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USS VANCOUVER - MISSIONE 01 RSS USS VANCOUVER - Missione 01

01.01 "La Navetta"

di Coral Nimosit, Pubblicato il 21-08-2018


In collaborazione con Ten. Cmd. Dwalla Thevek

Quadrante Alfa - Settore 108
USS Vancouver NX-75722 - Ufficio del Capitano
04/07/2398, Ore 11:02 - D.S. 75505.37


"Ha già terminato le valutazioni del personale?" chiese Kuribayashi prendendo il D-Padd dalle mani della mezzo betazoide mentre nuvolette di vapore uscivano dalla sua bocca.
Essendo una nave prototipo tutto l'equipaggio si aspettava dei guasti o comunque un periodo di assestamento, soprattutto in considerazione del fatto che la Vancouver era la seconda nave prodotta della Classe Earhart e che proprio la nave gemella era stata richiamata ai cantieri dopo il viaggio inaugurale per una totale revisione dei sistemi. Le speranze dei progettisti, del personale dei cantieri e in generale del Comando di Flotta erano quindi tutte concentrate ad una buona riuscita del secondo tentativo a capo del quale avevano infatti messo un Capitano molto preparato come Kuribayashi. Fino a quel momento la nave non aveva avuto particolari problemi di navigazione o ai motori, ma un guasto al sistema di controllo ambientale stava creando situazioni di disagio su tutta la nave alterando in modo totalmente randomico le condizioni climatiche di temperatura e umidità su tutti i ponti della nave. Così in quel momento, mentre la sala macchine e i ponti dall'11 al 13 si godevano un clima perfetto, nei ponti dal 4 al 10 c'era un clima a dir poco desertico con temperatura di 41° e umidità bassissima, mentre nei ponti dall'1 al 3 la temperatura si era assestata a 6° secchi. Le squadre tecniche erano al lavoro praticamente senza sosta da dieci minuti dopo la partenza, ma l'unico passo in avanti era stato impedire la rotazione costante delle temperature che aveva afflitto l'equipaggio per circa 6 ore. Questo due giorni prima.

"Sostanzialmente sì," rispose Dwalla stingendosi nella divisa e sfregandosi le braccia con le mani "ho esaminato tutti i membri dell'equipaggio e ho messo degli appunti sulle loro schede che ho già consegnato al Primo Ufficiale. Considerando che il 70% di loro viene dalla Novalis, direi che la squadra è già in buona forma ho però organizzato una turnazione di visite per gli altri 49 membri che vengono da altre navi ed in particolare di 13 di loro su cui vorrei approfondire la valutazione. Le ho segnalato i nomi nel rapporto."

Kuribayashi annuì continuando a leggere. Aveva fatto bene a insistere con Nimosit, il suo team di ufficiali superiori era eccellente, e il comandante Thevek era quanto di meglio potesse desiderare in quel frangente. La mente del Capitano si trovò per forza di cose a ragionare sulle uniche posizioni di rilievo non ancora coperte da ufficiali superiori degni di questo nome.
"Invece cosa ne pensa del Tenente Losail?" disse quindi ad alta voce.
"È preparato e ha le capacità per diventare un eccellente ingegnere capo, ma credo che al momento sia ancora un po' troppo giovane e inesperto. E la situazione climatica della nave ne è un po' la prova." Disse Dwalla prontamente attendendosi alla domanda palesemente preannunciata dal cambio posturale e dalle micro-espressioni del suo superiore.
"Lo sospettavo, purtroppo al momento non ho altra scelta che confermargli il ruolo. Il Comando di Flotta mi aveva assicurato un Ingegnere Capo di esperienza, soprattutto considerando le nuove tecnologie di cui è dotata questa nave, ma purtroppo i guasti sulla USS Earhart hanno rovinato i piani di tutti." - Disse Kuribayashi alzandosi e andando verso il replicatore. - "Spero che un po' di pressione lo trasformi in un diamante. Posso offrirle qualcosa?" Continuò rivolgendosi al Consigliere.
"Un tè molto caldo e molto forte con un po' di latte e senza zucchero, grazie." disse Dwalla.
"Ah! Non la facevo una amante del tè." - disse Kuribayashi sfoggiando il suo amore per la bevanda - "Soprattutto nella versione inglese chiamata builder's brew. Che però ammette lo zucchero, ma solo per chi fa lavori pesanti."
"In effetti non ne consumo molto, ma va bene per tenersi caldi." disse Dwalla con un sorriso.
"Non posso darle torto..." - rispose Kuribayashi ordinando le bevande al replicatore che in breve le materializzò nel cassetto. - "Non so perché, ma continuo a pensare che, se il comandante Borodin fosse stato disponibile, questi problemi li avremmo affrontati meglio."
"Già, ma non ha neanche consumato un giorno di licenza che era già imbarcato sulla USS Regina Margherita per una missione scientifica a lungo raggio verso le nebulose esterne del centro della galassia. Ci vorrà un bel po' prima che ritornino alla 'civiltà'."
"Un po' di esplorazione come una volta... quando la Via Lattea era ancora uno spazio immenso e non sapevamo neanche che esistesse la parola Borg. Esplorare l'inesplorato è la scintilla che ha spinto gli esseri umani e che ci ha condotti fin qui. Un po' li invidio."
"Ho sempre sospettato un suo lato romantico, Capitano. Comunque, più viaggio più mi rendo conto che c'è qualcosa di più importante dei luoghi ... ciò che conta veramente sono le persone."
"Niente di più vero Consigliere." E dopo aver preso un altro sorso, aggiunse "Aggiorni il Primo Ufficiale per decidere le turnazioni. Mi tenga informato... ah! Stavo dimenticando... Dovrebbe esaminare meglio le schede dei Tenenti Gordon e Faxxon e inserire due note nei loro fascicoli perché devo decidere quale dei due sia il miglior candidato al ruolo di Capo Ops."
"Senz'altro Capitano" - disse Dwalla alzandosi con un sorriso. - "vado subito a lavorarci. Magari però nel laboratorio medico sul ponte 14..."

