità di sguardo e un'eleganza innata. Le rughe intorno agli occhi, sottili e delicate, raccontavano storie di una vita vissuta intensamente, ma non avevano scalfito la sua bellezza.
Il suo abbigliamento, sempre sofisticato e sensuale, metteva in risalto le sue forme. Amava i tessuti fluidi e i colori vivaci, come il rosso rubino e il viola ametista, in grado di accentuare la sua carnagione olivastra. Ogni suo movimento era fluido e aggraziato, come una danza lenta e sensuale.
Chi la conosceva bene sapeva che era una donna di grande intelligenza e saggezza. Aveva viaggiato per la galassia, affrontando avventure e pericoli, e le sue esperienze l'avevano resa forte e indipendente, ma anche crudele e priva di qualsivoglia moralità.
Era una donna che non si faceva scrupoli a raggiungere i suoi obiettivi, e non importava quanti fossero i cadaveri che doveva lasciare dietro di sé.
Quella sera, la donna si trovava in un edificio in costruzione, un luogo che aveva scelto appositamente per il suo prossimo lavoro. Era buio e silenzioso, e l'unica luce proveniva da una piccola stanzetta al secondo piano.
Vala si avvicinò a una porta e la aprì lentamente. All'interno, trovò un uomo legato a una sedia, con un sacco di juta sulla testa. L'uomo stava imprecando e lottando per liberarsi le mani, ma la donna non ne fu minimamente turbata.
"Silenzio!" disse con voce fredda "Non voglio che nessuno ci senta!"
L'uomo smise di urlare e la donna gli tolse il sacco dalla testa. Era un uomo giovane, finito in una storia molto più grande di lui: avrebbe voluto sembrare forte, ma era sfinito, fisicamente e mentalmente.
"Sai perché sei qui?" chiese la donna.
L'uomo annuì, del resto non aveva altra scelta. Sapeva che la donna era una criminale e che non si sarebbe fatta scrupoli nell'uccidere.
"Bene, Khelon" Vala sorrise con espressione glaciale "Allora dimmi la verità o ti lascerò qualche altra ora con i tuoi nuovi amici"
Con un gesto rabbioso, l'uomo sputò a terra un grumo di sangue, poi sollevò il volto tumefatto verso la donna "Non ho rubato niente" sibilò con gli occhi che brillavano di rabbia "Non sono così idiota da credere di poterla fare franca!"
"Eppure è il tuo tesserino ad essere stato usato per accedere nei locali con i server"
Vala fece un paio di passi di lato, fingendo di riflettere
"Le persone che sono entrate nell'edificio sono state molto brave ad evitare di essere riprese dal mio impianto di videosicurezza.. hanno sfruttato ogni piccolo punto cieco e, dove non ve ne erano, hanno voltato il capo per non essere riconosciuti. Non che poi servisse più di tanto, dato che indossavano una tuta integrale nera, ma evidentemente hanno deciso di essere molto pignoli" la donna si fermò di colpo ad osservare Khelon
"Una simile precisione e arguzia è possibile solo se si sa esattamente come muoversi, questo presuppone una conoscenza dello stabilimento che solo qualcuno che vi lavori all'interno potrebbe avere. Sono tanti piccoli fatti che puntano direttamente contro di te"
"Ma non centro nulla con tutto questo! Se fossi stato io, sarei già lontano da questo pianeta! Non avrei rischiato la sorte con la certezza di venire catturato nel giro di poche ore!"
"Eppure il tesserino magnetico era in tuo possesso. Se lo avessi gettato avresti potuto usare come scusante il fatto di essere stato derubato!"
"Appunto! Tutto questo non ha senso e, per quanto non sia mai stato un genio, non sono nemmeno un idiota! Qualcuno ha cercato di incastrarmi.." l'uomo tentò di riflettere sulla situazione "Qualcuno è riuscito, in qualche modo, a clonare il mio tesserino!"
"Parole.. parole.. parole.." Vala sbuffò sonoramente prima di dirigersi all'uscita "Inizio a stancarmi. Probabilmente qualche altra ora con i tuoi colleghi ti renderà più collaborativo"
"Un momento! Posso provare che quanto sto dicendo è vero!" l'uomo alzò il capo con volto speranzoso "Chiunque mi ha giocato questo tiro mancino non ha pensato a tutto!"
Vala si fermò per un attimo prima di fare un cenno con il capo "Hai la mia attenzione, non la sprecare con qualche stupido giochetto"
"Il sistema di sicurezza è progettato per registrare ogni passaggio di badge sia nel database centrale dell'edificio che nel chip del tesserino. Ma se la mia teoria è giusta, e ne ho quasi la certezza, il mio passaggio sarà registrato solo nel database, non nel mio badge. Questo proverebbe che esiste un altro tesserino con le mie credenziali!" l'uomo apparve pienamente certo delle sue parole "Non costa nulla fare un controllo, giusto?!"
Vala stette un attimo a tergiversare mentre osservava l'uomo legato alla sedia.
"Sono desideroso quanto lei di trovare la persona che mi ha messo in mezzo.. lei vuole trovare i suoi dati, io lo voglio semplicemente morto!" Khelon non si lasciò scoraggiare dall'apparente menefreghismo della donna "Se controllerà il mio badge vedrà che ho ragione, a quel punto potremmo lavorare insieme per prendere i responsabili di tutto questo!"
"Molto bene, diamo un'occhiata.." Vala estrasse dalla tasca un piccolo dispositivo su cui fece appoggiare la tessera magnetica dell'uomo "Computer, quale è stato l'ultimo accesso effettuato da questo badge?"
=^=Ultimo accesso segnato in data stellare 81632.22=^= la voce del dispositivo fu letteralmente musica alle orecchie di Khelon dato che, per sua fortuna, la sua teoria si era appena trasformata in realtà =^=Ultima uscita segnata in data stellare 81633.25=^=
"Lo dicevo io, sono uscito nel tardo pomeriggio e non sono più rientrato nell'edificio!"
"Se non sei stato tu, qualcuno ti voleva morto" Vala si appoggiò con la schiena alla parete, inclinando la testa di lato "Quindi la domanda è, chi potrebbe essere questa persona?"
"Ne ho in mente una sola.." Khelon alzò lo sguardo con espressione rabbiosa "Mi dia qualche giorno e avrà tutte le risposte che desidera!"

USS Raziel - a poca distanza dal pianeta di Orione
Ponte 6 - Stanza ad accesso classificato "Trono di Odino"
27/08/2404 - ore 15:06


La figura della Mendel era illuminata dalla luce di decine di terminali accesi, mentre stava rileggendo una serie di dati con una tale concentrazione da non accorgersi di quanto le accadeva attorno ed Elaina, giunta lì da più di mezz'ora, ne approfittò per restarsene lì ad osservarla.
Cippy, dal canto suo, sembrava interessato dalla presenza della dottoressa Betazoide e, come un bambino in attesa di una caramella, continuava a volteggiare attorno a lei.
Non che fosse così strano che Elaina girasse per la nave, semplicemente era un po' di tempo che non metteva piede nel regno della Mendel.
"Cippy, a te non sembra incredibile?" finalmente Sarah alzò il capo dal monitor centrale e sorrise stupita ad Elaina "Doc, qual buon vento ti porta nella mia umile dimora?"
La betazoide si guardò per un attimo in giro prima di sorridere "A me sembra nettamente più grande della stanza che era stata predisposta sulla Defiant!"
"Tutto è più grande su questa nave, come gli alloggi e i laboratori. Mi sarei offesa molto se anche la mia nuova postazione non avesse avuto un restyling completo!" la Mendel si mise più comoda sulla sua poltroncina per poi congiungere le braccia di fronte a sé "Non cambiare discorso, come mai sei venuta qui?"
"In verità sono curiosa di sapere se vi sono degli aggiornamenti. Da quando abbiamo trovato il modo di debellare quel microrganismo la mia sezione non ha più molto lavoro da svolgere. In verità non ho una grande utilità in infermeria e speravo di potermi rendere utile da qualche altra parte"
Elaina fece alcuni passi all'interno della stanza
"So che devi analizzare i dati copiati dai server e ho pensato che un piccolo aiuto sarebbe potuto essere utile"
"Grazie, ma in verità ho finito di analizzare i dati che potevano servire giusto alcuni istanti fa"
Sarah sospirò per un attimo prima di voltarsi verso lo schermo
"Anche se, a dirla tutta, non ne sono per nulla soddisfatta. Credevo di avere l'identità dell'acquirente a portata di mano, invece mi sono imbattuta in un fantasma! Non un dato anagrafico che sia vero: o sono tutti morti da decenni, o non sono mai esistiti!"
"Persone decedute decenni fa?" la voce di T'Pak, entrata in quel momento, fece voltare entrambe le donne "Uno sviluppo interessante, inaspettato ma interessante.. hanno qualcosa in comune tra loro?"
Per un attimo, la Mendel rimase in silenzio e poi scosse il capo "Non ne ho idea. Perché ti interessano quei dati?"
