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SHELDON - MISSIONE 09 RSS SHELDON - Missione 09

09.08 "La mossa di Zhyp"

di Kyel Rezon , Pubblicato il 19-09-2025

FLASHBACK
Pianeta Kurtis III - zona imprecisata
6 miglia al punto di snodo
14/01/2405 - ore 01:47


L'erba alta si era richiusa sopra Kyel e Field come un sipario vegetale.
Il silenzio che seguì fu innaturale. Non il silenzio di una notte tranquilla, ma quello denso e sospeso che precede un disastro.
'Naky, vai!' gridò mentalmente a sé stessa la Terrel esitando un istante, scioccata dalla scena appena successa davanti ai suoi occhi, per poi voltarsi ed iniziare a correre verso il campo base.
Nel frattempo, con il comunicatore stretto al petto, già impostato per trasmettere in tempo reale, Kyel avanzò lentamente nell'erba alta, controllando il respiro.
Il phaser era pronto, ma sapeva che sparare alla cieca non avrebbe aiutato.
Zyph non era solo un ambiente: era un'intelligenza, un organismo senziente che stava difendendo se stesso.
E ora, stava attaccando.
"Field!" chiamò, cercando di modulare la voce per non attirare troppo l'attenzione. "Rispondi!"
Nessuna risposta. Solo il fruscio delle foglie e il suono ovattato di qualcosa che si muoveva sotto terra.
Kyel si chinò, cercando di analizzare il terreno., il tricorder mostrava un picco di attività neurolettica, come se Zyph stesse concentrando la sua attenzione in quella zona.
Era in trappola.
Poco più avanti, Rezon vide che il terreno pulsava con una luce più intensa, come se Zyph stesse reagendo emotivamente alla scena, come se stesse... assaporando il momento.
E Field era al centro.
Kyel si inginocchiò accanto al guardiamarina, stringendo il phaser con una mano e il tricorder con l'altra.
Il Guardiamarina era immobile, il volto contorto dal dolore, il collo segnato da bruciature a raggiera.
Le radici che lo avevano afferrato si erano ritirate, ma non per pietà: sembravano in attesa, come se stessero valutando se colpire di nuovo.
"Field... mi senti?" sussurrò Kyel, cercando di non attirare l'attenzione delle fronde circostanti.
Un gemito flebile fu la risposta.
Il tricorder mostrava parametri vitali instabili, ma presenti. Il battito era accelerato, la pressione bassa. Il sistema nervoso mostrava segni di sovraccarico bioelettrico.
Zyph non aveva solo attaccato: aveva cercato di "leggere" Field, di interagire con lui a livello neurale.
Kyel sapeva che non poteva contare su aiuti esterni: le comunicazioni erano mute ed ogni tentativo di contattare il campo base sarebbe fallito, doveva sperare solo che Naky riuscisse a riportare la sua squadra indietro e dare l'allarme.
"Ti porto via di qui," disse Kyel, sollevando Field con cautela.
Il Guardiamarina gemette, ma non fece resistenza.
Il peso era notevole, ma Kyel lo caricò sulle spalle, stringendo i denti ed iniziò a muoversi lentamente, evitando le zone di terreno che brillavano troppo.
Le piante intorno a lui sembravano osservare, reagire.
Alcune si chiudevano al suo passaggio, altre si aprivano, mostrando pistilli luminescenti che pulsavano come cuori.
Era come camminare in un organismo vivente, e lui era l'intruso.
Dopo venti minuti di marcia silenziosa, raggiunse una piccola radura ove il terreno appariva più stabile, meno reattivo.
Posò Field con delicatezza, controllando di nuovo i parametri vitali.
Il Guardiamarina era cosciente, ma confuso.
Gli occhi si muovevano lentamente, come se cercassero di mettere a fuoco qualcosa che non c'era.
"Resta sveglio," disse Kyel, aprendo il kit medico d'emergenza. Prese un iniettore e lo caricò con un composto stabilizzante. Lo somministrò con precisione, poi controllò la reazione.
Il battito si regolarizzò, la respirazione si fece più profonda.
"Grazie... Comandante," mormorò Field.
"Non parlare. Conserva le forze."
Kyel si alzò, scrutando la radura. Doveva trovare un percorso sicuro per tornare al campo.
Ma il paesaggio era cambiato. Le piante si erano spostate, le luci erano diverse.
Zyph stava modificando la superficie, adattandola. Era come se stesse cercando di confondere lui, di impedirgli di tornare indietro.
Il tricorder mostrava fluttuazioni neuroelettriche in aumento. Zyph stava concentrando la sua coscienza in quella zona. Era una mossa difensiva, ma anche un messaggio. Non voleva che Kyel proseguisse, che raggiungesse gli altri.

