Insidie dal passato










USS NOVALIS

presenta


USS NOVALIS

Insidie dal passato

Missione 15






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della USS NOVALIS,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della USS NOVALIS, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 2017



www.starfleetitaly.it | USS NOVALIS








Equipaggio

Capo Sicurezza Tenente Comandante Nathel Sev

Consigliere Tenente Comandante Dwalla Thevek

Primo Ufficiale Comandante Coral Nimosit

Timoniere Tenente Lan Oxila

Ufficiale Medico Capo Tenente Comandante Otello Di Maria

Tenente Comandante
Nathel Sev
Capo Sicurezza

Tenente Comandante
Dwalla Thevek
Consigliere

Comandante
Coral Nimosit
Primo Ufficiale

Tenente
Lan Oxila
Timoniere

Tenente Comandante
Otello Di Maria
Ufficiale Medico Capo

Ufficiale Scientifico Capo Tenente Comandante Denay Kuz

Ufficiale Tattico Capo Tenente Comandante Aleksei Romanov

Tenente Comandante
Denay Kuz
Ufficiale Scientifico Capo

Tenente Comandante
Aleksei Romanov
Ufficiale Tattico Capo


USS NOVALIS

Autori

Capo Sicurezza
Nathel Sev
Federico nd

Consigliere
Dwalla Thevek
Silvia nd

Primo Ufficiale
Coral Nimosit
Riccardo Renzetti

Timoniere
Lan Oxila
Mauro Fenzio

Ufficiale Medico Capo
Otello Di Maria
Otello Di Maria

Ufficiale Scientifico Capo
Denay Kuz
Ilenia De Battisti

Ufficiale Tattico Capo
Aleksei Romanov
Patrizia Mutto






Sommario


Sinossi
15.01 - L'mbarco di Romanov
15.02 - Cadetti
15.03 - Manovre evasive
15.04 - Alla via così
15.05 - Quarantacinque ore
15.06 - La Novalis è scomparsa
15.07 - Giustizia è fatta
15.08 - Prigionia
15.09 - Sabotaggio
15.10 - La prova del fuoco

Sinossi

Insidie dal passato



15.01 - L'mbarco di Romanov

Autore: Tenente Comandante Aleksei Romanov


Terra - Lungomare vicino a San Francisco
13/07/2395, Ore 06.30 - D.S. 72529.51


Era l'alba e Aleksei aveva già fatto la sua corsa mattutina e ora, ancora umido dalla nuotata che aveva fatto, subito dopo se ne stava seduto sulla sabbia a godersi i primi raggi di sole, chissà quando avrebbe potuto rifarlo pensò. Quella mattina doveva andare al Quartier Generale per prendere gli ordini d'imbarco.
"Speriamo che sia una nave bella grande" pensò tra sé "e con un equipaggio numeroso."
Aveva imparato che più gente c'era e più aveva la possibilità di essere lasciato in pace.
Si alzò in piedi con un sospiro: era inutile rimandare l'inevitabile e doveva iniziare a prepararsi. Diede un ultimo sguardo al mare ed entrò deciso in casa.
Piegò con cura la divisa e la infilò nello zaino con un paio di D-Padd e le olofoto dei suoi genitori e qualche abito di ricambio, poi lo chiuse. Si vestì velocemente, un'ultima occhiata alla casa e poi uscì chiudendosi la porta alle spalle. Sicuramente Giuseppe avrebbe mandato qualcuno di sua fiducia a dargli una sistemata, faceva sempre così.
Si guardò attentamente: pantaloni corti, t-shirt, capellino e occhiali da sole vestito così sembrava proprio uno di quei ragazzacci che gironzolavano per le spiagge, doveva sbrigarsi se doveva essere al Quartier Generale per le 10:00 e doveva anche cambiarsi non poteva presentarsi in quel modo.
Aleksei diede un'ultima occhiata alla casetta e poi s'incamminò.
Arrivò a San Francisco che Giuseppe stava aprendo il suo bar, appena lo vide l'uomo lo accolse calorosamente, poi disse: "Che fai da queste parti, Alec? Quell'ammiraglio ha di nuovo chiesto di te?"
"No, basta missioni per l'Ammiraglio Powers. Devo presentarmi al Comando per degli ordini di imbarco, hai una camera dove posso cambiarmi?"
"Ma certo, ho sempre una camera libera per te, Alec, lo sai. Vai su a cambiarti intanto io ti preparo qualcosa."
Aleksei tornò giù dopo un quarto d'ora, si era fatto una bella doccia e aveva indossato la divisa, e trovò Giuseppe dietro il bancone che stava preparando qualcosa.
Appena lo vide gli allungò una tazza dicendogli "Ecco qua caffè nero vulcaniano e con un pizzico di Giuseppe, proprio come piace a te".
"Grazie Giuseppe, sei inestimabile." Rispose Aleksei sorridendo, poi vide accanto alla tazza un pacchetto con un buffo fiocchetto sopra.
Giuseppe lo prese e disse "Questo è per te ci sono dei chip con qualche mia ricetta speciale e qualcosa per quando sentirai nostalgia di casa."
"Giuseppe lo sai che non sento mai nostalgia di casa" disse Aleksei seccato, poi sorrise "ma ti ringrazio."

San Francisco Comando di Flotta
13/07/2395, Ore 10:50 - D.S. 72530.01


Alle 10:50 Aleksei era di fronte al Comando di Flotta entrò nell'edifico e si fermò nel grande atrio, dopo qualche minuto un uomo con i gradi di Comandante gli si avvicinò e disse "Il Tenente Comandante Romanov?"
Aleksei si mise sull'attenti dicendo "Si signore, sono io."
"Accidenti sei puntualissimo. Sono il Comandante Andrew Kingston, ecco questi sono i tuoi ordini," disse porgendogli un D-Padd, poi continuò "Sei stato assegnato alla USS Novalis... è una bella nave, a quanto dicono."
In quel momento si avvicinò un uomo in divisa di Ammiraglio della Flotta, sorridendo cordialmente. Appena arrivato accanto a Aleksei gli mise amichevolmente una mano sulla spalla e disse "Ben trovato Aleksei."
Poi si girò verso il comandante Kingston e gli disse "Può lasciarsi soli comandante?"
Andrew Kingston lo guardò con aria invidiosa poi disse "Sì, signore."
"Hai fatto un ottimo lavoro su Entrax III, Aleksei. Sapevo che volevi imbarcarti di nuovo così ti ho raccomandato al Capitano della Novalis, il Capitano Tetsuya Kuribayashi."
"Lui sa il mio ruolo nell'affare Entrax" chiese Aleksei.
"Si, sa tutto non preoccuparti. Visto che hai salvato il suo ufficiale tattico è d'accordo che tu prenda il suo posto. Ah ancora una cosa se, quella vecchia canaglia di Kuribayashi ti da problemi fammi un fischio, requisisco la prima nave che trovo e ti vengo a prendere." Poi stringendogli la mano disse" Buona fortuna Alec te la meriti sei un bravo ragazzo."
Uscito dal Comando di Flotta si diresse al più vicino snodo di teletrasporto, sapeva che la Novalis era inorbita attorno alla Terra, doveva salire a bordo per registrarsi, sperava solo che né la Thevek e ne Oxila lo riconoscessero.

USS Novalis
23/07/2395


Appena arrivato vide che lo aspettava il Primo Ufficiale Nimosit, e si presentò "Tenente Comandante Romanov chiedo il permesso di salire a bordo signore."
"Permesso accordato Comandante. Io sono il Comandante Coral Nimosit, venga andiamo dal Capitano è in Sala Riunioni." E gli porse la mano, che Aleksei strinse educatamente.
Entrarono nella sala riunione e appena lo vide il capitano disse "Ben arrivato Comandante, le presento i suoi colleghi."
Aleksei notò che dopo le presentazioni sia il comandante Thevek che il Tenente Oxila lo fissavano intensamente, improvvisamente la donna disse "Comandante Romanov ha per caso un gemello vulcaniano? Perché ho incontrato uno che le assomiglia molto."
Prima che Aleksei potesse parlare il capitano Kuribayashi disse "Per adesso non ci importa dei parenti del nostro nuovo collega, vi ho riuniti qui per dirvi che resteremo qualche giorno sulla Terra in attesa di un nuovo incarico e alcuni di noi dovranno andare al Comando per riferire sui fatti accaduti su Entrax III. Ora in libertà."


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15.02 - Cadetti

Autore: Tenente Comandante Nathel Sev


SOLIII - USS Novalis, Ufficio del Capitano
14/07/2395, Ore 09:30 - D.S. 72532.59


Kuribayashi era intento a leggere i vari rapporti dei reparti che erano rimasti indietro durante la crisi appena superata. La concentrazione non era al massimo, infatti ogni 5 minuti guardava l'orologio in attesa del momento di recarsi al comando. Dopo un'altra manciata di minuti decise che era ora di smettere. Si alzò e si recò in plancia dove, sulla poltrona di comando, sedeva Nimosit che appena lo vide fece per alzarsi, ma Kuribayashi lo fermò.
"Stia pure comodo, numero uno. Mi faccia preparare una navetta all'hangar 1."
"Subito signore." Rispose il Primo Ufficiale per poi digitare l'ordine sulla piccola consolle che si trovava nel bracciolo. "Tra pochi minuti sarà pronta."
"Perfetto, grazie. Le lascio la nave, mi recherò al Comando di Flotta." Nimosit fece un cenno con la testa, il Capitano gliene aveva parlato il giorno prima.
Mentre entrava nel turbo ascensore il Capitano si girò e riprese a parlare.
"Ah, numero uno, dimenticavo. Stamattina il Comando mi ha comunicato che saliranno a bordo dei cadetti, troverà i dettagli in un D-padd nel mio ufficio. Buona fortuna." Concluse con un sorriso e poi impartì immediatamente il comando al turboascensore per essere portato nell'hangar navette, lasciando Nimosit con la protesta inespressa.
Mentre viaggiava verso l'hangar Kuribayashi toccò il suo comunicatore.
=/\= Kuribayashi a Oxila, Thevek e Romanov. A rapporto all'hangar navette 1. Dobbiamo andare al comando di Flotta per riferire di persona i fatti di Entrax. =/\=
In pochi secondi arrivò la conferma dagli ufficiali e nel giro di 10 minuti la navetta era decollata per poi atterrare a San Francisco.

SOLIII - USS Novalis, Sala Tattica
14/07/2395, Ore 10:30 - D.S. 72532.71


Nimosit aveva letto il messaggio del Comando di Flotta contenente tutte le informazioni riguardo i cadetti e il programma da seguire. Aveva convocato tutti gli ufficiali superiori ancora presenti sulla nave e ora erano tutti in sala tattica.
Nimosit prese la parola. "Dunque. Il Capitano, Oxila, Thevek e il nuovo acquisto Romanov sono stati convocati dal Comando per riferire ancora sui fatti di Entrax. Inoltre il Comando ha pensato bene di mandarci dei cadetti per la loro prova pratica invece di lasciarci un po' di respiro."
Lasciò un po' di tempo agli ufficiali per assimilare la notizia. Poi prese il D-padd che aveva davanti e riprese.
"I cadetti che ci mandano sembrano ben preparati e meritevoli. Ci hanno inviato i loro curriculum accademici. Finora hanno avuto sempre il massimo in tutti gli esami e tutte le prove sostenute. Pertanto il Comando vuole che li mettiamo a dura prova rendendoli parte dell'organico della nave in breve tempo, spiegando tutte le procedure, i protocolli e tutto il resto. Questo perché dopo cinque giorni di addestramento...gli lasceremo il comando della nave per l'esame finale."
Nimosit si fermò per lasciare tempo per assimilare la notizia.
Di Maria fu il primo a parlare. "Non mi ricordo di aver fatto una cosa del genere quando ero io all'Accademia."
"Infatti, dottore, questa è una pratica atipica, proprio perché questi cadetti sono veramente notevoli. L'idea del Comando è di avere dei cadetti che appena diplomati possano già essere ufficiali di esperienza e dopo poco, ufficiali superiori."
"Idea interessante, indubbiamente...speriamo che non 'scoppino'." Intervenne Sev.
"Concordo, se funziona è un'ottima cosa, da estendere, ma il rischio è quello di schiacciare quei ragazzi e rovinarli." Ribadì Kuz.
"Avete ragione. Pertanto sarà nostro compito formarli al meglio senza...schiacciarli o farli scoppiare." Concluse Nimosit sorridendo verso la fine. "Vi sto girando i curriculum dei ragazzi con i dettagli. Studiateli e preparate un piano, considerate che tutti i cadetti seguiranno lo stesso programma di inserimento per i primi 2 giorni, per poi essere separati per seguire programmi specializzati in ogni settore della nave. Domande?"
Sev e Kuz si guardarono per poi guardare Di Maria, e tutti e tre poi guardarono i posti vuoti del tavolo. Nimosit capì la domanda e rispose.
"Si...lo so...dovremo improvvisare..." Poi si alzò e riprese "Se non ci sono altre domande è meglio se tutti ci studiamo i cadetti e pensiamo a cosa fargli fare. Ah, Sev, li riceveremo all'imbarco, alle 11.30. A dopo."
Gli ufficiali si salutarono e si diressero nei propri uffici.

SOLIII - USS Novalis, Infermeria principale - studio dell'Ufficiale Medico Capo
14/07/2395, Ore 10:50 - D.S. 72532.75


Di Maria era appena arrivato nel suo ufficio e subito aveva iniziato la lettura dei curriculum dei cadetti. Aveva preso per primo quello del cadetto che aveva scelto la strada per diventare medico.
Va'Lah, vulcaniano. Nimosit aveva ragione, era di tutto rispetto. Massimo dei voti in ogni materia, anche in quelle ingegneristiche. Figlio di due Ufficiali Medici Capo, imbarcati in due navi da esplorazione profonda.
"Di certo non avrà avuto una famiglia normale... infatti, ecco qui, faceva la spola tra una nave e l'altra quando possibile... che infanzia difficile, povero ragazzo." Pensò tra sé.
Sin da piccolo decise di seguire le orme dei genitori e a 6 anni fece il primo esperimento sintetizzando un antibiotico dalle larve della mosca verde di Betazed. I risultati non furono all'altezza delle sue aspettative, infatti provocò una piccola diffusione inaspettata di un batterio sulla USS Razor, dove era imbarcato con la madre. "Ecco i dati dell'esperimento... decisamente ben descritto. Molto pretenzioso per un bambino, anche se vulcaniano. Però... ah... ha sprigionato il Clostridium botulinum, niente di pericoloso, dai. Non pensavo che da quelle larve potesse sprigionarsi. Però ha imparato la lezione... fino all'ingresso in accademia ha fatto un'infinità di esperimenti senza più causare problemi."
Sin dall'ingresso in Accademia la sua scelta fu ovvia, medicina. Durante gli studi si specializzò sempre di più in microbiologia e batteriologia.
Finito di leggere il curriculum, Di Maria si concesse qualche minuto per pensare a come poter impiegare l'intelletto di questo ragazzo prima di iniziare la lettura degli altri.

SOLIII - USS Novalis, Plancia
14/07/2395, Ore 10:50 - D.S. 72532.75


Nimosit aveva visionato velocemente i vari curriculum, giusto per dare un'indicazione agli ufficiali, ma ora, seduto sulla poltrona di comando, si mise a leggere con più attenzione la scheda del cadetto che aveva scelto navigazione e quello che aveva scelto ingegneria.
Roland McInnis, il pilota. Il suo primo volo fu a 4 anni dentro una sala ologrammi dove il padre, ingegnere in una stazione spaziale, lo portò per il suo compleanno. Si capì subito che il ragazzo aveva talento. Da quel momento partecipò, accompagnato dal padre, a tutte le gare possibili.
"Strano che sia entrato in Accademia... uno così di solito continua a fare il pilota professionista."
A 17 anni il padre rimase ucciso durante un attacco alla stazione dove lavorava, e in quel preciso istante decise di seguire le orme del padre.
"Ecco il momento della decisione, ma comunque non spiega tutto..."
In accademia si impegnò moltissimo, riuscendo ad eccellere nel suo campo e a distinguersi dagli altri cadetti anche nelle altre materie. Strinse una forte amicizia con una compagna di corsi, la cadetta ingegnere Evrellia Zh'shyllir, andoriana. Insieme parteciparono a tutte le gare studentesche, lei modificava i veicoli e lui li pilotava.
"E questo? Cos'è?"
Richiamo ufficiale, McInnis e Zh'shyllir avevano creato un loro velivolo e l'avevano collaudato nel campus di notte. Il volo andò relativamente bene fino al momento dell'atterraggio quando gli smorzatori si guastarono e McInnis si schiantò nella palestra. Le ferite lo costrinsero a letto per un mese, ma appena ristabilito riprese i test, questa volta autorizzati, con Zh'shyllir.
"Decisamente non si tira indietro e non manca di coraggio. A Oxila sarebbe piaciuto. Sotto il prossimo. Zh'shyllir."
Evrellia Zh'shyllir, andoriana. Ha 6 fratelli più grandi. Contrariamente alla tradizione militaristica della famiglia Evrellia decise di seguire la sua propensione all'ingegneria. Infatti sin da piccola dimostrò un'innata propensione per l'elettronica e l'ingegneria meccanica modificando più volte, sempre senza il consenso del proprietario, i vari veicoli dei fratelli, genitori e di chiunque avesse la sventura di lasciare incustodito per più di 10 minuti il proprio veicolo nelle sue vicinanze. Appena ne ebbe l'occasione, contro il parere dei genitori, si iscrisse all'Accademia. "Dev'essere un bel peperino 'sta qui..."
Il curriculum proseguiva poi sulla falsa riga di quello di McInnis, riportando, ovviamente, gli stessi fatti.

