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USS TOKUGAWA - MISSIONE 07 RSS USS TOKUGAWA - Missione 07

07.02 "Ancora tu?"

di Margret del Keth R'Haal , Pubblicato il 03-06-2016

Risa - 20 maggio 2396 - ore 12.35


Quella mattina, il sole era quasi più fastidioso del solito.
Vai su Risa, le avevano detto. Ti divertirai, le avevano detto.
Quale posto migliore per passare la breve licenza tra lo sbarco dalla Fox e il nuovo incarico che presto avrebbe dovuto assumere? Nessun posto può essere migliore, le avevano detto.
Certo. Sole, mare, brezza profumata, sabbia bianca, notevoli esemplari maschili e femminili in succinti costumi da bagno e privi di qualsivoglia inibizione. Un paradiso. Certo.
Margret detestava il sole e il concetto stesso di abbronzatura le era assolutamente estraneo. L'acqua salata con una temperatura superiore ai cinque gradi centigradi la faceva sentire come doveva sentirsi la pasta messa a cuocere sul fuoco. La brezza le faceva prudere le antenne. La sabbia, bianca o di qualunque altro colore, le si infilava scomodamente ovunque. In quanto ai notevoli esemplari, l'ultima cosa di cui aveva bisogno era compagnia.
Una splendida vacanza, davvero. Tanto che la tentazione di fare i bagagli e partire sui due piedi era fortissima. Ma, c'era sempre un ma, gliel'avevano consigliata con tanta determinazione, sia i suoi colleghi che la sua famiglia, che in qualche modo l'idea di non riuscire a divertirsi la faceva sentire come se avesse mancato al suo dovere.
Per cui si era imposta di divertirsi. Aveva preso la sua borsa e il suo asciugamano e si era trascinata alle otto in punto, orario di presa servizio, fino alla sua sdraio in spiaggia. Si era fatta aprire l'ombrellone, aveva ordinato un drink rigorosamente analcolico e aveva assunto l'espressione di una che si sta divertendo.
Poi aveva segretamente implorato per l'arrivo di una comunicazione dalla Flotta Stellare. Era stata esaudita solo dopo quattro interminabili ore di attesa.
Un ragazzone risiano e abbronzato le si era avvicinato con fare ammicante. Margret aveva valutato rapidamente se cedere alle sue avances, almeno fino ad un certo punto, sarebbe stato necessario a soddisfare l'idea generale di divertimento che si era imposta, ma misericordiosamente il giovanotto le aveva solo consegnato il padd che ora teneva tra le mani come un hypospray di epinefrina durante una crisi anafilattica.
Margret si raddrizzò sulla sdraio, esibì la richiesta espressione seccata per essere stata interrotta durante la sua vacanza, posò gli occhialoni neri e accese il padd.
I suoi occhi scorsero rapidamente le informazioni, mentre le sue antenne si piegavano in avanti, come a sottolineare la sua incredulità di fronte a quanto stava leggendo.
Avrebbe dovuto presentarsi a rapporto dal suo superiore, a bordo della sua nuova unità, martedì. Il che avrebbe implicato una partenza pressoché immediata.
Ma non era stato questo a stupirla.
Fu il nome del suo ufficiale in comando a lasciarla di stucco. Non tanto il fatto che fosse stato promosso o che l'avesse esplicitamente richiesta, quanto il fatto che non le avesse detto nemmeno una parola. Le aveva consigliato quella vacanza con ampi sorrisi e parole di incoraggiamento, sapendo benissimo che avrebbe potuto evitargliela.
Comandante di vascello o meno, Capitan Eyeliner questa gliel'avrebbe pagata cara.

USS Tokugawa - Alloggio del primo ufficiale - 24 maggio 2396 - ore 10.32


Il suo alloggio a bordo della Tokugawa era piuttosto spazioso, anche per gli standard della Flotta Stellare. Margret finì di sistemare una voluminosa pianta grassa in vaso sullo scaffale della libreria e fece qualche passo indietro per osservare il risultato.
Poi ruotò su sé stessa e si guardò intorno.
Era a bordo solo da poche ore e non aveva ancora incontrato nessuno dello staff di comando. In compenso durante il viaggio aveva dato un'occhiata ai curricula dei colleghi. Ogni volta che leggeva un nome o una voce non poteva fare a meno di paragonare quelle persone con i loro omologhi della Fox. Aveva lavorato a bordo di quella nave per anni e, anche se non l'avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura, i colleghi le mancavano, persino il capitano Royal.
Dall'altra parte il capitano e il primo ufficiale della Tokugawa erano appena stati trasferiti e il personale sicuramente ne sentiva la mancanza, specialmente da un punto di vista personale e umano. Era come se nello staff di comando si fossero venuti a formare due parti contrapposte, ognuna delle quali sentiva l'altra come estranea. E in qualche modo avrebbero dovuto riuscire a integrarsi.
Mentre osservava con occhio critico la sua pianta in vaso, il comunicatore emise un beep.
=^= Hesse a Margret. =^=
"Qui Margret, Capitano.
=^= Se non è troppo impegnata, la vorrei vedere nel mio ufficio. =^=
"Sto arrivando."

