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USS TOKUGAWA - MISSIONE 07 RSS USS TOKUGAWA - Missione 07

07.10 "Fantasmi"

di Demian "Dem" Hesse, Pubblicato il 07-12-2016

Flashback - USS Tokugawa - Plancia - 27 Maggio 2396 - ore 19:38


Quando quella strana tempesta lasciò la Plancia della USS Tokugawa, nessuno aveva ancora capito cosa fosse successo. Tutti gli ufficiali erano impegnati a pulirsi gli occhi e il viso dalla sabbia che gli impediva di respirare e di vedere chiaramente quello che fosse successo.
Le prime parole che si sentirono furono quelle del Capitano che chiedeva rapporto:
"State tutti bene?" chiese quest'ultimo ai suoi ufficiali
"Sì Capitano! - rispose prontamente Margret ancora seduta sulla poltrona affianco alla sua - ma che diavolo è successo? Da dov'è arrivata questa sabbia?"
Hesse però ignorò completamente le parole della andoriana: si alzò dalla poltrona del Comando e si guardò intorno esterrefatto.
Margret fece lo stesso.
"Dove diavolo è finito il Tenente Carpenter? Fino a due secondi fa mi stava facendo rapporto..."
"Capitano sono qua, sto ancora rilevando una traccia di energia, ma è quasi completamente scomparsa. Parlerò con Hair per capire meglio cosa sia successo."
"...e Margret, dov'è? Andata anche lei..." Hesse quasi bisbigliò con un filo di voce. Inutile continuare a chiedere dove fossero finiti i suoi ufficiali, era oramai evidente che fossero scomparsi insieme a tutti quanti gli altri...
"Capitano sono qua!" Gridò Carpenter ancora più forte sperando di essere udito dal Terrestre in comando, ma, anche quella volta, fu ignorato ed ebbe la strana impressione di essere diventato trasparente.
"Tenente Carpenter, lasci perdere, noi siamo qui in plancia ma il Capitano non può vederci. Saremo finiti in una dimensione parallela, dietro uno specchio, o magari siamo morti e le nostre anime continuano a seguire le vicende della Tokugawa per un qualche motivo a noi sconosciuto. Fatto sta che nessuno può vederci o sentirci... per il momento siamo relegati qua." Margret fu la prima a capire cosa fosse successo loro e nel comunicarlo a Carpenter si accorse che anche il Guardiamarina Theroult era lì con loro, considerato che si stava sbracciando nel tentativo di essere notato dal suo Primo Ufficiale...
"Bene, quindi siamo solo noi tre...pare..." disse Carpenter
"E adesso che facciamo?" gridò il giovane guardiamarina visibilmente preoccupato
"Questa è una domanda a cui devo ammettere di non essere preparata a rispondere - ammise il Primo Ufficiale - presumo che come prima cosa dobbiamo cercare di capire come metterci in contatto con gli altri... in un modo o nell'altro dobbiamo fargli sapere che siamo vivi e che siamo qua..."
"Quindi, anche tutti gli scomparsi di Abraxas sono ancora sul pianeta, come noi siamo ancora qua a bordo della nostra nave..." disse Carpenter a voce bassa quasi come se stesse solo pensando tra sé a voce alta...
Margret si voltò verso di lui e gli fece capire che era d'accordo con la sua teoria: "non tiriamo conclusioni affrettate però, e non dimentichiamoci che adesso il nostro primo obiettivo è capire come comunicare con gli altri. In uno dei primi incontri fatti con il governatore Ray, questo ci ha confidato che parecchi dei suoi uomini avrebbero giurato di aver visto i fantasmi delle persone scomparse... quindi questo vuol dire che è possibile comunicare con gli altri. Ed è esattamente quello che proveremo a fare..."