SOLIII - USS Novalis, Laboratorio scientifico 1 - Ufficio Scientifico Capo
14/07/2395, Ore 10:50 - D.S. 72532.75


Kuz aveva iniziato a leggere i curriculum già dentro il turbo ascensore. In breve si era scorsa quello del cadetto Va'Lah e le era sembrato un ottimo studente dotato di una fantasia scientifica poco comune tra i vulcaniani. Probabilmente la "contaminazione" degli altri membri dei due equipaggi aveva dato frutti insperati.
Stava terminando la lettura del curriculum dell'andoriana quando varcò la porta del suo ufficio. Si sedette e iniziò la lettura del curriculum che ovviamente le interessava di più: Anson Lee, umano, il cadetto scientifico.
Anche il suo curriculum era un susseguirsi di successi e imprese encomiabili. Quello che maggiormente attirò l'attenzione di Kuz fu la ricerca condotta sul dilitio. Si era inventato un procedimento, decisamente poco convenzionale, interdisciplinare che lo purificava di un 3,5% in più.
"Un ottimo risultato per un cadetto... sembra una delle tipiche invenzioni di un ufficiale su una nave stellare... poche risorse e tanta fantasia."
Il resto del curriculum continuava riportando altri esperimenti e altri encomi. "Decisamente un ragazzo dedito allo studio, però sembra faccia tutto da solo... sarà dura farlo lavorare in squadra."

SOLIII - USS Novalis, Ufficio Capo della Sicurezza
14/07/2395, Ore 10:50 - D.S. 72532.75


Sev aveva sfogliato i vari curriculum e si era tenuto per ultimi i due che più gli interessavano: tattico e sicurezza.
Il tattico, un ragazzo umano di nome John Hugh, aveva seguito un piano di studi prevalentemente basato sul combattimento spaziale. Ma sembrava una tradizione di famiglia dato che quasi tutti i suoi parenti erano stati imbarcati come ufficiali tattici o militari. Tra le varie attività riportate nel curriculum una attirò maggiormente l'attenzione di Sev: aveva organizzato e coordinato un gruppo per delle simulazioni di battaglia molto articolate. In generale dal curriculum si evinceva che il ragazzo aveva spiccate qualità da leader.
"Potrebbe diventare Capitano in breve questo qua..."
Poi passò al suo preferito. Rarur Bod. Betazoide.
"Oh... bello questo! Voglio vedere come faranno a mentirgli..."
All'età di 6 anni iniziò il suo primo corso di difesa, per poi all'età di 19 anni diventare maestro in ben 6 arti differenti.
"Notevole..."
Appena entrato in Accademia si è sempre distinto per una logica quasi vulcaniana, molto meticoloso e intuitivo.
"Un perfetto investigatore."
Durante gli allenamenti era sempre il primo ad iniziare e l'ultimo a smettere, e sempre un modello per i compagni. A 20 anni un episodio ha minato la fiducia dei compagni: un piccolo furto commesso in un alloggio fu risolto da Rarur, cosa che comportò un richiamo formale per il colpevole, un encomio da parte dell'Accademia per Rarur, ma al contempo i suoi compagni iniziarono ad evitarlo.
"Ahi ahi...questo non ci voleva ragazzo..."
Mise giù il D-padd pensando a cosa poter far fare ai cadetti. I suoi pensieri furono interrotti dal trillo del comunicatore.
=/\= Nimosit a Sev. A rapporto nell'hangar navette 3 per accogliere i cadetti. Spero tu sia riuscito a leggere tutti i curriculum. =/\=
"Arrivo subito." Rispose il bajoriano mentre si alzava.
"Si ho appena terminato di leggere..." si interruppe perché il suo sguardo fu catturato da un ultimo curriculum che gli era sfuggito, quello dell'OPS.
"E quello da dove salta fuori...?"
"...i curriculum..."
Afferrò il D-padd e si diresse correndo verso il turbo ascensore. Impartì il comando e iniziò a leggere velocemente.
Rizaich, Sauriana. La sua famiglia possiede un appezzamento dove producono il famoso brandy. Appassionata di informatica sin da piccola ha migliorato più volte l'efficienza della fabbrica dei genitori. Si è arruolata nella flotta appena possibile.
"Vabbeh, direi che basterà così..." Pensò mentre si aprivano le porte.
Nimosit era lì che l'aspettava.
"Ti sei preparato?"
"Per quanto possibile..." Rispose sorridendo.
"Cosa ne pensi?"
"Così al volo... Va'Lah mi sembra molto focalizzato sul risultato finale. McInnis mi pare una testa calda, ma con il cuore al posto giusto. Zh'shyll... lei, è una ragazza interessante, molto fantasiosa e senza peli sulla lingua. Anson Lee non lo so di preciso, per quel che ne posso capire è preparato, altro non lo so. Rizaich, l'ho letto un po'...velocemente, ma mi sembra in gamba. Rarur Bod, ottimo investigatore, ma temo sia troppo concentrato su quello che fa per rendersi conto di quali saranno le conseguenze. John Hugh mi sembra un leader capace, ma anche un po' forzato a prendere quella direzione, bisogna vedere effettivamente come lavora."
"Concordo." Vedendo attraccare la navetta Nimosit concluse il dialogo. "Fagli fare un giro rapido della nave, portali ai loro alloggi e poi portali in Infermeria da Otello."
"Ok, nessun problema!" Rispose con un occhiolino ed entrambi si avvicinarono alla navetta.
Poco dopo l'attracco scese il primo dei cadetti, Hugh, seguito dagli altri.
Nimosit attese che tutti si fossero schierati e si presentò.
"Benvenuti a bordo. Sono il Comandante Coral Nimosit, Primo Ufficiale della Novalis. È un piacere conoscervi. Lui è il Tenente Comandante Nathel Sev, Capo della Sicurezza, vi farà fare un primo giro della nave e vi scorterà in infermeria dall'Ufficiale Medico Capo Otello Di Maria, inizierete con lui il vostro programma di addestramento."
Nimosit terminò lasciando tempo ai cadetti di assimilare ed, eventualmente, domandare qualcosa. Hugh prese la parola quasi subito.
"Chiedo il permesso di parlare, signore."
Nimosit e Sev si guardarono e poi l'umano rispose.
"Prego."
"Grazie. Comandante Nimosit, signore, per noi è un onore essere qui. Sono il cadetto John Hugh. Lasci che le presenti i miei compagni. Va'Lah, Roland McInnis, Evrellia Zh'shyllir, Anson Lee, Rarur Bod, Rizaich e, assegnato al gruppo pochi attimi prima del decollo, Bryan Morein."
Tutti fecero dei cenni con la testa quando udirono il loro nome.
"Bene, se non ci sono domande, vi lascio andare. Di nuovo benvenuti a bordo, e buon lavoro a tutti voi."
Dopo qualche secondo Nimosit si diresse verso il turbo ascensore e Sev richiamò i cadetti.
"Forza ragazzi, con me per il giro turistico!"


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15.03 - Manovre evasive

Autore: Comandante Coral Nimosit

USS Novalis, in orbita attorno al pianeta Terra - Plancia
DT 14/07/2395, ore 11:00 - DS 72532.76
Nimosit uscì dal turboascensore ritrovandosi in plancia. Aveva affibbiato i cadetti al buon Sev, per far fare loro un breve tour della nave. Sapeva di non avere molto tempo prima che gli ritornassero tra i piedi, ma c'era una cosa che doveva fare.
Appena lo vide arrivare, Kuz fece per alzarsi dalla poltrona ma il Primo Ufficiale fu più veloce di lei.

"Stai pure." - L'anticipò posandole gentilmente una mano sulla spalla, mentre passava oltre. - "Sono nel mio ufficio se serve."
La giovane annuì, tornando ai suoi tediosi ma necessari compiti di routine sul ponte di comando.
Appena entrato nel suo ufficio Nimosit si avvicinò al replicatore ordinando un caffè lungo ben zuccherato, mentre, con la coda dell'occhio fissò il D-padd sulla scrivania. Non era la prima volta che esaminava quel curriculum, e forse non sarebbe stata nemmeno l'ultima,
rifletté. Si sedette, appoggiando la tazza fumante, prese il D-padd e cancellò dalla schermata principale i curricula dei cadetti appena saliti a bordo. Richiamò, invece, un altro file che si aprì all'istante.

Tenente Comandante Aleksei Romanov.

L'imbarco di Romanov era sicuramente stato del tutto particolare, soprattutto per il pregresso. Ovviamente si riferiva a quanto accaduto solo poche settimane prima su Nike II ai negoziati tra Impero Romulano e Federazione. Kuribayashi aveva messo al corrente il suo numero uno sul ruolo avuto da Romanov nella missione, chiedendogli di non divulgare la cosa al resto dell'equipaggio. E quando il capitano 'chiedeva' era saggio obbedire! Inutile dire che sia Lan sia soprattutto Dwalla si erano rivelati comprensibilmente sospettosi, tuttavia non erano ancora riusciti a collegare gli eventi passati al nuovo arrivato. Un brivido corse lungo la sua schiena al solo pensare quanto insistente sarebbe potuta diventare il consigliere se avesse solo sospettato che il primo ufficiale potesse essere al corrente di informazioni classificate al riguardo! Non avrebbe avuto scampo.

Posò di nuovo gli occhi sul D-padd. Aveva letto e riletto quel cv ormai decine di volte, come anche i rapporti confidenziali dei superiori di Romanov, tutto per cercare di inquadrare l'uomo. E l'ufficiale.

Elusivo.

Era l'aggettivo che meglio descriveva, al momento, il carattere del nuovo arrivato. Non era da intendersi per forza in senso negativo, rifletté. D'altra parte, ammise Nimosit, non era facile immergersi in una realtà così complessa come quella della Novalis, soprattutto provenendo da esperienze come quelle fatte da Romanov in passato.

Tempo.

Probabilmente il tempo avrebbe risolto molte questioni.

=/\= Kuz a Nimosit. =/\=
"Ti ascolto." Rispose toccando il comunicatore.
=/\= I cadetti sono in plancia, signore. =/\=
Dannazione!
"Molto bene, falli aspettare un secondo. Potresti fare un salto qui in ufficio?"
=/\= Arrivo. =/\=

Dopo pochi secondi il trillo alla porta segnaló a Nimosit che Kuz era lì fuori.

"Entra pure."
"Signore." Il Primo Ufficiale attese che la porta si fosse richiusa alle spalle dell'ufficiale scientifico.
"Una domanda secca......hai letto anche tu il curriculum del nuovo ufficiale tattico......che idea ti sei fatta?" - E finì di sorseggiare il suo caffè. - "Confido nel tuo sesto senso femminile." La punzecchiò.

Lei aggrottò la fronte, un po' perché non si aspettava la domanda, un po' perché il suo sesto senso femminile si era già messo in moto.

"Ho pochi dati al momento signore, sembra un tipo a posto comunque forse un po'.......evasivo. Sono convinta che il tempo giochi dalla nostra parte ed impareremo a conoscerci tutti meglio."

Nimosit sorrise. Aveva un gran equipaggio.

"Grazie."
"E.....i cadetti? " Le ricordò lei.
"Ah già......dannazione, sono a corto di manovre evasive!" - borbottò il Primo Ufficiale mentre si alzava, sotto lo sguardo divertito dell'Ufficiale Scientifico. - "Andiamo."

USS Novalis, Plancia
DT 14/07/2395, ore 11:47 - D.S. 72532.85


I cadetti erano tutti lì, sulla parte alta della plancia, con quello sguardo misto tra estasi ed incredulità. Nimosit ne fu quasi divertito. Attraversò il ponte di comando a grandi falcate andando a sistemarsi difronte al piccolo drappello.

"Bene signori, quello che avete davanti è il cervello della nave, il luogo in cui tutte le decisioni, piccole o grandi, vengono prese." - si aspettò quasi di sentire gli ooooh di ammirazione di quel ristretto pubblico. - "Questa è la poltrona di comando, quella più ambita. A proposito, attenzione......scotta!" - I ragazzi sorrisero alla velata battuta del numero uno. - "Lasciate che vi presenti gli ufficiali di plancia di questo turno." -

Uno ad uno presentò tutti gli ufficiali presenti. - "Non vedo il comandante Sev!" Fece guardandosi intorno.

"Ehm, il comandante Sev ha detto che ci avrebbe raggiunto fra un attimo perché aveva alcune cose urgenti da sistemare." Intervenne il cadetto Hugh. Nimosit alzò un sopracciglio.
"Ah, ha detto così! Molto bene......me ne ricorderò quando stilerò i nuovi turni gamma....."

Sol III, San Francisco - Comando di Flotta
Nello stesso momento

La terza commissione degli Affari Interni era riunita nella sala cinque. Era composta dagli ammiragli Taggart e Dalcoy esperto ed anziano il primo, giovane ed enigmatico il secondo. A Dwalla non piacevano entrambi. Avevano ripercorso in maniera dettagliata gli eventi appena conclusi che avevano portato al negoziato di Nike II, tralasciando, volutamente, gli esiti dello stesso, ancora da decifrare del tutto. Per far questo avevano convocato contemporaneamente sia il capitano sia i due ufficiali della Novalis, spiegarono. Tutte quelle informazioni erano facilmente reperibili dai rapporti degli ufficiali e dal diario di bordo della nave. Era intenzione dei commissari procedere a colloqui privati, con ciascuno degli ufficiali, per chiarire 'alcuni dettagli'.

Anche sulla Novalis Kuribayashi aveva dovuto 'chiarire' alcuni dettagli ai suoi, al sicuro da orecchie indiscrete. Nei rapporti e nel diario di bordo non si faceva accenno alla Ghostshell, all'Ammiraglio Valar ed al ruolo che essi avevano avuto nel salvataggio di Selk. E non poteva essere che così, vista la stessa natura della nave e del suo equipaggio. La loro esistenza era sconosciuta perfino ai servizi segreti federali. Una misura resasi necessaria per contrastare chi, all'interno della Federazione, avesse fatto doppio gioco col nemico, proprio come accaduto nell'affare Entrax appena risolto. Kuribayashi aveva preteso da tutti la massima segretezza su questo punto, dopo aver illustrato nei dettagli il ruolo della Ghostshell durante la missione. Il capitano conosceva bene i metodi delle commissioni di inchiesta e volle mettere al corrente soprattutto Oxila e Thevek di come sarebbero andate le cose, con ogni probabilità, al Comando di Flotta. Le loro tre versioni dei fatti dovevano essere del tutto compatibili tra loro e col resto delle informazioni in possesso della commissione.
Ma il capitano evitò deliberatamente di chiarire un paio di punti oscuri.
Il comandante Thevek fu l'ultima ad essere sentita. Uscì lentamente dalla sala con le braccia conserte e gli occhi a terra.

"Mi hanno fatto parecchie domande sulla figura sconosciuta che ha salvato me e Lan." Sussurrò avvicinandosi al capitano e al timoniere.
"Del tutto prevedibile." - rispose asciutto Kuribayashi.
"Hanno voluto ogni particolare, anche i più insignificanti. Sembravano molto interessati."
"Anch'io ho avuto la netta sensazione che non fossimo noi i veri obiettivi di questo interrogatorio. - Aggiunse il timoniere, sentendo le parole della donna. - "Credo che il loro scopo fosse proprio quello di delineare meglio i contorni del nostro uomo."

"Nonostante abbiano dosato millimetricamente le parole, la loro mimica facciale, in certi frangenti, è stata palese." - Continuò lei. - "Stanno cercando un nome, un volto, un nesso. È molto importante per loro." Posò i grandi occhi su Kuribayashi, fissandolo. Il capitano sostenne lo sguardo del consigliere per alcuni secondi.
"È tempo di tornare sulla Novalis." - Fece lui. - "Ci sono un paio di cose che non vi ho ancora detto."

USS Novalis, Plancia
14/07/2395, ore 12:05 - D.S. 72532.88
I cadetti avevano subito dimostrato interesse per l'ufficiale scientifico, vista soprattutto la sua giovane età. Avevano cominciato a farle diverse domande e lei si era prestata di buon grado a descrivere loro il funzionamento della postazione scientifica e, più in generale, del suo ruolo sulla nave.

"Una quantità di dati ed informazioni impressionante!" Intervenne ad un certo punto il cadetto Lee.
"I dati e le informazioni che siamo in grado di raccogliere da tutti i sensori presenti su questa nave sono davvero impressionati, sono d'accordo." - sorrise la donna. - "Tuttavia quello che deve imparare a fare un buon ufficiale scientifico è saper interpretare correttamente tutti questi elementi. E ciò è tanto più vero in battaglia, dove il tempo è sempre tiranno!" - Gli altri annuirono convinti. - "Il mio ruolo, come quello degli altri miei colleghi, è quello di supportare le decisioni del capitano e del primo ufficiale solo un'analisi corretta e tempestiva dei dati raccolti può permetterlo. Inutile dire che questa capacità si acquisisce solo con il tempo, la fatica, la pratica, l'impegno. Nessun libro di scuola potrà mai trasformarvi in un ottimo ufficiale. Quello dipende unicamente da voi stessi!"

"Che Dio ci protegga dai cadetti!" Chiosò alla fine Nimosit con le braccia conserte e gli occhi al cielo. I giovani risero alla battuta del numero uno, tutti tranne il vulcaniano Va'Lah ovviamente.
"Signore?" Alzò la mano l'ultimo arrivato, Brian Morein, in un gesto molto universitario.
"Prego." Rispose Nimosit.
"Qual è la missione attuale della Novalis?"
"Attualmente siamo in orbita attorno alla Terra fino a quando non avremo terminato gli ultimi controlli su tutti i sistemi della nave.
E' una procedura standard dopo ogni missione. Al momento il capitano Kuribayashi, il nostro timoniere Oxila e il consigliere Thevek si trovano al Comando di Flotta per delle riunioni e confido che presto possano tornare a bordo. La nostra prossima missione?" - Attese con fare melodrammatico. - "Siete voi la nostra missione! Venite con me."
E senza aggiungere altro si diresse verso il turboascensore seguito dal manipolo di giovani menti.

USS Novalis, Ponte 8 - Terapia intensiva
Poco dopo


Trovarono Di Maria a colloquio con due infermieri proprio nel piccolo atrio della terapia intensiva il dottore stava impartendo alcune direttive ai suoi.