"Perché si tratta di un'anomalia e la cosa mi porta a riflettere: che motivo aveva di inserire i dati di persone realmente esistite, ma morte quasi una decina di anni fa? Avrebbe fatto molto prima ad inventarsi tutti quei dati di sana pianta!"
T'Pak scosse il capo
"Inoltre, al momento non abbiamo ancora nessuna certezza sulle motivazioni di questo gesto. A che scopo acquistare un microrganismo simile per poi rilasciarlo sul primo cargo che gli è capitato a tiro? Ci mancano sicuramente dei tasselli, ma una cosa è certa.. nessuno si prende la briga di fare tutto questo se non ha un motivo"
Sarah strinse le labbra per poi richiamare i vari nominativi riscontrati come deceduti, osservando le loro schede "Sono morti in luoghi diversi ed in date differenti, fra il 2392 ed il 2395. Non sono della stessa razza e non sembrano aver condiviso assolutamente nelle loro vite, anche se devo ammettere che le loro biografie sono piuttosto scarne"
T'Pak si fece ancora più interessata: "Ci sono pochi dati su di loro?"
"Già, davvero poche informazioni. Diciamo che sotto certi punti di vista sono vite molto ordinarie, quasi standardizzate.."
"Non tutti possono vivere delle esistenze piene di avventure!" Elaina, a differenza delle altre due, non capì cosa vi fosse di interessante "Il fatto che fossero semplicemente persone ordinarie non dovrebbe essere una cosa così terribile!"
"Non capisci.. Pensa alle identità sotto copertura che vi creo quando andate in missione"
Sarah osservò la dottoressa sorridendo
"Come sai, le identità che vi fornisco sono costruite su misura per la missione. Includono informazioni di base verosimili, ma evito di inventare troppi dettagli. Questo perché, in situazioni di stress, è più facile ricordare informazioni essenziali e coerenti, piuttosto che una storia complessa e piena di elementi inventati. Inoltre, meno dettagli ci sono, meno probabilità ci sono che emergono contraddizioni o incongruenze che possano compromettere la copertura"
"E quindi pensate che quelle siano in verità tutte identità false?!" Elaina scosse il capo "Ma a che scopo indicarci una serie di persone morte di cui non sappiamo nulla?"
"Questa è una bella domanda.." T'Pak si avvicinò ai monitor "Sarah, abbiamo un'immagine di queste persone?"
Sullo schermo apparvero le schede di cinque persone, tre uomini e due donne, di razze differenti mentre il computer ne dava una breve descrizione.
=^=Primo soggetto: Kenzo Ishii, umano originario di Sol III, Giappone, morto a 41 anni in data astrale 27 marzo 2392 nella colonia di Volkov II=^=
=^=Secondo soggetto: T'Peek, Vulcaniana originaria di Vulcano, morta a 28 anni in data astrale 15 gennaio 2393 sul cargo commerciale Tishiil=^=
=^=Terzo soggetto: Th'ylek Shras, Andoriano originario di Andoria, morto a 37 anni in data astrale 26 dicembre 2393 nella colonia di Jhamel IV =^=
=^=Quarto soggetto: Chalas Luson, Bajoriano originario di Bajor, morto a 49 anni in data astrale 13 aprile 2394 su Sol III=^=
=^=Quinto soggetto: Taraji Ley, Betazoide originaria di Betazed, morta a 31 anni in data astrale 7 gennaio 2395 su Risa=^=
Le tre donne si misero ad osservare quelle facce per un po' ma non avevano nessuna idea su cosa li potesse accomunare.
"E quelli chi sono?"
La voce di Moses fece sobbalzare Sarah, ma non stupì T'Pak ed Elaina: mentre la tattica si era accorta dell'arrivo dei due ufficiali in comando, la dottoressa li aveva percepiti molto prima.
"Il mandante ha usato i dati anagrafici di quei soggetti deceduti, siamo convinti che tutti loro vivessero sotto falso nome" T'Pak sospirò "Forse è vero che stiamo perdendo tempo, ma il mio istinto mi dice che c'è qualche spiegazione che accomuna tutti loro con il mandante"
"La chiave per capire cosa li accomuna risiede nella scoperta della loro vera identità" Hazyel si avvicinò allo schermo centrale "Avete lanciato una ricerca su questi soggetti?"
"Il fatto è che si tratta di una ricerca piuttosto complessa" la Mendel sembrava un po' in difficoltà "Potrei usare le fotografie, ma è possibile che abbiano cambiato il proprio aspetto per non essere riconosciuti, mentre tutti gli altri dati sono quasi certamente falsi. Quante possibilità abbiamo di trovarli?"
"Mmphf.. non tutti quei dati possono essere falsi" Moses indicò alcune righe presenti nelle varie schede "Risulta che gli abbiano fatto le autopsie pochi giorni dopo la morte, sono certo che il medico si sarebbe accorto di avere sottomano un cadavere di sesso o razza differenti!"
"E anche le immagini non sono da buttare, possono darci molte più informazioni di quanto possiate pensare" Elaina alzò la mano per bloccare le recriminazioni di Sarah "Non escludo che possano aver subito modifiche estetiche, tuttavia, anche in quel caso, è verosimile che l'intervento abbia interessato i tessuti molli e, potenzialmente, la cartilagine, ma non l'osso"
"Qual'è esattamente la tua idea?"
"Capitano, ritengo che l'analisi comparativa dei crani possa fornire informazioni significative per l'identificazione dei cinque individui. Come è noto, la struttura ossea del cranio è unica per ogni individuo, risultato di una combinazione di fattori genetici e ambientali che ne influenzano le dimensioni e la morfologia durante lo sviluppo"
Dopo aver ottenuto il consenso della Mendel, Tarev si portò al terminale facendo apparire una semplice immagine
"Immaginate il cranio come un mosaico tridimensionale, dove ogni tessera rappresenta un osso o una sua parte. Le dimensioni di ogni tessera, la loro forma e il modo in cui si incastrano con le altre sono unici per ciascun individuo"
"E tutto questo ci può aiutare a scoprire chi siano quei tizi?"
"Sì, ne sono sicura" Elaina si voltò verso Moses
"Sfruttando l'unicità delle caratteristiche craniche di ogni individuo, le dimensioni e la morfologia del cranio trovano applicazione nell'identificazione forense. La comparazione delle misurazioni e dei tratti specifici del cranio con le informazioni contenute in banche dati specializzate consente di risalire all'identità di un soggetto con un margine di probabilità significativo"
La dottoressa fece una piccola smorfia
"È fondamentale sottolineare che l'analisi del cranio non è un metodo di identificazione infallibile al 100%. Tuttavia, in sinergia con altre tecniche, come l'analisi del DNA o delle impronte digitali, può fornire un contributo significativo nelle indagini"
Hazyel annuì alle parole della Betazoide "Quanto tempo ti occorre?"
Elaina sbuffò leggermente "Non posso saperlo con certezza, devo cercare tutte le foto autoptiche del volto di quei soggetti, creare un modello 3D del loro cranio..."
"Mmpf.. non vogliamo sapere come lo farai, ma in quanto tempo"
"Si tratta di un'operazione complessa, ma potrei riuscire a finire tutto per domani pomeriggio"
Moses annuì brevemente "Ti do fino a stasera..."
"Ma.. sta scherzando? Non riuscirò mai a fare una simile mole di lavoro da sola!"
"Non scherzo affatto, prendi tutti gli uomini che ti occorrono, ma voglio dei risultati entro le prossime otto ore"
Hazyel sorrise divertito guardando lo sguardo di Tarev rabbuiarsi "Fatti aiutare anche da Alex e la sua sezione, sono certo che ce la farete"
Elaina sospirò, arrendendosi alle richiesta dei suoi superiori e lasciando la stanza, mentre Moses procedeva voltandosi verso la Mendel "Oltre a questi tizi, abbiamo altre informazioni per le nostre indagini?"
"Non esattamente. Siamo riusciti a decifrare i dati forniti dal mandante poiché la chiave di crittografia utilizzata era di base. Tuttavia, non posso affermare lo stesso per i dati di geolocalizzazione" Sarah alzò il capo "Quello di cui sono certa è che tutte queste informazioni noi non dovremmo averle"
T'Pak scosse il capo "Mi sembra un po' tardi per farci venire dei dubbi etici sulla nostra missione"
"Non è questo il punto. È fondamentale capire che questi dati non avrebbero dovuto essere conservati. L'analisi del protocollo di criptazione conferma che la loro eliminazione era prevista entro 24 ore dall'inserimento"
Sarah incrociò le braccia al petto osservando i superiori
"Il sistema in questione è stato progettato per dare l'illusione che i dati vengano eliminati automaticamente entro tot ore tramite una formattazione ciclica dei server. In realtà, i dati vengono preventivamente salvati in un database secondario. Se venisse fuori tutto questo.."
