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USS TOKUGAWA - MISSIONE 07 RSS USS TOKUGAWA - Missione 07

07.06 "Dio si chiama Abraxas"

di Demian "Dem" Hesse, Pubblicato il 20-09-2016

Abraxas - Villaggio Tiuni - 27 Maggio 2396, ore 11:10


Dopo un brevissimo momento di incertezza dovuto alla scena quasi apocalittica che la squadra di sbarco si trovò dinanzi, la Alluso ed i suoi uomini iniziarono i rilevamenti. Aria, atmosfera, polvere, piccole pozze d'acqua, tutto veniva passato al tricorder ed analizzato.
"Queste rilevazioni fatte con un semplice tricorder non ci aiuteranno molto... io non sono ancora riuscito a rilevare nulla..." furono le parole di Tenas alla Alluso, preoccupato per la situazione surreale in cui si trovavano.
"Già...ho paura che lei abbia ragione Tenente. Dovremo mandare tutto alla Tokugawa per delle analisi più accurate, perché, a dirla tutta, a me sembra tutto nella norma." La voce della Alluso andava lentamente affievolendosi, un misto di preoccupazione e incertezza le piombò addosso tutto ad un tratto. Non ne conosceva il motivo ma era molto probabile dipendesse dal fatto che sia lei che la sua squadra non ci stavano capendo nulla: nessuna emissione di energia fuori scala, su nessuna frequenza...
Ad un tratto Tenas fece segno alla Alluso di raggiungerlo poco più in là, Francesca sperava che il suo uomo avesse trovato qualcosa, invece questo con voce bassa le disse: "Comandante, non vogliamo prendere in considerazione la possibilità che Keheller non ci stia dicendo esattamente tutta la verità? Insomma...questo villaggio effettivamente è abbandonato da mesi e..."
La Alluso non lo fece neanche terminare "Tenente Tenas, gli abraxiani sono nostri alleati, anche se non fanno ancora parte della Federazione non abbiamo nessuna prova che ci possa portare a dubitare di loro" rispose l'umana con un tono leggermente infastidito dalle parole del suo uomo e si allontanò da lui, tricorder in mano, anche se in cuor suo anche lei stava covando lo stesso dubbio.
"In ogni caso, teniamo a mente anche questa possibilità - gli aggiunse quindi voltandosi verso di lui dopo pochi passi - finché non troveremo nulla, non possiamo sottovalutare nessuna ipotesi..."
"Tenente - disse poi rivolgendosi ad un secondo ufficiale della sua squadra - quando avremo sufficienti dati, inizi ad inviare tutto al Comandante Carpenter."
Keheller era rimasto in disparte mentre gli ufficiali della flotta facevano il loro lavoro. Era seduto ad una panchina a bordo della strada, panchina che oramai era arrugginita. Gli occhi pieni di rassegnazione e la coda bassa, fissava un punto fisso dall'altro lato della via e pensava a come il suo popolo fosse arrivato a quel punto di non ritorno. Sapeva benissimo che un uomo del suo rango non poteva abbandonarsi alla rassegnazione, ma non poteva fare altro in quel momento e poco alla volta dovette cedere ai suoi pensieri di sconforto. Pensava anche alla povera moglie del Governatore Ray, donna che aveva conosciuto qualche anno prima in occasione della festa del raccolto e con cui aveva stretto una buona amicizia: la povera Marta si trovava tra le braccia del dio Mesti o al cospetto di Lucif nel regno dei dannati? Questo pensiero gli faceva paura... pensava alla sua di famiglia, sarebbe stato in grado di proteggerla? O non avrebbe potuto fare nulla?
"Marta, ma dove sarai finita?" sussurrò tra sé il Capitano abraxiano, poi fece un profondo sospiro, si battè le mani sulle ginocchia e decise di alzarsi per andare a controllare quello che i suoi uomini stavano facendo.
La Alluso, che in quel momento si trovava poco distante da Keheller, non poté non notare la stranezza del nome della donna, un nome sicuramente Terrestre, ma decise di chiedergli spiegazioni più tardi.