"Doc, spero di non disturbarti!" Lo chiamò Nimosit.
"Affatto. Normale routine. Abbiamo solo un parto un po' più complicato del solito da monitorare." Rispose il dottore salutando con un cenno del capo i cadetti.
"Di chi si tratta?"
"Il tenente Dwight. Il padre della bimba è il Tenente Crellon."
"Ktariano!" Nimosit fischiò sonoramente.
"Già, nelle gravidanze umano-ktariane si può verificare, anche se raramente, che il bambino cambi posizione e che le placche esocraniali siano a contatto con la parete uterina, facendo rischiare una emorragia alla madre. La stiamo monitorizzando costantemente."
"Potrei assisterla dottore? " Intervenne il cadetto Va'Lah molto interessato.
"Molto bene." - Si intromise Nimosit cogliendo la palla al balzo. - "Noi proseguiamo, a presto doc." E lasciò Di Maria ed il suo nuovo aiutante, sapendo benissimo che il dottore poteva occuparsi del giovane cadetto, vista la naturale indole gentile e disponibile.

USS Novalis, Ponte 5 - Ufficio principale della sicurezza
Poco dopo


Nimosit stanò Sev nel suo ufficio, occupandolo con la truppa di cadetti.

"Stavo per venire da te in plancia!" Tentò di difendersi il Bajoriano.
"Pensiero gentile." - Lo canzonò Nimosit. - "Non ti disturbare, ti ho portato qui i nostri futuri ufficiali. Hai niente per loro?"
"Pensavo di rimettere mano alle procedure di ingaggio a terra e di abbordaggio, visto che ho un po' di tempo a disposizione. Sono ormai piuttosto datate."
"Non dovrebbe occuparsene il Comando di Flotta direttamente, signore?" Chiese candidamente il cadetto Bod.

Sev sfoggiò il suo miglior sorriso a trentadue denti, passando lo sguardo dal cadetto al primo ufficiale, il quale sbuffò platealmente scuotendo la testa.

"Giovani germogli innocenti! Non sanno con chi hanno a che fare. E' tutto tuo."
"Posso rimanere anch'io?" Intervenne il cadetto Hugh.
"Permesso accordato." Concluse Nimosit dopo un breve sguardo d'intesa con Sev.
"Informo io Aleksei." Fece l'altro, mentre il primo ufficiale proseguì.

USS Novalis, Ponte 15 - Sezione ingegneria principale
Di lì a poco


Trovarono il tenente comandante Borodin a sbraitare in russo verso le passerelle del livello superiore. Sicuramente ce l'aveva con qualcuno dei suoi.

"Grigory! Tutto bene?" Chiese il Primo Ufficiale.
"HeT!!! No, comandante, non va per niente bene. Il modulatore di polarizzazione del dissipatore di flusso secondario non ne vuole sapere di funzionare correttamente! Abbiamo smontato e rimontato decine di volte tutti i pannelli dei sottosistemi collegati ma non riusciamo a capire dove sia il problema. Ho effettuato personalmente diagnostiche di primo e secondo livello senza risultato. Dovremo provvedere ad effettuare diagnostiche ancora più approfondite e questo vuol dire solo una cosa...tempo!!!"
"Oggi è il tuo giorno fortunato, amico mio. Ti darà una mano questo nuovo cadetto." E con una leggera spintarella fece fare un piccolo passo avanti alla titubante Zh'shyllir. L'altro la squadrò da capo a piedi.
"Chi è questa?"
"Cadetto Evrellia Zh'shyllir, signore." Rispose lei raddrizzando la schiena.
"?????????!!" (trad. dannazione)
"Suvvia Gregory, potrebbe esserti di aiuto."
L'ingegnere mise un Dpad in mano ad Evrellia.
"Vedi questi numeri?" - Lei annuì. - "Se diventano rossi e cominciano a lampeggiare allora tu urla. Urla forte!"
"Perchè signore?" Chiese la giovane con gli occhi sbarrati.
"Perchè refrigerante del nucleo sta per uscire e noi dobbiamo scappare subito!!"
"Umorismo russo." Bofonchiò Nimosit prima di andarsene, seguito dai pochi titubanti cadetti rimasti.
"Posso chiedere dove stiamo andando signore." Fece dopo alcuni minuti il cadetto McInnis, interpretando la curiosità dei suoi colleghi.
Stavano camminando per i corridoi della nave da un pò. Nimosit si voltò a fronteggiare i tre giovani rimasti, McInnis appunto, Rizaich e Morein.
"Per voi ho in mente un programma speciale." - disse loro con una smorfia sul volto. - "Avete mai comandato una nave da guerra!"

USS Novalis, Ponte 1 - Plancia
5 minuti dopo


"Se avete scelto l'Accademia della Flotta Stellare vuol dire che, con un pó di fortuna, un giorno siederete su un ponte di comando come questo." - Iniziò il primo ufficiale abbracciando tutta la plancia nella quale erano tornati. - "E non importa se opererete su una nave medica, su un vascello da esplorazione scientifica o su una nave da guerra come questa. La responsabilità, il senso del dovere, e perchè no....la paura. Saranno sempre le medesime." - Attese che le sue parole fossero comprese dai tre giovani. - "Attualmente il comandante Roth, il nostro capo OPS è in licenza, quindi cadetto Rizaich, quella è la sua nuova postazione." - Indicò la consolle delle operazioni alla giovane che, in un misto di eccitazione e suspense, vi si avvicinò. - "Cadetto McInnis, prenda pure il posto del guardiamarina Voth, e non si preoccupi, cercheremo di non farla andare a sbattere su qualche stazione!" - L'altro obbedì cautamente. Nimosit si voltò poi verso l'ultimo rimasto. - "Cadetto Morein, si dice un gran bene di lei!" Lo stuzzicò il Primo Ufficiale.

"Dicerie!" Rispose l'altro con un sorriso sardonico in volto, strappando una breve risata al numero uno.

"Per lei c'è la poltrona più importante." E indicò platealmente la postazione di comando, al centro della plancia.


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15.04 - Alla via così

Autore: Tenente Comandante Dwalla Thevek


USS Novalis, Ufficio del Capitano
14/07/2395 ore 12:40 - D.S. 72532.95


"E questo è tutto quello che posso dirvi." disse Kuribayashi sporgendosi in avanti e appoggiando i gomiti sulla scrivania

Lo sguardo di Oxila trapelava insoddisfazione, ma sembrava intenzionato a non commentare o contraddire il suo Capitano il consigliere invece lo stava fissando senza far trasparire alcuna emozione.
"Capisco come Coral perda tutte quelle partite a poker. Quando ci si mette, Dwalla è veramente enigmatica." pensò fissando gli occhi in quelli della donna.
"Domande?" aggiunse per riempire il vuoto che si era creato.
"Solo una Capitano..." disse Dwalla in tono neutro "capisco il non dover rischiare nulla, ma sapendo prima certe cose avremmo agito diversamente. Ritengo che tutto questo sia una mancanza di fiducia in me e nel Tenente Oxila."
"Comandante non si tratta di fiducia, ma di preservare un segreto. L'Ammiraglio Valar ha fatto un'eccezione e almeno dieci persone sono venute a conoscenza della loro presenza. E per un'organizzazione che vive di segretezza, quindi sono già dieci persone di troppo. E poi ho la sensazione che il Tenente Comandante Romanov nasconda qualcosa anche a me...e prima che me lo domandi: no, non voglio sapere cosa mi nasconde. Ho ricevuto più di una rassicurazione circa la sua professionalità, lealtà e competenza. Altrimenti mi sarei opposto al suo trasferimento sulla Novalis. A proposito: ha sentito il comandante Moore?"
"Sì, nonostante le sue lamentele mi è sembrato contento" disse Dwalla rilassandosi e facendo sospirare di sollievo Kuribayashi "Il dipartimento tattico della Flotta Stellare è il suo ambiente naturale. Ha qualche ordine specifico sui cadetti che abbiamo a bordo?"
"Ne parli con Nimosit, ho delegato a lui ogni dettaglio. Bene, potete andare."
I due si alzarono. Kuribayashi aveva già preso in mano un D-padd quando Dwalla dalla porta si girò verso la scrivania
"Capitano?
"Sì?"
"Lei può non voler sapere quello che le nasconde. Ma io intendo scoprirlo ugualmente."
Il capitano sorrise
"Allora mi faccia sapere"

USS Novalis, Plancia
14/07/2395 ore 12:49 - D.S. 72532.97


"Cadetto Morein! Non è quella la poltrona a cui dovrebbe aspirare..." disse Dwalla perentoriamente entrando in Plancia seguita da Oxila che andò a fare conoscenza col giovane cadetto seduto al timone.
Il Cadetto balzò in piedi come se la poltrona del Capitano fosse diventata improvvisamente arroventata e riservò uno sguardo confuso al Primo Ufficiale che sedeva alla sua destra.
Nimosit sorrise.
"Comandante Thevek! Finalmente... vedo con piacere che ha avuto tempo di studiare le schede dei giovani cadetti. Comunque in attesa del suo arrivo ho pensato che, sebbene consigliare non sia comandare, la poltrona di comando poteva essere un buon punto di inizio per immedesimarsi e capire." disse Coral con voce allegra "Beh Cadetto Morein, questa è il Tenente Comandante Dwalla Thevek, il consigliere della nave..."
"E' un grande onore poter lavorare con lei comandante, ho letto tutti i suoi libri... Se posso permettermi le foto non rendono giustizia alla sua bellezza." disse il giovane con fare galante
"Ha seguito i corsi del professor Kobhol?" rispose Dwalla senza rispondere agli onori tributati, cosa che spiazzò il cadetto che probabilmente pensava di cavarsela elogiando il suo fascino.
"Ehm...ah! Sì. Dinamiche di scambio verbale nei processi diplomatici.... capisco" sul volto del giovane si aprì un sorriso.
"Credo di essermi perso" confessò Nimosit
"Mi scusi Comandante, ma ho voluto un po' giocare a testare i tempi di risposta del giovane cadetto qui presente, di cui, sì ho avuto modo di studiare la scheda."
"E come se l'è cavata?"
"Per il momento non mi esprimo" rispose Dwalla con un tono ironico che strappò una risata a Nimosit "...tornando a noi, posso portare via dalla Plancia questo giovane?" riprese Dwalla, parlando come se il cadetto non fosse presente.
"Certamente, perché non illustra al cadetto Morein le procedure di valutazione che abbiamo applicato nell'ultimo anno?" propose quindi il Primo Ufficiale
"Senz'altro, venga Cadetto...ah, Comandante?"
"Sì?"
"Sa dov'è il comandante Romanov?"
"In armeria, era occupato con una diagnostica di livello 2 sui sistemi automatici di puntamento dei siluri."
"Grazie! Allora Cadetto, vogliamo andare?"
"Dopo di lei."

USS Novalis, Ponte 5 - Ufficio Principale della Sicurezza
14/07/2395 ore 12:51 - D.S. 72532.97


"È permesso?" chiese Dwalla, entrando nell'Ufficio della sicurezza seguita ad un passo da Morein.
Sev e due giovani cadetti erano impegnati a spostare unità e campi di forza su una simulazione olografica al centro della stanza che al momento stava riproducendo la sezione ingegneria della Novalis. Puntini rossi si riversavano da diverse fratture nello scafo e un inquietante death counter lampeggiava vistosamente.

"Se spostassimo un campo di forza qui, si potrebbe limitare l'accesso alle piastre di controllo del nucleo."
"Ma così facendo si aprirebbe la strada da questa parte e un facile accesso ai sistemi di supporto vitale. Ricorda che in questa simulazione gli assalitori hanno fatto una breccia nello scafo e sono entrati con tute ambientali, quindi una perdita di ossigeno o gravità danneggerebbe più noi che loro." disse Sev animatamente, poi parve finalmente accorgersi di Dwalla e del giovane cadetto che li guardavano incuriositi "Ah, comandante Thevek, scusi, ma stavamo revisionando le procedure di difesa in caso di abbordaggio."
"Come ce la caviamo?"
"Come può vedere dal contatore di vittime, al momento non tanto bene, ma stiamo facendo progressi. Voleva qualcosa?"
"Chiedevo se il cadetto Hugh volesse andare in armeria, considerato che il comandante Romanov si trova lì impegnato in un'analisi sui sistemi di puntamento. E dato che noi eravamo di passaggio..."
Sev rivolse uno sguardo interrogativo a Dwalla e capì istantaneamente dove volesse andare a parare. La consigliera stava cercando solo una scusa per andare in armeria.
"Ha sentito Cadetto Hugh? Le interessa?"
"Senz'altro Comandante!"
"E allora vada... ah...Dwalla?"
La mezzosangue betazoide si girò verso il bajoriano con fare di intesa.
"Ho capito... ti farò sapere"

USS Novalis, Ufficio del Capitano
14/07/2395 ore 13:01 - DS 72532.99


"Ma Ammiraglio, un conto è avere a bordo dei cadetti da addestrare, ben altro conto è quello che mi chiede. Lasciare la Novalis in mano a dei poco più che ragazzini... non sono affatto d'accordo."
=/\= Capitano, questi sono gli ordini e mi aspetto che lei li esegua al meglio. Tra due giorni dovreste essere nel sistema Lasturiano dove incontrerete la USS Kuala Lumpur. Qui Lei ne prenderà il comando, sostituendosi al Comandante Riviera. La simulazione di battaglia è stata studiata dai nostri esperti e le assicurò che sarà molto equilibrata, nonostante il divario tra le navi impegnate =/\= rispose l'Ammiraglio Ford.
=/\= Devo crederle sulla parola, non so quali possibilità abbia una nave di classe Excelsior contro la Novalis =/\=
=/\= Probabilmente si ricrederà quando avrà esaminato le specifiche del sistema stellare. Mi aspetto grandi cose, Capitano. Avete l'opportunità di dimostrare e insegnare a dei ragazzi che non sempre la tecnologia fa la differenza, ma che l'esperienza e la capacità possono colmare il divario. Ci risentiamo tra tre giorni a fine simulazione. Ford chiudo. =/\=
Kuribayashi si alzò dalla sua scrivania e andò verso il replicatore.
"The bianco, 95° con una spruzzata di limone e miele di ciliegio" ordinò.
Nei pochi secondi che il replicatore impiegò per preparare la bevanda, il suo sguardo si posò sul modellino della Novalis. Come avrebbe fatto a lasciare il comando di quella meraviglia a dei ragazzini?
"Speriamo bene..."
Portò la mano al suo commbadge
"Kuribayashi a Nimosit. Comandante può raggiungermi nel mio Ufficio?"

USS Novalis, Armeria
14/07/2395 ore 13:01 - D.S. 72532.99


"Comandante Romanov è un piacere incontrarla finalmente."

Aleksei sollevò lo sguardo dall'analizzatore di modulazione e identificò il portatore di quella bella voce, che lo chiamava, nel tenente comandante Thevek. Era indubbiamente una bella donna, ma qualcosa in lei lo rendeva nervoso. Dopo aver eseguito in passato alcune missioni sotto copertura per l'ammiraglio Powers, quello era un sesto senso.
Non si era mai sentito a sua agio in compagnia delle donne, soprattutto delle belle donne come il comandante Thevek.
"Diffida delle belle donne," gli aveva sempre consigliato Powers "tanto più se sono forti e intelligenti, perché la natura ha dato loro ben tre armi per colpirti." si ripeté.
Alle spalle della donna che era entrata senza tanti complimenti c'erano due giovani cadetti incuriositi e intimoriti allo stesso tempo.
Aleksei li guardò e pensò: "Hanno capito che sta succedendo qualcosa..."

Ormai Thevek era davanti a lui e con un sorriso magnifico e occhi amichevoli aveva proteso la mano verso di lui in segno di saluto.

"Vuole stringermi la mano. È strana per essere una betazoide." pensò Aleksei
"È strano per essere un umano... quanto vuole aspettare prima di stringermi la mano? Rischia di fare una pessima figura anche di fronte ai cadetti. Speravo che la loro presenza lo mettesse in difficoltà e invece è un muro. Devo assolutamente toccarlo e capire cosa gli passa per la testa." pensò Dwalla, mantenendo l'espressione amichevole "Quando mi ha visto, le sue micro-espressioni sono passate subito ad allarme e preoccupazione. Ha paura di me... o di quello che potrei scoprire. Sta quasi stritolando quel tricoder..."
"È un piacere anche per me, comandante." rispose Romanov stringendo la mano di Dwalla
"Lalalalalalalalalalalalalalalalalalalalalalalalalalalala." fu l'unica cosa che Dwalla percepì da quel contatto.

Il comandante si era senza dubbio preparato al loro incontro, e la sua tensione derivava dal non sapere quanto la sua preparazione potesse essere efficace. Rendendosi conto che il suo tentativo diretto era stato deviato, Dwalla invito verso il cadetto Hugh ad avvicinarsi.
"Comandante, questo è il cadetto Hugh della sezione tattica, so che anche lei è da poco a bordo, ma la sua esperienza potrebbe essere senz'altro d'aiuto per questo giovane"
Aleksei abbozzò un sorriso "Venga Cadetto, le faccio vedere le regolazioni dei sistemi di puntamento automatico. Grazie Comandante per aver portato il cadetto"
"Nessun problema... alla prossima comandante... ah, il giovedì sera è serata poker nella mia stanza, lei gioca?"
"Raramente."
"Vedrà che riuscirò a convincerla." rispose Dwalla uscendo dall'armeria insieme al cadetto Morein.
Appena fuori dalla porta Dwalla si rivolse al giovane
"Allora cosa ne pensa?"
"Il comandante è un uomo molto chiuso. Non so dirle altro... Può spiegarmi meglio?"
"Ne so poco più di lei, Cadetto. Ma le prometto che andrò a fondo della cosa."

USS Novalis, Sala Tattica
DT 14/07/2395 ore 14:35 - DS 72533.17


"E questo è quanto." concluse Kuribayashi appoggiandosi allo schienale.

I volti dei cadetti erano elettrizzati, quelli degli ufficiali superiori perplessi. Dopotutto la Flotta chiedeva ai giovani di comandare una nave e ingaggiare una finta battaglia con una nave il cui equipaggio erano ufficiali molto esperti.