USS Tokugawa - Ufficio del capitano - 24 maggio 2396 - ore 10.48


Il tragitto dal suo alloggio all'ufficio del capitano non era particolarmente lungo e Margret lo coprì rapidamente. Camminò impettita per i corridoi, compensando la sua non notevole altezza con occhiate truci all'indirizzo dei membri del personale che incontrava.
Un giovane guardiamarina in verde con quella certa aria da primo imbarco era uscito dall'ascensore senza guardare, apparentemente concentrato su un padd, ed era quasi inciampato nei suoi piedi nel tentativo di non investirla. Nonostante fosse considerevolmente più alto di lei, l'aveva guardata come se gli avesse brandito contro una mannaia da cucina. Era stato così patetico che Margret gli aveva persino sorriso e si era chinata a raccogliere il padd che il giovane aveva fatto cadere.
Da parte sua, era consapevole di attirare non pochi sguardi. Non tanto per la sua presenza o per la faccia cattiva che si sforzava di fare, quando per la sua posizione. L'equipaggio era poco numeroso e le voci si diffondevano in fretta.
Aveva letto alcuni dei rapporti di missione e il precedente capitano era stato molto amato, apparentemente. Lo stesso valeva per il primo ufficiale. Ora il vertice della piramide di comando era stato tagliato e in cima si trovavano seduti due perfetti sconosciuti. Non dubitava che ciascuno avrebbe fatto il suo lavoro ma per la fiducia ci sarebbe voluto un po'. E la curiosità era praticamente inevitabile. Comunque meglio questo di Risa.
Entrò in plancia e il disgraziato incaricato del comando fece subito per alzarsi per lasciarle la poltrona centrale. Lei declinò con un cenno cortese. Gran parte delle teste si erano voltate verso di lei. La Alluso e Carpenter, entrambi alle loro postazioni, la salutarono formalmente.
Per dieci sonori secondi tutti rimasero lì a fermi a fissarsi. Poi Margret decide di prodursi in un secondo poco impegnativo cenno del capo e si defilò lateralmente verso l'ufficio di Hesse. Suonò il campanello e cercò di sembrare una che cerca di far finta di niente. Le sembrava di essere al suo primo giorno di scuola.
Da dentro l'ufficio di Hesse giunse l'invito ad entrare. Margret entrò. Carpenter e la Alluso di scambiarono un'occhiata, poi lui fece spallucce e ognuno tornò al suo lavoro.
Quando il sibilo alle sue spalle le comunicò la chiusura delle porte, Margret sospirò e rilassò le antenne. Poi alzò lo sguardo su Hesse, che le sorrise appoggiandosi allo schienale della poltroncina.
"Aria fredda?" le domandò.
"Sembra casa mia," commentò lei. Poi senza aspettare l'invito si accomodò sulla poltroncina di fronte alla scrivania. "Avresti anche potuto avvertirmi, Dem," gli disse lanciandogli un'occhiataccia.
"Non avrei mai voluto privarti del piacere di una vacanza," replicò lui beffardo.
"Sai che odio il sole."
"Appunto. E comunque volevo testare le acque prima del tuo arrivo," aggiunse lui, tornando un po' più serio. "Sostituire capitano e primo ufficiale in una volta sola è un bel colpo per qualsiasi equipaggio."
"E pensavi che arrivare separatamente avrebbe minimizzato l'impatto?"
Lui fece spallucce. "Un tentativo che non costava nulla. Non so se abbia funzionato. Comunque ho già avuto modo di rompere il ghiaccio."
Margret si guardò intorno per qualche istante confusa. "Quale ghiaccio?" Poi tornò a voltarsi verso di lui. "Ah, è un altro modo di dire, vero?"
Hesse alzò gli occhi al cielo. "Intendevo dire che ho conosciuto lo staff di comando. Mi hanno invitato a cena. Anche se sospetto che il posto fosse per il Capitano Tracey."
Margret sbuffò dal naso, le antenne leggermente protese. "E invece sei arrivato tu, eh?"
Hesse annuì e sorrise. "E' stato un po' freddo all'inizio... ma alla fine ho tirato qualche conclusione interessante."
"Del genere?" chiese lei.
"Credo che sarà un buon equipaggio."