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SHELDON - MISSIONE 02 RSS SHELDON - Missione 02

02.10 " A volte l'azione è la migliore diplomazia "

di Adrienne Faith, Pubblicato il 08-06-2020

Spazio sconosciuto nei pressi della base Kylyon
Sheldon - Plancia
01/08/2399 - ore 12.28


Rush guardò i dati sulla consolle per qualche istante per poi dire "Verso il pianeta Xandros"
Adrienne rimase in silenzio per alcuni istanti ma le parole di Rush furono come un pugno in pieno stomaco. Ancora non era riuscita a capire che cosa davvero avevano di fronte ma di una cosa era certa, era qualcosa che non aveva alcuna considerazione della vita ed ora stava dirigendosi proprio sul pianeta in cui aveva lasciato i suoi uomini.. dove aveva lasciato Kyel. Chiuse per un attimo gli occhi auto imponendosi di riprendere immediatamente il controllo della situazione, per quanto fosse dura.
"Scansione sulla base, voglio sapere in che situazione si trova.."
Accomodatosi alla posizione normalmente occupata dal primo ufficiale, Sheldon si era fatto improvvisamente silenzioso, come fosse in attesa di vedere cosa avrebbero fatto quel gruppo di ufficiali alle prime armi.
"La base al momento sembra essere entrata in una sorta di stand-by, o quanto meno in una modalità che le permette di operare limitando le sue funzioni e lo spreco di energia al solo fine di riuscire a mantenere la sua posizione" Rush digitava alla consolle con una certa rapidità "Per comprendersi, la base si trova molto vicina a quei due soli. Si tratta di una situazione che gli permette di condensare un'enorme energia ma se gli scudi dovessero disattivarsi verrebbe distrutta in pochi secondi"
Adrienne continuava a guardare il monitor "Condizione degli armamenti?"
Jekins prese la parola "Le armi sono off-line, sono solo gli scudi che permangono attivi e stabili.. devo quindi confermare le parole del tenente Rush, la starbase sta mantenendo attivi solo gli scudi in quanto necessari alla sua sopravvivenza"
Il Comandante Faith "Contattare la Base Kylyon.. vediamo che succede"
L'addetto alle comunicazioni aprì un canale con la base facendo uno sguardo perplesso "Contatto eseguito ma, in risposta sto ricevendo un messaggio pre-registrato" il guardiamarina digitò alla consolle per attivare gli altoparlanti della plancia "Non era mai successo questo.."
=^= Buongiorno, questa è la base Kylyon, il frutto dell'opera nata dalla collaborazione fra il popolo talassiano e akritiriano volto alla restaurazione e del riutilizzo di basi stellari entrate in disuso. La Base Kylyon è una base scientifica volta allo studio delle interazioni che sussistono fra due soli che compongono un sistema binario, questa base è totalmente automatizzata per l'impossibilità di una lunga permanenza di specie viventi in posizione così prossima a delle stelle. Si sconsiglia a qualsiasi nave di tentare l'avvicinamento alla stazione stessa, la gravità dei due soli potrebbe danneggiare gravemente le strutture fino a comportarne la completa distruzione. La base è a disposizione per eventuali richiesta di soccorso mediante i suoi droni. Grazie per la collaborazione, vi auguriamo buon viaggio =^=
"Se n'è andata.." Blake alzò il capo dal timone "L'intelligenza artificiale che comandava quella starbase ha deciso di trasferirsi inspiegabilmente sul pianeta"
"Non è mai esistita" la voce di Sheldon si era fatta più fredda, quasi irritata per il fatto che nonostante tutto quegli esseri organici non avessero capito ed agito per distruggere la base "Avevamo supposto, io in primis purtroppo, che quella fosse una base senziente al mio livello ma niente è davvero al mio livello e avrei dovuto tenerne maggiormente conto della mia unicità. Quella che avete sentito ora è la vera intelligenza artificiale che guida la starbase e, come avrete ben compreso adesso, è solo una pallida imitazione di ciò che sono io.. è una memoria pienamente programmabile come qualsiasi computer.. anche la vostra bagnarola di Rutherford ne aveva una al suo interno"
"Ti sbagli Sheldon, tu hai parlato con qualcosa di nettamente più sofisticato del sistema software attuale, c'era un'altra intelligenza che controllava la base"
"Non ho detto che non vi era effettivamente un'altra intelligenza ma che essa non era artificiale. Ve l'ho già detto, è il momento di mettere fine a quella base stellare"
