Prima Missione










USS VANCOUVER

presenta


USS VANCOUVER

Prima Missione

Missione 01






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della USS VANCOUVER,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della USS VANCOUVER, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 2020



www.starfleetitaly.it | USS VANCOUVER








Equipaggio

Capo Sicurezza Tenente Comandante Nathel Sev

Consigliere Tenente Comandante Dwalla Thevek

Ingegnere Capo Tenente Comandante Ripley Mcleods

Primo Ufficiale Comandante Coral Nimosit

Timoniere Tenente Lan Oxila

Tenente Comandante
Nathel Sev
Capo Sicurezza

Tenente Comandante
Dwalla Thevek
Consigliere

Tenente Comandante
Ripley Mcleods
Ingegnere Capo

Comandante
Coral Nimosit
Primo Ufficiale

Tenente
Lan Oxila
Timoniere

Ufficiale Medico Capo Tenente Comandante Otello Di Maria

Ufficiale Scientifico Capo Tenente Comandante Denay Kuz

Ufficiale Tattico Capo Tenente Comandante Aleksei Romanov

Tenente Comandante
Otello Di Maria
Ufficiale Medico Capo

Tenente Comandante
Denay Kuz
Ufficiale Scientifico Capo

Tenente Comandante
Aleksei Romanov
Ufficiale Tattico Capo


USS VANCOUVER

Autori

Capo Sicurezza
Nathel Sev
Federico nd

Consigliere
Dwalla Thevek
Silvia nd

Ingegnere Capo
Ripley Mcleods
Sergio Molfino

Primo Ufficiale
Coral Nimosit
Riccardo Renzetti

Timoniere
Lan Oxila
Mauro Fenzio

Ufficiale Medico Capo
Otello Di Maria
Otello Di Maria

Ufficiale Scientifico Capo
Denay Kuz
Ilenia De Battisti

Ufficiale Tattico Capo
Aleksei Romanov
Patrizia Mutto






Sommario


Sinossi
01.01 - La Navetta
01.02 - L'ultima destinazione nota
01.03 - Primi indizi
01.04 - Una donna in sala Macchine
01.05 - Indagini
01.06 - Forse hanno ritrovato il Guardiamarina Viotti
01.07 - Domande e favori
01.08 - Ordini Subliminari
01.09 - Operazione Volnar
01.10 - Trappola annunciata
01.11 - Tenchi Nage
01.12 - Sulle tracce degli antichi
01.13 - Caos
01.14 - Meglio imparare tardi, che non farlo mai

Sinossi

Missione in revisione



01.01 - La Navetta

Autore: Comandante Coral Nimosit


In collaborazione con Ten. Cmd. Dwalla Thevek

Quadrante Alfa - Settore 108
USS Vancouver NX-75722 - Ufficio del Capitano
04/07/2398, Ore 11:02 - D.S. 75505.37


"Ha già terminato le valutazioni del personale?" chiese Kuribayashi prendendo il D-Padd dalle mani della mezzo betazoide mentre nuvolette di vapore uscivano dalla sua bocca.
Essendo una nave prototipo tutto l'equipaggio si aspettava dei guasti o comunque un periodo di assestamento, soprattutto in considerazione del fatto che la Vancouver era la seconda nave prodotta della Classe Earhart e che proprio la nave gemella era stata richiamata ai cantieri dopo il viaggio inaugurale per una totale revisione dei sistemi. Le speranze dei progettisti, del personale dei cantieri e in generale del Comando di Flotta erano quindi tutte concentrate ad una buona riuscita del secondo tentativo a capo del quale avevano infatti messo un Capitano molto preparato come Kuribayashi. Fino a quel momento la nave non aveva avuto particolari problemi di navigazione o ai motori, ma un guasto al sistema di controllo ambientale stava creando situazioni di disagio su tutta la nave alterando in modo totalmente randomico le condizioni climatiche di temperatura e umidità su tutti i ponti della nave. Così in quel momento, mentre la sala macchine e i ponti dall'11 al 13 si godevano un clima perfetto, nei ponti dal 4 al 10 c'era un clima a dir poco desertico con temperatura di 41° e umidità bassissima, mentre nei ponti dall'1 al 3 la temperatura si era assestata a 6° secchi. Le squadre tecniche erano al lavoro praticamente senza sosta da dieci minuti dopo la partenza, ma l'unico passo in avanti era stato impedire la rotazione costante delle temperature che aveva afflitto l'equipaggio per circa 6 ore. Questo due giorni prima.

"Sostanzialmente sì," rispose Dwalla stingendosi nella divisa e sfregandosi le braccia con le mani "ho esaminato tutti i membri dell'equipaggio e ho messo degli appunti sulle loro schede che ho già consegnato al Primo Ufficiale. Considerando che il 70% di loro viene dalla Novalis, direi che la squadra è già in buona forma ho però organizzato una turnazione di visite per gli altri 49 membri che vengono da altre navi ed in particolare di 13 di loro su cui vorrei approfondire la valutazione. Le ho segnalato i nomi nel rapporto."

Kuribayashi annuì continuando a leggere. Aveva fatto bene a insistere con Nimosit, il suo team di ufficiali superiori era eccellente, e il comandante Thevek era quanto di meglio potesse desiderare in quel frangente. La mente del Capitano si trovò per forza di cose a ragionare sulle uniche posizioni di rilievo non ancora coperte da ufficiali superiori degni di questo nome.
"Invece cosa ne pensa del Tenente Losail?" disse quindi ad alta voce.
"È preparato e ha le capacità per diventare un eccellente ingegnere capo, ma credo che al momento sia ancora un po' troppo giovane e inesperto. E la situazione climatica della nave ne è un po' la prova." Disse Dwalla prontamente attendendosi alla domanda palesemente preannunciata dal cambio posturale e dalle micro-espressioni del suo superiore.
"Lo sospettavo, purtroppo al momento non ho altra scelta che confermargli il ruolo. Il Comando di Flotta mi aveva assicurato un Ingegnere Capo di esperienza, soprattutto considerando le nuove tecnologie di cui è dotata questa nave, ma purtroppo i guasti sulla USS Earhart hanno rovinato i piani di tutti." - Disse Kuribayashi alzandosi e andando verso il replicatore. - "Spero che un po' di pressione lo trasformi in un diamante. Posso offrirle qualcosa?" Continuò rivolgendosi al Consigliere.
"Un tè molto caldo e molto forte con un po' di latte e senza zucchero, grazie." disse Dwalla.
"Ah! Non la facevo una amante del tè." - disse Kuribayashi sfoggiando il suo amore per la bevanda - "Soprattutto nella versione inglese chiamata builder's brew. Che però ammette lo zucchero, ma solo per chi fa lavori pesanti."
"In effetti non ne consumo molto, ma va bene per tenersi caldi." disse Dwalla con un sorriso.
"Non posso darle torto..." - rispose Kuribayashi ordinando le bevande al replicatore che in breve le materializzò nel cassetto. - "Non so perché, ma continuo a pensare che, se il comandante Borodin fosse stato disponibile, questi problemi li avremmo affrontati meglio."
"Già, ma non ha neanche consumato un giorno di licenza che era già imbarcato sulla USS Regina Margherita per una missione scientifica a lungo raggio verso le nebulose esterne del centro della galassia. Ci vorrà un bel po' prima che ritornino alla 'civiltà'."
"Un po' di esplorazione come una volta... quando la Via Lattea era ancora uno spazio immenso e non sapevamo neanche che esistesse la parola Borg. Esplorare l'inesplorato è la scintilla che ha spinto gli esseri umani e che ci ha condotti fin qui. Un po' li invidio."
"Ho sempre sospettato un suo lato romantico, Capitano. Comunque, più viaggio più mi rendo conto che c'è qualcosa di più importante dei luoghi ... ciò che conta veramente sono le persone."
"Niente di più vero Consigliere." E dopo aver preso un altro sorso, aggiunse "Aggiorni il Primo Ufficiale per decidere le turnazioni. Mi tenga informato... ah! Stavo dimenticando... Dovrebbe esaminare meglio le schede dei Tenenti Gordon e Faxxon e inserire due note nei loro fascicoli perché devo decidere quale dei due sia il miglior candidato al ruolo di Capo Ops."
"Senz'altro Capitano" - disse Dwalla alzandosi con un sorriso. - "vado subito a lavorarci. Magari però nel laboratorio medico sul ponte 14..."

Tetsuya sorrise "Stanca del freddo a quanto pare... Comunque si ricordi la riunione delle 15:00. In libertà."

Quadrante Alfa - Settore 108 USS Vancouver NX-75722 - Ponte 13 - Stiva di Carico 4
04/07/2398, Ore 13:07 - D.S. 75505.61


Considerando che il Bar di Prora e la sala mensa erano troppo fredde per permettere all'equipaggio di mangiare, si era deciso di allestire una sala mensa improvvisata nella stiva di carico, che se da un lato non permetteva all'equipaggio di godersi le stelle mangiando, dall'altro garantiva una digestione priva di pericoli.

"E' libero qui?" - disse Nimosit arrivando al tavolo dove Dwalla stava dividendo la sua concentrazione tra il D-Padd e una spigola al forno. - "stare soli a mangiare non fa bene alla salute."
"Dovremmo chiederlo ad Otello... certo accomodati." - rispose Dwalla alzando gli occhi e posando il padd sul tavolo. - "Mi sono messa qui perché non volevo disturbare i piccioncini laggiù."

Coral girò gli occhi verso Kuz e Oxila che stavano mangiando e ridacchiando in un angolo della sala.

"Sembrano tranquilli."
"Una ragione in più per lasciarli soletti, ma è evidente che Denay ha un po' di risentimento."
"Un po' di risentimento? Hai visto il suo sguardo nei miei confronti?"
"Perché? Che sguardo aveva..."
"Per adesso uno sguardo settato su stordimento, ma non so quanto durerà!"
"E' comprensibile che nutra un certo risentimento nei nostri confronti per come sono andate le cose."
"Nostri?"
"Esatto. Miei, del capitano, di Lan. E perfino verso sé stessa." Dwalla girò quindi gli occhi tornando a mangiare la spigola.
"Posso anche capire il verso di me e verso Lan. Ma perché anche verso di te e verso sé stessa?"
"Verso di me perché ha capito che i tasti sono stati schiacciati dietro mio suggerimento e verso sé stessa perché i sentimenti che prova per Lan le hanno fatto cambiare idea su quella che poteva essere il suo futuro. Ma vedrai che si aggiusterà tutto appena si renderà conto che la sua famiglia è sempre con lei e che non dipende da dove si trova."
"E hai visto tutto questo da come sta tenendo la forchetta?" disse quindi Coral tagliando la sua bistecca.
"No, ho barato. Ho scavato un po' mentre ci stringevamo la mano quando è salita a bordo. Tranquillo non sarà un problema, questo se il Tenente Losail riuscirà finalmente a sistemare il clima su questa nave e potremo vivere un po' più comodamente."
"Ci ho parlato oggi. Pensa di aver capito il problema e provava a sistemarlo. Ci aggiornerà nella riunione delle 15."
"Speriamo bene... ah, se ti va bene dopo la riunione verrei nel tuo ufficio per parlare delle turnazioni dell'equipaggio."
"Certo e speriamo di tornare alla normalità."
"Ci siamo imbarcati su una nave prototipo, la nostra idea di normalità è alquanto strana."
"Non posso darti torto." rispose Coral sorridendo.
"Potrei scriverci un libro." disse Dwalla sorridendo a sua volta.

Quadrante Alfa - Settore 108 USS Vancouver NX-75722 - Ponte 1 - Sala Riunioni
04/07/2398, Ore 15:01 - D.S. 75505.82


"Tenente Losail, ha buone notizie?" disse Kuribayashi non appena furono tutti seduti.
"Il nucleo della centralina del campo di supporto vitale è da buttare, si deve essere rovinata durante il montaggio visto che non è una parte normalmente accessibile e che può essere toccata solo in cantiere."
"Non possiamo sostituirlo?" Intervenne Nimosit
"Il pezzo in sé è replicabile, anche se dovrò farmi mandare le specifiche dai Cantieri di Utopia Planitia. Il problema è che è immerso in un campo di forza che contiene esacobaltite, di cui non abbiamo scorta a bordo, perché il pezzo ha una durata normalmente molto superiore alla vita delle navi stesse su cui è montato, tanto che spesso vengono riciclati e come dicevo non dovrebbe venir mai più toccato. In effetti la procedura di montaggio è particolarmente complessa."
"Mi sta dicendo che siamo costretti tornare in cantiere?" disse Kuribayashi
"Non sto dicendo questo, ma sto dicendo che siamo costretti a cercare esacobaltite, almeno 2 metri cubi."
"L'esacobaltite si può trovare nelle nebulose rosse o in quelle di classe theta, che però sono entrambe abbastanza pericolose per via delle forti correnti elettromagnetiche che potrebbero friggerci." intervenne Kuz.
"Per fortuna che abbiamo un ottimo timoniere." disse Oxila ridacchiando.
"Una fortuna per davvero." - commentò Nimosit. - "Quelle correnti non sono uno scherzo."
"Ci sono pericoli per la salute dell'equipaggio? A parte il problema frittura ovviamente." disse quindi Di Maria.
"Non direi, una leggera radiazione dovuta al forte campo elettromagnetico, ma niente che la polarizzazione delle corazze ablative della nave non riesca a tollerare."
"Allora è deciso. Comandante Kuz usi tutte le risorse necessarie per il laboratorio di astrometria e ci trovi l'esacobaltite. Tenente Losail si procuri le specifiche tecniche da Utopia Planitia."
"Si signore, stavo anche pensando di preparare un programma olografico per addestrarci a montare il pezzo correttamente."
"Ottima idea, le assegno il ponte ologrammi 2. Comandante Nimosit, gestisca le turnazioni dell'equipaggio per il ponte ologrammi 1. Comandante Thevek, può organizzare qualche evento? Già le condizioni climatiche non sono delle migliori, togliere una sala olografica può essere deleterio per il morale dell'equipaggio."
"Lo consideri fatto."
"Ottimo. In libertà."

USS Vancouver NX-75722 - corridoi della nave
04/07/2398, Ore 17.23 - D.S. 75506.09


"Corsi di Tai-chi." Fece Nimosit con voce piatta.
"Perché no. A me piace." Rispose allegra Dwalla al suo fianco mentre percorrevano i corridoi della nave "Fa bene al corpo e alla mente. Aiuterebbe l'equipaggio a rilassarsi, con tutto quello che sta succedendo a bordo secondo me in parecchi ne avrebbero bisogno."
"Perché mi stai fissando?" Fece lui.
"Perché anche tu ne trarresti giovamento?"
"Odio quando hai ragione." Concluse l'uomo alzando gli occhi al cielo.
"Lo so. E comunque ho in mente anche altre idee." Dopo poco arrivarono ad un bivio "Io vado nel mio ufficio, ho un po' di cose da sbrigare." Fece lei fermandosi.
"Io devo andare in plancia. E devo trovare Kuz."
"Vacci piano con lei, ok?" Volle sincerarsi Dwalla accigliandosi. L'uomo annuì.
"Ceniamo insieme? Solito ristorante."
"Perfetto." Rispose il consigliere ridendo e incamminandosi lungo uno dei corridoi, lasciando il primo ufficiale solo con i suoi pensieri.

Riprese a camminare verso la plancia. Doveva ancora prendere la mano con quella nave, più di una volta si era perso anche se odiava ammetterlo pure a sé stesso. Ma non poteva negare che era bella, bella davvero: nuove forme, nuovi colori, nuovi materiali, nuovi odori. Era tutto molto più raccolto rispetto alla Novalis. Gli spazi erano sicuramente ridotti, ma anche ottimizzati perfettamente. Ne erano un esempio gli alloggi degli ufficiali, non avevano niente da invidiare a quelli della Novalis anche se più piccoli, ma decisamente più funzionali. C'era ancora molto lavoro da fare, organizzare un equipaggio su una nave che si conosce centimetro per centimetro è complicato, organizzarne uno su una nave nuova di zecca ancora tutta da scoprire era molto, molto più complicato. Lui stesso doveva capirne i sistemi di navigazione, di propulsione, di armamento, quelli difensivi, il computer di bordo. Certo aveva studiato tutto, come il resto dell'equipaggio. Ma la pratica di tutti i giorni era qualcosa di diverso al quale si doveva abituare alla svelta.
La porta della plancia si aprì lasciandolo entrare.

"Signor Oxila, come procede la diagnostica di livello 2?"
"Ottimamente signore." Fece l'ufficiale di rotta senza voltarsi.
"Ringraziamo il cielo, almeno questa."
"Anche troppo bene direi." Gli allarmi di Nimosit cominciarono a suonare tutti contemporaneamente.
"In che senso."
"Nel senso che ho....come dire...'manomesso' alcune subroutine di navigazione sperando che il computer se ne accorgesse. Ma niente, ha segnalato un risultato conforme quando palesemente non dovrebbe esserlo."

Un primo ufficiale come si deve avrebbe redarguito il suo navigatore per aver manomesso le subroutine di navigazione, ma non Nimosit che aveva fatto la medesima cosa infinite volte per lo stesso motivo. Da quale pulpito sarebbe potuta venire la predica?

"Dannazione." Fece sconsolato. "Cerchi di capire cosa succede, e lo faccia per ieri. Inutile farle notare come la sezione navigazione di una nave come questa debba funzionare alla perfezione."
L'altro annuì ben conscio del problema.

"Ah comandante..." - Nimosit si voltò. - "...manovrarla però è una cosa meravigliosa."
Il sorriso a trentadue denti che si aprì sul volto dell'ufficiale la diceva lunga sulle sensazioni che stava provando in quella sua nuova esperienza. E allo stesso tempo rendeva sempre più complicato il suo prossimo compito. Trovare Kuz.
Il primo ufficiale annuì uscendo dalla plancia infilandosi nel primo turboascensore che trovò.

"Laboratorio astrometrico."

USS Vancouver NX-75722 - laboratorio astrometrico
04/07/2398, poco dopo


Nel laboratorio astrometrico c'erano almeno 38 gradi. I pochi ufficiali presenti erano piuttosto provati, ma stavano continuando a fare il proprio lavoro. Prima fra tutti il tenente comandante Kuz.
Appena la donna lo vide entrare gli rivolse subito la parola.

"Signore, ho trovato qualcosa." Evidentemente si riferiva alla esacobaltite.
"La ascolto."
"Sono riuscita a trovare una nebulosa di classe Theta non lontana da qui. Non contiene molta esacobaltite perché piuttosto piccola di dimensioni, ma potrebbe fare al caso nostro. Con due giorni di viaggio potremmo essere nelle sue vicinanze. Ce n'è un'altra ben più grande, ma ci vorrebbero almeno ventiquattro giorni di navigazione."

Ventiquattro giorni in quelle condizioni non erano ipotizzabili per l'equipaggio, rifletté Nimosit.

"Losail dice che ne servono almeno due metri cubi, cerchi di capire se riusciamo a ricavarli dalla nebulosa più vicina in caso affermativo invii le coordinate direttamente a Oxila che imposterà la rotta." E dopo una breve pausa "Ah, comandante... ottimo lavoro. Come sempre."
"Grazie signore." Rispose la trill dopo una breve pausa arricciando il mento. Non era esperto come Dwalla in quanto a mimica facciale, ma capì che il grazie era sincero. C'era ancora molto su cui lavorare ma c'era speranza. Annuì soddisfatto e uscì, grato di poter tornare a temperature più miti.

Kuz ra un ottimo ufficiale - rifletté tra sé, e una ragazza maledettamente in gamba. Sapere di averla a bordo gli dava la sensazione di avere le spalle coperte. Aveva insistito per farla essere lì, forse anche giocando sporco, ammise. E la capiva se nutriva ancora del risentimento nei suoi confronti. Ma avrebbe rifatto tutto allo stesso modo, perché era importante.

USS Vancouver NX-75722 - ufficio del primo ufficiale
06/07/2398, Ore 11.02 - D.S. 75510.85


Guardò sconsolato la pila di D-Padd sopra il tavolo. Parevano aumentare invece che diminuire. C'erano rapporti sullo stato di manutenzione dei sistemi, rapporti sui malfunzionamenti dei sistemi, rapporti sullo stato di salute di alcuni membri dell'equipaggio, rapporti su un milione di altre cose. Tutte importanti ovviamente. Nimosit aveva la nausea. Erano circa tre ore che non faceva altro che leggerli, sistemarli, firmarli, organizzare le squadre, i turni, etc etc.

Il segnale acustico della porta lo riportò sulla nave.

"Avanti."
"Posso?" Era Sev.
"Ovviamente..."

Il bajoriano si sedette su una delle due poltroncine poste difronte alla scrivania di Nimosit.

"Da quando in qua porti gli occhiali?" Chiese fissandolo con fare curioso.
"Da quando ho passato i quaranta. Astigmatismo daaa...." Esitò cercando la parola che gli pareva più consona.
"Età matura?" Terminò per lui l'amico.
"Così dicono." Era di pessimo umore e non faceva niente per nasconderlo.
"Di Maria potrebbe risolvere questo problema in un attimo, sai?"
"Lo so."

Lo sapeva, ma non aveva mai voluto farlo in realtà il problema era ridotto, aveva bisogno degli occhiali solo per leggere da vicino in condizioni di scarsa visibilità. Per il resto non aveva complicazioni.

"Di cosa avevi bisogno?"
"In realtà di niente in particolare. Volevo solo sapere se potevo utilizzare il ponte ologrammi 1 per alcuni training con le squadre Seal. Visto che il 2 è occupato quasi 24 ore su 24 da Losail..."

Nimosit prese un D-Padd quasi alla base della pila che aveva davanti e lo lanciò a Sev il quale lo afferrò a mezz'aria abbastanza stupito.

"Ecco. Lì ci sono le richieste di utilizzo del ponte 1. Se mi aiuti ad organizzarle tutte te lo lascio volentieri!"

L'ufficiale alla sicurezza si alzò e rispose "Consideralo già fatto capo!" Fece quindi per voltarsi e dirigersi verso la porta, ma esitò "Sai una cosa, hai una brutta cera. Ho sentito che Dwalla sta organizzando dei corsi di Tai-chi sul ponte 1, fossi in te ci farei un pensierino...."

Un altro D-Padd volò dalla scrivania verso la testa di Sev e per pochissimo non lo centrò in pieno!

"Capito. ciao!" Uscì ridacchiando prima che Nimosit gli scagliasse contro il resto della pila che aveva davanti.

=^= Oxila a Nimosit. =^=
"La ascolto tenente."
=^= Stiamo per uscire dalla curvatura in prossimità della nebulosa di classe Theta. =^=
"Molto bene, arrivo. Informi il capitano e chiami in plancia Kuz e Losail."
=^= Ricevuto, chiudo. =^=

USS Vancouver NX-75722 - plancia
06/07/2398, poco dopo


La nebulosa occupava una parte dello schermo principale sul fondo della nuovissima plancia della Vancouver. Il tipico colore verde tendente al blu denotava lunghezze d'onda emesse tra i 450 ed i 570 nm.

"Bella e letale." pensò Nimosit dalla sua postazione a fianco della poltrona centrale del capitano. Conosceva quel tipo di nebulose, e non gli piacevano affatto. Le potenti correnti elettromagnetiche che le caratterizzavano erano in grado di mandare in tilt i sistemi di navi anche ben attrezzate, le stesse correnti in grado di incendiare i gas da un momento all'altro. Manovrare là dentro non era roba da cadetti, rifletté in automatico.

"Signor Losail, abbiamo un piano?" Chiese Kuribayashi.
"Si signore." Rispose l'ingegnere dalla sua postazione "Dovremo procedere immagazzinando l'esacobaltite utilizzando il collettore di Bussard della gondola di dritta. Abbiamo modificato i condotti di intrappolamento dell'idrogeno per renderli funzionali allo scopo. Abbiamo bisogno di 2,1 metricubi di esacobaltite, quindi il collettore dovrà rimanere aperto per almeno 5,7 secondi."
"Signore, ho individuato la zona della nebulosa a maggiore concentrazione di esacobaltite." Intervenne Kuz "Sto trasmettendo le coordinate alla consolle di navigazione."
"Molto bene."
"Ci saranno parecchie scariche elettromagnetiche, consiglio di alzare gli scudi alla massima potenza, almeno fino a quando non dovremo aprire il collettore, poi dovremo attivare l'armatura ablativa. Sarà in grado di dissipare gran parte dell'energia che eventualmente colpirà la nave." Fece Romanov, controllando i dati alla postazione tattica.
"Consiglio accettato. Dovremo essere chirurgici." Spiegò Nimosit "Entriamo, raccogliamo l'esacobaltite e ce ne andiamo alla svelta. Cosa dicono le sue simulazioni signor Romanov?"
"Tempo totale per l'operazione....5 minuti e 45 secondi."

Nimosit annuì, non avevano scelta.

"Signor Losail...quanto tempo ci vorrà prima che lei ed i suoi uomini riusciate a sistemare il nucleo della centralina del campo di supporto vitale?" Chiese il capitano.
"Potendo fortunatamente contare sulle specifiche inviateci da Utopia Planitia, le nostre simulazioni sul ponte ologrammi dicono che ci vorranno almeno 3, forse 4 ore di lavoro. La notizia buona è che gli errori di montaggio da parte dei nostri tecnici si sono via via ridotti fino ad essere dell'ordine del 3,4%"
"Bene, attivare allarme giallo. Procediamo."
"Alzare gli scudi." Intervenne Nimosit. "Signor Romanov coordini lei le operazioni dalla postazione tattica."
"Sì, signore. Tenente Oxila, proceda a velocità di impulso verso le coordinate impostate. Signor Losail, stia pronto ad aprire il collettore di dritta. Al mio comando."

Gli altri annuirono concentrati. Ben presto la nave cominciò ad essere scossa da vibrazioni via via più forti man mano che si addentravano nella nebulosa.

"Siamo in posizione." Confermò Oxila.
"Abbassare gli scudi, attivo armatura ablativa!" Tuonò Romanov mentre le vibrazioni divennero più intense "Aprire collettore di dritta." Losail operò e l'esacobaltite, insieme ad altri gas e detriti venne inghiottita all'interno dei condotti di intrappolamento dell'idrogeno. "Ancora 3,2 secondi."
"Quantitativo necessario raggiunto." Annunciò dopo poco Losail.
"Chiudere collettore, disattivo armatura, scudi sù." Terminò asciutto il tattico.
"Ottimo lavoro signori, tenente, ci porti lontano da qui alla svelta." Fece Nimosit rivolto al timoniere "Signor Oxila?!? Ha sentito l'ordine?"
"Mi scusi signore ma ho una strana lettura!"
"Che tipo di lettura?"
"Quella tipica di una navetta!" Lo sguardo perplesso di Oxila rifletteva quello di tutti gli ufficiali.
"Confermo!" Intervenne Kuz. "Contatto navetta ad ore 14 distanza approssimativa 1280 chilometri, sto trasmettendo la rotta alla navigazione."
"Scandagliate, voglio sapere tipo di navetta, personale a bordo e stato dei sistemi." Si intromise il capitano alzandosi.
"Le interferenze elettromagnetiche annebbiano parzialmente i nostri sensori a corto raggio." Spiegò Kuz mentre armeggiava con la sua consolle.
"Si tratta, se non erro, di una classe Hideki, un piccolo vascello cardassiano da ricognizione." Intervenne Sev dopo alcuni istanti. "Pensavo avessero abbandonato questo tipo di navette ormai da diversi anni. Disgregatori e siluri fotonici, niente che non possiamo gestire. La propulsione sembra disattivata."
"Qualcuno a bordo?" Chiese Nimosit?
"Mi è impossibile stabilirlo da questa distanza, signore, dovremmo avvicinarci." Spiegò l'ufficiale tattico.
Kuribayashi guardò per un breve momento sia Nimosit che Thevek al suo fianco.
"Suggerimenti?"
"In effetti non c'è una vera e propria richiesta di soccorso." - Cominciò il primo ufficiale aggrottando le sopracciglia. - "Potrebbe anche essere una trappola per quel che ne sappiamo."
"Troppo macchinoso per i miei gusti." - Scosse la testa il consigliere, poco convinta. - "Se non avessero avuto il tempo di diramare una richiesta di soccorso?"
"Comprendo la sua naturale avversione per questo tipo di nebulose numero uno, ma credo che dovremmo andare a verificare." - Nimosit annuì. - "Allarme rosso. Signor Oxila, ci porti verso la navetta. Romanov, Kuz, non toglietele gli occhi ed i phaser di dosso. Non voglio sorprese. Sensori a largo spettro." L'equipaggio si mosse all'unisono e la nave procedette a bassa velocità per coprire la breve distanza. Più si avvicinavano, più le interferenze elettromagnetiche aumentavano di intensità.

In breve raggiunsero lo shuttle e lo inquadrarono sullo schermo. Sembrava in buone condizioni, assolutamente fermo e inerme.

"Confermo, sistemi di propulsione disattivati. Armamenti offline. Sono innocui." Sentenziò Sev.
"Mantenete sotto tiro la navetta." Chiese Nimosit ai suoi, non voleva scherzi.
"Signore...." - Kuz dalla postazione scientifica stava scandagliando la navetta da cima a fondo. - "I sensori rilevano una unica forma di vita a bordo."
"Ci dia maggiori dettagli comandante."
"Con le interferenze eletromagnetiche non riesco ad eseguire una scansione del DNA ma, da quello che vedo, dalla fisionomia di base...sembrerebbe una forma di vita romulana."

Un silenzio carico di quesiti calò sulla plancia. Nessuno metteva in dubbio le parole di Kuz.

"Trasmetta i dati che sta rilevando in infermeria." Fece infine Kuribayashi pensieroso, mentre toccava il suo commbadge. "Dottore, Denay le sta inviando i dati che stiamo registrando da una navetta alla deriva nella nebulosa, sembra ci sia una forma di vita romulana a bordo."
=^= Molto bene, ecco i dati. =^= Accusò ricevuta il medico.
"Rilevo una temperatura corporea molto bassa, forse troppo per garantire la vita." Spiegò l'ufficiale scientifico.
=^= La temperatura media di un romulano adulto è di circa 4 o 5 °C inferiore rispetto a quella di un umano, ad esempio. E, in condizioni estreme sia chiaro, può scendere parecchio senza necessariamente pregiudicarne la sopravvivenza.=^=
"Quanto?" Volle capire il capitano.
=^= Anche intorno ai 24 °C. Tuttavia, le temperature che i nostri sensori stanno rilevando, normalmente sono l'indizio di un decesso. Ma posso essere più preciso solo dopo un esame diretto del corpo. =^= Sentenziò Di Maria.

"Molto bene. Prepariamoci a recuperare la navetta." Viste le condizioni esterne non era sicuro utilizzare il teletrasporto "Ci pensa lei, numero uno?"
Nimosit annuì alzandosi dalla poltrona "Sev, Thevek, Di Maria, con me nell'hangar 1. Allontaniamo tutto il personale non necessario, per prima cosa attiveremo le procedure di bonifica."

Mentre in plancia le postazioni liberate dagli ufficiali venivano occupate da altri uomini, Losail osservò ancora una volta i dati scorrere sulla sua consolle, accigliandosi.

"Aleksei, dimmi una cosa, secondo te quanto possiamo fidarci dei nostri sensori nelle attuali condizioni?" L'altro lo fulminò con lo sguardo.
"Voglio dire, la nave è in fase di rodaggio, abbiamo già diversi problemi in condizioni standard, e siamo dentro una nebulosa con pesanti interferenze elettromagnetiche...."
"Perché mi dici questo?"
Losail fece spallucce "Non so, per un attimo ho rilevato un picco di tachioni provenire dalla navetta cardassiana."
"Pensa a sistemare il supporto vitale, non sopporto il caldo afoso!" Tagliò corto Romanov lasciando la plancia e Losail dubbioso.


Torna all'indice


01.02 - L'ultima destinazione nota

Autore: Tenente Comandante Denay Kuz


USS Vancouver - Sala ologrammi 1
D.T. 06/07/2398 Ore 13:16 - D.S. 75511.10


Il leggero fruscio dell'aria...l'unico rumore udibile era quel leggero fruscio di sottofondo mentre la squadra scendeva a velocità rocambolesca verso terra con indosso una sorta di tuta alare: il gruppo, sincronizzato con la precisione di un orologio svizzero, sembrava non farci neppure caso al terreno che si stava avvicinando sempre di più, a loro preannunciando l'imminente schianto.

"Ora"

La voce di Sev si udì nitidamente dentro i caschi e tutta la squadra, silenziosa e concentrata, aprì i paracaduti neri come il petrolio che nel cielo stellato si perdeva, rendendoli quasi perfettamente invisibili tutti toccarono terra e con il semplice tocco ai comandi fece rientrare il paracadute nella sua custodia.

"Panoramica..."

Nuovamente la voce di Sev fece scattare tutti i membri della squadra, quasi come fossero un tutt'uno: ognuno di loro sapeva perfettamente cosa fare e come muoversi.

"Lato sud...libero" un membro della squadra fece rapporto, portando l'arma in posizione, pronto a fare fuoco.
"Lato est...libero" un altro fece eco al primo, senza sormontare il collega per evitare di creare confusione e tanto fecero anche gli altri due sempre per fare rapporto.
"Lato nord...libero"
"Lato ovest...libero"
"Bene, procediamo e..." Sev si bloccò a bocca aperta e togliendosi il casco aggiunse ".... è uno scherzo?"

