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USS PYTHEAS - MISSIONE 06 RSS USS PYTHEAS - Missione 06

06.12 " Adesso Basta! "

di Piotr Alexei Volkoff, Pubblicato il 12-09-2016

USS Baffin - Sala riunioni 1 - 05/12/2395, ore 20:30


"Filetto di zeres andoriano con patate terrestri arrosto e salsa di ribes bajoriani. Vi consiglio un vino rosso boliano... è molto spezziato, ma si adatta perfettamente con la carne di zeres!" Appel sorrise soddisfatto per la sua esposizione del piatto. Per quanto amasse il suo lavoro di consigliere, amava di più il buon cibo. Anche quello spazzatura a dire il vero. Per lui mangiare era un piacere a cui non riusciva a dire no... riusciva persino a tenere testa ai tentativi di Volkoff di metterlo a dieta. Se quell'enorme russo era un esperto di combattimento ed infiltrazione, lui era un esperto nel nascondere scorte di cibo.

"Devo dire che vi trattate bene..." commentò il primo ufficiale della Cepheus con un tono disgustato.
"Si tratta di un evento particolare - intervenne Enizia - di solito mangiamo in mensa ufficiali, ma i nostri replicatori danno libero accesso a migliaia di ricette di centinaia di razze."
"Uno dei pregi della Federazione..." si intromise il Capitano Norton con un tono sarcastico "ma d'altra parte è anche un ottimo modo per distrarre la popolazione dai veri problemi. Dai loro il benessere e a nessuno importerà del resto."

Brown sollevò gli occhi al cielo. Quei due erano tanto paranoici da trovare una cospirazione anche in una cena... il fatto era che avevano ragione! Il Capitano Suri e il Tenente Payton dovevano essere ormai entrati all'interno della Cepheus e a breve il piano d'attacco avrebbe preso vita.

USS Cepheus - Celle detentive - 05/12/2395, ore 20:32


Il Capitano della Curie si portò la mascherina al volto e il timoniere della Baffin fece altrettanto attendendo il segnale. Quando la vulcaniana fece un cenno affermitivo con la testa, l'umano liberò il contenuto di una fiala pressurizzata preparata dalla dottoressa Fuentes. Il corridoio fu presto inondato da un gas inodore e invisibile. L'uomo di guardia iniziò a sbadigliare e andò a sedersi su una poltroncina posta davanti alla cella.
Quello di sorvegliare i vulcaniani era sempre stato un incarico noioso. Nessuno si aspettava da quelle vecchie mummie qualsiasi tipo di scherzo. Ormai avevano superato l'età dei colpi di testa... e dopotutto dove sarebbero potuti andare? Per questo il sorvegliante fece buon viso a cattivo gioco e chiuse gli occhi addormentandosi comodamente seduto sulla poltroncina.

Il gas doveva ormai aver esaurito il suo effetto e Suri si limitò ad avvicinarsi alla guardia addormentata e usare un ipospray per aggiungere una dosa di tranquillante maggiore. Payton intanto aveva smontato il pannello di sicurezza della porta e stava collegando alcuni fili fra loro.
"Ci vorrà molto?" chiese la vulcaniana.
"Non sono Brown ma... voilà!" rispose guardando soddisfatto la porta che si apriva con un sibilò.

Suri osservò l'interno della cella. La luce di una singola candela non permetteva di vedere molto, solo i contorni di cinque sagome avvolte nell'oscurità. L'odore era terribile...

"Lunga vita e prosperità..." bisbigliò il Capitano Suri all'oscurità. Come fantasmi i vulcaniani si avvicinarono a loro. Steve ebbe un tuffo al cuore guardando le condizioni di quei patetici esseri. Malnutrizione, malattia, sofferenza... tutti i sintomi di una cattività prolungata erano presenti nei prigionieri. Nonostante fossero vulcaniani, si rese conto che emanavano centinaia di emozioni.
"Come siete riusciti ad arrivare qui?" chiese l'unica femmina del gruppo. Uno degli altri la sorresse quando parve che le sua gambe potessero cedere per le forti emozioni che stava provando.
"Non è il momento di spiegarvi la situazione. Abbiamo un piano per portarvi via da qui e prendere il controllo della nave."
"Pensavamo di dovervi contattare alle 1.00 come concordato..." rispose la vecchia vulcaniana.
"Purtroppo non possiamo essere sicuri delle comunicazioni. Avrebbero potuto intercettarle e ciò avrebbe segnato la vostra fine... fra pochi minuti potremmo agire. Abbiate fiducia."

