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DS16GAMMA - MISSIONE 28 RSS DS16GAMMA - Missione 28

28.03 "Isaryel"

di T'Lani , Pubblicato il 18-07-2023

DS16 Gamma
Cupola area andoriana
16/05/2403 - ore 03:05


Non poteva negare che avessero fatto un buon lavoro. Bastava allontanarsi un poco dall'ingresso all'area, per ritrovarsi in un ambiente di un bianco azzurro quasi accecante. La temperatura era dolce, quasi estiva, a meno 35 gradi centigradi sotto zero, come del resto era prevedibile, trattandosi di un ambiente destinato ai turisti galattici e non certo agli andoriani come lui... O come Isaryel.

La bambina, che Rerin teneva in un marsupio termico, sembrava dormire placidamente a contatto con il suo stomaco, per la prima volta da quando gli era stata affidata. Riposare, con una bambina piccola al fianco, stava diventando un lusso che non aveva mai apprezzato così tanto, nemmeno ai tempi dell'addestramento a gravità zero. In più di un'occasione, Rerin aveva provato la tentazione di porre la piccola in un contenitore di stasi... La dottoressa, quando aveva percepito i suoi pensieri, anziché guardarlo storto, lo aveva compatito e gli aveva detto che aveva sentito lo stesso desiderio - più o meno vago, più o meno conscio, si capisce, a seconda di quanto stanca fosse la persona che lo stava provando - provenire dalle menti di genitori, educatori ed altro di quasi tutte le razze che aveva incontrato nella sua vita professionale. La compassione lo aveva irritato, anziché consolarlo, ma aveva finito con il seguire il consiglio che la betazoide gli aveva
dato...
"Deve assuefarsi a te: dopotutto, ti conosce da così poco tempo. Falla passeggiare, magari in un ambiente che possa riconoscere..." - aveva detto la dottoressa.
E a quanto pareva, stava funzionando. La bambina si era acquietata nel momento in cui avevano passato le porte della zona andoriana, accucciandosi contro la sua pancia, per poi addormentarsi subito dopo.
Rerin sospirò, pensando che nel suo prossimo futuro ci sarebbero state molte lunghe passeggiate attraverso il reticolo di cunicoli scavati nel ghiaccio di quell'imitazione di Andoria.
Una ottima imitazione, peraltro, pensò Rerin, sfiorando con il guanto la parete ghiacciata. Immediatamente si illuminò la parete di una luminescenza azzurra ovattata, che mostravano vari percorsi. Uno portava ad una piccola città andoriana ricostruita con precisione, un altro verso l'alto, dove lo spazio curvo della cupola mimava la superficie del pianeta, con sole e cielo cosparso di stelle.
Era già stato nello spazio sotto la cupola, quindi si incamminò verso la piccola città andoriana. Ricordava che quando aveva sentito parlare per la prima volta del progetto, aveva pensato ad una specie di parco giochi a tema, falso come le promesse di un venditore di pezzi riciclati su Ferenginar. Certo, non era Andoria. Per esempio, non avevano potuto introdurre i vermi del ghiaccio nell'ambiente: se forando le paratie fossero riusciti ad introdursi nei delicati meccanismi che tenevano in vita la Base, avrebbero potuto causare un disastro. Però, quella sarebbe stata l'unica parte del pianeta natale che la bimba avrebbe potuto vedere, per molto tempo.
"Isaryel non andrà mai a caccia di vermi del ghiaccio" - pensò Rerin.
Le sarebbe mancata Andoria.
Le sarebbe mancato il suo keth.

Arrivò ad un turboascensore.
"Percorso uno!" - ordinò. La bimba si agitò, le palpebre si mossero un poco. Rerin si morse le labbra, maledicendo mentalmente anche il semplice sibilo del turboascensore, ma per fortuna la bambina si acquietò di nuovo e tornò a dormire. Uscì dal turboascensore pianissimo, cercando di dare alla camminata una oscillazione lenta, con un periodo uniforme. La piattaforma dava su una terrazza, affacciata sulla cittadina illuminata da fari che riverberavano nella caverna scavata nel ghiaccio. Lucide colonne di metallo si incrociavano in un reticolo che si congiungeva a sesti acuti nell'alto della caverna.
Si sporse dalla balaustra. Nella piazza principale, sotto di lui, si muovevano varie figure di operai, che stavano allestendo il set attorno a una lunga lastra lucida ghiacciata, circondata da una passerella che si allargava sul fondo. Secondo quello che gli aveva detto il capitano, ai concorrenti sarebbe stata offerta la possibilità di effettuare la propria prova in una delle sfere ambientali da poco costruite sulla Base, in collegamento diretto con l'hangar 4 dove sarebbero rimasti i giudici e il pubblico ammesso in sala. I concorrenti in collegamento sarebbero stati assistiti - e controllati, per rispettare la proibizione dell'uso di ologrammi, prevista dal regolamento - da collaboratori dei quattro giudici.
Una piattaforma del teletrasporto era stata piazzata dietro il palco, per consentire ai concorrenti di andare a sentire il verdetto sulla propria esibizione direttamente dai giudici. Rerin sospettava che dare pubblicità galattica alle sfere ambientali fosse uno dei motivi che avevano spinto l'Ammiragliato a dare l'ok a quella trasmissione... E del resto, era comprensibile: quelle sfere ambientali, inaugurate poco tempo prima, erano costate moltissimo, in tempo e risorse, e dovevano costituire il biglietto da visita della Federazione in quel Quadrante.
Ma non invidiava il superlavoro che sarebbe toccato alle squadre della sicurezza, in quella occasione.