La sala ologrammi, dopo un breve sfarfallio, aveva disattivato il programma di allenamento del capo della sicurezza facendo partire un programma ludico: la squadra si era ritrovata improvvisamente trasportata su una spiaggia cristallina, attorniati da giovani e seducenti donne in bikini che sorridendo gli stavano mettendo le classiche collane di fiori hawaiane attorno al collo.

Fra i membri della squadra, anche Lan si tolse il casco scoppiando a ridere "Urca! Devo dire che avevo pensato ad un finale diverso per questo addestramento... ma non mi lamento, poteva andare peggio!"

Sev ridacchiò a sua volta "Beh...diciamo che per la prima parte dell'allenamento siete tutti andati molto bene, ma avrei preferito concludere diversamente... il bello doveva ancora arrivare" quindi sfiorò il comunicatore "Sev a Oil, cosa diavolo è successo in sala ologrammi? Stavo portando avanti un addestramento... fra poco dovrò liberare la sala, e mi ritrovo all'improvviso su una spiaggia con una collana di fiori addosso... mi manca giusto giusto un cocktail con l'ombrellino!"

=^= Ehm.... OPS, temo che mentre facevamo i test di collaudo potremmo aver riavviato il programma di controllo della sala ologrammi 1 e quindi attivato il primo programma con il quale gli ingegneri del cantiere hanno testato i sistemi =^=
"Hai capito gli ingegneri come testano le sale ologrammi?" intervenne Oxila ridacchiando.
"Si, potete far ripartire il mio programma, ora?" Sev si osservò attorno "Non so gli altri, ma non credo di avere l'abbigliamento adatto alla simulazione..."
=^= Capisco ma stiamo facendo una serie di test e quindi temo che fra pochi attimi la simulazione verrà completamente arrestata, vi informerò appena sarà possibile riprendere gli addestramenti. =^=

Il Capo ingegnere non fece quasi in tempo a concludere la propria frase che la simulazione venne bruscamente interrotta. Sev sospirò pesantemente "Beh, a questo punto potete andare tutti... per oggi l'addestramento è finito... in libertà."

La maggior parte della squadra lasciò la sala ologrammi, ma non Lan e Sev. Il bajoriano studiò per qualche attimo il timoniere, il giovane non era mai stato piccolo e gracilino, ma ora era decisamente più muscoloso e aveva qualcosa negli occhi, una decisione che forse prima non aveva mai visto in lui.

"Lan, devo farti i complimenti... ti sei allenato in questo periodo di riposo?"

"Si... mi sono allenato, ho avuto molto tempo da occupare... e, se non le dispiace, vorrei continuare ad allenarmi con i membri delle sue squadre Seals."
"Assolutamente.." Sev fece un sorriso "Pensavo alla possibilità di introdurre dei corsi anche per il resto dell'equipaggio, in fondo a tutti serve conoscere la difesa personale, non solo alle squadre tattiche.." il bajoriano rimase ancora per un po' ad osservare il timoniere "Ma non è qui solo per quello, giusto?"
"Già.." Lan si massaggiò il collo "In effetti..."
"Bene... non ci giri intorno, parli direttamente" Sev incrociò le braccia al petto osservando Lan
"Lei è sposato... ritiene che sia possibile gestire la relazione con un membro dell'equipaggio e nel mentre restare concentrato sul proprio lavoro?"
Sev spalancò gli occhi per qualche attimo, aveva già lavorato con il tenente Oxila, ma non avevano mai parlato molto tra loro.
"Di un po', non vorrai mica chiedere alla bella Denay di sposarti?"
Lan divenne completamente rosso "Beh, no... nel senso... da prima di imbarcarci nuovamente sulla nave stavamo parlando di... beh, fare una famiglia... Denay parlava spesso della possibilità di avere dei figli..."
Sev sorrise "Un modo come un altro per dire che eravate partiti direttamente a velocità curvatura... da single a famiglia, bene!"
"Già, ma ora mi sembra che si sia passati alla retromarcia... Dopo la decisione di ritornare sulla nave tutto è... come posso dire..."
"Congelato?" Sev lo osservò sorridendo
"Già... non abbiamo alcun problema fra noi ma... Denay non parla più di unione, di famiglia... di figli... tutto è stato cancellato."
"No... accantonato, il termine giusto è accantonato" Sev osservò Lan dandogli una pacca sulla spalla "Dalle tempo, quando riuscirà a riprendere la quotidianità di bordo sarà tutto più semplice"

USS Vancouver - Infermeria
D.T. 06/07/2398 Ore 14:28 - D.S. 75511.24


Nimosit entrò in infermeria fermandosi per qualche attimo ad osservare il Comandante Di Maria ed il Comandante Kuz che lavoravano attorno al corpo del romulano defunto in perfetta armonia: era passato parecchio tempo da quell'ultima missione in cui quei due ufficiali erano stati rapiti... lui stesso aveva tentato di non ripensare più a quell'orribile sensazione che aveva provato in quei momenti, ma rivederli entrambi nella stessa stanza, a lavorare senza alcun problema, come se nulla fosse successo, lo rese straordinariamente di buon umore.

"Avete scoperto la sua identità?"
"No, abbiamo estratto il DNA, ma nel database non risulta essere mai stato schedato.." Denay alzò il capo "Ora, potremmo chiedere a Romulus ma..."
"Non credo che ci direbbero mai la verità, del resto un romulano nascosto in spazio federale senza che la Federazione lo sappia non fa presagire nulla di buono" Nimosit fece qualche passo per avvicinarsi ai due "Qualche altra novità dalle analisi sul nostro nuovo e sconosciuto amico...oltre il fatto che è deceduto?!"
"Dire di sì, Comandante" Di Maria alzò il capo "Abbiamo iniziato le nostre indagini con le consuete analisi dei caratteri tanatocronologici e da quanto abbiamo potuto appurare tutti e tre i caratteri, vale a dire temperatura del corpo, rigor mortis e ipostasi, dobbiamo ritenere che la morte sia avvenuta all'incirca undici ore fa..."
"Abbiamo provveduto alle analisi del sangue" intervenne Denay "Ma da quanto abbiamo potuto osservare non c'erano tracce di droghe o veleni, anche se qualcosa in effetti abbiamo trovato... vi sono delle tracce di etanolo ed altre sostanze."
"Etanolo? Ha bevuto degli alcolici.." Nimosit osservò i propri ufficiali
"Sì Comandante, ipotizziamo che abbia bevuto una modica quantità di birra romulana fra le due e le tre ore prima della morte."
"Se non altro è morto felice... ma, a proposito di morte... cosa lo ha ucciso?"
"Un colpo di disgregatore in pieno petto, probabilmente il colpo lo ha preso alla sprovvista.." Di Maria osservò Nimosit "Oppure era talmente sicuro di potersi fidare da dare alle spalle al proprio aggressore anche se..."
"Non è molto compatibile con il classico comportamento dei romulani, non sono propriamente una delle razze che tende a fidarsi del loro prossimo... e resta sempre il fatto che si trovi in spazio federale, il che avrebbe dovuto ancor di più farlo restare in guardia."
"Precisamente.." intervenne nuovamente Denay "Inoltre, riteniamo che avesse avuto una colluttazione su per giù nelle stesse ore in cui ha consumato la birra romulana."
"In che senso?" Nimosit osservò con curiosità il corpo "Da cosa lo vedete?"
"In realtà lo vediamo in parte da questi segni.." Di Maria alzò le mani del romulano defunto "Vede? Queste sorte di abrasioni sono il risultato di molteplici colpi... mentre se osserva le analisi sulla consolle potrà constatare come a livello sottocutaneo vi siano dei versamenti di sangue... anche definibili come ecchimosi" il medico lasciò nuovamente le mani del corpo "Da ciò possiamo dedurre che questo romulano abbia colpito qualcuno e abbia incassato dei colpi all'altezza del viso e del petto, ma soprattutto all'altezza delle braccia... segno che ha usato le braccia per proteggersi dai colpi" quindi fece un cenno all'infermiera per far portare via il corpo.
"Mm... e immagino che sia troppo sperare che da qualche parte questo aggressore abbia lasciato la sua firma, vero?"

"Non precisamente..." Denay osservò il primo ufficiale "Ho provveduto ad eseguire un raschiamento al di sotto delle unghie del romulano e ho identificato dei residui di dna. Riteniamo che la vittima abbia graffiato l'aggressore... non abbiamo un nome, ma si tratta di un cardassiano" fece una piccola pausa "Ho inserito i dati all'interno del database, caso mai dovessimo trovare altri campioni per un raffronto."

"Bene... devo dire che mi sento sollevato che abbiate già iniziato a trovare qualche informazione e.... eh??" Nimosit ebbe la strana sensazione che i suoi piedi non toccassero, quindi guardò a terra osservando il pavimento allontanarsi "Troppo sollevato... troppo sollevato.." sentì Denay lanciare un mezzo gridolino di sorpresa e si accorse di non essere l'unico ad aver preso il volo.

"Che cosa ci succede? Perché siamo a pochi centimetri dal soffitto??" la voce di Denay era tra il preoccupato e l'infastidito.

"Che abbiano disattivato le piastre gravitazionali?" chiese Di Maria cercando di avvicinarsi a Denay.

Nimosit fece una smorfia di disappunto sfiorando il comunicatore "Nimosit a Tenente Losail... stiamo letteralmente fluttuando per aria... si può sapere cosa diavolo succede?"

=^= Mi dia un attimo che controllo...=^= passarono alcuni istanti prima che l'ingegnere continuasse a parlare =^= Stiamo eseguendo una serie di test... è possibile che si siano disattivate le piastre gravimetriche, risolvo subito! =^=

I tre ufficiali gridarono all'unisono un secco "No!", ma oramai era tardi... in pochi istanti si ritrovarono a sbattere i fondoschiena a terra.


USS Vancouver - Hangar navette 2
D.T. 06/07/2398 Ore 16:28 - D.S. 75511.46


Erano ancora tutti alle prese con lo studio della navetta cardassiana, quando Losail e Romanov entrarono nell'hangar navette con passo sostenuto: il corpo dello sventurato romulano aveva fornito tutte le informazioni che poteva dare, ora era il turno del velivolo svelare i segreti che teneva in serbo per i membri della Vancouver.

"A che punto siamo qui?" Losail fece alcuni passi avanti, mentre un giovane guardiamarina sbucava da sotto il velivolo.

"Abbiamo fatto quanto potevamo...il fatto è che la nebulosa di classe Theta ha causato una serie di danni che hanno finito in parte per nascondere le tracce sulla navetta" il guardiamarina portò lo sguardo sullo scafo "Abbiamo inviato alcuni campioni direttamente alla sezione scientifica ma... non credo fosse poi molto. Abbiamo individuato solo due cose piuttosto interessanti: la prima sono senz'altro quei pochi dati che abbiamo raccolto all'interno del database del computer centrale della navetta."

"Pochi dati?" chiese Romanov "Il computer è stato manomesso?"

"Si e no.." il guardiamarina osservò l'ufficiale tattico capo "Riteniamo vi sia stato un tentativo di manomissione del computer, come se qualcuno avesse tentato rapidamente di eliminare le tracce della propria presenza ma chiunque sia stato evidentemente non era esperto nei sistemi romulani. Riteniamo che non fosse avvezzo all'utilizzo di quel tipo di navette. In realtà i danni più gravi sono state le tempeste elettrostatiche presenti all'interno della nebulosa, la navetta era priva di scudi e quindi... diciamo che parecchi sistemi si sono 'fritti'."

"Ma se qualcuno ha tentato di cancellare il database... dobbiamo ritenere che questi si sia teletrasportato a bordo?" chiese Losai

"Si tenente, e la cosa più sbalorditiva è che lo avrebbero fatto dentro la nebulosa"

"Dentro la nebulosa... hanno abbassato gli scudi e hanno abbordato una navetta dentro questa nebulosa?" chiese nuovamente Losail sorpreso

"Evidentemente c'era qualcosa su quella navetta che valeva la pena di rischiare la vita" intervenne Romanov senza scomporsi, concentrato sul proprio lavoro "Dai dati dei registri di bordo siete riusciti a ricostruire cosa potrebbe essere accaduto a bordo?"

"Riteniamo che gli scudi della navetta siano collassati, difficile stabilire se a causa della nebulosa o a causa di fattori terzi, come l'attacco di un altra nave... ad ogni modo sappiamo che tre o quattro umanoidi si devono essere teletrasportati a bordo, sono rimasti per un tempo indicativamente stimabile fra i 4 e gli 8 minuti per poi essere nuovamente teletrasportati... secondo la sezione scientifica le tempistiche da noi riscontrate corrisponderebbero al periodo in cui la vittima ha ricevuto il colpo mortale."

"Quindi... ragionando, voi mi stareste dicendo che un team di tre o quattro individui sono stati teletrasportati sulla navetta priva di scudi, hanno colpito la vittima provocandone la morte, hanno evidentemente fatto o preso qualcosa, hanno tentato di cancellare le proprie tracce e poi sono stati teletrasportati nuovamente?" chiese Romanov.

"Sì Comandante"

"Beh... non è che sia poi così utile, sappiamo solo che qualcuno è morto su questa navetta... ucciso da qualcun altro, ma il motivo per cui è stato fatto ci è ignoto.." Losail alzò lo sguardo "Ma, una cosa... il sistema delle comunicazioni era guasto?"

"E' uno dei sistemi che successivamente ha subito dei danni, Tenente."

"Ah, ma questo è avvenuto prima o dopo la morte della vittima" continuò Losail osservando la navetta

"Riteniamo dopo, Tenente."

"Quindi avrebbe potuto chiamare aiuto, ma non l'ha fatto... evidentemente aveva qualcosa da nascondere e chiedere aiuto in zona federale avrebbe attirato su di lui le navi della Flotta" intervenne Romanov tagliando corto prima di fissare il guardiamarina "Avete parlato di due indizi interessanti.."

Il Guardiamarina sorrise "Esatto... analizzando i dati rimasti nella memoria del timone di bordo abbiamo scoperto qualcosa che potrebbe essere utile... l'ultima destinazione nota" prese il proprio padd "Secondo i dati di volo, subito prima di fare il viaggio che lo ha portato ad entrare in questa nebulosa, la vittima aveva fatto una sosta alla Starbase 310... vicino al confine con lo spazio cardassiano."

Romanov annuì "Molto bene...credo che abbiamo appena trovato la nostra prossima tappa, informerò il comandante" detto questo si diresse all'uscita.


Torna all'indice


01.03 - Primi indizi

Autore: Tenente Comandante Aleksei Romanov


USS Vancouver - In rotta verso la Base stellare 310
07/07/2398 ore 9:00 - D.S. 75513.36


La nave stava andando verso la base Stellare 310 dopo che il Capitano Kuribayashi aveva convenuto che quella sarebbe stata la loro prossima tappa dopo aver raccolto abbastanza esacobaltite per le riparazioni e aver deciso che queste sarebbero state fatte quando avrebbero raggiunto la loro destinazione.

USS Vancouver - Plancia - qualche ora dopo
07/07/2398 ore 11:30 - D.S. 75513.64


Uscirono dalla curvatura e si trovarono davanti a quella che sembrava essere un mix tra una base Deep Space e una normale base federale.

"Signore siamo arrivati. Quella è la Starbase 310." Lo avvertì il Ten Oxila.

"Benissimo Tenente li chiami e chieda il permesso di attraccare."

"Ha un design davvero particolare che ne dice Nimosit?" chiese il Capitano al suo Primo Ufficiale che si trovava al suo fianco.

Prima che Nimosit rispondesse, si intromise il Ten. Oxila: "Signore abbiamo il permesso di attraccare al pilone 6 e ... il comandante della Base, il Capitano Naumann, le chiede se vuole raggiungerla nel suo ufficio."

"Gli dica che accetto. Comandante Nimosit a lei il comando, mentre io sono occupato con il comandante della base, mandi giù una squadra e veda se riescono a scoprire qualcosa sul nostro 'amico' romulano." poi mentre stava entrando nel turbolift aggiunse "mentre siamo fermi, ordini al Tenente Losail di sistemare quella centralina. Gli prometta una promozione o lo minacci di buttarlo fuori dalla nave, ma deve sistemarla quanto prima."

Nimosit sorrise e disse "Sissignore, sarà fatto."

Nel turbolift Kuribayashi azionò il comunicatore "Comandante Thevek sto scendendo a far visita al comandante della base, vorrebbe accompagnarmi?"

=^=Volentieri signore ci vediamo giù in sala teletrasporto.=^= disse la donna.

Intanto in plancia, Coral Nimosit aveva chiamato il comandante Sev e gli aveva ordinato di scendere sulla base per investigare, ma Aleksei lo interruppe e disse "Signore a mio parere una persona in divisa non riuscirà a ottenere molte informazioni. Chiedo il permesso di scendere in borghese e cercare per conto mio."

Nimosit stava per rispondere, ma Nathel s'intromise e disse "Per me sta bene. Dai Comandante, vediamo chi riesce a trovare più notizie."

Nimosit sbuffò Ook scendete entrambi, ma non voglio guai."

Mentre guardava i due uomini che salivano sul turbolift, ripensò alla vecchia regola 'non scritta' sulle navi: spesso tra l'ufficiale tattico e il capo della sicurezza c'era una sorta di sfida, visto che entrambi avevano il comune dovere di salvaguardare la nave. Alla Novalis sembrava che questo non fosse successo, Sev e Romanov si erano comportati come se l'altro non esistesse, occupandosi ognuno della propria sezione, ma ora sembrava che quella sfida fosse venuta a galla. Se non avesse dovuto controllare il lavoro del Tenente Losail, sarebbe sceso anche lui per tenerli d'occhio.

Base Spaziale 310 - Ufficio del Capitano Joseph Naumann
D.T. 07/07/2398 ore 11,40 - D.S. 75513.66


"Ha una nave splendida capitano, una con un design simile non l'avevo mai vista" disse il capitano Naumann allungando la mano per salutare il collega.

"E' un prototipo, capitano Naumann. Sono il capitano Tetsuya Kuribayashi e lei è il mio consigliere, il comandante Dwalla Thevek."

"Molto piacere. Una bella donna con una bella astronave, è fortunato Capitano Kuribayashi. Posso offrirvi qualcosa da bere mentre mi dite cosa ci fate in questo angolo movimentato della galassia."

"La ringrazio per i complimenti, lei è molto gentile. Ora le dirò il motivo che ci ha portati qui."

Base Spaziale 310 - Nello stesso momento al bar della Stazione
D.T. 07/07/2398 - D.S. 75513.66


Romanov e Sev si erano teletrasportati sulla Base. Il Bajoriano, in divisa, si era diretto all'ufficio della sicurezza della stazione sicuro che il suo omologo gli avrebbe saputo dare notizie sul romulano ucciso e sui cardassiani. Invece Romanov in tenuta civile era andato al bar della Stazione certo di poter ricavare qualcosa dai frequentatori.

Era lì già da mezz'ora buona e aveva già chiesto un po' in giro, quando vide Sev entrare nel bar insieme ad un uomo in divisa, sicuramente il capo della sicurezza della base. I due si diressero verso il barista, un ferenghi dall'aria sfuggente.

"Letek dimmi se hai visto questo romulano e quando." Disse l'uomo sbattendo davanti al viso del ferenghi il D-padd che gli aveva dato Sev.

"Comandante lo sa anche lei che quel tizio si è ubriacato e poi lei lo ha sbattuto in prigione." Disse il ferenghi in tono mellifluo.

"Sei sicuro che non hai notato niente di strano in lui?" disse l'uomo.

"Niente comandante glielo assicuro." Disse il ferenghi.

Aleksei aveva assistito alla scena, poi si avvicinò e disse "Sta mentendo. So io il modo per fargli dire quello che sa."

L'uomo si girò di scatto e fissandolo diffidente disse "E lei chi è ?"

"Stia tranquillo, è della mia nave. Le presento il comandante Aleksei Romanov. Il nostro ufficiale Tattico."

Senza neanche guardarli, Aleksei si avvicinò al ferenghi e disse "Sei proprio sicuro che ci hai detto tutto?"

"Si signore." fece il ferenghi annuendo.

Il russo tirò fuori dalla tasca tre barre di Latinum e disse "Ok queste le darò a chi ci darà informazioni su quel romulano, ma se tu non ne hai..." Lasciò in sospeso mentre notava gli occhi del ferengi cominciare aa brillare lla vista del latinum.

"CRedo mi stia tornando qualcosa alla mente ..." Disse allungando la mano per prendere le barre.

"Allora." Disse Aleksei allontanando il latinum dalla sua portata.

"Quel romulano, dopo aver parlato con i due cardassiani è venuto qui e mi ha detto 'dammi da bere la roba migliore che hai mostriciattolo, presto sarò ricco sfondato' e si è ubriacato e poi lei comandante lo ha messo in prigione." Dichiarò il ferengi arraffando il latinum.

"Dove ha preso quel latinum." bisbigliò Sev dopo che il capo della sicurezza della stazione se ne era andato.

Aleksei indicò un agglomerato di persone dietro a lui e disse "Lì dietro. E' un bel giochino quel Dabo. Interessante, ma illogico."

"Quasi quasi faccio un paio di tiri anch'io." Disse Nathel.

"Comandante Sev, dobbiamo finire la nostra inchiesta e risalire sulla Vancouver a fare rapporto. Non abbiamo tempo per giocare." Disse Aleksei in tono serio e responsabile.

"Sei un seccatore Aleksei Romanov, te l'ha mai detto nessuno!?!"

USS Vancouver - Sala Riunioni
D.T. 07/07/2398 ore 17,00 - D.S. 75514.27


"Capitano," esordì il Comandante Sev quando tutti si furono seduti, "io e il Comandante Romanov abbiamo scoperto che il romulano doveva vendere una certa cosa a dei cardassiani, una cosa che lo avrebbe reso molto ricco. Ma non siamo riusciti a capire cos'è. Ho parlato con il Capo della Sicurezza della Stazione e mi ha detto che sia il romulano che i cardassiani non dovevano far parte delle loro milizie, erano dei civili."

"Io e il capitano," iniziò il comandante Thevek "abbiamo fatto una bella chiacchierata con il comandante della base che ci ha riferito che è stato scoperto un sito archeologico antichissimo nello spazio romulano. Il capitano Naumann, appassionato di archeologia, ha chiesto di poterlo andare a visitare, ma gli è stato negato il permesso. L'ho sentito molto frustato, doveva essere un sito veramente interessante."

"E questo che significa?"

"E' probabile che nel sito sia stato trovato qualche cosa che il romulano morto voleva vendere ai cardassiani, qualcosa di molto importante." fece Nimosit

"Signore, ma se i cardassiani lo hanno ucciso vuol dire che non hanno avuto quello che gli era stato promesso, ergo dov'è quell'oggetto tanto importante?" Chiese il comandante Kuz

"Buona domanda, comandante." Disse il capitano Kuribayashi

"Capitano dovremo chiederlo ai Cardassiani, siamo vicini al loro spazio. Se i miei codici sono ancora attivi posso prendere una navetta ed entrare nel loro spazio e trovare qualcuno che ci possa dare queste informazioni." Disse Romanov.

"E' fuori discussione comandante, è troppo pericoloso. Lo scopriremo in un altro modo. La riunione è finita." dichiarò il capitano Kuribayashi alzandosi in piedi.

Tutti gli ufficiali presenti lo imitarono e uscirono diretti ai loro doveri.


Torna all'indice


01.04 - Una donna in sala Macchine

Autore: Tenente Comandante Ripley Mcleods


Gairloch, Scozia - SOL III.
06/07/2398, Ore 18:00 - D.S. 75511.64


Le nubi si accumulavano sul mare, come bambini, davanti a scuola. Si rincorrevano scivolavano, l'una sull'altra, ed esplodevano in nuovi turbini. Le muoveva il forte vento del nord, lo stesso che arruffava i capelli di Ripley.

Quel giorno era salita sulla collina del Meall nah-lolaire. Sotto i suoi piedi, l'immenso tappeto verde di collinette, caratteristico delle Highland Scozzesi, faceva lo 'sgambetto' al mare. Il risultato erano potenti onde che si infrangevano sulla spiaggia sabbiosa. Mentre alle sue orecchie giungeva il forte borbottio di quelle ruggenti masse d'acqua, i suoi occhi scrutavano l'orizzonte e la fantasia lavorava frenetica.

Si fermò ad immaginare la vita degli abitanti di quel minuscolo paesino. Con la mente prese in considerazione ogni uomo, donna o cane, che abitasse in quelle casette bianche, brillanti contro il verde delle colline. Chissà cosa stavano facendo? Erano a colazione? Avevano ricevuto una buona notizia? Tutte domande a cui prontamente rispondeva inventando storie. Si voltò a fissare le immense pale eoliche a ridosso della cittadina e tornò alla realtà.
"Chissà quando ti rivedrò Gairloch? E' ora di andare seriamente tra le stelle." Si disse. E in quel momento si sentì più confusa che mai.

Discese piano piano il sentiero che conduceva al paese, mentre una pioggerella fine iniziava a cadere. Dopo mezzora fece il suo ingresso al Gairloch Hotel. Lo accolse un uomo piccolo, baffuto e nervoso suo padre.

"Dove sei stata, Signorina?" Disse in tono semiserio.
"Sul Monte a vedere il mio regno."

"Da quando in qua abbiamo un Regno, mia Regina?" Rispose il vecchio Tom, ritirando le pesanti rughe in una grassa risata.

"Da quando i MacLeods regnano su queste terre, da quasi 12 secoli. Quasi quanto i tuoi anni, nonno."

"Impertinente di una bambina... Un po' di rispetto" Rispose il padre Sean.

"Ho 32 anni, sono un tenente comandante e sarò capo ingegnere su una nave" rispose piccata.

"E anche una bella e forte donna... La bambina di cui vado fiero." Disse suo padre in un impeto d'orgoglio "Ricordatelo quando sarai lassù."

Ripley guardò stupita quell'omino dallo sguardo intelligente.
In tanti anni non aveva mai fatto un solo complimento alla figlia e quella calorosa esternazione suonava alquanto strana. Era in licenza dal cantiere navale già da cinque giorni, ed aveva appena iniziato ad ambientarsi alla terraferma, dopo mesi passati a bordo della stazione orbitale. Un ritorno alla vita, semplice e sommessa, delle piccole cittadine di provincia. L'unico posto in cui poteva essere veramente se stessa. Tuttavia era una vacanza destinata a durare poco. Quella mattina, infatti, era stata svegliata da una comunicazione, dal quartiere generale. Quel giorno, davanti a una fumante tazza di caffè, aveva ricevuto la promozione a Tenente Comandante e contestualmente l'assegnazione alla USS Vancouver come Ingegnere Capo.

Non poté trattenere un sorriso. L'NX-75722 era una sua creatura e l'unica nave su cui avrebbe voluto lavorare. Il messaggio continuava dicendo che avrebbe dovuto raggiungere immediatamente l'astronave, alla Starbase 310 per prendere comando nella sala motori e risolvere alcuni problemi presentatisi durante il primo viaggio. L'indomani sarebbe stata prelevata direttamente sul posto e imbarcata sulla USS Andorra, diretta verso il rendez-vous con la Vancouver. Non vedeva l'ora di partire e lasciarsi tutto alle spalle.

Starbase 310 - Molo di attracco pilone 6 USS Vancouver
08/07/2398, ore 15:00 - D.S. 75516.78


La mezzaluna dorata, che sormontava l'elmo in stile Kabuki di quell'uomo, rifletteva i fuochi da campo dei bivacchi. Chi indossava quella meraviglia in acciaio e lacca, portava anche un armatura, di splendida fattura, da cui faceva bella figura la coppia di spade sacre. L'anima del samurai.

"Peccato per i baffi" Disse Ripley, in preda a uno dei suoi soliti viaggi onirici.

"Come Tenente Comandante?"

"Nulla, Capitano Kuribayashi." Rispose destandosi improvvisamente "Mi scusi."

Il Tenente Comandante McLeods arrossì. Stava cercando disperatamente di terminare ogni confronto tra Oda Nobunaga e il suo nuovo capitano. Ma era un'impresa disperata.

"Come dicevo pocanzi, avevamo proprio bisogno di un ufficiale in grado di operare su questa nave. Dopotutto è un prototipo... Dunque, benvenuta a bordo."

"Grazie Capitano inizierò subito le procedure di riparazione" rispose Ripley, cercando di darsi un contegno.

Kuribayashi era accompagnato da un uomo in uniforme con il grado di Comandante. Alla ragazza parve piuttosto nervoso. Tuttavia rispose cordialmente al suo saluto e si presentò come il Comandante Nimosit. Dopo poco ricevette una comunicazione che lo rese ancora più scuro in volto. L'uomo si volse verso il capitano e disse: "Signore devo darle cattive notizie... Il Tenente Losail non è ancora riuscito a sistemare la centralina."
!
"Qual è il problema?" Fece Tetsuya seccato.

"Quell'aggeggio smette di funzionare non appena si prova ad azionare il campo di forza."

Il capitano si voltò verso Ripley "Fortunatamente il Signor McLeods è il nostro nuovo ingegnere Capo"

"Benvenuta ... Felice di constatare che quelli della Flotta si sono svegliati."

"Il signor McLeods si è occupata della progettazione di quest'unità su Utopia Planitia... almeno dei suoi motori... Dovrebbe esserci molto utile" disse Kuribayashi " Nimosit, perché non accompagna il nostro nuovo capo ingegnere da Losail in sala macchine?"

Starbase 310 - USS Vancouver - Sala macchine
08/07/2398, ore 16:00 - D.S. 75516.9


Per Ripley era un ritorno a casa. I pannelli si trovavano esattamente dove se li ricordava. I condotti su cui aveva lavorato ore e ore erano li, pulsanti, davanti ai suoi occhi. Sarebbe stata in estasi se non fosse stato per quell'uomo. Il tenente Losail era un misto di sudore e agitazione, indeciso sul modo migliore per rompere il ghiaccio. Alla fine lo fece lei "Signor Losail, come stanno Paolo e Francesca? Li trattate male mi dicono?"

"Paolo e Francesca signore?" rispose l'ufficiale stupito.

"Si, il motore materia- antimateria. Sa, la storia di Paolo e Francesca... I lussuriosi dell'inferno di Dante... Ho sempre pensato fosse una buona similitudine" Poi guardando lo sguardo vconfuso di Losail "Lasciamo perdere... Piuttosto mi spieghi il problema."

"La centralina del supporto vitale si è rovinata ... Abbiamo provato a sostituirla, ma non appena attiviamo il campo di contenimento si spegne."

"Strano, quei pezzi sono eterni e conosco anche chi li ha montati. Il Tenente della Torre è un grandissimo farabutto, ma un ottimo ingegnere... Avete analizzato i grafici energetici relativi al momento precedente e il successivo alla rottura del pezzo?"

"Si signore, nessuna anomalia né prima né dopo lo spegnimento della centralina" Rispose Losail con rinnovato vigore.

"Sempre più misteriosa la cosa... Forse è il caso di effettuare un analisi più approfondita.. Proverò una scorciatoia" disse Ripley muovendosi verso il pannello della camera d'interscambio.

"Computer, eseguire subroutine 35A codice di sicurezza MACLEODSF53985F34KX"

=^=Accesso alla routine di sviluppo Miranda effettuato - rispose il computer con voce inusuale per poi aggiungere - Ciao Ripley ti vedo in forma=^=

"Grazie caro"
La voce di Frank Sinatra le era sempre piaciuta, a suo avviso conferiva calore alla fredda pronuncia del computer.

=^=Frank, eseguire analisi approfondita dei tracciati energetici dal pannello A4 a F7, con particolare riferimento a eventuali picchi e sovraccarichi, ordine di tolleranza 0,1, Intervallo da 10 a 0,1 secondi, precedenti il guasto della centralina S7=^=

"Signore. Da dove esce quella subroutine?" Chiese sempre più sgomento Losail

"La usavamo per effettuare le prove su Utopia Planitia " Fece Ripley con un sorriso sornione.

Guardò lo schermo e si profuse in un piccolo balzo di gioia.
Il grafico evidenziava chiaramente un picco energetico molto forte a intervalli regolari sui singoli pannelli.

"Se seguissimo la posizione nella griglia degli eventi di sovraccarico, andando a ritroso nel tempo, potremmo trovare la fonte delle emissioni." disse Ripley.

"Computer, estrapola le singole posizioni dei sovraccarichi nell'istante dall'accessione del pannello a due minuti prima." ordinò Losail in tono molto scettico.

La risposta non tardò ad arrivare.

"Ha visto Tenente? La fonte è collocata a ridosso della valvola di espulsione del plasma, nel reattore a fusione numero 2" disse Ripley prima di ordinare di ispezionare i condotti attorno alla valvola e dopo nemmeno mezzora fu chiamata direttamente nella sala del Reattore.
Avevano trovato qualcosa.

Starbase 310 - USS Vancouver - Sala riunioni
08/07/2398, ore 20:00 - D.S. 75517.35


Uno strano cilindro del diametro di circa 15 cm, proiettava le luci della sala direttamente sul tavolo riunioni. Al di sopra di esso un serio Kuribayashi che continuava a lisciarsi il mento.