Hazyel terminò la frase "Quella compagnia potrebbe chiudere i battenti"
"E questo significa anche che, chi sta dietro a quella compagnia, farà di tutto per recuperare le informazioni in nostro possesso"

USS Raziel - a poca distanza dal pianeta di Orione
Ponte 1 - Sala tattica
28/08/2404 ore 09:07


Dopo un atto eclatante come il rilascio di un microrganismo mortale su una base stellare, il silenzio era inspiegabile. Se fosse terrorismo, qualche gruppo estremista non avrebbe già rivendicato l'attacco?
Gli ufficiali di grado superiore erano immersi in un fitto scambio di opinioni che si interruppe, immediatamente, all'arrivo di Hazyel e Moses.
Il Capitano, con un elegante cenno del capo, invitò il Comandante Mendel a parlare. Tutti gli occhi si puntarono su di lei, consapevoli che la decisione finale sarebbe dipesa dalle sue analisi.
"Ieri mi sono arrivati i dati craniometrici che la dottoressa Tarev e il Comandante Wood avevano preparato, insieme alle loro sezioni. Ho incrociato le morfometrie craniche dei cinque individui con i dati disponibili e ho lanciato una ricerca comparativa nei database federali. Il computer ha elaborato i dati per tutta la notte e, per fortuna, questo lavoro ha dato i suoi frutti"
Hazyel annuì interessato "Si sa chi fossero quelle persone e perché vivevano sotto falsa identità?"
"Sì, tutti loro hanno giocato un ruolo fondamentale in importanti processi. Per questo motivo, dopo la testimonianza, è stata fornita loro una nuova identità per garantire la loro incolumità"
Sarah sollevò il capo
"Il fatto è che, evidentemente, qualcosa non è andato nel verso giusto e tutti loro sono morti in circostanze piuttosto sospette. Non ci sono prove evidenti che siano stati uccisi ma, ammetto che le indagini svolte non siano state delle più approfondite"
"Mmpf..." Moses fece un mezzo grugnito "Quindi mi stai dicendo che i vari servizi centrali di protezione testimoni hanno fallito?"
"Sto dicendo che, per quanto non vi siano prove inappuntabili, è plausibile che la Flotta Stellare abbia fallito"
Sarah digitò al d-padd sospirando brevemente
"Erano processi interplanetari cruciali per gli equilibri tra i pianeti della Federazione Unita. La Flotta Stellare era responsabile della loro sicurezza, ma qualcosa è andato storto. Diversi testimoni sono morti in circostanze misteriose, generando forte preoccupazione nell'Intelligence. L'ipotesi di un infiltrato è stata presa in considerazione, ma le indagini interne non hanno dato risultati. Ho esaminato tutti i rapporti accessibili, ma le informazioni rilevanti sono state minime"
Fox inclinò leggermente il capo mentre ascoltava il rapporto di Sarah "In che modo questo può aiutarci a identificare chi ha commesso il crimine?"
"Sapere perché lo hanno fatto ci fornisce un indizio fondamentale. Considerando quelle morti, è evidente che la Flotta Stellare ha fallito nel suo compito cruciale: proteggere i testimoni. Tuttavia, a causa della natura riservata delle informazioni sul cambio di identità, questo fallimento è passato inosservato"
T'Pak incrociò le braccia al petto osservando i colleghi
"Riflettete un momento: queste persone, già costrette a tagliare i ponti con le proprie famiglie per motivi di sicurezza, sono morte in luoghi isolati, lontani dai loro pianeti natali. Nessuno è in grado di collegare i decessi alla loro testimonianza nei processi. E gli unici in possesso di tutte le informazioni necessarie per far luce sull'accaduto si sono limitati a un'indagine interna inconcludente, senza identificare alcun responsabile. Non sorprende, quindi, che qualcuno abbia reagito con rabbia di fronte a tale negligenza: a questo punto, chiunque vi sia dietro, deve aver voluto dimostrare l'incapacità della Flotta Stellare nel gestire le crisi"
Elaina scosse il capo "Non capisco perché, per dimostrare la negligenza di una sezione dell'Intelligence di dieci anni fa, si debba colpire persone innocenti. E poi, se quella negligenza fosse rimasta interna all'Intelligence, chi avrebbe avuto la possibilità e l'interesse a farla saltar fuori ora?"
"Queste sono le domande giuste, dottoressa. Chiunque sia il responsabile, ha voluto dimostrare l'incompetenza della Flotta Stellare nel risolvere una crisi da lui stesso causata e, prevedendo che l'Intelligence avrebbe indagato, ha disseminato indizi per collegare tutto questo ad una tacita denuncia dei misfatti perpetrati dall'Intelligence stessa quasi dieci anni fa"
T'Pak fece un breve sorriso verso la dottoressa "Quando avremo le risposte alle sue domanda, dottoressa, avremo il mandante di questo attacco"
Moses annuì brevemente prima di tornare a prestare tutta la sua attenzione su Sarah "E per quanto concerne i dati sulla localizzazione? Sappiamo da quale pianeta è stata inviata la comunicazione dell'acquirente per l'acquisto del microrganismo?"
"Questo è l'aspetto che mi lascia più perplessa. Tutto indica che il soggetto ignoto abbia la sua base proprio su Orione, il che, a mio parere, è del tutto insensato. Di solito si usa un pianeta ponte per depistare le indagini e indirizzare le ricerche verso un sistema stellare lontano dalla propria posizione reale, evitando così di essere scoperti. Qual è il senso di usare come specchietto per le allodole proprio il pianeta in cui ci si nasconde?"
"È insolito, ma ha una sua logica. Abbiamo subito identificato Orione come un pianeta ponte: chiunque fosse giunto alla nostra stessa conclusione avrebbe pensato che il mandante si trovasse ovunque tranne che qui"
Hazyel continuò a soffermare la sua attenzione su Sarah
"Quello che vorrei capire è perché ritieni che questo soggetto abbia una base su questo pianeta. Non potrebbe essere semplicemente transitato per questo settore e aver mandato la comunicazione da Orione?"
"Se si fosse trattato di un'unica comunicazione, la sua ipotesi sarebbe stata la più plausibile. Tuttavia, l'acquisto del microrganismo dal professor Hou Jiashu è solo una delle diverse transazioni avvenute negli ultimi mesi"
Sarah osservò i colleghi prima di tornare ad Hazyel
"Veniamo ora al punto dolente. Non ha acquistato solamente quel microrganismo e, sebbene non possa sapere cosa abbia al momento a disposizione, il rischio di ulteriori attentati è piuttosto alto"
Per alcuni istanti nella sala riunioni calò il silenzio, mentre i presenti elaboravano le ultime parole di Sarah. Fu il primo ufficiale, con la sua pragmatica concretezza, a rompere il silenzio, tornando a rivolgersi al Comandante Mendel: "Possiamo determinare dove si trovi la fantomatica base di questo soggetto?"
"Non esattamente. Posso circoscrivere l'area da cui sono stati inviati i messaggi e individuare una serie di luoghi in cui il soggetto potrebbe essersi recato per inviarli, ma non possono essere più precisa di così"
Sarah fece apparire sullo schermo una mappa di un'area cittadina, andando ad evidenziare quattro edifici
"Tutti i dispositivi di comunicazione che si trovano in questi luoghi sono tra loro collegati da un NAT"
Allo sguardo interrogativo di Moses, Wood prese la parola "Il NAT consente a più dispositivi di condividere un singolo indirizzo IP pubblico. Questo significa che l'indirizzo IP di un messaggio può identificare solo il router utilizzato, non il dispositivo specifico che lo ha inviato"
Fox annuì alle parole dello scienziato "A tale scopo, possiamo predisporre un discreto sistema di allerta. Qualora il cliente dovesse nuovamente accedere a un terminale utilizzando le proprie credenziali, noi saremo immediatamente informati e potremo intervenire. Per garantire l'efficacia del sistema, sarà necessario occultare i dispositivi in prossimità delle aree di comunicazione, in modo che non siano facilmente individuabili"
Hazyel annuì alle parole dei suoi ufficiali prima di focalizzare la sua attenzione sulla cartina "Di che luoghi si tratta? Dall'immagine non riesco a capirlo.."
"Partendo dalla zona più orientale, troviamo una sorta di biblioteca digitale. Si tratta di un edificio dove è possibile noleggiare d-pad contenenti opere letterarie provenienti da numerosi mondi federali, per lo più di genere erotico" la Mendel iniziò a digitare alla consolle "Tuttavia, sono anche disponibili una decina di terminali per consentire ai visitatori di cercare le opere che desiderano noleggiare o inviare comunicazioni"
Moses sembrò molto interessato alle immagini sul monitor "Si tratta indubbiamente di un luogo silenzioso e discreto. Forse varrebbe la pena di dare un'occhiata"
"Sono d'accordo, andranno a darci un'occhiata la Mendel con T'Pak" Hazyel non battè ciglio prima di voltarsi verso Sarah "Il prossimo luogo?"