Tetsuya sorrise "Stanca del freddo a quanto pare... Comunque si ricordi la riunione delle 15:00. In libertà."

Quadrante Alfa - Settore 108 USS Vancouver NX-75722 - Ponte 13 - Stiva di Carico 4
04/07/2398, Ore 13:07 - D.S. 75505.61


Considerando che il Bar di Prora e la sala mensa erano troppo fredde per permettere all'equipaggio di mangiare, si era deciso di allestire una sala mensa improvvisata nella stiva di carico, che se da un lato non permetteva all'equipaggio di godersi le stelle mangiando, dall'altro garantiva una digestione priva di pericoli.

"E' libero qui?" - disse Nimosit arrivando al tavolo dove Dwalla stava dividendo la sua concentrazione tra il D-Padd e una spigola al forno. - "stare soli a mangiare non fa bene alla salute."
"Dovremmo chiederlo ad Otello... certo accomodati." - rispose Dwalla alzando gli occhi e posando il padd sul tavolo. - "Mi sono messa qui perché non volevo disturbare i piccioncini laggiù."

Coral girò gli occhi verso Kuz e Oxila che stavano mangiando e ridacchiando in un angolo della sala.

"Sembrano tranquilli."
"Una ragione in più per lasciarli soletti, ma è evidente che Denay ha un po' di risentimento."
"Un po' di risentimento? Hai visto il suo sguardo nei miei confronti?"
"Perché? Che sguardo aveva..."
"Per adesso uno sguardo settato su stordimento, ma non so quanto durerà!"
"E' comprensibile che nutra un certo risentimento nei nostri confronti per come sono andate le cose."
"Nostri?"
"Esatto. Miei, del capitano, di Lan. E perfino verso sé stessa." Dwalla girò quindi gli occhi tornando a mangiare la spigola.
"Posso anche capire il verso di me e verso Lan. Ma perché anche verso di te e verso sé stessa?"
"Verso di me perché ha capito che i tasti sono stati schiacciati dietro mio suggerimento e verso sé stessa perché i sentimenti che prova per Lan le hanno fatto cambiare idea su quella che poteva essere il suo futuro. Ma vedrai che si aggiusterà tutto appena si renderà conto che la sua famiglia è sempre con lei e che non dipende da dove si trova."
"E hai visto tutto questo da come sta tenendo la forchetta?" disse quindi Coral tagliando la sua bistecca.
"No, ho barato. Ho scavato un po' mentre ci stringevamo la mano quando è salita a bordo. Tranquillo non sarà un problema, questo se il Tenente Losail riuscirà finalmente a sistemare il clima su questa nave e potremo vivere un po' più comodamente."
"Ci ho parlato oggi. Pensa di aver capito il problema e provava a sistemarlo. Ci aggiornerà nella riunione delle 15."
"Speriamo bene... ah, se ti va bene dopo la riunione verrei nel tuo ufficio per parlare delle turnazioni dell'equipaggio."
"Certo e speriamo di tornare alla normalità."
"Ci siamo imbarcati su una nave prototipo, la nostra idea di normalità è alquanto strana."
"Non posso darti torto." rispose Coral sorridendo.
"Potrei scriverci un libro." disse Dwalla sorridendo a sua volta.