"Sembra un'esperienza molto avanzata per dei cadetti. Come intende organizzare la cosa?" chiese Nimosit
"Ci ho pensato molto e considerando che saranno richieste delle valutazioni e che il nucleo a curvatura della Novalis non ammette deviazioni dal continuo monitoraggio, ho pensato che lei, Comandante Nimosit, lei, comandante Thevek e lei, comandante Borodin, resterete a bordo della Novalis, in qualità di osservatori. Comandante Thevek, probabilmente la Flotta vorrà dei report così la inviterei a preparare un modulo di valutazione per questa prova. Può farsi assistere dal Cadetto Hugh, che intanto prenderà confidenza con le procedure e i compiti del consigliere di bordo. Tutti gli altri, me compreso, prenderanno servizio sulla USS Kuala Lumpur per tutto il tempo della simulazione. Oxila il tempo per il rendez-vous?"
"Dovremmo arrivare a destinazione tra 45 ore alla velocità attuale"
"Perfetto. Per il momento usate queste ore per spiegare ai cadetti quali saranno le mansioni richieste nelle loro temporanee posizioni. In libertà."


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15.05 - Quarantacinque ore

Autore: Tenente Comandante Denay Kuz

USS Novalis, Laboratorio di xeno-biologia
DT 14/07/2395, ore 15:27 - D.S. 72533.27


Lan percorse rapidamente i corridoi per raggiungere i laboratori e poter parlare per qualche attimo con Denay in tranquillità: non gli ci volle molto ad individuarla con lo sguardo e sorrise mentre la vedeva incantare con le sue spiegazioni il cadetto che gli stava di fronte.

"Si potrebbe pensare che durante uno scontro navale solo la consolle tattica ed il timone abbiano un ruolo cruciale, ma non è così: durante uno scontro, tutte le informazioni... anche quelle che ad un primo controllo potrebbero sembrare del tutto inutili, possono infine divenire fondamentali. Fin qui tutto chiaro?"
"Limpido Comandante!" affermò Lan, battendo sul tempo il cadetto Lee
Denay si voltò, sentendo la voce del collega e incrociò le braccia al petto "Aveva bisogno di qualcosa, tenente?"
"In effetti si... ho bisogno di parlarti, in privato.." Lan osservò il cadetto per svariati istanti "Sempre se possibile."
Denay annuì per poi osservare il cadetto "Nell'analizzatore ho inserito un campione, non le dirò nulla a riguardo..- voglio vedere quante informazioni riuscirà a ricavarne. E ricordi, anche il minimo dettaglio può fare la differenza." non attese risposte e si diresse verso il proprio ufficio "Tornerò da lei fra pochi minuti, cadetto."

Lan sorrise soddisfatto per poi dare una gioviale pacca sulla spalla del giovane "Buon lavoro cadetto!" quindi seguì la collega tutto soddisfatto, accedendo con lei nel suo ufficio e raggiungendola alla scrivania.
Denay, dal canto suo sembrava un po' impaziente di tornare in laboratorio "Lan, cosa ci fai qui? Abbiamo all'incirca due giorni per trasformare un gruppo di cadetti del tutto inesperti in un equipaggio in grado di non distruggere la nave sino al nostro ritorno."
"Mi sembra di poter capire che l'idea del Comando non ti piaccia..." Lan sorrise accomodandosi ed osservando la ragazza.
"No, ovviamente no! Non ci si improvvisa ufficiali superiori, non si può davvero pensare che un gruppetto di giovanotti, con una preparazione totalmente teorica, sia in grado di prendere il posto di ufficiali che lavorano da anni!" scosse il capo "Inoltre credo che il gruppo sia stato mal studiato."
"In che senso mal studiato?" la incalzò Lan "Da quello che ho compreso sono i migliori nei loro campi, cosa si potrebbe chiedere di più?"
"Appunto! Sono i migliori nei loro campi e ne sono pienamente consapevoli, ma gli manca qualcosa di cruciale... la capacità di lavorare come un gruppo! Quando si sa di essere i migliori si fa presto a peccare di presunzione e ritenere che le proprie idee siano quelle corrette... le sole corrette! Questo non permette quel pieno scambio di informazioni che caratterizza il lavoro su una nave stellare, e infine... rappresenta il primo passo per un sicuro fallimento."
Lan spalancò gli occhi constatando la risolutezza di Denay "Sembreresti parecchio sicura."
"Sono uno scienziato, osservo la situazione e traggo le mie conclusioni... se mi sbaglio, sarò felice di rivedere la mia posizione." Denay sospirò tornando a fissare Lan "Ma non credo che tu sia venuto qui per parlarmi delle interazioni fra i cadetti. Perché sei qui?"
"Sono qui per il Comandante Romanov, cosa ne pensi di lui?"
La domanda di Lan colse di sorpresa Denay, che per tutta risposta incrociò le braccia al petto "Mi spieghi perché tutti all'improvviso sentite la necessità di sapere cosa io pensi di quell'uomo? Anche il Comandante Nimosit mi ha fatto una domanda simile." scosse il capo osservandolo "Francamente non saprei, non lo conosco abbastanza per affermare realmente qualcosa su di lui, ma da quello che ho compreso è un buon ufficiale... potrebbe divenire un elemento prezioso per questo equipaggio."
"Sarà, ma a me non convince affatto." proruppe Lan alzandosi.
Denay si scurì un po' in volto, fissando con sguardo pensieroso il collega "Adesso sei tu a sembrare parecchio sicuro." inclinò il capo osservandolo "Non ne comprendo il motivo"
Lan la osservò "Mettiamola così, io non mi fido a pieno di lui... ci sono dei segreti, tiene nascosto qualcosa... il consigliere sta indagando a modo suo e spero che scopra qualcosa il prima possibile, ma sino a che non si saprà nulla vorrei che stessi attenta."
Denay sorrise divertita "Sta indagando? Bene, vedrò di stare attenta, ed ora, se non ti spiace, vorrei tornare dal cadetto Lee... vorrei avere ancora un laboratorio funzionante quando tutto sarà finito."
Lan scoppiò a ridere per poi alzarsi "Si, ti lascio al tuo lavoro, a presto!" detto questo uscì dall'ufficio.

USS Novalis, Infermeria
DT 14/07/2395, ore 17:56 - D.S. 72533.55


Il parto si era concluso da pochi minuti e l'intera equipe stava ancora facendo i conti con tutta la tensione e la stanchezza accumulata in quelle ore di lavoro. La cadetta Va'Lah, seppure come ogni vulcaniano non dimostrasse apertamente le proprie emozioni, appariva soddisfatta dell'esperienza a cui aveva potuto partecipare: il dottor Di Maria aveva approfittato dell'occasione per poter studiare a pieno la giovane che gli era stata assegnata e rimase piacevolmente stupito nell'osservare le sue capacità.

"Molto bene cadetta Va'Lah..." il dottore salutò i colleghi mentre tornavano ai propri incarichi giornalieri prima di tornare sulla giovane vulcaniana "Spero che abbia gradito l'esperienza... parti come questi sono senz'altro una rarità"
"Si, dottore, ritengo di aver imparato molto oggi." rispose la giovane con tono atono ed inespressivo. "Seppure il mio interesse non sia direttamente correlato all'ostetricia, ammetto che sia stata una piacevole sorpresa aver potuto assistere alla nascita di una vita."
Di Maria annuì alle parole della giovane "Comprendo. Mi dica, che cosa l'ha spinta a scegliere la carriera medica?"
La giovane rimase impassibile, rispondendo a tono "La consapevolezza di poter fare la differenza." portò le mani dietro la schiena, restando per qualche attimo in silenzio "Sono sempre stata portata per le materie scientifiche, sono certa di poter dare un ottimo contributo alla medicina con i miei studi e le mie capacità"
Il dottor Di Maria osservò per svariati istanti il volto impassibile ed imperscrutabile che gli stava di fronte: era una giovane senz'altro molto sicura di sé, ma al medesimo tempo era decisamente ancora molto impreparata alla professione medica. Rifletté per un po' prima di riprendere la parola, facendo un paio di passi verso la giovane.

"Cadetta, qual è lo scopo del lavoro di un medico?" il dottor Di Maria si fermò a pochi passi dalla giovane "Qual è l'obiettivo che si prefigge ogni medico?"
Va'Lah arcuò un sopracciglio, rispondendo con estrema fermezza "La cura del paziente. L'obiettivo di ogni medico è quello di impedire la morte del paziente."
"Non sempre cadetta." rispose il dottore, incrociando le braccia al petto "Mi rendo conto che dopo gli studi che ha fatto si senta pronta a sconfiggere ogni malattia, a guarire tutti... è uno dei problemi principali dell'Accademia, insegna molte cose ma non prepara mai nessuno all'evento morte." fece una pausa "Non voglio toglierle tutto il suo entusiasmo, del resto le servirà se vorrà proseguire in questa carriera, ma voglio che sia preparata a quella che è la realtà dei fatti: in ambito medico quello che ha appreso in Accademia è soltanto una piccola parte di ciò che si troverà ad affrontare."
La giovane parve non capire e rimase in silenzio, mentre il dottore riprese "Se pensiamo al lavoro delle altre sezioni, come la diplomazia, si tratta di ruoli che possono condurre a una piena risoluzione come ad un magistrale fallimento: un diplomatico può riuscire a creare un trattato perfetto, estremamente favorevole alla Federazione, oppure fallire miseramente già nella fase delle trattative. Ma un medico?"
La giovane si schiarì la voce per poi rispondere "Il medico ha la medesima possibilità di riuscire e fallire, potrebbe trovare una cura o meno. Non capisco a cosa alluda dottore."
Il dottor Di Maria scosse il capo "Sto parlando del fatto che il medico si può trovare di fronte a situazioni in cui l'unica cosa che può fare è quella di alleviare le sofferenze del proprio paziente, e niente più. Questo è ciò che all'Accademia non viene particolarmente preso in considerazione, vi si insegna che il vostro compito è sempre e solo guarire... ma la pratica costringe tutti noi ad accettare che la morte è parte integrante dell'esistenza. Non sempre potrà fare la differenza, a volte bisogna accettare con grande umiltà la sconfitta... lo scopo del lavoro di un medico è quello di saper valutare le situazioni in cui si trova con obiettività e razionalità, mettendo da parte la propria emotività e ponendosi come obiettivo primario il benessere del paziente: e questo può tradursi nel trovare una cura o, nelle situazioni più negative, alleviargli i dolori, sempre nel pieno rispetto della dignità del paziente." prese un attimo fiato per poi osservare il volto di Va'Lah "Credo che per oggi possa andare, ma rifletta sulle mie parole. In libertà!"
Va'Lah osservò per qualche altro attimo il medico, poi salutò e si diresse fuori dall'infermeria.

USS Novalis, Sala ologrammi 1
DT 14/07/2395, ore 23:57 - D.S. 72534.24


La sala ologrammi stava replicando una perfetta copia della plancia della USS Novalis, con il tenente Oxila seduto alla postazione di comando e il cadetto McInnis alla postazione del timone. La simulazione in corso era una classica battaglia navale, che vedeva la Novalis intenta a tener testa ad un paio di falchi da guerra romulani: a tutti gli effetti appariva uguale alle tante simulazioni eseguite in Accademia, ma il tenente Lan l'aveva modificata inserendovi alcune manovre evasive di sua invenzione, piuttosto rapide ed in grado di prendere in controtempo il povero cadetto.

"Attento cadetto, così la colpiranno sul fianco..."
"Cerco di compensare il movimento del falco signore, ma non è affatto semplice se vi sono due navi contro una!" rispose concitato il giovane cadetto che, per la tensione, aveva iniziato a sudare copiosamente.
"Non è di certo nostra facoltà scegliere il numero e la forza dei nostri nemici, cadetto. La vita ci pone davanti sfide, il nostro compito è cercare di farvi fronte e riportare a casa la pelle."

La plancia fu scossa da un forte colpo mentre l'ufficiale tattico olografico esclamò con una certa concitazione "Stiamo per perdere gli scudi, l'integrità dello scafo sta scendendo ancora, non potremo reggere ancora per molto!"

Le parole del tattico mandarono ancora più in agitazione McInnis che, nella disperata ricerca di fare un'ottima figura di fronte al tenente, iniziò a manovrare in maniera sin troppo aggressiva, finendo per lasciare fin troppo il ventre della nave scoperto. Nel mentre Lan osservava il cadetto con un leggero sorriso sul volto, ripensando a quando anche lui, giovane cadetto ancora inesperto, aveva fatto le medesime figure barbine.

"Stia attento, così finisce per mettere più in difficoltà il nostro tattico rispetto a quello dei nostri nemici! Sono certo che sappia pilotare meglio di così!"
"Ma il tattico dovrebbe adeguarsi alle mie manovre!" rispose con un tono un po' infastidito il giovane.
"No, il tattico dovrebbe collaborare con lei, cosa assolutamente impossibile se non comunica cosa vuole fare e continua a cambiare rotta senza un senso apparente!" rispose con risolutezza il tenente.


La plancia fu scossa nuovamente talmente forte che per poco Lan non volò a terra, nel mentre l'ufficiale tattico olografico lanciò un urlo per il nervoso "Signore, gli scudi hanno ceduto, l'integrità dello scafo è pericolosamente basso! Non possiamo permetterci un'altra bordata!"
Pochi istanti dopo un altro scossone vece vibrare l'intera plancia e la simulazione si fermò di colpo: tutti i personaggi olografici scomparvero assieme ai due falchi romulani, lasciando i due giovani immersi in un imbarazzante silenzio.

"Cosa può dirmi ora, cadetto?"
"Farò meglio la prossima volta signore, so che posso farcela."
Lan si alzò scuotendo il capo "Lei forse non ha capito, ma nella realtà... quando siederà in una vera plancia, non ci sarà una prossima volta. Siete troppo abituati a poter sbagliare, analizzare gli errori e riprovare che non vi rendete conto che nella realtà certi lussi non ce li possiamo permettere." fece una pausa "Quali sono stati gli errori?"
"Non saprei signore, forse mi sono lasciato un po' prendere dalla tensione"
"Si, la tensione le ha sicuramente giocato un brutto tiro in questo frangente, ma di certo non è stato l'unico errore. Lei tende a isolarsi un po' troppo e a non collaborare a pieno con i suoi colleghi, quindi nel futuro si ricordi che durante uno scontro navale vi deve essere un ottima sincronia fra la consolle della tattica ed il timone. Inoltre, si ricordi che quando è a quel timone non deve dimostrare agli altri di essere il migliore, deve essere il migliore! Chi occupa la posizione del timone e, in futuro, la posizione del comando deve sempre tenere a mente che dalle proprie scelte dipende la vita di centinaia di persone, e non può permettersi il lusso di lasciarsi andare al nervosismo o alla smania di voler fare bella figura... sono stato chiaro?"
Il cadetto saltò in piedi annuendo "Certo tenente."
"Bene, in libertà!" tuonò il tenente per poi osservare il cadetto che si dirigeva all'uscita, attese di essere da solo per poi sorridere "Si, diventerai un ottimo pilota un giorno." mormorò fra sé e sé per poi dirigersi all'uscita.

USS Novalis, Sala macchine
DT 15/07/2395, ore 04:24 - D.S. 72534.75


Evrellia e Rizaich si sentivano a dir poco esauste e faticavano sempre di più a trovare il modo di concentrarsi: erano passate parecchie ore dalla pausa per la cena e, seppure gli incarichi che venivano loro assegnati erano estremamente semplici, l'orario tardo rendeva sempre più complicato alle due giovani svolgere il proprio lavoro al meglio. Dal canto suo il Tenente Comandante Borodin sembrava essere sempre più impaziente, continuando a sbraitare a destra e a manca.

"Allora, queste letture sul flusso del plasma! A cosa serve mettere qualcuno a fare un controllo se poi non parla!"
Evrellia scattò quasi sul posto "Ehm...normali! Le letture sono ancora normali, Comandante..."
"Più veloce a dare le rilevazioni...non posso continuare a chiamarla!" tuonò Borodin osservando la giovane prima di tornare al proprio lavoro.
Rizaich prese la parola facendo un colpetto di tosse "Mi scusi Comandante è che... beh... è tardi!" sbottò la giovane osservando il superiore "E' notte fonda, non possiamo farlo domattina?"

Per un attimo gli altri ingegneri si voltarono ad osservare la giovane con sguardo in parte incuriosito ed in parte divertito: il tenente Comandante Borodin abbandonò per un attimo il proprio lavoro e si portò di fronte alla ragazza ad osservarla serio "Prego?" si limitò a chiedere avvicinandosi un po' alla coppia di cadetti.
Rizaich osservò il superiore cercando di apparire perfettamente tranquilla "Ho detto che forse si potrebbe rimandare questo lavoro, a domattina."
"Una nave stellare per lavorare in sicurezza deve poter contare sui propri sistemi secondari... noi dobbiamo assicurare un'efficienza tale che, se sventuratamente il sistema primario dovesse collassare, sia sempre possibile bypassarlo ed attivare il secondario. Al momento può assicurare ciò?"
"No signore." rispose stancamente la giovane "Non posso assicurarlo."
"Allora no! Il nostro lavoro non è finito affatto!"
"Ma si tratta di un sistema secondario, signore." riprese Evrellia, tentando di aiutare la collega ed osservando l'ingegnere capo in volto "E il sistema primario funziona perfettamente..."
"Questo è il lavoro di un ingegnere su di una nave stellare... si lavora molte ore e si può anche fare una nottata in bianco! Qui tutti noi abbiamo a cuore la sopravvivenza nostra e dei nostri colleghi, e la assicuriamo mantenendo la nave in forma smagliante! Se non siete disposte a farvi qualche nottata insonne per sistemare i problemi che si verificano, cambiate lavoro!" Borodin le osservò serio "Potete andare!"
Entrambe le cadette si osservarono per un attimo, decisamente punte sul vivo "Ma... veramente.."
"Ho detto andate!" tuonò Borodin "In libertà!"
Le due cadette si osservarono nuovamente in volto sospirando, poi salutarono il superiore e si diressero all'uscita.

USS Novalis, Laboratorio astrometrico
DT 15/07/2395, ore 09:58 - D.S. 72535.38


Denay portò il cadetto ad esplorare i vari laboratori per poi fermarsi in quello astrometrico: seppure non fosse il suo laboratorio preferito, aveva deciso di soffermarsi particolarmente in quel luogo per parlare con il cadetto. Dal canto suo, il giovane Anson si osservava attorno con la stessa espressione di un bimbo in un negozio di giocattoli.

