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SHELDON - MISSIONE 09 RSS SHELDON - Missione 09

09.09 "Quando la logica non basta.."

di Naky Terell, Pubblicato il 19-09-2025

Pianeta Kurtis III - zona imprecisata
6 miglia al punto di snodo
14/01/2405 - ore 04:05


Il fruscio dell'erba alta si fece più intenso, un sussurro che non era più del vento ma di un'attenzione che si stringeva. Le radici, come dita di un gigante, si avvinghiarono nuovamente attorno alle caviglie di Kyel e Field, sollevandoli lentamente in una stretta inesorabile. Il terreno pulsava, e non era più solo una luce diffusa, ma un'onda di energia che si concentrava su di loro. Zyph era lì, non solo un pianeta, ma un'intelligenza che stava cercando di imporsi, di reclamare il suo bottino.
Ma mentre Zyph penetrava le loro menti, accadde qualcosa di inaspettato. Il parassita, abituato a leggere pensieri e istinti primordiali di sopravvivenza, si trovò di fronte a una tempesta che non riusciva a comprendere.
Mentre Zyph penetrava le loro menti, una voce risuonò non nell'aria, ma all'interno delle loro teste. La voce, metallica e disconnessa, priva di emozione, si rivolse prima a Field. La mente di Field era un grido di pura disperazione, un'emozione che Zyph aveva incontrato solo in forme grezze, mai con una tale intensità.
=^=Tu sei... debole. Che cos'è questa... disperazione? Questo terrore del non essere più?=^= risuonò nella mente del guardiamarina.
La risposta di Field era un grido mentale di pura angoscia =^=Aiuto! Non voglio morire! Per favore, non farmi del male!=^=
Zyph sembrò analizzare quella sensazione, una forma grezza e comprensibile di paura. Ma poi spostò l'attenzione su Kyel e l'universo di Zyph crollò.
Mentre Zyph tentava di sondare la sua mente, una voce risuonò non nell'aria, ma all'interno della testa di Kyel.
=^=Sei... un piccolo parassita... anche tu=^= risuonò la voce, metallica e disconnessa, priva di emozione =^=La tua mente è... rumorosa. Caos. Perché non sei solo? Cos'è questo... amore?=^=
Kyel rispose mentalmente con una ferocia inaspettata =^=È la mia famiglia. È quello che ci rende più forti. È quello che ti fa paura!=^=
La voce di Zyph esitò =^=Paura? No. Confusione. Tu sei minaccioso. Ma non per via delle tue armi. C'è qualcosa... in questa Adrienne, in questi figli... che ti rende pericoloso. Perché lotti per... loro? Non sei tu. Sei... loro=^=
=^=Non sono loro=^= pensò Kyel con tutta la sua forza, la sua voce mentale che risuonava con una chiarezza assordante =^=Sono una parte di me. Il loro amore è la mia forza. Non capirai mai, Zyph. Non hai un cuore. Non hai nessuno per cui valga la pena morire=^=
La voce di Zyph si incrinò. Il pianeta intero sembrò gemere. L'incrollabile speranza di Kyel, la sua determinazione, l'amore profondo che provava per Adrienne e i loro bambini, agivano come un virus nel sistema di Zyph. Era un rumore incomprensibile nel suo universo altrimenti ordinato. Il suo controllo iniziò a vacillare. Le radici, che un attimo prima erano salde, tremolavano. La luce pulsante del terreno divenne irregolare, come un cuore che perde il ritmo. Zyph era confuso, sopraffatto da un'emozione che non poteva né controllare né sopprimere.