Quadrante Alfa - Settore 108 USS Vancouver NX-75722 - Ponte 1 - Sala Riunioni
04/07/2398, Ore 15:01 - D.S. 75505.82


"Tenente Losail, ha buone notizie?" disse Kuribayashi non appena furono tutti seduti.
"Il nucleo della centralina del campo di supporto vitale è da buttare, si deve essere rovinata durante il montaggio visto che non è una parte normalmente accessibile e che può essere toccata solo in cantiere."
"Non possiamo sostituirlo?" Intervenne Nimosit
"Il pezzo in sé è replicabile, anche se dovrò farmi mandare le specifiche dai Cantieri di Utopia Planitia. Il problema è che è immerso in un campo di forza che contiene esacobaltite, di cui non abbiamo scorta a bordo, perché il pezzo ha una durata normalmente molto superiore alla vita delle navi stesse su cui è montato, tanto che spesso vengono riciclati e come dicevo non dovrebbe venir mai più toccato. In effetti la procedura di montaggio è particolarmente complessa."
"Mi sta dicendo che siamo costretti tornare in cantiere?" disse Kuribayashi
"Non sto dicendo questo, ma sto dicendo che siamo costretti a cercare esacobaltite, almeno 2 metri cubi."
"L'esacobaltite si può trovare nelle nebulose rosse o in quelle di classe theta, che però sono entrambe abbastanza pericolose per via delle forti correnti elettromagnetiche che potrebbero friggerci." intervenne Kuz.
"Per fortuna che abbiamo un ottimo timoniere." disse Oxila ridacchiando.
"Una fortuna per davvero." - commentò Nimosit. - "Quelle correnti non sono uno scherzo."
"Ci sono pericoli per la salute dell'equipaggio? A parte il problema frittura ovviamente." disse quindi Di Maria.
"Non direi, una leggera radiazione dovuta al forte campo elettromagnetico, ma niente che la polarizzazione delle corazze ablative della nave non riesca a tollerare."
"Allora è deciso. Comandante Kuz usi tutte le risorse necessarie per il laboratorio di astrometria e ci trovi l'esacobaltite. Tenente Losail si procuri le specifiche tecniche da Utopia Planitia."
"Si signore, stavo anche pensando di preparare un programma olografico per addestrarci a montare il pezzo correttamente."
"Ottima idea, le assegno il ponte ologrammi 2. Comandante Nimosit, gestisca le turnazioni dell'equipaggio per il ponte ologrammi 1. Comandante Thevek, può organizzare qualche evento? Già le condizioni climatiche non sono delle migliori, togliere una sala olografica può essere deleterio per il morale dell'equipaggio."
"Lo consideri fatto."
"Ottimo. In libertà."

USS Vancouver NX-75722 - corridoi della nave
04/07/2398, Ore 17.23 - D.S. 75506.09


"Corsi di Tai-chi." Fece Nimosit con voce piatta.
"Perché no. A me piace." Rispose allegra Dwalla al suo fianco mentre percorrevano i corridoi della nave "Fa bene al corpo e alla mente. Aiuterebbe l'equipaggio a rilassarsi, con tutto quello che sta succedendo a bordo secondo me in parecchi ne avrebbero bisogno."
"Perché mi stai fissando?" Fece lui.
"Perché anche tu ne trarresti giovamento?"
"Odio quando hai ragione." Concluse l'uomo alzando gli occhi al cielo.
"Lo so. E comunque ho in mente anche altre idee." Dopo poco arrivarono ad un bivio "Io vado nel mio ufficio, ho un po' di cose da sbrigare." Fece lei fermandosi.
"Io devo andare in plancia. E devo trovare Kuz."
"Vacci piano con lei, ok?" Volle sincerarsi Dwalla accigliandosi. L'uomo annuì.
"Ceniamo insieme? Solito ristorante."
"Perfetto." Rispose il consigliere ridendo e incamminandosi lungo uno dei corridoi, lasciando il primo ufficiale solo con i suoi pensieri.

