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USS NOVALIS - MISSIONE 15 RSS USS NOVALIS - Missione 15

15.03 "Manovre evasive"

di Coral Nimosit, Pubblicato il 11-09-2016

USS Novalis, in orbita attorno al pianeta Terra - Plancia
DT 14/07/2395, ore 11:00 - DS 72532.76
Nimosit uscì dal turboascensore ritrovandosi in plancia. Aveva affibbiato i cadetti al buon Sev, per far fare loro un breve tour della nave. Sapeva di non avere molto tempo prima che gli ritornassero tra i piedi, ma c'era una cosa che doveva fare.
Appena lo vide arrivare, Kuz fece per alzarsi dalla poltrona ma il Primo Ufficiale fu più veloce di lei.

"Stai pure." - L'anticipò posandole gentilmente una mano sulla spalla, mentre passava oltre. - "Sono nel mio ufficio se serve."
La giovane annuì, tornando ai suoi tediosi ma necessari compiti di routine sul ponte di comando.
Appena entrato nel suo ufficio Nimosit si avvicinò al replicatore ordinando un caffè lungo ben zuccherato, mentre, con la coda dell'occhio fissò il D-padd sulla scrivania. Non era la prima volta che esaminava quel curriculum, e forse non sarebbe stata nemmeno l'ultima,
rifletté. Si sedette, appoggiando la tazza fumante, prese il D-padd e cancellò dalla schermata principale i curricula dei cadetti appena saliti a bordo. Richiamò, invece, un altro file che si aprì all'istante.

Tenente Comandante Aleksei Romanov.

L'imbarco di Romanov era sicuramente stato del tutto particolare, soprattutto per il pregresso. Ovviamente si riferiva a quanto accaduto solo poche settimane prima su Nike II ai negoziati tra Impero Romulano e Federazione. Kuribayashi aveva messo al corrente il suo numero uno sul ruolo avuto da Romanov nella missione, chiedendogli di non divulgare la cosa al resto dell'equipaggio. E quando il capitano 'chiedeva' era saggio obbedire! Inutile dire che sia Lan sia soprattutto Dwalla si erano rivelati comprensibilmente sospettosi, tuttavia non erano ancora riusciti a collegare gli eventi passati al nuovo arrivato. Un brivido corse lungo la sua schiena al solo pensare quanto insistente sarebbe potuta diventare il consigliere se avesse solo sospettato che il primo ufficiale potesse essere al corrente di informazioni classificate al riguardo! Non avrebbe avuto scampo.

Posò di nuovo gli occhi sul D-padd. Aveva letto e riletto quel cv ormai decine di volte, come anche i rapporti confidenziali dei superiori di Romanov, tutto per cercare di inquadrare l'uomo. E l'ufficiale.

Elusivo.

Era l'aggettivo che meglio descriveva, al momento, il carattere del nuovo arrivato. Non era da intendersi per forza in senso negativo, rifletté. D'altra parte, ammise Nimosit, non era facile immergersi in una realtà così complessa come quella della Novalis, soprattutto provenendo da esperienze come quelle fatte da Romanov in passato.

Tempo.

Probabilmente il tempo avrebbe risolto molte questioni.

=/\= Kuz a Nimosit. =/\=
"Ti ascolto." Rispose toccando il comunicatore.
=/\= I cadetti sono in plancia, signore. =/\=
Dannazione!
"Molto bene, falli aspettare un secondo. Potresti fare un salto qui in ufficio?"
=/\= Arrivo. =/\=

Dopo pochi secondi il trillo alla porta segnaló a Nimosit che Kuz era lì fuori.

"Entra pure."
"Signore." Il Primo Ufficiale attese che la porta si fosse richiusa alle spalle dell'ufficiale scientifico.
"Una domanda secca......hai letto anche tu il curriculum del nuovo ufficiale tattico......che idea ti sei fatta?" - E finì di sorseggiare il suo caffè. - "Confido nel tuo sesto senso femminile." La punzecchiò.

Lei aggrottò la fronte, un po' perché non si aspettava la domanda, un po' perché il suo sesto senso femminile si era già messo in moto.

"Ho pochi dati al momento signore, sembra un tipo a posto comunque forse un po'.......evasivo. Sono convinta che il tempo giochi dalla nostra parte ed impareremo a conoscerci tutti meglio."

Nimosit sorrise. Aveva un gran equipaggio.

