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USS PYTHEAS - MISSIONE 06 RSS USS PYTHEAS - Missione 06

06.04 " Qualcosa si muove "

di Alan Brown, Pubblicato il 28-01-2016

Flashback - San Francisco, Terra - 13 luglio 2278 - ore 8.00


I grattacieli sfrecciavano via da un finestrino all'altro. Il treno a sospensione magnetica correva lunga la monorotaia sopraelevata ad una velocità tale che i palazzi vicini erano una sfumatura continua e si riusciva a seguire con gli occhi solo quelli molto lontani. Il vagone era pieno di gente ma Kelev era riuscito a sedersi comunque, perché il grosso dei pendolari salivano due fermate dopo la sua. Stava ancora pensando all'incidente della Cepheus ed era sempre più convinto che c'erano alcune cose che non quadravano. L'inchiesta non stava conducendo da nessuna parte, aveva contattato un sacco di gente all'interno della Flotta Stellare ma nessuno sapeva nulla o non voleva essere intervistato. Aveva usato anche parole forti, in alcuni articoli, per tentare di smuovere le acque e fare uscire qualche pesciolino allo scoperto, ma era solo riuscito a prendersi una lavata di capo dal suo capo redattore.
La fermata di Civic Center. Ne mancavano ancora un paio alla sua. La metro quasi si svuotò. Il tipo seduto vicino a lui aveva aspettato fino all'ultimo ad alzarsi e poi era corso fuori rischiando di finire intrappolato nelle porte automatiche. Kevel sorrise, capitava spesso anche a lui di essere talmente immerso nei suoi pensieri da perdere la propria fermata. Guardò il posto lasciato vuoto di fianco a lui ancora sovra pensiero e vide che era stato dimenticato un piccolo dpad. Lo prese velocemente e si alzò cercando di vedere se il proprietario si era accorto di averlo perso, ma il treno era già ripartito. Avrebbe potuto scendere alla fermata successiva e tornare indietro. Guardò lo schermo del dpad e vi lesse il proprio nome che lampeggiava ritmicamente.

USS Baffin - Alloggi Comandante Bhreel - 4 dicembre 2395 - ore 22.35


Timeran si svegliò di soprassalto. Ancora con il rumore della metropolitana nella testa. Era stato un sogno piuttosto vivido, le capitavano molto raramente così intensi e ormai era riuscita a capire di cosa si trattava. Non erano sogni: erano ricordi. Un episodio di un precedente ospite del simbionte. Era già il secondo nell'arco di 24 ore ed erano in qualche modo legati alla Cepheus. Richiamò sulla sua console personale tutte le informazioni che c'erano sulla vita di Kevel Bhreell quarto ospite del simbionte Bhreel. Quando la USS Cepheus scomparve fu uno dei giornalisti che più si occupò del caso.
"L'unico che se ne occupò seriamente!"
Timeran fece un balzo sulla sedia dallo spavento. Si girò di scatto ma nella stanza non c'era nessuno.
"Cosa sta succedendo? Io non..."
"Fallo per me Timeran. Per noi."
Timeran guardò di nuovo il dpad e la foto di Kevel che la fissava. Il report continuava descrivendo come Kevel si fosse trovato coinvolto in un incidente che gli costò la vita e di come il simbionte fosse stato unito in urgenza ad un altro ospite.
"Non fu un incidente Timeran!"
"Ho capito." Timeran non aveva altri dubbi. Si sedette per terra e si tranquillizzò. Entrò in comunione con il suo io interiore. Quell'entità a cui era stata affidata e di cui, nello stesso tempo, doveva prendersi cura. Quell'entità amica la prese per mano e la condusse giù, con calma, senza fretta e senza timore. Di fronte a lei si parò una sobria porta a vetri e al di là di questa la figura di un ragazzo con l'espressione determinata ma gentile. Bhreel la invitò ad aprire la porta. Una leggera brezza la investi e confuse i contorni del mondo che la circondava. Mentre la luce scemava in penombra le vennero raccontate delle fiabe, fece nuove amicizie e nuovi amori, subì la prepotenza e l'invidia di alcuni, pianse e sorrise, visse una vita breve ma coraggiosa e onesta. Alla fine di tutto rimase con un triste peso sul cuore. Come la sensazione di quando si perde un amico che avresti voluto conoscere meglio ma non c'è stato il tempo e adesso non ce n'è più. La luce ritornò e Timeran si ritrovò di nuovo nella propria stanza, non più sola.
"Ricordo bene quell'inchiesta, mi fu affidata dall'allora capo redattore J. J. Jameson. All'inizio contattai gli organi ufficiali della Federazione ma in quello che mi dissero c'era qualcosa che non mi convinse e che mi spinse ad indagare più a fondo.
Allora ero giovane e la voglia di verità che avevo era più grande della mia saggezza. Così cercai di mettermi in contatto, in segreto, con ufficiali della federazione che conoscevo bene e scoprii che la Cepheus non fu la sola nave a scomparire. Una delle navi mandate a investigare l'accaduto scomparve anche lei misteriosamente. La USS Bozeman. Nessuno vide più entrambe le navi ."
"Mi sembra di ricordare" continuò Timeran "che fine ha fatto la Bozeman. Fu intrappolata in una distorsione temporale fino a quando non fu salvata dall'Enterprise del capitano Picard. I diari del capitano su quell'accaduto sono tra quelli più incredibili che ho letto."
"Prima che insabbiassero l'inchiesta e mi obbligassero a occuparmi di altro alcuni documenti parlavano di distorsioni temporali causate da possibili aberrazioni degli scudi adattativi." Disse Kevel.