Riprese a camminare verso la plancia. Doveva ancora prendere la mano con quella nave, più di una volta si era perso anche se odiava ammetterlo pure a sé stesso. Ma non poteva negare che era bella, bella davvero: nuove forme, nuovi colori, nuovi materiali, nuovi odori. Era tutto molto più raccolto rispetto alla Novalis. Gli spazi erano sicuramente ridotti, ma anche ottimizzati perfettamente. Ne erano un esempio gli alloggi degli ufficiali, non avevano niente da invidiare a quelli della Novalis anche se più piccoli, ma decisamente più funzionali. C'era ancora molto lavoro da fare, organizzare un equipaggio su una nave che si conosce centimetro per centimetro è complicato, organizzarne uno su una nave nuova di zecca ancora tutta da scoprire era molto, molto più complicato. Lui stesso doveva capirne i sistemi di navigazione, di propulsione, di armamento, quelli difensivi, il computer di bordo. Certo aveva studiato tutto, come il resto dell'equipaggio. Ma la pratica di tutti i giorni era qualcosa di diverso al quale si doveva abituare alla svelta.
La porta della plancia si aprì lasciandolo entrare.

"Signor Oxila, come procede la diagnostica di livello 2?"
"Ottimamente signore." Fece l'ufficiale di rotta senza voltarsi.
"Ringraziamo il cielo, almeno questa."
"Anche troppo bene direi." Gli allarmi di Nimosit cominciarono a suonare tutti contemporaneamente.
"In che senso."
"Nel senso che ho....come dire...'manomesso' alcune subroutine di navigazione sperando che il computer se ne accorgesse. Ma niente, ha segnalato un risultato conforme quando palesemente non dovrebbe esserlo."

Un primo ufficiale come si deve avrebbe redarguito il suo navigatore per aver manomesso le subroutine di navigazione, ma non Nimosit che aveva fatto la medesima cosa infinite volte per lo stesso motivo. Da quale pulpito sarebbe potuta venire la predica?

"Dannazione." Fece sconsolato. "Cerchi di capire cosa succede, e lo faccia per ieri. Inutile farle notare come la sezione navigazione di una nave come questa debba funzionare alla perfezione."
L'altro annuì ben conscio del problema.

"Ah comandante..." - Nimosit si voltò. - "...manovrarla però è una cosa meravigliosa."
Il sorriso a trentadue denti che si aprì sul volto dell'ufficiale la diceva lunga sulle sensazioni che stava provando in quella sua nuova esperienza. E allo stesso tempo rendeva sempre più complicato il suo prossimo compito. Trovare Kuz.
Il primo ufficiale annuì uscendo dalla plancia infilandosi nel primo turboascensore che trovò.

"Laboratorio astrometrico."

USS Vancouver NX-75722 - laboratorio astrometrico
04/07/2398, poco dopo


Nel laboratorio astrometrico c'erano almeno 38 gradi. I pochi ufficiali presenti erano piuttosto provati, ma stavano continuando a fare il proprio lavoro. Prima fra tutti il tenente comandante Kuz.
Appena la donna lo vide entrare gli rivolse subito la parola.

"Signore, ho trovato qualcosa." Evidentemente si riferiva alla esacobaltite.
"La ascolto."
"Sono riuscita a trovare una nebulosa di classe Theta non lontana da qui. Non contiene molta esacobaltite perché piuttosto piccola di dimensioni, ma potrebbe fare al caso nostro. Con due giorni di viaggio potremmo essere nelle sue vicinanze. Ce n'è un'altra ben più grande, ma ci vorrebbero almeno ventiquattro giorni di navigazione."

Ventiquattro giorni in quelle condizioni non erano ipotizzabili per l'equipaggio, rifletté Nimosit.

"Losail dice che ne servono almeno due metri cubi, cerchi di capire se riusciamo a ricavarli dalla nebulosa più vicina in caso affermativo invii le coordinate direttamente a Oxila che imposterà la rotta." E dopo una breve pausa "Ah, comandante... ottimo lavoro. Come sempre."
"Grazie signore." Rispose la trill dopo una breve pausa arricciando il mento. Non era esperto come Dwalla in quanto a mimica facciale, ma capì che il grazie era sincero. C'era ancora molto su cui lavorare ma c'era speranza. Annuì soddisfatto e uscì, grato di poter tornare a temperature più miti.