"A un primo sguardo, il secondo edificio sembrerebbe un semplice pub, ma ho l'impressione che nasconda qualcosa di più" Sarah sospirò osservando lo schermo "Non vi nascondo che l'intero quartiere è rinomato per offrire quel tipo di piaceri che hanno reso Orione famoso. Questo edificio, per quanto possa sembrare innocuo, dubito che si discosti molto da quelli circostanti. Tutto ciò che so è che offrono spettacoli dal vivo, ma non sono riuscita a trovare ulteriori informazioni"
"Se si tratta di un pub, allora è proprio quello che mi serve"
"Molto bene Frank, ma porta con te Fox" Hazyel annuì al suo Primo Ufficiale per poi accennare con il capo verso la Mendel
"Il terzo edificio, con l'aspetto di un ristorante di lusso, offre un'esperienza esclusiva: gustare il dessert nelle stanze superiori, dietro pagamento di una considerevole somma in latinum" la Mendel scosse il capo
"Aggiungiamo un dettaglio non secondario: la maggior parte degli uomini è in dolce compagnia di schiave orioniane, maestre nell'arte di profumare l'ambiente coi feromoni. Le schiave in questione vengono scelte nell'ultimo edificio dell'elenco: una sorta di strip club in cui è possibile trovare avvenenti compagne per la serata"
"Molto bene, Tarev e Wood andranno a cena ed io darò un'occhiata allo strip club"
"Capitano, sconsiglio di andare con il nostro aspetto.." T'Pak fece una smorfia "Dato che abbiamo già attirato attenzioni indesiderate rubando quei dati, sarebbe meglio tenere un profilo basso da qui in avanti"
"Ovviamente. Per questo, il Comandante Mendel organizzerà una copertura adeguata, mentre la dottoressa Tarev si occuperà di trasformarci in veri Orioniani, neutralizzando al contempo l'effetto dei loro feromoni" Hazyel sorrise "Sarà un po' come tornare alla nostra prima missione!"
Il trillo di Cippy attraverso il comunicatore della Mendel fece voltare tutti nella sua direzione, mentre Sarah iniziò a digitare alla consolle "Signore, sembra che i notiziari del pianeta stiano parlando di qualcuno di nostra conoscenza"
=^=Riapriamo l'edizione straordinaria di questo notiziario con una notizia scioccante. Macabra scoperta nei sobborghi della città di Wies, dove è stato rinvenuto il corpo semicarbonizzato di un uomo. La vittima, identificata come Leonard Getzberry, alias Leo Getz, un terrestre noto alle forze dell'ordine per piccoli traffici illeciti, presenta segni di torture. Il corpo di Getzberry, sebbene sia stato dato alle fiamme, mostra evidenti contusioni e mutilazioni, compatibili con pratiche di tortura. Gli inquirenti ipotizzano che l'uomo sia stato vittima di un regolamento di conti tra bande criminali. Le autorità stanno indagando per chiarire le dinamiche dell'omicidio e risalire all'identità dei responsabili=^=
Tutti si ammutolirono sino a che Hazyel non riprese la parola "Signori, per noi la situazione sul pianeta è diventata critica. Vi esorto ad agire con la massima cautela"

Pianeta Orione - Città di Cadel
Quartiere a luci rosse - Biblioteca digitale N'zoth
28/08/2404 - ore 20.30


L'edificio si stagliava contro il cielo plumbeo, una costruzione moderna di vetro e acciaio che sembrava un'astronave pronta al decollo. Entrando, Sarah fu accolta da un silenzio ovattato e da una penombra soffusa, interrotta solo dal debole bagliore dei terminali.
L'insolita biblioteca era, a differenza delle aspettative, uno spazio ampio e luminoso, con soffitti alti e grandi finestre che permettono alla luce naturale di entrare. Le pareti erano rivestite di pannelli interattivi che mostravano copertine di libri, riassunti e recensioni. Al centro della sala c'è un'area dedicata ai d-padd, dove i clienti potevano noleggiare o acquistare i loro dispositivi.
I d-padd erano disponibili in diversi modelli, a seconda delle esigenze e delle preferenze del cliente. Alcuni modelli erano più adatti alla lettura di testi lunghi, altri erano più adatti alla visualizzazione di immagini e video. Tutti i modelli erano dotati di una vasta libreria di contenuti, tra cui romanzi, poesie, saggi e riviste di tutto il mondo.
I clienti potevano cercare i contenuti che desideravano utilizzando la libreria virtuale, che era accessibile da qualsiasi dispositivo connesso alla rete. La libreria virtuale conteneva milioni di titoli, tutti di letteratura erotica.
L'edificio offriva anche una varietà di servizi aggiuntivi, tra cui un'area di lettura dedicata, con poltrone comode e tavoli da lavoro, un caffè che serviva bevande e snack ed un negozio che vendeva strani oggetti del piacere su cui il Comandante Mendel optò volutamente di non indagare oltre.
La scelta della coppia di ufficiali, debitamente camuffati per sembrare due amiche Orioniane in cerca di un passatempo, era stata piuttosto ovvia: per quanto fosse timida, Sarah avrebbe certamente attratto con più facilità l'attenzione di tutti i presenti.
Era minuta e con un fisico forse un po' troppo fanciullesco ma, nonostante tutto, aveva una sua bellezza intrinseca, accentuata ulteriormente da una innocenza che la faceva arrossire molto più delle altre ufficiali donne della squadra.
Nel suo ruolo di civetta, Sarah si avvicinò a uno dei pannelli interattivi, attirata da un titolo che prometteva straordinarie delizie aliene. Lo schermo si illuminò al suo tocco, rivelando l'immagine di una creatura tentacolare.
La Mendel restò per un attimo di perplessa, chiedendosi chi diavolo potrebbe trovare sensuale l'immagine di un polpo che si strusciava su quello che sembrerebbe un..
Un brivido percorse la schiena di Sarah. Non era abituata a quel tipo di contenuti, ma la curiosità era più forte della sua prudenza. Iniziò a sfogliare le pagine virtuali, provando un vago mix di perplessità e ribrezzo.
Mentre era immersa nella lettura, Sarah udì un rumore alle sue spalle. Si voltò di scatto con il cuore in gola. Un uomo alto e robusto, con un targhetta al petto che lo identificava come il bibliotecario, la stava osservando con un sorriso malizioso. Sarah si sentì a disagio, ma cercò di non darlo a vedere.
"Posso aiutarti?" chiese l'uomo con voce roca "Sei alla tua prima esperienza erotica, ragazza? Non preoccuparti, non c'è nulla di male se desideri esplorare la tua sessualità in un luogo assolutamente sicuro"
Sarah scosse la testa, incapace di parlare. L'uomo si avvicinò, il suo sguardo indugiò sul d-pad che Sarah teneva in mano e commentò con un sorriso "Interessante. Se ti piacciono le storie piccanti, devi assolutamente leggere l'odissea erotica di Xantu"
Dal canto suo, T'Pak stava monitorando la situazione da lontano, studiando l'edificio senza farsi notare dal bibliotecario.
Cercava di capire se l'acquirente avrebbe potuto inviare un messaggio da lì e quel posto sembrava effettivamente l'ideale.
Notò diverse persone prendere a noleggio romanzi e, con una certa frequenza, anche dei "giochi erotici", per poi sparire nelle aree riservate, chiudendosi la porta alle spalle.
Era ovvio che chiunque, desiderando masturbarsi, avrebbe preferito un luogo appartato, ma quella privacy poteva essere sfruttata per molti altri scopi: abbandonarsi all'autoerotismo, certo, ma anche intrattenere incontri con più persone o inviare comunicazioni riservate.
Per T'Pak, la difficoltà maggiore fu trovare il modo e il posto giusto per nascondere il dispositivo. La scelta migliore cadde su una delle poltroncine dell'area riservata. Quindi, fingendosi una normale cliente, si appartò e, indisturbata, installò il congegno. Terminato il lavoro, si limitò a un paio di colpetti all'orecchio destro: era il segnale convenuto con la plancia della Raziel per avviare il test del sistema.
=^=Comandante, il dispositivo è in funzione. Ha identificato tutti e trenta i terminali idonei ad inoltrare comunicazioni verso l'esterno. Potete rientrare=^=
T'Pak tornò verso l'entrata, dove Sarah stava cercando di scrollarsi di dosso quello strano bibliotecario che sembrava intenzionato a farle assaporare l'intera sezione di romanzi hentai. L'ufficiale tattico valutò se fosse il caso di lasciare che la situazione degenerasse in un duello rusticano a colpi di d-pad, ma poi, con un sorriso, decise di salvare la collega e dileguarsi.

Pianeta Orione - Città di Cadel
Quartiere a luci rosse - Crooked Brews Pub
28/08/2404 - contemporaneamente


Il Crooked Brews Pub, noto ai più come "Nettare di Orione", era un locale leggendario, famoso per ospitare le ballerine più straordinarie di tutto il pianeta.
Il nome evocava piaceri proibiti e tentazioni esotiche, un richiamo irresistibile per chiunque desiderasse abbandonarsi ai piaceri della carne.