FLASHBACK
Pianeta Kurtis III - zona imprecisata
Campo base dell'equipaggio
14/01/2405 - ore 04:09


Al campo base il silenzio si era fatto assordante. Adrienne lavorava incessantemente per trovare un modo per recuperare i due uomini perduti del suo equipaggio e nel ristabilire le comunicazioni con Zyph ma era una fatica inutile. Il lavoro continuò incessantemente sino a che un segnale superò le intemperie
"Ottimo lavoro tenente!"
Rush scosse il capo di fronte ad Adrienne "Non sono stato io.. Zyph ha deciso di parlarci di nuovo"
=^=Non siete più ostili. Siete... un rumore. Se volete andare... potete. Lasciatemi i due che hanno portato questo dolore. E il rumore smetterà. Il mio mondo tornerà in ordine.=^=
Un silenzio agghiacciante calò sul campo base. Tutti si voltarono a guardare Adrienne, la cui espressione tradiva un'esitazione quasi inesistente.
"No," rispose la donna, con voce ferma e inconfondibile "Ciascuno di loro è importante. Il mio intero equipaggio è la mia famiglia. Siamo gli uni la forza degli altri. Non li lascerò. Non abbandono i miei!"
Il terreno sotto i piedi dell'equipaggio tremò violentemente, non per rabbia, ma come un brivido di pura e confusa agitazione. Zyph non capiva il rifiuto di Adrienne, non capiva come una scelta razionale potesse essere superata da un legame così irrazionale. Il vento iniziò a fischiare nuovamente, e il cielo, che prima era minaccioso, divenne un vortice di nubi incomprensibili.
Paul Hewson, che fino a quel momento aveva ascoltato, vide la crepa nel muro di Zyph e afferrò il comunicatore. Il suo messaggio non era un ultimatum, ma una semplice analisi dei fatti "Zyph, ascolta. Quello che senti non è un rumore. È una connessione."
Mentre Paul parlava, una debole onda di bioluminescenza si diffuse dal perimetro del campo base, come se Zyph stesse cercando di capire a pieno le sue parole. Le nubi si arrestarono per un istante, e le scosse di terremoto rallentarono.
"Hai avuto il coraggio di aprire la tua mente per la prima volta e ora sei confuso. Ti fa paura perché non lo conosci, sono millenni che ti limiti a distruggere le forme di vita organica senza dar loro modo di conoscerti. Ma gli esseri umani non sono solo delle minacce ed i legami che generano fra loro sono una delle loro maggiori forze"
Le piante bioluminescenti attorno al campo pulsavano in modo irregolare, e l'aria stessa sembrava ronzare con un'energia confusa. Naky, che stava monitorando i tricorder, ansimò "I sensori registrano picchi neuroelettrici... è un'attività cerebrale intensa, non è una nuova aggressione. Sta elaborando le informazioni!"
"La vera forza non sta nel possedere," continuò Paul, alzando la voce in un tono che risuonava di profonda empatia "Ma nel connettersi. Non puoi guarire il tuo vuoto se continui a isolarti. Lasciali andare, Zyph. Non per noi, ma per te. Lasciaci andare per trovare la tua pace."
In orbita, Sheldon, che fino a quel momento aveva preparato ogni sistema per il combattimento, percepì un'anomalia unica nel suo genere. Non era un picco di energia aggressiva, ma un tumulto caotico e disorganizzato. I sensori, calibrati per rilevare minacce, rilevarono qualcosa di simile a un grido di dolore, un cortocircuito emotivo che si propagava in tutto il pianeta. Zyph, il suo avversario, non era in procinto di attaccare: stava subendo un crollo interiore.
Comprensione della situazione in un istante, Sheldon scelse di non attaccare. Anzi, deviò istantaneamente l'energia dai phaser e dai siluri a fotoni, reindirizzandola ai suoi sottosistemi di controllo ambientale. Agendo come un'enorme ancora nello spazio, usò i suoi scudi deflettori e le sue riserve di energia per calmare l'atmosfera e stabilizzare le placche tettoniche. Il suo intervento non era più una dimostrazione di forza, ma un gesto di buona fede.
Sul pianeta, l'effetto fu immediato. Il vento cessò il suo fischio, le nuvole nere che minacciavano il campo base si dissolsero, lasciando filtrare una pallida luce lunare. Le scosse di terremoto, che avevano messo a dura prova la resistenza dell'equipaggio, si spensero in un tremolio finale. La presenza di Sheldon, che prima era percepita da Zyph come una minaccia incombente, divenne un'oasi di stabilità in un universo di caos. L'enorme sagoma della nave, ferma e silenziosa in orbita, non era più il predatore pronto a colpire, ma un'entità che offriva un'inaspettata tregua, mostrando un'intelligenza superiore non nel distruggere, ma nel comprendere e nel sanare.
=^=Qui Sheldon, pronti per il teletrasporto.. vi riporto a casa=^=