USS Cepheus - Sala interrogatori - contemporaneamente.


Una vibrazione si diffuse all'interno del braccio bionico di Pierce. Il segnale di Payton finalmente. Il Primo Ufficiale della Curie lanciò un occhiata al gigantesco russo che rispose con un ghigno di soddisfazione.
Volkoff si alzò, si sgranchì il collo facendo scricchiolare le vertebre cervicali e finalmente soddisfatto si diresse verso lo scudo che li seprarava dalle guardie. I due un po' sorpresi ma per niente intimoriti vista la presenza dello scudo di energia, non si preoccuparono nemmeno di sollevare le armi.
Quando Pierce vide il capo della sicurezza della Baffin mettersi in posizione, inviò un segnale al virus creato da Brown. Tutti i sistemi della nave parvero bloccarsi per l'improvviso afflusso milioni di terabite di dati. Sistemi di sicurezza, navigazione, sensori, niente poteva resistere ad un assalto di guerra informatica in piena regola soprattutto una nave vetusta quanto la Cepheus e un equipaggio altrettanto inesperto.
Lo schermo davanti a Volkoff tremolò e si spense come un cerino in mezzo ad un uragano. Il russo allungò le braccia e afferrò i volti degli stupiti carcerieri per poi sbattere le loro teste l'una contro l'altra.
"Pierce a Baffin, tutti i sistemi della Cepheus sono in avaria. Abbiamo circa venti secondi... attivate le squadre di assalto!"
=^=Ricevuto. Squadre Beta e Gamma partite! Squadra Alpha in arrivo sulla vostra posizione. Il Capitano Suri ha fatto ritorno sulla Curie con i prigionieri!=^=

Uno scintilliò segnalò l'arrivo della squadra. Il Comandante Nurell, a capo della squadra alpha, segnalò ai suoi uomini di rendere sicura l'area e consegnò le armi al team che si era offerto come ostaggio.
"Grazie Signor Nurell. Rapporto!"
"Beta ha preso possesso della sala macchine e Gamma ha assaltato l'armeria bloccando i sistemi d'arma. Nessun ferito... siamo pronti per la plancia signore."
"Faccia strada Comandante."

Gli uomini in assetto da combattimento scivolarono lungo i corridoi come se avessero vissuto per anni su quella nave. Pierce e Samak seguivano la squadra Alpha mentre Volkoff chiudeva la fila per proteggere loro le spalle.
L'ingresso in plancia colse tutti di sorpresa. Gli uomini e le donne che si trovavano li, stavano impazzendo per ripristinare i sistemi in avaria.
Nurell e la sua squadra furono rapidi e letali. Stordirono immediatamente gli uomini posti vicino alle sezioni più importanti o chiunque sembrasse portare armi.
"Nessuno si muova!" ordinò Pierce puntando il phaser verso la donna seduta sulla poltrona di comando. "Abbiamo preso possesso della nave... vi prego, arrendetevi senza reagire, questa storia deve finire." Nella voce di Pierce c'era una nota di supplica per quegli uomini che sembravano al limite. Anni di sofferenza, paura, di sopprusi da parte del loro stesso capitano, li avevano resi arrendevoli e sottomessi. Soprattutto ora che i loro uomini della sicurezza erano caduti senza riuscire minimamente a regire.
La donna calva ed emaciata, seduta sulla poltrona di comando, sembrò quasi emettere un sospiro di sollievo. Si alzò senza proferire parola e lasciò il posto all'uomo che, dopotutto, aveva liberato anche loro.

USS Baffin - Sala riunioni 1 - 05/12/2395, ore 20:55


=^=Plancia a Capitano Enizia.=^=
"Parli pure Signor Sorin."
=^=Il Comandante Pierce le comunica che tutto va bene.=^= rispose criptico l'ufficiale scientifico.
"La ringrazio." rispose chiudendo la comunicazione.
"Si era preoccupata per i suoi uomini a bordo della Cepheus Capitano?" domandò Norton con un sorriso sfrontato.
"Era solo un controllo per verificare che gli ostaggi fossero salvi. Come dicono i terrestri: Fidarsi è bene..."
"Non fidarsi è meglio..." terminò per lei il primo ufficiale della nave avversaria.