L'edificio, basso e discreto, si mimetizzava tra le ombre del quartiere a luci rosse. Un'insegna luminosa, raffigurante una silhouette femminile stilizzata, si accendeva e spegneva ritmicamente, richiamando l'attenzione dei passanti. Le finestre, oscurate da pesanti tende di velluto rosso, celavano l'interno agli sguardi indiscreti, alimentando la curiosità e il desiderio.
All'ingresso, un buttafuori imponente, con indosso una divisa scura e un'aria minacciosa, selezionava i clienti con occhio esperto, allontanando i curiosi e garantendo la privacy degli ospiti.
Solo chi poteva permettersi di spendere una fortuna in una notte di piaceri proibiti poteva accedere al Nettare di Orione, un luogo dove i sogni proibiti diventavano realtà.
Frank e Lucius, per l'occasione, avevano abbandonato i classici abiti da contrabbandieri per indossare dei completi formali.
Moses, per quanto si sforzasse di non darlo a vedere, si sentiva stranamente rigido, come se quei tessuti di alta qualità lo stessero soffocando. Il suo completo, un esempio di alta sartoria Orioniana, era un'armoniosa combinazione di un blu notte profondo ed inserti di un argento liquido. La giacca, monopetto con un taglio in grado di esaltavare le spalle larghe, si chiudeva con un singolo bottone di ossidiana nera. Sotto, una camicia di seta dello stesso blu profondo, con un colletto che si apriva leggermente, rivelava una sottile catena d'oro bianco. Un piccolo dispositivo di comunicazione, intarsiato in un fermacravatta di ametista, brillava discretamente.
Fox, invece, era stata costretto ad indossare qualcosa di un po' più audace. Il suo abito, un pezzo unico creato da uno dei più rinomati stilisti di Orione, era un'esplosione di colori e texture. La base era un viola intenso, quasi elettrico, realizzato in un materiale sintetico che sembrava cambiare colore a seconda dell'angolazione della luce. Sovrapposto, un intricato mantello di piume iridescenti, proveniente da una rara creatura di Orione, aggiungeva un tocco di drammaticità. Il taglio era asimmetrico, con una manica lunga e l'altra scoperta, adornata da un bracciale di platino finemente lavorato.
"Era proprio necessario un abito tanto ridicolo?"
"A volte, per passare inosservati, è necessario distinguersi dalla massa" Moses osservò il collega per poi riservargli un mezzo sorriso "Uno di noi due doveva mettersi addosso quel capolavoro di piume cangianti e, di certo, non l'avrei mai fatto io"
Nonostante la risposta dell'ufficiale superiore lo avesse lasciato perplesso, l'ingegnere capo dovette ricredersi: il buttafuori li riconobbe immediatamente come persone spudoratamente ricche e li fece passare avanti a tutti.
L'interno del locale era avvolto in un'atmosfera sensuale e misteriosa. Luci soffuse, proiettate da lampade di cristallo, creavano giochi di ombre e riflessi sulle pareti rivestite di specchi.
Moses, mentre con lo sguardo scrutava rapido la sala, fece cenno al collega di andare verso i divanetti, poi si aprì un varco tra la folla, puntando dritto al bancone del bar.
Il bancone, in legno massiccio, era illuminato da una fila di candele profumate. Alle spalle del barista, una serie di nicchie esponevano bottiglie di liquori pregiati e calici di cristallo.
Dietro al piano bar, l'imponente figura del bartender Orioniano dominava la scena. La sua pelle verde brillava sottilmente sotto le luci del locale. Muscoli potenti guizzavano sotto la tunica di lino scuro, mentre le sue mani, grandi e agili, si muovevano con precisione tra bottiglie e bicchieri. Il suo volto, scolpito in tratti decisi, era incorniciato da una criniera di capelli corvini, mentre i suoi occhi vivaci osservavano i clienti con un'intelligenza acuta.
Moses non ebbe dubbi. Se il messaggio era partito da lì, di sicuro non era opera del barista, troppo ligio al suo ruolo di guardiano. Piuttosto, l'anonimato dei divanetti, con la scusa delle ballerine, era il luogo ideale per agire nell'ombra. Questo ovviamente significava una cosa molto chiara, era compito suo creare una distrazione abbastanza credibile da permettere a Fox di agire indisturbato.
L'obiettivo era semplice: creare un diversivo, ma il barista sembrava troppo sveglio per farsi ingannare da un trucco banale. Frank aveva bisogno di qualcosa di più, qualcosa di spettacolare, qualcosa in grado di catalizzare l'attenzione di tutti, barista compreso.
Mentre fingeva di seguire una conversazione tra due avventori, Moses notò un dettaglio che gli diede un'idea. Due uomini, seduti a pochi metri di distanza, sembravano sul punto di venire alle mani. Era perfetto.
Con un movimento rapido e discreto, Frank rovesciò un cocktail dall'insolito colore verde bluastro sul braccio di uno dei due contendenti. La reazione fu immediata: un'esplosione di rabbia, insulti, e il primo pugno che volò con una traiettoria precisa verso il volto del suo aggressore.
Nel giro di pochi secondi, il parapiglia si scatenò. Urla, spinte, bicchieri rotti. Il barista, finalmente distratto dal suo ruolo di osservatore, si precipitò verso la rissa, cercando di riportare l'ordine. Frank, con un sorriso soddisfatto, si allontanò dal bancone. Il suo diversivo aveva funzionato alla perfezione.
Per Fox, quello era il segnale.
Senza esitare, l'ingegnere studiò la zona divani: separata dal resto del locale da paraventi di seta, arredata con divani in pelle e cuscini di velluto. Il palco al centro ospitava ballerine Orioniane, le cui movenze sinuose incantavano gli spettatori. Ma ora, la rissa aveva preso il sopravvento, con tanto di scommesse clandestine.
Dopo qualche attimo di esitazione, optò per un divanetto posto lateralmente al palco e, con un rapido movimento del polso, nascose il dispositivo sotto la seduta dando un paio di colpetti all'orecchio.
=^=Comandante, il dispositivo è attivo. Non ha rilevato alcun terminale fisso idoneo a stabilire comunicazioni con l'esterno. Tuttavia, abbiamo avviato una scansione della rete per identificare eventuali dispositivi mobili presenti all'interno del bar che, sfruttando la connessione alla rete del locale, possano inviare messaggi. Potete rientrare=^=

Pianeta Orione - Città di Cadel
Quartiere a luci rosse - Nyx'ara Zorgon Nights
28/08/2404 - contemporaneamente


Quello strip club non era un edificio che passasse inosservato.
La sua struttura, imponente e futuristica, si ergeva al centro del quartiere a luci rosse di Orione, sfidando le leggi di gravità con le sue linee sinuose e i materiali scintillanti. La facciata principale era un tripudio di schermi olografici che proiettavano immagini caleidoscopiche di ballerine esotiche e simboli misteriosi, creando un atmosfera di seduzione e mistero.
L'ingresso, un arco imponente di metallo lucido, era sorvegliato da due figure robotiche imponenti, i cui occhi rossi saltavano tra i passanti, scrutando ogni volto con fare inquisitorio. Sopra l'ingresso, una scritta al neon in caratteri alieni annunciava il nome del locale: Nyx'ara Zorgon Nights, un richiamo esotico e sensuale.
Sotto, una fila di luci stroboscopiche illuminava la strada, creando un'atmosfera di festa e pericolo. L'edificio era sviluppato su più piani, con terrazze panoramiche che offrivano una vista mozzafiato sulla città di Cadel, un brulicante alveare di luci e ombre. Le finestre, oscurate da vetri polarizzati, nascondevano i segreti che si celavano all'interno, alimentando la curiosità e la fantasia dei visitatori.
Con l'aspetto di un perfetto Orioniano, Hazyel si arrestò, scrutando l'edificio con circospezione. Aveva scelto di recarsi personalmente in quel luogo, in parte perché il resto della squadra era già impegnato in altri edifici della zona a luci rosse, ma soprattutto perché aveva un obiettivo preciso.
Al Nyx'ara Zorgon Nights, santuario di voluttà e sogni proibiti, il confine tra realtà e fantasia si dissolveva, ma il Risiano, immune al fascino del luogo, era lì per tutt'altro: scovare una potenziale informatrice.
Hazyel si avvicinò all'edificio con noncuranza, come se lo frequentasse da sempre. La sua figura, avvolta in un mantello di seta scura, si muoveva con agilità tra la folla variopinta che animava il quartiere a luci rosse. Giunto di fronte l'imponente portone di metallo, non esitò un istante.
La struttura si aprì con un sibilo, invitandolo a varcare la soglia di un mondo a sé stante. Il Nyx'ara Zorgon Nights si rivelò un labirinto di penombre e luci soffuse, un santuario di peccato e desiderio.
L'aria vibrava di musica esotica, un mix di ritmi sensuali e melodie aliene che avvolgevano i sensi. Un profumo inebriante di spezie esotiche e incensi aleggiava nell'aria, mescolandosi al profumo dolce e pungente dei feromoni alieni.