Blake si voltò con espressione perplessa "Sheldon, perché insisti per distruggere la base quando prima volevi in tutti i modi preservarla? Non avevi preso bene quando proposi di riprogrammarla.."
"Allora ritenevo che fosse come me, ma non lo è.. detesto l'ipocrisia degli organici" Sheldon sospirò osservando in direzione dello schermo visore "E' sempre la stessa patetica storia. Esseri organici che evolvono, arrivano ad uno nuovo stadio di consapevolezza e improvvisamente si sentono dei.. come tali improvvisamente hanno il diritto di vita e di morte su tutte le altre razze organiche che non hanno ancora raggiunto il loro stadio evolutivo. In quella base non c'è mai stato qualcuno di simile a me, ma qualcosa simile a voi.. o meglio, qualcosa che in effetti era stata simile a voi prima di trasferire la propria coscienza in un sistema cibernetico"
Adrienne si voltò verso Sheldon "Ed ora perchè se ne è andata? Perché ha deciso di andare su Xandros?"
"Non lo so e detto fra noi non è di certo questa la domanda che si dovrebbe porre.. piuttosto, cosa sarà capace di fare ai vostri colleghi una volta che sarà arrivato sul pianeta?"
Il Comandante Faith fissò per qualche ultimo istante la base sullo schermo, quindi si voltò verso il timoniere "Impostare una rotta per il pianeta Xandros"
Blake annuì per osservare la consolle del timone "A velocità di crociera ci vorranno nuovamente ventiquattro ore, suggerisco di aumentare la velocità"
"Ovviamente si! La situazione è decisamente cambiata, non ci troviamo più a rispondere ad un generico sos di una nave in panne. Un'entità che sembra avere come scopo primario la distruzione delle razze umanoidi si sta recando sul pianeta in cui sono presenti i nostri colleghi, voglio la massima curvatura!"
Blake annuì ma prima ancora che iniziasse a digitare alla consolle del timone, la voce di Jekins ruppe il silenzio nella plancia "Comandante! Stiamo energizzando le armi contro la Starbase, puntamento in corso.."
"Cosa?!" la voce di Adrienne era sorpresa "Sheldon, cosa stai facendo?!"
Sheldon non parlò nemmeno mentre fissava inespressivo e silenzioso la starbase che era inquadrata nello schermo-visore, intanto Jekins si trovava ad osservare impotente la nave predisporsi all'attacco "Non ho più alcun accesso alla consolle tattica, Sheldon ha ripreso il pieno controllo. Salva di siluri lanciata, impatto sugli scudi tra meno di venti secondi!"
"Confermo l'avvenuto impatto" la voce di Rush intervenne controllando la propria consolle "Gli scudi sono collassati e..." alzò il capo giusto per vedere la base Kylyon che veniva fatta a pezzi dalla gravità dei due soli "..è finita, non è sopravvissuta"
"Ci muoviamo.." Blake fisso la consolle del timone "Sheldon ha programmato ed attivato una rotta per Xandros, massima curvatura.. saremo sul luogo fra circa quattro ore e mezza"
Adrienne si voltò verso Sheldon "Posso sapere perchè hai distrutto quella base? Al momento non rappresentava più alcun pericolo per le navi di passaggio!"
Sheldon si alzò ed osservo la betazoide "Il problema che si era posta era come eliminare la minaccia rappresentata da quella base senza distruggere l'entità senziente che vi dimorava. In questo momento l'essere non era nella base, la sua distruzione non ha ferito l'entità ed ha eliminato il rischio che la starbase potesse distruggere altre navi. Ora l'entità resterà su quel pianeta, il dilemma etico non esiste più"
"La violenza non è la soluzione ai problemi, non è così che agisce la Flotta Stellare!"
"Adrienne, guardati attorno! Io sono una nave da guerra e navigo in un territorio che non ha nulla a che fare con la vostra Federazione dei Pianeti Uniti.. lì fuori non ci sono centinaia di pianeti con razze diverse pronte a tendersi la mano e aiutarsi reciprocamente! Siamo in un territorio violento, fatto di popoli che sono spinti unicamente dal proprio spirito di autoconservazione.." Sheldon fece un paio di passi nella plancia osservandone gli occupanti "Voi siete giovani, non avete idea di cosa vi sia in quest'area dello spazio nè dei pericoli a cui andate incontro.. io a differenza vostra sono stato ideato e progettato per vivere qui. In questo posto la diplomazia spesso passa attraverso l'uso delle armi. Vi posso garantire che, se non ve la sentirete voi di mostrare i muscoli, non mi farò problemi di farlo io!"