"Signore, perché ha scelto di fermarsi proprio in questo laboratorio?" chiese con un certo stupore il giovane "Pensavo saremmo andati al laboratorio di xeno-biologia..."
"Magari più tardi cadetto." rispose rapidamente Denay portandosi ad una consolle per poi attivarla "Ora come ora mi preme di spiegarle meglio come operare ad una consolle."
"Beh, Comandante, ho fatto parecchie simulazioni in accademia!" rispose spavaldo il giovane
"Ne sono certa, ma i criteri erano diversi da quelli che le verranno richiesti su una nave." rispose Denay digitando alla consolle "Osservi questo sistema spaziale, quanti dati potrebbe estrapolarne?"
"Beh, una marea signore!" rispose con grande convinzione
"Esattamente, ma non sempre avere molte informazioni è un bene." fece una pausa osservando il giovane "Quando opererà in plancia dovrà ricordarsi che il tempismo è tutto: in effetti, la velocità e la capacità di comunicare solo le informazioni necessarie... niente di più, niente di meno... è la chiave del nostro lavoro."
"E come faccio a sapere quali sono le informazioni realmente necessarie e quali invece no?"
Denay alzò il capo dalla consolle ed osservò il giovane "Questo lo si apprende con il tempo e con la pazienza. Come le ho già detto, ogni dato, anche quello che appare più irrilevante, potrebbe in realtà nascondere una grande importanza, ma è necessario sapere quando comunicarlo."
"Si, capisco che l'esperienza è fondamentale, ma per questa esercitazione, ha qualche consiglio?"
Denay annuì nuovamente "Si ricordi ciò che ha imparato ed usi il suo istinto: non si lasci abbattere dalla sua inesperienza e sarà in grado di fare la sua parte in plancia"

USS Novalis, Plancia
DT 15/07/2395, ore 14:49 - D.S. 72535.94


La plancia era estremamente silenziosa a quell'ora, e forse fin troppo tranquilla per il Cadetto John Hugh: era impalato di fronte alla consolle sentendo su di sé il peso dello sguardo del Comandante Romanov, che attendeva a braccia conserte. Di tanto in tanto gli altri ufficiali si voltavano ad osservare i due, sorridendo al giovane, prima di tornare alla propria consolle.


"Molto bene cadetto, credo che abbia studiato abbastanza la situazione che le ho profilato, non pensa?" intervenne Romanov osservando il giovane
"Si, Comandante."
"In questo caso, sa quale manovra sta per compiere il nostro avversario. Lei cosa farebbe?"
Il giovane prese per un attimo fiato sforzandosi di ricordare le lezioni dell'accademia "In una situazione di questo tipo la soluzione corretta è una soltanto..."
"Un momento cadetto." lo interruppe prontamente Romanov "Perché ritiene che vi sia una sola soluzione?"
"In accademia ci è stato insegnato che questa è una tecnica di attacco classica, come tale prevede una misura classica! Durante le lezioni abbiamo appreso perfettamente cosa fare in questi frangenti!"
"E non le sorge il dubbio che con il tempo anche i nostri avversari abbiano appreso che, a una data manovra di attacco, noi rispondiamo con una determinata manovra difensiva?"
Il volto del cadetto ebbe il suo primo attimo di sconforto, ma passeggero e ben presto riprese tutta la propria spavalderia "Signore, sta dicendo che le manovre insegnate in accademia sono inutili?"
"Certamente no, cadetto." rispose con sicurezza Romanov "Ma come lei ha imparato che per ogni attacco è stata studiata una manovra diversiva adeguata, così possono averlo appreso i nostri eventuali nemici: la strategia è molto più che una lezione da apprendere a memoria, bisogna capire le reali intenzioni dell'avversario e prepararsi non solo a rispondere all'attacco ma anche alla contromossa successiva." Romanov fece una pausa "Ha pensato all'eventualità che il nostro avversario abbia agito allo scopo di spingerla ad optare per una data manovra? In questo caso la sua scelta avrebbe fatto finire la nave in trappola."
"Ma è impossibile sapere con certezza quali siano le intenzioni del nemico, signore!"
"Non solo si può, ma si deve!" rispose con prontezza Romanov "Se non si è in grado di analizzare la situazione e trovare la soluzione adatta al caso concreto, anche andando contro a quelle che sono considerate le manovre classiche, lo scontro non potrà mai essere vinto."
Il giovane apparve decisamente perplesso "Ma signore, se non posso basarmi sulle mie conoscenze, su cosa dovrei basarmi?"
"Sul suo istinto cadetto, e si tolga dalla testa che ad una manovra d'attacco vi sia soltanto una risposta possibile! Ogni mossa può nascondere delle variabili legate all'area dello scontro o alle caratteristiche della nave, starà a lei capirlo!"

USS Novalis, Ufficio Principale della Sicurezza
DT 15/07/2395, ore 19:25 - D.S. 72536.46


Sev ed il cadetto Bod erano ancora impegnati a spostare unità e campi di forza sulla medesima simulazione olografica del giorno prima, ma ora riproduceva la plancia della Novalis. Anche in questo caso si potevano osservare svariati puntini rossi che si riversavano da diverse fratture nello scafo ed il solito 'death counter' lampeggiava vistosamente in una tonalità rosso scarlatto.
Rarur prese la parola "Signore, se spostassimo questo campo di forza qui..."
"Se arrivasse anche un solo siluro nel punto giusto ci troveremmo a nuotare nello spazio profondo, cadetto." rispose candidamente Sev "Lo scafo non reggerebbe."
Il giovane osservò per un attimo Sev "Ma la nostra ipotesi di base era un abbordaggio in corso, signore, non uno scontro navale. Se attaccassero una nave così danneggiata potrebbero anche far morire i loro uomini!"
"Si, ma non per tutte le specie è così importante tutelare la vita del proprio equipaggio, per alcuni potrebbe essere un sacrificio del tutto accettabile. Lei questo non può escluderlo."
"Ma non le sembra che stia ipotizzando degli avversari fin troppo perfetti?" rispose il cadetto osservando l'ufficiale "Hanno le tute ambientali ed armi incredibilmente potenti, e a ciò si aggiunge che la loro nave appoggio è del tutto disinteressata alla loro sopravvivenza, quindi faranno di tutto per riuscire a prendere la nave! Ma quante probabilità ci sono che si verifichi un simile scenario?"
"E' molto importante per lei il livello di probabilità?" chiese serafico Sev.
"Certamente, in accademia ci prepariamo a tutti gli scenari più probabili in modo da sapervi far fronte al meglio!"
"E come vi preparate all'imprevedibile?"
Rarur si bloccò osservando il superiore "Non ci si può preparare a ciò che non può essere previsto, signore!"
Sev scosse il capo "Ci si prepara ipotizzando sempre lo scenario peggiore, cadetto. Su Sol III si dice, spera in bene ma preparati per il peggio! E' questo che stiamo facendo adesso." fece una piccola pausa "Cadetto, anche io mi rendo conto che con una nave come questa vi sono poche probabilità di un abbordaggio simile alla nostra simulazione, ma poche probabilità non significa nessuna."
Il cadetto rimase per un po' ad osservare Sev "Quindi per lei è necessario prendere in considerazione anche gli scenari più improbabili? Ma le variabili possono divenire infinite!"
Sev annuì prontamente "In un certo senso è vero, ma più scenari si studiano e più aumenteranno le probabilità che, qualora qualcosa di imprevisto succeda, la nave sia preparata a farvi fronte." sorrise divertito per poi aggiungere "Con il tempo capirà, ora torniamo al nostro lavoro."

USS Novalis, Ufficio del Consigliere
DT 16/07/2395, ore 08:37 - D.S. 72537.97


Bryan iniziava decisamente a deprimersi accanto a Dwalla: nella sua vita era sempre riuscito ad affascinare tutti con la propria parlantina e quello sguardo da bel tenebroso, eppure tutti i suoi tentativi di adulazione si erano conclusi con dei magistrali buchi nell'acqua. Le aveva tentate sostanzialmente tutte ma nessun complimento era riuscito a fargli guadagnare punti agli occhi del consigliere e la cosa lo indispettiva. Dwalla, viceversa, trovava la situazione piuttosto divertente: continuava a pensare qualche possibile strategia per fare breccia nello scudo di Romanov, ma non poteva non trovare piuttosto divertente i tentativi che il giovane stava facendo per farle perdere la testa.

"Qualcosa non va, cadetto?"
"No Comandate, ammiravo solo la sua straordinaria bellezza." il giovane fece un sorriso smagliante "Non credo di aver mai visto una simile perfezione!"
"Cadetto, non si è ancora stancato di cercare ad ogni modo di far uso delle lusinghe?"
Bryan sospirò abbassando un po' il capo "Si, Comandante, mi scusi."
"Cadetto Morein, lei è una persona intelligente, e sono convinta che possa avere un futuro nella Flotta, ma deve smetterla di contare solo sul fascino!"
Il giovane parve essere preso per un attimo di sorpresa "Beh... ma veramente..."
"Non mi fraintenda, non metto in dubbio che sia un'ottima strategia quella di giocarsi tutte le proprie carte, e se si ha un certo fascino naturale è senz'altro una marcia in più... ma non crederà veramente di potersela cavare in questo lavoro solo contando sul suo bel faccino, vero?"
"Beh, è un ottimo modo per rompere il ghiaccio."
"Non posso negarlo, cadetto, ma ci deve essere anche molto di più! Il nostro mestiere è molto più sottile, e lei fa bene a tentare di affascinare il proprio interlocutore, ma prima di ciò lei deve imparare a capire chi le sta davanti." Dwalla fece una pausa "Non a tutti piace essere adulato, c'è chi lo troverebbe a dir poco fastidioso e potrebbe arrivare perfino ad adirarlo, e mi creda... una persona innervosita sarà ben poco accondiscendente verso le sue richieste."
Il giovane rimase silenzioso ad osservare la donna.
"Ad esempio, lei sta cercando di affascinarmi, ma lei di me cosa ha compreso? Che tipo di persona sono?" lo osserva "Ha tentato di capire a pieno come è fatta la sua interlocutrice? Io direi di no. Lei potrebbe non essere il mio tipo, no?" sorrise un attimo osservandolo In quel caso il suo visino servirebbe a poco non crede?"

USS Novalis, Ufficio del Capitano
DT 16/07/2395, ore 11:35 - D.S. 72538.31


Il Capitano ed il Primo Ufficiale erano accanto ai finestroni, silenziosi e pensierosi, ad osservare le stelle: nessuno dei due emetteva un fiato, ma entrambi stavano pensando agli ordini ricevuti dal Comando. Dopo qualche minuto fu il Capitano a rompere gli indugi.

"Gli ufficiali si sono occupati dei cadetti?"
"Si Capitano, come da ordini." rispose Nimosit portando la propria attenzione a Kuribayashi
"Molto bene. Ritengono che i cadetti siano pronti ad assumere i loro ruoli?" chiese il capitano osservando in volto il Primo Ufficiale.
Nimosit non parlò immediatamente, ma dal suo sguardo era abbastanza palese la sua perplessità riguardo tutta la faccenda "Mettiamola così, la teoria c'è... ma la pratica è tutta da vedere."
Kuribayashi sospirò "Lo immaginavo."

Entrambi si osservarono in volto per qualche attimo, sino a che il comunicatore del Capitano ruppe il silenzio che si era creato, riportandoli alla realtà.

=^= Plancia a Capitano Kuribayashi: siamo giunti al punto di rendez vous. =^=

Kuribayashi sospirò osservando Nimosit "Bene, e che la farsa abbia inizio." quindi si diresse all'uscita dell'ufficio.


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15.06 - La Novalis è scomparsa

Autore: Tenente Comandante Otello Di Maria


Plancia Novalis qualche minuto dopo
DT 16/07/2395, ore 11:37 - D.S. 72538.31



Tutto era pronto sulla Novalis, anche se simulata, per la prima missione dei cadetti.
C'era molta tensione ed emozione a bordo. Ma i ragazzi si erano preparati duramente e nessuno voleva sfigurare davanti ai loro superiori.
Il capitano prima di scendere dalla sua nave si diresse in plancia per un saluto veloce al nuovo equipaggio della novalis e per fare un breve discorso via interfono a tutta la nave.

=^=Buon giorno cadetti qui è il capitano Kuribayashi che vi parla. Fra qualche minuto vi lascerò il pieno controllo della Novalis ... lo so che siete tutti preoccupati, ma siete stati addestrati per questo e i vostri ufficiali sono in grado di gestire al meglio questa nave e sono pronti per questa simulazione, vi auguro buona fortuna e che vinca il migliore =^=

Appena finito di parlare il capitano si diresse verso il cadetto Hugh e, stringendogli la mano disse: " Le lascio il comando della mia nave, mi raccomando, conto su di lei."
"Grazie Signore," rispose il cadetto " non la deluderò."

Poi il capitano si avvio verso il turbo ascensore che l'avrebbe portato alla sala teletrasporto.

Appena le porte si chiusero il il Cadetto John Hugh si sedette sulla poltrona del comando, e dopo un bel respiro impartì i suoi primi ordini da comandate.

"Bene Sig. McInnis attendiamo che la navetta lasci l'hangar e poi prepariamoci per la velocità di curvatura, direzione sistema Lasturiano." e poi aggiunse "Dobbiamo solo resistere 45 ore per dimostrare quanto valiamo."

Plancia Navetta di osservazione
DT 16/07/2395, ore 23:37 - D.S. 72538.31


La navetta con il vero equipaggio della Novalis seguiva la propria nave
con
la dovuta attenzione, gli ufficiali non la perdevano di vista.
Kuribayashi sembrava il più preoccupato di tutti: l'idea di lasciare la Novalis in mano a dei cadetti non gli era mai piaciuta. Ma l'Ammiraglio Ford sapeva essere molto persuasivo quando si metteva in testa una cosa e non rimaneva altro che obbedire.
Non poteva far altro che fare buon viso a cattivo gioco.

"Situazione?" Chiese il capitano rivolgendosi al timoniere.
"Nella norma signore, tutto procede come da previsione..."
"Quanto manca per il sistema Lasturiano." incalzò Kuribayashi
"Altre trenta ore circa di navigazione, signore."

Il capitano annuì con la testa, ma non era concentrato su quello che il timoniere gli aveva appena comunicato. Il suo pensiero continuava a viaggiare con tanti se e forse sulla missione mentre continuava a fissare lo schermo dove si stagliava la silhouette della Novalis.

Il timoniere interruppe i suoi pensieri: "Signore i nostri sistemi hanno rilevato una nave a poca distanza da noi..."

Il primo pensiero fu "Ecco lo sapevo che doveva succedere qualcosa. Sarebbe stato troppo bello se fosse filato tutto liscio."
Poi si ricompose e si alzò di scatto dalla potrona di comando e ordinò: "Non faccia niente guardiamarina, vediamo come se la cavano i nostri cadetti." rispose il capitano e aggiunse " Rimaniamo in osservazione come da ordini del comando, interverremo solo se ci saranno complicazioni".

Si riaccomodò sulla poltrona di comando e prese la posizione di osservazione.

Plancia Novalis
DT 16/07/2395, ore 00:12 - D.S. 72538.31


Il Cadetto John Hugh era compiaciuto di come stava procedendo la sua prima missione da capitano.
Fin'ora era andato tutto liscio, non c'erano stati grossi problemi, in fin dei conti il viaggio era solo di quarantacinque ore verso il sistema Lasturiano, cosa mai poteva accadere in un quadrante tranquillo come questo, doveva solo portare la nave a destinazione fare la simulazione e il gioco era fatto.
Ma non era cosi. Infatti il timoniere di bordo richiamò improvvisamente la sua attenzione.

"Signore una nave e comparsa sullo schermo e ha energizzato le armi su di noi."
"Si sono messi di impegno quelli della Federazione per renderci la vita difficile." ironizzò il capitano e poi riprese per nulla intimorito "Li provi a contattare..."
"Nulla signore non rispondono."
"Riprovi!"
"Nulla signore, non rispondono..."
"Allora alziamo gli scudi e prepariamo le manovre evasive come da manuale ed energiziamo pure noi le armi." ribbattè il il facentefunzione di Capitano.

"Finalmente un po' di movimento..." pensò John "Questa simulazione mi sta iniziando a piacere, finalmente posso dimostrare quanto valgo!"

"Armi pronte, signore." rispose la cadetta Rizaich.
"Attendiamo che aprino il fuoco prima loro e poi rispondiamo,non sparate fino a nuovo ordine." ribadì Hugh
"La navetta di osservazione che sta facendo?" chiese il capitano.
"E' ferma, signore."

La situazione sembrava sotto cotrollo. I cadetti se la stavano cavando bene rispettando le procedure come da addestramento.
La navetta degli ufficiali intanto osservava la situazione senza intervenire e il capitano Kuribayashi aveva fatto alzare gli scudi ed energizzato le armi per precauzione. Mentre attendeva lo sviluppo della situazione.
Tre colpi di faser colpirono la Novalis. Gli scudi tennero bene, ma prima che potessero rispondere al fuoco, la nave nemica fece inversione e partì a curvatura evitando il conflitto.

"Sig. McInnis massima curvatura, inseguamoli!" ordinò Hugh.

La novalis scomparve dai sistemi di rivelazione della navetta di osservazione lasciando tutti a bocca aperta.

Plancia Navetta di osservazione
Nello stesso istante



Tutti presenti si guardarono alibiti, non pensavano che i cadetti della Novalis si sarebbero all'insegumento della nave nemica.
Dopo un primo momento di sbigottimento il capitano kuribayashi si lasciò scappare: "Cosa diavolo stanno facendo, e dove cavolo vanno con la mia nave!?! Li chiami subito guadiamarina".

"Sono fuori portata signore, non possiamo più contattarli." rispose sconsolato il guardiamarina
"Inseguiamoli allora, cosa aspetta!? Massima curvatura!" ordinò visibilmente alterato.

Il guardiamarina intimorito fece notare al capitano che la Novalis era più veloce e l'unica cosa plausibile era quella di seguirne le tracce.