"Grazie."
"E.....i cadetti? " Le ricordò lei.
"Ah già......dannazione, sono a corto di manovre evasive!" - borbottò il Primo Ufficiale mentre si alzava, sotto lo sguardo divertito dell'Ufficiale Scientifico. - "Andiamo."

USS Novalis, Plancia
DT 14/07/2395, ore 11:47 - D.S. 72532.85


I cadetti erano tutti lì, sulla parte alta della plancia, con quello sguardo misto tra estasi ed incredulità. Nimosit ne fu quasi divertito. Attraversò il ponte di comando a grandi falcate andando a sistemarsi difronte al piccolo drappello.

"Bene signori, quello che avete davanti è il cervello della nave, il luogo in cui tutte le decisioni, piccole o grandi, vengono prese." - si aspettò quasi di sentire gli ooooh di ammirazione di quel ristretto pubblico. - "Questa è la poltrona di comando, quella più ambita. A proposito, attenzione......scotta!" - I ragazzi sorrisero alla velata battuta del numero uno. - "Lasciate che vi presenti gli ufficiali di plancia di questo turno." -

Uno ad uno presentò tutti gli ufficiali presenti. - "Non vedo il comandante Sev!" Fece guardandosi intorno.

"Ehm, il comandante Sev ha detto che ci avrebbe raggiunto fra un attimo perché aveva alcune cose urgenti da sistemare." Intervenne il cadetto Hugh. Nimosit alzò un sopracciglio.
"Ah, ha detto così! Molto bene......me ne ricorderò quando stilerò i nuovi turni gamma....."

Sol III, San Francisco - Comando di Flotta
Nello stesso momento

La terza commissione degli Affari Interni era riunita nella sala cinque. Era composta dagli ammiragli Taggart e Dalcoy esperto ed anziano il primo, giovane ed enigmatico il secondo. A Dwalla non piacevano entrambi. Avevano ripercorso in maniera dettagliata gli eventi appena conclusi che avevano portato al negoziato di Nike II, tralasciando, volutamente, gli esiti dello stesso, ancora da decifrare del tutto. Per far questo avevano convocato contemporaneamente sia il capitano sia i due ufficiali della Novalis, spiegarono. Tutte quelle informazioni erano facilmente reperibili dai rapporti degli ufficiali e dal diario di bordo della nave. Era intenzione dei commissari procedere a colloqui privati, con ciascuno degli ufficiali, per chiarire 'alcuni dettagli'.

Anche sulla Novalis Kuribayashi aveva dovuto 'chiarire' alcuni dettagli ai suoi, al sicuro da orecchie indiscrete. Nei rapporti e nel diario di bordo non si faceva accenno alla Ghostshell, all'Ammiraglio Valar ed al ruolo che essi avevano avuto nel salvataggio di Selk. E non poteva essere che così, vista la stessa natura della nave e del suo equipaggio. La loro esistenza era sconosciuta perfino ai servizi segreti federali. Una misura resasi necessaria per contrastare chi, all'interno della Federazione, avesse fatto doppio gioco col nemico, proprio come accaduto nell'affare Entrax appena risolto. Kuribayashi aveva preteso da tutti la massima segretezza su questo punto, dopo aver illustrato nei dettagli il ruolo della Ghostshell durante la missione. Il capitano conosceva bene i metodi delle commissioni di inchiesta e volle mettere al corrente soprattutto Oxila e Thevek di come sarebbero andate le cose, con ogni probabilità, al Comando di Flotta. Le loro tre versioni dei fatti dovevano essere del tutto compatibili tra loro e col resto delle informazioni in possesso della commissione.
Ma il capitano evitò deliberatamente di chiarire un paio di punti oscuri.
Il comandante Thevek fu l'ultima ad essere sentita. Uscì lentamente dalla sala con le braccia conserte e gli occhi a terra.

"Mi hanno fatto parecchie domande sulla figura sconosciuta che ha salvato me e Lan." Sussurrò avvicinandosi al capitano e al timoniere.
"Del tutto prevedibile." - rispose asciutto Kuribayashi.
"Hanno voluto ogni particolare, anche i più insignificanti. Sembravano molto interessati."
"Anch'io ho avuto la netta sensazione che non fossimo noi i veri obiettivi di questo interrogatorio. - Aggiunse il timoniere, sentendo le parole della donna. - "Credo che il loro scopo fosse proprio quello di delineare meglio i contorni del nostro uomo."