Kuz ra un ottimo ufficiale - rifletté tra sé, e una ragazza maledettamente in gamba. Sapere di averla a bordo gli dava la sensazione di avere le spalle coperte. Aveva insistito per farla essere lì, forse anche giocando sporco, ammise. E la capiva se nutriva ancora del risentimento nei suoi confronti. Ma avrebbe rifatto tutto allo stesso modo, perché era importante.

USS Vancouver NX-75722 - ufficio del primo ufficiale
06/07/2398, Ore 11.02 - D.S. 75510.85


Guardò sconsolato la pila di D-Padd sopra il tavolo. Parevano aumentare invece che diminuire. C'erano rapporti sullo stato di manutenzione dei sistemi, rapporti sui malfunzionamenti dei sistemi, rapporti sullo stato di salute di alcuni membri dell'equipaggio, rapporti su un milione di altre cose. Tutte importanti ovviamente. Nimosit aveva la nausea. Erano circa tre ore che non faceva altro che leggerli, sistemarli, firmarli, organizzare le squadre, i turni, etc etc.

Il segnale acustico della porta lo riportò sulla nave.

"Avanti."
"Posso?" Era Sev.
"Ovviamente..."

Il bajoriano si sedette su una delle due poltroncine poste difronte alla scrivania di Nimosit.

"Da quando in qua porti gli occhiali?" Chiese fissandolo con fare curioso.
"Da quando ho passato i quaranta. Astigmatismo daaa...." Esitò cercando la parola che gli pareva più consona.
"Età matura?" Terminò per lui l'amico.
"Così dicono." Era di pessimo umore e non faceva niente per nasconderlo.
"Di Maria potrebbe risolvere questo problema in un attimo, sai?"
"Lo so."

Lo sapeva, ma non aveva mai voluto farlo in realtà il problema era ridotto, aveva bisogno degli occhiali solo per leggere da vicino in condizioni di scarsa visibilità. Per il resto non aveva complicazioni.

"Di cosa avevi bisogno?"
"In realtà di niente in particolare. Volevo solo sapere se potevo utilizzare il ponte ologrammi 1 per alcuni training con le squadre Seal. Visto che il 2 è occupato quasi 24 ore su 24 da Losail..."

Nimosit prese un D-Padd quasi alla base della pila che aveva davanti e lo lanciò a Sev il quale lo afferrò a mezz'aria abbastanza stupito.

"Ecco. Lì ci sono le richieste di utilizzo del ponte 1. Se mi aiuti ad organizzarle tutte te lo lascio volentieri!"

L'ufficiale alla sicurezza si alzò e rispose "Consideralo già fatto capo!" Fece quindi per voltarsi e dirigersi verso la porta, ma esitò "Sai una cosa, hai una brutta cera. Ho sentito che Dwalla sta organizzando dei corsi di Tai-chi sul ponte 1, fossi in te ci farei un pensierino...."

Un altro D-Padd volò dalla scrivania verso la testa di Sev e per pochissimo non lo centrò in pieno!

"Capito. ciao!" Uscì ridacchiando prima che Nimosit gli scagliasse contro il resto della pila che aveva davanti.

=^= Oxila a Nimosit. =^=
"La ascolto tenente."
=^= Stiamo per uscire dalla curvatura in prossimità della nebulosa di classe Theta. =^=
"Molto bene, arrivo. Informi il capitano e chiami in plancia Kuz e Losail."
=^= Ricevuto, chiudo. =^=

USS Vancouver NX-75722 - plancia
06/07/2398, poco dopo


La nebulosa occupava una parte dello schermo principale sul fondo della nuovissima plancia della Vancouver. Il tipico colore verde tendente al blu denotava lunghezze d'onda emesse tra i 450 ed i 570 nm.

"Bella e letale." pensò Nimosit dalla sua postazione a fianco della poltrona centrale del capitano. Conosceva quel tipo di nebulose, e non gli piacevano affatto. Le potenti correnti elettromagnetiche che le caratterizzavano erano in grado di mandare in tilt i sistemi di navi anche ben attrezzate, le stesse correnti in grado di incendiare i gas da un momento all'altro. Manovrare là dentro non era roba da cadetti, rifletté in automatico.

