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SHELDON - MISSIONE 02 RSS SHELDON - Missione 02

02.05 "La strada dorata"

di Paul Hewson, Pubblicato il 28-11-2019

Pianeta Xandros - città di Vuillindard
31/07/2399 - ore 14,00
Appartamento dei Prescelti


Rezon, Hewson e Houssein, ancora seduti al tavolo dove avevano appena finito di consumare un lauto pasto, cercavano di capire in che modo loro tre avrebbero potuto risolvere una situazione che si trascinava da qualche secolo.
Avevano chiesto ai leithiani di lasciarli soli per esaminare al meglio il problema, senza essere contagiati dai loro giudizi sui misteriosi chenot.
"Dunque cosa sappiamo di concreto?" chiese Kyel per cercare di riportare al nocciolo della questione tutti i vari ragionamenti che i tre uomini avevano fatto nelle due ore passate.
"L'unica cosa certa, che ci differenzia dai leithiani, è che noi non siamo in alcun modo legati ai cristalli. Infatti come loro veniamo da un altro pianeta e anche tra noi c'è qualcuno con poteri telepatici" disse Amir indicando il Consigliere, che sdraiato sul divano, posto dietro al tavolo da pranzo, si gustava quello che a tutti gli effetti era un brandy stravecchio.
Paul alzò il bicchiere in direzione di Houssein e disse "Corretto, anche se devo dire che l'empatia non rientra tra le capacità telepatiche proprie di questo popolo."
"E questo potrebbe essere un punto da segnare tra le differenze. "
"Vorrei aggiungere una certa mancanza di intraprendenza, dote di cui il nostro Numero Uno ha invece in abbondanza!"
"Spiega meglio " chiese Kyel.
"Beh, per esempio, visto la leggenda che rivelava il nostro arrivo hanno smesso di cercare un modo per porre fine alla distruzione causata dai Chenot, hanno semplicemente aspetto il nostro arrivo"
"Per non parlare della tecnologia o delle ricerche scientifiche che potevano fare. Erano un popolo così avanzato da viaggiare nello spazio e una volta capito che erano bloccati su questo mondo, non hanno cercato soluzioni, non hanno più provato, studiato: insomma si sono fermati allo stadio evolutivo che avevano raggiunto" disse Amir quasi infastidito dal fatto che tutto un popolo si fosse bloccato ad un livello conoscitivo alto sì, ma con possibilità di sviluppo ulteriore: era come se avessero perso la curiosità per l'ignoto, per il diverso, per le novità. Insomma per la scienza, cosa per lui inconcepibile.
"È un po' poco per capire da che parte cominciare ma, come dice il nostro Consigliere, l'intraprendenza è la dote che più mi caratterizza e quindi direi di andare a fare qualche analisi nel punto dove i Chenot hanno fatto la loro ultima devastante apparizione!"
"Molto bene! E' ora di un po' d'azione, altrimenti quando Sheldon tornerà a prenderci ci troverà ingrassati e alcolizzati, visto il trattamento di favore a cui siamo sottoposti" disse Paul alzandosi in piedi e posando il bicchiere, ormai vuoto, sul tavolo.
"Chiamiamo Lora, ci serve un passaggio!" disse Rezon avvicinandosi alla porta per andare a chiamare la giovane Leithiane che era stata posta al loro servizio.
Non fece in tempo a posare la mano sulla maniglia , che la porta si aprì lasciando entrare Cassilda, seguita da Lora e un paio dei tecnici dei Cristalli che avevano già visto durante la rinascita di Tria.
"C'è qualcuno che vuole salutarvi!" disse con la solennità che la contraddistingueva e si spostò per far passare Floyd, vivo e vegeto ed estremamente felice.
Dopo un momento di strana esitazione i quattro uomini della Sheldon si abbracciarono felici di aver ritrovato un amico, che credevano perso per sempre.
"Ma guardatelo! Questi Cristalli sono davvero miracolosi: sei più bello di prima!!" disse Hewson per stemperare il momento carico di emozione.
" Beh in realtà sono sempre stato più bello di voi! Scherzi a parte:grazie Comandante. Cassilda mi ha detto che è stato lei a decidere di farmi curare coi loro cristalli."
"Sì è vero, ma aspetti a ringraziarmi. C'è un risvolto della medaglia!"
"So già tutto. Quando mi sono risvegliato, la Somma Cassilda mi ha spiegato che, d'ora in poi, non potrò più lasciare il pianeta. Ma, signori, io ero morto e credetemi, non ero pronto per farlo. Mi ha dato un'altra possibilità e per questo la ringrazierò sempre!" disse il giovane pilota tendendo la mano a Kyel, che la strinse con forza, nascondendo a fatica la commozione che gli stringeva la gola.

