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USS WAYFARER - MISSIONE 14 RSS USS WAYFARER - Missione 14

14.04 "Giallo!"

di Dorian Zsolt Ristea, Pubblicato il 05-09-2016


Camerini Padiglione Reale - Mlibel, Lektus II
30/06/2396, Ore 9.47 - D.S. 73495.66


"Via la Federazione da Lektus! Questo era solo un avvertimento. La prossima volta colpiremo direttamente la Flotta Stellare - e lei Kiron sarà il primo della lista. Avete 8 ore per lasciare il pianeta. Firmato: Movimento per Lektus libera."

Kruvan Trellis finì di leggere il messaggio con voce monocorde, poi sbuffò, appallottolò il biglietto e se lo mise in una delle enormi tasche del suo trenchcoat.

"Meno male che lo avevo già fatto analizzare", mormorò Oritrana.

Kiron e Rumar osservavano la scena, tra il divertito e il preoccupato.
Kiron pensava che il questore investigativo sembrava uscito da un oloromanzo di fiction legale procedurale, di quelli che in antichità, in certe zone della Terra venivano identificati con un colore... ma al momento non ricordava quale fosse.
"Arancione?"

"Cosa ne pensa?", disse il Primo Ufficiale.
Trellis fece una smorfia. "Non ne penso ancora niente", disse il questore. "Troppe cose non quadrano."
"Infatti", disse Oritrana. "Tutto questo non ha senso. Da un lato, l'avvertimento in sé non significa niente."

"Esattamente", rispose Kiron. "A parte il fatto che sono giorni che siamo qui, la nostra presenza sul pianeta è limitata alla partecipazione alla manifestazione culinaria, che terminerà...", disse guardando il minidisplay al polso, "...più o meno tra 18 ore, a seconda della durata della premiazione."
"E la Flotta Stellare in sé non ha presidi permanenti su Lektus II", aggiunse Rumar. "Dal momento che ce ne andremo comunque, perché questa minaccia?"
"E 8 ore... a partire da quando? Dal momento del ritrovamento del biglietto? Da quando l'hanno lasciato qui?... Se così fosse, le otto ore sarebbero già scadute... A proposito, Capitano, dove lo ha trovato?"
"Su quella mensola", disse Kiron, indicando uno dei tavoli all'interno del camerino.

La stanza era del tutto anonima e, come normale per manifestazioni transitorie di qualsiasi genere, l'arredamento era funzionale, essenziale e pronto per essere smantellato facilmente. Due tavoli contro pareti opposte, una postazione di make up (Kiron aveva dovuto
sopprimere un accesso di risa) con seggiola e prodotti vari su un'altra, e un divano di pelle beige a tre posti verso l'ultimo lato.
Non c'erano finestre e l'illuminazione era provvista da una serie di lampade a luce indiretta ai quattro angoli. L'unica concessione al bello e al superfluo era un vaso di fiori su uno dei tavoli. Lo stesso indicato da Kiron.

"Sembra un tentativo dilettantesco di far paura", disse Oritrana. "Si potrebbe pensare a uno scherzo, se non fosse che..."
"...Se non fosse che chiunque abbia lasciato qui il biglietto sa il fatto suo", completò Trellis. Indicò i punti contando sulle dita.
"Il nostro uomo... "
"Ahem", disse Oritrana.
"...o donna", continuo', "prima di tutto era a conoscenza dei suoi movimenti giornalieri, Capitano, e secondo, di quale fosse il suo camerino. Non ci sono nomi sulla porta."
"Terzo", concluse, "e più importante - e per certi versi, preoccupante - questa persona ha accesso a questa parte dei padiglioni, che è ovviamente off limits per il pubblico e provvista di addetti alla sicurezza."

I quali avranno avuto una bella strigliata, pensò Rumar. Lui e Oritrana avevano già richiesto le registrazioni dei sensori e video di sicurezza, ma sapevano che sarebbe stato come cercare un ago in un
pagliaio. Non c'era nessun sensore puntato direttamente nel corridoio dei camerini.

"Viola?" Pensava Kiron. Poi si riscosse.

"I miei movimenti sono pianificati insieme a Melesa il giorno prima e registrati sul suo padd, immagino."

"Più che altro, lui e una truppa di golosi mi accompagna dove devo
andare e quando, e io ci vado..."
penso'.

"Oritrana, parla con Melesa e stabilisci se ci sono copie distribuite o di backup del diario giornaliero del Capitano Kiron", disse Trellis.
"Segnato", disse la giovane, scrivendo sul suo D-padd.