Il bancone del bar, lungo e sinuoso, era un'opera d'arte in vetro e metallo, illuminato da luci soffuse in grado di creare riflessi caleidoscopici.
Bottiglie di liquori alieni, dalle forme bizzarre e dai colori iridescenti, adornavano il retro, mentre barman agili e scattanti preparavano cocktail esotici con movimenti precisi.
Il Capitano valutò per un istante l'idea di avvicinarsi ai barman, ma poi cambiò idea. Quella zona era troppo in vista. Sarebbe stato controproducente tentare di inviare messaggi in mezzo a quella bolgia di persone, con il rischio che qualcuno se ne accorgesse.
Senza contare che le donne migliori non erano a disposizione di chiunque, ma solo dei clienti più selezionati. La scelta più logica era dirigersi senza fretta verso la zona più appartata del locale.
Qui l'arredamento si trasformava, assumendo un'atmosfera più intima e sofisticata. Illuminati dalla luce tremolante di candele, tavoli, in velluto rosso, creavano accoglienti angoli di riservatezza, mentre morbidi divani, in pelle scura, sembravano invitare al relax ed a conversazioni sussurrate.
Un palco rialzato, avvolto in una cortina di fumo e luci stroboscopiche, catturava l'attenzione con le esibizioni di ballerine esotiche.
Le loro movenze sinuose e sensuali, ipnotiche e ammalianti, incantavano gli spettatori, trasportandoli in un mondo di desiderio e fantasia.
Le pareti erano decorate con arazzi di seta, raffiguranti scene di piacere e lussuria, mentre specchi antichi riflettevano le luci e le ombre, creando un'atmosfera di mistero e seduzione.
Guardie del corpo imponenti, con occhi di falco e muscoli d'acciaio, pattugliavano la zona con circospezione, assicurando che l'atmosfera rimanesse sempre piacevole e sicura.
Era fin troppo chiaro che solo coloro che, a una rapida occhiata, erano in grado di dimostrare di possedere una quantità considerevole di latinum, erano i benvenuti e potevano permettersi la "mercanzia" più esclusiva offerta dal locale.
Hazyel spostò lo sguardo verso la pista da ballo, dove le luci scintillanti invitavano gli ospiti a lasciarsi trasportare dal ritmo della musica. Figure sinuose e sensuali si muovevano con grazia e passione, creando un'atmosfera di eccitazione e desiderio. Sguardi languidi, sussurri maliziosi e risate cristalline riempivano l'aria. Il Capitano studiò attentamente la zona, cercando il punto ideale per nascondere il dispositivo. Dopo qualche istante, individuò il posto perfetto.
Vi erano degli angoli nascosti, avvolti in tendaggi di velluto, che offrivano rifugio di intimità e discrezione, dove gli ospiti potevano appartarsi per conversazioni private o incontri fugaci.
In meno di un minuto, il Capitano si appartò, attivò il dispositivo e ne fece verificare il funzionamento. Ma il suo compito non era ancora concluso.
Di nuovo sulla pista, il suo sguardo si focalizzò tra le ballerine, individuando subito le più navigate. Tre Orioniane catturarono la sua attenzione: i loro corpi si muovevano in perfetta sincronia, in una danza ipnotica di sensualità, eleganza e potenza. Il pubblico, rapito da tale armonia, non riusciva a distogliere lo sguardo.
La prima, la più giovane del trio, pur nella sua apparente impulsività, riusciva a sprigionare un'energia e una passione contagiose. I suoi movimenti, rapidi e imprevedibili, evocavano la danza di una fiamma.
Hazyel, tuttavia, scosse il capo: era un'indubbia ballerina, capace di incantare molti, ma non possedeva l'acume di un'osservatrice. Troppo concentrata sulla propria performance, difficilmente avrebbe notato dettagli rilevanti.
La seconda Orioniana, con ogni probabilità la più saggia e navigata del gruppo, si muoveva con lentezza e controllo e la sua danza era un'ode alla grazia e alla dignità. Era come se danzasse al ritmo del vento.
Tuttavia, neanche lei convinse il Capitano. Pur riconoscendo che la donna potesse aver a lungo frequentato i bassifondi, accumulando informazioni potenzialmente pericolose, sembrava rivelare una chiusura mentale che la rendeva impermeabile a qualsiasi stimolo esterno. Dava l'impressione di essere una di quelle persone che, pur avendo occhi e orecchie, sceglievano di non vedere e non sentire, il che la rendeva un'informatrice inaffidabile.
La terza Orioniana, la più misteriosa e affascinante delle tre, si muoveva con una sensualità ipnotica, come se danzasse nell'ombra della notte.
Fu lei a catturare l'attenzione di Hazyel. Bastarono pochi istanti al Capitano per capire la giovane: abbastanza esperta da conoscere sia i bassifondi che i quartieri più esclusivi, ma soprattutto dotata di un'intelligenza acuta e di un'intraprendenza rara, capace di scovare segreti che nessuno avrebbe mai voluto rivelare. Era l'informatrice perfetta.
Con un obiettivo preciso in mente, Hazyel si avvicinò alla donna che aveva scelto.

Pianeta Orione - Città di Cadel
Quartiere a luci rosse - Rihkaf Maetam Restaurant
28/08/2404 - contemporaneamente


La struttura, un'imponente torre di vetro e acciaio, si librava verso il cielo di Orione, con linee aerodinamiche che ricordavano le navi stellari della Flotta. L'esterno era un tripudio di luci cangianti, che proiettavano motivi nebulari sulle pareti, creando un'atmosfera magica e futuristica.
Elaina scese dal velivolo che li aveva appena portati lì sorridendo in modo sbarazzino all'autista e reggendo elegantemente la borsetta tra le mani.
Il suo abito da sera argentato, con un taglio asimmetrico che lasciava scoperta una spalla, valorizzava la sua attuale carnagione verdastra, catturando immediatamente l'attenzione di tutti i passanti. Il tessuto, leggero e impalpabile, sembrava danzare attorno al suo corpo, mentre il suo sguardo, intenso e penetrante, saettava curioso tra la folla.
Poco distante da lei, un uomo alto e distinto, con un'aura di potere e sicurezza che lo circondava, osservava la scena con un sorriso enigmatico. Il suo completo scuro, di un tessuto che sembrava cambiare colore a seconda della luce, fasciava il suo corpo in modo impeccabile.
I due si avvicinarono lentamente, attratti l'uno dall'altra come magneti. Il suo accompagnatore le si avvicinò con un movimento fluido, offrendole galantemente il braccio. Elaina, ovviamente, accettò l'invito con un sorriso malizioso, e insieme si diressero verso l'entrata, pronti ad entrare in azione.
Varcata la soglia, la coppia di ufficiali si trovò in un'ampia sala arredata con gusto squisito. Tavoli di cristallo finemente intarsiati riflettevano la luce soffusa di lampade a forma di costellazioni, mentre comode poltrone in pelle invitavano al relax. Una cascata di fibre ottiche colorate scendeva dal soffitto, creando un effetto pioggia di stelle.
La cucina, a vista attraverso una parete di vetro, era un balletto di chef alieni che preparavano piatti interstellari con ingredienti provenienti da tutta la galassia. Il menù offriva una vasta gamma di prelibatezze, dai classici Vulcaniani alle specialità Andoriane, con un tocco di originalità Orioniana.
Alex, con un gesto da perfetto gentleman, accompagnò la sua compagna al tavolo riservato e le scostò la sedia per agevolarla a sedere.
Elaina, una volta accomodata, fu immediatamente sommersa da un'ondata di emozioni intense ma, nonostante tutto, tra loro similari. La sua empatia, senso che via via stava imparando a sfruttare al massimo, captava ogni vibrazione emotiva, creando un' cacofonia assordante nella sua mente.
Per la Betazoide, le persone presenti nella sala, si distinguevano in due gruppi ben precisi, accomunate tra loro da un comune sentire.
Sebbene tutti apparissero allegri e spensierati, i suoi poteri le davano una rappresentazione della realtà ben diversa: da un lato vi erano gli avventori, che sembravano radianti di una soddisfazione interiore, appagati e sereni, e dall'altro le loro accompagnatrici, che emanavano una rivalità palpabile, pronta a esplodere da un momento all'altro.
La cosa non stupì affatto Elaina: secondo i dati in loro possesso, il Rihkaf Maetam Restaurant attirava una clientela eterogenea, dai diplomatici interstellari ai mercanti spaziali, dagli ufficiali della Flotta Stellare alle celebrità di Orione.
Tutti, almeno ufficialmente, apprezzavano l'atmosfera unica, il servizio impeccabile e la cucina stellare. Ma la verità era che il vero motivo di tanta affluenza risiedeva nella possibilità di affittare quelle suite di lusso, perfette per consumare il "dolce" in tutta discrezione.
Le loro empatie andavano di pari passo con i loro desideri.
Gli uomini appagati e compiaciuti, erano soddisfatti di esibire la propria ricchezza, consapevoli che la loro accompagnatrice fosse solo un ulteriore simbolo del loro status sociale, un orpello per distinguersi dalla massa: la loro empatia rappresentava proprio quella consapevolezza di essere giunti ad un livello tale da poter ostentare la propria posizione, anche attraverso l'esibizione della propria schiava Orioniana.