Spazio sconosciuto - 31/07/2399 - ore 14,20
Uss Sheldon - Alloggio del Capitano Faith


Adrienne guardava la piccola Nami che giocava sul tappeto che aveva piazzato davanti al divano, ricolmo di giocattoli. Curiosa come ogni bambino, prendeva con le sue piccole e paffute manine, ogni gioco che le avevano fatto trovare: lo toccava, lo girava, lo assaggiava e dopo 20 secondi lo lasciava per passare al successivo. Con l'aiuto di Noveed aveva provato a spiegarle che la sua mamma non c'era più e che, d'ora in poi, lei si sarebbe occupata di crescerla al suo posto. Nami le aveva guardate coi suoi occhioni tristi, troppo per la sua età, e si era rimessa a giocare dicendo solo "Va bene"
Le due donne non capivano se era la normale reazione di una bambina così piccola o l'apatia che mostrava era causato dallo shock per aver assistito alla morte della sua famiglia.
=^= Rush a Capitano Faith. Capitano gli Ufficiali superiori sono pronti ad esporre i loro suggerimenti, come richiesto, in Sala Tattica. =^=
"Molto bene, arrivo subito. " poi rivolta alla vice di Hewson "le affidò la bambina. " Ed uscì dal suo alloggio, pensando che non sapeva come si crescesse una bambina, ma se non c'era alternativa, avrebbe fatto del suo meglio per Nami, perché quegli occhi potessero tornare a sorridere com'era giusto che fosse per una bambina.

Pianeta Xandros - città di Vuillindard
31/07/2399 - ore 14,30


Passato il momento di commozione, i tre Prescelti avevano organizzato l'esplorazione all'esterno, per cercare indizi su un modo per comunicare coi misteriosi Chenot.
Avevano deciso di non portare con loro alcuna cosa fosse collegata con la tecnologia legata ai cristalli, persone comprese, perchè una delle loro ipotesi era che la furia dei Chenot fosse rivolta proprio all'uso di quei cristalli. Avrebbero evitato anche di usare il loro teletrsporto, perchè anch'esso sfruttava l'energia dei cristalli, ma il tragitto da percorrere per raggiungere il punto dove la nube infuocata aveva fatto la sua comparsa, era troppo lungo per usare mezzi di trasporto diversi, quindi si erano rassegnati ad usarlo. Per evitare che la telepatia, con cui i leithiani comunicavano tra loro, potesse essere usata dai Chenot per rintracciare i punti da colpire, avevano lasciato a Floyd il compito di restare in contatto con loro tramite i loro comunicatori e al minimo cenno di pericolo, avrebbe subito avvertito Lora che sarebbe andata a prelevarli. I tre uomini stavano camminando da alcuni minuti sul terreno bruciato dallo strano color ocra, lasciato dal passaggio della nube ardente.
"Sembra una strada dorata" disse Paul, seguendo Kyel, che apriva la fila col tricorder in funzione, come Amir che seguiva gli altri due a qualche metro distanza, perso com'era nelle sue analisi.
"Già come quella che seguono i protagonisti del Mago di Oz!" rbattè un po' sovvrapensiero Houssein.
"Cosa state dicendo?" chiesi il Risiano che non conosceva la storia narrata dal libro a cui si riferivano i suoi colleghi.
"In questo libro uno spaventapasseri senza cervello, un uomo di latta senza cuore e un leone senza coraggio, si avventurano in un mondo magico alla ricerca del potente Mago di Oz per chiedergli di donar loro quelle doti che non hanno o che hanno perso." riassunse in breve Amir.
"E alla fine hanno ottenuto quello che cercavano?"
"Sì, dopo diverse e pericolose avventure!" rispose Paul
"Però noi tre possediamo già quelle caratteristiche: tu Paul hai il cuore, Amir ovviamente il cervello ed io il coraggio. Non vorrei che alla fine di questo sentiero le dovessimo perdere, al contrario dei protagonisti del vostro libro!" disse Kyel voltandosi a guardare i suoi compagni, e in quel momento s'accorse che il Consigliere si era bloccato a guardare un punto all'orizzonte davanti a loro.
"Cosa c'è Paul?" chiese avvicinandosi.
"Ci stanno osservando: sento la loro curiosità!"
"Sicuro? Non siamo sotto attacco?"
"No, al momento non sento aggressività nei nostri confronti, ma una certa confusione e diffidenza." disse Paul che sembrava quasi annusare l'aria.
"I suoi strumenti non dicono niente?" chiese ad Amir il Primo Ufficiale della Sheldon.
"Niente, probabilmente usano una qualche schermatura per non farsi rintracciare."
"Dovremo fidarci delle sensazioni del nostro Consigliere: ci faccia strada. Avverto però Floyd di tenersi pronto a portarci via al mio segnale."