"Allora signor McLeods ci sta dicendo che questo apparecchio è una sorta di accumulatore.."

"Si signore. Si tratta di un sofisticato apparecchio in grado di accumulare parte dell'energia presente nel plasma di fusione. Una volta carico è in grado di rilasciare, a intervalli regolari delle scariche ad alta frequenza, in intervalli di millesimi di secondo."

"Giusto quanto serve per mandare in tilt la centralina..." Fece Nimosit accomodandosi sulla sedia.

"Esattamente. Ma c'è di più... Accanto all'accumulatore di carica abbiamo trovato anche un attuatore. Sicuramente le scariche di energia sono state attivate da un comando esterno."

"Vuole insinuare che qualcuno dell'equipaggio ha attivato il macchinario?" Chiese Dwalla perplessa.

"Io non insinuo nulla, mi limito ai fatti. Qualcuno ha manomesso di proposito la centralina" Rispose Ripley piccata. Aveva appena conosciuto quella specie di Betazoide con le orecchie a punta e già non la sopportava.

"Qualcuno che sapeva esattamente che avremmo avuto bisogno dell'Eeacobaltite... Qualcuno che ci voleva in quella nebulosa di classe Theta." Concluse Sev.

Il capitano si rigirò l'accumulatore tra le mani, più volte. Poi si rivolse a Kuz "Comandante, chi ha trovato per primo la nebulosa?"

"Il Guardiamarina Tamara Viotti"

Kuribayashi si alzò e si mosse verso la finestra. Aveva un brutto presentimento

"Signor Sev la porti qua"

"Subito Capitano" Rispose il capo alla sicurezza, che uscì, seguito da due uomini.

Poco tempo dopo la sua voce rispuntò dal comunicatore

=^=Signore. Il Guardiamarina non è più a bordo della nave.=^=


Torna all'indice


01.05 - Indagini

Autore: Tenente Comandante Nathel Sev


Starbase 310 - USS Vancouver, Ufficio Sicurezza
09/07/2398, ore 02:32 - D.S. 75517.35


Nimosit era seduto ad una delle sedie dell'ufficio della sicurezza osservando gli uomini al comando di Sev ronzargli attorno come api.
La situazione era grave, la mancanza di un membro dell'equipaggio era già più che sufficiente per mettere in allarme la nave, ma con l'ipotesi di sabotaggio Sev aveva consigliato al Capitano e a Nimosit di isolare la nave. La richiesta era stata esaudita e ora tutte le squadre della sicurezza ne stavano passando al setaccio ogni minima parte.
Nimosit si alzò e fece capire a Sev di volergli parlare in privato.
In breve il bajoriano istruì e congedò i suoi vice.

"Che mi dici?"
"Come da disposizioni il personale è confinato nei proprio alloggi e le mie squadre, accompagnate dai vari responsabili, stanno ispezionando tutto."

Nimosit osservava Sev, c'era qualcosa di incredibile nel vedere come, nei momenti critici, il solare e scherzoso bajoriano si trasformasse in una sorta di serio e severo vulcaniano, concentrato sull'obiettivo senza avere esitazioni. Quasi non lo riconosceva.

"Non starai esagerando?" Chiese "Capisco la sicurezza, non sto sottovalutando la situazione, ma hai fatto isolare e confinare tutti...sto ricevendo un sacco di proteste."
"Di' pure di passare da me, posso suggerire almeno sei manuali da millequattrocento pagine su protocolli di sicurezza e gestione delle emergenze, e poi potremmo fare un bel dibattito al Bar di Prora...dopo mesi però."
"Ok, ok, ma vedi di darmi qualche buona notizia..."
"Ti dirò la mia idea, ma sappi che è solo una supposizione dati i pochi elementi in nostro possesso. Anche se credo sia meglio parlare anche con il Capitano..."
"Capito, andiamo."
I due uscirono a passo sostenuto, imboccando i corridoi stranamente vuoti, dirigendosi verso gli alloggi di Kuribayashi.

Starbase 310 - USS Vancouver, Alloggio Capitano
09/07/2398, ore 02:42 - D.S. 75517.35

Il Capitano era ancora sveglio, ovviamente la situazione attuale lo preoccupava. Quando vide sulla soglia del suo alloggio il Primo Ufficiale e il Capo Sicurezza, li fece accomodare sulle poltroncine.

"Parliamone qui, risparmiamo il tempo per arrivare in sala tattica."

"Signore, il Comandante Sev ha effettuato un sacco di controlli e, per quanto manchino ancora dati a supporto, avrebbe una teoria da esporci." Esordì Nimosit, mentre si sedeva.

"Proceda pure, Comandante."

"Dunque, noi sappiamo che il guardiamarina Viotti, regolarmente di turno, ha trovato la nebulosa. Fin qui tutto normale. Ho ricostruito i movimenti del guardiamarina: alloggio, bar, alloggio, laboratorio, ponte ologrammi, sala teletrasporto. E qui sparisce. Analizzando i log del teletrasporto abbiamo visto un vuoto di 7 minuti dopo la visita di Viotti. Quindi si potrebbe dire..."

"Che è scesa, e ha cancellato i dati." Intervenne Nimosit

"Esatto. Oltretutto eravamo attraccati qui alla base. Quindi, lineare, è sulla base. Ah, le navette sono a posto."

"Ma...?"

"Ma, controllando il log del teletrasporto della base ho trovato, anzi, uno dei miei ha trovato, una modifica." Attese un attimo mentre lo sguardo di Nimosit e di Kuribayashi diventava ancora più attento. "Nello specifico, il log del momento in cui si suppone che Viotti sia scesa sulla stazione è uguale a venti minuti prima. Stessi parametri, coordinate, tutto..."

"Una copia."

"Esatto. Ma...Viotti è una benzite, e sulla base i sensori non hanno registrato il passaggio di nessun benzite in sala teletrasporto o nei dintorni in quei momenti."

"Quindi tu dici che non è mai scesa..."

"Esatto. Allora ho pensato: è morta. E qui subentra un'altra domanda...come?"

"Disintegrata?"

"Giustificherebbe l'assenza del corpo. Ma i sensori della nave non hanno registrato l'utilizzo di un phaser, tanto meno per disintegrare."

"Questi sono i dati che ha...la sua ipotesi?" Chiese il Capitano.

Sev si alzò e, mentre tirava fuori dalla tasca un dispositivo, riprese "Onestamente signore, non ne ho idea."

Mentre diceva questo fece cenno di aspettare ai due superiori, stupiti da ciò che stava loro dicendo.

"Tutta questa storia è strana e ben organizzata, ma mi sembra frutto di un singolo individuo..." mentre parlava attivò l'apparecchiatura che aveva estratto dalla tasca.

In un attimo nella stanza si spense ogni dispositivo elettrico.
Nimosit e Kuribayashi balzarono in piedi, ma Sev scattò e mise una mano sulla spalla destra del Capitano e sulla spalla sinistra di Nimosit. Poi sussurrò.

"Scusate il trucco, tra 60 secondi tornerà tutto come prima. Il mio pensiero così a bruciapelo: sabotaggio, vero, ma non attuato da Viotti. Almeno, non quella che riteniamo essere il guardiamarina Viotti."

"Spiegati meglio..."

"Furto di identità qualcuno si è spacciato per Viotti, ha fatto quel che voleva fare e poi è sceso sulla base."

"Però dici che sulla base si capisce che c'è stata una manomissione dei log del teletrasporto..."

"Si, potrebbe essere stato sorpreso, o ha dovuto fare più in fretta del previsto...o il supporto previsto non c'è stato..."

"Ok, ammettiamo che sia vero...come mai nessuno su questa nave non si è accorto della cosa?" Incalzò Kuribayashi.

"Il mio dubbio è che l'infiltrazione sia partita dai piani alti. Inserendo un agente sotto copertura con credenziali false."

"Si rende conto di quello che sta dicendo?"

"Si, signore, e spero di sbagliarmi..."

"Come procediamo, Numero Uno?"

"Coinvolgerei Dwalla e Romanov..."
"Proceda con le adeguate misure." Il Capitano fece appena in tempo a terminare la frase che le luci si riaccesero e Sev esordì "Oh, finalmente! Bisogna fare qualcosa per questi problemi, non vorrei mancasse la luce durante le prove di tiro..."

Kuribayashi si alzò e gli resse il gioco "Ci stiamo lavorando Comandante. Intanto grazie, la sua ipotesi è sensata, probabilmente troveremo la Guardiamarina in un tubo di Jeffries. Mi tenga aggiornato Comandante, ottimo lavoro."

Sev uscì lasciando Capitano e Primo Ufficiale e guardarsi come se stessero comunicando solo con gli sguardi.


Torna all'indice


01.06 - Forse hanno ritrovato il Guardiamarina Viotti

Autore: Tenente Comandante Otello Di Maria


Starbase 310, USS Vancouver - Alloggio Dottore
09/07/2398, ore 04:11 - D.S. 75517.35


Erano circa due ore che il Dottore si rivoltava nel suo letto senza riuscire a prendere sonno. Questa storia di essere confinato nel suo alloggio non gli piaceva affatto. Per un momento gli erano tornati in mente gli anni di quando era in Accademia ed era costretto a rimanere rinchiuso in una stanza insieme ad altri cadetti. In particolare ricordava con felicità il parlare di donne con il suo vicino di letto che gli raccontava tutte le sue storie amorose.

Per un momento sorrise, mentre era sotto le coperte e si ricordò di come aveva conosciuto Laren, la sua attuale moglie Bajoriana. Ma un rumore scosse i suoi pensieri.

"Sicuramente saranno le squadre di sicurezza che setacciano la nave" pensò il Dottore.

Ma era un rumore strano. Cercò di ascoltarlo meglio. Era come un sibilo, come una voce accompagnata da dei passi che si avvicinavano verso di lui.

Suggestione pensò ancora il dottore

Sgranò gli occhi come a cercare di vedere e capire costa stesse accadendo. Ma improvvisamente qualcuno bussò alla sua porta e tutti i suoi timori e rumori sparirono improvvisamente.

"Chi è!?" urlo il Dottore con tono stizzito.

"Signore sono il guardiamarina Smith della sicurezza, può aprire per favore?" Chiese l'uomo dietro la porta.

"Cosa c'è di cosi importante che non può svolgere il mio secondo?" Incalzò Di Maria.

"Ci scusi signore, ma è il suo secondo che la manda a chiamare su ordine del capitano Signore" rispose con voce perentoria.

"Datemi 5 minuti che mi rendo presentabile."

"Ok, Signore"

Il dottore si alzo di scatto accese la luce e rimise alla meglio le coperte a posto. Nascose il pigiama sotto il cuscino e si vestì velocemente successivamente aprì la porta che lo separava dall'ufficiale della sicurezza. All'apertura della porta, si trovò davanti a lui tre uomini con un sorriso sulle labbra quasi stessero a fatica trattenendo una grassa risata.
Voltandosi verso lo specchio al suo lato si rese conto di essere completamente spettinato e di aver indossato la maglia dell'uniforme al contrario.

"Non ridete del mio aspetto e andate subito al dunque" intimò il dottore cercando di non ridere a sua volta per la situazione imbarazzante in cui si trovava.

"Vogliate scusarmi, mi sistemo e sono subito da voi" continuò lasciarli replicare.

"Prego Signore, capisco" rispose Smith capo squadra della sicurezza.

Sistemato, riaprì la porta ed esordì "allora cosa c'è di così importate da svegliarmi in piena notte"

"Signore abbiamo l'ordine di accompagnarla in infermeria, la stanno aspettando e in quella sede le spiegheranno tutto".

"Bene, andiamo allora cosi vediamo cosa è successo."

Starbase 310 - USS Vancouver, Infermeria
09/07/2398 Ore 4:37 - D.S. 75511.24


Mentre camminava con la sua scorta momentanea verso l'infermeria, Otello pensava tra sé quale potesse essere il motivo di questa improvvisa richiesta della sua presenza. E man mano che si avvicinava all'infermeria, i pensieri si facevano sempre più fantasiosi ... un'epidemia piuttosto che un virus letale o semplicemente il capitano che voleva essere aggiornato sulla situazione. I suoi dubbi stavano per finire, quando arrivò davanti alla porta piantonata da ben quattro uomini della sicurezza.

"La cosa si mette male, non ci vedo nulla di buono" pensò ancora fra sé.

Gli uomini al suo arrivo gli si interposero davanti intimandogli l'alt.

"Sono il l'Ufficiale Medico Capo" protestò Di Maria.
"Prego signore, si accomodi il comandate vi aspetta nel vostro ufficio."

La porta si aprì e il dottore vi entrò.
Al suo ingresso notò qualcuno steso su un lettino dell'infermeria, anche questo presidiato dalla sicurezza, e un dottore con un infermiera che lo stavano monitorando.
Istintivamente fece per avvicinarsi al bioletto, ma la voce del capitano richiamò alla sua attenzione.

"Venga da questa parte" lo invito il capitano Kuribayashi

Otello vide che insieme a lui nel suo ufficio c'erano anche Nimosit, Sev, Thevek ed un suo ufficiale medico che era di turno.

"Perché ci sono nel mio ufficio il capitano, il suo primo ufficiale, il capo della sicurezza e il consigliere con un mio ufficiale?" si chiese.

"Allora Dottore, vengo subito al punto" esordì il comandante.

"Una delle squadre di perlustrazione della nave ha ritrovato un corpo dietro una porta di servizio vicino all'hangar navette uno" e continuò dicendo "Prego dottor Alan, continui pure cosi lo spiega lei al suo superiore."

"Grazie Signore, allora come le accennava il capitano, inizialmente sembrava essere morto, ma da un analisi veloce e dopo averlo stabilizzato risultava come in coma o il uno stato di torpore. Praticamente i suoi segni vitali sono molto flebili, ci sono alcuni elementi di tossicità che vanno approfonditi e abbiamo anche rilevato basse quantità di radiazione. Pensiamo stia morendo e non c'è modo di svegliarlo, non ci sono segni di colluttazione ma ha solo un ematoma dietro alla testa. Qualcuno deve averlo colpito con un oggetto contundente."

Di Maria lo bloccò dicendo "Se non ricordo male i corpi di un benzite sono protetti da una copertura liscia e chitinosa, che fornisce loro protezione dai danni fisici. I benziti hanno anche una chimica interna unica che impedisce loro di vivere in un ambiente standard della Federazione, ma che fornisce anche loro una maggiore resistenza ai danni da tossicità e radiazioni. Quindi quell'ematoma dietro la testa potrebbe indicare che è un falso benzite, mentre la tossicità e le basse quantità di radiazioni meritano maggiori approfondimenti."

I presenti si guardarono tra di loro e Sev, capo sicurezza, disse "Quindi se quello non è il guardiamarina Viotti chi è allora e che fine ha fatto il vero Viotti e come possiamo svegliarlo Dottore?"

"Non ne ho idea, devo fare ulteriori accertamenti...per ora la priorità è mantenerlo in vita e poi cercare di svegliarlo cosi lo potrai interrogare Sev."


Torna all'indice


01.07 - Domande e favori

Autore: Tenente Comandante Dwalla Thevek


*FLASHBACK*
San Francisco - Accademia della Flotta Stellare
Sala Olografica 6, 28 aprile 2375


Il due team, denominati Alpha e Beta, avevano un solo fine: prendere il controllo della plancia. Dislocati in punti diversi della nave, le due squadre dovevano arrivare entro il tempo impostato. Un countdown che impietoso scattava.

*-35.*

Bohr Cedric si guardò intorno, il tricoder puntato nel cercare la via più rapida per il team BETA, ma qua e là vi erano ostacoli che rallentavano o chiudevano addirittura degli accessi.

"Cadetto Bohr, ha trovato una via secondaria?" chiese il suo tutor Sev che era più giovane di lui, ma ormai al termine del suo percorso di studi in Accademia.

"Non esattamente, Signore. Tutte le vie sembrano bloccate" poi fece una pausa "forse però se percorriamo il corridoio H3 riusciamo a trovare una via per passare."

"Si spieghi meglio, cadetto" insistette Sev senza troppo nascondere una certa diffidenza. D'altronde il cadetto si stava diplomando nell'ambito disciplinare Sicurezza e la diffidenza sarebbe dovuta diventare un suo tratto professionale inalienabile.

"Ecco" disse il bajoriano di colore "sul corridoio H3 si affacciano due condotti di aerazione. Sono stretti e apparentemente sigillati, ma proprio perché sono solo 'apparentemente' bloccati, credo che modificando i relays di controllo possiamo passare attraverso questi condotti."

"Interessante prospettiva: dove ci portano i condotti?" chiese il cadetto della Sicurezza

"Signore, con tutta onestà forse davanti all'accesso alla plancia. Ma dovremo strisciare"
"Odio gli spazi troppo chiusi, ma se non ci sono alternative, procediamo."

*-25.*

Il blocco d'accesso cedette con un leggero soffio d'aria e gli occhi di tutti i membri del team BETA si levarono verso l'alto, verso il buio che si poteva aspettare da un condotto per l'areazione.

"E' sicuro al suo interno?" chiese Sev. Bohr fece un cenno d'assenso e aggiunse "Se non lo fosse, lo scopriremo."

"E resteremo tutti incastrati fino alla scadere del tempo".

Bohr afferrò il portale e, usandolo come leva si alzò fino ad entrare nel condotto "Ci vediamo in plancia."

Sev alzò gli occhi al cielo e lo seguì insieme agli altri.

*-10.*

Un botto improvvisò ruppe il silenzio e la paratia che bloccava la fine del condotto cadde
a terra, con polvere e varie schegge. Le prime gambe ad intravedersi dall'alto furono quelle di Bohr. Poi scivolò a terra: la porta della plancia rigorosamente sigillata era davanti a loro.

"E questa?" chiese il bajoriano dalla pelle scura.

"Evidentemente il test vuole verificare le nostre capacità fino all'ultimo", osservò Sev mentre preoccupato fissava l'altro capo del corridoio da cui provenivano le voci del team Alpha in arrivo. "Abbiamo poco tempo, dobbiamo trovare un modo di aprire la porta". E senza chiedere si mise a lavorare sul quadro di controllo. Bohr osservava l'operato di Sev e si accorse che stava imparando, anche se la porta non stava dando alcun segno di cedimento. Poi, si accostò al suo cadetto tutor. "Signore, ha un commbadge attivo?"

L'altro bajoriano fece un cenno d'assenso. "Beh, se i controlli della porta non sono manomettibili possiamo sempre provare a trasformare il commbadge in un emettitore di impulsi che, interferendo con i codici di sicurezza della porta, potrebbero mandarne i sistemi di controllo in crash..."

"E quindi aprirsi! Mi piace Bohr, proviamoci" e si staccò dalla divisa di cadetto del IV anno il comunicatore e si mise a lavorarci sopra insieme al cadetto del I anno. Il team Alpha era all'orizzonte. Avevano già estratto i phaser. Era evidente l'intenzione. Anche se era solo una simulazione, si sarebbe giocato fino all'ultimo colpo, compresi quelli di phaser settati su stordimento.

"Forza, dobbiamo farcela.." disse tra sé Bohr maneggiando con una puntina metallica nei circuiti interni del badgecomm.

*-5.*

La prima raffica di phaser sfiorò la testa di Sev, mentre un membro del team BETA era già a terra colpito.

"Non ce la farete mai!!" disse Kruger, capo squadra Alpha. "noi abbiamo acquisito i codici di sicurezza della porta. Potete anche arrendervi e con le mani in alto, non vogliamo scherzi!" C'era un che di beffardo e arrogante nella roca voce del Cadetto Kruger.

*-2.*

Il team Alpha continuava a sparare, ormai distavano poche decine di metri.

I Beta avevano creato una sorta di trincea con gli oggetti disponibili, ma era una resistenza tipicamente come quella con i Borg: inutile. Un phaser colpì la porta lanciando schegge simulate ovunque e distogliendo l'attenzione di Sev e Bohrper qualche secondo.

"Sev, a lei l'onore!" urlò Bohr cercando di evitare un colpo. Sev sembrò non capire, ma afferrò presto il significato della frase quando la porta si aprì, mostrando il contenuto della plancia.

Il capitano Semiour al centro sorrise, voltandosi sulla poltroncina. "Siete arrivati a -0.45! complimenti!" e gli altri insegnanti che gli erano accanto applaudirono.

Sev entrò vincitore, seguito da Bohr stanco, ma soddisfatto. I due si scambiarono un'occhiata: insieme avevano trovato una via per la vittoria. E per una frazione di secondo a Sev parve di elevare quell'attimo come segno indelebile nella memoria di lungo termine.

*FLASHBACK*
Appartamento Sol III, Seattle
04 luglio 2398, ore 00:25


"Ti devo parlare" la voce di Selene era ferma, calma, ma priva di alcun accenno di affettuosità.

Cedric fece un cenno d'assenso: "Computer spegni riproduzione" disse cercando di scrutare nello sguardo della donna che amava almeno un preludio della conversazione che sarebbe seguita. 'Together with Love' di Billy Higgins, ottimo batterista jazz, si bloccò in una delle fasi di suono perfetto, come pensava lo stesso Bohr. Lei parve ringraziarlo con lo sguardo, poi disse: "La tua assenza sta incidendo su Enara e Buran. Stanno iniziando a manifestare disagi emotivi per la mancanza di una figura paterna. Devi trovare una soluzione per essere più presente." Concisa, efficace e non senza il dono della sintesi, pensò tra sé il bajoriano.

Lui stette per pochi secondi in silenzio: " Mi dispiace. Ci posso riflettere e cercare una soluzione."

"Non puoi riflettere o cercare una soluzione, ma rifletti e trova."

Lui sorrise, le afferrò il volto tra le mani e le diede un dolce bacio, che lei ricambiò un po' riluttante.

"Puoi contarci" aggiunse venendo interrotto da una comunicazione sul monitor principale.

La scritta 'Incoming message - Personal' lampeggiava ipnoticamente.

Lui si alzò dal divano e si avvicinò incuriosito al monitor. Digitò il codice sul touchscreen e lesse il messaggio.

La sua espressione scivolò dalla curiosità alla sorpresa ed infine all'attenzione. Si sedette e concentrato rilesse il messaggio.

Poi si voltò verso Selene, prendendo un respiro.

"Devo un favore ad un amico" disse Bohr guardandola negli occhi e sperando che lei capisse.

Il silenzio tra i due regnò per il resto del suo soggiorno sulla Terra.


Starbase 310 - USS Vancouver, Ufficio del Consigliere
10/07/2398, ore 02:59 - D.S. 75520.89


Dwalla stava guardando la stelle dalle finestre del suo ufficio consapevole che ogni tentativo di mettersi a dormire non avrebbe portato a nulla. E se doveva passare la notte a pensare, meglio farlo nel suo studio.

Le ventiquattro ore precedenti erano state particolarmente convulse e drammatiche. Dal ritrovamento della Guardiamarina Viotti ad una serie di infruttuose indagini che si erano tragicamente concluse con la morte della giovane benzita, nonostante l'impegno del dottor Di Maria.

Erano alla prima missione e stavano affrontando una serie di enigmi che al momento non sembravano avere soluzione. La teoria principale che li collegava era che un agente di qualche tipo si fosse sostituito al Guardiamarina Viotti, sabotato la nave e infine trovato la nebulosa per fare in modo che la navetta con il romulano morto venisse trovata per recuperare un qualche tipo di manufatto trafugato da un sito archeologico romulano e approfittando delle indagini raggiungere la Starbase 310 dal quale defilarsi.

A Dwalla questa teoria non aveva mai convinto completamente e un tarlo la arrovellava, minando la fiducia nelle sue capacità.

In primo luogo, escludendo tutto l'equipaggio che veniva dalla Novalis e su cui quindi aveva avuto modo di condurre esami approfonditi, sui restanti 49 tra marinai, sottufficiali e ufficiali di bordo aveva condotto una valutazione estremamente competente. Era anche vero che sulla Guardiamarina Viotti aveva messo un segnale sulla scheda per un controllo più approfondito, ma non era stato l'unico membro dell'equipaggio. Ricordava perfettamente la sua seduta di valutazione con la Guardiamarina e l'aveva segnalata solo per le difficoltà relazionali. Non certo per mancanza di fiducia. Aveva superato brillantemente tutte le domande e anche l'esame mentale. Dwalla non aveva quindi alcun dubbio. La persona su cui aveva fatto la valutazione era senza ombra di dubbio il Guardiamarina Viotti. E allora, quando era avvenuta la sostituzione, se una sostituzione era avvenuta? Solamente alla partenza da Utopia Planitia correndo un grave rischio.

Inoltre considerando il così poco tempo avuto avrebbe reso pressoché impossibile per questo agente piazzare il dispositivo che era stato ritrovato. Da questo era logicamente conseguente che il dispositivo doveva essere stato messo quasi sicuramente prima e ciò avrebbe reso praticamente impossibile scoprire chi fosse stato a piazzarlo.

La mente di Dwalla si spostava quindi sul suo secondo grande dubbio. Quale era lo scopo di quel dispositivo. Che fosse stato messo li per trovare una navetta in una nebulosa non aveva senso. Il sabotatore aveva fatto una scommessa molto azzardata in una galassia così grande. Anche sapendo a grandi linee dove la nave si sarebbe diretta, non aveva alcun controllo su quanto tempo sarebbe stato necessario per infliggere quel tipo di danno ad un pezzo così schermato e quanto tempo sarebbe stato necessario per scoprirlo, considerando che Losail lo aveva cercato per quasi tre giorni. In poche parole la nave avrebbe potuto essere anche molto lontana da quella nebulosa e sarebbe anche potuta essere considerata una soluzione non praticabile. Oltretutto il sabotatore si era preso un rischio considerevole solamente per trovare una navetta in una nebulosa considerando l'impossibilità di controllare il comportamento degli ufficiali superiori, che avrebbero anche potuto decidere di tornare al più vicino cantiere dalla Flotta.

Ma anche ammesso tutto questo, se si fosse sostituito al Guardiamarina Viotti, perché farla ritrovare a bordo della Vancouver? Se si fosse sostituito prima avrebbe avuto mille altre possibilità per disfarsi del corpo e avrebbe ritardato di molto le indagini portandoli a cercare una guardiamarina fantasma.

Infine anche se in un primo tempo il Dottor Di Maria aveva ipotizzato che potesse non trattarsi della guardiamarina Viotti, basandosi sulla tossicità rilevata e il residuo radioattivo incompatibili con le caratteristiche fisiologiche dei benziti, i successivi esami avevano invece appurato che quel corpo morente era purtroppo della giovane benzita.

Infine arrivava all'ultimo, ma forse più fondamentale dubbio. Quale era la motivazione di tutta quella messa in scena? Dwalla si era data mille spiegazioni, una meno credibile dell'altra, senza riuscire a darsi una soluzione.

Il trillo della porta la distolse dai suoi pensieri

"Avanti"

"Posso?" disse Kuz entrando quasi timidamente

"Prego" disse Dwalla facendola accomodare e andando verso "ti posso offrire qualcosa?" disse andando verso il replicatore.

"Una tisana, grazie comandante." disse la giovane sedendosi.

"Lascia stare il comandante, vista l'ora direi che possiamo tranquillamente darci del tu... quindi che ci fai ancora in piedi?" disse Dwalla avvicinandosi con due tazze fumanti e porgendone una alla trill che, presa la tazza, annusò sospettosamente la bevanda.

"Potrei fare la stessa domanda" disse la trill bevendo un sorso rimanendo sorpresa dal gusto delicato e dolce.

"E' un infuso che ho conosciuto su Romulus a base di rodhiola nausicaana che aiuta la concentrazione. Buona vero? Peccato per il profumo acidulo...comunque la domanda la potresti fare solo se ci fossimo incontrate nel Bar di Prora. Se sei qui è perché hai chiesto al computer dove mi trovassi."

"Vero... è che c'è qualcosa che non mi torna in tutto questo e dovevo parlarne con qualcuno."

"Mi risulta che dormi con un affascinante timoniere, non lo volevi svegliare?"

"Si è meritato il suo riposo" disse la trill arrossendo leggermente.

Dwalla sorrise complice "Non c'è bisogno di aggiungere altro. Cosa hai pensato?"

"Continuo a pensare agli eventi, ma l'unica cosa che continua a venirmi in mente è che abbiamo portato a spasso un clandestino, ma nonostante tutte le ricerche fatte non ho trovato uno straccio di prova a supporto di questa teoria, oltre il fatto che qualcuno una mazzata sulla testa di Viotti deve averla pur data." disse la Trill con un tono di frustrazione.

"Mi spiace dirlo, ma sono giunta alla stessa conclusione...però" disse Dwalla, meditabonda, posando la tazza "forse stiamo affrontando la questione dal punto di vista sbagliato. Non dovrebbe interessarci cosa è stato fatto, ma piuttosto il perché. Affrontiamo le cose con ordine e metodo, senza girarci intorno come bambini. Dobbiamo dare una risposta a queste domande. Uno: volendo considerare la Guardiamarina Viotti implicata, quale sarebbe stato il suo movente? Due: se non avesse nessuna motivazione, perché è stata scelta come capro espiatorio? Tre: come abbiamo fatto a non accorgerci di un clandestino? Quattro: perché il nostro misterioso clandestino ha messo in piedi tutta questa impalcatura di eventi? Cinque: cosa nascondeva il romulano e la navetta cardassiana?"

"Vuoi aggiungere, perché lo hanno ucciso? Cosa trasportava nella navetta? Quale era la fonte di radiazioni tachioniche? Chi lo ha ucciso? Eccetera eccetera, ho almeno altre dieci domande."

"Si, sono tutte domande legittime e che meritano di essere aggiunte, ma per il momento proviamo a rispondere a queste domande. Magari avremo chiarezza anche per le altre."

"Partiamo dalla prima: perché la Guardiamarina Viotti avrebbe sabotato la Vancouver per trovare una navetta?" disse Denay.

"Sono stata con lei fino alla fine e prima che morisse ho praticato una fusione mentale. La sua mente era un groviglio di confusione e annebbiamento, ma ti posso assicurare che non aveva alcun movente e che sono certa che non sia stata lei...o meglio...sono certa che sia stata lei fisicamente, ma che sia stata drogata e forzata a farlo sotto ipnosi da farmaci. Ho percepito nei suoi ricordi una confusione chiaramente non naturale e una voce distorta che le diceva cosa fare."

"Ma i benziti non sono molto resistenti alle droghe e tossine? So che esistono diversi composti che possono dare questi effetti, ma avrebbero richiesto una somministrazione quasi continua ad alti dosaggi."

"Si è vero... ma anche se la fisiologia benzita è resistente a queste cose, ciò non significa che ne sia immune. Come hai detto tu, somministrando regolarmente dosi massicce il risultato si sarebbe ottenuto lo stesso."

"Dall'autopsia Di Maria è riuscito a capire che tipo di sostanza era?"

"Purtroppo no, qualsiasi cosa fosse non è rimasta traccia... e qui arriviamo alla seconda domanda di cui possiamo ipotizzare con una ragionevole certezza una risposta. La Viotti è stata scelta per due motivi, il primo per la sua fisiologia, che se da un lato richiedeva un controllo costante della guardiamarina per assicurarsi che l'effetto della confusione mentale indotta non venisse perso, dall'altro assicurava al nostro clandestino che le sue tracce venissero perse. La seconda motivazione in virtù della sua funzione e per la sua possibilità di accedere a punti sensibili della nave."

"Si, la spiegazione è convincente, quindi arriviamo al terzo punto. Come abbiamo fatto a non accorgerci di un clandestino?"

"In effetti è strano considerando le routine di controllo, l'equipaggio e i sensori interni. Quindi deve essere qualcuno che può passare non visto e ciò riduce molto le possibilità. E ora voglio farti una domanda..."

"Dimmi."

"Quali sono i normali controlli che vengono fatti dai sensori interni?"

"Beh si rilevano oltre che dai sensori ottici anche i sensori infrarossi, rilevatori di movimento e di calore."

Dwalla sorrise "Lo immaginavo...e dimmi dove sono posizionati i sensori di movimento?"

"Beh.. ai lati del corridoio, sulle piastre di comando del computer di bordo" rispose Kuz quasi stupita della domanda"

"E non ti viene in mente nessuno in grado di prendere la temperatura degli ambienti, invisibile ai sensori ottici e infrarossi e in grado di muoversi sul soffitto per eludere i sensori di movimento?"

Denay ci pensò un attimo prima di illuminarsi "Un sulibano! Come ho fatto a non pensarci!?!"

"Nessuno di noi ci ha pensato...ma parlando è l'unica soluzione logica" disse Dwalla finendo la sua tisana e posando la tazza sul tavolino riprendendo poi la parola "Quindi arriviamo alla quarta domanda, come mai un sulibano si è imbarcato clandestino per sabotare la Vancouver e drogare e ipnotizzare la Guardiamarina Viotti per trovare la nebulosa giusta al momento giusto?"

"Perché voleva farci trovare la navetta?" ipotizzo Kuz

"Possibile, anche se questo significa che sapeva dove questa si potesse trovare. In realtà questa quarta domanda apre ad un mondo di nuove domande."

"Vero... tipo il sulibano voleva farci trovare la navetta con il romulano vivo o morto? Voleva intercettare i suoi assassini? Difficile dare risposta a queste domande."