"Proceda allora, ma non se li faccia scappare ... non voglio che succeda qualcosa di spiacevole a quei ragazzi non hanno ancora esperienza e non sanno in che guaio si possono cacciare."

Il guardiamarina eseguì gli ordini e poi il capitano ritorno subito nei suoi pensieri.

La cosa che lo poteva un po' ricuorare che a bordo della Novalis c'erano tre dei suoi ufficiali superiori he potevano riuscire a gestire la situazione. Poi d'istinto gli ufficiali superiori rimasti per fare un punto della situazione e decidere il da farsi.


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15.07 - Giustizia è fatta

Autore: Tenente Lan Oxila


USS Novalis, Plancia
DT 16/07/2395, ore 00:27 - D.S. 72537.04


Nimosit osservava il comportamento dei cadetti assegnati alla nave da una poltroncina vicino alla console scientifica e per qualche attimo l'istinto di prendere il comando della nave lo portò ad alzarsi: aveva letto e riletto più volte, senza grande convinzione, il progetto del Comando di Flotta ma non era stata prevista alcuna nave sconosciuta e nessun attacco al di fuori di quello simulato. Era sul punto di scattare per raggiungere la postazione di comando ma lo scontro, estremamente rapido e sostanzialmente inusuale, era già finito con la fuga di quella strana nave.
Si accomodò nuovamente alla postazione, convinto che oramai il peggio fosse passato ed osservò con una certa fiducia il giovane cadetto che era alla postazione di comando: sino a quel momento sembrava essersi mosso in modo attento e sicuro, segno che la Flotta Stellare probabilmente aveva ragione a dargli la possibilità di fare un'esperienza simile su una nave come la Novalis.

"Signori, inseguiamoli!" esordì il giovane cadetto

Nimosit alzò lo sguardo al cielo sospirando "Ecco appunto, mi sembrava troppo bello per essere vero" mormorò fra sé e sé raggiungendo il giovane cadetto alla postazione di comando "Cadetto McInnis, le sole due motivazioni per cui non interrompo immediatamente questa esercitazione e riprendo il comando è dettato dal fatto che il Comando vi ha ritenuto idonei a prendere il posto degli ufficiali superiori ed il fatto che mi aspetto che lei riesca a capire il suo errore e rimediare opportunamente!"
Il tono di voce di Nimosit, così deciso e impostato, fece voltare il giovane "Mi scusi Comandante, non capisco a cosa si riferisce. Mi sembra di aver gestito lo scontro imprevisto in modo corretto"
"Non posso negarlo, ma poi cosa ha fatto?" Nimosit fece qualche altro passo avanzando "Lei ha abbandonato a se stessa la navetta con gli ufficiali, ipotizzo senza prendere in considerazione che le capacità difensive e propulsive di quella navetta non arriva di certo al livello della Novalis" fece una piccola pausa "E se tutto ciò, non fosse di per sé sufficiente ha preso la decisione di inseguire una nave sconosciuta, che evidentemente voleva essere inseguita, senza informare nessuno. Capirà anche lei che questo potrebbe essere rischioso?"
Il giovane rimase in silenzio "Signore, siamo in un'esercitazione: si tratta di una nave sconosciuta di cui noi dovremo scoprire di più. Che senso avrebbe un'esercitazione di pochi minuti che si chiude con l'attacco di una nave sconosciuta che scappa?"
"State agendo nel modo sbagliato. Non sapete neppure se quella nave faccia realmente parte della simulazione o sia un vascello ostile! E, per dovere della cronaca, questa non è affatto un'esercitazione"
Il giovane parve sorpreso "Ma, signore, non si tratta di quanto predisposto per noi dalla Flotta? Pensavo fosse una prova per testare le nostre capacità!"
"Se fosse un test, lo avrebbe già fallito!" rispose rapidamente Nimosit, iniziando ad avere un brutto presentimento "Ora, inverta la rotta e torni a recuperare gli ufficiali! C'è qualcosa che non va qui!"
"Temo che lo scopriremo presto cosa non va, signore "a parlare fu il tattico "La nave sconosciuta stà tornando indietro proprio ora. Intercettazione tra due minuti" alzando gli scudi ed energizzando le armi

Navetta di osservazione, Plancia
DT 16/07/2395, ore 00:35 - D.S. 72537.05


Oxila stava manovrando al massimo delle capacità del sistema propulsivo, litigando un po' la consolle e le varie spie che si accendevano per invitarlo ad decellerare il velivolo "Signore, non posso continuare a tenere i motori a questa potenza. Temo che anche l'integrità del vascello possa risentirne pesantemente"
Il capitano della novalis fissò il suo timoniere "Non possiamo perdere la Novalis per una stupida simulazione! Le stia alle costole fino a che sarà possibile!" tornò poi a sprofondare nella poltrona di comando con espressione furente, mormorando fra sé e sé "Maledetto il giorno che ho accettato, non potevo andare a scontrarmi con i borg?".
I pensieri del capitano vennero interrotti dall'intervento del Comandante Romanov alla consolle comando "Signore, come mi ha chiesto ho contattato la flotta e hanno confermato i nostri sospetti: il Comando di flotta ci aveva mandato il programma completo dell'esercitazione, non erano previste sorprese per noi. Questo significa che quella nave non faceva parte della simulazione. La USS Shadow e la USS Superior sono già in rotta di intercettazione rispetto alla nostra attuale traiettoria ma ci vorranno almeno due giorni prima che possano raggiungerci"
Da quando erano partiti Kuz aveva tenuto lo sguardo sulla console senza proferir parola, concentrata sul proprio lavoro. "Non può essere, eppure tutti i dati sono giusti" tutta la plancia si voltò ad osservare la scienziata "Signore, quando la nave ha attaccato la Novalis ho fatto più scansioni possibili.. qualcosa non mi tornava. A quanto sembra la nave sconosciuta non aveva personale a bordo: sembra quasi che fosse stata programmata per arrivare e farsi inseguire dalla novalis"
Kuribayashi a queste parole si alzò in piedi osservandola "Comandante è sicura? Quello che sta dicendo è che qualcuno ha macchinato tutto questo per farsi inseguire?"
Kuz strinse le labbra osservando i presenti "I dati suggeriscono quello scenario. Il fatto è che se sulla Novalis ci fosse l'equipaggio standard ce ne saremmo accorti subito"
Kuribayashi osservò lo spazio vuoto davanti a sé "Qualcuno che sapeva della simulazione! Si stanno infilando in trappola da soli!" osservò il timoniere " Non m'importa se questa bagnarola sarà da macero dopo la missione, la spinga al massimo "

USS Novalis, Plancia
DT 16/07/2395, ore 00:35 - D.S. 72537.05


"Ci siamo" disse il tattico osservando i sistemi d'arma che agganciavano la nave nemica come bersaglio "Sono usciti dalla curvatura in una posizione perfetta e non hanno neppure alzato gli scudi, sarà un gioco da ragazzi" impostò con calma le armi al minimo e fece fuoco "Fuoco sulla nave, signore"
"Cosa sta facendo lei?" esordì il primo ufficiale voltandosi verso la tattica "E da quanto in qua lo scontro lo iniziamo noi? In questo modo lei ha mandato in fumo ogni possibilità di trattativa dip.." le parole del primo ufficiale della novalis vennero bloccate dal rumore di una forte esplosione.

Sullo schermo apparve l'impressionante visione della piccola nave sconosciuta che esplodeva in aria lasciando ben pochi residui: nella plancia scese per svariati minuti il totale sgomento, mentre il tattico digitava freneticamente alla propria consolle.

"Per quale maledettissimo motivo le è venuto in mente di distruggere quella nave? Si rende conto della situazione in cui ci troviamo?" Nimosit si avvicinò furioso al cadetto "Il suo gesto sconsiderato ha portato alla morte di svariati individui, se ne rende conto?"
"Signore, sono stati loro ad attaccare per primo! Avevano già dimostrato la loro ostilità, e ho voluto evitare il problema" rispose il cadetto cercando di giustificarsi "Comunque qualcosa non va, le nostre armi erano al minimo! Quel colpo non avrebbe dovuto neppure scalfirli"
"Confermo signore" rispose il cadetto Lee "L'esplosione si è generata all'interno della nave, ma c'è un'altra cosa" il cadetto della scientifica si voltò osservando Nimosit in volto "Non rilevo nessuna traccia biologica, quindi devo concludere che su quella nave non c'era nessuno!"
Nimosit era ancora intento a guardare lo schermo della console tattica dove chiaramente era indicata la potenza dei phaser settati al minimo e si incupì alle parole del cadetto Lee "Questa storia mi piace sempre meno. Timoniere, ci porti via di qui con celerità, torniamo alla navetta degli ufficiali" quindi si voltò verso l'addetta alle comunicazioni "Tenti di chiamare la navetta ed il Comando di Flotta, li informi della nostra attuale situazione. La simulazione termina ora!"
Il timoniere digitò veloce sulla console ma quello che ottenne fu solo un forte scossone per tutta la Novalis che quasi fece cadere chi non era seduto "Signore non posso, siamo bloccati qualsiasi movimento che cerco di fare viene annullato "
L'addetta delle comunicazioni scosse il capo "Non riesco a comunicare, tutti i canali sono stati bloccati! Siamo soli, signore.." fu il rapporto della donna alle comunicazioni.
Il comandante Nimosit si voltò con sguardo esterrefatto verso la donna che aveva appena parlato. "Voglio che scopra immediatamente cosa ci blo....."
Nello stesso istante un rumore assordante, simile ad un emissione a bassa intensità, invase l'intera nave e tutti i presenti caddero in terra privi di sensi, mentre la Novalis trainata da una forza sconosciuta ripartiva. Il Comandante Nimosit fece solo in tempo a vedere la consolle del timone che segnalava lo spostamento in avanti del vascello, poi tutto fu buio.

Luogo ignoto
DT 16/07/2395, ore ignote - D.S. ignota


Nimosit si risvegliò ancora intontito, la testa gli pulsava al punto da rendergli difficoltoso anche solo tentare di osservarsi attorno. Gli odori e i suoni che udivano gli fecero capire immediatamente che non era più a bordo della Novalis, ma dove si trovasse era un completo enigma. Lentamente si mise a sedere cercando attorno qualche traccia del proprio equipaggio ma non vide altro che fredde pareti di metallo scuro come l'antracite.

"C'è nessuno?" provò a chiamare Nimosit ritrovandosi illuminato da una forte fonte di luce che gli abbagliò la vista, ed un rumore simile ad un cigolio gli fece capire che era appena stata aperta una comunicazione.
"Sei solo" rispose senza mezzi termini una voce dal suono quasi metallico
"Dove sono gli altri?" chiese prontamente Nimosit "Cosa ne avete fatto del resto dell'equipaggio?"
"Non sono qui, ma per ora sono vivi"
"Perchè ci avete attaccato?" Nimosit cercò di alzarsi in piedi ma quel forte mal di testa lo rendeva estremamente goffo ed impacciato "Ed ora perché siamo qui?"
"Avete distrutto il nostro drone" rispose quella strana voce "La vostra decisione di attaccare non sarà tollerata, chi vi comandava è stato punito. Giustizia è stata fatta"
"Punito? Chi è stato punito?" proruppe Nimosit, ora un po' più preoccupato "Cosa avete fatto?"

La voce non parlò ma Nimosit potè vedere qualcosa che rotolava a terra sino a raggiungere i suoi piedi. Gli ci volle qualche attimo per capire di cosa si trattasse, ma quando gli occhi si abituarono un po' a quella forte luminosità fece un balzo indietro spalancando lo sguardo: accanto a lui c'era la testa mozzata del cadetto McInnis ancora sporca del suo sangue.

"Giustizia è fatta" la voce un po' metallica si rifece sentire ma prima che Nimosit potesse rispondere la luce si spense e la comunicazione si chiuse, lasciando l'ufficiale con ciò che restava del povero cadetto.


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15.08 - Prigionia

Autore: Tenente Comandante Nathel Sev


Navetta di osservazione, Plancia
DT 16/07/2395, ore 10:28 - D.S. 72538.18


Kuribayashi era agitatissimo. Camminava avanti e indietro nella navetta. Gli ufficiali superiori a bordo erano intenti a lavorare per raggiungere la Novalis alla massima curvatura possibile. Nel frattempo la USS Shadow e USS Superior erano in rotta anche loro, si sarebbero incontrati tra poco meno di due giorni, ma non aveva senso aspettare.
Nessuno osava proferire parola.

Luogo ignoto
DT 16/07/2395, ore 12:57 - D.S. 72538.47


Nimosit era rimasto per un tempo indefinito a guardare la testa del cadetto pensando a tutto ciò che era successo nelle precedenti ore cercando di capire cos'era successo e perché.
Ma non tornava niente.
*Prima la nave che arriva e ci attacca, poi noi che la inseguiamo, poi noi che la distruggiamo e ora questo...Forza Coral...c'è qualcosa che ti sfugge...*
Quasi all'improvviso si ricordò di Tulamb. Il ricordo fu doloroso, ma in un qualche modo gli diede la calma necessaria. Cercò di costruirsi le strutture mentali che il vecchio compagno gli aveva spiegato più volte. E in effetti funzionò. Riuscì a mettere ordine tutto quello che era successo, ogni causa e ogni effetto. All'improvviso realizzò cosa mancava, spalancò gli occhi e si stupì della banalità della scoperta.
"Perché...? Perché sta succedendo tutto questo? E dov'è il resto dell'equipaggio?"

Luogo ignoto
Nello stesso momento


I cadetti avevano ripreso conoscenza da qualche tempo e si erano ritrovati in una strana prigione. Ognuno di loro era in una cella separata, ma erano tutte vicine, creando una strana sensazione di essere osservati.
Ognuno aveva reagito in modi differenti, ma alla fine tutti si erano ritrovati a procedere con il loro "ruolo".
Hugh piano piano aveva preso il comando, mentre Morein aveva cercato di mantenere calmi e concentrati i suoi colleghi.
Bod aveva cercato di forzare la serratura della sua cella, ma senza successo. Evrellia Lee e Rizaich stavano cercando una debolezza strutturale nelle sbarre.
Va'Lah era in piena fase meditativa.
Ad un certo punto un forte rumore metallico attirò l'attenzione di tutti.
Un individuo imponente si mise a girare attorno alle gabbie, restando sempre nell'ombra.
Hugh si alzò in piedi e con voce autoritaria chiese:
"Chi siete? Cosa volete? Avete attaccato una nave della Flotta Stellare, e rapito l'equipaggio. Rilasciateci subito e mostreremo clemenza."
L'individuo continuò a muoversi per fermarsi davanti alla cella dell'umano.
"Lo sappiamo." Fu la semplice risposta e riprese a camminare intorno.
Quando passò vicino alla prigione di Bod, questi allungò rapidamente una mano per afferrarlo, ma lo mancò di pochi millimetri.
L'individuo si fermò e ciò che disse fece rabbrividire tutti.
"Ve ne pentirete." E se ne andò.
I cadetti si guardarono con un misto di curiosità e paura.
Hugh si avvicinò alle sbarre e fulminò Bod.
"Che diavolo ti è preso?!"
"Qualcuno doveva fare qualcosa..."
"E cosa hai ottenuto?"
"Niente..." Si fermò un attimo e poi riprese "Nemmeno un cenno di pensiero o emozione."
"Quindi, o sono quadrilobi, oppure artificiali." Intervenne Va'Lah sintetizzando.

Navetta di osservazione, Plancia
DT 17/07/2395, ore 17:08 - D.S. 72541.68


Sulla navetta gli ufficiali erano molto stanchi. Avevano fatto i turni per dormire nei due posti letto a disposizione, e già era una fortuna averli.
Romanov interruppe il silenzio "Signore. La USS Shadow ci raggiungerà tra poco meno di due ore."
Kuribayashi si alzò e si diresse alla console.
"Hanno accelerato. Bene." Poi si rivolse verso Kuz e le chiese "Quanto tempo mancherà all'arrivo alle coordinate una volta imbarcati sulla Shadow?"
L'ufficiale scientifico fece qualche rapido conto e rispose:
"Circa 6 ore."
"Grazie." Si rivolse verso tutti gli ufficiali. "Appena saliremo a bordo chiederò al Capitano qualche alloggio, avremo 4 ore per sistemarci e riposare un po', poi ci vedremo in sala tattica per discutere sul piano d'azione."
Tutti gli ufficiali fecero un cenno di assenso.

Luogo ignoto
DT 17/07/2395, ore 19:30 - D.S. 72541.95


I cadetti erano rimasti vigili e all'erta da quando l'individuo si era allontanato dopo averli minacciati. Si erano alternati in modo da essere sempre pronti. All'ora presunta dei pasti gli veniva teletrasportato del cibo, poca roba, ma meglio di niente.
Morein e Lee erano di guardia quando qualcuno entrò dalla porta. Immediatamente tutti si alzarono.
Un individuo, probabilmente lo stesso del giorno prima, iniziò a girare intorno. Questa volta aveva qualcosa in mano. Si diresse verso la gabbia di Bod e, sempre restando nell'ombra, appoggiò per terra un sacco. Si allontanò e prima di uscire proferì parola.
"Questo è per insegnarvi. Imparate." Ed uscì
Bod aspettò qualche secondo poi si volse verso i suoi compagni. Hugh con un cenno gli fece capire che poteva aprire il sacco.
Il betazoide lo aprì e trattenne a stento un urlo. Ciò che aveva in mano era la testa del Comandante Nimosit.

Luogo ignoto
Nello stesso momento


Il tempo aveva perso ogni significato. Gli unici momenti che si potevano usare per tenere traccia dello scorrimento del tempo erano i rifornimenti. E anche quelli temeva che non fossero regolari.
Da quando si era svegliato non aveva ancora visto o sentito nessuno. Il cibo gli veniva teletrasportato.
Aveva ispezionato la stanza e aveva individuato una porta, senza maniglia all'interno.
Si stava addormentando quando la porta si aprì.
Un fascio di luce potente entrò e lo accecò. Dopo chissà quanto tempo rivedeva una luce.
Poi una voce parlò.
"Nome."
In un primo momento non disse nulla cercando di abituarsi alla luce per cercare di capire chi era l'individuo.
"Nome!"
"R...Roland..." balbettò. Poi si alzò e noncurante della luce si mise sull'attenti. "Roland McInnis, Cadetto Flotta Stellare. Numero di matricola 38983-SD-24."