Pianeta Kurtis III
Campo Base dell'equipaggio
14/01/2405 - ore 02:23


Naky arrivò trafelata, le scarpe sporche di linfa e il viso teso, trascinandosi dietro l'intera squadra capitanata da Rezon. "Abbiamo un problema!" esclamò, entrando nella tenda comando.
"Zyph ha attaccato. Field è stato colpito da un nugolo di insetti bioelettrici, poi trascinato via da una radice. Kyel è rimasto solo, mi ha dato ordine di rientrare, ma è in trappola pure lui."
Adrienne si alzò di scatto. "Che tipo di attacco? Coordinato?"
"Sì. Prima insetti, poi radici. È come se Zyph avesse aspettato il momento giusto. E ora sta concentrando la sua attività in quella zona."
Rush digitò rapidamente sul pannello. "Sto inviando un segnale Morse a Sheldon. Se Zyph sta concentrando energia, Sheldon potrebbe rilevare il picco e triangolare la posizione esatta. Magari ci può aiutare a capire come mai abbia reagito così soltanto in quel punto"
"Fallo," disse Adrienne.
"Nel frattempo, Naky, richiama le altre squadre e prepara una squadra di recupero. Non possiamo lasciare Kyel da solo.." esclamò preoccupata.. poi dopo un istante "E non possiamo perdere Field." aggiunse pentendosi di aver pensato a Rezon come sua priorità.
"Adrienne" intervenne Paul Hewson, che era rimasto in silenzio fino a quel momento, "Zyph ha detto 'Tradimento' e 'Ostili'. Non è solo una reazione difensiva. Sta interpretando le nostre azioni come una minaccia diretta."
"Lo sono," ribatté Adrienne. "Ma non possiamo permetterci di essere diplomatici ora"
Paul annuì lentamente. "Allora dobbiamo essere più intelligenti di lui"
"Abbiamo perso il contatto con Sheldon" intervenne Rush. "Le comunicazioni sono completamente bloccate. Nemmeno i segnali Morse passano. È come se Zyph avesse isolato ogni punto della superficie."
"Lo ha fatto," confermò Naky. "E non solo. Sta modificando il terreno. Sta reagendo. Sta... imparando."
Adrienne si guardò intorno, preoccupata. "Cosa significa?"
Paul si alzò lentamente. "Significa che non possiamo più permetterci di muoverci come prima. Ogni passo deve essere calcolato. Ogni azione deve essere coordinata. Zyph ci sta studiando. Non siamo più ospiti graditi, è come se noi avessimo tradito la sua fiducia. Se non agiamo ora, ci eliminerà per sempre."
"Sheldon non lo permetterà"
"Ed è quello che mi preoccupa.. Zyph potrebbe decidere di andare allo scontro con Sheldon. Se, come possiamo immaginare, fosse Sheldon a prevalere, noi saremo le prime vittime del pianeta ferito"
Naky si voltò verso la mappa olografica del pianeta.
Il punto di snodo era ancora lontano, ma raggiungibile. Dovevano arrivarci. Dovevano colpire il cuore del parassita. E dovevano farlo prima che Zyph diventasse troppo forte.
"Se le altre squadre riescono a rientrare, domani all'alba ripartiamo. E questa volta, non ci fermeremo."
Adrienne annuì. "Hai un piano?"
Naky guardò la mappa, poi il cielo sopra di loro. "Non ancora. Ma lo troverò. Per Kyel, per Field, per i bambini. Per tutti noi."
E mentre il campo si preparava per la notte, Zyph osservava.
Silenzioso. In attesa.