"Si, sono d'accordo anche se possiamo ipotizzare che lui volesse farci trovare il romulano vivo, o quanto meno volesse recuperare quello che questo portava. Probabilmente si aspettava una maggiore efficienza da parte dei nostri ingegneri, ma non poteva sapere che Losail, pur essendo bravo, difettava di esperienza. Molto probabilmente con un capo ingegnere più esperto il danno sarebbe stato trovato prima"

"12 o meglio 11 ore prima... giusto in tempo per trovare con il disgregatore caldo gli assassini del romulano" disse Kuz

"E l'oggetto che emetteva radiazioni tachioniche" concluse Dwalla "A proposito... Di Maria aveva trovato residui di radiazioni sulla Viotti. La mente di Tamara era troppo confusa per carpire una risposta a questa domanda, ma tu hai qualche ipotesi?"

"Beh molto stiracchiata in effetti... il residuo è compatibile con quello presente all'interno della navetta. Considerata l'intensità rilevata e il tempo di decadimento, la mia ipotesi più probabile è che la Viotti sia entrata nella navetta e abbia provato a guardare nel vano antistante la camera di premix del plasma. È il punto di maggiore intensità delle radiazioni e probabilmente è li che l'oggetto o il manufatto o il vattelappesca che il romulano aveva trafugato era conservato ed è da li che i suoi uccisori lo hanno preso."

"Se ci ha guardato vuol dire che il sulibano che la controllava sperava comunque di ritrovarlo e possiamo solo gongolare della sua delusione. Comunque arriviamo alla quinta domanda che è più semplice in realtà perché ne conosciamo alcuni tasselli. Un romulano su una rotta in direzione dell'Unione Cardassiana a bordo di una navetta cardassiana vuol dire che voleva passare il confine evitando controlli da parte dei Cardassiani. Sappiamo che aveva qualcosa che lo avrebbe fatto diventare ricco... quindi proviamo a prendere la mappa stellare..." Dwalla si alzò e attivò lo schermo.

"Noi siamo qui... non troppo lontani da Betazed. Non mi prendo il disturbo di rubare una navetta cardassiana se non devo fare tanta strada, quindi... se proviamo a tagliare ... la rotta ci porta a..."

"Il mercato libero di Volnar! Uno dei mercati di pirati più importanti della galassia il 90% della tecnologia illegale passa da lì"

"Quindi chiunque abbia ucciso il nostro romulano e saccheggiato la sua navetta è li che è diretto."

"E se il nostro sulibano è sceso dalla Vancouver probabilmente si sarà imbarcato su qualche nave diretta verso Volnar!"

"Bene direi che questa è una pista"


Starbase 310, Molo di attracco 21
12/07/2398, ore 06:41- D.S. 75526.79 ***


Lo shuttle approdò alla Starbase 310. Era un mezzo privato, che aveva noleggiato vista la natura non esattamente ufficiale della visita su quel remoto avamposto. Si era preso un paio di giorni di franchigia. Per le formalità ci sarebbe stato tempo. L'aria che sapeva di estrema igienizzazione all'interno della stazione lo sorprese. Tutto sembrava perfetto, eppure non lo era. Si guardò attorno nella shuttlebay, quando una voce lo richiamò: non fece in tempo a voltarsi che apparve Sev.

"Bohr, grazie di essere venuto. Abbiamo poco tempo, direi che nel prenderci un caffè ti aggiornerò della situazione, poi parleremo con il capitano."

Cedric sorrise: "Come ai vecchi tempi."
***
Scritto con la collaborazione del Lt.Cmdr. Cedric Bohr


Torna all'indice


01.08 - Ordini Subliminari

Autore: Tenente Lan Oxila


Starbase 310 - USS Vancouver- Sala riunioni -
13/07/2398 Ore 19.00 - D.S. 75530.94


La nuovissima sala riunioni della Vancouver era un concentrato di design e tecnologia. Studiata dalla flotta appositamente per quella nave era in grado di cambiare aspetto a seconda delle necessità del momento. Il tenente comandante Ripley fu la prima ad entrare e si portò al pannello di controllo della sala digitando alcuni codici di comando. La stanza immediatamente rispose ai comandi attivando dei pannelli che andarono a formare un enorme tavolo proprio al centro di essa.

"Perfetto" ammise soddisfatta la terrestre mentre si avvicinava ad una delle poltroncine prendendo posto.

Dopo alcuni minuti gli altri ufficiali della nave fecero il loro ingresso prendendo posto sulle poltroncine, il capitano fu l'ultimo ad entrare.

"Comodi signori" si affrettò a dire prima che tutti gli ufficiali scattassero sull'attenti. "Come prima cosa vi presento il nostro nuovo capo operazioni il tenente comandante Cedric Bohr "presentando il bajoriano verso il suo equipaggio. Ad uno ad uno gli ufficiali presenti si alzarono presentandosi dichiarando la loro mansione sulla nave. Quanto tutti si furono presentati e ebbero ripreso il proprio posto il capitano riprese la riunione "Mi sembra di capire che vi sono delle novità riguardo la nostra missione in corso" spostando lo sguardo sui presenti per valutarne le reazioni.

Gli ufficiali si guardarono tra di loro indecisi su chi dovesse iniziare il rapporto finché non fu l'ufficiale medico capo a prender parola.

"Abbiamo proceduto a fare un'autopsia approfondita sul corpo del guardiamarina Viotti" sollevò una mano e un pannello olografico apparve in mezzo al tavolo mostrando a tutti i dati relativi all'autopsia "E a quanto sembra siamo davanti ad un piano ben articolato. Il guardiamarina Viotti è stata sistematicamente avvelenata nel corso degli ultimi due mesi" indicando alcuni valori barrati di rosso sulla cartella clinica "Non è possibile sapere cosa le abbiano somministrato, ma sono abbastanza chiari gli effetti. Come sapete i benziti sono protetti naturalmente da molti composti chimici grazie alla loro genetica." osservandoli ricevendo cenni di assenso "Ecco quello che ha fatto questo composto è stato il modificare i canali di assimilazione di tali sostanze rendendo il guardiamarina sensibile ad una serie di molecole. Come effetto collaterale, hanno anche provocato un calo del metabolismo del calcio portando ad una drastica riduzione dello scudo cheratinico naturale dei benziti."

"Questo però non spiega come tali sostanze siano state somministrate al guardiamarina" intervenne il capitano guardando il medico

"A questo posso rispondere io" intervenne in quel momento il Tenente Comandante Ripley. "Dopo la morte del guardiamarina abbiamo potuto accedere al suo respiratore. Diciamo che la perizia che hanno messo nel predisporre il guardiamarina all'assunzione del farmaco è riflessa anche nella perizia di preparare il respiratore" mosse una mano sullo schermo e la cartella clinica del guardiamarina Viotti scomparve lasciando spazio ad un esploso del respiratore "Prima di tutto abbiamo appurato che il respiratore del guardiamarina risultava decisamente più elaborato rispetto allo standard" apri le dita e la simulazione rispose zoomando su un particolare "Questo chip è collegato ad un piccolo serbatoio supplementare. Chip di questo genere li ho visti soltanto nei tricorder medici per alcune analisi neurali avanzate in più sembrerebbe ci sia una specie di emittente di segnale, abbiamo provato ad attivarla ma emette un flebile segnale ad alta frequenza totalmente inutile. In ogni caso siamo riusciti a recuperare un po' del composto presente nel serbatoio e l'abbiamo inviato alla sezione scientifica insieme al respiratore per le analisi"

Kuz annuì a sua volta prendendo la parola "Abbiamo scoperto che il chip è un analizzatore di onde Theta e attivava una subroutine per inviare una singola dose del composto al respiratore." guardò i presenti che la osservavano con aria interrogativa "Sostanzialmente il chip registrava il sonno del guardiamarina e quando comparivano le onde celebrali Theta, onde del sonno profondo, inviava una singola dose di farmaco nel respiratore." mosse una mano e sul pannello olografico apparve una lunga catena molecolare "Questo è il farmaco che abbiamo trovato il computer lo identifica come una variante tecnologica della tropolisina"

Di Maria spalancò gli occhi osservando la dottoressa "Be' si è abbastanza plausibile" Tutti i presenti si voltarono verso il medico che sentendosi osservato li guardò come se tutto fosse chiaro poi si rese conto che non era così "Dunque la tropolisina è un farmaco allucinogeno piuttosto potente, ma funziona solo su specie umanoidi con sangue a base di ferro e in forma minore sui base rame, ma se il guardiamarina fosse stato reso sensibile a tale droga nessuno se ne sarebbe mai accorto non fa parte delle indagini standard e non potremmo neppure controllare i metaboliti perché non sappiamo come venga trattata dal metabolismo benzita. In ogni caso somministrandola durante la fase REM ponevano il guardiamarina in uno stato quasi ipnotico. Anche se l'avessimo interrogata probabilmente non avrebbe saputo dirci nulla"

"Mhhh si ma anche se fosse caduta in uno stato ipnotico qualcuno avrebbe dovuto impartirle degli ordini." Intervenne il tenente comandante Dwalla "Non credo che quella tropolisina sia in grado di far manomettere una nave"

Di Maria scosse la testa "Indubbiamente, ma quello non so come abbiano fatt.." le sue parole vennero interrotte dal rumore del comunicatore del tenente comandante Ripley

=^= Qui comandante Sev abbiamo trovato qualcosa nell'alloggio del guardiamarina viotti...c'è una specie di ricevitore...è il caso che lo vediate. Sev chiudo=^=

Kuribayashi si alzò osservando il suo ingegnere capo "Probabilmente abbiamo trovato il sistema ricevente della vostra trasmittente. Direi di andare forse riusciamo a capire qualcosa di più" si avviò verso l'uscita seguito a stretto giro dagli altri ufficiali presenti.

Oxila si osservò intorno incerto sul da farsi, in effetti la sua partecipazione ad un'indagine era poco utile, ma l'ordine del Capitano Kuribayashi era rivolto a tutti presenti, senza nessun escluso.. che si rivolgesse anche a lui? Sospirò per un attimo e poi seguì il gruppo restando poco dietro ai colleghi.

Starbase 310 - USS Vancouver, Alloggio Guardiamarina Viotti
13/07/2398 Ore 19.30 - D.S. 75530.99


"Rimane in fatto che quella cosa non dovrebbe esserci" Il tenente comandante Sev stava facendo scorrere rapidamente le specifiche della nave per poi fare una scansione con il tricorder "E poi vedi la piantina di questo alloggio è diversa è come se fossero state fatte delle modifiche dopo che è uscita dai cantieri, ma non avrebbe senso non riportarle"

Romanov estrasse rapidamente il proprio padd controllando "Non esiste nessun rapporto riguardo ad un intervento strutturale su questo alloggio. Ma vedo che sono state richieste alcune paratie aggiuntive, ma risulta non siano mai state installate"

In quel momento parte degli ufficiali della riunione fecero il loro ingresso nell'alloggio, i comandanti Sev e Romanov scattarono sull'attenti vedendo entrare il capitano "Signore" proruppero all'unisono.

Il capitano fece un cenno con la mano agli ufficiali per farli passare al riposo per poi guardarsi attorno "Decisamente angusto questo alloggio" osservò gli altri ufficiali per poi focalizzarsi sull'ingegnere capo entrato poco dopo di lui "Comandante Ripley lei che ne pensa?" La donna si guardava attorno come se fosse la prima volta che metteva piede in quel luogo. "Mhhh be' sì sembra un po' piccolino e poco rispetta gli standard abitativi, ma in fondo ci si può abituare"
Il capitano storse le labbra "Lei ha partecipato alla progettazione di questa nave. Vorremmo sapere se secondo lei ha subito delle modifiche"
Ripley scosse la testa osservandolo "Signore io ho partecipato alla progettazione e alla realizzazione dei motori della nave non credo di aver mai messo piede su questo ponte. bisognerebbe guardare le planimetrie nel database"
l'attenzione di tutti si spostò quindi sul capo della sicurezza che recuperò rapidamente il padd richiamando i dati della nave "Signore abbiamo il sospetto che l'alloggio avesse subito delle modifiche.In particolare il soffitto sembra piu basso di circa venti centimetri mentre in quel lato manca circa un metro di spazio." Indicando una paratia dietro le loro schiene "In più abbiamo trovato un ricevitore che risponde alle alte frequenze, abbiamo provato a simulare l'invio di un segnale, ma non ha sortito effetto"

In quel momento Kux entrò nella stanza con il respiratore del guardiamarina Viotti in mano "Signori ecco l'inalatore. L'abbiamo modificato in modo che possa rispondere ad onde cerebrali diverse rispetto alle onde Theta. E' possibile provarlo, ma serviranno delle onde neurali piuttosto intense tipo quelle che vengono usate nella telepatia dai betazoidi"

Il tenente Oxila stava camminando per l'alloggio osservando curioso la parete che risultava modificata rispetto al progetto originale, non aveva esattamente idea di cosa fare in quel momento e stava prendendo seriamente in considerazione l'idea di avvicinarsi silenziosamente alla porta e andarsene, del resto con un po' di fortuna non se ne sarebbe accorto nessuno accennò un passo verso l'uscita quando uno strano peso iniziò a gravargli sulle spalle, anche senza usare i propri poteri empatici potè sentire distintamente di essere osservato, e quindi lentamente si voltò trovandosi tutta la squadra che lo osservava "Saalve!" indicò la paratia "Interessante la storia della paratia vero?"

Kuz scosse la testa sollevando gli occhi al soffitto "Tenente indossi l'inalatore e provi a usare i suoi poteri telepatici. Abbiamo già provveduto a rimuovere il composto psicoattivo"

Lan stava per ribattere ma lo sguardo degli altri lo fece desistere quindi, indossato l'inalatore cercò di concentrarsi per usare i poteri telepatici sui presenti senza focalizzarsi su nessuno.

Appena il tenente provò a leggere la mente dei presenti un flebile suono venne emesso dall'inalatore seguito a breve dal ricevitore, questo scatenò una serie di eventi. Prima di tutto l'inalatore emise un deciso sbuffo verso il viso del timoniere mentre, due pannelli del soffitto si aprirono scoprendo una specie di ruota che iniziò ad illuminarsi di diversi colori mentre il muro dietro di loro si aprì scoprendo una nicchia nascosta al momento vuota.

I tenenti Sev e Romanov, grazie a loro addestramento, furono i primi a reagire estraendo i phaser puntandoli sulla paratia.

I membri della flotta rimanenti restarono ad osservare lo strano susseguirsi degli eventi osservando infine lo strano marchingegno che iniziò la sua danza dei colori.

Il comandante Di Maria corrugò le labbra pensieroso "Mhh ed ecco come hanno fatto a influenzare il guardiamarina" indicò il respiratore "la tropolisina induce lo stato allucinogeno nel paziente" poi indicò lo strumento sul soffitto "I colori accentuati dall'alterazione cognitiva inducevano lo stato ipnotico...." "E chiunque fosse uscito da quella paratia avrebbe potuto impartire ordini al guardiamarina senza che lei se ne rendesse conto" concluse Kuz, che estratto il tricorder si avvicinò alla nicchia per eseguire una scansione "Purtroppo i nostri sospetti erano fondati" osservando in primis Dwalla e poi il resto dell'equipaggio "Rilevo tracce di DNA sulibano"

"Questo spiega molte cose, ma ci mancano i tasselli principali. Dove troviamo l'arma e cosa c'entrano i sulibani" Esternò la consigliera mentre osservava i colleghi.

"Questo glielo chiederemo quando lo troveremo ora dobbiamo muoverci."Kurubaiashi osservò i comandanti della tattica e sicurezza "Rivoltate la nave da cima a fondo. Probabilmente quello che si è fatto teletrasportare era il sulibano, ma non voglio portarmelo a zonzo per lo spazio." poi rivolse lo sguardo verso i comandanti Kuz e Di Maria "Provate a cercare un modo per seguire le tracce di questo sulibano a bordo della nave voglio sapere se ha interagito con qualcun'altro" poi portò lo sguardo su Ripley e Bohr "Sigillate questo alloggio e controllate ogni singolo sistema di questa nave. Qualsiasi discrepanza la controllate darò disposizione che voi abbiate la priorità, Dobbiamo partire il prima possibile e non voglio avere nessun altro problema. Dopo procedete a smantellare quelle attrezzature voglio sapere chi le ha prodotte e come sono finite sulla mia nave. Tenente Oxila tracci una rotta sicura per il settore Volnar. Appena la nave sarà pronta partiamo. In libertà signori." osservò quindi il suo primo ufficiale "Comandante venga un attimo con me" uscendo insieme a lui incamminandosi verso il turbolift "Comandante deve contattare il comando di flotta e vedere se c'è qualche informazione che possa agevolarci nel mercato di Volnar" detto questo i due si congedarono ognuno diretto a ponti diversi.

Starbase 310 - USS Vancouver, Alloggio Kuz
13/07/2398 Ore 21.00 - D.S. 75531.17


Il tenente Oxila era seduto sul letto osservando l'ufficiale scientifico capo che stava finendo di cambiarsi "Rimane il fatto che non capisco perché abbiano scelto proprio Viotti potevano prendere qualcuno di più alto profilo e l'effetto sarebbe stato maggiore"

Kuz scosse il capo "Opportunità e facilità. La guardiamarina Viotti apparteneva ai benziti un popolo umanoide la cui struttura neurale è piuttosto lineare e standardizzata. In più era facile somministrare il farmaco tramite l'inalatore." andando poi a sedersi accanto al timoniere. L'uomo l'abbracciò osservandola "Questo non mi toglie dalla mente che avrebbero potuto farlo a me, a te o a chiunque altro dei nostri amici.

Denai scosse il capo "Mhh dubito che avrebbero potuto farlo a uno di noi due sarebbe stata un'impresa molto più complicata. Forse un trill non unito sarebbe potuto essere soggiogato ma, in un trill unito, se l'ospite perde il controllo il carattere del simbionte prende il sopravvento e non è possibile influenzare il simbionte. Ve ne sareste accorti immediatamente" fece una piccola pausa osservandolo "E i betazoidi sono addestrati fin da giovani ad escludere dalla loro testa i pensieri altrui. Probabilmente sarebbe stata solo una voce in piu che sarebbe stata schermata. Anzi probabilmente te ne saresti accorto subito. Voi betazoidi avete la possibilità di insinuare un pensiero nelle menti altrui" sollevò una mano a fermare la risposta dell'uomo "So che la vostra autodisciplina vi impone di non farlo, ma ciò non toglie che ne abbiate le capacità. Ancora meno probabile sarebbe farlo con una mente vulcaniana nonostante la loro genetica li porterebbe ad essere più sensibili alla tropolisina la forte disciplina della mente vulcaniana avrebbe impedito una manipolazione del genere."

Lan annuì alla donna "Mhh quindi il fatto di avere ancora l'inalatore unito alla semplicità della struttura neurale ha fatto della Viotti il bersaglio perfetto"

Starbase 310 - USS Vancouver- Ufficio Primo Ufficiale -
14/07/2398 Ore 09.00 - D.S. 75532.54


Il comandante Nimosit era accomodato alla scrivania. Sull'oloschermo davanti a lui scorrevano le informazioni che la flotta aveva a proposito del pianeta Volnar e le scarsissime informazioni che avevano a proposito del mercato illegale li presente.

=^= Guardimarina Calarion a comandante Nimosit. Signore comunicazione in ingresso dal comando di flotta=^=

Nimosit sfiorò il comunicatore "La prendo nel mio ufficio grazie guardiamarina. Nimosit chiudo"

Chiusa la chiamata interna Nimosit si voltò verso il terminale accanto a lui dove lo accolse il classico logo della flotta stellare.

Dopo qualche secondo il volto del tenente Tarreal fece la sua comparsa.

=^= Comandante Nimosit buona sera. Le chiedo scusa se sono passate alcune ore dalla sua comunicazione ma come può immaginare la questione è piuttosto delicata. =^=

"Tenente. Non si preoccupi, spero che almeno ci siano delle buone notizie per noi"

Il viso dell'interlocutore si fece leggermente più teso =^=Signore io sono l'ufficiale di collegamento con il tenente Jhon Doe. Si sta ancora guadagnando la fiducia dell'organizzazione che ha in mano quel mercato quindi è essenziale che la sua copertura non venga intaccata in nessun modo=^=

Nimosit spalancò gli occhi osservando il tenente "Forse lei non ha capito a pieno quello che sta accadendo. Se quello che stanno cercando di vendere è veramente quello che pensiamo è a rischio la stessa esistenza della federazione" disse calcando un po' il concetto ma neppure poi tanto

=^= Signore sono conscio che il vostro è un incarico di primo piano. Ed è per questo che il tenente vi aiuterà come può. E' riuscito a crearsi una buona rete di case sicure in cui potrebbe farvi trovare le attrezzature e le informazioni di cui potete entrare a conoscenza. Voi però non avrete nessun contatto con lui. Non saprete il suo nome il suo incarico e neppure il volto che ha. Questo è il massimo che possiamo fare.=^=

Nimosit inspirò profondamente osservando l'ufficiale "Spero solo che non dovremo poi pentirci di questo. Buona continuazione tenente"

=^= Vi auguro di uscirne vincenti buona continuazione signore=^= Dopo che il tenente ebbe eseguito il saluto verso Nimosit la chiamata si chiuse e sullo schermo apparve il classico logo della federazione.

Starbase 310 - USS Vancouver- Sala riunioni -
15/07/2398 Ore 11.00 - D.S. 75535.50


Gli ufficiali superiori erano riuniti attorno al tavolo della sala riunioni confabulando tra loro e confrontando le proprie ipotesi.

"E' da escludere che i sulibani ci abbiano mandati in quella nebulosa per fini molto filantropici probabilmente se l'arma fosse stata li avremmo preso una bella phaserata nella schiena e ora sarebbero in possesso dell'arma." Romanov incrociò le braccia osservando gli altri presenti "Beh in ogni caso anche loro sono rimasti a bocca asciutta non c'erano tracce sulibane sulla navetta" rispose l'ufficiale scientifico capo mentre si appoggiava al tavolo osservando i colleghi.

L'ingresso del capitano e del primo ufficiale provocò l'immediata cessazione di ogni chiacchiericcio sostituito dal rumore degli ufficiali che si alzavano per il saluto al superiore

"Comodi comodi" Kuribayashi prese posto ad una delle poltroncine osservando gli altri. "Dunque abbiamo qualche novità?" facendo scorrere lo sguardo sui propri ufficiali

Il comandante Kuz portò lo sguardo sull'ufficiale medico per poi prender parola "Io e il comandante Di Maria abbiamo modificato i sensori della nave per eseguire una scansione a base genetica. Il Tenente comandante Ripley è riuscita a configurare il computer in modo che potesse sfruttare i tricorder come dei sensori mobili in modo da monitorare più rapidamente l'intera nave. Oltre che nell'alloggio della guardiamarina Viotti abbiamo trovato tracce sulibane nel laboratorio astrometrico. Abbiamo controllato il computer e abbiamo scoperto che sono state fatte delle modifiche al database in modo che la nebulosa risultasse la miglior fonte di esacobaltite presente. Siamo già intervenuti per eliminare le modifiche.

Il capitano annuì portando poi lo sguardo sulla sezione ingegneria "Come procedono i controlli della nave?"

Il comandante Ripley osservò il capitano "Tutti i sistemi della nave sono stati revisionati e controllati. Abbiamo riscontrato delle piccole discrepanze con i dati presenti nel database, ed abbiamo proceduto a controlli più approfonditi, ma si sono rivelate solo cose di poco conto. La nave è operativa al 100%" il comandante Bohr annuì "Le reti ODN ed EPS sono state controllate e abbiamo sostituito due nodi di derivazione più per scrupolo che per altro. Hanno retto durante i sovraccarichi, ma non li abbiamo più ritenuti affidabili al 100%"concludendo

Il timoniere prese il proprio padd "La rotta verso il quadrante Volnar è stata tracciata ci vorranno circa cinque giorni a velocità di crociera, ma sforzando un po' i motori potremmo dimezzare il tempo. Tenendo in considerazione anche i tempi di riposo"

"Per quanto riguarda il supporto presso Volnar" prese la parola il primo ufficiale "Ho contattato il comando. Esiste un ufficiale infiltrato, ma purtroppo il supporto che avremo da lui sarà meramente logistico. Il comando vuole evitare a tutti i costi che la sua copertura venga fatta saltare pertanto potremo contare su una casa sicura in cui il nostro uomo ci farà trovare qualsiasi tipo di attrezzatura da noi richiesta e le informazioni che potrebbero interessarci. Noi però non avremo contatti diretti con lui e neppure sapremo che faccia ha" il primo ufficiale fece scorrere lo sguardo sui presenti. "Al momento l'unica cosa che sappiamo è che c'è in programma un'asta di armi tra sette giorni. Confido che avremo altre informazioni una volta giunti sul pianeta" Concludendo.

Il capitano annuì guardando i propri ufficiali "Bene nostro compito è riuscire ad infilarci in una di queste aste e scoprire se effettivamente il manufatto che cerchiamo sia lì o in caso contrario dove possa esser stato destinato. Idee di come fare?"

Per qualche minuto il silenzio regnò sovrano nella stanza poi il comandante Thevek prese la parola "Potremmo cercare di vendere a nostra volta un'arma" guardò i colleghi "Se dei volti nuovi si interessano ad acquistare un'arma potenzialmente devastante probabilmente farebbero sorgere dei sospetti, ma dei concorrenti, magari interessati a sbarazzarsi rapidamente di un'arma che scotta potrebbero essere presi maggiormente sul serio"

Il capitano strinse le labbra osservando la donna "Teoricamente potrebbe funzionare, ma prima di tutto noi non abbiamo un'arma da offrire e secondo, anche se l'avessimo, non possiamo certamente vendere un'arma"

Ripley si fece leggermente pensierosa alle parole della donna "Bhe ma l'arma non deve necessariamente funzionare basta che sembri funzionante"


Torna all'indice


01.09 - Operazione Volnar

Autore: Comandante Coral Nimosit


Starbase 310 - USS Vancouver, sala riunioni
15/07/2398 ore 11.20 - D.S. 75535.54


La riunione era terminata. Gli ufficiali stavano uscendo dirigendosi verso i propri posti in plancia o sui rispettivi ponti. Kuribayashi fermò Nimosit con lo sguardo.
"Numero uno, prepara un piano dettagliato per le operazioni sul campo per quando avremo raggiunto il sistema Volnar. Precedenza assoluta, avrai poco più di due giorni di tempo. Io mi occuperò di gestire le indagini interne. E devo verificare che la nave sia finalmente completamente operativa, potremo averne bisogno." Nimosit annuì di rimando e rimase qualche istante ad osservare il suo capitano allontanarsi velocemente. Con la coda dell'occhio intravide il nuovo capo ops.
"Signor Bohr."
"Signore?"
"Ho giusto bisogno di lei, è pratico di aste?"
"Non direi, signore."
"E di missioni sotto copertura?"
"Me la cavo meglio con queste ultime."
"Molto bene. Voglio che prepari un rapporto dettagliato sul pianeta Volnar, orografia, geografia politica, quante più informazioni riesce a trovare. Se dobbiamo mandare giù delle squadre voglio sapere dove, come e quando!"
"Mi metto subito al lavoro!" E scomparve in uno dei turbo ascensori.


USS Vancouver, Plancia
Poco dopo


Il tenente Oxila aveva completato tutte le operazioni di sgancio dalle morse d'attracco della stazione 310, la Vancouver era finalmente libera. Il centro di comando della base aveva già dato loro luce verde per la partenza.
"Rotta più veloce per il sistema Volnar impostata." Fece il timoniere appena furono a distanza di sicurezza dalla stazione. La Vancouver si mosse velocemente entrando in curvatura.
"Navigazione, rapporto!" Fece Kuribayashi appena varcò la soglia del ponte di comando.
"Siamo appena entrati in curvatura capitano, massima velocità impostata." Riferì prontamente il timoniere. L'altro annuì soddisfatto. Poi toccò il suo combadge.
"Kuribayashi a McLeods."
=^= La ascolto capitano. =^=
"Lei è il comandante Kuz avete due giorni di tempo per inventare, assemblare e far sembrare quanto più realistica possibile una nuova arma che tenteremo di vendere appena giunti su Volnar."
=^= Ci siamo già messe all'opera signore. Stiamo sviluppando alcune idee al riguardo. =^=
"Molto bene, tenetemi costantemente al corrente. Kuribayashi chiudo."

USS Vancouver,ponte 2 - corridoi
15/07/2398 ore 12.02 - D.S. 75535.62


Nimosit girò l'angolo e per poco non andò a sbattere contro il consigliere.
"Ops! Stavo venendo a cercarti." Si scusò.
"Ho bisogno di parlarti." Cominciò la donna rivolta verso il superiore.
"Bene, anch'io."- Rispose lui. - "Stiamo organizzando la missione su Volnar, dobbiamo definire la squadra, la logistica, e tutto il resto. Avrò bisogno anche di te."
"E io ho bisogno di qualcuno con cui confrontare delle ipotesi."
"Idee in testa?"
"Anche troppe! Voglio capire se sono pazza o se c'è una possibilità che quello che penso sia vero."
"Tu non sei pazza. Sei solo metà Betazoide." - Lei lo guardò di traverso e lui sorrise di rimando. - "Ho bisogno che tu scopra tutto quello che c'è da sapere sul mercato libero di Volnar."
"Tutto cosa?"
"Tutto quello che non si trova nei nostri database!" - Fece lui aggrottando un sopracciglio. - "Non voglio sapere come farai, ma abbiamo bisogno di queste informazioni."
"E quando possiamo parlare io e te?"
"Tra due ore, nel tuo ufficio."
"Ci conto." Si salutarono.

USS Vancouver - ponte 2 - ufficio del consigliere
15/07/2398 Ore 12.31 - D.S. 75535.68


Dwalla era seduta alla scrivania, difronte al terminale. L'idea di procedere con quello che stava per fare non le andava del tutto a genio. Soprattutto dopo così tanto tempo. Soprattutto conoscendo l'identità della persona che si apprestava a contattare e quanto alto potesse essere il prezzo delle sue informazioni. Ma probabilmente, rifletté, non aveva scelta.
Dopo qualche attimo apparve sul terminale una faccia dura, sembrava scolpita nella roccia, i lunghi capelli ormai grigi ricadevano sulle spalle. Le rughe profonde solcavano quel volto ormai non più giovanissimo, ma gli occhi bruciavano ancora. Quegli occhi si spalancarono per la sorpresa appena misero a fuoco l'ufficiale della flotta.

=^= nuq legh dwalla, bel rIntaH vatlh DIS qaSchoH Qav poH Hoch latlh, wIlegh naH jajmeymaj muD law' neH jIH scratched. =^=

(Trad. dal klingon: Che piacere Dwalla, sembra passato un secolo dall'ultima volta che ci siamo visti, anche se il tempo pare aver scalfito solo il sottoscritto.)

"Troppo buono come sempre, Koloth. È un piacere anche per me rivederti dopo tanto." Lui la squadrò, sembrò soppesarla. Una vecchia abitudine. Lei lo lasciò fare, aspettando.

=^= Di cosa hai bisogno stavolta? =^=
"Pensavo di essere io quella che sa leggere nella mente altrui!" Il vecchio klingon proruppe in una sonora risata.

=^= Hoch val law' lethal! =^=
(Trad. Dal klingon: tanto intelligente quanto letale!)
=^= Nessuno mi chiama mai per niente Dwalla, e io non rispondo mai per niente. =^= Fece del tutto onestamente Koloth.

"Volnar. Voglio sapere che posto è." Gli occhi di Koloth si fecero due fessure.
=^= Un covo di tagliagole. Stanne alla larga se puoi. =^= Disse dopo un breve silenzio.
"So che ci organizzano delle aste famose in tutto il quadrante." Koloth annuì.
=^= Da quando in qua voi federali vi interessate di aste? =^= Fu il turno di Dwalla di sorridere.
"Da non molto per la verità. Da cosa dovrei stare alla larga esattamente? Dai clan che gestiscono questo tipo di business? So che sono 13."
=^= Questa è la storiella che raccontano ai turisti. I clan che governano Volnar sono 3. I Loran, i Tulun ed i Koloi. Tutti gli altri fanno quello che dicono questi. =^=
"Che traffici gestiscono?"
=^= Le solite cose, armi, tecnologia, individui, organi.....tutto ciò che ha un valore. =^=
"Come potrei fare per entrare in contatto con chi organizza queste aste?"
=^= Su Volnar chi vuole partecipare ad un'asta puzza ed il suo odore si sente da parsec di distanza. Saranno loro a trovare te. Tuttavia.......potreste chiedere di Relan-Kan, del clan Relan. E' un puqloD Ha'DIbaH....." - Pronunciò con palese disgusto. - "...ma mi ha aiutato altre volte ed è in credito con il sottoscritto per il resto dei suoi inutili giorni!! =^= Terminò il klingon incrociando le braccia possenti sul torace, chiaro indizio che egli considerava terminata la conversazione. Dwalla annuí non del tutto soddisfatta.
"Qual'è il valore di queste informazioni?" Chiese la donna alla fine. Koloth si avvicinò al terminale, il suo volto lo riempì interamente.
=^= Se andrai veramente su Volnar, chiedi di Loran-Tuk. Lo riconoscerai da una vistosa cicatrice a forma di V sul volto. =^=
"Eeee....?"
=^= Portami la sua testa!! =^= La connessione terminò e sullo schermo apparve il logo della Flotta.
Dwalla espirò profondamente, mentre mille pensieri le inondavano la mente.