"Signor Losail, abbiamo un piano?" Chiese Kuribayashi.
"Si signore." Rispose l'ingegnere dalla sua postazione "Dovremo procedere immagazzinando l'esacobaltite utilizzando il collettore di Bussard della gondola di dritta. Abbiamo modificato i condotti di intrappolamento dell'idrogeno per renderli funzionali allo scopo. Abbiamo bisogno di 2,1 metricubi di esacobaltite, quindi il collettore dovrà rimanere aperto per almeno 5,7 secondi."
"Signore, ho individuato la zona della nebulosa a maggiore concentrazione di esacobaltite." Intervenne Kuz "Sto trasmettendo le coordinate alla consolle di navigazione."
"Molto bene."
"Ci saranno parecchie scariche elettromagnetiche, consiglio di alzare gli scudi alla massima potenza, almeno fino a quando non dovremo aprire il collettore, poi dovremo attivare l'armatura ablativa. Sarà in grado di dissipare gran parte dell'energia che eventualmente colpirà la nave." Fece Romanov, controllando i dati alla postazione tattica.
"Consiglio accettato. Dovremo essere chirurgici." Spiegò Nimosit "Entriamo, raccogliamo l'esacobaltite e ce ne andiamo alla svelta. Cosa dicono le sue simulazioni signor Romanov?"
"Tempo totale per l'operazione....5 minuti e 45 secondi."

Nimosit annuì, non avevano scelta.

"Signor Losail...quanto tempo ci vorrà prima che lei ed i suoi uomini riusciate a sistemare il nucleo della centralina del campo di supporto vitale?" Chiese il capitano.
"Potendo fortunatamente contare sulle specifiche inviateci da Utopia Planitia, le nostre simulazioni sul ponte ologrammi dicono che ci vorranno almeno 3, forse 4 ore di lavoro. La notizia buona è che gli errori di montaggio da parte dei nostri tecnici si sono via via ridotti fino ad essere dell'ordine del 3,4%"
"Bene, attivare allarme giallo. Procediamo."
"Alzare gli scudi." Intervenne Nimosit. "Signor Romanov coordini lei le operazioni dalla postazione tattica."
"Sì, signore. Tenente Oxila, proceda a velocità di impulso verso le coordinate impostate. Signor Losail, stia pronto ad aprire il collettore di dritta. Al mio comando."

Gli altri annuirono concentrati. Ben presto la nave cominciò ad essere scossa da vibrazioni via via più forti man mano che si addentravano nella nebulosa.

"Siamo in posizione." Confermò Oxila.
"Abbassare gli scudi, attivo armatura ablativa!" Tuonò Romanov mentre le vibrazioni divennero più intense "Aprire collettore di dritta." Losail operò e l'esacobaltite, insieme ad altri gas e detriti venne inghiottita all'interno dei condotti di intrappolamento dell'idrogeno. "Ancora 3,2 secondi."
"Quantitativo necessario raggiunto." Annunciò dopo poco Losail.
"Chiudere collettore, disattivo armatura, scudi sù." Terminò asciutto il tattico.
"Ottimo lavoro signori, tenente, ci porti lontano da qui alla svelta." Fece Nimosit rivolto al timoniere "Signor Oxila?!? Ha sentito l'ordine?"
"Mi scusi signore ma ho una strana lettura!"
"Che tipo di lettura?"
"Quella tipica di una navetta!" Lo sguardo perplesso di Oxila rifletteva quello di tutti gli ufficiali.
"Confermo!" Intervenne Kuz. "Contatto navetta ad ore 14 distanza approssimativa 1280 chilometri, sto trasmettendo la rotta alla navigazione."
"Scandagliate, voglio sapere tipo di navetta, personale a bordo e stato dei sistemi." Si intromise il capitano alzandosi.
"Le interferenze elettromagnetiche annebbiano parzialmente i nostri sensori a corto raggio." Spiegò Kuz mentre armeggiava con la sua consolle.
"Si tratta, se non erro, di una classe Hideki, un piccolo vascello cardassiano da ricognizione." Intervenne Sev dopo alcuni istanti. "Pensavo avessero abbandonato questo tipo di navette ormai da diversi anni. Disgregatori e siluri fotonici, niente che non possiamo gestire. La propulsione sembra disattivata."
"Qualcuno a bordo?" Chiese Nimosit?
"Mi è impossibile stabilirlo da questa distanza, signore, dovremmo avvicinarci." Spiegò l'ufficiale tattico.
Kuribayashi guardò per un breve momento sia Nimosit che Thevek al suo fianco.
"Suggerimenti?"
"In effetti non c'è una vera e propria richiesta di soccorso." - Cominciò il primo ufficiale aggrottando le sopracciglia. - "Potrebbe anche essere una trappola per quel che ne sappiamo."
"Troppo macchinoso per i miei gusti." - Scosse la testa il consigliere, poco convinta. - "Se non avessero avuto il tempo di diramare una richiesta di soccorso?"
"Comprendo la sua naturale avversione per questo tipo di nebulose numero uno, ma credo che dovremmo andare a verificare." - Nimosit annuì. - "Allarme rosso. Signor Oxila, ci porti verso la navetta. Romanov, Kuz, non toglietele gli occhi ed i phaser di dosso. Non voglio sorprese. Sensori a largo spettro." L'equipaggio si mosse all'unisono e la nave procedette a bassa velocità per coprire la breve distanza. Più si avvicinavano, più le interferenze elettromagnetiche aumentavano di intensità.