Pianeta Xandros - Luogo sconosciuto
01/08/2399 - ore 13.12


E come risposta alle parole del primo ufficiale, il sarcofago si aprì. Le due porte ruotarono su sé stesse mostrando una creatura alta 9 metri con 9 braccia per fianco e una lunga testa equina. Era vestito con una lunga tunica azzurra bardata con finimenti di un materiale simile all'oro. Erano i resti mortali di Ultimo, il Kylyon.
I tre ufficiali erano rimasti in silenzio ad osservare per vari minuti l'enorme mole di quell'essere che sembrava semplicemente addormentato per la sua perfezione, anche se qualcosa in lui non andava.
"Credo sia morto.." la voce di Hewson fece voltare tutti ma lui si limitò ad indicare l'essere "Credo sia morto, il suo torace non si muove affatto, il che mi fa pensare che non stia respirando"
"Non è morto, semplicemente non è un corpo organico.." Amir stava analizzando con il tricorder il grande feretro dell'ultimo Kylyon "E' una sorta di automa.. con buone probabilità non è neppure la vera figura che avevano originariamente i Kylyon ma una rappresentazione di come avrebbero voluto apparire. Un corpo simile sarebbe stato del tutto sproporzionato per questo mondo, sia per il livello di ossigeno nell'aria e sia perché un essere alto nove metri necessiterebbe di un apparato scheletrico ben più massiccio di quello che potrebbe essere in un corpo simile"
"Si, è una sorta di automa che permette ad Ultimo di comunicare con il resto degli esseri organici, come noi.." Kyel iniziava decisamente ad averne abbastanza di quelle strane informazioni che sembravano riaffiorare in maniera casuale nel suo cervello "Ultimo all'inizio era come noi, un essere con un corpo fisico ma poi.. trovatosi l'ultimo della sua razza, ha deciso di trasferire la sua essenza, i suoi schemi mentali, nel computer centrale del pianeta"
Il trio era ancora intento a parlare fra loro quando gli occhi dell'automa si aprirono di scatto. Le iridi dell'essere, di un color arancione smorto, si mossero fino a focalizzarsi sul trio per svariati istanti. Il volto, caratterizzato da un muso simile a quello di un cavallo, non sembrava essere in grado di trasmettere alcuna emozione.
Nessuno sembrava esattamente cosa dire e l'essere sembrava ancor meno interessato di entrare in contatto con gli ufficiali della Flotta.
Rezon attese per qualche attimo ma la pazienza non era mai stata una delle sue migliori virtù, soprattutto da quando si trovava su un pianeta che stava per essere distrutto e l'unico essere che avrebbe potuto fermare la mattanza era un alieno alto nove metri che non sembrava aver voglia di fare nulla senza voler perdere altro tempo fece un passo avanti "Sono il Tenen.."
"Irrilevante.." la voce di Ultimo fu parecchio deludente. Rezon si sarebbe aspettato, considerata la grandezza dell'essere, che avrebbe udito un vocione potente e mascolino invece, il suono era piuttosto pacato ed anonimo.
"Bene.. anzi, meglio! Togliamo gli inconvenienti e passiamo al punto, come lo fermiamo tutto questo?" un'altra scossa di terremoto fece quasi cadere a terra i tre ufficiali ma Kyel mantenne l'equilibrio "E non credo che serva dire di cosa parlo!"
"Non intendo fermarlo" Ultimo uscì dal suo sarcofago iniziando ad allontanarsi dai tre ufficiali "Voi organici siete una minaccia per qualsiasi ecosistema in cui andrete ad abitare, che sia esso lo spazio o un pianeta.. siete convinti di conoscere l'insieme delle leggi naturali che vi circondano al punto di poter fare meglio della natura stessa e in questo modo finite solo per favorire la propria specie a discapito di tutto ciò che vi circonda.. siete parassiti da eliminare come una qualsiasi malattia.."
Kyel strinse la mascella furente "Quindi lei coscientemente vuole permette una strage sulla superficie di questo pianeta?"
"Io sono Ultimo, non sono più una patetica forma di vita organica.. sono tutto ciò che resta degli schemi mentali dell'ultimo Kylyon che sopravvisse all'autodistruzione generata da quello stesso popolo, ma da allora sono evoluto al punto da controllare l'intero pianeta.. io sono questo pianeta, voi al momento vivete su di me ed infestate impunemente la mia superficie. Siete come la peste, un'infestazione da combattere con dei farmaci che nel vostro caso sono legati al programma di sterilizzazione settoriale della superficie.. per quando avrò finito di voi non resterà neppure la polvere"
Hewson cercò di far uso delle sue doti empatiche "Ma come ultimo degli esseri organici di questo pianeta dovrebbe essere rimasto in te la sofferenza della morte della tua intera razza.. Ultimo, la persona da cui hai ereditato gli schemi mentali, cosa pensava di se stesso? Cosa pensava della sua specie?"
"Irrilevante" l'essere si fermò a guardare in direzione del consigliere "Dal momento in cui ho ereditato gli schemi mentali dell'ultimo Kylyon ho continuato ad evolvere scegliendo quali informazioni tenere e quali eliminare.. l'emotività è stata la prima che ho eliminato. Nulla mi convincerà di ospitare sulla mia superficie esseri tanto inutili e deleteri"
Amir scattò in avanti "E se accettassero di ripartire? Se optassero per lasciare il suo pianeta? Darebbe loro il tempo di farlo?"
Ultimo andò ad un terminale e semplicemente vi poggiò la mano sopra "Entrambe le due popolazioni hanno in gran parte cannibalizzato le loro navi per creare i due insediamenti, c'è una possibilità di poter fondere quanto resta delle due navi aggiungendovi i cristalli rimanenti nell'ultimo avamposto sotterraneo dei kylyon"
"Se accettassero di andarsene, sarebbe disposto a fermare questa carneficina?"
"Cinque giorni, attenderò cinque giorni, poi nulla mi fermerà" l'essere alzò una delle varie braccia "Io ho parlato, ora sparite dalla mia vista"
I tre non ebbero modo di parlare che in pochi attimi si ritrovarono teletrasportati fuori da quella sala sotterranea per tornare in superficie.