USS Vancouver - ponte 7 - alloggio del guardiamarina Viotti
15/07/2398 Ore 14.11 - D.S. 75535.87


Quando Kuribayashi aveva chiesto a McLeods e Bohr di rivoltare la nave da cima a fondo, i due avevano avviato delle procedure interne di ricerca avvalendosi dei propri sottoposti, cercando di non tralasciare nessun dettaglio. Questa operazione tuttavia avrebbe richiesto tempo ed energie, soprattutto in una nave nuova e complessa come la Vancouver. Visto che poi McLeods era stata destinata anche all'assemblaggio della finta arma e Bohr alla coordinazione delle operazioni sul campo, Sev e Romanov si erano gentilmente proposti per dar loro una mano, cosa che i due colleghi avevano ben gradito.

Nella mente di Romanov però non tutti i pezzi del puzzle erano al loro posto. E questo era del tutto logorante per il tattico. Aveva convinto Sev a seguirlo un'altra volta nell'alloggio della Viotti, e adesso lo stavano osservando, dopo aver divelto tutte le paratie e le strutture modificate.

"Come ha potuto un agente infiltrato nascondersi per così tanto tempo in uno di questi scomparti." Fece Sev ad alta voce, sinceramente stupito.
"Stando a quanto dice il dottor Di Maria i sulibani hanno una biologia assai particolare." - Commentò il tattico. - "Nonostante abbiano un solo polmone, diversamente da molte specie umanoidi, riescono a resistere per molto tempo in luoghi in cui altre specie non sopravviverebbero. Sono in grado di mutare la loro forma per infilarsi in luoghi pressoché inaccessibili. Non sono affatto stupito che sia riuscito ad entrare là dentro ed a restarvi a lungo."
Sev annuì sconsolato.
"Sembra che si sia appena conclusa una festa di matrimonio klingon!" Sentenziò dopo un breve silenzio il capo della sicurezza, mani sui fianchi.
"Com'è stato possibile tutto ciò?"
"Bè, signor Romanov, lei ha detto: smantelliamo tutto! E poi....."
"Mi riferivo al fatto che queste modifiche sembrano essere state apportate durante le fasi di costruzione della nave. Non dopo. Sarebbe stato impossibile da realizzare in un secondo momento."
Sev incrociò le braccia.
"Se, come sembra lecito supporre, questo lavoro è stato fatto nei cantieri di costruzione allora deve essere tutto tracciato."
"Si riferisce a registrazioni delle operazioni di assemblaggio?"
"Non credo che siano disponibili informazioni di questo dettaglio...tuttavia..." - si avvicinò ad uno dei pannelli che avevano smantellato dal soffitto. Lo prese, lo rigirò tra le mani per qualche istante. "Ha un tricorder?"
Romanov ne estrasse uno e, intuendo ciò che l'altro gli stava chiedendo, cominciò ad analizzare i bordi del pannello fino a trovare un codice quasi del tutto invisibile impresso su uno dei lati del manufatto. Lo strumento emise alcuni suoni durante l'acquisizione dei dati e la restituzione di alcune informazioni.
"Cosa dice?" Chiese l'ufficiale alla sicurezza.
"Ritengo sia meglio informare il capitano!" Rispose Romanov mostrandogli le informazioni riportate sul tricorder.

USS Vancouver - Ponte 2 - Ufficio del consigliere
15/07/2398 ore 14.43 - D.S. 75535.93


Nimosit era seduto sulla poltrona che normalmente Dwalla utilizzava quando effettuava le sue sedute con i membri dell'equipaggio. La donna invece andava avanti e indietro nel piccolo ufficio con gli occhi rivolti a terra.

"Spara!" Fece l'uomo.
"Stiamo mettendo insieme diversi pezzi di questa storia e sono convinta che la nostra prossima meta, il sistema Volnar, c'entri parecchio."
"Ottimo perché Kuz e McLeods stanno progettando la finta arma, Bohr sta setacciando i database federali per acquisire quante più informazioni possibili sul pianeta. Appena uscirò di qui chiederò a Sev e Romanov di dargli una mano. Voglio che sia tutto ben pianificato nei minimi dettagli."
"Si, anch'io ho qualche informazione in più che potrebbe esserci utile una volta sul posto" - Nimosit annuì. Thevek gli raccontò la breve chiacchierata fatta con Koloth. - "Tuttavia". - Proseguì. - "......non abbiamo chiaro l'unico vero e più importante dettaglio di tutto questo!"
"Quale?" Chiese Nimosit.
"Con Denay abbiamo provato a rispondere a questa domanda ma c'erano ancora troppi pezzi del puzzle fuori posto." - Pareva agitata. - "Per quale arcano motivo un sulibano, esponendosi ad altissimi rischi, manomette una nave della flotta stellare al solo scopo di indurre una potente allucinazione su uno dei membri dell'equipaggio per poterne prendere il controllo e farle rilevare una nebulosa che custodisce una navetta cardassiana alla deriva con all'interno un romulano morto ed un manufatto di grandissimo valore?" Lo fissò, cercando di riprendere fiato.
"Non lo so. Perché vuole farci trovare la navetta?" Ammise candidamente il primo ufficiale.
"No. Perché lui.....vuole trovare la navetta sa dov'è, forse, ma vuole che noi ce lo accompagniamo."
"Perché vuole ciò che è dentro la navetta, allora."
"Forse. Ma forse non solo questo. Sappiamo che sulla navetta non ci sono tracce sulibane, ma c'è, o meglio c'era, un romulano morto. Abbiamo appurato che qualcun altro di cui ignoriamo completamente l'identità sia venuto a conoscenza della posizione della navetta, l'abbia intercettata e abbia sottratto il manufatto al romulano, dopo averlo ucciso e adesso starà pianificando di venderlo al miglior offerente. Magari il sulibano è arrivato troppo tardi all'appuntamento! Da quello che abbiamo capito questo manufatto ha potenzialmente un grande valore, ma non sappiamo di cosa si tratti. Ho riletto mille volte il rapporto fatto da Losail non appena imbarcammo la navetta dentro la nebulosa e ne abbiamo parlato anche insieme. Egli registrò un breve picco di tachioni sui nostri sensori interni. E' durato pochissimo, ma fu ben distinguibile, segno che qualcosa che emetteva tachioni non era più a bordo della navetta. Ma c'era stato! Per quello che ne sappiamo il manufatto di cui stiamo parlando potrebbe benissimo essere un'arma!"
"Un'arma che emette tachioni non è un'arma....... è un grosso problema!" Dwalla annuì, lasciando a Nimosit alcuni istanti per assimilare tutte le informazioni e per riflettere sui possibili scenari se le sue affermazioni fossero state esatte.
"E poi.....che probabilità ci sono che un agente sulibano architetti con così grande perizia un sabotaggio in una nave della flotta stellare e poi si faccia scoprire lasciando qua e là indizi sulle sue mosse?"
"Nessuna." Rifletté Nimosit a voce alta dopo un breve silenzio.
"E soprattutto..... perché lasciarci degli indizi su dove sia diretto?"
"Perché vuole che lo seguiamo per mezzo quadrante?" - Nimosit si alzò lentamente cominciando ad afferrare la portata di quelle supposizioni. - "Perché vuole farci arrivare.....su Volnar!" Terminò l'uomo mentre il consigliere annuiva amaramente.
"Se è davvero come credo, forse stiamo spingendo noi stessi e questa nave verso una trappola! Oppure sono impazzita e....."

Nimosit alzò una mano come a voler stoppare quella linea di pensiero di Dwalla. Sapeva dove avrebbe potuto portare e non lo avrebbe permesso.

"Non possiamo dirlo con certezza e possiamo farci ben poco. Dobbiamo recuperare quel manufatto, e seguire il sulibano su Volnar è l'unica mossa da fare se vogliamo capire cosa stia succedendo. E tu non sei pazza."
"Già". - Fece lei arricciando il naso. - ".....sono solo mezza betazoide." Sorrisero entrambi.

=^= Kuribayashi a Nimosit. =^= Il primo ufficiale toccò il suo combadge.
"La ascolto capitano."
=^= Venga da me in plancia, Sev e Romanov hanno interessanti novità. =^=
"Anche io ed il comandante Thevek abbiamo bisogno di parlarle. Arriviamo."
=^= Bene, vi aspetto. Kuribayashi chiudo. =^=

"Andiamo." Fece Nimosit quasi spingendo Dwalla fuori dal suo ufficio.

USS Vancouver - Ponte 1 - Sala riunioni
poco dopo


Quando Nimosit e Thevek raggiunsero il capitano in sala riunioni, Sev e Romanov stavano finendo di mostrargli i dati che avevano raccolto nell'alloggio del guardiamarina Viotti.

"Signori, sembra che un certo capitano Talas, dei cantieri di Utopia Planitia abbia autorizzato le modifiche strutturali all'alloggio della Viotti." Riferì Kuribayashi.
"Bene, chiediamogli chi le ha ordinate."
"Il problema, numero uno, è che non esiste nessun capitano Talas su Utopia Planitia!" Terminò il capitano, serio.
"Né, per la verità, in tutta la Flotta Stellare." Rincarò la dose Romanov.
Lo sguardo perplesso del primo ufficiale rimpallò dal volto del suo superiore a quello dei presenti.
"Direi che questo è un aspetto che dovremo approfondire, ma in un secondo momento. Per adesso concentriamoci sull'operazione Volnar." - Fece il capitano. - "Novità?"
Nimosit e Thevek misero gli altri a conoscenza del processo logico e delle conclusioni alle quali era arrivata il consigliere.
"Suggestivo." - Disse Romanov dopo qualche attimo di silenzio. - "Sembrerebbe spiegare molti, o dovrei dire quasi tutti, i pezzi del puzzle."
"Motivo in più per pianificare alla perfezione le nostre prossime mosse." Terminò Sev.
"Sono d'accordo." - Fece Kuribayashi muovendosi verso le porte della sala riunioni. - "Entro le 20 di questa sera voglio sul mio tavolo un piano dettagliato per l'arrivo, la permanenza strettamente necessaria e la ripartenza da Volnar. Fate uso di qualsiasi risorsa di questa nave. Io vado nella sezione Ingegneria a vedere che progressi stanno facendo McLeods e Kuz. In libertà." E uscì.

"Nat, Dwalla, Aleksei..." - Cominciò Nimosit dopo che il capitano se ne fu andato. - ".. ho chiesto a Bohr di cominciare a definire gli aspetti tattici e organizzativi della missione su Volnar. Avrò bisogno del vostro supporto." Gli altri annuirono pronti.
"Quando e dove. Nel tuo ufficio?" Fece Sev, pragmatico. Ormai conosceva il suo superiore.
"Stavolta no, ponte ologrammi 1. Credo che Bohr abbia preparato qualcosa. Ore 16."

USS Vancouver - Ponte 4 - Ponte ologrammi 1
15/07/2398 ore 17.45 - D.S. 75536.27


"Volnar IV è un luogo alquanto particolare." Bohr aveva passato gran parte delle ultime ore scandagliando i database federali cercando quante più informazioni possibili sul pianeta. E si era fatto un'idea. C'erano molti avamposti "borderline" e non del tutto allineati nel quadrante alfa. Ma quello sembrava batterli tutti. Covo di pirati e fuorilegge di ogni sorta, vantava il primato assoluto di traffici illegali. Se volevi qualcosa di davvero proibito, dovevi fare una visita su Volnar. E ammesso di uscirne vivo, forse avevi una speranza di ottenere ciò che stavi cercando anche se pesantemente alleggerito in denaro. Ancora più difficile era riuscire a vendere qualcosa e riuscire a lasciare il pianeta.
Da almeno più di un'ora erano impegnati a pianificare la missione su Volnar IV, ne stavano discutendo i vari dettagli tecnici e tattici sul ponte ologrammi, dove il capo ops aveva preparato una simulazione. Non perfetta, visti i pochi dati a disposizione, ma sufficientemente dettagliata per poter essere utilizzata come base di lavoro. Al momento si trovavano tutti in cima ad un'altura che circondava uno dei principali agglomerati urbani di Volnar IV, nel continente meridionale.

Romanov aveva proposto l'invio di due squadre separate. La cosa aveva senso.

"Proposta accettata signor Romanov." - Fece Nimosit. - "La prima squadra avrà il compito di infiltrarsi in una delle aste organizzate sul pianeta, cercare di piazzare ciò che stanno preparando McLeods e Kuz e, con un po' di fortuna individuare e recuperare il manufatto trafugato dalla navetta cardassiana."
"Un po' di fortuna?"
"Ok, molta fortuna." Ammise Nimosit all'obiezione del consigliere.
"La seconda squadra darà copertura e assistenza alla prima." Terminò Sev allargando le braccia.
"Quanti faranno parte della prima squadra?"
"Sei unità sarebbe un ottimo numero." Sentenziò Sev.
"Tre o quattro unità suona come una squadra in missione, sei unità suona come un tentativo di conquista!" Fece notare il capo ops.
"Sono d'accordo con lei, la discrezione è fondamentale in questo frangente. Anche se la cosa non mi va del tutto a genio." - Fu costretto ad ammettere il numero uno, comprendendo tuttavia il punto di vista dell'ufficiale alla sicurezza. - "Comunque, Nat farà parte della squadra." Sev annuì parzialmente soddisfatto.
"Una delle altre unità sarà la sottoscritta, allora."- Nimosit la fissò, ma il consigliere non lo lasciò controbattere. - "Se vogliamo entrare nei luoghi dove si svolgono le aste migliori dobbiamo cercare un tale di nome Loran-Tuk." - Gli altri fissarono Dwalla che sostenne il loro sguardo pazientemente. - "Non sono un habitué di questi posti, in caso ve lo steste domandando. Ho fatto anch'io delle ricerche."
"Interessante." - Constatò Bohr. - "Da che fonte ha ottenuto una informazione così puntuale? Se posso permettermi."
"Comandante!" - Li interruppe bruscamente il tattico. - "Mi propongo come membro della squadra 1. Ritengo che sarebbe la scelta più sensata." - Nimosit squadrò Romanov, con due fessure al posto degli occhi. - "Ritengo inoltre che lei dovrebbe far parte della squadra 2, coordinerebbe le operazioni sul suolo da una posizione meno coinvolta e sarebbe in grado di mettere in campo eventuali procedure di emergenza, in caso di necessità."
Il primo ufficiale si prese alcuni secondi per rispondere.
"Io credo invece che lei debba rimanere a bordo comandante." - Romanov fece per protestare, ma Nimosit continuò imperterrito. - "Non sappiamo cosa o chi troveremo ad accoglierci giunti nel sistema Volnar, non voglio lasciare sguarnita la nave. Ho bisogno che alcuni membri esperti rimangano in plancia al fianco del capitano, potrebbe essercene bisogno. Lei, ed il signor Bohr, rimarrete a bordo. Kuz farà parte della squadra 1 in quanto conosce la finta arma che stanno assemblando con McLeods. Oxila sarà il quarto. Il team avrà bisogno di un ufficiale esperto di mezzi di trasporto. Anche perché l'unico modo che la squadra 1 avrà di raggiungere la superficie senza destare troppi sospetti sarà quella di arrivarci con la navetta cardassiana che abbiamo rinvenuto, e non credo che nessuno di voi abbia grande dimestichezza con quel tipo di vascelli." - Gli altri non poterono che annuire. - "Io, Di Maria e altri membri della sicurezza vi seguiremo a debita distanza su una delle nostre navette e interverremo solo in caso di necessità." Romanov sospirò non molto soddisfatto.

"Bene, non ci resta che capire dove atterrare, dove installare la nostra base operativa sulla superficie e decidere le prime mosse sul campo!" Terminò l'ufficiale alla sicurezza.
"Per quanto riguarda il nostro campo base, ho avuto dal guardimarina Calarion, unico anello di collegamento che abbiamo con l'agente infiltrato su Volnar, le coordinate di due punti sicuri." - Spiegò Bohr. - "Computer...ingrandire settore Q4." La simulazione si mosse, e si ritrovarono dentro le strade di Dorrek.
"Bel lavoro Cedric!" Fece Sev, rivolto all'amico.
"Grazie. Non ho potuto fare di meglio nel breve tempo a disposizione."
"Utilizzerò questo programma olografico per addestrare i miei uomini con simulazioni sul campo! Quanto tempo abbiamo?" Chiese l'ufficiale alla sicurezza.
Il primo ufficiale toccò il suo combadge.
"Nimosit a Oxila."
=^= Parli pure comandante. =^=
"Tempo stimato di arrivo nel sistema Volnar?"
=^= Se manteniamo l'attuale velocità.....circa 39 ore. =^= Nimosit guardò Sev che annuì.
"Ah, tenente....lei guiderà la navetta della prima squadra su Volnar IV."
=^= Ricevuto signore. Oxila chiudo. =^= Il primo ufficiale attivò subito dopo una nuova comunicazione.
"Nimosit a Di Maria."
=^=La ascolto. =^=
"Dottore, a partire dal prossimo turno alfa, il comandante Bohr coordinerà insieme a Sev alcune simulazioni per la missione sotto copertura sul sistema Volnar. Vorrei che ne facesse parte anche lei, visto che sarà dei nostri. Ponte ologrammi 1."
=^=Molto bene. Preparo il necessario. Di Maria chiudo. =^=

Navetta private sconosciuta - posizione di spazio sconosciuta
Contemporaneamente



Senza ulteriori intoppi, tra non molto avrebbe raggiunto il sistema Volnar. Il piano stava procedendo, anche se non tutto era andato come aveva pianificato. Ma in una missione così complessa gli imprevisti erano da mettere in conto.
Gli occhi attenti incastonati nella faccia giallastra e completamente glabra scrutavano gli strumenti di volo, mentre la sua mente già guardava alle prossime mosse.
La Vancouver era sulle sue tracce con qualche ora di svantaggio. Questo gli avrebbe permesso di arrivare su Volnar IV prima dei federali e cominciare a muoversi con un certo anticipo. C'erano pochi margini di errore, ma era pratico di situazioni come quella. Il fallimento non era contemplato.
Si alzò e si diresse sul retro del piccolo ma velocissimo vascello. Aveva bisogno di riposare.


Torna all'indice


01.10 - Trappola annunciata

Autore: Tenente Comandante Denay Kuz


*** Flashback ***
USS Vancouver - Ufficio del primo ufficiale scientifico
15/07/2398 Ore 16:16 - D.S. 75536.10


I Comandanti Kuz e McLeods si fermarono per qualche attimo ad osservare il vuoto con espressione profondamente infastidita le due donne avevano passato ore ed ore nel vano tentativo di ipotizzare come realizzare un arma che fosse assolutamente realistica ma senza essere funzionante, eppure nessuna delle ipotesi che erano nate sino ad allora le aveva convinte.

"Ad ogni modo se la squadra di sbarco vuole riuscire a partecipare all'asta non possono pensare di presentarsi con una semplice arma.." le parole di McLeods suonavano più come un monologo interiore espresso a voce alta, come se tentasse di estraniarsi per pensare al da farsi "..deve essere qualcosa a cui nessuno abbia pensato, o perché si tratta di un'idea assolutamente nuova o perchè vi siano delle difficoltà nella sua realizzazione tali da renderla appetibile"

"E se non fosse proprio un arma?" la voce di Kuz fece voltare di poco Ripley verso la collega prima che la scienziata riprendesse a parlare "Se si trattasse di un sistema di spionaggio? Tipo.. che so, un mini drone con funzionalità spionaggio.."

"No Comandante, si tratta di qualcosa da escludere.." Ripley scosse la lunga chioma rossa "Il problema è proprio ciò a cui mi stavo riferendo pochi attimi fa.. deve trattarsi di qualcosa che sia quasi impossibile da reperire sul mercato nero, qualcosa di veramente fuori dai canoni standard. Mi spiace dirglielo ma di microspie ne esistono svariati tipi.. certo, si potrebbe prendere in considerazione di renderli ancora più piccoli e potenti di quelli esistenti, ma un simile lavoro di microingegneria richiederebbe giorni interi.. senza contare che da quanto ho capito non ci troviamo a trattare con persone che vanno molto per il sottile"

Kuz sospirò per un attimo "Già.. non sono tipi che prima ti spiano e poi in caso ti ammazzano, questi passano direttamente all'omicidio.." la scienziata sollevò lo sguardo verso il soffitto, mille possibilità si affollavano nella sua mente rendendole ancora più complesso cercare qualche idea che fosse realmente efficace "Quindi immagino che anche un piccolo drone, grandezza insetto, in grado di inoculare veleno sulla sua ignara vittima possa essere già esclusa a priori"

"Direi di sì.." la voce del capo ingegnere aveva un che di meditabondo "Ma in questo caso, oltre all'impossibilità di ricorrere alla microingegneria in così poco tempo e all'esistenza di svariati sistemi per avvelenare una persona anche senza dover ricorrere ad un mezzo così tecnologico, si aggiunge anche il fatto che probabilmente non sarebbe un'arma che verrebbe considerata così appetibile"

"Dovremmo concentrarci su armi che possano fare più danno possibile.. quasi armi di distruzione di massa" Kuz incrociò le braccia al petto "O più precisamente, per prendere spunto dalle sue parole.. se escludiamo di poter ideare in così poco tempo qualcosa a cui nessuno abbia mai pensato, non ci resta altro che dare vita ad un arma appetibile perché difficile da realizzarsi.. magari modificando delle armi già presenti sulla nave"

McLeods osservò la collega "Tipo un paio di siluri? Si, ci avevo pensato anche io.. avevo ipotizzato di modificarne la cella di energia introducendovi qualche esplosivo di una certa potenza, qualcosa che non sia facile da trovare perché pericoloso e magari illegale.."

"Tipo il nitrato di metadissicina?"

Ripley spalancò gli occhi osservando Kuz "Nitrato di metedissicina? Scherza Comandante? Lo sa che viene usato per potenziare la velocità dei reattori di manovra nelle gare di navette clandestine?? Poche gocce e le navette schizzano come fossero dei laser.. un quantitativo modico dentro un siluro potrebbe mettere in seri guai una nave stellare!"

"Si, lo so.." Denay osservò la collega annuendo "E si tratta di una sostanza molto difficile da acquistare e anche da replicare, la Vancouver tuttavia ha dei laboratori all'avanguardia.. dovrei riuscire a replicarne un po' in modo da predisporre un paio di siluri per la vendita"

"Comandante, non dobbiamo creare un'arma funzionante.. deve solo sembrare vera!"

A queste parole Kuz sospirò pesantemente "Lei ha ragione ma, ammettiamo per un attimo di aver trovato l'arma perfetta.. un paio di siluri al nitrato di metedissicina.. ritengo difficile che i compratori si fideranno sulla parola dei nostri colleghi, vorranno controllare che non sia una bufala! Faranno certamente delle scansioni e i nostri colleghi saranno morti se non vi troveranno davvero quel nitrato all'interno dei siluri!"

"Ma noi non possiamo metterci a contrabbandare armi, soprattutto con un simile potenziale bellico!" nuovamente Ripley si fermò a riflettere "Ed escluderei che basti schermare i siluri dalle scansioni, intimerebbero ai nostri colleghi di smontare uno dei siluri per verificarne il contenuto.. non si fideranno mai senza poter verificare di persona la merce. Così come escluderei che basti inserire un dispositivo che inganni le scansioni per fargli credere che vi sia del nitrato.. sono sempre certa che non si faranno scrupoli ad aprire i siluri e guardarci dentro"

"Sono contrabbandieri esperti.. i mezzi trucchetti sono ben noti a loro, non si faranno fregare così facilmente" Kuz si massaggiò il collo nervosa "Ed io escluderei la possibilità di creare qualcosa che alle scansioni appaia esattamente come il nitrato di metedissicina senza che lo sia realmente, troppo poco tempo e anche volendo credere che grazie ad un miracolo riuscissimo ad idearlo in tempo.. se avesse caratteristiche tali da sembrare nitrato di metedissicina, probabilmente sarebbe altrettanto pericoloso"

"Eppure deve esserci qualcosa che ci permetta di creare qualcosa che sia talmente somigliante ad un arma funzionante da poter ingannare dei contrabbandieri esperti.." McLeods riprese il proprio d-padd leggendo "Quello che ci è stato chiesto non è affatto semplice, è gente pericolosamente scaltra ed esperta.."

"Già.." anche Kuz aveva ripreso a leggere sul proprio D-padd una serie di dati sino a fermarsi per un attimo "Banksy!"

Ripley sollevò il capo ad osservare Kuz senza capire, poi si vide porgere il padd dalla scienziata "Si.. e cosa sarebbe questo?"

"Non sapendo più dove cercare sono tornata agli esordi, questi sono degli appunti che presi ad una lezione di chimica.."

"Si, chimica organica se non vedo male, ma.. cosa c'entra la chimica del carbonio? E poi di chi era quel nome che ha pronunciato?" McLeods osservò il padd scendendo riga per riga sino a giungere a leggere una piccola nota "E ci risiamo con Banksy..."

"Esatto, si trattava del vecchio insegnante di chimica organica! Aveva una fissazione per l'arte terrestre di secoli fa, ora non ricordo esattamente come dovessero essere i suoi quadri ma quel Banksy era il suo preferito perché ha fatto qualcosa che nessuno aveva mai fatto.. aveva nascosto delle lamette all'interno dell'intelaiatura della cornice e, subito dopo che la sua opera fu venduta all'asta.. beh, l'ha distrutta di fronte allo sguardo di tutti! Ha attivato il congegno, il quadro è scivolato a terra passando per le lamette e si è distrutto in tante striscioline di carta.."

"Perchè mai avrebbe dovuto distruggere un proprio quadro dopo che era stato venduto?"

"Probabilmente perchè era malato di mente, questo lo potrebbe spiegare solo Dwalla.. ma non è quello il punto! Il quadro era vero, era suo... era autentico, i critici d'arte lo hanno valutato autentico perché era autentico e proprio per quello è stato venduto all'asta ma poi si è trasformato in un mucchietto di striscioline di carta!" Kuz osservò il capo ingegnere "Forse la soluzione è questa, presentare un arma vera che potremo poi distruggere subito dopo l'asta rendendola del tutto inutilizzabile!"

"Questa non era esattamente l'idea del Capitano" Ripley scosse il capo "E mi preoccupa un po'"

"Verissimo, ma.. in tutta onestà.. pensa davvero che sia così semplice ingannare dei contrabbandieri che commerciano in materiale illegale praticamente da tutta la vita?"

Ripley scosse il capo "Ammettendo per un attimo che la sua idea si possa anche fare.. e mi creda, non sarà semplice.. bisognerà riprogettare la struttura delle celle di energia e scegliere la migliore miscela possibile per rendere stabile il nitrato.. ma, tralasciando questi dettagli, in che modo pensa di rendere inoffensivo il nitrato di metedissicina?"

"Facendolo scomparire.." Kuz stava già pensando alla prossima mossa "Mi dia qualche ora di tempo, credo di avere un'idea.."

USS Vancouver - Ufficio del Capitano
15/07/2398 Ore 19:34 - D.S. 75536.48


Il Capitano osservava con sguardo perplesso l'espressione determinata che era impressa nei volti dei Comandanti Kuz e McLeods i suoi due ufficiali sembravano pienamente convinti delle loro osservazioni ma lui non ne era ancora del tutto persuaso.

"Un attimo.. ipotizziamo per un attimo che, come ritenete voi, per permettere alla squadra di sbarco di operare in incognito sul pianeta sia davvero necessario che l'arma da porre in vendita sia vera perchè si troveranno di fronte contrabbandieri esperti che saprebbero scoprire senza alcuna difficoltà tutti i nostri tentativi di raggiro.. ipotizziamo inoltre che io vi autorizzi a creare quindi una coppia di siluri con una cella di energia a nitrato di metedissicina, con un potenziale bellico nettamente superiore ad un siluro standard, e che la squadra di infiltrazione scenda sul pianeta e la metta in vendita all'asta.." il Capitano si allungò in avanti "Ditemi, in che modo esattamente vorreste renderli inoffensivi?"

"Attraverso l'utilizzo di un nuovo batterio ricavato dall'evoluzione dei due ceppi batterici dell'Oleispira antarctica e dell'Alcanivorax borkumnensis" Kuz osservò il Capitano con una certa fierezza "Nella loro forma base si tratta di due tipi di batteri presenti su Sol III ed in grado di convertire gli idrocarburi in acidi grassi, che in seguito integrano nella propria membrana cellulare. Quindi, quando vengono a contatto con il petrolio grezzo, la loro popolazione aumenta esponenzialmente, e si verifica una fioritura molto simile a quella delle alghe, poi decresce quando il petrolio si esaurisce... i nuovi batteri modificati in laboratorio fanno altrettanto, solo che al posto di mangiare gli idrocarburi.. beh, si mangiano i nitrati"

"Quindi i suoi microrganismi si mangerebbero il nitrato di metedissicina.. ed esattamente come pensate di far sì che tali batteri agiscano solo al momento giusto? Come li inserirete nei siluri?"

"Saranno inseriti in piccoli contenitori opportunamente occultati all'interno della cella di energia.." Ripley prese la parola "Riteniamo che i contrabbandieri non si metteranno alla ricerca di batteri che sino a poco fa neppure esistevano.. il loro interesse sarà attratto dalla presenza del nitrato. Al momento più opportuno i nostri colleghi potranno attivare a distanza l'apertura dei contenitori ed i batteri provvederanno a fare il resto.."

"E se non dovessero riuscire ad attivare il comando prima di essere costretti a lasciare il pianeta?" Kuribayashi osservò le due donne "Non posso permettere che un'arma creata da noi possa essere utilizzata da dei criminali"

"Capisco signore, ad ogni modo avevamo considerato questa ipotesi" Ripley osservò il Capitano "E' per questo che ho progettato personalmente il contenitore dei batteri per assicurarmi che si apra anche senza ricevere il comando dalla squadra.. ciò significa che se la squadra attiverà il dispositivo, i batteri distruggerà il nitrato e.. se non dovessero riuscirvi.. si aprirà all'incirca dopo otto ore.. potrà volerci del tempo ma in ambo i casi alla fine l'arma sarà inutilizzabile"

Kuribayashi annuì "Sono rimaste trentasette ore.. voglio che siano pronti all'arrivo due siluri" quindi si voltò verso McLeods "Lei dovrà occuparsi inoltre dell'attrezzatura per la squadra di sbarco.. ma da quello che vedo dai vostri rapporti avete tutto sotto controllo, andate a riposare.. domattina sarete più lucide e produttive. In libertà"

Le due ufficiali uscirono e Kuribayashi rimase di nuovo da solo si sentiva inquieto, qualcosa dentro di lui gli faceva percepire l'arrivo di una tempesta, eppure non riusciva a capire che cosa lo mettesse tanto in allarme. Da quando questa strana avventura aveva avuto inizio nulla aveva avuto senso poco dopo aver lasciato i cantieri la nave aveva iniziato a lamentare una serie di malfunzionamenti che l'avevano costretta a raggiungere una nebulosa per recuperare dell'esocobaltite, dove l'equipaggio aveva rinvenuto la presenza di una navetta cardassiana con all'interno un romulano morto. Quante probabilità potevano esserci che casualmente su una nave federale potesse avvenire un malfunzionamento tale da spingere la nave nell'unica nebulosa che nascondeva una navetta e il cadavere di un romulano?

Le indagini avevano portato molto rapidamente alla luce di un sofisticato apparecchio in grado di accumulare parte dell'energia presente nel plasma di fusione e rilasciare, a intervalli regolari di millesimi di secondo delle scariche ad alta frequenza i sospetti si spostarono sulla persona che aveva trovato la nebulosa, la Guardiamarina Viotti, ma da quel punto in poi tutto si era complicato: la guardiamarina era morta, erano state trovate tracce sulibane e l'alloggio della giovane era stato fatto letteralmente a pezzi.

Se già tutto questo non fosse abbastanza ingarbugliato, le modifiche apportate all'alloggio erano qualcosa di troppo complesso per esser state fatte di nascosto durante il viaggio, erano necessariamente state apportate alla nave ancora in fase di costruzione. La cosa lo aveva lasciato esterrefatto: come è possibile che un ufficiale mai esistito abbia autorizzato delle modifiche ad una nave in creazione in uno dei più rinomati cantieri federali e gli ingegneri, senza neppure porsi domande, hanno eseguito dei lavori che ai loro occhi dovrebbero essere stati senza senso o, peggio ancora, contrari ai principi della Flotta? Ma soprattutto perché mai organizzare un piano così complesso per portare la Flotta ad indagare sulla scomparsa di un oggetto sconosciuto che con ogni probabilità era stato trafugato all'impero romulano?

Il Capitano si accomodò alla scrivania, attivando il terminale e richiamando alcuni rapporti relativi al varo della USS Vancouver. Tutti i suoi ufficiali si stavano occupando della predisposizione della missione sul pianeta mettendo tutto il loro impegno per garantirne la riuscita.

