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SHELDON - MISSIONE 02 RSS SHELDON - Missione 02

02.11 "La profezia si avvera"

di Kyel Rezon , Pubblicato il 08-06-2020

Sheldon - Plancia
05 agosto 2399, ore 21:26


Adrienne non sapeva se essere grata oppure adirata con Kyel.
Era stata dannatamente in ansia per lui e l'aveva visto tornare incolume e vincitore.
Aveva stabilito un Primo Contatto con due specie aliene, i Leihtiani e Nehimiani, spingendoli non solo a cooperare per la salvezza comune, ma anche arruolandone alcuni a bordo della Sheldon, con non pochi borbottii e minacce di eiezioni nello spazio da parte dell'intelligenza di quest'ultima se il numero degli ospiti a bordo fosse aumentato a dismisura.
In altre parole, Rezon, assieme ad Hewson e Houssein, aveva incarnato perfettamente il ruolo del Prescelto, così come narrato da un'antica leggenda di origine ignota, ma, a quanto pare, molto sentita dai Leihtiani.
Eppure lei, al posto di sentirsi rallegrata, si arrovellava le meningi su quello che avrebbero potuto fare meglio e prima, su come avrebbero potuto salvare molte più vite, su quanto tempo inutile avevano perso attorno alla stazione spaziale Kylyon
Come ciliegina su una torta venuta male, la preoccupava il fatto che Houssein era ancora in infermeria per uno shock mentale a cui nessuno era in grado di fornire risposta.
Il suo ufficiale scientifico non era in pericolo di vita, ma i suoi flussi di pensiero sembravano parzialmente disallineati rispetto alla realtà.. probabilmente conseguenza del colpo preso da una delle navette di Sheldon in fase di evacuazione del pianeta, sebbene a bordo fosse stato l'unico ad aver subito quel tipo di alterazione.
Quella era la superficie dei suoi pensieri, come la punta di un immenso iceberg formato da pareti scoscese ed impenetrabili ricche di domande senza risposta, alla cui base rimaneva, sempre e comunque, la sua incertezza nei confronti di Kyel.
Accanto a quella sensazione inequivocabile di battito accelerato, pupille dilatate, eccitazione in ogni fibra del suo essere più profondo quando lui era vicino a lei, si accompagnava quella torsione di stomaco quando le colleghe facevano le civettuole con lui.. come se non bastassero quelle a bordo, Rezon si era trascinato dietro anche alcune Leihtiane.
Una era particolarmente avvenente: pur vestendo con una lunga tunica bianca come la neve con riflessi azzurrini che difficilmente poteva farne intuire le forme, aveva un viso soave, con immensi occhi verdognoli, finemente definito da una complessa capigliatura formata da tre code: una posteriore e due laterali che le facevano scendere i capelli paralleli alle spalle e le conferivano un'aura di sensualità quasi mistica.
Dal rapporto che le avevano fatto, era stato grazie a lei che l'alleanza era stata sancita e che uno sparuto gruppo eterogeneo di Leihtiani e Nehimiani era riuscito a salvarsi da quell'opera di genocidio perpetrata su Xandros.
Adrienne la ammirava ma, al contempo, ne era gelosa.
Lora, infatti, non aveva fatto mistero del perché aveva ripudiato la Matrona del Freddo, la somma Cassilda: glielo aveva chiesto il Prescelto, colui in grado di resistere alle onde telepatiche, in grado di aprire lo scrigno mentale dei Kylyon, colui che non era stato soggiogato dal Patriarca del Caldo..
Solo a pensarci, le venne una punta di ribrezzo e si ritrovò, suo malgrado, a pensare, con una punta di cattiveria ad una delle espressioni disgustate del suo mini Sheldon personale.
Qualcosa del suo reale stato d'animo, nonostante gli sforzi di affollare la sua mente di mille domande, era permeato e sia Blake sia Hewson si erano lanciati in sorrisini ironici, prima di essere scoperti ed inceneriti da Adrienne.
