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SHELDON - MISSIONE 09 RSS SHELDON - Missione 09

09.07 "A volte le parole da sole non bastano"

di Nicholas Rush, Pubblicato il 30-07-2025

Pianeta Kurtis III - zona imprecisata
Campo Base dell'equipaggio
14/01/2405 ore 01,30


Adrienne si aggirava all'interno della tenda medica cullando i gemelli. Anche se accarezzava dolcemente i loro visi con una mano, dentro di se sentiva montare i primi sintomi di insofferenza: avere 3 squadre dislocate lontano dal campo base sul quel pianeta vivente di cui ancora sapevano cosi poco la rendeva inquieta. Complice lo squilibrio ormonale in atto nel suo corpo e la stanchezza degli ultimi giorni, mille domande roteavano nella sua testa, come se mille ombre le sussurrassero alle spalle *riusciremo a riprendere il nostro viaggio?*, *riusciro' a tenere al sicuro le due vite che ho appena messo al mondo?*, *.. e se non dovessi farcela? Come farò a guardare il mio equipaggio negli occhi sapendo di aver fallito?*
Per fortuna Hewson era sempre li, pronto con una parola gentile e di supporto: "Capitano, Rush ha iniziato a trasmettere, immagino vorrai assistere"
"Sai già cosa dire?" chiese la donna.
"Proverò a fare leva sul suo senso di incompletezza, poi in base alla sua reazione direi che un po' di sana retorica motivazionale potrebbe funzionare" disse il Consigliere grattandosi la testa.
"Per come lo dici non mi sembri molto convinto.."
"Oh beh, non ho molti esempi su cui basarmi, d'altronde tecniche di negoziazioni ostaggi con un pianeta vivente non credo che siano mai state scritte nei testi di psicologia. Dovrò andare un po' a braccio" disse Paul accennando un sorriso.
Riposti i bambini nelle loro culle, i due ufficiali si diressero alla postazione di Rush. "E' tutto pronto, trasmettiamo su tutte le frequenze a media potenza. Non voglio prosciugare le nostre riserve di energia, se quest'essere può ascoltarci e parlare, può farlo benissimo anche senza prosciugare le nostre batterie" disse Nicholas in tono burbero.
Paul si schiari la gola "Ciao... Zyph. Sono Paul, vorrei parlarti se fosse possibile". Lasciò qualche secondo attendendo una risposta dal pianeta ma dall'altoparlante usciva solo rumore statico.
"Sai potremmo essere partiti con piede sbagliato. Ho percepito, sentendoti parlare, una grande tristezza, forte come le tue montagne e profonda come i tuoi oceani. Probabilmente, avrai percepito la nostra squadra in visita sulla tua superficie, inizialmente come una minaccia ma comunque una novità.. qualcosa di interessante e probabilmente di rassicurante se hai, come immagino, percepito le emozioni di noi esseri alieni"
Ancora statica.
"Capisco la tua paura: milioni di anni a formarti, ad accrescere la tua forma e a sviluppare il tuo vero essere, ma in solitaria. Ogni essere senziente non può vivere la sua esistenza, breve o infinita che sia, in totale solitudine: è naturale nello sviluppo di ogni creatura pensante, la volontà di ricercare dei
collegamenti e instaurare relazioni. Per questo immagino tu abbia voluto tenerci qui, perché hai sentito le nostre emozioni e hai capito che avevamo intenzioni pacifiche"
Zyph inaspettatamente rispose "Qualcosa di completamente diverso"
Gli ufficiali presenti ebbero un sussulto: non si aspettavano una risposta cosi rapida dal pianeta.
=^=Si, esatto Zyph, siamo probabilmente una forma di vita che tu non hai mai visto, ma sei riuscito ad andare oltre l'ignoto e probabilmente volevi riempire il vuoto che senti=^=
=^=Vuoto=^= gli fece eco Zyph.
"Paul sei sicuro che stia funzionando? Non mi sembra molto sul pezzo per essere un pianeta. Forse ci ritiene troppo inferiori a lui per poter intavolare una discussione?" chiese Kelley.
"Mi ricorda qualcuno..." disse Adrienne alzando gli occhi al cielo.