"Capitano Norton, vorrei offrirle l'occasione per ripensare alla situazione. Sono perfettamente d'accordo con lei che l'equipaggio della Cepheus e lo stesso Comandante Bhreel, meritino una risposta alle viostre domande, ma una missione suicida come quella ideata da lei è troppo rischiosa, oltretutto non ha tenuto conto di una cosa importante..."
Norton bloccò il braccio del suo primo ufficiale prima che se ne uscisse con una delle sue frasi piene di astio "E quale sarebbe questa cosa importante Capitano Enizia?"
"Noi non abbiamo nessuna intenzione di tornare a casa..." affermò l'andoriana suscitando lo stupore dei due. "Vede, noi siamo qui per nostra scelta. La missione del nostro convoglio è appunto esplorare il quadrante delta. Non ci siamo finiti per un errore o altro, sapevamo quello che stavamo facendo!"

"O quasi..." mormorò il Consigliere Appel strappando un sorriso a Brown.

"Voi siete pazzi!" tuonò David afferrando il coltello con cui aveva tagliato la carne.

"Signor David, la prego di evitare azioni delle quali potrebbe poi pentirsi." avvertì lologramma di Suri controllato dall'infermeria dalla dottoressa Fuentes.

"Quindi avete deciso di sacrificare i vostri uomini a bordo della mia nave?" si complimentò Norton con voce glaciale "Mi fa piacere scoprire che i modi della Flotta Stellare non sono cambiati da cento anni a questa parte."

"Non si preoccupi Capitano Norton, i miei uomini sono al sicuro..." il sorriso di Enizia fece spalancare gli occhi ai due.

"Norton a plancia! Rapporto!" ordinò l'uomo attraverso il comunicatore.
=^=Qui plancia, tutto va come deve andare...=^= la voce di Pierce uscì dal comunicatore sulla giacca del folle Capitano.
"Sala Macchine! Squadre di sicurezza!" la voce del Primo ufficiale aveva una nota di panico.
=^=Qui sala macchine, tutti i sistemi disattivati. Nessun ferito...=^=
=^=Qui sicurezza, armi disabilitate e zona occupata.=^= altre voci sconosciute agli uomini della Cepheus ma ben note ad Enizia che sorrise soddisfatta.

"In questi cento anni abbiamo combattuto centinaia di battaglie. Romulani, klingon, il dominio... abbiamo combattuto e abbiamo vinto grazie alla risolutezza e alla preparazione dei nostri uomini. Posso affermare che lei non è all'altezza di combattere con noi ad armi pari. Nonostante sia stato in grado di bloccarci in questo strano spazio senza stelle, ha fatto grandi errori tattici... il primo fra tutti permettere ai miei uomini di salire a bordo. Certo la vostra nave può avere una tecnologia che non riusciamo a capire, ma voi siete comunque esseri umani... se non puoi fermare un'arma puoi sempre bloccare la mano che la impugna."

"Tu stupido pazzo!" urlò David all'indirizzo del suo Capitano. L'odio dell'uomo traspariva dal suo volto. "Ti avevo detto di ucciderli tutti! Ma tu..."

Il Primo Ufficiale non terminò la sua filippica. Con un rapido movimento Norton afferrò il suo coltello e lo piantò nell'orbita oculare del suo sottoposto con un grido di rabbia. Una squadra della sicurezza fece irruzione prima che l'uomo potesse scagliarsi anche sugli altri.

"Portatelo via" sentenziò il Capitano Enizia disgustata.