Pianeta Kurtis III - zona imprecisata
6 miglia al punto di snodo
14/01/2405 - ore 04:12


Improvvisamente Kyel e Fields si ritrovarono nuovamente a terra, Zyph li aveva liberati senza fornire una spiegazione. I due uomini si guardarono attorno attoniti ma un attimo dopo la luce li avvolse teletrasportandoli nuovamente a bordo della Sheldon.

Sheldon
Plancia
14/01/2405 - ore 04:20


A bordo della Sheldon, la plancia era piena di vita. L'equipaggio, sano e salvo, si abbracciava, le lacrime di sollievo che scorrevano sui volti. Naky aveva recuperato i suoi dati, Nami correva incontro ad Adrienne, i gemelli piangevano per lo spavento, ma erano al sicuro. L'intera plancia risuonava di voci e risate.
"Conferma di teletrasporto completato all'interno della stiva di carico due" la voce di Sheldon risuonò dal sistema di comunicazione. "Posso affermare, con un'accuratezza del 100%, di aver recuperato tutti i miei labradoodle."
Una silhouette si materializzò al suo fianco. Era Sharon, la sua voce calma in netto contrasto con l'allegria che la circondava. "Non esattamente. Ho contato anch'io, e c'è una persona in più."
Sheldon si bloccò per un istante, le sue luci di stato che passavano dal verde al giallo, mentre i suoi sistemi facevano un'ispezione completa del teletrasporto. "Rilevato soggetto non identificato. Ah. Il soggetto... Bheko."
"Hai dimenticato il nostro ospite," disse Sharon con un tono che poteva quasi essere scambiato per divertimento.
"Ho notato il suo... insolito trasporto a bordo" replicò Sheldon "..ma credevo che la sua presenza fosse dovuta a una scelta strategica. Ebbene, abbiamo una vita in più a bordo. Che ne facciamo?"
"Potrebbe servire un po' di compagnia al nostro nuovo amico," disse Shena, la sua voce, un'eco più gentile di quella di Sheldon, risuonando per un istante.
Sheldon comprese immediatamente. Un ultimo lampo di energia si manifestò nella sala teletrasporto. Il corpo del dottor Bheko, legato e incosciente, fu materializzato per un istante prima di essere avvolto nuovamente dalla luce.
Sullo schermo principale della plancia, l'immagine di Kurtis III tremò per un secondo, mentre un nuovo segnale di uscita veniva trasmesso. La voce di Sheldon, ora chiara e ferma, risuonò una volta per tutte, non più per il suo equipaggio, ma per il pianeta stesso.
=^=Non ti abbiamo distrutto, Zyph, ma ti abbiamo insegnato una lezione. Non sei un predatore, ma solo un bambino confuso che ha bisogno di imparare. Ti regalo una mente. Lui era ossessionato dal tuo ecosistema e da come funziona, ma come avrai capito, non anche lui ha molto da imparare sul rispetto delle altre forme di vita.. magari stando assieme imparerete qualcosa l'uno dall'altro. Addio!=^=
Con quelle parole, Sheldon riattivò i motori. La plancia si zittì, il silenzio rotto solo dai comandi che la nave impartiva a se stessa. Con un ultimo sguardo al pianeta che avevano sconfitto con l'empatia, l'equipaggio vide le stelle allungarsi in scie di luce mentre la nave riprendeva il suo viaggio verso casa.