Il cicalino del comunicatore lo fece quasi sobbalzare.
=^=Riccardi a comandante Rerin=^=
La bambina aprì gli occhi, strofinandosi con le manine, e quasi subito iniziò a piangere, strillando con tutti i suoi polmoni.
Rerin premette il comunicatore, maledicendo mentalmente di non averlo silenziato: "Qui Rerin. Per favore, mi dica che è urgente!" - se non vuole che la sfidi in duello secondo le regole dell'Ushaan, pensò l'andoriano, cercando di cullare la piccola che si sgolava facendo risuonare i suoi strilli per tutta la caverna. Gli operai e i tecnici che stavano lavorando nell'area sottostante si erano girati a guardare nella sua direzione. Se non altro, riuscì a pensare Rerin, quelli del Galaxy Got Talent avevano la prova che l'acustica lì era perfetta.
=^=Comandante, non la sento! Ma non era in turno di riposo? - Arrivò dal comunicatore - Va bene, non fa niente... Ho delle novità! E' stato identificato il veleno che ha ucciso sua sorella!=^=
"Vengo nel suo ufficio! Ci vediamo tra dieci minuti!"
=^=Come ha detto?=^=
"DIECI MINUTI!"
La bimba smise di piangere.
Per un istante.
Poi, ricominciò.



DS16 Gamma
Ufficio della Sicurezza
16/05/2403 - ore 03:15


La dottoressa Bly era seduta di fronte alla scrivania di Riccardi, quando arrivò. Si era fermato al suo alloggio per togliere la protezione termica alla bimba e a lui. Se non altro, mentre la cambiava, aveva smesso di piangere. Però adesso era sveglissima, attenta a quello che la circondava. Si sedette a sua volta, senza attendere che Riccardi lo invitasse, e sistemò Isaryel su una gamba.
Da una tasca, estrasse un ninnolo che agitò davanti agli occhi della bimba, poi lasciò che lo afferrasse con le manine: "Non sono riuscito a trovare nessuno che la tenesse a quest'ora e l'ho
portata con me - disse - Dopotutto dobbiamo parlare di chi e cosa l'ha privata del suo keth. E' lei la prima interessata... Sbaglio?"
Riccardi non fece commenti. Si rivolse alla dottoressa: "La prego, dica al comandante quello che ha già detto a me"
Bly rivolse un sorriso alla piccola in braccio, poi iniziò: "Ho avuto il rapporto dal mio corrispondente - iniziò, a voce bassa - Si tratta di un composto molto volatile, come avevamo supposto. Non ho la pazienza di darvi il nome scientifico, ma si tratta di un composto organico"
"Organico?" - fece Rerin.
"E' estratto dalle capsule velenose dei denti di un animale originario dei deserti di Vulcano. Durante le guerre tra Andoria e Vulcano fu usato come arma, per un po'... Prima di essere messo al bando."
Rerin aggiustò la bambina facendola salire a contatto della spalla.
Riccardi approfittò della pausa, per intervenire: "Quindi, dobbiamo pensare che c'entrino dei vulcaniani?"
La dottoressa alzò le spalle: "Non necessariamente... Come ho detto prima, il mio corrispondente - che, per inciso, è lui stesso un vulcaniano, ed è grazie a questo che ha riconosciuto la traccia che è stata lasciata negli organi di... - esitò, guardando la piccola - intendo, delle vittime"
"Potrebbe essere comunque un buon punto di partenza, no? - disse Rerin - O quel tipo di veleno può essere procurato in qualche posto che non sia Vulcano?"
"Questo è un altro tipo di problema" - rispose la dottoressa.
"Perché?"
"Perché quel tipo di veleno non si dovrebbe trovare più nemmeno su Vulcano. L'animale da cui veniva estratto, risulta infatti estinto da più di un centinaio di anni. Ho controllato: l'ultimo esemplare morì in uno zoo di Vulcano. Insomma, non esiste più. Come l'assassino o gli assassini siano riusciti a mettere le mani sopra quel veleno, beh... E' qualcosa che piacerebbe sapere anche a me!"