Sospirò nuovamente andando al replicatore per replicarsi una tazza di tè fumante ma la sua mente continuava a tornare alla nascita del suo vascello. L'ideazione delle nuove classi di navi continuava ad essere sempre connesso più alla politica che alla fantasia e all'immaginazione dei progettisti: periodi di relativa pace portavano alla creazione di vascelli esplorativi, mentre periodi di forti tensioni fra le varie potenze del quadrante comportavano una corsa agli armamenti per predisporre le migliori classi di incrociatori da battaglia. Anche la storia della nuova classe Earhart non si era distaccata dalla norma: nata partendo dal progetto Excalibur, una nuova classe di incrociatori di stazza elevata destinato a diventare la nave più grande mai prodotta dalla Flotta Stellare, era divenuta una versione ridimensionata allo scopo di adattarla ad operare in ambienti ostili ma senza tutte quelle caratteristiche che l'avrebbero resa una nave da guerra.

Chiuse i rapporti relativi alla progettazione dopo circa una mezz'oretta per passare ai rapporti relativi alla sua costruzione: la USS Vancouver era un vascello ammiraglio della Flotta Stellare, una nave di ultimissima generazione reputata dal Comando come fra le migliori attualmente in servizio data la sua importanza era ovvio che il capo ingegnere che aveva supervisionato i lavori non potesse che essere qualcuno di una grande importanza, Jonathan Kelley. Kuribayashi si soffermò solo per un attimo su quel nome altisonante per poi escluderne mentalmente ogni possibile coinvolgimento: quell'uomo era un vero stacanovista, con un ego talmente smisurato da poter rivaleggiare solo con quello di suo figlio Alvin, e di certo non avrebbe mai fatto nulla che potesse mettere in discussione la sua incredibile competenza in campo di progettazione e costruzione navale. Tuttavia qualcosa stonava, si trattava di un uomo estremamente pignolo, un maniaco del controllo privo di pazienza e con capacità sociali peggiori di un tellarita, se vi fosse stato qualcosa fuori posto se ne sarebbe di sicuro accorto. Come diavolo era possibile che, sotto il comando di Kelley fosse stata modificata in tal modo la Vancouver?

Kuribayashi stava per chiudere anche questo rapporto quando qualcosa di insolito lo fece fermare in fondo agli ultimi dati secondo il rapporto, il Tenente Comandante Kelley aveva firmato la fine lavori il 12 novembre 2397 in modo da consegnarla ai collaudatori ma stranamente tutti i test sull'efficienza della nave erano iniziati solo due settimane più tardi, il motivo del ritardo non era stato inserito. Che cosa era successo in quelle due settimane?

Il Capitano rimase per qualche attimo ad osservare il rapporto, riflettendo, poi osservò l'ora e sospirò: chiamare a quell'ora un egocentrico come Kelley significava non ottenere alcuna risposta, a questo punto non poteva far altro che attendere l'indomani per cercare di comunicare con lui.

USS Vancouver - Ufficio del Capitano
16/07/2398 Ore 18:46 - D.S. 75539.13


Il Capitano stava seguendo il prosieguo dei rapporti della sezione scientifica ed ingegneristica che riportavano tutte le difficoltà che avevano riscontrato e superato per la realizzazione dei siluri: la costruzione dell'arma stava portando via più tempo di quanto inizialmente preventivato, tuttavia entrambe le sezioni stavano facendo del loro meglio per riuscire a terminare il lavoro prima possibile.

=^= Plancia a Capitano.. comunicazione in arrivo da Utopia Planitia.. =^=

Kuribayashi sollevò il capo prima di rispondere attraverso l'interfono "Molto bene numero uno, faccia trasferire la chiamata nel mio ufficio e mi raggiunga"

Nimosit entrò pochi attimi dopo in ufficio, osservando il proprio superiore "Ci sono delle novità?"

"Non lo so.. ma se come avete ipotizzato tutte le modifiche sono avvenute in fase di costruzione, allora è nel cantiere di Utopia Planitia che si possono rintracciare le risposte!"

Kuribayashi ruotò in parte il terminale per permettere anche a Nimosit di poter partecipare alla conversazione pochi attimi dopo il volto paffuto di Jonathan Kelley occupò tutto lo schermo.

=^= Buonasera Capitano Kuribayashi, e anche a lei Comandante Nimosit.. come sta la mia creatura? =^=

Kuribayashi fu il primo a prendere la parola "Buonasera a lei, Comandante Kelley, mi duole averla disturbata ma.. come immagino avrà compreso, se abbiamo contattato lei significa che qualcosa non va con la nave"

=^= Purtroppo lo avevo immaginato, data la richiesta di colloquio urgente..=^= Kelley sembrò sospirare infastidito =^= Come posso esservi d'aiuto? =^=

"Abbiamo necessità di avere delle informazioni sulla fase di costruzione della USS Vancouver, ed in particolare della fase conclusiva. Vede, Comandante.. ho notato che Lei ha firmato la fine dei lavori il 12 novembre 2397 in modo da consegnare il vascello ai collaudatori ma stranamente tutti i test sull'efficienza della nave sono iniziati solo due settimane più tardi. C'è un vuoto nei rapporti dal 12 al 27 novembre.. lei mi sa dire cosa è accaduto?"

=^= Si, me lo ricordo.. è stato uno spiacevole inconveniente che solitamente non dovrebbe succedere ma.. può capitare =^=

Nimosit si fece curioso "Spiacevole inconveniente?"

=^= Sì Comandante.. spiacevole inconveniente.. =^= Kelley fece un breve pausa =^= La costruzione di un vascello federale a partire da zero è un'operazione che impegna molte squadre di lavoro, ciascuna sotto il comando di un ingegnere esperto. Al di sopra di ogni squadra vi è il capo cantiere che supervisiona il lavoro delle varie squadre ed infine dichiara la conclusione dei lavori.. nel caso della USS Vancouver fui informato il giorno dopo la firma che la settima squadra aveva chiesto di avere qualche giorno in più per finire alcuni lavori.. io a quel punto ero già stato spostato ad un altro lavoro ma, ad ogni modo, a capo della settima squadra c'era il Tenente Vokh.. si trattava di un ufficiale talmente esperto da non necessitare della mia supervisione, soprattutto perchè stavano semplicemente montando dei nodi eps.. Ho lasciato loro il tempo di finire i lavori e sono passato al progetto successivo =^=

Kuribayashi annuì alle parole di Kelley "Quindi lei non ha poi verificato i lavori di persona?"

=^= Feci un giro nei corridoi per controllare la situazione ma.. ribadisco, il il Tenente Vokh era un ufficiale ingegnere fra i più esperti.. =^= Kelley scosse il capo =^= Non vedo come la cosa possa essere così importante.. si trattava del cambio di una serie di nodi eps! =^=

"Era?.." Nimosit cercò di riportare il discorso sull'ingegnere capo "Come mai ne parla al passato?"

=^= Se ne è andata.. o meglio se ne sono andati.. tutta la settima squadra se ne è andata! Qualche settimana dopo la consegna della Vancouver iniziarono a parlare della possibilità di salire su qualche nave come ingegneri e trovarono l'occasione per andarsene tutti a lavorare su di un grosso cargo..=^=

"Quale cargo?" chiese Kuribayashi "Vorrei tentare di contattarli.."

=^= Non ne ho idea.. onestamente non ne so nulla..=^= Kelley si stava via via infastidendo =^= Posso dirvi solo che hanno lasciato la Flotta e se ne sono semplicemente andati dal cantiere.. una volta lasciata l'uniforme erano dei semplici civili, perché avremmo dovuto tentare di farci dire dove sarebbero andati? E voi, perché ne siete così maledettamente interessati? =^=

Kuribayashi digitò al terminale per poi rispondere "Le sto per inviare delle foto.. queste sono delle modifiche che sono state apportate sul vascello senza che noi ne fossimo informati.. lei ne sa nulla?"

Kelley iniziò a sfogliare le foto che gli giungevano con un'espressione che si fece via via più stupita ed iraconda =^= E questo cosa sarebbe? Niente di tutto questo è mai stato autorizzato! E dove si trovava questa strana... cosa? =^=

Kuribayashi e Nimosit rimasero a studiare l'espressione dell'ingegnere giungendo entrambi a ritenere che l'uomo non stesse affatto mentendo, non sapeva nulla di quelle modifiche ne sapeva a cosa potessero servire

"In un alloggio del personale" Kuribayashi prese nuovamente la parola "Serviva a controllare a livello mentale uno dei miei ufficiali.. il guardiamarina Viotti"

=^= E' pazzesco.. davvero pazzesco.. ma perchè? Perchè fare tutto questo? =^=

"Non lo sappiamo ancora.. ma lo scopriremo.." Kuribayashi osservò Kelley "La pregherei di farmi avere una lista degli ingegneri della settima squadra e.. ovviamente, qualora qualcuno di essi dovesse contattarla gli sarei grato me lo facesse sapere.. Le auguro buona serata"

=^= Sarà fatto.. Buona sera..=^= Kelley salutò in modo formale e chiuse la comunicazione.

Rimasti nuovamente da soli, il Capitano si voltò ad osservare Nimosit "Ricapitolando.. le modifiche sono state apportate da una serie di ingegneri dopo che tutti gli altri erano stati dirottati ad altri progetti, quindi hanno potuto operare con una certa tranquillità.."

"E stranamente se ne sono andati tutti poco dopo perché avevano trovato la possibilità di imbarcarsi su un cargo civile.. un semplice caso fortuito?" Nimosit scosse il capo "No, non mi convince.."

Kuribayashi si limitò ad annuire a Nimosit "Potrebbero essersene andati perché erano stati in qualche modo corrotti o ricattati per compiere quel determinato lavoro e successivamente hanno lasciato la base per qualche motivo.. che sia stato per sfuggire qualora fossero stati scoperti o perché ancora sotto ricatto non lo so e forse non lo sapremo mai"

"Pensa che siano ancora vivi?" chiese di getto il primo ufficiale

"No.. probabilmente no.." Kuribayashi incrociò le braccia al petto "Ma resta ancora il fatto che non sappiamo il perchè... perchè fare un piano così elaborato? Per portarci a vedere una nebulosa? Potevano ottenere un risultato identico con molto meno!"

"Per costringere la nave a far rotta su Volnar?"

Il Capitano osservò il primo ufficiale "Se lei fosse un contrabbandiere desidererebbe essere seguito da una nave della Flotta sino al mercato clandestino dove tenterà di vendere la sua merce?"

"No.. certo che no.." Nimosit sospirò "Ci manca un tassello.."

"Già.. condivido il suo pensiero" Kuribayashi osservò con espressione seria il suo primo ufficiale "La situazione non mi piace, faccia estrema attenzione in questa missione.. non sono ancora riuscito a capire con chi abbiamo a che fare ma una cosa è certa, sono potenti e pericolosi"

USS Vancouver - Sala tattica
17/07/2398 Ore 06:28 - D.S. 75540.46


Gli ufficiali superiori come di consueto erano giunti un po' in anticipo ed erano già seduti attorno al grande tavolone centrale in silenzio quando gli ufficiali in comando entrarono nella sala. Kuribayashi mosse come di consueto una mano, in modo che gli ufficiali restassero seduti, poi prese posto con Nimosit a capo tavola.

"Signori, fra circa tre ore saremo giunti alla nostra destinazione.." il Capitano osservò i volti dei suoi uomini studiandone le espressioni, alcuni avevano l'aria decisa e determinata di chi non vedeva l'ora di inziare ed altri sembravano più cupi e preoccupati "Come ben sapete è giunto il momento di mettere a punto gli ultimi dettagli.. inizierò ricordando a tutti voi che la squadra di sbarco, così come decisa dal Comandante Nimosit, sarà composta da quattro soggetti. Vi parteciperanno i Comandanti Thevek, Kuz e Sev assieme al Tenente Oxila e per l'occasione faranno uso della navetta cardassiana, questo permetterà loro di risultare più credibili"

"La seconda squadra la guiderò personalmente" Nimosit prese la parola "Con me verrà il Comandante Di Maria oltre a quattro ufficiali della sicurezza.. seguiremo le operazioni da una navetta con cui raggiungeremo il polo magnetico della luna del pianeta Volnar, questo ci permetterà di essere molto vicini ma al contempo virtualmente invisibili.. o quantomeno difficilmente individuabili"

"I Comandanti McLeods, Bohr e Romanov resteranno in plancia con me a monitorare la situazione" Kuribayashi osservò per un attimo i suoi uomini per poi proseguire "Abbiamo provveduto con l'ausilio dei Comandanti Bohr e Thevek alla predisposizione di accurate coperture che potessero permettere alla squadra di sbarco di operare in sicurezza, per quanto possibile.." il Capitano portò lo sguardo sul consigliere cedendole la parola

"All'incirca due anni fa, la USS Corwin ricevette la richiesta d'aiuto da parte di un ufficiale della Flotta che era stata fatta prigioniera da alcuni pirati orioniani.. ritenne correttamente che il messaggio fosse vero ed intervenne assieme ad altre tre navi catturando il gruppo di navi pirate e liberando i membri della USS Freud ancora in mano loro.. ovviamente i pirati cercarono molto presto di raggiungere un accordo per alleggerire la propria posizione e, oltre ad aver consegnato una lunga lista di loro complici, ci hanno dato le prime informazioni di quella che veniva chiamata la base Asylum.. c'è voluto molto tempo e lo sforzo congiunto di molti vascelli federali ma all'incirca un mese fa è stata individuata quella base, sede di un mercato illegali d'armi. Ovviamente questo ha portato molti contrabbandieri a dover scegliere nuovi mercati per vendere le proprie merci, fra cui il mercato di Volnar.." Dwalla prese fiato "Questo per noi è positivo perchè in questo periodo vi sono più probabilità che qualche volto nuovo possa giungere da questa parti. Ad ogni modo, considerato l'aggancio che abbiamo ottenuto, abbiamo optato per non apportare modifiche troppo eccessive ai membri della squadra per non rischiare di non essere più credibili"

"Non credo di capire come ciò possa esserci d'aiuto" Kuz osservò i colleghi con espressione perplessa

"In realtà ha una grande importanza.. ma lo capirete in seguito" Bohr prese la parola osservando dapprima Kuz e poi Dwalla "La nostra scelta è stata quella di porre a capo della squadra sotto copertura la romulana Kanee e la Trill Yizrid Mer, ossia i Comandanti Dwalla e Kuz.. mentre gli altri avranno il ruolo di guardie del corpo, e quindi il Comandante Sev sarà il bajoriano Edwin Krueger ed il Tenente Oxila sarà l'umano Joshua Spencer, tutti al soldo del contrabbandiere Henry Morgan"

"Il motivo per cui abbiamo optato per questa formazione della squadra è legata alla prassi commerciale che veniva applicata su Asylum. Al primo sbarco una o più vallette, che di solito erano amanti o concubine del contrabbandiere, scendevano accompagnate da delle guardie del corpo per illustrare un campione di mercanzia... solo se il prezzo offerto era interessante provvedeva ad informare il proprio padrone" Dwalla sorrise a Kuz "Potrebbero fare delle domande sulle caratteristiche dell'arma, noi avremo il ruolo di venditrici... per così dire"

"Sono coperture davvero sicure? Probabilmente è vero che in questo momento arrivano anche facce nuove ma.. alla fine fra contrabbandieri i nomi circolano" la domanda di Sev attirò l'attenzione su di lui

"Abbiamo provveduto già a far affiorare i vostri nominativi nei circoli giusti.. l'intelligence ha fatto un ottimo lavoro a riguardo" Dwalla osservò per un attimo Romanov che annuì e poi proseguì "Ognuno di noi ha una fedina penale con qualche macchia da nascondere, ve ne sarà data copia in modo che possiate impararne la parte"

"Quale sarà il nostro contatto?" chiese Kuz

Dwalla sorridendo attivò lo schermo visore mostrando il volto di un criminale klingon con un ghigno che lo faceva sembrare uno psicolabile "Relan-Kan, del clan Relan.. dovremo cercare lui. A quanto pare ha una fedina penale decisamente lunga"

"In infermeria siamo pronti a modificare i vostri lineamenti facciali in modo da rendervi del tutto irriconoscibili" Di Maria osservò i colleghi "Lavoreremo in contemporanea su ognuno di voi e ritengo che dopo un'oretta sotto le nostre mani sarete talmente diversi che non vi riconoscerà neppure vostra madre"

"Come riusciremo a comunicare con voi?" Lan osservò i colleghi per poi soffermarsi sul capo ingegnere

"Per quanto riguarda le dotazioni che avrete, diverrete i nostri occhi e le nostre orecchie a terra.." Ripley estrasse una scatolina dalla tasca per poi mostrare un piccolo auricolare "Questo piccolo dispositivo vi verrà messo nell'orecchio destro.. grazie a questo noi potremo sentire tutto quello che sentite voi e voi sentirete quanto noi avremo da comunicarvi, anche se cercheremo di limitare al minimo le comunicazioni verso di voi per non rischiare che possa saltare la vostra copertura"

"Sono rintracciabili?" Sev osservò il piccolo apparecchio

"No, non lo sono.. sono stati appositamente costruiti per non essere individuabili, purtroppo questo ha avuto delle conseguenze.. io e il Comandante Kuz abbiamo lavorato molto per la realizzazione delle armi che porterete con voi, il tempo per le altre apparecchiature è stato limitato e quindi potrebbero non essere in grado di funzionare perfettamente, noi potremmo sentire un leggero ronzio di sottofondo dalla nave e dalla navetta.. ma voi non dovreste avvertire alcun fastidio"

"E per quanto riguarda l'apparecchiatura video?" Sev osservò l'ingegnere "Abbiamo parlato di come saremo le vostre orecchie, ora vorrei sapere come ci renderete i vostri occhi"

"Con oggetti come questi.." Ripley mostrò una sorta di piccolo cerchietto in metallo "Verranno applicati all'interno dei vostri vestiti come fossero delle puntine al contrario.. la piccola punta non si noterà ma fungerà da telecamera, quindi potremo vedere tutto ciò che vi sta frontalmente.. anche questo dispositivo è schermato"

"Resta solo un'ultima cosa di cui parlare.. quale sarà l'arma?" Nimosit si voltò verso Ripley e Kuz in attesa

"Una coppia di siluri Comandante.." Ripley prese la parola

"Dei semplici siluri?" chiese un po' perplesso Romanov

"Si tratta di una tipologia di siluri altamente complessa, con un potenziale offensivo estremamente elevato.. non li sottovaluterei"

La scienziata fece un breve sospiro prima di alzare il capo "L'arma che io ed il tenente McLeods abbiamo ideato è un siluro con cella di energia alimentata a nitrato di metadissicina"

"E come avete fatto a farlo sembrare reale?" chiese nuovamente Nimosit per avere qualche informazione in più

"Li abbiamo fatti perfettamente funzionanti.." rispose Kuz per poi concludere "Ma avranno nascosto al loro interno un dispositivo che li renderà inutilizzabili, abbiamo deciso che nasconderemo ad ognuno dei membri della squadra di sbarco un piccolo dispositivo nel polso.. in caso di necessità basterà sfiorarlo e tutto il nitrato verrà distrutto in poco tempo rendendo i siluri del tutto inoffensivi"

"E' un bel rischio portare in un simile luogo un'arma funzionante.." intervenne Oxila

"Si, ma sarebbe ancora più rischioso trovarsi con una falsa arma e venire scoperti" intervenne Sev "Immagino che le nostre colleghe abbiano tenuto conto dell'esperienza che avranno il comitato di benvenuto a Volnar"

"Esatto" si limitò a rispondere Kuz

"Bene Signori, il piano credo che sia chiaro.. a questo punto sapete cosa fare, in libertà!"

Navetta cardassiana
17/07/2398 Ore 09:32 - D.S. 75540.81


Lan manovrava con grande destrezza la navetta che, seppure avesse visto sicuramente giorni migliori, era pienamente operativa. Il lavoro eseguito da Di Maria sui suoi colleghi era stato talmente accurato che, fra cicatrici più o meno estese, i due ufficiali uomini sembravano più una coppia di assassini psicopatici piuttosto che membri della Flotta Stellare. Dwalla e Kuz, viceversa, proprio per il ruolo che occupavano nel piano, erano assolutamente meravigliose, avvolte in abitini talmente corti e sgambati da lasciare ben poco all'immaginazione.

"I nostri colleghi sono arrivati ora a posizionarsi sul polo magnetico della luna.. tutto come nei piani" Lan fece rapidamente rapporto

"Ma esattamente chi sarebbe questo Relan?" la domanda di Kuz ruppe il silenzio che si era creato sulla navetta

"Relan-Kan, del clan Relan.." Dwalla stava osservando fuori dalla navetta la superficie del pianeta Volnar con espressione pensierosa "Non si tratta di una delle famiglie più importanti all'interno del mercato clandestino, ma sembrerebbero essere collegati al clan Tulun"

"Il clan Tulun?" chiede Lan senza voltarsi, continuando a pilotare la navetta "Questo ci permetterà di raggiungere le aste?"

Il consigliere si voltò verso il pilota "I Tulun sono uno dei tre clan che gestiscono il complesso clandestino e quindi sono importanti... che questo ci permetta davvero di raggiungere l'asta che ci interessa... beh, c'è più la speranza che la certezza"

"In che senso?" Lan si girò indietro per un attimo prima di tornare a prestare la propria attenzione al timone "Pensavo che tutto questo piano fosse stato ideato per arrivare all'asta clandestina.."

"Su un'installazione grande come quella di Volnar non si tiene un'asta singola al giorno ma svariate aste che si differenziano per la tipologia di merce venduta.." Kuz incrociò le braccia al petto "Ad ogni asta partecipano solo coloro che sono interessati alla vendita o all'acquisto di quella particolare tipologia di materiale. Del resto pensi ad un terrorista, a cosa potrebbe servirgli partecipare ad aste di organi? A nulla!"

"Noi stiamo scendendo con un'arma.." Sev prese la parola "Un'arma potente da quanto spiegato.. questo significa che, se li convinceremo, saremo instradati verso le maggiori aste d'armi.. ma quello che stiamo cercando non sappiamo cosa sia.. un arma? Un reperto archeologico in grado di riscrivere la storia? Qualcosa a cui non abbiamo ancora pensato? Le possibilità sono infinite.. non possiamo far altro che cercare di entrare nel giro e poi indagare"

"Chiamata in entrata.. è dal pianeta" la voce di Lan fermò tutti i ragionamenti

"Bene signori, si va in scena" rispose serafica Dwalla

Navetta privata sconosciuta - polo magnetico Volnar V
17/07/2398 contemporaneamente - D.S. 75540.81


Il sulibano aveva dovuto attendere ma tutto ciò che aveva programmato era a poco a poco successo i federali erano una strana razza, a volte avevano dei lampi di genio in grado di mettere in pericolo anche i piani meglio congegnati, ma di norma tendevano ad essere sin troppo abitudinari e questi li rendeva sfacciatamente prevedibili. Gli occhi attenti incastonati nella faccia giallastra e completamente glabra avevano scrutato la Vancouver con la sicurezza che le interferenze di Volnar V, pianeta di classe Y potentemente magnetico ed attraversato da tempeste elettromagnetiche costanti, lo avrebbe reso del tutto invisibile alle scansioni.

Aveva atteso che le due navette si allontanassero dal vascello abbastanza da poter ritenere che il loro piano fosse scattato ed ora che, finalmente, sentiva nell'aria il dolce profumo del trionfo, si preparò a portare avanti il piano.

Digitò alla consolle aprendo un canale criptato e restò in attesa sino a vedere apparire sullo schermo il volto di un sulibano alto e magro "Signore.. tutto sta andando come era stato previsto"

=^= La Nave? =^=

"In posizione mio Signore, sono caduti in trappola"

=^= L'equipaggio? =^=

"Dalla nave sono partite due navette, una cardassiana e una federale.. qualsiasi sia il loro piano, sicuramente il vascello non se ne andrà sino a che i suoi uomini non saranno tornati a bordo"

=^= Molto bene.. diamo inizio alla fase due =^=

USS Do'vala - plancia
17/07/2398 contemporaneamente - D.S. 75540.81


Nimosit sedeva alla postazione del timone da quando era Primo Ufficiale le possibilità di poter pilotare personalmente erano scese drasticamente rasentando lo zero, eppure non aveva perso nemmeno un po' della sua abilità. La navetta era scivolata fuori dalla Vancouver con tranquillità e successivamente, sotto l'esperta guida del primo ufficiale, si era portata in posizione non un problema, non un imprevisto.

"Dice che possano essersi accorti di noi?"

La voce di Di Maria fece voltare Nimosit solo per un attimo, poi l'attenzione del primo ufficiale tornò alla consolle "Lo escludo.. la rotta che ho scelto ci dovrebbe aver mantenuto virtualmente invisibili sino a qui.. ed ora che siamo in posizione sopra il polo magnetico della luna non dovremmo avere dei problemi"

"Ed i nostri compagni?" Di Maria avanzò un po' per avvicinarsi di più verso Nimosit

"Loro sono stati sicuramente individuati, si stanno avvicinando abbastanza rapidamente" Nimosit era concentrato e fissava la consolle per cogliere qualsiasi segnale di pericolo "Ora staremo a vedere quale tipo di benvenuto sarà riservato loro.."

"Potrebbero tentare di abbatterli?"

"Sono contrabbandieri.. ritengo che si vorranno sincerare che non vi sia qualcosa di utile sulla navetta prima di abbatterla. Sempre che non capiscano che si tratta di federali, in quel caso..." Nimosit non terminò la frase

Di Maria osservò il superiore "In quel caso li abbatteranno?"

"In quel caso potrebbero tentare di abbatterli, ma al timone c'è il tenente Oxila.. credo nelle sue possibilità, è dannatamente bravo, sarà in grado di disimpegnarsi"

Navetta cardassiana
17/07/2398 Ore 09:59 - D.S. 75540.87


=^= Identificatevi! =^=

Il tono perentorio del klingon che era apparso sullo schermo era nulla rispetto all'espressione che aveva in volto il ghigno che aveva sfoderato lo faceva apparire ancora più minaccioso ma lo rendeva anche ben riconoscibile, era Relan-Kan, del clan Relan. La fortuna sembrava aver girato per il meglio, il loro ignaro contatto era proprio colui che gli stava dando il benvenuto.

Dwalla fece un passo avanti per poi prendere la parola "Siamo le ambasciatrici di Henry Morgan, ci ha inviate qui per proporre un affare"

=^= Non lo conosco.. che ti fa pensare che la cosa possa interessare i miei avventori? =^=

Kuz si portò al fianco di Dwalla sorridendo, non era pienamente a suo agio con un abito così ridotto ma nonostante tutto fece bel viso a cattivo gioco "Perché le armi che il nostro signore vi propone sono uniche.. non riuscirete a recuperarne altre in tutto il quadrante"

La risata del klingon fece quasi accapponare la pelle delle due donne, entrambe ebbero la strana sensazione che la persona con cui stavano parlando non fosse mentalmente stabile =^= Bambola, lo dicono tutti.. peccato che raramente sia vero =^=

"Ah.. beh, se dei siluri potenziati con nitrato di metadissicina non fanno per voi vorrà dire che troveremo.." Kuz si voltò per un attimo verso Dwalla "..altri mercati.."

Sullo sguardo di Dwalla si allargò ancor di più un sorriso, mentre con la sua migliore faccia da poker osservava il klingon "Siamo qui per fare affari.. il nostro signore non apprezzerà un semplice no come risposta"

Alle parole di Kuz il klingon si fece più interessato =^= Ve lo concedo.. arma interessante, ma non conosco il vostro signore e gli estranei non sono graditi qui =^=

"Forse non conosce noi, ma noi sappiamo bene chi è lei.. Relan-Kan, del clan Relan. Koloth è un grande amico del nostro signore, sono certa che non apprezzerà che proprio tu.. che gli devi così tanto.. non abbia accettato il nostro arrivo"

=^= Koloth? =^=

"Aveva garantito al nostro signore che avresti fatto in modo di farci scendere e ci avresti aperto le porte delle migliori aste.." Kuz sorrise cercando di non apparire nervosa "Forse si è sbagliato e stiamo solo perdendo il tempo del nostro signore.."

Dwalla osservò Kuz "Già.. Forse dovremmo avvertire il nostro signore che l'aggancio di Koloth non è intenzionato ad aiutarci.."

=^= Non sarà necessario..=^= la voce di Relan-Kan si fece fredda =^= Scendete a vostro rischio e pericolo. Se dopo le verifiche della merce la riterrò degna di nota, vi farò accedere alle aste ma sappiate.. io vi garantisco di entrare.. non di uscirne vivi =^=

La comunicazione si chiuse e Kuz tirò un sospiro di sollievo appoggiandosi ad una paratia. Sev ed Oxila, che sino a quel momento erano rimasti in silenzio per mantenere il loro ruolo, osservarono le due donne sino a che Oxila ruppe gli indugi "Possiamo scendere.. mi è giunto un corridoio di avvicinamento.. saremo a terra fra poco"

Sev scosse il capo "Non mi piace affatto quel tipo.." il sesto senso del capo della sicurezza era già in allerta "Dwalla, Denay.. voi siete a capo della squadra nella missione di copertura, e ve la siete cavata bene durante la comunicazione, ma voglio precisare una cosa: quando saremo a terra.. se vi dico di correre al riparo, voi correte.."

USS Vancouver - Plancia
17/07/2398 Ore 10:24 - D.S. 75540.91


Gli ufficiali superiori rimasti sulla nave avevano raggiunto il Capitano in plancia ed ora seguivano la missione dalle varie consolle, ascoltando il dialogo che stava avvenendo sulla navetta. Kuribayashi, a differenza dei suoi uomini, faticava a concentrarsi su quanto avveniva nella plancia il suo pensiero era ancora sulla conversazione avuta con Kelley, il dubbio sul perché qualcuno potesse organizzare un piano così complesso lo lasciava spiazzato.

"Comandante Bohr.. tutta la nave è stata verificata per escludere che vi siano state ulteriori manomissioni. E' corretto?"

Cedric sollevò il capo dalla consolle "Si signore, non è stato trovato nulla"

"Quindi fisicamente la nave non ha subito altre modifiche strutturali ma.." aggiunse Kuribayashi dopo qualche attimo di riflessione "Per quanto riguarda il software? Il computer di bordo è del tutto funzionante ed operativo?"

Cedric rimase per qualche attimo in silenzio "Ipotizziamo di si.."

Il Capitano si arrestò di colpo "Ipotizzate, Comandante?"

Ripley prese la parola "Questa nave fa parte di una nuova classe di vascelli, il suo software è di ultima generazione.. è dissimile rispetto a quello di tutte le altre classi, o comunque ha svariate parti più evolute rispetto ai sistemi informatici presenti sulle altre navi" fece una piccola pausa "So che la sezione informatica aveva verificato se il software del computer fosse identico alla copia di backup e la risposta è stata affermativa.. ma da quando si è detto che le modifiche potrebbero essere state apportate ancora nei cantieri, hanno iniziato a temere che anche la copia di backup potrebbe essere stata corrotta"

"Quindi si tratta di un lavoro molto complesso" Bohr osservò il Capitano "E i controlli sono ancora in corso"

"Capitano.." la voce di Romanov fece voltare tutti in plancia "Nave sconosciuta in avvicinamento rapido alle nostre coordinate"

Kuribayashi si voltò verso l'ufficiale alle comunicazione "Li contatti.."

Nave sconosciuta
17/07/2398 contemporaneamente - D.S. 75540.91


Il sulibano che ne stava seduto al centro della plancia sembrava profondamente soddisfatto di se stesso ed osservava con interesse i propri uomini alle varie consolle.

"Siamo alla distanza desiderata signore" il timoniere si limitò a fare rapporto

"La Vancouver?"

"Ci chiamano, signore.."

"Molto bene.. diamo inizio al caos"

"Sì signore.." risposero all'unisono tutti i presenti in plancia

USS Vancouver - Plancia
17/07/2398 pochi minuti dopo - D.S. 75540.92


"Non rispondono!"

L'ufficiale delle comunicazioni stava ancora digitando alla consolle, cercando di inviare comunicazioni su tutte le frequenze, ma dalla faccia piuttosto scura si poteva comprendere come purtroppo non stesse ottenendo risultati.

"Sono sempre più vicini.." Romanov alzò il capo "Seppure non abbiano ancora alzato gli scudi né attivato le armi, tutto ciò non mi piace"

Kuribayashi annuì riflettendo "La capisco.. passiamo in allarme giallo"

Romanov digitò alla consolle e nella plancia si udirono il suono delle sirene ma tutto terminò in poco tempo, poi uno sfarfallio delle luci segnalò che qualcosa non andava "Qualcosa non va.." l'ufficiale tattico capo iniziò a digitare freneticamente "Siamo senza scudi... mi è impossibile attivarli!"

Ripley corse ad una consolle "E' un attacco hacker al nostro computer.. quello che temevamo è appena successo, hanno attivato un protocollo che sta via via prendendo il controllo di tutti i nostri sistemi"

"Disattivatelo e allontaniamoci un po' di qui!" la voce di Kuribayashi fu secca, lasciando trasparire tutta la sua rabbia

"Non è così semplice.. sta agendo come un virus informatico.." Ripley digitò alla consolle "Ha già preso il controllo degli scudi, delle armi e.."

"..dei sistemi di propulsione! La nave non è più in grado di muoversi, Capitano!" la voce del timoniere fece scendere il silenzio per vari istanti

"Ci sono.. ci sono..." Ripley digitava freneticamente "Sono quasi riuscita ad arginarlo..."

