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USS PYTHEAS - MISSIONE 00 RSS USS PYTHEAS - Missione 00

00.01 " Prospettive allettanti "

di Luz Fuentes, Pubblicato il 14-04-2014

San Francisco - Terra - 30/06/2392 - ore 08.15

La baia di San Francisco si stendeva ai loro piedi maestosa ed abbagliante.
Luz Fuentes e suo figlio Raul, cui aveva trasmesso la sua stessa passione per la corsa, stavano rifiatando dopo la corsa di 10 km fatta per raggiungere la sommità della collina che sovrastava la città.
Per Luz era l'ultimo giorno a Terra perchè tra poco più di 20 ore sarebbe salita sulla navetta diretta a bordo della Curie e alla nuova missione che l'attendeva. La donna provava un misto d'eccitazione per quello che l'aspettava e nostalgia per ciò che lasciava e perciò aveva chiesto al Direttore dell'Accademia della Flotta un permesso per suo figlio, così da passare con lui le sue ultime ore a terra.
Spostò lo sguardo dalla baia a suo figlio: era un giovane uomo ancora in formazione, il corpo alto e snello, ancora da ragazzo era sormontato da una bella testa dai tratti tipicamente latini e dai capelli neri come la notte, con l'unica concessione ai tratti paterni di 2 occhi azzurri come il cielo, oggi incredibilmente terso.
Il rapporto che aveva col figlio era fatto d'un affetto smisurato e di una grande complicità e da cui il suo ex marito si era sempre sentito escluso, anche se per Luz era solo una scusa per non occuparsi della sua educazione, a cui lei aveva invece dedicato gran parte della sua vita. Ma l'aveva fatto con estrema soddisfazione ed ora vedendone i risultati sapeva di poter partire serena.
"Mamita io sono pronto, e tu?" e Luz sapeva che Raul non si riferiva solo alla corsa che li attendeva per tornare alla base, ma anche al nuovo percorso di vita che entrambi s'accingevano ad intraprendere.
Lo prese tra le braccia e respirandone il caro profumo che per molto tempo non avrebbe potuto sentire rispose.
"Adesso sì: andiamo!"
"Ah mamita..una cosa: la prossima volta che vieni a trovarmi vedi d'indossare qualcosa di meno aderente. So già che dovrò battermi coi miei compagni d'Accademia per difendere il tuo onore!" disse Raul che aveva notato con un misto d'orgoglio e gelosia, come avevano guardato il corpo tonico e formoso di sua madre, effetivamente poco coperto da quel completo da footing che lui stesso le aveva regalato.
"Se vuoi essere tanto gentile da dirmi cosa dovrò mettere la prossima volta per andare a correre insieme e non farti sentire in imbarazzo, mi adeguerò...e poi speravo d'incontrare quel tuo bel professore di fisica quantistica."
"Per l'amor del cielo mamma!" disse Raul fingendosi scandalizzato.
"Piuttosto prova a battermi se ci riesci!" ribattè Luz partendo di corsa in direzione dell'Accademia.

Deep space 9 - Gancio d'attracco 3
USS Curie - Infermeria - 03/07/2392 - Ore 10:30