Luogo imprecisato - 4 dicembre 2395 - ore 23.10


"Capitano, questa è la prima volta che trovate una nave della Federazione in questo quadrante. Forse non è una buona idea distruggerla." Intervenne uno dei vulcaniani più anziani.
"Ma non è sicuramente la prima segnalata da queste parti. Anche se in effetti non credo che siano riusciti a padroneggiare la tecnologia che ha portato qui mio padre e quelli del suo equipaggio." Il Capitano Norman parve riflettere per un istante.
"E se fosse stata chiamata da quell'altra di cui ci parlavano i Kazon?" intervenne David.
"Quelle erano minacce senza senso. Dubito che quei barbari senza cervello possano aver chiamato in aiuto qualcuno della Federazione. Sono troppo lontani per loro."
"Però se riuscissimo a scoprire come sono arrivati qui potremmo avere la possibilità di tornare a casa." Continuò l'altro.
"E' questa la nostra casa David. Ci hanno lasciati soli spedendoci dall'altra parte della galassia con un biglietto di sola andata. Non troveremo striscioni di bentornati ad accoglierci."
"Forse ha ragione lei Capitano, ma con la tecnologia di cui siamo venuti in possesso potremmo finalmente avere la nostra vendetta se riuscissimo a tornare indietro."
"Se vuole veramente avere la sua vendetta, Capitano, potrebbe cominciare a capire chi sono i veri responsabili del nostro naufragio."
"Cosa vuoi dire vulcaniano?"
"Ricorda la storia del comandante Briton, il primo ufficiale di suo padre? Lui sapeva quale era la vera natura degli scudi adattativi e della provenienza di quella tecnologia. Era l'unico a saperlo prima della partenza."
"Si, mi ricordo di quella storia. Briton faceva parte di qualche ramo segreto del governo e doveva fare rapporto su tutto ciò che sarebbe successo durante l'uso di quei maledetti scudi. Dubito che sia mai riuscito a comunicare qualcosa a qualcuno."
"Ne dubitiamo tutti Capitano, dopo quello che è succcesso. Sono passati però parecchi anni dalla nostra partenza e magari all'interno della Federazione qualcosa è emerso. Crede veramente che tutti si siano dimenticati della Cepheus e del suo equipaggio? Forse qualcuno si è interessato alla nostra scomparsa. Forse qualcuno è riuscito a scoprire perché una nave e tutto il suo equipaggio è stata usata come cavia per testare l'utilizzo di una tecnologia Borg che nessuno aveva mai visto prima."
"Mi hai convinto Sustak, vediamo cosa dicono della Cepheus gli archivi di quelle navi. David, inizia una procedura di interfaccia al nucleo principale della nave più grande, escludi ogni altro tipo di accesso."
"Sì Capitano, inizio immediatamente ma ci vorrà un po' di tempo i sistemi di sicurezza sono molto avanzati."

USS Baffin - Plancia - 5 dicembre 2395 - ore 10.17


"Capitano, abbiamo perso il controllo della nave. Il computer non risponde. Qualcuno ci ha tolto il controllo."
Enizia si alzò dalla poltrona e controllò le console del timoniere e del tattico: non davano segni di risposta.
"Computer autorizzazione Eniza-4-7-alpha-tango riportare il controllo della nave in plancia."
=^= Codice di autorizzazione riconosciuto. Capitano Enizia del clan Gishna: accesso negato.=^=
"Come accesso negato? Computer, ripeto, autorizzazione Eniza-4-7-alpha-tango riportare il controllo della nave in plancia."
=^= Codice di autorizzazione riconosciuto. Capitano Enizia del clan Gishna: accesso negato.=^=
Anche Volkoff tentava di inserire i codici di autorizzazione che conosceva ma senza successo. Fece un cenno di diniego ad Enizia.
"Capitano Enizia a Sala Macchine: Comandante Brown voi riuscite ad accedere al computer?"
=^= Negativo Capitano. Tutti gli accessi sono stati disabilitati, non riusciamo ad entrare. =^=
"Sembra proprio che chiunque ci abbia portato fino a qui stia venendo allo scoperto." Intervenne Sorin guardando Tynan."

Luogo imprecisato - 5 dicembre 2395 - ore 10.40


"Ecco Capitano, questo è tutto il contenuto degli archivi. Sulla Cepheus poco o nulla."
"Vedi Sustak, si sono dimenticati di noi."
"Capitano, sembra che un membro dell'equipaggio abbia interrogato il computer proprio a riguardo della Cepheus poco prima che lo facessimo noi. Sono richieste ben precise. Forse qualcuno cerca delle risposte come noi."
"Vedo... Forse è giunto il momento di parlare con i nostri ospiti David. Apri un canale di comunicazione con le due navi: facciamo gli onori di casa..."