Pianeta Kurtis III - zona imprecisata
6 miglia al punto di snodo
14/01/2405 contemporaneamente


Kyel alzò il braccio con il pugno chiuso per far segno alla sua squadra di fermarsi. Stavano camminando ininterrottamente da ore e voltandosi, vedendo i visi stanchi dei suoi compagni, decise che era arrivato il momento di una pausa: dovendo compiere un'operazione cosi delicata che avrebbe impattato su un organismo grande come un pianeta, era meglio che fossero tutti in forze e sufficientemente riposati da essere concentrati.
"Ci accampiamo qui. Io, Terrel e il guardiamarina Field andremo avanti ancora per verificare che il percorso sia libero da imprevisti" disse Kyel ai compagni "Iniziate a preparare il campo di appoggio, saremo di ritorno fra un'ora"
"Aye Signore" gli fecero eco gli altri.
Si sistemò le imbracature dello zaino sulle spalle e porse una mano a Naky aiutandola ad avanzare mentre lei puntava il piede per iniziare la piccola scalata della costa rocciosa di fronte a loro.
Non fossero stati bloccati sul pianeta con un elevato rischio di non poter ripartire, il paesaggio che Zyph offriva sulla sua superficie era davvero mozzafiato: pur essendo notte non avevano bisogno di utilizzare torce o fari per illuminare l'ambiente circostante. Ad ogni loro passo il terreno sotto di loro emetteva una luce blu fosforescente nel punto di contatto tra il piede e il terreno, come se la terra stessa reagisse al loro passaggio. In più di notte molte piante e baccelli di fiori giganteschi si aprivano mostrando i loro pistilli simili a lanterne creando una composizione di luci colorate magnifica, le cui sfumature passavano dal rosa pallido al verde intenso. Avessero avuto le opportune strumentazioni, Zyph sarebbe stato un giardino bellissimo da studiare.
Kyel però non riusciva a cogliere la bellezza del paesaggio circostante: il suo pensiero andava all'equipaggio ma prima di tutto alla compagna e ai gemelli. Ogni volta che il pensiero rientrava intrusivo nella sua mente, istintivamente stringeva i pugni.
"Comandante credo che siamo sul sentiero corretto, guardi qua" disse Naky porgendo il tricorder a Rezon. Le scansioni impostate con i parametri suggeriti di Sheldon per rilevare fluttuazioni neuroelettriche si facevano più intense mano a mano che si avvicinavano al punto che gli aveva indicato tramite codice morse.
Mentre i due ufficiali erano intenti a decifrare le letture, il guardiamarina Field agitava il phaser di fronte a lui.
"Stia calmo guardiamarina, non siamo qui per fare i cowboy" disse Naky
Lui di tutta risposta si asciugò la fronte sudata: "Mi scusi comandante Terrel, ma ho uno strano presentimento.." disse Field con una punta di preoccupazione nella voce.
"Che tipo di presentimento?"
"Non lo so, non trovate anche voi che sia stato tutto troppo facile?"
"Siamo ancora relativamente lontani dal punto indicato da Sheldon e francamente non so neanche cosa troveremo. Non penso che ci sia un tubo idraulico pronto ad attenderci ed un cartello con su scritto iniettare qui" disse Rezon senza sollevare lo sguardo dal tricorder.
Mentre il terzetto si interrogava, intorno a loro iniziarono a svolazzare piccoli insetti simili a lucciole che lentamente presero a posarsi sulle loro mani e in maniera sincronizzata presero a brillare con intensità diverse: sembrava percepissero gli stati d'animo dei presenti e adeguassero la loro luce di conseguenza.
"E' un vero peccato non poter avere a disposizione le attrezzature per studiare la vita biologica di questo pianeta.." disse Naky guardandosi le mani.
"Ahi! Accidenti" esclamò Field.
"Che succede Guardiamarina?" chiese Rezon ridenstandosi.
"Credo che uno di queste cose mi abbia punto!" disse lui massaggiandosi il collo.
"Non è possibile Guardiamarina, siamo qui da mesi e non si sono mai verificati casi di..." la frase di Rezon si bloccò quando senti sulla sua nuca una potente scossa elettrica, come se qualcuno per scherzare gli avesse tirato un colpo di phaser concentrato.
"Che diavolo..."
Un nugolo di insetti circondò il guardiamarina Field che iniziò a dimenarsi facendo cadere il phaser. Cercando di sfuggire all'attacco prese a correre dirigendosi verso un campo di erba alta.
"Si fermi Field! Torni indietro!" Rezon si slacciò lo zaino e lo gettò verso Terrel "Naky, torna al campo base, preparate le tende e chiudetevi dentro!"
Seguendo le urla di Field, Kyel riuscì ad intravedere il nugolo di insetti allontanarsi da un paonazzo Field, coperto di bruciature "Guardiamarina! Sta bene?"
Field tentò di aprire la bocca ma non fece in tempo a rispondere: dal terreno comparve quella che sembrava una radice che si avvinghiò alle sue caviglie e con uno strattone fece cadere a terra il povero guardiamarina con gli occhi colmi di lacrime.
Rezon con uno scatto prese una mano di Field e, tenendola saldamente, vennero trascinati a terra all'interno dell'erba alta.