Luz era stata tra i primi a salire a bordo della Curie, ancora ormeggiata al pilone d'attracco e con ancora a bordo i tecnici della Base che stavano eseguendo gli ultimi controlli.
Aveva chiesto anche al personale medico di presentarsi in anticipo: dovevano eseguire tutte le visite di routine sull'equipaggio delle 2 navi del progetto Pytheas ed era perciò indispensabile rendere le infermerie operative nel minor tempo possibile.
Si era altresì coordinata col Medico Capo della Baffin in modo da deviare gran parte dell'equipaggio della medesima sulla Curie, per non ingolfare la sua più piccola infermeria. in effetti la Sezione Medica di quest'ultima era una delle più grandi che una nave stellare avesse mai avuto e aveva la strumentazione più all'avanguardia che la Flotta poteva offrire.
Adesso che tutto era pronto, secondo i suoi altissimi standard, aveva dato il via alle visite di chi era già a bordo, tra i quali il Capitano Suri, alla quale aveva dedicato tutta la sua cordialità. Cordialità respinta però dal più tipico atteggiamento vulcaniano del Capitano, essendo riuscita a strapparle solo qualche e qualche No come conversazione.
*M a la missione deve ancora partire, avrò tutto il tempo per cercare un rapporto con lei! * pensò Luz mentre finiva di registrare la cartella del Capitano.
Dopo qualche minuto sentì aprirsi la porta.
"Comandante Pierce a disposizione per la visita. Ciao Luz, sei splendida come sempre!"
Il medico alzò la testa dal suo lavoro.
"Tommy! E tu in anticipo come sempre!" si alzò ed andò ad abbracciare il caro amico.
"E così sei il Primo Ufficiale della Curie." disse Luz staccandosi dall'uomo per guardarlo meglio.
Era qualche anno che non si vedevano, ma Thomas Pierce era ancora meglio di come se lo ricordava e la leggera abbronzatura, dovuta probabilmente ad una recente vacanza, metteva in risalto gli occhi chiari, mentre i lievi spruzzi d'argento tra i capelli color del grano maturo, lo rendevano ancora più affascinante.
Pierce era stato suo paziente dieci anni prima: era stato assimilato dai Borg e per 2 anni aveva fatto parte della Collettività. Era stato poi trovato su di una sfera in avaria ai margini dello spazio federale, insieme a pochi altri superstiti, e portato nella Clinica per espianti Borg che lei dirigeva. Luz aveva eseguito su di lui l'intervento per togliere il nodo corticale e poi, seguendone il decorso postoperatorio, si era trovata legata a lui da un legame che andava oltre al normale rapporto medico-paziente.
Tommy, come amava farsi chiamare dai suoi amici, era affascinante, intelligente ed evidentemente innamorato di lei, per cui la sottoponeva ad una corte discreta, quanto gradita.
Luz ,tuttavia, era sposata in quel periodo, e quando Tommy fu dimesso e le chiese di frequentarsi anche dopo, la donna decise che sarebbe stato troppo pericoloso  e si salutarono, non senza rimpianti, ma tenendosi in contatto almeno da amici, per quello che i loro impegni lo consentivano.
"Forza sdraiati, anche se posso vedere già così che sei in splendida forma."
"Grazie. Raul sta bene?"
"Oh benissimo grazie: sai che adesso è un Cadetto della Flotta?" rispose Luz con lo sguardo radioso come tutte le volte che parlava del figlio.
"Ottima scelta, ma tu come l'hai presa?"
"Io non smetterò mai di preoccuparmi per lui, ma ormai è adulto e so che ha scelto la sua strada responsabilmente: se è quello che vuole, io l'appoggerò sempre!"
"Già e poi è giusto che anche tu ti faccia una vita tua: sei stata una splendida madre e una moglie sin troppo devota verso chi non ti meritava."
"Credo che queste parole dette da te, risultino sin troppo interessate! - rispose Luz continuando la visita - Vedo che hai apportato delle modifiche al tuo impianto oculare: ti ha dato qualche fastidio?"
"No, l'ho solo fatto migliorare: adesso di notte ci vedo meglio di un gatto!" ribatté facendole l'occhiolino.

Luz sorrise e gli porse la mano per aiutarlo ad alzarsi.

"Coraggio ho finito."
"Come: così presto?" rispose l'uomo trattenendo la mano di lei tra le sue.
"Tommy siamo in servizio!"
"Lo so, prima di tutto il lavoro ma mia cara, questo sarà una lunga missione e ho intenzione di trascorrere il mio tempo libero facendo in modo che, quando ti rifarò la domando che ti feci 10 anni fa, stavolta mi dirai di sì!"

La voce dell'infermiera Stuart che annunciava il suo prossimo appuntamento tolse Luz dall'imbarazzo di dover risponder qualsiasi cosa.
"Vedremo Tommy. Adesso lasciami lavorare." disse spingendo scherzosamente l'uomo fuori dall'Infermeria.
"Vado, vado: guarda che anche i Primi Ufficiali hanno il loro bel da fare! E comunque non me ne vado se prima non dici che stasera cenerai con me."
"D'accordo, qualsiasi cosa purché tu ti tolga dai piedi!"
"Infermiera lei è testimone. Arrivederci Dottore. A stasera!" ed uscì con un'enorme sorriso stampato sul volto.
* Non lo ricordavo così insistente, ma la cosa è lusinghiera!*  pensò la donna, mentre faceva accomodare un giovane Tenente della Sicurezza  che non capiva perché mai il Dottore avesse quell'espressione gongolante.