In breve raggiunsero lo shuttle e lo inquadrarono sullo schermo. Sembrava in buone condizioni, assolutamente fermo e inerme.

"Confermo, sistemi di propulsione disattivati. Armamenti offline. Sono innocui." Sentenziò Sev.
"Mantenete sotto tiro la navetta." Chiese Nimosit ai suoi, non voleva scherzi.
"Signore...." - Kuz dalla postazione scientifica stava scandagliando la navetta da cima a fondo. - "I sensori rilevano una unica forma di vita a bordo."
"Ci dia maggiori dettagli comandante."
"Con le interferenze eletromagnetiche non riesco ad eseguire una scansione del DNA ma, da quello che vedo, dalla fisionomia di base...sembrerebbe una forma di vita romulana."

Un silenzio carico di quesiti calò sulla plancia. Nessuno metteva in dubbio le parole di Kuz.

"Trasmetta i dati che sta rilevando in infermeria." Fece infine Kuribayashi pensieroso, mentre toccava il suo commbadge. "Dottore, Denay le sta inviando i dati che stiamo registrando da una navetta alla deriva nella nebulosa, sembra ci sia una forma di vita romulana a bordo."
=^= Molto bene, ecco i dati. =^= Accusò ricevuta il medico.
"Rilevo una temperatura corporea molto bassa, forse troppo per garantire la vita." Spiegò l'ufficiale scientifico.
=^= La temperatura media di un romulano adulto è di circa 4 o 5 °C inferiore rispetto a quella di un umano, ad esempio. E, in condizioni estreme sia chiaro, può scendere parecchio senza necessariamente pregiudicarne la sopravvivenza.=^=
"Quanto?" Volle capire il capitano.
=^= Anche intorno ai 24 °C. Tuttavia, le temperature che i nostri sensori stanno rilevando, normalmente sono l'indizio di un decesso. Ma posso essere più preciso solo dopo un esame diretto del corpo. =^= Sentenziò Di Maria.

"Molto bene. Prepariamoci a recuperare la navetta." Viste le condizioni esterne non era sicuro utilizzare il teletrasporto "Ci pensa lei, numero uno?"
Nimosit annuì alzandosi dalla poltrona "Sev, Thevek, Di Maria, con me nell'hangar 1. Allontaniamo tutto il personale non necessario, per prima cosa attiveremo le procedure di bonifica."

Mentre in plancia le postazioni liberate dagli ufficiali venivano occupate da altri uomini, Losail osservò ancora una volta i dati scorrere sulla sua consolle, accigliandosi.

"Aleksei, dimmi una cosa, secondo te quanto possiamo fidarci dei nostri sensori nelle attuali condizioni?" L'altro lo fulminò con lo sguardo.
"Voglio dire, la nave è in fase di rodaggio, abbiamo già diversi problemi in condizioni standard, e siamo dentro una nebulosa con pesanti interferenze elettromagnetiche...."
"Perché mi dici questo?"
Losail fece spallucce "Non so, per un attimo ho rilevato un picco di tachioni provenire dalla navetta cardassiana."
"Pensa a sistemare il supporto vitale, non sopporto il caldo afoso!" Tagliò corto Romanov lasciando la plancia e Losail dubbioso.