"Nonostante abbiano dosato millimetricamente le parole, la loro mimica facciale, in certi frangenti, è stata palese." - Continuò lei. - "Stanno cercando un nome, un volto, un nesso. È molto importante per loro." Posò i grandi occhi su Kuribayashi, fissandolo. Il capitano sostenne lo sguardo del consigliere per alcuni secondi.
"È tempo di tornare sulla Novalis." - Fece lui. - "Ci sono un paio di cose che non vi ho ancora detto."

USS Novalis, Plancia
14/07/2395, ore 12:05 - D.S. 72532.88
I cadetti avevano subito dimostrato interesse per l'ufficiale scientifico, vista soprattutto la sua giovane età. Avevano cominciato a farle diverse domande e lei si era prestata di buon grado a descrivere loro il funzionamento della postazione scientifica e, più in generale, del suo ruolo sulla nave.

"Una quantità di dati ed informazioni impressionante!" Intervenne ad un certo punto il cadetto Lee.
"I dati e le informazioni che siamo in grado di raccogliere da tutti i sensori presenti su questa nave sono davvero impressionati, sono d'accordo." - sorrise la donna. - "Tuttavia quello che deve imparare a fare un buon ufficiale scientifico è saper interpretare correttamente tutti questi elementi. E ciò è tanto più vero in battaglia, dove il tempo è sempre tiranno!" - Gli altri annuirono convinti. - "Il mio ruolo, come quello degli altri miei colleghi, è quello di supportare le decisioni del capitano e del primo ufficiale solo un'analisi corretta e tempestiva dei dati raccolti può permetterlo. Inutile dire che questa capacità si acquisisce solo con il tempo, la fatica, la pratica, l'impegno. Nessun libro di scuola potrà mai trasformarvi in un ottimo ufficiale. Quello dipende unicamente da voi stessi!"

"Che Dio ci protegga dai cadetti!" Chiosò alla fine Nimosit con le braccia conserte e gli occhi al cielo. I giovani risero alla battuta del numero uno, tutti tranne il vulcaniano Va'Lah ovviamente.
"Signore?" Alzò la mano l'ultimo arrivato, Brian Morein, in un gesto molto universitario.
"Prego." Rispose Nimosit.
"Qual è la missione attuale della Novalis?"
"Attualmente siamo in orbita attorno alla Terra fino a quando non avremo terminato gli ultimi controlli su tutti i sistemi della nave.
E' una procedura standard dopo ogni missione. Al momento il capitano Kuribayashi, il nostro timoniere Oxila e il consigliere Thevek si trovano al Comando di Flotta per delle riunioni e confido che presto possano tornare a bordo. La nostra prossima missione?" - Attese con fare melodrammatico. - "Siete voi la nostra missione! Venite con me."
E senza aggiungere altro si diresse verso il turboascensore seguito dal manipolo di giovani menti.

USS Novalis, Ponte 8 - Terapia intensiva
Poco dopo


Trovarono Di Maria a colloquio con due infermieri proprio nel piccolo atrio della terapia intensiva il dottore stava impartendo alcune direttive ai suoi.

"Doc, spero di non disturbarti!" Lo chiamò Nimosit.
"Affatto. Normale routine. Abbiamo solo un parto un po' più complicato del solito da monitorare." Rispose il dottore salutando con un cenno del capo i cadetti.
"Di chi si tratta?"
"Il tenente Dwight. Il padre della bimba è il Tenente Crellon."
"Ktariano!" Nimosit fischiò sonoramente.
"Già, nelle gravidanze umano-ktariane si può verificare, anche se raramente, che il bambino cambi posizione e che le placche esocraniali siano a contatto con la parete uterina, facendo rischiare una emorragia alla madre. La stiamo monitorizzando costantemente."
"Potrei assisterla dottore? " Intervenne il cadetto Va'Lah molto interessato.
"Molto bene." - Si intromise Nimosit cogliendo la palla al balzo. - "Noi proseguiamo, a presto doc." E lasciò Di Maria ed il suo nuovo aiutante, sapendo benissimo che il dottore poteva occuparsi del giovane cadetto, vista la naturale indole gentile e disponibile.

USS Novalis, Ponte 5 - Ufficio principale della sicurezza
Poco dopo


Nimosit stanò Sev nel suo ufficio, occupandolo con la truppa di cadetti.

"Stavo per venire da te in plancia!" Tentò di difendersi il Bajoriano.
"Pensiero gentile." - Lo canzonò Nimosit. - "Non ti disturbare, ti ho portato qui i nostri futuri ufficiali. Hai niente per loro?"
"Pensavo di rimettere mano alle procedure di ingaggio a terra e di abbordaggio, visto che ho un po' di tempo a disposizione. Sono ormai piuttosto datate."
"Non dovrebbe occuparsene il Comando di Flotta direttamente, signore?" Chiese candidamente il cadetto Bod.

