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USS NOVALIS - MISSIONE 15 RSS USS NOVALIS - Missione 15

15.04 "Alla via così"

di Dwalla Thevek, Pubblicato il 04-10-2016


USS Novalis, Ufficio del Capitano
14/07/2395 ore 12:40 - D.S. 72532.95


"E questo è tutto quello che posso dirvi." disse Kuribayashi sporgendosi in avanti e appoggiando i gomiti sulla scrivania

Lo sguardo di Oxila trapelava insoddisfazione, ma sembrava intenzionato a non commentare o contraddire il suo Capitano il consigliere invece lo stava fissando senza far trasparire alcuna emozione.
"Capisco come Coral perda tutte quelle partite a poker. Quando ci si mette, Dwalla è veramente enigmatica." pensò fissando gli occhi in quelli della donna.
"Domande?" aggiunse per riempire il vuoto che si era creato.
"Solo una Capitano..." disse Dwalla in tono neutro "capisco il non dover rischiare nulla, ma sapendo prima certe cose avremmo agito diversamente. Ritengo che tutto questo sia una mancanza di fiducia in me e nel Tenente Oxila."
"Comandante non si tratta di fiducia, ma di preservare un segreto. L'Ammiraglio Valar ha fatto un'eccezione e almeno dieci persone sono venute a conoscenza della loro presenza. E per un'organizzazione che vive di segretezza, quindi sono già dieci persone di troppo. E poi ho la sensazione che il Tenente Comandante Romanov nasconda qualcosa anche a me...e prima che me lo domandi: no, non voglio sapere cosa mi nasconde. Ho ricevuto più di una rassicurazione circa la sua professionalità, lealtà e competenza. Altrimenti mi sarei opposto al suo trasferimento sulla Novalis. A proposito: ha sentito il comandante Moore?"
"Sì, nonostante le sue lamentele mi è sembrato contento" disse Dwalla rilassandosi e facendo sospirare di sollievo Kuribayashi "Il dipartimento tattico della Flotta Stellare è il suo ambiente naturale. Ha qualche ordine specifico sui cadetti che abbiamo a bordo?"
"Ne parli con Nimosit, ho delegato a lui ogni dettaglio. Bene, potete andare."
I due si alzarono. Kuribayashi aveva già preso in mano un D-padd quando Dwalla dalla porta si girò verso la scrivania
"Capitano?
"Sì?"
"Lei può non voler sapere quello che le nasconde. Ma io intendo scoprirlo ugualmente."
Il capitano sorrise
"Allora mi faccia sapere"

USS Novalis, Plancia
14/07/2395 ore 12:49 - D.S. 72532.97


"Cadetto Morein! Non è quella la poltrona a cui dovrebbe aspirare..." disse Dwalla perentoriamente entrando in Plancia seguita da Oxila che andò a fare conoscenza col giovane cadetto seduto al timone.
Il Cadetto balzò in piedi come se la poltrona del Capitano fosse diventata improvvisamente arroventata e riservò uno sguardo confuso al Primo Ufficiale che sedeva alla sua destra.
Nimosit sorrise.
"Comandante Thevek! Finalmente... vedo con piacere che ha avuto tempo di studiare le schede dei giovani cadetti. Comunque in attesa del suo arrivo ho pensato che, sebbene consigliare non sia comandare, la poltrona di comando poteva essere un buon punto di inizio per immedesimarsi e capire." disse Coral con voce allegra "Beh Cadetto Morein, questa è il Tenente Comandante Dwalla Thevek, il consigliere della nave..."
"E' un grande onore poter lavorare con lei comandante, ho letto tutti i suoi libri... Se posso permettermi le foto non rendono giustizia alla sua bellezza." disse il giovane con fare galante
"Ha seguito i corsi del professor Kobhol?" rispose Dwalla senza rispondere agli onori tributati, cosa che spiazzò il cadetto che probabilmente pensava di cavarsela elogiando il suo fascino.
"Ehm...ah! Sì. Dinamiche di scambio verbale nei processi diplomatici.... capisco" sul volto del giovane si aprì un sorriso.
"Credo di essermi perso" confessò Nimosit
"Mi scusi Comandante, ma ho voluto un po' giocare a testare i tempi di risposta del giovane cadetto qui presente, di cui, sì ho avuto modo di studiare la scheda."
"E come se l'è cavata?"
"Per il momento non mi esprimo" rispose Dwalla con un tono ironico che strappò una risata a Nimosit "...tornando a noi, posso portare via dalla Plancia questo giovane?" riprese Dwalla, parlando come se il cadetto non fosse presente.
"Certamente, perché non illustra al cadetto Morein le procedure di valutazione che abbiamo applicato nell'ultimo anno?" propose quindi il Primo Ufficiale
"Senz'altro, venga Cadetto...ah, Comandante?"
"Sì?"
"Sa dov'è il comandante Romanov?"
"In armeria, era occupato con una diagnostica di livello 2 sui sistemi automatici di puntamento dei siluri."
"Grazie! Allora Cadetto, vogliamo andare?"
"Dopo di lei."