Tra le donne, l'atmosfera era elettrica, carica di una tensione palpabile. Sotto la superficie di sorrisi e convenevoli, covava una rivalità feroce, pronta a divampare in un istante. Se solo non fossero state costrette a mantenere quell'immagine di compagne compiacenti, si sarebbero azzuffate senza esitazione, in una lotta per la supremazia.
Non che fossero psicopatiche, ma la competizione per accaparrarsi i clienti più facoltosi era spietata.
Essere viste al fianco degli uomini più potenti era un'ambita scalata sociale, un modo per assicurarsi un seguito di spasimanti fedeli e pronti a tutto.
Invidia, gelosia, possessività e rabbia serpeggiavano tra loro, e con una punta di soddisfazione, Elaina notò che quelle attenzioni negative erano concentrate soprattutto su di lei.
In quel ristorante, dove l'arte della discrezione era elevata a sistema, anche il più piccolo gesto sarebbe stato notato. Inviare un messaggio? Impensabile. Tutti, troppo impegnati a spiare i vicini, avrebbero immediatamente individuato chiunque osasse distrarsi. Un uomo che non avesse mostrato la dovuta attenzione alla propria accompagnatrice sarebbe stato visto come una mosca bianca, un'anomalia in un contesto di rigida osservanza sociale.
E, come se il destino avesse voluto dare una dimostrazione pratica, un uomo seduto a un tavolo vicino si avvicinò ad Alex, offrendo una palese valutazione del décolleté di Elaina, senza curarsi minimamente di eventuali occhi indiscreti "L'hai noleggiata per la serata? Sarei interessato a farci un giro anch'io con una bellezza del genere"
"Noleggiarla? Hai idea della lista di attesa che c'è per uscire con una schiava come lei?" Alex scosse la testa allontanando con un gesto della mano le parole dell'altro Orioniano "Certe bellezze, se vuoi godertele, devi per forza acquistarle. Lei è mia, pronta a soddisfare ogni mio desiderio in qualsiasi momento della giornata!"
"Gran bell'acquisto" lo sconosciuto gongolò all'ammiccamento di Elaina prima di aggiungere "Se a letto vale anche solo la metà di quanto è bella, una simile rarità non ha prezzo"
"Puoi giurarci" Alex sorrise in modo complice con l'uomo "Ha delle qualità che vanno oltre l'immaginazione. Non per vantarmi, ma le sue mani sanno fare cose che manderebbero in tilt qualsiasi uomo."
Elaina, nel suo ruolo di schiava Orioniana, si limitò a sorridere ascoltando la conversazione in corso.
Fu allora che percepì un'energia diversa, una presenza che non si trovava all'interno del locale, ma all'esterno. Era un'aspettativa palpabile, carica di un'anticipazione quasi febbrile per qualcosa che sarebbe accaduto di lì a poco.
Si trovavano in un quartiere a luci rosse, dove ogni uomo e donna presente, per ragioni diverse dal lavoro, condivideva una certa dose di aspettativa, spesso legata a doppio filo con un aumento della libido: l'attesa di un incontro, di un piacere, con o senza l'ausilio di una delle tante schiave orioniane disponibili.
Quella empatia era diversa, più intensa, carica di un'intenzione specifica che non aveva nulla a che fare con il sesso.
"Senti qualcosa di particolare?"
Le parole di Alex, sussurrate a malapena, distolsero Elaina dalla sua esplorazione empatica, come un'onda che si infrangeva sulla riva. La traccia, un momento prima così vivida, si perse nella moltitudine di persone che affollavano il quartiere. Elaina, tuttavia, non mostrò alcuna delusione, limitandosi a un semplice sorriso.
"Inizio a detestare quell'espressione, se hai sentito qualcosa devi dirmelo.."
La dottoressa si limitò a chiudere la questione con una risposta netta, pronunciata a bassa voce e camuffata con un sorriso seducente "Non sono una pettegola"
"E chi ti ha accusata.."
Le parole di Wood si fermarono un attimo prima che il cameriere si avvicinasse per prendere le loro ordinazioni. Il discorso fu rapidamente accantonato da entrambi in modo da tornare alla loro missione.
"Desiderate ordinare?"
"Certamente, oggi proveremo la cucina di altri mondi" la voce di Alex era calma e misurata "Io prenderò un piatto di Hasperat e la mia splendida schiava prenderà una zuppa di Plomeek. Ovviamente intendo consumare il nostro dolce in un posto più appartato, prenotatemi una delle migliori stanze a vostra disposizione"
Il cameriere fece un rapido inchino prima di allontanarsi e la coppia di ufficiali iniziò una conversazione frivola, in modo da non attirare l'attenzione, sino al termine della cena.
"Signori, se volete seguirmi vi accompagno alla vostra suite"
Alex, con un gesto galante, offrì il braccio a Elaina e la accompagnò su per le scale, seguendo il cameriere. Mentre saliva, i suoi occhi scrutavano l'ambiente circostante.
I piani superiori ospitavano lussuose suite private, rifugi di intimità dove gli ospiti potevano tanto concludere affari importanti quanto abbandonarsi a piaceri proibiti.
Le porte aperte delle stanze ancora libere rivelavano scorci di letti a gravità zero, schermi olografici capaci di proiettare realtà virtuali su misura per ogni desiderio, e bagni con idromassaggio sonico, un tripudio di comfort all'avanguardia.
"La vostra stanza signori, gradite il servizio in camera?"
"Forse più tardi. In questo momento il dolce che desidero è già a portata di mano"
Lo sguardo lussurioso di Wood fece sogghignare il cameriere che, dopo aver indugiato con gli occhi sulle curve generose di Elaina, chiuse la porta alle loro spalle.
Da quel momento, per i due ufficiali fu un gioco da ragazzi inscenare un teatrino di baci e languidi avvicinamenti sul letto, una messinscena che permise ad Alexander di posizionare ed attivare, con un gesto fulmineo, il dispositivo di sorveglianza occultato dietro la testiera.
Un rapido check di conferma diede loro la certezza che la loro missione si era conclusa.
Stavano ancora fingendo di darsi alla pazza gioia, quando il comunicatore nascosto nell'orecchio si attivò.
=^=La situazione sta precipitando, il Comando di Flotta ha appena diramato un comunicato per l'insorgenza di una serie di epidemie sulla Terra, Vulcano, Andoria e Tellar. Si tratta dei quattro pianeti fondatori della Federazione e, dato che siamo a conoscenza che il soggetto ignoto non si è limitato ad acquistare solo il microrganismo di K7, abbiamo il presentimento che non si tratti di una semplice casualità. Sono in arrivo i dati medici relativi alle varie epidemie, verranno trasferiti ai laboratori medico e scientifico=^=
I due si scambiarono un'occhiata, continuando la messinscena con naturalezza. Ma sotto la superficie di sorrisi e gesti affettuosi, entrambi percepivano l'imminente catastrofe. Le cose stavano precipitando rapidamente, e al momento non si vedeva via d'uscita da quella spirale di follia.
Uno strillo agghiacciante ruppe il silenzio, preannunciando che il peggio doveva ancora arrivare. I due ufficiali, con un balzo, si alzarono dal letto e spalancarono la porta. Il corridoio si stava già popolando di curiosi, ma alla sua estremità, il cameriere e una coppia di clienti, immobili e terrorizzati, sembravano aver assistito a una scena raccapricciante.
Nella stanza aperta, un corpo senza vita giaceva riverso sul pavimento. Anche Elaina, mantenendo il suo ruolo, lanciò uno strillo di terrore nascondendo il volto contro il petto di Alex, ma questo gli servì solo per lanciare uno dei segnali previamente concordato con il resto degli ufficiali.
Tre colpetti all'orecchio, scanditi da brevi attese. Il segnale convenuto: 'prepararsi'. L'analisi della dottoressa era chiara: nessun pericolo immediato, nessun bisogno di aiuto. Ma qualcosa stava succedendo. Era meglio che tutti i membri della Raziel si tenessero pronti.
Ancora sotto shock, il cameriere, incapace di pensare lucidamente, chiese genericamente ai presenti di non entrare e scappò via. Di soppiatto, tutti i curiosi fecero ritorno alle loro stanze: la paura di dover rispondere alle domande della polizia aveva spento ogni curiosità. La coppia priva di stanza se ne andò, non volendo essere coinvolta con eventuali indagini.
Rimasti soli, Elaina e Wood si guardarono intorno rapidamente, senza toccare nulla. Analizzarono la scena con occhio critico, cercando prove. Ma la loro ricerca non diede i risultati sperati.
La dottoressa si focalizzò sul corpo, cercando di cogliere ogni minimo dettaglio senza entrare nella stanza "A meno che non abbiano lasciato delle impronte digitali, dubito che sarà semplice scoprire chi ha portato qui il corpo"
"Non potrebbero averlo ucciso qui?"