Al primo aveva delegato la plancia, aizzandogli contro quanti più mini Sheldon possibili, mentre al secondo aveva imposto di far da relatore su quanto successo su Xandros in sala tattica a tutti gli ufficiali superiori, assieme ad un barbuto Nehimiano dalla barba bianca e dal carattere tosto che ben lo facevano assomigliare ad un Tellarite in miniatura.
L'intrattabilità dello Gnomo del Fuoco Primordiale era stata subito palese ed obbligare il Consigliere a lavorarci assieme le era sembrava una giusta punizione.
Entrambe le mosse non erano da lei, lo sapeva perfettamente, ma era in uno stato d'animo per cui la mite e riflessiva Adrienne aveva lasciato spazio ad un eccesso di impulsività.
Presto sarebbe tornato tutto come prima, ma nel frattempo la Faith si poteva crogiolare nell'aver messo sotto scacco i due amici e colleghi ficcanaso.
Ciò le permetteva anche di continuare a riflettere su quanto accaduto rileggendo il pad contenente il rapporto preliminare del gruppo da sbarco.
Dopo la ribellione dei Nehimiani al Patriarca del Caldo, anche Cassilda, la Matriarca del Freddo, si era trovata a dover affrontare un'accesa disputa sulla sua identità di leader.
Come poteva lei, che tutto vedeva e percepiva su Xandros perché in comunione con ogni essere vivente, non aver percepito la presenza della sua nemesi?
Si era vantata di aver recuperato e dato lustro ad una città in rovina, importando in essa i caratteri distintivi della sua specie e facendola brillare con i cristalli.
Aveva annunziato trionfante di essere stata lei a portare la vita su Xandros.
Di essere l'unica in grado di difendere i Leihtiani dalle minacce dei Chenots.
Lei era l'artefice dell'uso dei cristalli e la fonte più autorevole per cui l'utilizzo di essi, anche solo una volta, avrebbe comportato l'impossibilità ad abbandonare il pianeta per la persona che ne avesse beneficiato.
Quando Hewson aveva magistralmente messo l'uno contro l'altra, Aldone, il Patriarca del Caldo, da una parte, e Cassilda, la Matriarca del Freddo, dall'altro.. era venuta fuori una vicenda che si addentrava in secoli di storia.
Il Consiglio dei Patriarchi e delle Matriarche era da secoli guidato dalla fazione dei progenitori di Cassilda, che, pur di mantenere il proprio potere, aveva introdotto nel tempo piccoli trucchi e stratagemmi per far sì che alcune piccole bugie diventassero grandi verità inconfutabili.
Chi era contro di loro, veniva messo a tacere o screditato.
Nei casi più gravi esiliato.
E così era successo anche alla famiglia di Aldone: il capo ucciso, i possibili eredi diretti eliminati.. venne risparmiata soltanto la seconda generazione, fra cui la futura madre del Patriarca di Xandros.
A far da ineludibile sottofondo alle diatribe per il potere, la situazione, però, peggiorava rapidamente per i Leihtiani.. la stella del loro sistema sembrava essere prossima al collasso e ciò pareva riflettersi sulla vita di tutto ciò che popolava il loro pianeta natale.
La fazione di Cassilda sosteneva che tutto poteva essere risolto soltanto attraverso i Cristalli e che sarebbero arrivati dei Prescelti dallo spazio che avrebbero portato loro speranza.
Uno avrebbe donato la propria essenza per placare l'ira degli dei.. un secondo avrebbe donato la propria intelligenza per far rinsavire gli stolti, un terzo, il più potente, avrebbe da solo sostenuto il peso di decenni di conoscenza per permettere al quarto di dipanare la verità utilizzato il proprio raffinato raziocinio telepatico.
Era ovviamente una soluzione di fede e di cieca lealtà deterministica ed in molti decisero di crederci ciecamente.