USS Novalis, Ponte 5 - Ufficio Principale della Sicurezza
14/07/2395 ore 12:51 - D.S. 72532.97


"È permesso?" chiese Dwalla, entrando nell'Ufficio della sicurezza seguita ad un passo da Morein.
Sev e due giovani cadetti erano impegnati a spostare unità e campi di forza su una simulazione olografica al centro della stanza che al momento stava riproducendo la sezione ingegneria della Novalis. Puntini rossi si riversavano da diverse fratture nello scafo e un inquietante death counter lampeggiava vistosamente.

"Se spostassimo un campo di forza qui, si potrebbe limitare l'accesso alle piastre di controllo del nucleo."
"Ma così facendo si aprirebbe la strada da questa parte e un facile accesso ai sistemi di supporto vitale. Ricorda che in questa simulazione gli assalitori hanno fatto una breccia nello scafo e sono entrati con tute ambientali, quindi una perdita di ossigeno o gravità danneggerebbe più noi che loro." disse Sev animatamente, poi parve finalmente accorgersi di Dwalla e del giovane cadetto che li guardavano incuriositi "Ah, comandante Thevek, scusi, ma stavamo revisionando le procedure di difesa in caso di abbordaggio."
"Come ce la caviamo?"
"Come può vedere dal contatore di vittime, al momento non tanto bene, ma stiamo facendo progressi. Voleva qualcosa?"
"Chiedevo se il cadetto Hugh volesse andare in armeria, considerato che il comandante Romanov si trova lì impegnato in un'analisi sui sistemi di puntamento. E dato che noi eravamo di passaggio..."
Sev rivolse uno sguardo interrogativo a Dwalla e capì istantaneamente dove volesse andare a parare. La consigliera stava cercando solo una scusa per andare in armeria.
"Ha sentito Cadetto Hugh? Le interessa?"
"Senz'altro Comandante!"
"E allora vada... ah...Dwalla?"
La mezzosangue betazoide si girò verso il bajoriano con fare di intesa.
"Ho capito... ti farò sapere"

USS Novalis, Ufficio del Capitano
14/07/2395 ore 13:01 - DS 72532.99


"Ma Ammiraglio, un conto è avere a bordo dei cadetti da addestrare, ben altro conto è quello che mi chiede. Lasciare la Novalis in mano a dei poco più che ragazzini... non sono affatto d'accordo."
=/\= Capitano, questi sono gli ordini e mi aspetto che lei li esegua al meglio. Tra due giorni dovreste essere nel sistema Lasturiano dove incontrerete la USS Kuala Lumpur. Qui Lei ne prenderà il comando, sostituendosi al Comandante Riviera. La simulazione di battaglia è stata studiata dai nostri esperti e le assicurò che sarà molto equilibrata, nonostante il divario tra le navi impegnate =/\= rispose l'Ammiraglio Ford.
=/\= Devo crederle sulla parola, non so quali possibilità abbia una nave di classe Excelsior contro la Novalis =/\=
=/\= Probabilmente si ricrederà quando avrà esaminato le specifiche del sistema stellare. Mi aspetto grandi cose, Capitano. Avete l'opportunità di dimostrare e insegnare a dei ragazzi che non sempre la tecnologia fa la differenza, ma che l'esperienza e la capacità possono colmare il divario. Ci risentiamo tra tre giorni a fine simulazione. Ford chiudo. =/\=
Kuribayashi si alzò dalla sua scrivania e andò verso il replicatore.
"The bianco, 95° con una spruzzata di limone e miele di ciliegio" ordinò.
Nei pochi secondi che il replicatore impiegò per preparare la bevanda, il suo sguardo si posò sul modellino della Novalis. Come avrebbe fatto a lasciare il comando di quella meraviglia a dei ragazzini?
"Speriamo bene..."
Portò la mano al suo commbadge
"Kuribayashi a Nimosit. Comandante può raggiungermi nel mio Ufficio?"

USS Novalis, Armeria
14/07/2395 ore 13:01 - D.S. 72532.99


"Comandante Romanov è un piacere incontrarla finalmente."