"Rosso. Decisamente rosso..." penso' Kiron. "O forse no."

Rumar si grattò la testa. "Quindi abbiamo un dilettantesco messaggio senza arte né parte, almeno apparente, ma scritto e lasciato da qualcuno che non solo ha accesso a zone ad alto livello di sicurezza, ma è anche pericolosamente vicino o a noi o a chi conosce i nostri movimenti."
"Ed è connesso o a conoscenza di fatti non pubblici", disse Trellis.
"Si fa riferimento a un 'avvertimento', che istintivamente ci porta a pensare all'avvelenamento e conseguente morte dell'assaggiatore di ieri."
"Che non è stato ancora comunicato al pubblico", disse Kiron.
"E non lo sarà ancora per qualche giorno. Certo, potrebbe essere un 'avvertimento' di altro genere, ma non credo", disse Kruvan. "Grazie alla testimonianza e il supporto dell'Ammiraglio Squiretaker, abbiamo gia' una ragionevole certezza che l'assaggiatore in questione sapesse del cianuro e, per permettere comunque lo svolgimento del piano, abbia consciamente ingerito il cibo."

"Il che è un altro grattacapo", disse Oritrana. "A questo punto abbiamo uno pseudo-suicidio - sempre che l'assaggiatore non contasse su un soccorso rapido - e un piano di cui non abbiamo idea, basato su
cibo avvelenato che comunque non sarebbe arrivato alla tavola reale in nessun caso."
"Ho una domanda al proposito, ma forse è più per Melesa che per voi", disse Rumar.
"Ossia?"
"Perché le pietanze vengono passate ad assaggiatori? Se il problema è la sicurezza dei cibi, perché' non farle analizzare dai tricorder?"

Trellis scrollò le spalle. "Benvenuto su Lektus II, Comandante. Terra, del buon cibo e delle tradizioni." Fece un cenno con la mano. "Tutto quello che vede qui e' parte di una tradizione lunga secoli, quando l'analisi chimica via tricorder era solo un sogno da venire da un'altra parte della Galassia. E le tradizioni sono dure a morire."
Oritrana intervenne. "Lektus II è un pianeta pacifico, neutrale e con relazioni diplomatiche con pressoché' tutte le civiltà' in grado di raggiungerci. Non ci sono problemi economici o politici rilevanti. Il Re è benvoluto e il suo programma economico e' noto. Non e' un segreto", disse, "che miriamo a diventare la Risa della culinaria galattica."
"Allo stesso tempo, un attentato e la minaccia di instabilità politica può' minare questo obiettivo", disse Kiron. "Posso assicurarvi il nostro aiuto e quello della Federazione. Da dove cominciamo?"
"Da quello che sappiamo, o meglio, da quello che non sappiamo. Al proposito", disse Trellis consultando il suo D-padd - piuttosto malandato, notò Kiron - che aveva appena lampeggiato, "ho i risultati dell'autopsia dell'assaggiatore. Cianuro, come gia' previsto anche dall'Ammiraglio Squiretaker. Donna notevole."
"Già", disse asciutto Kiron. Soprattutto nel cercare guai, penso'.
"E anche... oh", disse Trellis.
"Qualcosa di interessante?" fece Oritrana.
Kruvan digito' alcune sequenze sul D-padd. Kiron e Rumar si avvicinarono, incuriositi.

"Verde? Hmmm."

"Dipende dai punti di vista. Il nostro fu-assaggiatore, al secolo Ruwan Ohanian, ci porta più sorprese di quello che pensassimo."
"Assaggiatore di professione?", chiese Krell.
Oritrana scosse il capo. "No. Il ruolo di assaggiatore delle pietanze reali è sorteggiato annualmente fra tutti i cittadini di Mlibel. Ogni cittadino può rifiutare la chiamata, ma raramente accade. Il ruolo è considerato un grande onore e occasione di vanto."
"Per non parlare delle leccornie che si gustano", mormorò Krell.
"Prego?"
"Niente."
"Cosa ci può dire del signor Ohanian, questore?", chiese Kiron.

Trellis stava ancora consultando il D-padd, stringendo gli occhi. Gli mancavano solo un paio di dispositivi oculari correttivi, pensò Kiron.

"Marrone?"

"Hmmm. Ruwan Ohanian è - o è stato - un cittadino esemplare. Niente multe, problemi con la legge o note di sorta negli ultimi cinque anni."
"E la sorpresa quale sarebbe?"
"Prima di cinque anni fa, Ruwan Ohanian non esisteva. Non ci sono sue tracce da nessuna parte, in nessun sistema ne' archivio."

"Giallo!"