Flashback - Abraxas - 27 maggio 2396, 00.05


"E' scomparso!" esclamò la vulcaniana T'Aven non appena l'ombra andò via da loro.
"Sì - gridò la Alluso parecchio nervosa - ed è scomparso anche Tenas, maledizione!" e scagliò il suo tricorder a terra dalla frustrazione di aver perso un uomo della sua squadra.
"Tenente, sono qua" disse questo da terra con un filo di voce e, con molta fatica, cercò di alzarsi per raccogliere il tricorder che la donna aveva gettato a ma... ma non riusciva ad afferrare quell'oggetto. La sua mano passava letteralmente attraverso tutto quello che cercava di toccare, tranne che al suolo considerato il fatto che per lo meno era riuscito a rimettersi in piedi e a rimanerci senza sprofondarci.
Tenas si rese subito conto di quello che era successo. Era sicuro di non essere morto perché gli faceva davvero male la caviglia e quasi non riusciva a camminare, ma i suoi colleghi non erano più in grado di vederlo... quando la squadra decise di rimettersi in marcia lui prese a seguirla a qualche passo di distanza ragionando su cosa mai potesse fare là, da solo.
Poi capì che forse sarebbe stato meglio per lui tornare alla tenuta dove erano scomparse anche altre persone "l'unione da la forza" gridò con tutto il fiato che aveva in gola nella speranza vana che magari all'ultimo momento qualcuno potesse sentirlo, ma non fu così. Quindi girò i tacchi e tornò indietro.

USS Tokugawa - 27 maggio 2396, 00.15


Demian si era rifugiato nel suo Studio. Aveva bisogno di stare un po da solo: stava perdendo uomini come se nulla fosse, e la sua amica iniziava davvero a mancarle. Era dispiaciuto per non essere riuscito a metterla in salvo, pensava che là a bordo della Tokugawa nessuno potesse correre rischi, ma invece si era sbagliato... era molto affezionato a Margret, non si sarebbe mai perdonato la sua scomparsa.
Inoltre, aveva bisogno di mettere a fuoco tutto quello che stava succedendo... da quando tutto era iniziato la sensazione di aver già letto di quegli eventi continuava a tornargli in mente e adesso era il momento di capirne il motivo, una volta per tutte.
Non aveva nessuna intenzione di fare una indagine scientifica, a quello ci avrebbe pensato Hair, lui voleva solo scovare qualcosa che esisteva nella sua memoria e rimettere insieme i pezzi.
L'uomo era seduto sulla poltrona della scrivania con le gambe accavallate e le mani incrociate davanti a sé quando Margret entrò nella stanza passando tranquillamente attraverso la porta chiusa.
"Mi potrebbe iniziare a piace questa situazione, sai Capitano!" disse quasi ridendo l'andoriana cercando di sdrammatizzare quella situazione.
"Non ti dispiace se mi siedo qua, vero Capitano eyeliner?" disse poi sorridendo ed ammiccando verso Demian e si sedette sprofondando sulla poltrona di fronte a quella del suo amico e superiore. Il sorriso pian piano lasciò il posto ad una espressione più seria poi via via la donna iniziò a sentirsi sempre più triste, le antenne seguivano l'andamento delle sue emozioni, alla fine ce le aveva quasi ritorte negli occhi. Oltre al fatto di non avere la più pallida idea di come fare a tornare nella dimensione normale le faceva anche molto male vedere il suo Capitano ridotto in quello stato. Avrebbe voluto fargli sapere che stava bene ma non aveva nessuna idea di come fare...
Margret rimase tutta la notte in quello studio e mentre Demian sfogliava i suoi libri alla ricerca di nessuno sa bene cosa, lei cercava di toccare e spostare i vari oggetti che si trovavano sulla scrivania: un fermacarte, una fotografia, un dpad, un bicchiere con dell'acqua... ma niente e ad un certo punto si appisolò.
Mentre dormiva le scivolò un anello dal dito e il rumore che ne uscì la svegliò di soprassalto.
Anche Demian interruppe la sua lettura, sicuro di aver sentito un rumore...