Una piccola minoranza cercò di contrapporre una soluzione tecnologica: un grande popolo aveva offerto loro aiuto: si chiamavano Kylyon.. erano rimasti in pochi, pochissimi.. una malattia genetica aveva portato alla completa perdita dei loro membri femminili.
I Kylyon avrebbero offerto loro le proprie conoscenze tecnologiche in cambio della possibilità di riprodursi.
Un'empietà per i puristi.
Una follia per la maggior parte dei Leihtiani.
Una possibilità di salvezza per la sparuta minoranza del Consiglio.
La compatibilità fra i Kylyon ed i Leithiani sembrava dipendere da un qualche antenato comune.. vi era piccola parte di DNA similare ed alcuni enzimi del tutto identici.
Una giovane Matriarca del Caldo decise in gran segreto di donarsi ad un Kylyon: da quell'unione nacquero tre figli.. di cui soltanto uno aveva fattezze Leihtiane: Aldone.
Una volta cresciuto e persa la madre, ottenne il titolo di Patriarca del Caldo e la possibilità di accedere al Consiglio.
Grazie a parte della tecnologia importata dai Kylyon e fatta passare come ricerca degli scienziati Leihtiani, la vita continuò a prosperare, almeno fino a quando non avvenne l'irreparabile: un terribile terremoto spaccò letteralmente in due la superficie planetaria.
I Kylyon accorsero in aiuto, ma furono scacciati con le armi in quanto ritenuti responsabili di quanto successo: furono colpevolizzati pur di non guardare in faccia alla realtà: la ricerca compulsiva dei Cristalli aveva letteralmente spaccato in due il pianeta.
I Kylyon patirono gravi perdite, ma non reagirono, in fondo erano scienziati non guerrieri.
Coloro che sopravvissero, tuttavia, svilupparono una naturale avversione alla fiducia nelle altre specie organiche ed iniziarono a ragionare su come prorogare le loro identità innestandole su supporti vitali artificiali.
Aldone fu additato come reietto, parto di un'insana unione con i nemici del popolo Leihtiano.. ignorate furono le sue proteste, i suoi moniti ed i suoi avvertimenti.. troppo giovane per potersi permettere di impartire lezioni al Consiglio dei Patriarchi e delle Matriarche.
Grazie al sacrificio di quasi tutta la minoranza del Consiglio che fu sterminata, Aldone riuscì a raccogliere attorno a sé un discreto numero di Nehimiani, alcune uova di Myr, buona parte dell'eredità tecnologica lasciatogli dal padre ed a lasciare il pianeta su un'astronave di fortuna.
Si diresse laddove sapeva di poter trovare un aiuto.. dai suoi fratelli.. sul pianeta Xandros..
La piccola astronave Leihtiana fu agevolmente disorientata dalle potenti distorsioni elettromagnetiche della gigante gassosa del sistema ed attratta inesorabilmente dall'atmosfera instabile di Xandros.
Precipitò in un lago e qui vi rimase.
Aldone si diresse da principio verso le coordinate di Vuillindard, la città delle stelle.
Non l'aveva mai vista, era stata costruita dal padre Kylyon in onore della sua consorte Lehitiana in un impeto d'amore assoluto e puro.
Era stata eretta seguendo canoni estetici Lehitiani, ma con fondamenti ingegneristici Kylyon: era assolutamente perfetta.. il posto ideale per una nuova colonia Lehitiana.
Il sogno del padre, però, era svanito con la prematura scomparsa dell'adorata compagna.
Gli era rimasta la speranza, i suoi tre figli erano ciò che di più caro potesse mai avere.
Saputo del terribile terremoto che aveva colpito il pianeta dei Leihtiani, si era precipitato in loro soccorso, solo per vedersi abbattere uno dei figli e l'altro cadere in rovina, esposto al pubblico ludibrio.
Riuscì ancora a veder decollare Aldone in fuga precipitosa dandogli le coordinate di Xandros, ma alla fine il cuore dell'anziano Kylyon non aveva retto al dolore e se n'era andato.