Aleksei sollevò lo sguardo dall'analizzatore di modulazione e identificò il portatore di quella bella voce, che lo chiamava, nel tenente comandante Thevek. Era indubbiamente una bella donna, ma qualcosa in lei lo rendeva nervoso. Dopo aver eseguito in passato alcune missioni sotto copertura per l'ammiraglio Powers, quello era un sesto senso.
Non si era mai sentito a sua agio in compagnia delle donne, soprattutto delle belle donne come il comandante Thevek.
"Diffida delle belle donne," gli aveva sempre consigliato Powers "tanto più se sono forti e intelligenti, perché la natura ha dato loro ben tre armi per colpirti." si ripeté.
Alle spalle della donna che era entrata senza tanti complimenti c'erano due giovani cadetti incuriositi e intimoriti allo stesso tempo.
Aleksei li guardò e pensò: "Hanno capito che sta succedendo qualcosa..."

Ormai Thevek era davanti a lui e con un sorriso magnifico e occhi amichevoli aveva proteso la mano verso di lui in segno di saluto.

"Vuole stringermi la mano. È strana per essere una betazoide." pensò Aleksei
"È strano per essere un umano... quanto vuole aspettare prima di stringermi la mano? Rischia di fare una pessima figura anche di fronte ai cadetti. Speravo che la loro presenza lo mettesse in difficoltà e invece è un muro. Devo assolutamente toccarlo e capire cosa gli passa per la testa." pensò Dwalla, mantenendo l'espressione amichevole "Quando mi ha visto, le sue micro-espressioni sono passate subito ad allarme e preoccupazione. Ha paura di me... o di quello che potrei scoprire. Sta quasi stritolando quel tricoder..."
"È un piacere anche per me, comandante." rispose Romanov stringendo la mano di Dwalla
"Lalalalalalalalalalalalalalalalalalalalalalalalalalalala." fu l'unica cosa che Dwalla percepì da quel contatto.

Il comandante si era senza dubbio preparato al loro incontro, e la sua tensione derivava dal non sapere quanto la sua preparazione potesse essere efficace. Rendendosi conto che il suo tentativo diretto era stato deviato, Dwalla invito verso il cadetto Hugh ad avvicinarsi.
"Comandante, questo è il cadetto Hugh della sezione tattica, so che anche lei è da poco a bordo, ma la sua esperienza potrebbe essere senz'altro d'aiuto per questo giovane"
Aleksei abbozzò un sorriso "Venga Cadetto, le faccio vedere le regolazioni dei sistemi di puntamento automatico. Grazie Comandante per aver portato il cadetto"
"Nessun problema... alla prossima comandante... ah, il giovedì sera è serata poker nella mia stanza, lei gioca?"
"Raramente."
"Vedrà che riuscirò a convincerla." rispose Dwalla uscendo dall'armeria insieme al cadetto Morein.
Appena fuori dalla porta Dwalla si rivolse al giovane
"Allora cosa ne pensa?"
"Il comandante è un uomo molto chiuso. Non so dirle altro... Può spiegarmi meglio?"
"Ne so poco più di lei, Cadetto. Ma le prometto che andrò a fondo della cosa."

USS Novalis, Sala Tattica
DT 14/07/2395 ore 14:35 - DS 72533.17


"E questo è quanto." concluse Kuribayashi appoggiandosi allo schienale.

I volti dei cadetti erano elettrizzati, quelli degli ufficiali superiori perplessi. Dopotutto la Flotta chiedeva ai giovani di comandare una nave e ingaggiare una finta battaglia con una nave il cui equipaggio erano ufficiali molto esperti.

"Sembra un'esperienza molto avanzata per dei cadetti. Come intende organizzare la cosa?" chiese Nimosit
"Ci ho pensato molto e considerando che saranno richieste delle valutazioni e che il nucleo a curvatura della Novalis non ammette deviazioni dal continuo monitoraggio, ho pensato che lei, Comandante Nimosit, lei, comandante Thevek e lei, comandante Borodin, resterete a bordo della Novalis, in qualità di osservatori. Comandante Thevek, probabilmente la Flotta vorrà dei report così la inviterei a preparare un modulo di valutazione per questa prova. Può farsi assistere dal Cadetto Hugh, che intanto prenderà confidenza con le procedure e i compiti del consigliere di bordo. Tutti gli altri, me compreso, prenderanno servizio sulla USS Kuala Lumpur per tutto il tempo della simulazione. Oxila il tempo per il rendez-vous?"
"Dovremmo arrivare a destinazione tra 45 ore alla velocità attuale"
"Perfetto. Per il momento usate queste ore per spiegare ai cadetti quali saranno le mansioni richieste nelle loro temporanee posizioni. In libertà."