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USS VANCOUVER - MISSIONE 01 RSS USS VANCOUVER - Missione 01

01.06 "Forse hanno ritrovato il Guardiamarina Viotti"

di Otello Di Maria, Pubblicato il 09-11-2018


Starbase 310, USS Vancouver - Alloggio Dottore
09/07/2398, ore 04:11 - D.S. 75517.35


Erano circa due ore che il Dottore si rivoltava nel suo letto senza riuscire a prendere sonno. Questa storia di essere confinato nel suo alloggio non gli piaceva affatto. Per un momento gli erano tornati in mente gli anni di quando era in Accademia ed era costretto a rimanere rinchiuso in una stanza insieme ad altri cadetti. In particolare ricordava con felicità il parlare di donne con il suo vicino di letto che gli raccontava tutte le sue storie amorose.

Per un momento sorrise, mentre era sotto le coperte e si ricordò di come aveva conosciuto Laren, la sua attuale moglie Bajoriana. Ma un rumore scosse i suoi pensieri.

"Sicuramente saranno le squadre di sicurezza che setacciano la nave" pensò il Dottore.

Ma era un rumore strano. Cercò di ascoltarlo meglio. Era come un sibilo, come una voce accompagnata da dei passi che si avvicinavano verso di lui.

Suggestione pensò ancora il dottore

Sgranò gli occhi come a cercare di vedere e capire costa stesse accadendo. Ma improvvisamente qualcuno bussò alla sua porta e tutti i suoi timori e rumori sparirono improvvisamente.

"Chi è!?" urlo il Dottore con tono stizzito.

"Signore sono il guardiamarina Smith della sicurezza, può aprire per favore?" Chiese l'uomo dietro la porta.

"Cosa c'è di cosi importante che non può svolgere il mio secondo?" Incalzò Di Maria.

"Ci scusi signore, ma è il suo secondo che la manda a chiamare su ordine del capitano Signore" rispose con voce perentoria.

"Datemi 5 minuti che mi rendo presentabile."

"Ok, Signore"

Il dottore si alzo di scatto accese la luce e rimise alla meglio le coperte a posto. Nascose il pigiama sotto il cuscino e si vestì velocemente successivamente aprì la porta che lo separava dall'ufficiale della sicurezza. All'apertura della porta, si trovò davanti a lui tre uomini con un sorriso sulle labbra quasi stessero a fatica trattenendo una grassa risata.
Voltandosi verso lo specchio al suo lato si rese conto di essere completamente spettinato e di aver indossato la maglia dell'uniforme al contrario.

"Non ridete del mio aspetto e andate subito al dunque" intimò il dottore cercando di non ridere a sua volta per la situazione imbarazzante in cui si trovava.

"Vogliate scusarmi, mi sistemo e sono subito da voi" continuò lasciarli replicare.

"Prego Signore, capisco" rispose Smith capo squadra della sicurezza.

Sistemato, riaprì la porta ed esordì "allora cosa c'è di così importate da svegliarmi in piena notte"

"Signore abbiamo l'ordine di accompagnarla in infermeria, la stanno aspettando e in quella sede le spiegheranno tutto".

"Bene, andiamo allora cosi vediamo cosa è successo."

Starbase 310 - USS Vancouver, Infermeria
09/07/2398 Ore 4:37 - D.S. 75511.24


Mentre camminava con la sua scorta momentanea verso l'infermeria, Otello pensava tra sé quale potesse essere il motivo di questa improvvisa richiesta della sua presenza. E man mano che si avvicinava all'infermeria, i pensieri si facevano sempre più fantasiosi ... un'epidemia piuttosto che un virus letale o semplicemente il capitano che voleva essere aggiornato sulla situazione. I suoi dubbi stavano per finire, quando arrivò davanti alla porta piantonata da ben quattro uomini della sicurezza.

"La cosa si mette male, non ci vedo nulla di buono" pensò ancora fra sé.

Gli uomini al suo arrivo gli si interposero davanti intimandogli l'alt.

"Sono il l'Ufficiale Medico Capo" protestò Di Maria.
"Prego signore, si accomodi il comandate vi aspetta nel vostro ufficio."

La porta si aprì e il dottore vi entrò.
Al suo ingresso notò qualcuno steso su un lettino dell'infermeria, anche questo presidiato dalla sicurezza, e un dottore con un infermiera che lo stavano monitorando.
Istintivamente fece per avvicinarsi al bioletto, ma la voce del capitano richiamò alla sua attenzione.

"Venga da questa parte" lo invito il capitano Kuribayashi

Otello vide che insieme a lui nel suo ufficio c'erano anche Nimosit, Sev, Thevek ed un suo ufficiale medico che era di turno.

"Perché ci sono nel mio ufficio il capitano, il suo primo ufficiale, il capo della sicurezza e il consigliere con un mio ufficiale?" si chiese.

"Allora Dottore, vengo subito al punto" esordì il comandante.

"Una delle squadre di perlustrazione della nave ha ritrovato un corpo dietro una porta di servizio vicino all'hangar navette uno" e continuò dicendo "Prego dottor Alan, continui pure cosi lo spiega lei al suo superiore."

"Grazie Signore, allora come le accennava il capitano, inizialmente sembrava essere morto, ma da un analisi veloce e dopo averlo stabilizzato risultava come in coma o il uno stato di torpore. Praticamente i suoi segni vitali sono molto flebili, ci sono alcuni elementi di tossicità che vanno approfonditi e abbiamo anche rilevato basse quantità di radiazione. Pensiamo stia morendo e non c'è modo di svegliarlo, non ci sono segni di colluttazione ma ha solo un ematoma dietro alla testa. Qualcuno deve averlo colpito con un oggetto contundente."

Di Maria lo bloccò dicendo "Se non ricordo male i corpi di un benzite sono protetti da una copertura liscia e chitinosa, che fornisce loro protezione dai danni fisici. I benziti hanno anche una chimica interna unica che impedisce loro di vivere in un ambiente standard della Federazione, ma che fornisce anche loro una maggiore resistenza ai danni da tossicità e radiazioni. Quindi quell'ematoma dietro la testa potrebbe indicare che è un falso benzite, mentre la tossicità e le basse quantità di radiazioni meritano maggiori approfondimenti."

I presenti si guardarono tra di loro e Sev, capo sicurezza, disse "Quindi se quello non è il guardiamarina Viotti chi è allora e che fine ha fatto il vero Viotti e come possiamo svegliarlo Dottore?"

"Non ne ho idea, devo fare ulteriori accertamenti...per ora la priorità è mantenerlo in vita e poi cercare di svegliarlo cosi lo potrai interrogare Sev."