USS Tokugawa - Ufficio del Capitano - 27 Maggio 2396, ore 19:30


Il Capitano Hesse si era ritirato nel suo studio da diverso tempo. C'era qualcosa che non lo convinceva fino in fondo in quella faccenda... Quello che gli dava da pensare non era tanto il fatto che i suoi uomini non fossero ancora riusciti a capire cosa stesse succedendo su Abraxas anche a fronte delle diverse ore di lavoro pressoché inconcludenti passate fino a quel momento. Demian aveva una forte sensazione di aver già sentito il termine Abraxas e non perché prima di quella missione conoscesse già quel pianeta, anzi, non aveva mai letto neanche i rapporti di primo contatto...
Ad alimentare i suoi pensieri, c'era stato poi un dettaglio avuto dalla Alluso poche ore prima. Il Comandante si era messa in contatto con la Tokugawa per mandare tutte le analisi svolte fino a quel momento alla sezione scientifica in modo che Carpenter le potesse analizzare meglio, riferendo un dettaglio che lo aveva lasciato scosso.
Hesse era alle prese con le sue ricerche quando il Primo Ufficiale bussò alla porta del suo studio.
"Dem, - disse l'andoriana appena richiusa la porta dietro di sé - non esci da qui da ore..."
"Sì, ma me ne sono reso conto solo adesso...ero assorto in delle ricerche" rispose l'umano sgranchendosi le braccia
"Ci sono novità?" chiese poi alla donna che nel frattempo si era accomodata alla poltrona di fronte alla sua.
"Ancora nulla. Carpenter e tutta la sua squadra stanno lavorando senza pausa da ore. Si rilevano picchi di energia da coordinate randomiche e con frequenze sempre diverse e comunque mai compatibili con quelle di teletrasporto conosciute. Gli uomini sono ad un punto morto. Anche le analisi che la squadra di sbarco ci ha mandato non ci sono state molto d'aiuto fino a questo punto."
Ci fu un attimo di silenzio. Poi il Primo Ufficiale chiese al suo Capitano l'oggetto della sua ricerca.
"Hai saputo che la moglie del Governatore Ray ha un nome Terrestre?"
"Sì, me l'ha riferito la Alluso nel suo primo rapporto questo pomeriggio. Strano in effetti... ma vai avanti" Il viso della andoriana si era fatto serio anche se non poteva celare una certa scintilla di curiosità negli occhi.
Demian assecondò con un movimento del capo la curiosità del suo numero uno e riprese:
"Vedi, da quando è iniziata la missione che il nome del pianeta, Abraxas per l'appunto, mi rimbomba nella mente come se ci fosse un lontano ricordo sepolto nella memoria da tanto tempo. Non so quale sia stato il collegamento che inconsciamente ho fatto appena ho sentito del nome terrestre della governatrice, ma mi sono ricordato che il termine Abraxas l'avevo già sentito quando ero piccolo. Mio nonno mi raccontava sempre storie di un passato lontano, storie inventate o prese da antiche mitologie, storie di guerre o di gente costretta per l'eternità a subire pene tremende... insomma ho cercato approfonditamente nell'archivio storico della Flotta in una sezione che neanche conoscevo e ho trovato questa citazione:"
A queste parole Hesse passò un dpad al suo Primo Ufficiale, Margret lo prese e lesse ad alta voce:

"L'uccello lotta per uscire fuori dal suo guscio
l'uovo rappresenta il mondo
chi vuole rinascere deve distruggere il vecchio mondo precedente.
L'uccello vola alto in direzione della divinità... Dio si chiama Abraxas"

Margret lesse e rilesse quella frase più di una volta, le antenne fisse sulla fronte come le succedeva sempre quando si concentrava su qualcosa:
"Ma che diavolo significa?" chiese perplessa.

Abraxas - Tenuta del Capitano Keheller - 27 Maggio 2396, Contemporaneamente


Dopo tutto un pomeriggio di lavoro, la Alluso aveva ceduto all'invito del Capitano Keheller.
Il Capo della Sicurezza della Tokugawa sarebbe dovuta tornare a bordo della sua nave quella sera per fare rapporto di quanto trovato ai suoi superiori. Purtroppo, visto che non c'era molto da riportare e viste le insistenze dell'abraxiano affinché lei e la sua squadra rimanessero là sul pianeta ospiti di una sua tenuta poco distante, aveva deciso di rimanere. La squadra si sarebbe riposata e avrebbe mangiato del vero cibo e lei avrebbe avuto anche le ore notturne per cercare dettagli che potessero essere rilevanti per la missione.
La tenuta del Capitano consisteva di una casa in campagna a pochi chilometri di distanza dal villaggio Tiuni. Una casa modesta ma ben curata. Ci aveva vissuto per anni insieme alla famiglia, ultimamente però li aveva fatti trasferire tutti in un posto secondo lui più sicuro, ma quelle mura risultavano comunque confortevoli ed accoglienti: si trattava di sole tre stanze al piano di sotto ed altre tre stanze da letto al piano di sopra. Giù la cucina era molto grande e luminosa e fungeva anche da sala da pranzo. Poi c'era un piccolo bagno ed una stanza dispensa ancora abbastanza colma di cibo.
L'atmosfera tra gli uomini era buona, il Capitano Keheller ed i suoi uomini si erano ripresi dallo sconforto in cui erano caduti quel pomeriggio. Solo un giovane ufficiale sembrava un po' nervoso e Keheller gli aveva dato il compito di preparare qualcosa da mangiare proprio per tenerlo impegnato e farlo distrarre dalla sua ansia.
All'improvviso, quando finalmente tutti avevano abbassato la guardia, dalla dispensa partì un urlo di terrore. Senza dubbio era il sottotenente Kers che era andato là per prendere una radice da far assaggiare a Tenas, con cui aveva intrapreso una bella conversazione sui piaceri della tavola. Tutti si precipitarono nella stanza e tutti rimasero con gli occhi sgranati ed i muscoli impietriti. Quella stanza era divisa in due da una linea netta: da una parte c'era la stanza che poco prima avevano visitato tutti dall'altra parte c'era sempre la cambusa della tenuta di Keheller, ma in uno scenario post apocalittico. I pavimenti lerci come se non fossero stati lavati da anni, spaccati per la maggior parte. Ragnatele al muro, una lampadina emetteva una luce intermittente, un'altra era appena esplosa in mille pezzettini di vetro. Un animale, molto simile ad un topo, giaceva senza vita e secco come un chiodo.
La Alluso lasciò cadere per terra il bicchiere che aveva ancora in mano.
"Kers... Kers è scomparso... sotto i nostri occhi..." aggiunse Tenas con un filo di voce.