"Le consiglio di muoversi.." intervenne Romanov "Sono ad un passo dal prendere il controllo dei sistemi ambientali, se dovessero toglierci l'aria non sopravvivremo a lungo!"

"Isolato!" affermò con una certa soddisfazione Ripley "Isolato.. non sono riuscita ancora a recuperare i sistemi disattivati ma se non altro il virus non è più in grado di mettere fuori gioco altri sistemi vitali della nave.. ora servirebbe che la sezione informatica lo debelli definitivamente"

"Molto bene, vediamo di muoverci!" Il Capitano osservò i suoi uomini "Siamo maledettamente esposti, potrebbero attaccare in ogni momento!"

Bohr prese la parola "Signore, forse, se la sezione informatica cercasse di eliminare questo virus direttamente dalla sala macchine, potrebbero avere un accesso più diretto e sicuro al computer di bordo!"

"Procedete!"

Bohr uscì dalla plancia quasi di corsa mentre l'ufficiale tattico capo stava ancora verificando la propria consolle "Signore.. dato che siamo esposti, perchè non attaccano?" Romanov osservò il capitano mentre il volto di Kuribayashi, come se fosse stato colto da un'illuminazione, si faceva via via più scuro e iracondo

"Non voglio danneggiare la Vancouver.. a loro serve la nostra nave!" Kuribayashi osservò il suo ufficiale tattico capo "Se una delle più moderne navi ammiraglie della Flotta, senza una motivazione, dovesse aprire il fuoco su di un mercato controllato da tre importanti casate klingon, con amici e conoscenze abbastanza potenti da far giungere il problema alle orecchie del cancelliere, quali sarebbero le conseguenze?"

Romanov si voltò verso il suo superiore con espressione fredda "La guerra.." fece una breve pausa "Probabilmente darebbero il via a delle rappresaglie sui pianeti più vicini al confine, ma la federazione non li lascerebbe mai attaccare popoli indifesi. La reazione della Federazione porterebbe senza possibilità di errori ad una guerra"

Kuribayashi annuì "Ci hanno voluto qui per portare la Federazione in guerra, non so a cosa possa servire l'oggetto che è stato rubato sulla navetta ma chiunque stia agendo molto probabilmente sa una cosa.. la Flotta Stellare non gli avrebbe mai permesso di perpetuare i loro piani, sempre che però non sia impegnata ad altro.."

"Come in una battaglia con i klingon.. "

"Teletrasporti!! Teletrasporti multipli!!" la voce di Ripley suonò più alta di quasi un ottava "Stanno abbordando la nave!!"

Kuribayashi strinse i denti per la collera prima di digitare alla consolle per attivare l'interfono "Capitano a tutti i ponti, abbordaggio in corso.. prepararsi a difendere la nave!" quindi si voltò con occhi fiammeggianti verso Romanov "Si racconta che un cadetto della tattica sia riuscito da solo ad elaborare e mettere in atto una strategia che impedì a un intero equipaggio romulano di prendere il controllo di una nave federale senza neppure una perdita.. la sfido a fare di meglio!"

USS Do'vala - plancia
17/07/2398 contemporaneamente - D.S. 75540.92


"E adesso cosa facciamo?" Era la domanda che più o meno tutti i presenti sulla navetta federale avevano fatto al primo ufficiale che, oramai, non sapeva più se prestare attenzione alla squadra di sbarco o alla Vancouver.

"Ma che diavolo succede sulla nave? Non hanno attivato gli scudi.. non hanno dato informazioni.. inizio a preoccuparmi!" chiese Nimosit prima di avvicinarsi al dottore "Possibilità di abortire la missione, nessuna immagino.."

"Sono atterrati ed ora stanno dimostrando la validità dell'arma per poter essere accolti alle aste.. sono sotto mira di sei klingon con a capo il nostro contatto" Di Maria scosse il capo "Per come la vedo io nessuna.."

"Signore! Teletrasporti multipli dalla nave sconosciuta sulla Vancouver! Abbordano la nave!"

La voce dell'ufficiale della sicurezza fece voltare Nimosit "Non hanno subito attacchi sino ad ora, quindi devo presupporre che per qualche motivo non sono in grado di alzare gli scudi!"

"Signore, sulla nave potrebbero aver bisogno di noi.." intervenne uno degli ufficiali

"Si ma anche sul pianeta hanno bisogno di noi, senza contare come questa navetta difficilmente possa fare qualcosa contro quel vascello!" intervenne un altro degli ufficiali presenti sulla navetta

Di Maria, cercando di mantenere la calma osservò Nimosit "Signore.. la nostra posizione non è semplice, siamo in copertura dei nostri colleghi presenti sul pianeta, qualora fossero in pericolo soltanto noi potremmo intervenire.. d'altro canto anche la nave è in pericolo, cosa facciamo?"


Torna all'indice


01.11 - Tenchi Nage

Autore: Tenente Comandante Ripley Mcleods


Quadrante Alfa - USS Vancouver, Sala macchine
17/07/2398, Ore 10:40 - D.S. 75540.91


"Chissà cosa avrebbe fatto lui?" Pensò Ripley.

Sicuramente l'avrebbe guardata con i suoi occhi neri e sfoggiando un sorriso, da ladro di galline, avrebbe detto:" Rip ci penso io. Considerali già morti"

Dopodiché avrebbe estratto qualche stramba arma supersegreta, da un pannello qualunque della nave, e avrebbe portato a termine la missione.
La giovane strinse ancor di più le ginocchia al petto e premette con la schiena contro la paratia della camera di reazione.
Ogni respiro era una fitta di dolore.

C'erano momenti in cui quello 'spilungone' dalle orecchie a punta le mancava. Per lui le situazioni strane, pericolose e al limite del reale erano il caffè della mattina.

Momenti come questi in cui ti ritrovi seduta per terra, mentre un sulibano ti punta un phaser contro, infastidito dal tuo continuo sgambettare nervoso.

"Ferma terrestre. Ormai la nave è nostra e tra poco non servirete più. Allora smetterai di agitarti" disse il suo guardiano, con voce roca.

" Go n-ithe an cat thù, is go n-ithe an diabhal an cat" Rispose Ripley ferma.

Il sulibano si chinò per darle un ceffone. Ripley lo vide sollevare la mano e si preparò all'impatto, quando improvvisamente l'attenzione dell'umanoide fu attirata da un rumore.

Era il tonfo sordo di un corpo che cadeva all'indietro. Andò a verificare e trovò il comandante Drell, il suo comandante, che si contorceva per terra con gli occhi rivoltati scosso da un improvvisa tosse.
Iniziò ad armeggiare per soccorrerlo, sempre più debole. Infine anche lui si bloccò scosso dai conati.
Era il momento.
Il comandante e i suoi uomini si alzarono e, lentamente, con estrema fatica raggiunsero i loro aguzzini e li immobilizzarono.

"Qui Ripley... La sala macchine è libera. Procediamo a liberare il ponte."
=^= Benissimo comandante. Vi ringrazio tutti per la fiducia che avete riposto nel sottoscritto =^= Fu la replica del Capitano Kuribayashi.

La giovane si voltò a guardare i sulibani sdraiati. Ora che l'aria era stata immediatamente esplusa e rinnovata, i loro respiri sembravano più regolari.
Avevano corso un bel rischio tutti quanti, ma ne era valsa la pena.

Il guardiamarina Tvek la raggiunse e disse:" Ponte libero signore."
" Grazie signor Tvek"
" Mi scusi signore, potrei chiederle cosa ha detto di preciso al sulibano, poco fa?"

Ripley sorrise divertita:"Qualcosa di simile al vecchio detto: Homo Homini Lupus, ma con gatti e Diavoli di mezzo".

Quadrante Alfa - USS Vancouver, Plancia
17/07/2398, Ore 10:31 - D.S. 75540.91


Romanov fissò a lungo la console tattica. Doveva fare appello a tutto il rigido addestramento che aveva ricevuto su Vulcano. Analizzare e valutare. Catalogare ogni singola informazione sugli assalitori e sfruttarla a suo vantaggio.

C'era una parola che lo assillava dall'istante in cui MacLeods aveva annunciato l'abbordaggio. Un termine giapponese che non sentiva dai tempi dell' addestramento.

Si voltò verso Kuribayashi: "Signore dobbiamo lasciargli la nave."
Il capitano sbiancò in volto: "Se non la conoscessi, direi che è impazzito... Non lasceremo che accada..."

Aleksei guardò negli occhi quell'uomo che temeva e rispettava. Sapeva di chiedergli tanto: "Si fidi capitano. Ho in mente un Tenchi Nage."

Lo sbalordito Tetsuya per un momento sembrò voler replicare irato a quella remota tecnica di aikido, poi comprese, diede l'ordine di resa e rivolto a Romanov disse: " Ci ho messo anni ad impararla quella mossa. Far passare l'avversario per poi entrare, col corpo, quando oltrepassa il proprio bacino. Mi auguro che sappia cosa stia facendo"

Per tutta risposta il tattico attivò il comunicatore.

"Romanov a infermeria, Signor Rice dovrei chiederle una cosa..."
=^=Qui Rice perché ci arrendiamo? Comunque son tutto orecchi.=^=
"Se inserissimo velocemente delle costanti quantità di elio nell'aria della nave, per aumentarne la pressione, come in una camera iperbarica, quanto tempo ci vorrebbe prima che il polmone dei sulibani collassi? E quanto tempo per quelli dell'equipaggio."
"Volete usare la legge di Boyle Mariotte" disse una stupita Ripley guadagnandosi un occhiataccia dal capitano.
"Esattamente signor MacLeods" rispose Romanov, ritornando alla comunicazione con il dottore:
=^= Tenendo conto delle possibili modifiche corporee dei Sulibani, direi dodici minuti perché il blood Shift, ossia il meccanismo di sostituzione dell'aria nei polmoni con liquido ematico, raggiunga il suo limite massimo. Noi abbiamo un volume polmonare complessivo maggiore del loro, a parità di cassa toracica. Occhio e croce dovremmo durare uno, due minuti in più =^=
="Perfetto Rice, proceda." Rispose secco Kuribayashi: "E ora prepariamoci ad accogliere i nostri assalitori. MacLeods vada in sala macchine, servirà il supporto di un ufficiale superiore quando dovremo mettere in sicurezza la nave.

Quadrante Alfa - USS Vancouver, Plancia
17/07/2398, Pochi minuti dopo- D.S. 75540.91 ***


Trelha era nervoso. Qualcosa nel piano stava andando per il verso sbagliato. Ma cosa?

Appena si erano telerasportati, i suoi uomini avevano subito iniziato uno scontro a fuoco con quelli della Vancouver. Combattevano bene, con l'ardore di chi non voleva cedere nemmeno un pannello della propria nave. Poi improvvisamente il comunicato del capitano e questi uomini avevano gettato a terra i phaser e ora sembravano un gruppo di gazzelle dorniane dirette al macello.

No, non era uno stupido. Era diventato comandante della Cabala di Nar proprio perché prevedeva le mosse dei nemici con notevole anticipo e quella era una una trappola in piena regola. Eppure doveva proseguire, o la sua pelle avrebbe rivestito la scrivania del Profeta.

Afferrò per i capelli una giovane guardiamarina e le puntò il phaser alla tempia. Il dolce odore di paura che emanava il suo corpo, era una carezza per le narici potenziate del sulibano.

"Portami dal tuo capitano e vedi di non fare scherzi" disse alla giovane travolta dalle emozioni.
A passi svelti, seguito da tre dei suoi uomini si diressero lungo i corridoi che portavano al ponte di comando. Accanto al turboascensore giacevano i corpi di due marinai feriti dai phaser, segno che non tutti avevano accettato la decisione del Capitano d'altronde questa era una nave nuova alla sua prima avventura Kuribayashi non poteva aspettarsi la stessa cieca obbedienza dei suoi fedeli compagni di cabala.

"Drell mi senti. Tieni gli occhi aperti non tutti sono con il capitano. Qualcuno potrebbe opporsi alla sua decisione."

=^= Qui Drell, sono in sala macchine tutto apposto, abbiamo anche una deliziosa ufficiale rossa. Potrebbe fruttare bene sul mercato.=^=

=^= Non siamo qui per fare schiavi ma per la gloria della Rinascita, finiscila quando avremo terminato.=^= Replicò secco, mentre le porte del turboascensore si aprivano su un rassegnato Romanov.

Kuribayashi era seduto alla sua postazione. La luce dai pannelli disegnava nuovi chiaroscuri sul suo viso orientale. A Trelha ricordava una statua terribile, adagiata da secoli su quella poltrona, un unicum con la nave stessa. Eppure quell'uomo, così nobile, aveva ceduto dopo poco e non riusciva a capire perché.

"Buongiorno capitano. Sono spiacente, ma questa nave e ciò che essa contiene ora appartiene a Noi." Disse fissando la postazione del timoniere, con malcelata soddisfazione

"Purtroppo non possiamo fare nulla per impedirvelo. Ne risponderete alla Federazione comunque." Kuribayashi fisso gli occhi a terra con sguardo torvo: " Questa è una nave nuova, con fin troppe falle e intromissioni esterne. Non avevamo altra scelta, per dimostrare la nostra buona fede, se non di lasciarvi passare" Replicò il capitano, calmo ma visibilmente preoccupato.

"Avete fatto la cosa più saggia, cedere alla Rinascita è il destino di ogni popolo" Disse il comandante sulibano sorridente "Per anni avete portato avanti la vostra politica di intromissione. E' ora che la Federazione abbia termine sin dalle sue fondamenta".

Il capitano si accigliò: "Siete dei pazzi non so cosa possa servire il manufatto che cercate o a cosa miriate ma ricordate, per ognuno di noi che muore, altri ne prenderanno il posto. Non sopravviverete a lungo. Noi siamo stati costretti ad accogliervi pacificamente, volevamo dimostrarvi che non siamo in possesso di ciò che cercate. Cos'altro volete? " La voce del capitano era rotta dall'emozione.

Trehla scoppiò in una fragorosa risata e pensò che Kuribayashi era uno stolto oppure un uomo molto furbo.

"Il manufatto? Ciò che cerchiamo? No, no capitano voi non saprete mai cosa cerchiamo, finché non sarà troppo tardi."

Trehla alzò lo sguardo e per un attimo i suoi occhi fissarono quelli profondi di Bohr. Si voltò di scatto è tornò a puntare Kuribayashi e disse con voce roca e rabbiosa: "Non insulti la mia intelligenza capitano. Voi avete in serbo qualcosa, altrimenti non mi avreste accolto a braccia aperte. Potrei sondarvi mentalmente, ad uno ad uno, per scoprire le vostre intenzioni. Purtroppo abbiamo poco tempo e ho fiducia nelle nostre modifiche genetiche e nella prontezza dei miei uomini."

Il sulibano scambiò un occhiata con un suo sottoposto che subito si apprestò a posizionarsi al timone.

"Gencar, modifichi la rotta e ci porti vicino all'orbita del pianeta cominciamo il conto alla rovescia."
disse, notando il quasi impercepibile sforzo che faceva per parlare.

Poteva sentire il ticchettio delle dita del suo uomo alla console che si facevano meno ritmiche, mentre stabiliva la rotta. Era stranamente stanco quell'ufficiale, solitamente così energico.

Guardò Romanov con rabbia, ogni senso gli diceva di uccidere tutti e scappare. Ma non poteva. La sua missione era troppo importante. Sospirò e disse: "Aprite un canale audio con la centrale di controllo di Volnar."
Poi puntò il phaser contro il Capitano e disse: "Ora le risponderà un klingon un certo Relan Kan. Gli dica che alcuni suoi uomini sono stati rapiti e trattenuti sulla superficie da dei mercenari e che se non verrano ritovati e riconsegnati alla nave, ha ordine di sradicare definitivamente l'intero mercato illegale, con ogni mezzo".

Trelha si sedette sulla poltrona di Kuribayashi e reclino lievemente la testa. Sentiva le gambe sempre più pesanti, ma decise di ignorare questi segnali. La vibrazione dell'aria gli preannunciò l'arrivo della voce di risposta del klingon.

=^= Qui controllo del Pianeta Volnar identificatevi =^=

Il sulibano fece cenno al capitano di cominciare la sua recita.

"Sono il Capitano Tetsuya Kuribayashi della USS Vancouver. Alcuni nostri uomini sono stati rapiti da mercenari e portati sul pianeta come schiavi. La Federazione li rivuole indietro =^=

=^= Non ci risultano sbarchi di navette federali o uomini della Federazione. E se anche fosse si tratta di prigionieri in territori non vostri, della loro sorte si occuperò il vil denaro=^= Rispose con malcelato ribrezzo il Klingon.

Il capitano lo guardò con sguardo interrogativo poi proseguì "Avete mezzora di tempo per portarceli dopo di che ho ordine di smobilitare l'intero mercato, con ogni mezzo."

Vi fu un momento di silenzio, come se Relan Kan stesse valutando l'effettiva portata di quella minaccia.
Poi con voce più calma, resa sicura dalla convinzione che si trattasse di un bluff, rispose:

=^= Siete dei pazzi. Davvero credete di farci paura? Voi siete la Federazione, non agite così. Tra l'altro come pensate che potremmo essere sopravvissuti così a lungo senza sistemi di difesa? Non sopravvivereste nemmeno un secondo ai nostri Siluri.=^=

Il Klingon gettò la testa indietro in una grassa risata
=^= Credo che manderò comunque una squadra di ricerca. Se i suoi uomini non son già stati venduti, ci saranno molto utili come ostaggi.. =^=
Il klingon molto divertito chiuse la comunicazione.

Era il momento giusto, Trehla ordinò di far partire un colpo di phaser contro la superficie e si rilassò sulla poltrona.

Fissando lo schermo davanti a sé attese impaziente il raggio per qualche secondo poi, non vedendo nulla, si voltò irato verso la console tattica.

Con gran stupore vide il suo secondo riverso sullo schermo era scosso da una violenta tosse e della schiuma mista a sangue fuoriusciva dalla bocca.

Scattò in avanti verso la console tattica ma fece poca strada. Riuscì solo a vedere, con la coda dell'occhio, Il tenente comandante Bohr che gli puntava addosso il phaser.. Poi tutto divenne nero.

Quadrante Alfa - USS Vancouver, Plancia
17/07/2398, Pochi minuti dopo- D.S. 75540.91


Kuribayashi era nervoso. Avevano sventato l'attacco dei sulibani a prezzo molto alto. Uno dei marinai colpiti dai phaser, mentre difendeva l'ascensore, era morto e alcuni erano rimasti feriti o tramortiti dalla pressione dell'aria sui loro polmoni. Indubbiamente c'era ancora molto da fare per compattare l'equipaggio. Nel complesso, però si erano comportati egregiamente.
Dovevano ringraziare Romanov per essere usciti da quell'impiccio. La sua idea aveva un che di geniale. Aumentare la pressione idrostatica dell'aria, per far sì che i polmoni si riempissero di sangue incomprimibile, nel tentativo di non farli collassare a causa della pressione, era un tocco da maestro. Persino un polmone con tanti alveoli come quello sulibano doveva cedere di fronte alle leggi della fisica.

Ora gli assalitori erano stati portati in cella, ma difficilmente avrebbero parlato. Erano fanatici e sarebbero morti piuttosto che rivelare qualcosa.

Uscì dalla cabina in cui si era rifugiato, per riordinare le idee, consapevole che la priorità ora era di far uscire vivi i suoi uomini dal pianeta e andarsene il prima possibile.
Avevano avuto la fortuna di trovarsi davanti un loro agente che avrebbe certamente ritardato le operazioni di ricerca, tuttavia non avrebbe potuto trattenere i cani troppo a lungo o la copertura sarebbe saltata.

Entrò in plancia e ordinò di aprire un canale protetto con Nimosit. I primi ad andarsene dovevano essere quelli della sua squadra.


Torna all'indice


01.12 - Sulle tracce degli antichi

Autore: Tenente Comandante Dwalla Thevek


Volnar - Controllo Spaziale
17/07/2398, Ore 10:34- DS 75540.93


=^= Siete dei pazzi. Davvero credete di farci paura? Voi siete la Federazione, non agite così. Tra l'altro come pensate che potremmo essere sopravvissuti così a lungo senza sistemi di difesa? Non sopravvivreste nemmeno un secondo ai nostri Siluri.=^= Il Klingon gettò la testa indietro in una grassa risata =^= Credo che manderò comunque una squadra di ricerca. Se i suoi uomini non son già stati venduti, ci saranno molto utili come ostaggi.. =^=

Relan-Kan si alzò dalla sua postazione in uno stato di lucida rabbia. La Federazione non aveva la minima giurisdizione sul loro pianeta eppure si presentavano li. A casa sua! Qualcosa di strano c'era in quella faccenda, ma avrebbe investigato a fondo. Doveva mettere le mani sugli agenti della Flotta Stellare a tutti i costi per mantenere la sua condizione di vantaggio. Se avesse fatto sapere agli altri Clan che i Relan tenevano in ostaggio personale della Federazione e che lui li stava difendendo tutti da un orribile destino, il suo prestigio sarebbe aumentato e avrebbe potuto reclamare un posto al tavolo coi Loran, i Tulun e i Koloi. Era giunto il momento di lasciare quel lavoro di controllo e passare al giro grosso.

"Mollk!!" sbraitò a pieni polmoni richiamando il suo sottoposto

"Si signore!" arrivò il klingon correndo

"Voglio una caccia a tappeto, ma discreta. Ci dovrebbero essere degli agenti della Flotta Stellare. Me li devi portare... VIVI!. Controlla le aste e tutti i gruppi sospetti arrivati nelle ultime ore"

"Anche quelli che sono venuti qui con quei siluri?"

Aveva subito sospettato di quel gruppetto, ma avevano risposto correttamente a tutte le sue domande trabocchetto nel caso avessero mentito su Koloth e quella magnifica romulana gli era stata addosso come la salsa di chutl sul Targ mentre la trill sventolava il suo bel culetto intorno a quei siluri. Un sorriso al ricordo di quella piacevole ispezione gli illuminò parzialmente il viso "naaa inutile perdere tempo con loro e non vorrei inimicarmi Koloth. Cerca chi ti ho chiesto e non dovremmo fare più questo lavoro che umilia il nostro prestigio"

Volnar - Mercati - Area 89
17/07/2398, Ore 10:45- DS 75540.95


Quando Relan-kan aveva analizzato i siluri che avevano portato come esca li aveva fatti passare senza nessuna difficoltà. Dwalla con la scusa di moine e carezze al klingon aveva potuto prendere le risposte alle domande trabocchetto direttamente dalla sua mente e il corpo sinuoso di Denay mentre esponeva la merce aveva fatto il resto. Così con un bel lasciapassare erano potuti entrare nella zona dei mercati. Dovevano solo far vedere la merce a qualche mercante e poi con un po' di fortuna e trattando un po' sul prezzo sarebbero stati invitati ad una delle aste.

Un cenno di intesa con Oxila e Sev e cominciarono a fare il loro giro, ignorando stoicamente i mercanti di organi, persone e la peggior feccia della galassia

"Questo posto da i brividi" commentò sottovoce Denay

"Anche a me... facciamo il nostro lavoro e andiamocene" rispose Dwalla distogliendo lo sguardo dai quei banchi che vendevano orrore e miseria.

Stavano girando da qualche minuto e avevano già parlato con qualche piccolo mercante di armi, ma la loro merce era di livello molto superiore rispetto ai disgregatori e parti di altri armi a energia che venivano vendute sulle strade. Un bajoriano vestito con eleganti abiti di ricca fattura li intercettò prima che potessero parlare con un mercante cardassiano che si fece muto non appena lo vide. Evidentemente dove essere un pezzo grosso o almeno far parte di un giro molto più elevato.

Dwalla e Denay si scambiarono un'occhiata

"Buongiorno, voi dovete essere le bellissime Kanee e Yizrid Mer, le ambasciatrici del famoso Henry Morgan" disse il bajoriano mellifluo con un inchino "abbiamo saputo della merce che portate"

"Sei informato... le notizie girano in fretta a quanto pare, ma tu chi saresti?" rispose Dwalla da dura attirando l'attenzione su di sé e sfoggiando tutto il suo sangue freddo.

"Oh! Che sbadato, mi chiamo Holan Battor, il mio signore voleva invitarvi ad una importante asta di merci di estremo valore che si terrà questa sera. Riteniamo che i vostri siluri possano essere estremamente appetibili e ci auguriamo di riuscire a spuntare il miglio prezzo. Che è quello che cercate anche voi"

"Si, ma noi cercavamo un compratore diretto... non mi piace l'idea di pagare una commissione impossibile ad una casa d'aste"

"me ne rendo conto, ma sono sicuro che se mi permette di accompagnarvi dal mio signore riuscirete ad avere un equo accordo. È un uomo estremamente influente qui"

Dwalla mangiò la foglia. Il tirapiedi aveva fatto notare che senza passare per un'asta sarebbe stato difficile vendere e quindi aveva spinto un po' per farli partecipare. Da consumata giocatrice di poker, Dwalla aveva puntato esattamente al momento giusto, senza mostrarsi troppo interessata ma neanche totalmente fuori dalle regole di quel mondo criminale.

"Beh un accordo è quello per cui siamo qui... speriamo che il tuo signore sia ragionevole. Fai strada"

Il gruppetto si avventurò per i vicoli dei Mercati di Volnar fino ad arrivare in una grande piazza che serviva uno dei pochi palazzi signorili della città.

Entrarono superando lo sguardo attento delle guardie che li avrebbero di sicuro fermati e controllati se non fossero stati in compagnia del bajoriano.

L'ingresso dava su un cortile interno chiuso da un colonnato, al centro una statua di donna in marmo teneva in mano una pistola puntata verso l'ingresso e un giardiniere stava sistemando le aiuole. Attraversarono il colonnato e salirono le scale al primo piano nobile. Un bajoriano vestito elegantemente stava parlando con un klingon, ma lo liquidò con poche parole appena si avvide dei suoi ospiti. Tutto nel suo atteggiamento emanava potere e controllo. La vistosa cicatrice che scendeva dalla fronte al labbro per proseguire in una specie di V fin quasi alla tempia non dava nessun dubbio su chi si trovasse di fronte a loro. Loran-Tuk era il capo clan della casata Loran, la seconda casata per importanza del pianeta, un grande affarista e tra le persone più influenti e temute.

Spalancò le braccia andando loro incontro.

Non sarebbe stato facile portarlo via.

***FLASHBACK***
USS Vancouver - Ufficio del Capitano
15/07/2398 - ore 20:30 - D.S. 75536.59


"Siamo molto al limite con le regole della Federazione in effetti" commentò Nimosit

"C'è da dire che Loran-Tuk è ricercato ufficialmente dall'Impero Klingon. Da un punto di vista legale basterebbe che Koloth facesse arrivare alla Flotta Stellare una richiesta di cooperazione. Però Volnar non è soggetta alle leggi della Federazione e portare via qualcuno da lì non è semplice. Soprattutto uno uomo potente come quello" disse Kuribayashi

"Sì il problema è proprio quello: come lo porto via di lì?" disse Dwalla "Per arrestarlo ufficialmente non basterebbero due squadre della sicurezza e laggiù saremo in pochi. Senza considerare che abbiamo come priorità lo scoprire cosa è quel manufatto che stiamo cercando"

Stettero in silenzio per qualche secondo poi Nimosit quasi sobbalzò sulla sedia "Ci sono! Bisognerà studiare bene la cosa e chiederemo al comandante McLeods dei dettagli tecnici, ma sono certo che funzionerà. Basta marcarlo con un marcatore isolineare con segnale collegato direttamente con la navetta. Appena attivato il computer lo teletrasporterà via e attivando un riciclo del buffer di teletrasporto potrete anche allontanarvi senza che nessuno identifichi la sua presenza a bordo"

"Piano brillante N.1, comandante Thevek dovrà fare un po' di pratica chieda a Sev di darle qualche consiglio"

"Si, Capitano"

Volnar - Palazzo Loran
17/07/2398, Ore 11:00- DS 75540.98


"Mi avevano detto che avremmo avuto due affascinanti mercanti di armi, ma non aspettavo così belle"

Dwalla sorrise "E noi speravamo di incontrarla, Loran-Tuk. Un uomo di potere come lei pensavamo fosse inarrivabile... anche se la nostra merce è di primordine"

"Si ho sentito, siluri potenziati con nitrato di metadissicina. Non è qualcosa che si veda spesso...penso che potrete fare buoni affari all'asta e io potrei aiutarvi" disse mellifluo

"Speravamo di vendere direttamente..." disse Dwalla falsamente sapendo però che l'altro se lo sarebbe aspettato

Loran proruppe in una risata "no no, tutti gli affari passano attraverso le aste...ma ogni asta si può abilmente manipolare, con gli amici giusti. Pompare il prezzo al momento giusto, scatenare una corsa al rialzo... un amico può fare tanto... mi permetterete di esservi amico?" le sue mani scorsero sulla schiena delle due ufficiali fino a fermarsi sul sedere mentre i suoi occhi guizzarono tra quelli di Dwalla e quelli di Denay.

Non serviva il contatto fisico e i poteri di Dwalla per capire cosa intendesse il bajoriano, ma pur trattenendo un moto di fastidio capì che quella poteva essere l'occasione migliore per portare via Loran-Tuk. Niente quanto un incontro privato poteva dare loro l'occasione di marcarlo e teletrasportarlo via.

"Gradiremmo molto essere vostre amiche... ma prima occupiamoci degli affari. Per il piacere abbiamo tutta la notte..." disse sensualmente Dwalla

"Si, non vorremmo essere distratte dai nostri doveri" continuò Denay facendogli gli occhi dolci, mentre Oxila dietro di loro stringeva i pugni trattenuto solo dallo sguardo duro di Sev.

"Aspettare renderà solo migliore il nostro piacere... beh non indugiamo. Le vostre guardie possono portare i siluri e riposare nei sotterranei dove si svolgeranno le aste. Voi potete seguirmi, a breve inizierà un banchetto dove potrete conoscere venditori e acquirenti. L'asta si svolgerà dalle ore 14:30" disse porgendo il braccio ad entrambe

"Mmm avevo proprio un languorino" disse Dwalla attirando l'attenzione di Loran in modo tale che Denay potesse comunicare con gli altri le ultime disposizioni

"Andiamo cosa stiamo aspettando" disse la trill pochi istanti dopo

Volnar - Mercati
17/07/2398, Ore 14:30- D.S. 75541.38


La squadra guidata da Nimosit era riuscita a schivare le attenzioni delle guardie klingon per diverse ore. Da quando il capitano lo aveva avvisato degli sviluppi avevano concordato di ritirarsi solo se necessario perché dalle ultime comunicazioni di Oxila la squadra 1 era riuscita a infiltrarsi nella casa d'aste. Dovevano resistere nelle strade ancora per un po'.

I suoi pensieri vennero interrotti da un segnale di Bohr. Nemici in avvicinamento.

"Teniamoli impegnati. Dileguiamoci e raduniamoci al punto 17" comunicò tramite intercomm

*e speriamo che facciano in fretta*

Volnar - Palazzo Loran - Sotterranei delle Aste
17/07/2398, Ore 17:22- D.S. 75541.72


Il banchetto era stato abbastanza noioso, ma il dover presenziare all'asta aveva messo le due di pessimo umore anche se lo dissimulavano molto bene. Vedere cosa veniva messo all'asta poi le aveva profondamente disgustate e rese piene di orrore. Armi, schiavi e schiave, batteri mortali, tecnologie proibite. Avevano provato a prendere nota di chi acquistava quei prodotti, ma le aste erano completamente private indicate con codici identificativi che impedivano a chiunque di sapere chi avesse venduto e chi avesse comprato. Una cosa che avrebbero potuto chiedere a Loran quando lo avessero avuto dietro il campo di forza di una cella.

Ad ogni nuovo pezzo Denay controllava furtivamente sul suo tricorder per verificare la compatibilità con quello che stavano cercando. Al pezzo 37 dell'asta i valori impazzirono. Le due si guardarono frementi di eccitazione perché stavano per scoprire cosa avevano seguito per tutto questo tempo.

Lo sguardo di Dwalla si fece un po' deluso quando il banditore mostrò quello che sembrava una pietra priva di valore, Denay invece che continuava a controllare sul tricorder quasi scattò in piedi.

"Non ci posso credere..." disse infine mentre terminava la frase all'unisono con il banditore "una pietra di un portale iconiano!"

"Non una pietra qualsiasi" aggiunse il banditore la cui voce giungeva dagli altoparlanti "ma la pietra centrale del cerchio. Si dice che con le giuste attrezzature sia possibile sfruttare la frequenza di questa pietra per viaggiare nel tempo. Gli Iconiani usavano i portali per muoversi senza navi stellari a portata di oltre 20.000 anni luce. Immaginate muoversi con cinque passi attraverso l'intera galassia! La base d'asta è di mille barre di lathinum"

Le due si guardarono. già mille barre era una cifra astronomica, ma le offerte cominciarono a fioccare da tutte le parti

"Contatta il Capitano e Nimosit sulla linea sicura. Dobbiamo informarli subito!"