Con lui, l'ultima speranza dei Kylyon che avevano preso sempre più ad auto isolarsi cercando di trasferire le proprie anime ad intelligenze artificiali.
Lo stesso Aldone tentò di approcciarsi con l'unico fratello rimasto.. il più giovane dei Kylyon.. colui che sarebbe divenuto l'ultimo della sua specie, ma senza ottenere l'esito da lui sperato.
Dopo una cinquantina d'anni, su Xandros era precipitata una nuova nave Leihtiana.. guidata da Cassilda, Matriarca del Freddo, elevata a somma sacerdotessa, illuminata telepate, colei in grado di portare vita laddove questa era finita.
In realtà, Cassilda era riuscita a ricostruire l'ultimo messaggio del padre di Aldone al figlio e, con l'imminente distruzione del loro pianeta natale, aveva convinto decine di seguaci ad intraprendere il viaggio per un nuovo mondo.
Erano così giunti su Xandros, avevano trovato Vuillindard e, grazie a qualche astuto stratagemma, Cassilda era riuscita a convincere tutti che quella città l'avesse fondata lei in un precedente viaggio alla ricerca di nuove colonie.
D'altronde erano evidenti le tracce di cultura Leihtiana e le fu facile plagiare coloro che già la veneravano come incrollabile luce di speranza.
Le scritte Kylyon furono nascoste o trattate come graffiti primordiali di un'antica civiltà, il culto dei cristalli fu ampliato ad un livello tale da rendere credibile il fatto che chiunque usufruisse dei loro benefici fosse legato a quel pianeta ed impossibilitato a lasciarlo, così come fu ripetuta come un mantra la Profezia dei Prescelti.
Dal canto suo, Aldone aveva sfruttato le paure dei Nehimiani di fronte all'improvviso arrivo di decine di Leihtiani per convincerli a lasciare Vuillindard ed a dirigersi alle porte della casa del fratello Kylyon.
Fu lì che scoprì che in quegli ultimi cinquantanni, questi era rimasto l'ultimo del suo popolo.. che aveva perso ogni speranza ed ogni barlume di ragione, che aveva deciso di chiamarsi Ultimo ed aveva offerto un'ultima ed unica possibilità al fratello Lehitiano: rinunciare alle sue spoglie organiche, fondersi con lui in un'unica grande intelligenza artificiale in grado di gestire il pianeta, perpetuando così il sogno del loro padre: immortalare la razza dei Kylyon.
Aldone fu terrorizzato dalla proposta del fratello e declinò l'offerta, facendo indurire ancora di più il già martoriato cuore di Ultimo che, nonostante ciò, aspettò che Aldone cambiasse idea ancora per altri quarant'anni prima di adempiere al proprio piano e diventare in tutto e per tutto un'entità artificiale.
Prima del grande passo, aveva, in ogni caso, programmato di mantenere aperta la possibilità per il fratello di accedere al cuore del pianeta e di unirsi a lui: Aldone avrebbe semplicemente dovuto infilare la testa, in un atto di cieca fiducia, laddove fu, invece, cooptata quella di Rezon.
Lì avrebbe avuto un parziale innesto mnemonico di informazioni che avrebbe dovuto rielaborare e che lo avrebbe portato al sarcofago di Ultimo.
Avrebbe potuto risvegliare il Fratello perduto con la possibilità di unirsi a lui in un'unica macchina perfetta in grado di coniugare tutta la cultura Kylyon con quella Leihtiana.
Aldone non ebbe mai quel coraggio: lui voleva continuare a vivere il più a lungo possibile e voleva sfruttare le conoscenze Kylyon per procrastinare la propria esistenza e non confinarla in un'entità artificiale.
Si limitò, pertanto, a difendere l'ultima dimora del fratello perduto, utilizzando le incursioni dei Chenot per tenere lontani gli altri Leihtiani.