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15.09 - Sabotaggio

Autore: Comandante Coral Nimosit


Luogo ignoto
DT 17/07/2395, ore 21:40 - D.S. 72542.19


A Nimosit molte cose non quadravano. Era quasi una sensazione fisica. Era come se i suoi sensi lo stessero ingannando.
Era buio, buio pesto. Cercò di ricordare le lezioni di Dwalla sulla concentrazione, sforzandosi di focalizzare la propria percezione su ciò che lo circondava. Gli sembrò di cogliere una vibrazione familiare, un suono flebile e ritmico che credeva di conoscere. Uno di quegli stimoli sensoriali che avvertiamo tutti i giorni e che finiamo per dare per scontato, senza farci attenzione. Cercò di concentrarsi su quello, provando ad isolarlo ed a riconoscerlo. All'improvviso una strana idea prese forma nella sua mente.

E se quello che ci circonda non fosse reale? Se non fossimo prigionieri in qualche luogo strano...
Se tutto questo fosse una articolata messa in scena...
Se non fossimo altro che a bordo della Novalis?
Una volta eliminato l'impossibile, ciò che rimane, per quanto improbabile, dev'essere la verità.

La frase del buon vecchio sir Arthur Conan Doyle gli rimbalzò tra le sinapsi.

Luogo ignoto Nello stesso preciso istante


Borodin, l'ingegnere capo della Novalis russava sonoramente steso per terra. Accanto a lui, rannicchiata nella completa oscurità, Dwalla Thevek era concentratissima. Se la sua ipotesi era corretta avevano una speranza di liberarsi. La sua mente aveva setacciato tutto intorno a lei, non era sola. A parte il russo steso li vicino. I cadetti, possibile, molte voci, molti echi ... Dovevano essere loro, più vicino di quanto credesse. Ma stava cercando altro. Dopo una breve ricerca trovò quel che stava cercando. Una mente lineare, per certi versi semplice, ma sufficientemente lucida e testarda. Nimosit.
Sorrise inavvertitamente. Non poteva raggiungerlo e spiegargli la sua idea, ma forse ... poteva aiutarlo a focalizzarla, dargli una spintarella, metterlo nelle condizioni migliori per tirar fuori il 100%.
Si concentrò, lo sforzo era notevole, la nebbia da diradare molta, ma lei non mollò.
Sentì le unghie affondare nella carne delle mani.

Luogo ignoto Contemporaneamente


Si meravigliò che nella sua testa fosse tutto così chiaro, così ... nitido.
Ammise a se stesso che la sua ipotesi era abbastanza improbabile, ma avrebbe potuto fare un tentativo per verificarne l'esattezza.
"Tanto, peggio di così..." - Sibiló tra sé, incrociando le gambe sul pavimento duro e umido. Poi con voce ferma e decisa, aggiunse "Computer, disattiva simulazione!"

Non successe nulla. Non che se lo fosse aspettato, ma doveva provare.

"Riproviamo con qualcosa di più ufficiale ... Computer, disattiva simulazione. Autorizzazione Nimosit beta sette nove quattro alfa charlie!"

Non successe nulla nemmeno questa volta.

"Forse ho davvero sbagliato" rifletté amaramente il primo ufficiale. Ma non per questo si arrese.
"Spero che il capitano non se ne abbia a male ... Computer, disattiva simulazione. Autorizzazione Kuribayashi gamma tre otto uno beta tango!"

Teoricamente non avrebbe dovuto conoscere quel codice, ma in realtà ... on successe nulla. Poi un lieve bip che lo fece quasi sobbalzare.
=^= Autorizzazione negata! =^= Fu il commento del computer.

Se il luogo dove si trovava Nimosit fosse stato illuminato, allora si sarebbe potuto vedere distintamente la smorfia furbesca disegnata sul volto stanco del primo ufficiale.

"Bingo!" Disse piano.

Nel buio che lo circondava incrociò le nocche delle dita e le fece 'scrocchiare' con un gesto universale.
Se era su uno dei ponti ologrammi a bordo della nave, aveva alcune possibilità di evasione.
Cominciò a perlustrare tutta la sua prigione, centimetro per centimetro, con le mani, per riuscire a trovare ciò che cercava. Non era sicuro che lo avrebbe trovato. Doveva ammettere che chiunque fosse salito a bordo della sua nave e fosse riuscito in così poco tempo a ricreare una simulazione così ben fatta e realistica doveva essere piuttosto in gamba e soprattutto conoscere bene gli schemi della Novalis. Questo apriva parecchi agghiaccianti scenari di cui al momento non era in grado di occuparsi. Però se il diavolo fa le pentole forse qualche volta si dimentica di fare i coperchi, rifletté. Forse quella simulazione non era così precisa e perfetta come ad un primo sguardo poteva apparire. Le sue mani toccarono una piccola scanalatura sul muro, le sue dita la seguirono, ne decifrarono i contorni. Poi, tirando con un po' di sforzo riuscì ad aprire un piccolo pannello sul muro. Il pannello rivelò alcuni sottosistemi del ponte ologrammi. Se lo ricordava perché aveva visto farlo alla sua vecchia amica Rem Sibek un paio di volte! Non sapendo con chi avesse a che fare né con quanti avesse a che fare, decise di non interrompere brutalmente la simulazione, ma solo di ingannare il computer facendogli credere che questa stesse continuando.
Sul fondo della prigione si aprirono le porte del ponte, rivelando i corridoi della nave. Con un sospiro di sollievo si alzò, si liberò del suo commbadge e uscì. La prima cosa da fare era verificare lo stato dell'equipaggio.
Digitò dei comandi sulla prima consolle che gli capitò a tiro.

"Alcune forme di vita nel ponte ologrammi 1 ... forse i cadetti ... due forme di vita sul ponte ologrammi 3 ... Dwalla e Borodin? Centinaia di forme di vita nelle stive di carico ... ecco dov'è il mio equipaggio." pensò.

I parametri vitali, benchè da una analisi molto superficiale, sembravano essere buoni per tutti! Volle capire chi fosse il suo nemico. Quattro forme di vita di cui tre in plancia e una in ingegneria! Doveva darsi delle priorità andare fino alle stive sarebbe stato lungo e pericoloso.
Aveva poco tempo.
Cominciò a correre.

USS Novalis, Ponte 8, sala ologrammi uno e tre
Poco dopo


Armeggiando velocemente sulla consolle di controllo riuscì facilmente ad aprire le porte della sala ologrammi uno. I cadetti lo squadrarono esterrefatti, quasi fosse apparso loro difronte un fantasma. Le loro menti erano ancora ottenebrate dalla simulazione. Nimosit bypassó anche quella è lì aiutò ad uscire ed ha liberarsi dei propri commbadge. Quando si ritrovarono sul corridoio della nave cominciarono a capire cosa fosse reale e cosa no.
Nimosit stoppò ringraziamenti e commenti. Ripetè la stessa procedura sulla sala ologrammi poco più avanti e riuscì a liberare anche il comandante Thevek e l'ingegnere capo Borodin.
Anche i due ufficiali della nave erano abbastanza scossi da quell'esperienza, ma l'addestramento ricevuto e l'esperienza maturata resero il recupero molto più agevole, soprattutto quello di Dwalla, dalla mente ordinata, che lo squadrò per alcuni istanti con malcelata soddisfazione.
Nimosit li ragguagliò brevemente su ciò che sapeva.

"Che facciamo?" Chiese infatti subito il consigliere.
Lui le appoggiò una mano sulla spalla. "Seguitemi, svelti!" - Li condusse a passo veloce lungo i corridoi fino a varcare una porta.

"Forza, entrate tutti!"
"E questa cos'è?!?" Balbettò il cadetto Morein.
"Cosa le sembra."
"Un armeria molto ben fornita!" Concluse il giovane ammirando le armi archiviate tutto intorno.
"È quello che è, cadetto. Non ci muoveremo da qui se non armati." e cominciò a distribuire phaser a tutti.
"Settateli su stordimento mi raccomando." Per sé prese un fucile alquanto ingombrante.
"E quello, signore?" Chiese uno dei giovani.

Nimosit armò il fucile.
"Fucile disgregatore d'assalto SS77, per gentile concessione dei nostri marine!" Spiegò il numero uno con una certa soddisfazione, passandone uno ciascuno anche al consigliere ed all'ingegnere capo.
"Purtroppo non abbiamo tempo di riposarci, dobbiamo riprendere il controllo della nave. Ci sono quattro unità, tre in plancia ed una sul ponte ingegneria."
"Non dovrebbe essere un problema metterli fuori gioco. Siamo in netta superiorità numerica." Commentò spavaldamente il cadetto Bod.
"Non abbiamo idea di cosa ci troveremo ad affrontare!" Spiegò Thevek ai ragazzi.
"Esatto." proseguì Nimosit "Dobbiamo considerare che siano tutti pesantemente armati e le loro armi non siano settate su stordimento. Il nostro piccolo e forse unico vantaggio tattico sta nel fatto che ancora non si sono accorti della nostra fuga. Ma lo faranno presto. Cosa fareste per prima cosa?" Chiese Nimosit.
"Metterei fuori uso i comandi di plancia, signore." Intervenne Hugh.
"Se ne accorgerebbero subito e passerebbero al contrattacco." Scartò l'ipotesi Thevek, scuotendo lievemente la testa.
"Un po' di vecchia sana guerriglia?" Paventó McInnis.
"Be' quasi. Pensavo più che altro ad un più efficace sabotaggio." Fece lui posando gli occhi su Borodin.
"Da. Ho paio di idee per mettere fuori uso nucleo, quel tanto che basta a far rallentare nave..."
"In modo da permettere l'arrivo della cavalleria!" Terminò entusiasta la cadetta Rizaich.
"Se tutto va come previsto...." Spiegò Nimosit "Tutto chiaro? Io sarò in testa al plotone insieme a Thevek, Borodin chiuderà la fila, occhi aperti e in guardia. Non useremo turbo ascensori per arrivare sul ponte ingegneria."
"Tubi di Jefferies, allora!" Concluse il cadetto Va'Lah.

Navetta di osservazione, Plancia
Poco dopo


"Molto strano capitano!" Kuz cercò di attirare l'attenzione di Kuribayashi.
"Cosa è strano comandante." Fece lui precipitandosi alle spalle dell'ufficiale scientifico.
"Dall'analisi della scia di curvatura della Novalis, direi che stanno rallentando."
"Di quanto!"
"Di molto, dal massimo di curvatura direi che sono scesi di circa l'85%! E il tutto piuttosto repentinamente." "Ipotesi?" Kuz scosse la testa.
"A questa distanza non è possibile dirlo, potrebbero essere arrivati nel luogo che stavano cercando di raggiungere forse."
"O forse un problema tecnico alla propulsione della nave." Ipotizzò Sev alle loro spalle.
"O un sabotaggio!" Concluse pacatamente Romanov.
"Sabotaggio?" Lo incalzò il capitano.
"Perché no. I nostri ufficiali sono ancora sulla nave per quello che ne sappiamo. Se io fossi in loro organizzerei dei sabotaggio mirati, per farci guadagnare terreno e raggiungerli." Spiegò l'ufficiale.

USS Novalis, ponte 9, ingegneria principale
Contemporaneamente


Il tipo che avevano trovato sul ponte ingegneria aveva opposto poca resistenza anche perché non si aspettava certo un attacco alle spalle. Steso per terra, dormiva come un 'angioletto' sotto i phaser puntati dei cadetti che non gli staccavano gli occhi di dosso.

"Ci hanno escluso dai sottosistemi del nucleo." Annunciò Borodin deluso, dopo pochi minuti.
"E questo cosa vuol dire."
"Che sanno che siamo evasi e che siamo fastidiosi. Non possiamo più armeggiare a piacimento." Spiegò Nimosit.
"Ho impostato subroutine di manutenzione, non possono portare nave a più di curvatura due." Intervenne l'ingegnere capo, alzando le spalle.
"Se ricordo come fa Kuz..." Nimosit staccò un pannello da sotto una consolle e rivelò una piccola postazione secondaria nascosta "Dunque, dovrebbe essere questa la stringa di comando ... Bah speriamo solo di non aver dichiarato guerra ai Klingon!!"
"Come ai Klingon, signore?!?" Si allarmò il cadetto Va'Lah.
"Lasci perdere, spero di essere riuscito ad infilare un breve messaggio tra le radiazioni emesse dal nostro disco deflettore. Un messaggio difficile da individuare dalla plancia." Spiegò Nimosit.
"Un messaggio a chi?!" Chiese Lee.
"Non ne sono sicuro, ho cercato di inviarlo con uno spettro molto ampio anche se questo potrebbe abbreviare la sua corsa. Speriamo che il capitano e gli altri riescano ad individuarlo!"

Navetta di osservazione, Plancia
Poco dopo


"Tra quanto saremo al rendez-vouz con la Shadow e con la Superior?" La tensione di Kuribayashi era palpabile e del tutto legittima, visto che la sua nave era nelle mani di uno sconosciuto manipolo, alcuni suoi ufficiali superiori ed i cadetti che gli erano stati affidati tenuti in ostaggio.
"Tre ore alla nostra attuale velocità. Ma dobbiamo tenere conto che siamo molto vicini alla Novalis dopo che hanno rallentato vistosamente."
"Quanto vicini, comandante!" Kuz armeggió con il computer di bordo.
"Se procediamo così tra poco più di un'ora li raggiungiamo capitano." Kuribayashi annuí soddisfatto.
"Che mi venga un colpo!" Si intromise Sev, curvo su una delle postazioni della plancia.
"Signor Sev!" Urlò il capitano.
"Mi scusi signore, ma sto analizzando le comunicazioni su tutte le bande di frequenza e, come ha suggerito Denay, non solo le portanti, ma anche le bande di frequenza meno visibili..."
"Eee ..." Lo incalzò lei.
"... e sembra che qualcuno ci stia inviando un sos!! Debole, schermato, difficile da scovare, ma pur sempre di una richiesta di aiuto si tratta."
"Posizione stimata?" Chiese la donna.
"Ancora non sono in grado di definirlo, ma proveniente da qualcosa che sta difronte a noi."
"La Novalis?" Chiese Kuribayashi impaziente.

Sev temporeggió.

"Potrebbe."
"Analizzi l'sos e mi dia altre informazioni."
Il bajoriano annuí.

"Decisamente questo è un codice federale!" sbottò soddisfatto dopo alcuni minuti "Anzi è un nostro codice. È la Novalis capitano!"

Romanov annuí soddisfatto, come a voler dire ... 'Ve l'avevo detto'.

"Cosa dice il messaggio, Sev?" Chiese Di Maria, rimasto chiuso in un preoccupato silenzio fino ad allora.
"Non molto, temo che non abbiano avuto molto tempo per inviarlo. La Novalis è sotto il comando di quattro unità non identificate, tutti i cadetti stanno bene e anche Nimosit, Dwalla e Borodin stanno bene. Cercheranno di rallentare la nave il più possibile per agevolare il nostro arrivo."
"Tutto qui?"
"Tutto qui."
"Quattro sole unità?" Si chiese realmente sorpreso Romanov "Un così ridotto gruppo di persone deve essere assolutamente ben addestrato e conoscere nel dettaglio le specifiche federali per poter sperare di governare una nave come la nostra."
"Già..." intervenne il capitano annuendo "E questo non mi fa stare per niente tranquillo! Comandante Kuz avverta la Shadow e la Superior che non ci fermeremo al punto di rendez-vous stabilito, ma proseguiremo fino ad intercettare la Novalis. Li aspetteremo lì."
La donna annuì tarsmettendo il messaggio.

USS Novalis, ponte 9, ingegneria principale
Nel frattempo


"Cosa facciamo adesso signore!" Chiese Hugh impaziente.
Un suono del computer avvertì Nimosit che da quel momento erano stati confinati su quel ponte.
"Be' da qui non si esce, signori. La nave non può procedere a più di curvatura due, ma io vorrei tentare di fermarla del tutto."
"E come?" Intervenne Morein.
Dwalla posò gli occhi su Borodin.
"Che ne dice signore se ci facciamo dare dei suggerimenti da queste giovani menti?" Intervenne la donna rivolta poi al primo ufficiale, che annuì perfettamente d'accordo. Conoscendo il russo era certo che avrebbe dato di matto.

"Idee?" Chiese quindi Nimosit al cadetto Zh'shyllir , sapendo che la ragazza si stava specializzando in ingegneria.
"Forse." Rispose titubante lei.
"Avrei preferito un 'sicuro signore, ho già in mente un piano che non può fallire...' ma vedrò di accontentarmi." La canzonò il primo ufficiale "Fuori il sacco!"
"Ho sentito il comandante Borodin lamentarsi più volte delle prestazioni del modulatore di trasferimento primario, chiedendo che venisse sostituito quanto prima ..." Fece la ragazza.
"Modulatore di cosa??" Chiese Nimosit scrollando la testa.

La giovane si morse il labbro inferiore.

"Si tratta di un sistema che regola il flusso in entrata nel nucleo di curvatura della materia e dell'antimateria. Solo la perfetta interazione tra i due flussi in entrata garantisce la nostra sicurezza e l'efficacia della reazione all'interno del nucleo." Spiegò lei.
"Lei mi sta dicendo che potremmo in qualche modo intervenire su questo sistema per diminuire ulteriormente la potenza del motore, giusto?" Sintetizzò il primo ufficiale, mentre alle sue spalle l'ingegnere capo della Novalis sbraitava, tutto rosso in viso.
"In teoria...si." annuì la ragazza "Possiamo addirittura fermare l'intero approvvigionamento, tanto il sistema prevede un allarme di sicurezza che in questo caso blocca la reazione e disattiva il nucleo, scaricando all'esterno materia e antimateria residue."
"E tu sapresti come fare?" Chiese meravigliato Bod.
"Mmm...più o meno..." Ammise candidamente la giovane.
"Ok ok, le daremo una mano noi." intervenne Nimosit. Il piano sembrava ardito, ma sufficientemente realistico anche se Borodin avrebbe insultato tutto e tutti per i prossimi cento anni, ma d'altra parte dovevano fare qualcosa. In fondo in quella sala c'erano dei buoni cervelli, un qualche risultato sarebbe di sicuro venuto fuori. "Dunque, organizziamoci. Il sottoscritto, lei e Lee, penseremo a disattivare il flusso, Borodin ci fermerà solo quando staremo per far saltare in aria tutta la baracca ..." Puntualizzò rivolto al suo ingegnere "Va'Lah e Rizaich terranno d'occhio il bello addormentato, mentre Hugh, Bod, McInnis e Morein, sotto il comando del nostro consigliere, sarete la nostra scorta. Chiunque oltrepassi quella porta deve essere reso inoffensivo! Tutto chiaro?"