USS Cepheus - Ponte 9 - 05/12/2395, ore 21:15


"Clarice?" la voce di Zac uscì fioca dal dpad nascosto sotto il cuscino della bambina. La piccola si affrettò a prenderlo e portarselo davanti agli occhi.
"Ciao Zac! Sei riuscito a parlare con i vecchi signori con le orecchie a punta?"
"Si ti ringrazio, adesso sono anche loro amici miei!" il volto olografico di Zac si distese in un caldo sorriso.
"E adessso? Andrai via?" chiese la bambina speventata.
"Stavo pensando di invitarti a conoscere i miei amici e visitare la mia nave... che ne pensi?"
"Mia mamma non vuole che io esco da qui... si spaventa sempre tanto quando io me ne vado in giro per la nave."
"Allora invitiamo anche la mamma... so che adesso è in plancia, sono certa che vorrà fare un giro qui da noi."
"Si!" commentò entusiasta la bambina "Come faccio a venire da te?" chiese lei premendo con la piccola mano sullo schermo del monitor.
"Non così!" rise Zac facendo sorridere anche la piccola. "Un mio amico sta arrivando da te per accompagnarti... spero che non ti dispiaccia se gli ho chiesto di venire a prenderti."
"Se è un amico tuo è anche amico mio!" rispose sicura Clarice.
"Lo riconoscerai subito è un gigante dal cuore gentile... non ti spaventare ti prego, fidati di me."

Un timido bussare alla porta fece girare la piccola. La porta si aprì e un uomo grande quanto una montagna si stagliò sull'ingresso illuminato dalle luci di sicurezza del corridoio.
Volkoff si limitò a sedersi vedendo la paura dipingersi negli occhi della piccola. "Ciao Zac!" salutò all'indirizzo dell'immagine sul dpadd che la bambina teneva stretto al petto.
"Ciao Piotr, questa è Clarice, una mia cara amica. Clarice questo gigante si chiama Piotr, non aver paura di lui."
"Sei brutta..." borbottò il russo all'indirizzo della piccola.
"Anche tu!" rispose questa di rimando dopo un attimo di sopresa.
"Tu di più!" ribattè lui
"No, tu di più!" lo riprese lei facendogli la linguaccia. Volkoff sorrise e la piccola fece altrettanto.

"Vogliamo andare? La mamma ti aspetta sulla mia nave." Clarice fece un cenno di assenso entusiasta con la testa. "Siediti qui che partiamo..." Volkoff le indicò le gambe che teneva incrociate e la piccola vi si sedette senza mai lasciare il pad o la bambola.

"Volkoff a Baffin, due da teletrasportare!"

USS Curie - Plancia - ore 05/12/2395, 21:30


Le porte del turbo ascensore si aprirono e la vulcaniana Neral fece la sua comparsa seduta su una sedia gravitazionale dell'infermeria, ad accompagnarla c'erano altri due vulcaniani e la dottoressa Fuentes. Dopo aver dato le prime cure ai vulcaniani prigionieri Suri aveva chiesto rispettosamente la loro presenza in plancia.
"Neral, abbiamo analizzato i dati delle sfere che ci tengono intrappolati. Ma avremo bisogno del vostro aiuto per disabilitarle. Una squadra è rimasta a bordo della Cepheus per scaricare tutte le informazioni." Suri fu diretta e non chiese nemmeno come la donna si sentisse. Questo parve un po' sollevare l'uomore di Neral, finalmente tornava a sentirsi una vulcaniana.
La donna fece un cenno affermativo "Sappiamo bene come funzionano quelle sfere. Io e i miei compagni abbiamo dovuto contribuire nei calcoli neccessari alla loro costruzione."
Suri fece un gesto di ringraziamento con la testa e indicò la postazione scientifica nella quale il Comandante Boram stava già iniziando ad impostare il lavoro.

"Dottoressa Fuentes, com'è la situazione?" chiese Suri rivolta all'ufficiale medico.
"Abbiamo suddiviso l'equipaggio della Cepheus in due gruppi. Tutti quelli che sembrassero uomini della sicurezza sono stati confinati sulla Baffin, a noi sono rimasti gli altri. Le loro condizioni sono terribili, ma non gravi. Malnutrizione soprattutto... abbiamo riscontrato su molti individui danni provocati da torture. Il Capitano Norton trattava il proprio equipaggio molto peggio di quanto credessimo. Bhreel e Appel avevano ragione a chiederci di intervenire con la forza."
"Vivere per anni in zona di guerra farebbe impazzire chiunque..." confermò Suri. Avrebbe voluto aggiungere 'tranne i vulcaniani', ma aveva visto le condizioni di Neral e non era così sicura di quella affermazione.