L'utilizzo spasmodico dei cristalli da parte di Cassilda, tuttavia, aveva fatto impazzire buona parte della popolazione Chenot, tanto da costringere Aldone ad usufruire di particolari doti di resistenza al caldo dei Nehimiani, conosciuti anche come gli Gnomi del Fuoco Primordiale, per limitare la distruzione perpetrata dagli stessi Chenot.
Col passare del tempo, anche Aldone iniziò, suo malgrado, a sperare che si avverasse la profezia di Cassilda: nessun Lehtiano avrebbe mai sperimentato la tecnologia Kylyon per permettergli di accedere al centro del pianeta e modificare il piani di Ultimo.
I Nehimiani non erano fisicamente i grado di farlo, occorreva qualcuno che arrivasse dalle stelle: abbastanza ignaro di ciò che lo circondava ed abbastanza avventato o sprovveduto da cadere nel tranello.
Grazie ai Myr, Aldone aveva avvertito quella navetta di quattro persone ignote..
Quello che non poteva immaginare è che Cassilda utilizzasse i cristalli per far avvenire la profezia, facendo schiantare la piccola nave aliena.
Probabilmente qualcuno fra i suoi seguaci, aveva iniziato a perdere l'incrollabile fede nell'assoluta verità di quest'ultima e solo l'arrivo dei Prescelti le avrebbe garantito nuova ed rinnovata lealtà.
Li avrebbe manovrati al fine di ottenere le informazioni a lei necessarie sui Kylyon e poi li avrebbe fatti sparire in un mistico adempimento del loro dovere di Prescelti.
Probabilmente avrebbe fatto piazza pulita di Aldone, dei Nehimiani e dei Chenot, assurgendo quasi allo status di divinità protettrice del proprio popolo.
Grazie alla tecnologia Kylyon avrebbe prorogato la propria esistenza proprio come intendeva fare Aldone e coi cristalli avrebbe avuto sempre l'assoluta lealtà dei Leihtiani, impossibilitati a lasciare Xandros.
Un piano astuto e terribile, interrotto dall'astuzia di Hewson, dalla cocciuta testardaggine impulsiva di Rezon e dalla triste disperazione di Ultimo.
Nonostante avesse del tutto cancellato ogni traccia di emotività dalle sue decisioni, aveva mantenuto nella propria programmazione artificiale l'impegno a salvare il fratello Aldone se questi avesse scelto di unirsi a lui.
Aveva attivato le torri per la sterilizzazione planetaria, ma aveva concesso alcuni giorni di tempo agli organici per evacuare. L'aveva fatto come unico e ultimo atto di rispetto verso il padre, per l'amore che aveva provato per la moglie ed i suoi tre figli.
Ciò nonostante, Aldone lo aveva nuovamente deluso.. aveva arrogantemente rivelato quali fossero i suoi reali interessi, mentre Cassilda aveva dato il via ad una caccia all'uomo senza ragione d'essere.
Non solo contro Aldone.
Non solo contro i Nehimiani.
Anche e soprattutto contro il gruppo di ufficiali della Flotta Stellare, un ostacolo da eliminare prima che la loro nave madre potesse in qualche modo metterli in salvo.
Fu allora che, inaspettatamente, Lora ed uno sparuto gruppo di Leihtiani si era posto a difesa del gruppo dei Prescelti e dei Nehimiani.
Cassilda aveva tradito tutti loro, non le avrebbero permesso di eliminare coloro i quali la Profezia annunciava essere come i salvatori della loro specie.
Per Ultimo tutta quella violenza era la prova, ennesima, che tutto era perduto: che gli organici non meritavano di sopravvivere.
Aveva dato il via alla sterilizzazione nell'esatto secondo in cui aveva annunciato a Rezon che sarebbe successo.
Se non fosse stato per l'invio delle navette autonomamente fatto da Sheldon, nessuno sarebbe sopravvissuto.
Adrienne si sentì chiamare e sollevo lo sguardo dal pad.
Ancora una volta, un brivido caldo le percorse la spina dorsale, annuì a Rezon e si diresse a grandi falcate assieme a lui verso la sala tattica.