Si sorprese per essersi ricordato tutti i nomi di quei baldi giovani.
I cadetti annuirono sicuri e si misero al lavoro.

"Hai un futuro come capitano!" Sussurrò divertita Dwalla all'orecchio del primo ufficiale.
"Bah, troppo stress se stai facendo dei colloqui per un maggiordomo personale tieni in seria considerazione la mia candidatura. Una vita più tranquilla e meno problemi."
"Attento! Potrei prenderti in parola...." Fece lei sbattendo platealmente le palpebre e allontanandosi lentamente con il grosso fucile d'assalto appoggiato con apparente noncuranza sulla spalla destra.

Nimosit scrollò la testa con un ghigno divertito.

"Femmina fantastica, non trova comandante?"
Era Morein, alle sue spalle.
Nimosit alzò gli occhi al cielo, poi lo guardò di traverso dall'alto in basso.
"Disattivi gli armamenti, signor Morein! In tutta sincerità, credo che lei abbia più possibilità di conquistare una 'femmina' Klingon che non il consigliere Thevek." Rispose Nimosit allontanandosi, lasciando il giovane cadetto perplesso e leggermente ferito nell'orgoglio.


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15.10 - La prova del fuoco

Autore: Tenente Comandante Dwalla Thevek


USS Novalis, Plancia
DT 17/07/2395, ore 22:25 - D.S. 72542.28


"Situazione?" disse il vulcaniano.
"Il runabout con gli ufficiali superiori della Novalis è a 50 minuti dalla nostra posizione. Ci sono anche due navi della Flotta stellare che ci possono raggiungere in meno di tre ore. Le poche persone che sono riuscite a evadere sono bloccate sul ponte 9." rispose un umano.
"Dobbiamo assolutamente riprendere il controllo della sala macchine... la fuga dalla sala ologrammi è stata sorprendente." riprese il vulcaniano alzando un sopracciglio "Il restante equipaggio?"
"Dormono tutti profondamente."
"Ottimo Jonas, mantieni la rotta verso l'impero romulano e abbassa al minimo il supporto vitale in tutti i ponti. Massima energia alle armi e agli scudi." il vulcaniano si rivolse quindi ad un tellarita "Skraam isola tutti i sistemi e impediscigli di apportare modifiche ai sistemi. Cerchiamo di sfruttare questa occasione. Ora che abbiamo il controllo della Plancia possiamo anche recuperare Kuribayashi. In tal modo faremo ricadere su di lui la colpa dell'attacco"
"Sì Vh'lak." disse il tellarita cominciando a digitare sulla consolle scientifica.
"Kellohor vieni con me. Riprendiamo il controllo della sala macchine." disse quindi Vh'lak al k'tariano.
"Ricordati la promessa, Vh'lak: ti aiuterò, ma io ucciderò il comandante Nimosit!"
"Di Nimosit puoi fare quello che vuoi, tanto nessuno di questo equipaggio tornerà mai a casa. Ora andiamo non perdiamo altro tempo."

USS Novalis, Ponte 9, Ingegneria
DT 17/07/2395, ore 22:28 - D.S. 72542.29


"Comandante abbiamo variato manualmente i sensori del modulatore di trasferimento primario. Era davvero in cattive condizioni. Entro pochi minuti la Novalis sarà costretta a uscire dalla curvatura per passare ai sistemi secondari, ma possono attivarli solo da qui."
"Quindi dovranno riprendersi questo settore... Direi che il Comandante Borodin si è meritato il suo nuovo modulatore, non appena riusciremo a tornare alla normalità. Ottimo lavoro cadetto Zh'shyllir." disse Nimosit che poi fece alcuni passi verso la giovane cadetta vulcaniana "Cadetto Va'lah, come sta il nostro ospite?"
"Ancora incosciente. Credo che il comandante Borodin gli abbia procurato un severo trauma cranico..."
"E lo rifarei. Nessuno può entrare in mia sala macchine senza mio consenso e non rischiare chiave multisonica su proprio cranio." intervenne l'ingegnere capo.
A Nimosit scappò un sorriso "Cerchi di stabilizzarlo, Cadetto: vorrei interrogarlo quanto prima. Cadetto Rizaich, continui a mirarlo con il phaser, se nel riprendere coscienza diventasse aggressivo non esiti a rimetterlo a 'dormire'."

USS Mahakam, Runabout di classe Danube II
DT 17/07/2395, ore 22:35 - D.S. 72542.30


"La Novalis è uscita dalla curvatura! Rilevo una fuoriuscita di antimateria e plasma dalle gondole a curvatura. Qualcosa ha causato un blocco della reazione." disse Kuz.
"Sono stati i nostri?" disse Kuribayashi
"Impossibile da dire, ma non si può escludere. Forse sono solo troppo pochi per controllare tutti i sistemi di bordo e qualche negligenza potrebbe aver causato un blocco."
"Quanto impiegheranno per ripartire?"
"Se intervengono subito direi che potrebbero attivare i sistemi secondari entro 45 minuti. Dovremmo raggiungerli."
"Molto bene... massima curvatura, vediamo di arrivare il prima possibile. Sev, organizzi un piano di attacco. Romanov, lo assista. Dottore, si tenga pronto"

USS Novalis, Ponte 9, Ingegneria
DT 17/07/2395, ore 22:35 - D.S. 72542.29


Un caratteristico rumore segnalò che il confinamento dovuto ai campi di forza era terminato.
"Qualcuno sta provando ad accedere al ponte!" commentò Hugh
"Stiamo pronti. Cadetto Bod, si concentri e visualizzi gli schemi mentali. Con chi abbiamo a che fare?" disse Thevek
Il Betazoide chiuse gli occhi un momento concentrandosi "Rilevo una traccia vulcaniana e una k'tariana."
"Uno strano equipaggio... Bod mi faccia vedere cosa ha imparato dal comandante Sev." disse Dwalla con fermezza.
"Si, comandante... allora Hugh e Morein a sinistra, io e McInnis a destra. Sfrutteremo quei bidoni come riparo. Comandante, lei dovrebbe salire sulla balconata e sparare dall'alto. Appoggiandosi al corrimano dovrebbe ottenere un miglioramento della sua capacità di tiro."
"Ottimo cadetto. procedete!"

Non era riuscita ad arrivare alle scalette che un secondo dopo il portello di accesso si aprì. Una flash-bomb rotolò ed esplose abbagliando i giovani cadetti e un secondo dopo colpi di fucile phaser si abbatterono sulla sezione seminando panico e distruzione.
Hugh si abbassò giusto in tempo per non essere colpito, ma il colpo di phaser distrusse una consolle dietro di lui e una scarica di energia lo colpì alle spalle, facendolo cadere. Morein, approfittando del fumo che si andava ad accumulare riducendo la visibilità trascinò il suo compagno dietro dei bidoni in modo da riparlo da ulteriori danni e tenendo stretto il phaser pronto a usarlo.

Dopo una serie di colpi e due urli di dolore, una calma innaturale invase la sezione.
Morein si sporse un poco dal suo riparo. Poteva vedere due gambe stese a terra, ma non sapeva dire di chi fossero.Sulla scala il comandante Thevek era stesa in maniera innaturale, probabilmente ferita o peggio uccisa. Fece per alzarsi e vedere cosa era successo, ma un pizzichino sulla nuca lo portò a rivolgere la sua attenzione nuovamente sul consigliere della Novalis. Aveva aperto un occhio e gli stava chiaramente comunicando di rimanere immobile.

"Nimosit!! Fatti vedere infame hadethhs!" urlò lo k'tariano avanzando nel fumo.
Dietro di lui muovendosi furtivamente, il vulcaniano teneva sotto controllo i feriti con il suo fucile phaser.
Nimosit balzò fuori da una paratia sparando due colpi di phaser, ma lo k'tariano schivò i colpi e lo caricò a testa bassa. I due rotolarono lottando sul pavimento, mentre Zh'shyllir e Lee cominciarono a sparare sul vulcaniano da postazioni coperte e dal canto suo Vh'lak si appostò dietro la paratia che prima aveva nascosto Nimosit per rispondere al fuoco. Dietro di loro Borodin chiudeva un sistema dietro l'altro, incurante dei colpi di phaser, molto più preoccupato che nulla esplodesse, riducendo la Novalis ad un mucchio di pulviscolo spaziale.
Nel mezzo della confusione Vh'lak si avvide di una presenza alle sue spalle un secondo troppo tardi. Una salda mano gli stava bloccando il collo e svenne. Tenendo il corpo del vulcaniano e adagiandolo sul pavimento il consigliere della Novalis urlò per farsi sentire sopra la confusione dei due che stavano lottando in mezzo alla sala.

"Cessate il fuoco! Rischiate di colpire il Comandante!"

Anche sei i due cadetti cessarono il fuoco, la lotta corpo a corpo tra Nimosit e lo k'tariano continuava sempre più violenta.
Un cazzotto dell'umano sbatté Kellohor contro la parete

"Ma si può sapere ... perché... ce l'hai con me?" disse Coral ansimando
"È per Xerrelda! Stupido umano!!!" lo k'tariano si avventò sul Primo Ufficiale.

Con un movimento dettato dal puro istinto, Nimosit provò a spostarsi, ma le lunghe braccia dell'assalitore lo catturarono ed entrambi finirono a terra. Le mani dello K'tariano si chiusero intorno alla gola dell'umano cominciando a strozzarlo, ma prima che Dwalla e gli altri cadetti potessero intervenire, Nimosit annaspando prese un cavo eps che si era strappato durante lo scontro a fuoco da cui partivano scintille di energia e lo conficcò nel collo del suo assalitore, uccidendolo.
Il pesante corpo di Kellohor si accasciò sull'umano. Zh'shyllir e Morein corsero a togliere il corpo da sopra il Primo Ufficiale e lo aiutarono ad alzarsi.

"Tutto bene, Comandante?" disse Dwalla avvicinandosi
"Sì... direi di sì... meglio di lui senz'altro... Cadetto Va'lah, si occupi dei feriti. Morein, tenga sotto tiro i nostri prigionieri. Comandante Thevek, venga con me, proviamo a contattare la Mahakam."

USS Mahakam, Runabout di classe Danube II
DT 17/07/2395, ore 22:40 - D.S. 72542.31


"Ricevo una comunicazione criptata dalla Novalis..."
"Sullo schermo." disse Kuribayashi.

Il volto sporco e ferito di Nimosit apparve sullo schermo
"Che sollievo Numero Uno. State tutti bene?"
=^=È bello vederla, Capitano. Abbiamo due cadetti gravemente feriti e anche se il cadetto Va'lah se ne sta occupando, avrebbero bisogno dell'attenzione di un medico esperto.=^=
"Arriveremo tra poco più di mezz'ora, riuscite a resistere?"
=^=Penso di sì, Capitano.=^=
"Ma cosa è successo, qual è la situazione?"
=^=Abbiamo due prigionieri in sala macchine al momento privi di sensi, tra cui quello che sembra il leader di questo commando e un assalitore morto. Capitano, chi ha organizzato la cosa è una nostra vecchia conoscenza: Vh'lak.=^=
"Chi è Vh'lak?" si intromise Kuz.
"Era un tenente della sicurezza sulla Novalis, qualche hanno fa... ha lasciato la Flotta per via delle sue idee... radicali, almeno per un vulcaniano." rispose Sev.
"Avete capito cosa voleva?" riprese Kuribayashi.
=^=Lo interrogheremo quanto prima, ma data la nostra rotta, credo che volesse attaccare qualche colonia romulana. Probabilmente come rappresaglia per gli eventi di Poolox IV.=^=
"Ma sono passati anni..."
=^=Capitano, sa bene che i vulcaniani possono covare i loro piani per tanto tempo. Deve aver approfittato della prima occasione buona, ma evidentemente aveva un piano già organizzato.=^=
"Comandante Thevek"
=^=Mi dica Capitano.=^=
"Le chiederei di procedere con una fusione mentale su Vh'lak per capire qualcosa di più. So che potrebbero esserci dei problemi, ma abbiamo bisogno di altre informazioni."
=^=Procederò subito, Capitano.=^= disse fermamente Dwalla.
"Grazie, comandante, sapevo di poter contare su di lei. Numero Uno, gli altri assalitori?"
=^=Al momento sono in Plancia. Hanno isolato il computer e hanno pieno accesso ai dispositivi di arma. Non possono andarsene, ma possono comunque distruggervi.=^=
"La vostra priorità è mettere al sicuro i cadetti e riprendere il controllo del computer. Una volta superato quell'ostacolo penseremo noi a riprendere il controllo della Plancia. Sev e Romanov sono già frementi"
"Comandante, se posso... so come potete riprendere il computer." intervenne Kuz.
=^=Siamo aperti a ogni suggerimento.=^=
"Tempo fa quando ho effettuato la revisione di livello 1 dei sistemi, mi sono accorta di un problema di sicurezza. È un errore di programmazione che potrebbero sistemare solo con un upgrade totale del sistema e probabilmente è quello che hanno usato per isolarvi dai sistemi, ma quello che non hanno capito, è che anche se non ero riuscita ad eliminarlo, ho installato una backdoor al di sotto di quel livello che consente al personale di Plancia di riprendere il controllo dei sistemi in ogni momento. Ricordo di averla informata, Capitano..."
"È vero, comandante. Ricordo bene la nostra conversazione. Sto ancora aspettando una risposta dalla stazione Jupiter. Capitano, le trasmetto il codice di comando per riprendere il controllo dei sistemi. Coordinatevi con il nostro arrivo in modo da non insospettirli."
=^=Perfetto, Capitano. Nimosit chiudo.=^=

USS Novalis, Plancia
DT 17/07/2395, ore 23:14 - D.S. 72542.38


"Sono andati via da molto..." commentò Skraam.
"Torneranno." chiuse il discorso Jonas.
"Sarà, ma se non rimettono in funzione i sistemi a curvatura siamo fregati. Io non ci passo degli anni in una colonia penale della Federazione. Andiamocene e basta." riprese il tellarita.
"Vh'lak ci ha pagati profumatamente e a ben guardare ha anche ragione. La Federazione non doveva ritirarsi da quelle colonie. Sta trattando i coloni sul confine romulano come ha trattato quelli sul confine cardassiano. Anni a combattere contro i Maquis non hanno insegnato niente. E infatti da quello che ho capito, l'azione di quel dannato vulcaniano non sarà l'unica."
"Non mi importa niente..."

Un segnale acustico attirò l'attenzione dei due e interruppe la loro discussione.

"Che succede?"
"Il runabout della Flotta stellare è qui!"
"Su gli scudi. Armare le armi." disse l'umano.
"I sistemi non rispondono."
"Come?! Ma non avevi isolato tutti i sistemi?"
"sì. Non so come siano riusciti a bypassare i miei dispositivi di sicurezza."
"Perché sei un buono a nulla... andiamocene."
Prima che potessero alzarsi dalle loro postazioni, Romanov e Sev si teletrasportarono in plancia con i phaser puntati.
"Fermi!" disse Sev "Non un movimento o siete spacciati."

USS Novalis, Sala Tattica
DT 18/07/2395, ore 10:30 - D.S. 72543.67


L'equipaggio della Novalis era riunito e Kuribayashi stava spiegando all'Ammiraglio Klimt, in collegamento subspaziale, gli eventi delle ultime ore.

=^=Da quanto ho capito quindi l'attacco che avete subito era stato programmato con attenzione=^=
"Sì, Ammiraglio. Il comandante Thevek, tramite la fusione mentale ha appreso che si è formato un gruppo di resistenza alla pari dei Maquis per difendere i pianeti con coloni federali che a seguito degli aggiustamenti di confine degli ultimi anni si trovano ormai praticamente sotto il controllo romulano... anche solo per vicinanza. Si fanno chiamare Koban. Del commando che ha assalito la Novalis però solo Vh'lak ne faceva parte, gli altri erano mercenari."
=^=Ci mancava solo questa. Sembra che nessuno voglia creare una pace con l'Impero Romulano.=^=
"Ammiraglio, superare antiche diffidenze sarà difficile, ma con il nostro lavoro possiamo creare quella pace."
=^=Belle parole, Capitano. Tornando a noi, allora ... i cadetti hanno superato le prove? =^=
"Non abbiamo effettuato un vero test, ma alla prova pratica direi che si sono tutti meritati la promozione. Il comandante Thevek le manderà una valutazione complessiva appena possibile"
=^=Non vedo l'ora di leggerla. Klimt chiudo.=^=
"Prima di tornare alle nostre occupazioni... Di Maria, come stanno i cadetti?"
"Sono in via di guarigione, entro sera potranno tornare ai loro alloggi."
"Molto bene. In libertà."

Kuribayashi uscì e tutti lo seguirono fuori dalla porta, nella piccola confusione che si creò Dwalla si avvicinò a Nimosit.

"C'è ancora una cosa che non ho capito e che ho notato che ha evitato di menzionare nel suo rapporto, Comandante." disse con leziosità.
"Di cosa sta parlando?"
"Be'... lo k'tariano ce l'aveva proprio con lei..."
"Be' ... ehm... non mi sembra rilevante..." disse Coral sudando leggermente
"Davvero?! Vorrei proprio sapere chi è Xerrelda..."
"Comandante... un gentiluomo non parla mai delle sue conquiste..."


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FINE MISSIONE