Pianeta Kurtis III - zona imprecisata
Campo Base dell'equipaggio
14/01/2405 contemporaneamente


Paul aveva continuato a parlare all'intercom ma Zyph continuava a non proferire parola.
"Nick sei sicuro che stiamo ancora trasmettendo? Puoi aumentare la potenza?" chiese Hewson.
"Sono sicuro, i livelli di uscita sono stabili e il stiamo trasmettendo su tutto il campo di frequenze su cui abbiamo udito Zyph le altre volte. Probabilmente la sera non è molto loquace".
=^=Tradimento=^= proruppe la voce metallica dal piccolo altoparlante.
Data la situazione surreale, ad Adrienne si gelò il sangue nelle vene. Istintivamente tentò di mettersi in contatto con il suo primo ufficiale =^=Faith a Rezon, rapporto=^=.
Nessuna risposta.
=^=Kyel, sono Adrienne. Per favore, rapporto!=^= disse lei alzando la voce.
" I nostri intercom finchè siamo sul pianeta dovrebbero funzionare regolarmente giusto? " chiese il Capitano.
"Si, non abbiamo motivo di pensare che anche qui a terra le comunicazioni siano interdette"
"Zyph cosa intendi con tradimento?" chiese Paul rivolgendosi di nuovo all'altoparlante
=^=Ostili=^= proruppe la voce metallica.
All'improvviso prese a soffiare forte il vento: un bubbolio lontano presagiva l'arrivo di un temporale.

Pianeta Kurtis III
Sheldon - orbita geostazionaria
14/01/2405 2.00


Sheldon raramente rimaneva senza parole, ma questa era una di quelle situazioni: i suoi strumenti avevano rilevato un massiccio accumulo di particelle ionizzanti e cambi di pressione repentini nella zona a sud del campo base principale. In base all'andamento dei dati, quell'accumulo cosi rapido di nubi si sarebbe ben presto trasformato in una tempesta con i fiocchi e si dirigeva a tutta velocità verso la zona del campo base.
Poteva solo sperare che il suo tentativo di comunicare con la squadra a terra avesse avuto effetto e fossero riusciti a salvare le apparecchiature e a mettersi al riparo.
*Mi si possano friggere le schede madri, ma se ha solo torto un capello ai miei labradoodle, giuro che questa volta lo riporto ad uno stato di pulviscolo spaziale* pensò tra se e se.
"Ancora niente fratello?" disse Sharon materializzandosi di fianco a lui.
"No, e questa attesa mi snerva... finchè l'atmosfera è cosi carica di ioni, non ho delle letture attendibili. Devo fare delle simulazioni.. Non sopporto più di rimanere sotto scacco di misero pianetucolo!"
"Potremmo avere una possibilità di piazzare la nostra mossa. Guarda cosa ho trovato" disse Shena mostrandosi sullo schermo principale "Guarda questo gruppo di comete e la loro traiettoria" disse lei mostrando l'andamento orbitale di un piccolo ammasso roccioso rispetto a Zyph.
"Ok, si, so leggere anche io una cartina stellare: ma a quanto vedo cara sorella, il gruppo di comete mancherà il pianeta di diverse migliaia di km, a meno che.." disse Sheldon aprendo una lavagnetta e prendendo un gessetto virtuale.
"Mi stai suggerendo davvero di deviare un asteroide, sfruttare la sua scia per mascherarci e fare un volo radente sul pianeta e magari giocare alla pesca con i nostri teneri cuccioletti?"
"Lhai detto tu non io" disse Shena impassibile.
"Ma sai anche che una manovra del genere con un gruppo roccioso cosi consistente potrebbe scatenare una reazione a catena che porterebbe l'atmosfera al collasso. Avremmo una sola possibilità, non possiamo sbagliare di un centimetro" Sheldon fece una pausa.
"Mi piace, facciamo delle simulazioni"