"Direi proprio di no. A meno che la vittima non fosse un supereroe in grado di sopportare il dolore di una gamba rotta senza emettere un suono, direi che è impossibile che sia stata uccisa qui" Elaina fece una smorfia pensierosa "E le stanze, di certo, non offrono un buon isolamento acustico, se è vero che abbiamo sentito l'urlo di quella donna in modo nitido, persino con la porta chiusa"
"Potrebbe essere una frattura post mortem.."
"Non posso escluderlo a priori senza spogliare il corpo.." Elaina continuò a guardare in direzione del corpo mantenendo i suoi poteri in allerta per assicurarsi che nessuno si stesse avvicinando "..ma lo trovo poco credibile"
"Certamente non possono essere passati dalla porta principale, trasportando un cadavere sulle spalle. Devono aver utilizzato l'entrata sul retro o le uscite di emergenza" Alex, a differenza della compagna, fece alla vecchia maniera e si guardò cautamente attorno "Causa della morte?"
"La postura di quel corpo non lascia molti dubbi. C'è una frattura del collo che, con buone probabilità, è anche la causa della morte" la dottoressa sospirò per poi osservarsi attorno "Il problema è che questa zona non è coperta da sistemi di videosorveglianza, questo complicherà di molto le indagini"
"Non credo che i loro clienti abituali desiderino essere ripresi in video mentre sono in compagnia delle loro accompagnatrici. Pur non avendo problemi a tradire le mogli, è possibile che queste ultime non gradiscano tale comportamento" Alex sorrise ad Elaina "E poi, ammettiamolo, nessuno desidera vedere immortalate le loro performance e le loro peggiori perversioni!"
"Se dovessi azzardare un'ipotesi, direi che la paura più grande non è tanto quella di essere scoperti, quanto di non essere all'altezza... e di avere la prova video"
Alex spalancò la bocca sorpreso "Tu dici? Sparano a salve?"
"Credo che non sparino affatto" Elaina fece spallucce "Obesità e sedentarietà, abuso di alcol e droghe, malattie cardiache o squilibri ormonali.. sono tutte possibili cause di disfunzione erettile"
"Ok.. lasciamo stare" Alex scosse il capo prima di tornare al problema "Essendo nel quartiere a luci rosse, non troveranno testimoni disposti a parlare. L'unica possibilità è che la scientifica trovi qualche traccia, ma dubito, vista l'ordine impeccabile in cui si trova la stanza. Sono certo che sia il lavoro di professionisti"
"Dobbiamo andarcene subito" Elaina fece cenno ad Alex di allontanarsi "I dipendenti del ristorante e la polizia arriveranno da un momento all'altro e non ho nessuna intenzione di dover dare spiegazioni. Prima di andare, però, rispondi a una domanda: hai osservato attentamente quel corpo? Un terrestre, cosa rara da queste parti. Alto, capelli biondo scuro, fisico muscoloso... non ti ricorda qualcuno?"
Alex osservò il corpo dubbioso per poi guardare Elaina "Stai parlando di me?"
"Credo che Leo Getz abbia fatto i vostri nomi e, in qualche modo, siano riusciti ad arrivare ad una delle vostre identità fittizie. Non so quanto ciò possa essere un ulteriore problema, ma dovremo parlarne con la squadra"
Wood, con un moto di stizza, alzò gli occhi al cielo, borbottando tra sé "Ormai è impossibile che le cose vadano peggio"
Neanche il tempo di finire la frase che un esplosione scosse l'edificio. Elaina, con un'espressione di puro stupore, afferrò il braccio del collega e insieme corsero verso l'esterno.

Pianeta Orione - Città di Cadel
Quartiere a luci rosse - all'esterno del Rihkaf Maetam Restaurant
28/08/2404 - ore 22.15


In mezzo al caos della fuga, le empatie si fecero strada prepotentemente, un'ondata di sensazioni che travolse la Betazoide come un'onda: lo stupore iniziale, la lotta per la sopravvivenza, il terrore che serrava la gola, il panico che annebbiava la mente.
La folla si riversò sulla strada, spinta da un'unica, urgente necessità: fuggire il più lontano possibile dall'epicentro dell'esplosione. In un istante, tutti gli edifici del quartiere si svuotarono, dando vita a un'ondata umana in fuga.
Alex ed Elaina si ritrovarono catapultati in un caos infernale.
La folla, in preda al panico, si muoveva come un'onda impazzita, spingendo e travolgendo chiunque si trovasse sulla sua traiettoria.
L'ufficiale scientifico cercava disperatamente di proteggere la compagna, stringendola a sé e facendosi scudo con il corpo. Ma la marea umana era troppo forte, e ogni tentativo di orientarsi o capire cosa fosse successo si rivelò vano.
A ogni passo, rischiavano di essere travolti, spintonati da individui in preda al terrore che non badavano a chi avevano intorno.
Elaina, con il cuore in gola, lottava con tutte le sue forze. Il panico della folla era un'onda tangibile, un'eco assordante che amplificava a dismisura le sue capacità empatiche.
Ogni emozione, ogni pensiero, ogni sussulto di terrore la colpiva con la violenza di uno schiaffo, minacciando di sopraffarla.
"Alex, non riesco a vedere niente!" urlò Elaina, la voce soffocata dalla confusione.
"Tieni duro, Elaina! Dobbiamo uscire da qui!" rispose Alex, cercando di farsi largo tra la folla.
Ed eccola di nuovo, l'unica voce che stonava in quel coro di panico. Elaina percepì un'empatia strana, calma e appagata in mezzo a tanta confusione. Soddisfazione, un'immensa soddisfazione... ma era difficile capire da dove venisse, con tutta quella gente e quelle emozioni così potenti.
Un attimo di distrazione e tutto cambiò.
Una spinta violenta separò Alex da Elaina, facendola cadere. Elaina tentò di chiamare il compagno, ma la folla era come una marea inarrestabile, che si muoveva impazzita andando a sbattere contro qualsiasi cosa si trovasse sul suo cammino: non aveva tempo per cercarlo, doveva salvarsi o sarebbe stata calpestata.
Proprio quando Elaina stava per perdere le speranze, una mano forte la afferrò per il braccio e la tirò con violenza fuori da quella bolgia: Elaina alzò il capo preoccupata tirando un sospiro di sollievo di fronte allo sguardo di Moses.
"Tutto bene?"
La dottoressa, con un cenno del capo, rispose al Primo Ufficiale. Voltandosi, vide arrivare il resto dell'equipaggio, e tra loro c'era anche Alexander: il suo sguardo, carico di preoccupazione, si trasformò in un sospiro di sollievo nel vedere la compagna incolume.
"Quando avete lanciato il segnale di stare all'erta, abbiamo tutti deciso di monitorare la zona con circospezione.." la voce di Fox risuonava ancora eccitata "Ma di certo non ci saremmo mai aspettati di trovarci così vicini ad una simile esplosione! Qualcuno si è fatto un'idea di quello che è successo?!"
Alex scosse il capo "No, cercavo solo di uscire dalla folla con Elaina. Ogni volta che tentavo di guardarmi attorno venivo colpito da qualcuno!"
"Hanno abbattuto un edificio.." la voce di Hazyel fece voltare tutti nella sua direzione "Non ho prove concrete, ma, a mio parere, qualcuno ha piazzato degli esplosivi alla base dei pilastri maestri. Una volta che questi hanno ceduto, l'intera palazzina è collassata su se stessa. Con alta probabilità era proprio lì che faceva base il soggetto ignoto"
Sarah fece una piccola smorfia "Ma come ha fatto a capire che lo stavamo cercando qui?"
"È plausibile che sia stato informato del furto dei suoi dati da una fonte interna alla compagnia di software. Da lì, il collegamento con questo quartiere sarebbe stato pressoché immediato" T'Pak incrociò le braccia al petto "Ma il punto è, perché infettare altri quattro pianeti?"
"Se quello che voleva dimostrare era l'incompetenza della Flotta Stellare, ha palesemente fallito"
Moses rifletté a voce alta osservando i colleghi
"È vero, il microrganismo ha causato danni ingenti e purtroppo anche delle vittime. Tuttavia, la nostra risposta è stata tempestiva ed efficace. Siamo riusciti a isolare il patogeno in tempi record e abbiamo sviluppato terapie mirate, che si sono rivelate efficaci nella maggior parte dei casi, anche se con alcune limitazioni per specifiche varianti genetiche. Ciò dimostra la nostra capacità di affrontare e risolvere rapidamente questo tipo di emergenze"
"Ed è esattamente il contrario di quanto voleva il nostro soggetto ignoto" Wood sospirò pesantemente "Ed ecco il motivo delle nuove epidemie"
"E quindi, cosa sarebbe questo?" Sarah strinse gli occhi furiosa "L'ennesimo tentativo di metterci tutti in difficoltà al costo di uccidere miliardi di persone?"
"Sì.." Hazyel annuì pensieroso alle parole del capo OPS "Penso che sia appena iniziato il secondo round"