Sev sfoggiò il suo miglior sorriso a trentadue denti, passando lo sguardo dal cadetto al primo ufficiale, il quale sbuffò platealmente scuotendo la testa.

"Giovani germogli innocenti! Non sanno con chi hanno a che fare. E' tutto tuo."
"Posso rimanere anch'io?" Intervenne il cadetto Hugh.
"Permesso accordato." Concluse Nimosit dopo un breve sguardo d'intesa con Sev.
"Informo io Aleksei." Fece l'altro, mentre il primo ufficiale proseguì.

USS Novalis, Ponte 15 - Sezione ingegneria principale
Di lì a poco


Trovarono il tenente comandante Borodin a sbraitare in russo verso le passerelle del livello superiore. Sicuramente ce l'aveva con qualcuno dei suoi.

"Grigory! Tutto bene?" Chiese il Primo Ufficiale.
"HeT!!! No, comandante, non va per niente bene. Il modulatore di polarizzazione del dissipatore di flusso secondario non ne vuole sapere di funzionare correttamente! Abbiamo smontato e rimontato decine di volte tutti i pannelli dei sottosistemi collegati ma non riusciamo a capire dove sia il problema. Ho effettuato personalmente diagnostiche di primo e secondo livello senza risultato. Dovremo provvedere ad effettuare diagnostiche ancora più approfondite e questo vuol dire solo una cosa...tempo!!!"
"Oggi è il tuo giorno fortunato, amico mio. Ti darà una mano questo nuovo cadetto." E con una leggera spintarella fece fare un piccolo passo avanti alla titubante Zh'shyllir. L'altro la squadrò da capo a piedi.
"Chi è questa?"
"Cadetto Evrellia Zh'shyllir, signore." Rispose lei raddrizzando la schiena.
"?????????!!" (trad. dannazione)
"Suvvia Gregory, potrebbe esserti di aiuto."
L'ingegnere mise un Dpad in mano ad Evrellia.
"Vedi questi numeri?" - Lei annuì. - "Se diventano rossi e cominciano a lampeggiare allora tu urla. Urla forte!"
"Perchè signore?" Chiese la giovane con gli occhi sbarrati.
"Perchè refrigerante del nucleo sta per uscire e noi dobbiamo scappare subito!!"
"Umorismo russo." Bofonchiò Nimosit prima di andarsene, seguito dai pochi titubanti cadetti rimasti.
"Posso chiedere dove stiamo andando signore." Fece dopo alcuni minuti il cadetto McInnis, interpretando la curiosità dei suoi colleghi.
Stavano camminando per i corridoi della nave da un pò. Nimosit si voltò a fronteggiare i tre giovani rimasti, McInnis appunto, Rizaich e Morein.
"Per voi ho in mente un programma speciale." - disse loro con una smorfia sul volto. - "Avete mai comandato una nave da guerra!"

USS Novalis, Ponte 1 - Plancia
5 minuti dopo


"Se avete scelto l'Accademia della Flotta Stellare vuol dire che, con un pó di fortuna, un giorno siederete su un ponte di comando come questo." - Iniziò il primo ufficiale abbracciando tutta la plancia nella quale erano tornati. - "E non importa se opererete su una nave medica, su un vascello da esplorazione scientifica o su una nave da guerra come questa. La responsabilità, il senso del dovere, e perchè no....la paura. Saranno sempre le medesime." - Attese che le sue parole fossero comprese dai tre giovani. - "Attualmente il comandante Roth, il nostro capo OPS è in licenza, quindi cadetto Rizaich, quella è la sua nuova postazione." - Indicò la consolle delle operazioni alla giovane che, in un misto di eccitazione e suspense, vi si avvicinò. - "Cadetto McInnis, prenda pure il posto del guardiamarina Voth, e non si preoccupi, cercheremo di non farla andare a sbattere su qualche stazione!" - L'altro obbedì cautamente. Nimosit si voltò poi verso l'ultimo rimasto. - "Cadetto Morein, si dice un gran bene di lei!" Lo stuzzicò il Primo Ufficiale.

"Dicerie!" Rispose l'altro con un sorriso sardonico in volto, strappando una breve risata al numero uno.

"Per lei c'è la poltrona più importante." E indicò platealmente la postazione di comando, al centro della plancia.