"Capitano..." la voce dell'ufficiale scientifico fece voltare la vulcaniana che si avvicinò alla console.
"Mi dica Signor Boram."
"Le sfere che Norton ha usato per bloccarci sono qualcosa di incredibile. Sono in grado di assorbire le energie della nave soprattutto quelle emesse dai campi di curvatura. Più cerchiamo di scappare, più alimentiamo le sfere e rimaniamo bloccati."
"C'è un modo di disattivarle?"
"Purtroppo no. Non possiamo avvicinarci con una navetta perchè più siamo vicini ad una sfera più l'energia viene assorbita. Anche i phaser o i siluri sarebbero inutili, l'assorbimento è così forte che l'energia dell'esplosione di un siluro farebbe diventare le sfere ancora più potenti."
"Alternative?" chiese la vulcaniana riflettendo.
"Chiedere al Capitano Norton i codici di disattivazione oppure... entrare nella sua testa e prenderli. Però i suoi impianti borg creano troppe interferenze per una lettura chiara. Almeno per quanto riguarda me." lo scienziato rabbrividì pensando alla follia che avrebbe potuto trovare all'interno della mente del loro nemico.
"Chiederemo ai nostri consiglieri di fare prima un tentativo per avere quei codici in maniera appropriata. Se non funzionasse penserò io ad eseguire una fusione mentale."

USS Baffin - Celle detentive - 06/12/2395, ore 00:21


Le ore di interrogatorio non sortirono effetti. Bhreel e Appel tentarono di far ragionare Norton senza nessun successo. Il fatto di essere stato abbondatemente superato in astuzia e di essersi reso conto che l'esperienza e la tecnologia a disposizione della Flotta Stellare lo surclassavano, il Capitano Norton si era chiuso in un mutismo dettato dall'odio e dal risentimento.
Appel era seduto davanti a lui mentre la collega era uscita dalla stanza per fare rapporto. Dall'altra parte dello schermo Enizia e Suri osservavano l'uomo con un misto di disgusto e pena.

"Potrebbe essere pericolosa una fusione mentale con una mente così sconvolta?" chiese l'andoriana guardando Suri.
"I rischi ci sono sempre, ma finchè non la eseguo non posso esserne certa." rispose il Capitano della Curie.
"Io torno a suggerire l'utilizzo di metodi alternativi..." borbottò Volkoff che non aveva nascosto la sua disponibilità ad applicare qualche metodo di convincimento che mal si adeguava alla Flotta Stellare. Appoggiato alla parete, nella semi oscurità della stanza, il Comandante Nurell parve d'accordo con il suo sottoposto.
"Lo lasci a noi dieci minuti Capitano, prima di rischiare la fusione mentale" la voce del mezzo vulcaniano era fredda come i suoi occhi.

"Buoni vuoi due..." commentò Enizia senza nemmeno voltarsi "Quando vuole Capitano."

La fusione mentale fu dura. Suri si immerse nei ricordi e nell'odio di Norton. Vide le sue battaglie e le sue sconfitte, la guerra incessante contro le razze che popolavano il quadrante delta. Le vessazioni subite dal suo stesso padre che aveva affogato nell'alcool e nel risentimento la sua incapacità di comandare. Il Capitano della Cepheus era cresciuto così, vittima di sopprusi con la scusa di renderlo più forte e lui aveva fatto altrettanto con il proprio equipaggio, ma non si era reso conto che così facendo li aveva solo spezzati senza nessuna possibilità di ripresa.
Come larve umane l'equipaggio della nave si aggirava per i corridoi giorno dopo giorno. Non c'era più il calore della famiglia che si poteva respirare su qualsiasi nave della flotta stellare. C'erano solo automi.

Quando Suri uscì dalla fusione era disgustata e sfinita. Il dottor Maurian fu veloce a somministrare una dose di tranquillante al Capitano Norton che fu poi trasferito in una cella adeguata alle sue condizioni.

"Avrete molto lavoro da fare con l'equipaggio della Cepheus..." commentò Suri all'indirizzo dei due consiglieri. Appel fece un cenno affermativo con la testa, aveva già parlato con alcuni di loro.
"E' riuscita a trovare i codici delle sfere?" chiese Enizia
"Si, li trasmetto subito in plancia. Dovremmo riuscire a liberarci velocemente."

Il Capitano della Baffin sospirò mentre la tensione le scivolava di dosso.

=^=Codici ricevuti e ritrasmessi, l'energia sta tornando e i sensori riprendono a funzionare! Oddio...=^=
"Signor Thurax che succede!?"

=^=Signore... i Borg... sono qui.=^=