Torna all'indice


01.13 - Caos

Autore: Tenente Comandante Nathel Sev


Volnar - Palazzo Loran - Sotterranei delle Aste
17/07/2398, Ore 17:43 - D.S. 75541.75


Denay era riuscita ad appartarsi un momento sfruttando la concitazione dell'asta. In breve inviò un messaggio in codice a Sev e Oxila.
I due non erano certamente storici o archeologi, ma nessun cittadino della galassia poteva ignorare, anche a grandi linee, chi fossero gli Iconiani.
"Cavolo, che notizia bomba..." Commentò Sev "Avvisa Nimosit, io inizio a prepararmi, perché mi sa che ci sarà da ballare..."
"E parecchio" Concordò l'umano mentre iniziava ad inviare il messaggio a Nimosit.

***FLASHBACK***
USS Vancouver - Ufficio della Sicurezza
15/07/2398 - ore 21:37 - D.S. 75536.72


"Vediamo se ho capito. Tu vorresti che io ti aiutassi nel trovare un modo per piazzare un marcatore isolineare addosso al capo di tutta la baracca, capo sanguinario, eccetera. Per poterlo rapire e nascondere nel teletrasporto..." Chiese Sev accomodandosi sulla poltrona.

"Esatto, hai capito perfettamente." Rispose senza scomporsi Dwalla.

"Ottimo, una robetta da niente... E il Capitano ti ha mandato da me..." Ribatté con la consueta ironia il bajoriano. Rimase in silenzio qualche secondo e riprese.

"Fammi pensare... Ovviamente sai meglio di me che l'ideale per fare sta follia, perché è una follia, è distrarre l'obiettivo. Ma il problema non è distrarre lui, ma le guardie, che non saranno poche, che avrà intorno. E qui la cosa migliore è dare la colpa ad un altro. E qui, ti dico la mia follia...dai la colpa a me."

"Non so se al Capitano piacerà questa cosa..."

"Stammi a sentire. Lo sai che nessun piano sopravvive alla messa in pratica, quindi è inutile scervellarsi per immaginare a chi girare la patata bollente. Invece noi sappiamo benissimo chi ci sarà li vicino. Noi. Quindi tanto vale preparare questo piano, e poi, nel caso, adattarlo."

"Non ne sono molto convinta...ma tu si..."

"E il capo ha detto di parlare con me quindi sei incastrata!" Concluse ridendo Sev.

USS Vancouver - Plancia
17/07/2398, Ore 18:01 - D.S. 75541.79


"Siete sicuri di avere tradotto bene il messaggio?" Domandò uno stupefatto Kuribayashi.

"Affermativo signore, tutti i controlli sono stati fatti tre volte. Certezza al 100%" Rispose l'addetto alle comunicazioni.

"Questo complica tutto, qualunque acquirente sarà disposto a qualunque cosa. Dobbiamo essere pronti a supportare le squadre ancora più di prima." Disse rivolto il Capo OPS e Capo Ingegnere, ricevendo da entrambi un deciso cenno di assenso.

Volnar - Palazzo Loran - Sotterranei delle Aste
17/07/2398, Ore 18:03 - D.S. 75541.79


L'asta era diventata una giungla di mani (e tentacoli) alzate. Dwalla e Denay si guardavano attorno cercando il momento per fare una mossa, ma in quella bolgia era già un'impresa restare unite.
All'improvviso vennero avvicinate da Oxila, che fece cenno loro di abbassare le teste.

"Sev è andato a posizionare qualche distrazione, tra poco saremo pronti a fare ancora più casino."

Entrambe fecero un cenno rapido di comprensione.

"Dice anche che 'il piano è cambiato, niente colpa a me'... ma non so che significhi."

"Lo so io, grazie." Replicò Dwalla.

"Ultime due cose e poi mi posiziono dall'uscita. Uno: appena pronti ve lo facciamo sapere e prima dello spettacolo dovrete creare anche voi un po' di distrazioni. Due: quell'affare ce lo portiamo con noi, giusto?"

Le due si guardarono e risposero in coro "Certo."
Oxila scambiò un rapido e intenso sguardo con Denay e poi si defilò.

Spero che Coral e il Capitano siano pronti, o qua finirà tutto molto presto Fu l'ultimo pensiero di Dwalla prima di tornare concentrata sull'asta.

Volnar - Nei pressi del Palazzo Loran - Sotterranei delle Aste
17/07/2398, Ore 18:07 - D.S. 75541.8


Nimosit e la sua squadra erano riusciti a tenere a distanza la pattuglia mentre inviavano il messaggio della squadra 1 sulla Vancouver, ma così facendo si stavano per scontrare con un'altra.

"Signore, non possiamo fuggire in eterno, ci stiamo allontanando dagli altri."

A parlare era stata Dena Vir, membro della squadra speciale.

"Concordo Guardiamarina, cosa suggerisce?"

"Voi nascondetevi dietro a queste casse. Io li oltrepasso e li prenderemo tra due fuochi. Grir, qualche giocattolo?"

"Pronti." rispose il boliano.

"Ma come farà a passare senza essere intercettata? E poi, che giocattolo?" Domandò Nimosit.

"Non si preoccupi, signore, è il mio mestiere. Grir farà esplodere qualcosa." Attese un attimo e riprese "Si fidi, signore, il comandante Sev ce l'ha fatto fare miliardi di volte."

"Ok, procedete pure."

Immediatamente la betazoide si alzò e avanzò dritto contro le guardie. Nimosit e Di Maria trattennero il fiato, mentre Grir aveva lanciato qualcosa sulla strada.
Dena Vir passò a fianco della pattuglia, che non diede segno di averla vista.

"Ma che mi possa...come ha fatto?" Chiese il Dottore.

"Allora è lei. Sev mi aveva detto una cosa del genere, ma non mi aveva mai voluto dire di più, voleva farmi una sorpresa...quando torniamo a bordo..." Nimosit fu interrotto da Grir.

"Signore, è meglio non guardare."

Sia Nimosit che Di Maria si volsero verso il boliano, stupiti, mentre delle piccole esplosioni luminose colsero in pieno la pattuglia.
Immediatamente Grir e Niddzeen scattarono fuori dal riparo e colpirono due delle guardie, mentre Dena si era girata e aveva colpito le rimanenti.
In meno di tre secondi la pattuglia era neutralizzata.

"Ottimo lavoro, veramente ottimo. Ora dobbiamo solo nasconderli, idee?" Disse Nimosit.

"Li prendiamo in custodia sulla navetta?" Chiese Di Maria.

"Buona idea." Concordò Nimosit, poi si girò verso la trill "Niadig, chiami la navetta e li carichi, e dia supporto al Tenente Chovachoun. In attesa dell'arrivo cerchiamo di occultare...questo."

"Subito signore." In breve del piccolo scontro non rimase nulla.

"Bene, e questa è fatta. Torniamo..." fu interrotto dall'arrivo di un messaggio criptato di Sev.

"Dobbiamo sbrigarci." disse subito.

"Che succede?" Chiese Di Maria.

"Sev sta per rivivere la sua infanzia, presto!"

Volnar - Palazzo Loran - Sotterranei delle Aste
17/07/2398, Ore 18:15 - DS 75541.81


L'asta per la pietra stava andando avanti da quasi un'ora, e le offerte non accennavano a diminuire. Loran-Tuk era al settimo cielo, stava iniziando a pensare a cosa poteva regalarsi con i proventi di quella vendita, aveva solo l'imbarazzo della scelta.
Sev all'improvviso diede il via all'operazione.
Dwalla scattò in piedi e iniziò a sparare offerte incredibili. All'inizio nessuno la prese sul serio, ma quando offrì una nave di classe Sovereign tutti si zittirono e la osservarono. Dopo qualche secondo in molti iniziarono a protestare e ad accusarla di mentire.
All'improvviso una piccola esplosione fece girare tutti verso il lato destro della stanza. Immediatamente le guardie si diressero verso il punto della deflagrazione, quando un colpo fucile a frammentazione di fase cardassiana andò a colpire un vaso con una pianta a pochi metri da Loran-Tuk. Le sue due guardie personali sfoderarono le armi e si mossero a protezione del loro capo.
Dopo qualche altro secondo, un colpo di disgregatore Klingon attraversò la stanza partendo dal lato sinistro.
A questo punto il caos era totale, Dwalla scattò verso Loran-Tuk mentre Denay ne approfittò per inviare il segnale e disattivare, per sempre, il loro siluro. Oxila vide spuntare Sev alle sue spalle.

"Vai da Denay, raggiungeteci dal banco, e prendete la pietra. Ma stai lontano dai bordi della stanza." Gli disse il bajoriano mentre lui si dirigeva dalla consigliere.

I partecipanti all'asta, dopo qualche secondo di smarrimento, estrassero anche loro svariate armi e iniziarono a sparare. Un'altra piccola esplosione attirò l'attenzione di tutti verso un altro lato della stanza.
Dwalla era a pochi metri dal suo bersaglio, ma le due guardie, due klingon massicci pesantemente armati, erano in mezzo. Si mise al riparo dietro un tavolo rovesciato. La stanza era diventata un campo di battaglia, molti cercavano di scappare verso l'uscita, ma un'altra piccola esplosione fece crollare proprio quel corridoio, bloccandoli. Il conflitto si stava intensificando. Dwalla si riparò ancora di più quando fu raggiunta da Sev.

"Opera tua?"

"Che devo dire, una volta ribelle, sempre ribelle." Replicò con il solito sorriso beffardo il bajoriano.

"Hai fatto un bel casino, lo sai?"

"I complimenti dopo. Ora stai pronta, metti il marcatore al ceffo ed esci dal buco, noi ti seguiremo."

"Che buco...?" Fece per replicare ma Sev era saltato fuori dal riparo e aveva tirato un bicchiere addosso ad una delle guardie. Entrambe si girarono verso di lui avanzando un po' prendendo la mira. Sev li guardò intensamente e poi premette un pulsante di un piccolo dispositivo che teneva in mano, e all'improvviso un'esplosione partì dal muro di fianco alle due guardie, investendole e scagliandole a terra.

Sev afferrò uno dei fucili, e lo usò come manganello per stendere quello dei due che non era svenuto e successivamente lo puntò su Loran-Tuk. Dwalla apparve alle sue spalle, posizionò il marcatore sulla spallina e subito iniziò la procedura di teletrasporto. Sev allora rivolse la sua attenzione verso il resto della sala e iniziò a sparare a caso per dare copertura a Oxila e Denay, che arrivarono da loro.
Sev li fermò chiedendo "L'avete?" entrambi fecero un cenno di assenso. "Bene, andate, vi raggiungo subito."
Appena passati verso gli altri partecipanti all'asta e gridò. "Di qua presto, c'è un passaggio."
Lasciò cadere il disgregatore e, mentre passava per il buco, premette altri due pulsanti e altre quattro piccole esplosioni convinsero tutti a seguirlo.
La stanza dove ora si trovavano era un magazzino. Sev raccolse una piccola sacca nascosta dietro una cassa e si rivolse verso i compagni. "Ora dobbiamo mescolarci alla folla che cercherà di scappare. Dovremmo incontrare Nimosit e la squadra tra poco, fuori da sto posto."

Volnar - Fuori dal Palazzo Loran - Sotterranei delle Aste
17/07/2398, Ore 18:32 - D.S. 75541.84


Nimosit e la sua squadra erano appena arrivati dal palazzo quando si sentirono degli echi di alcune esplosioni.
Dopo pochissimo alcune squadre di sicurezza arrivarono sul luogo e iniziarono a bloccare l'accesso alla zona. Fortunatamente il gruppo di Nimosit era arrivato prima, pertanto erano oltre il limite.

"Ok, ci siamo, credo che sia merito di Sev questo casino. E noi dovremo dargli supporto senza sapere praticamente nulla. Tutti pronti?"

Tutti rivolsero al primo ufficiale un deciso cenno di assenso. Si separarono in modo da coprire più campo possibile e attesero.
Dopo pochissimi minuti una marea di gente uscì dal palazzo urlando. Uno dei fuggitivi si staccò dal gruppo e si diresse verso Nimosit. Appena questo gli rivolse la parola lo riconobbe, era Oxila. "Signore, tenga, deve andare sulla Vancouver." Disse mentre gli allungava una pietra.
Nimosit ripose la pietra, ben consapevole di cosa fosse, e richiamò a sé la sua squadra. Dena Vir fu affiancata da un altro e quando arrivò dal Primo Ufficiale riferì. "Signore, Sev mi ha passato un messaggio in codice: rosso-rosso. Vuol dire ritirata estrema. Ogni squadra per se."

"Ricevuto. In effetti qui sta diventando un pandemonio. Forse li abbiamo aiutati in modo diverso." Disse mentre si toccava la tasca. "Torniamo alla navetta subito."

La fuga della squadra 1 fu rocambolesca, riuscirono a passare le guardie di sicurezza, complice la marea che si era formata. Sev aveva chiesto a Oxila di riportarli nel mercato, dove avevano visto i mercanti di organi. Da bravo pilota li aveva riportati esattamente li. Prima di rientrare in quella zona del mercato Kuz li fermò.

"Ehi ehi, aspettate un attimo. Non ho la minima intenzione di rientrare in quel posto." Protestò ansimando.

"Nemmeno io..." le diede manforte, sempre ansimando, Dwalla.

"Concordo assolutamente...ma non ho voglia di lasciarli fare impuniti..." Replicò Sev, tra un ansimata e l'altra.

"Ok, ma è proprio necessario? A nessuno piace questa situazione, ma sai benissimo che potrebbe andare tutto storto." Ribattè Dwalla

"Che ne pensate?" Chiese Sev agli altri.

"Concordo con Dwalla." Risposte Denay.

"Non prendertela, hai ragione, ma sono d'accordo con loro." Sentenziò Oxila.

"Ok, ok, avete ragione. Portiamo a casa la missione. Andiamo alla nave." Poi si guardò attorno e continuò "Penso si possa fare con calma ora."

"Bene, allora spiegami che cosa hai combinato la dentro." Replicò Dwalla.

"Ok, ve lo dico sulla strada verso la navetta. Andiamo."

*** FLASHBACK ***
Volnar - Palazzo Loran - Sotterranei delle Aste
17/07/2398, Ore 18:03 - D.S. 75541.79


Sev aveva colto subito la palla al balzo. Quell'asta era il diversivo perfetto, mai sarebbe stato in grado di escogitarne uno così. Riuscì a sgattaiolare alle spalle di una guardia che era intenta a contenere l'esuberanza di un Ferengi. Quando il piccolo dalle orecchie grandi la spintonò, Sev la afferrò e ne approfittò per sfilarle il dpadd, poi si allontanò immediatamente, mentre al ferengi arrivava una manganellata.
Individuata la porta per il magazzino, Sev andò senza esitazioni dalla guardia che piantonava l'ingresso e gli disse. "Presto il tuo collega è nei casini, quel ferengi ha un pugnale!"
Mentre la guardia corse verso il ferengi, Sev usò il dpadd per aprire la porta del magazzino e ci si infilò.
Dentro trovò il paradiso, come previsto. Scatole con armi, munizioni, esplosivi, e il loro siluro. Usando il suo tricorder analizzò la conformazione della stanza e la posizione rispetto alla sala principale. Diede una rapida occhiata intorno e gli balenò un'idea.
Raccolse qualche piccolo esplosivo, un paio di pistole, un detonatore e uscì dal magazzino.
La sala principale era esattamente come prima, se non peggio, gente che urlava e si sbracciava. Osservò per qualche minuto la situazione, provando compassione per le guardie del posto, tenere sotto controllo quella gente era un'impresa. Ma subito si diresse verso punti a caso della stanza, piazzando i piccoli esplosivi. Quando si accorse dei due enormi klingon a fianco di Loran-Tuk, gli venne in mente un'altra parte del piano. Terminò di piazzare gli esplosivi e le due pistole e vide che il magazzino era ancora libero. Tornò in fretta lì dentro, piazzò degli esplosivi nella parete che divideva il magazzino e il salone, e ne mise altri nel muro di fronte. Poi si affrettò ad uscire.
Fece appena in tempo a tornare nella sala dell'asta quando arrivarono altre tre guardie, una delle quali si posizionò davanti al magazzino prese in mano il controllo remoto e fece detonare il primo degli esplosivi che aveva piazzato, e da lì cominciò il caos.


Torna all'indice


01.14 - Meglio imparare tardi, che non farlo mai

Autore: Tenente Lan Oxila


USS Vancouver - Plancia
17/07/2398, Ore 18:03 - D.S. 75541.79


Kuribayashi se ne stava al centro della plancia osservando lo schermo visore che, per l'occasione era stato suddiviso in due parti: a destra si stagliava la silhouette della nave sulibana, mentre a sinistra si poteva ammirare un'immagine di Volnar.

"I sistemi sono tornati del tutto operativi, la nave sulibana ha tentato tramite delle backdoor di riprendere da remoto il controllo della Vancouver ma non ci è riuscita" Romanov stava facendo rapporto con voce fredda, mentre le sue dita correvano sulla consolle tattica "I nostri sistemi tattici sono tornati ad operare perfettamente e da quanto posso vedere le loro armi non sono al livello delle nostre, in uno scontro navale diretto avremmo rapidamente la meglio."

"Questo presuppone che i nostri sensori sono tornati a funzionare?"

Ripley annuì dalla consolle OPS "Sì signore, la griglia dei sensori è operativa."

"Signore!" Romanov fissò la consolle "La nave sulibana si sta dando alla fuga, partono in curvatura! Siamo più rapidi di loro, potremmo prenderli..."

"No" Kuribayashi intervenne prontamente "Comprendo il suo desiderio di fermarli Comandante e mi creda, lo condivido. Ma abbiamo ancora i nostri colleghi sul pianeta. La priorità va a loro."

Il capitano guardava il visore posto davanti a lui per poi voltarsi verso l'addetto alle comunicazioni.
"Mi metta in contatto con il Capitano Starler della U.S.S. Meteror."

Attese qualche istante prima che il volto rubicondo del capitano Starler apparisse sul monitor
=^=Capitano Kuribayashi, ben rivisto=^= sorrise dimostrando lo stretto rapporto che intercorreva tra i due ufficiali =^=A cosa devo la tua chiamata?=^=

"Ciao Lucas. Ho un problema! Una nave sulibana ha incasinato un po' il sistema informatico della mia nave. Ora siamo nuovamente al 100% ma ho una squadra di sbarco sul pianeta. Non posso inseguire la nave... tuttavia ora sta puntando direttamente su di voi."

Il sorriso del capitano Starler si spense a poco a poco ascoltando il rapporto dell'amico
=^= Non serve aggiungere altro tra mezz'ora ci sarà l'intera quarta flotta a dargli la caccia. Te li prendiamo e te li facciamo trovare impacchettati al comando.=^=

Kuribayashi annuì osservando il collega "Perfetto, ti ringrazio moltissimo. Hanno ferito alcuni dei miei e sono decisamente curioso di fare un paio di chiacchiere con chi ha organizzato questo scherzetto..."

Pochi secondi dopo la comunicazione venne chiusa lasciando posto, sullo schermo, ad una mappa stellare con indicata la rotta del vascello Sulibano.

"Bene, ora attendiamo che i nostri tornino a bordo" Kuribayashi si appoggiò allo schienale della poltroncina di comando

Volnar - Luogo sconosciuto
17/07/2398, Ore 18:40 - D.S. 75541.86


Nimosit ascoltò con attenzione l'esatta descrizione di quel che avevano combinato al palazzo delle aste quando si accorse di un gruppo di Klingon che si aggirava per la piazza
"Meglio levare le ancore rapidamente. Tenente Oxila, lei e la squadra tattica prendete la navetta cardassiana... meglio non lasciarla qui."

Il timoniere della nave annuì e, dopo essersi separato dai colleghi, si avviò insieme alla squadra tattica verso la navetta con cui era giunto. I klingon, dal canto loro, vedendo gli strani movimenti dei federali aumentarono il passo spintonando qua e là qualche curioso intervenuto per vedere cosa fosse successo al palazzo delle aste.

"Mettiamo le ali ai piedi. Sev, fuoco di copertura." proruppe Nimosit mentre saltava a bordo della Do'vala insieme ai colleghi della missione.
Sev impugnò il fucile phaser portandosi sul portellone facendo fuoco di sbarramento verso i klingon "Tra un po' avremo molta più compagnia, meglio levare le tende ora signore..."

Con estrema lentezza, per lo meno per i suoi occupanti, la navetta si sollevò dalla superficie planetaria partendo in direzione del punto di recupero della Vancouver Nimosit impostò la rotta per poi allungarsi attivando il sistema di comunicazione "Qui Do'vala. Tenente Oxila, noi abbiamo preso il volo.. a voi com'è andata?"
=^=Idem, ma mi sa che non siamo partiti da soli, abbiamo quattro membri del comitato di addio alle spalle e sembrano piuttosto incavolati...=^=

A riprova delle parole del timoniere quattro navette si portarono a tiro dalle due navi federali aprendo il fuoco verso di loro.

"Maledizione. Kuz, contatti la Vancouver abbiamo bisogno di supporto immediato. Sev, console tattica, cerchi di dare del filo da torcere ai nostri inseguitori."
Kuz annuì al superiore portandosi alla console COM aprendo un canale verso la U.S.S. Vancouver
"Navetta Do'vala a USS Vancouver, qui abbiamo bisogno di supporto immediato! Siamo inseguiti da quattro navette ostili!"

USS Vancouver - Plancia
Contemporaneamente


"Signore ci chiamano dalla Do'vala e dalla navetta Cardassiana, sono inseguiti e hanno bisogno di supporto."
Kuribayashi si alzò dalla poltroncina guardando l'addetto alle comunicazioni che aveva fatto rapporto "Sullo schermo."
Dopo alcuni secondi sui due schermi apparvero i volti di Kuz e di Oxila.

=^=Navetta Do'vala a USS Vancouver, qui abbiamo bisogno di supporto immediato! Siamo inseguiti da quattro navette ostili!=^=
=^= Stessa cosa della Do'vala, abbiamo quattro simpaticoni che vogliono fare bistecche dal nostro profilo migliore=^= rispose Oxila dall'altra navetta.
"Resistete, veniamo a darvi una mano." Kuribayashi fissò il timoniere "Rotta d'intercettazione" poi rivolto verso il tattico "Romanov, pronto con tutto quello che abbiamo. Allarme rosso!"
Appena l'allarme venne inserito la nave reagì immediatamente attivando la modalità tattica. Un pesante campo di forza avvolse totalmente il nucleo per proteggerlo dai danni. La console tattica attivò il reticolo di puntamento evidenziando le quattro navette nemiche agganciandogli addosso i phaser e i siluri.
La Vancouver scivolò agile nello spazio avviandosi verso le due navette in ritorno

"Comunicazioni su tutte le frequenze" Kuribayashi si portò al centro della plancia "Qui è il capitano Kuribayashi della U.S.S. Vancouver. State inseguendo due navette con a bordo personale federale. Ogni azione volta a danneggiare le navette o a ferirne il personale verrà interpretato come atto di guerra e come tale perseguito."

Rimase qualche istante in attesa, ma le quattro navette non accennarono neppure a diminuire l'attacco verso la Do'vala e la navetta cardassiana. Il capitano fece un cenno verso Romanov. Immediatamente un fascio phaser partì dalla prua della Vancouver tagliando letteralmente a metà una delle quattro navette.

"Ripeto avete realmente intenzione di ingaggiare battaglia?"
L'attesa parve infinita quando finalmente "Evidentemente no" Romanov prese la parola "Si sono sganciati e tornano verso il pianeta. Navetta cardassiana e Do'Vala in rientro signore, hangar 2."
"Molto bene, appena saranno tornati a bordo dirigersi verso Sol III".

USS Vancouver - Sala Riunioni
11/01/2399, Ore 12:30 - D.S. 76028.83


I vari rapporti scorrevano sullo schermo olografico al centro della sala riunioni.

"Il manufatto è stato preso in carico dai ragazzi dell'intelligence. Penso che non ne sentiremo parlare tanto presto" rapportò il primo ufficiale guardando il capitano.

Ripley fu la prima a prendere la parola "La nave è stata totalmente controllata e tutto ora corrisponde alle specifiche di progetto. Non sono state trovate altre anomalie strutturali."

Il capo OPS intervenne subito dopo "Anche il sistema informatico è stato totalmente ricondizionato. Onde evitare possibili manomissioni il sistema principale è stato sostituito in toto e sono stati creati nuovi paradigmi di criptazione per impedire possibili intromissioni" concluse Bohr.

Kuribayashi annuiva ai vari rapporti guardando i dati che scorrevano sullo schermo "Quindi dovremmo essere relativamente sicuri dei sistemi della nave!"

"Per aumentare la sicurezza i sistemi tattici e i sistemi ambientali hanno sostituito le linee dati di backup e verificato che esse fossero perfettamente isolate dal resto del sistema" rapportò Sev decisamente soddisfatto dal lavoro effettuato "Sono stati sostituiti anche i sistemi di puntamento per le armi."

Romanov osservò il capitano "Il sistema è stato già calibrato, ma necessita di un test operativo. Ho già evidenziato un campo di asteroidi che fa al caso nostro."

Kuribayashi annui verso l'ufficiale tattico "Trasferisca i dati al computer. Sarà il primo compito che faremo dopo la partenza" portando poi lo sguardo su Kuz per avere il rapporto della sezione scientifica.

"Sono stati montati nuovi archi sensori più efficienti del 20% dal punto di vista energetico. Hanno inoltre affinato le scansioni in modalità passiva aumentando il raggio di scansione del 30%. Il laboratorio medico e scientifico sono stati ricondizionati totalmente e sono stati sostituiti i generatori indipendenti di emergenza."

Nuovamente il capitano annuì guardando il suo ufficiale superiore "Perfetto. I motori sono in ordine?" rivolto ora al timoniere.

"Fanno le fusa come dei dolci gattini! Dopo l'ultima missione sono state aggiornate le routine delle manovre evasive e di aggancio per renderle compatibili con il nuovo sistema di puntamento. C'è in progetto anche un nuovo sistema di scarico del plasma che dovrebbe rendere la scia di curvatura della Vancouver più difficile da tracciare, ma è ancora in fase di test." rispose Oxila stringendo le labbra e osservando il capitano.

Kuribayashi annuì in silenzio "Molto bene signori potete tornare ai vostri compiti" osservando il primo ufficiale, il consigliere e l'ufficiale medico capo "Signori, voi rimanete.. voglio conferire in privato con voi.
"
Gli ufficiali si alzarono salutando il superiore sull'attenti avviandosi poi lentamente verso l'uscita della sala.

Quando tutti furono usciti, Kuribayashi si alzò andando ad uno dei finestroni guardando fuori, osservando le varie squadre della manutenzione che stavano terminando le riparazioni.

"L'equipaggio come sta?" Chiese al medico prima di voltarsi appoggiandosi ai finestroni.

Di Maria prese il pad tra le mani scorrendo i dati "Ho svolto scansioni su tutti i membri dell'equipaggio e non ho trovato nessuna anomalia medica. Nessun segno di patologie."

Kuribayashi annui incrociando le braccia al petto portando poi lo sguardo su Dwalla "Lei cosa mi dice, Comandante?"

La mezza Vulcaniana inspirò profondamente per poi guardare il capitano "Ho effettuato colloqui psicologici con tutto il personale della nave. Molti sono ancora scossi da quel che è successo. Avevano stretto amicizia con il guardiamarina Viotti e il suo assassinio a bordo della nave ha lasciato il segno. Il sapere che però ora la nave è stata totalmente ricondizionata ed è sicura ha portato nuovamente fiducia nell'equipaggio. Quindi direi che ora tutti sono pronti a partire." fece un lieve sorriso "L'equipaggio è al cento per cento anche se.. beh, la nuova missione di questa nave aveva eccitato la maggior parte del personale, erano felici e pieni di entusiasmo per il viaggio inaugurale di questo nuova classe di navi e, mettiamola così, quanto è avvenuto è stata come una doccia fredda. Si sono trovati a rischiare di perdere il controllo della nave e questo perché nessuno se ne è accorto prima."

"Nessuno se ne è accorto prima perché non era possibile accorgersene!" Nimosit intervenne prontamente "Nonostante tutto sta di fatto che abbiamo recuperato la nave."

Dwalla si limitò ad annuire "Vero, ma questo non sembra aver rasserenato del tutto l'equipaggio, il tarlo che forse si sarebbe potuto fare di più è presente in varie persone a bordo del vascello."

"Signori.." Kuribayashi osservò i presenti prima di tornare a parlare "Credo abbiate entrambi ragione.. è vero che non potevamo accorgerci così agevolmente di quanto era stato compiuto sulla nave, ma è anche vero che forse siamo stati in alcuni tratti un po' impulsivi e questo ha comportato che la nave finisse con un po' troppa facilità nella trappola che era stata architettata" fece una pausa prima di riprendere "A questo punto è inutile continuare a replicare su cosa avremmo potuto o dovuto fare, non ha senso tentare di capire se abbiamo fatto più o meno errori, ma una cosa è certa: questo ci servirà di lezione.. Abbiamo avuto la forza di carattere e le capacità di salvare la nave ed il cristallo, abbiamo appreso i nostri errori e senza scoraggiarci abbiamo riportato la nave alle condizioni ottimali. Siamo sopravvissuti, ora apprendiamo la lezione e andiamo avanti."

"Meglio imparare tardi, che non farlo affatto.. no?"
Le parole di Di Maria fecero voltare tutti, mentre il primo ufficiale prese la parola "Buona osservazione Dottore" Nimosit sorrise rasserenato "Mi sembra un ottimo modo di dire."

USS Vancouver - Ufficio Capitano
12/01/2399, 16.30


Il suono del sensore fece alzare lo sguardo di Kuribayashi verso la porta, mise in stand-by il terminale per poi incrociare le braccia al petto "Avanti!".

Denay e Lan entrarono assieme nell'ufficio osservandosi per un attimo attorno prima di scattare sull'attenti di fronte alla scrivania il Capitano li osservò per svariati istanti per poi indicargli le poltroncine poste di fronte alla sua postazione "Buongiorno, Signori, problemi nelle vostre sezioni?"

I due si accomodarono salutando il superiore, poi Oxila prese la parola per entrambi "Signore, in verità siamo qui per motivi prettamente personali."

Kuribayashi si limitò ad annuire "Sì, lo immaginavo tenente. Posso offrirvi qualcosa da bere?"

Entrambi si limitarono ad annuire, osservandosi per un attimo, come se non sapessero bene come prendere in mano il discorso. Questa volta, tuttavia, fu Denay a prendere per prima la parola: "Signore, io ed il tenente Oxila abbiamo riflettuto molto e abbiamo deciso di chiedere entrambi un periodo di aspettativa dalla Flotta, approfittando del fatto che la Vancouver è ancora ferma ad Utopia Planitia. Questo significa che entrambi lasceremo la nave.." fece una rapidissima pausa per poi proseguire "Ho preparato una lista con tutti i nominativi degli ufficiali scientifici più valenti della nave, sono certa che fra loro potrà trovare qualcuno che possa sostituirmi sino a che non vi verrà mandato un nuovo ufficiale scientifico capo."

"Altrettanto ho fatto io.." Oxila intervenne confermando le parole della compagna "Ho predisposto una lista con i nomi di alcuni miei colleghi che potrebbero sostituirmi, almeno sino a che non arriverà un nuovo primo ufficiale timoniere."

Kuribayashi rimase in silenzio, osservandoli per svariati minuti prima di prendere la parola.

"Siete ufficiali preparati e dediti al vostro lavoro. Avete portato sino ad ora l'uniforme con grande orgoglio e professionalità, mi domando cosa possa avervi fatto cambiare idea. Perché volete accantonare tutto?"

I due ufficiali si guardarono, poi Kuz prese di nuovo la parola "Beh.. signore, abbiamo scoperto dai controlli medici che.. sono incinta" fece una piccola pausa prima di aggiungere "Aspettiamo una bambina."

Kuribayashi spalancò gli occhi sorpreso "Beh, congratulazioni ad entrambi! Ad ogni modo non siete costretti a lasciare il vostro incarico per questo, gli ufficiali medici di questa nave sono perfettamente in grado di occuparsi di tutta la gestazione ed in caso potrebbe sempre prendere un breve congedo di maternità. Ci sono altre possibilità."

"Sì signore, lei ha ragione ma.." Oxila prese la parola osservando Denay prima di proseguire "Dopo le ultime vicissitudini non riteniamo che una nave stellare come questa possa essere abbastanza sicura per potervi far crescere una bambina.. da pilota è duro lasciarsi alle spalle un gioiello come la Vancouver, ma tra questo e la sicurezza di mia figlia.. beh, scelgo mia figlia."

Il Capitano annuì brevemente "Ci sono possibilità di vostri ripensamenti?"

Denay scosse il capo "Al momento no, Capitano. Abbiamo già inviato le domande al Comando di Flotta, lasceremo la nave domani."

Kuribayashi annuì alzandosi "In questo caso vi auguro ogni bene, buona fortuna per l'avvenire."
"Grazie signore" i due ufficiali salutarono all'unisono il Capitano poi lasciarono l'ufficio incrociando sull'uscio Nimosit mentre entrava nell'ufficio del Capitano.

"Mi sono perso qualcosa, Signore?" chiese Nimosit curioso
"Si, numero uno.. dobbiamo trovare un nuovo ufficiale scientifico capo ed un nuovo timoniere".


Torna all'indice

FINE MISSIONE