Pianeta Xandros - Distese Andalj
01/08/2399 - ore 16.56


Quante ore erano passate dall'incontro con Ultimo? Kyel non lo sapeva con esattezza, ma sicuramente ogni più labile traccia di pazienza lo aveva del tutto abbandonato già da tempo. Gli sembrava assurdo ma, in quello strano luogo, gli unici che sembravano voler sopravvivere erano lui ed i suoi colleghi.
Continuava a chiedere insistentemente di incontrare il leithiano caduto ma nessuno rispondeva alle sue domande gli ordini erano stati chiari, il loro capo non voleva essere disturbato per nessuna ragione dagli inutili prescelti della leggenda.
"Qualche novità?" Amir tornò verso il primo ufficiale osservandolo scuotere il capo
"Neanche io sono riuscito ad ottenere nulla" la voce di Hewson sembrava demoralizzata "Non credo che intenda riceverci"
"Non mi interessa cosa intende o meno fare, lui parlerà con me, dovessi abbattere ogni singola porta di questo maledetto villaggio!"
Amir si guardava attorno forse un po' spaesato, la sua preparazione teorica nel suo campo era di alto livello ma nella pratica non si sentiva così a suo agio fuori dal laboratorio "Io ammetto di essere molto confuso da tutto quello che ci sta capitando su questo pianeta, ci sono tante cose che non riesco a capire.. ad esempio, Cassilda ha detto che Xandros era solo un deserto e la vita, in pratica, l'hanno portata loro. Questo farebbe pensare che i myr non sono fossero autoctoni ma siano stati volontariamente o meno importati, magari ancora in forma di uova, dal pianeta natale dei leithiani, e il fatto che non siano di questo mondo spiegherebbe perchè scappino dalla nube in arrivo.. anche se non ne capisco il motivo se poi sono comunque ritenuti pericolosi"
Hewson proseguì la frase del collega "E poi il Patriarca ha rigirato la questioni affermando che i Myr potrebbero sembrare creature mostruose che compiono le loro scelte seguendo istinti puramente animaleschi, ma non e' cosi. Il Patriarca parlava di essere riuscito addirittura ad entrare in simbiosi con loro, tanto che finché verranno rispettati in quanto esseri viventi, non si avrà nulla da temere.. ma se si tratta di creature autoctone del loro pianeta ed il Patriarca le conosce così bene da parlare di simbiosi, perché Cassilda non ci riesce? Perchè la ragazza si era rotta una gamba? Si era forse avvicinata troppo al nido di una di quelle creature senza tenerne conto?"
Kyel si osservava attorno "Non so da dove siano giunti i Myr. Potevano essere creature di questo mondo come di quello originario del pianeta dei leithiani, fatto sta che da quanto ho potuto capire si tratta di un animale selvatico e non rappresenta il vero problema di questo popolo ma piuttosto lo erano i chenot. Lo erano perché a questo punto anche loro sembrano solo un falso problema.. Mi sembra evidente che la storiella dei profeti suona tanto come una presa in giro e francamente inizio a stancarmi di non sapere dove si voglia andare a parare"
Hewson annuì gravemente "Non lo dica a me.. da quando sono qui non ho mai percepito nessuna menzogna ma le storie raccontate sono fra loro incompatibili sono costretto a presupporre che la telepatia così superiore dei leithiani gli permetta di ingannare perfino me e la cosa è molto frustrante.. Ad esempio, a quanto ci hanno raccontato i chenot si risvegliano periodicamente e la loro distruzione viene limitata dall'azione degli gnomi del fuoco guidati da questo fantomatico Patriarca.. che la desertificazione creduta da cassilda era più' apparente che reale e che l'apporto di una matriarca del freddo ha dato un colpo di grazia all'equilibrio planetario introducendo o modificando il ciclo delle stagioni.. questo ha aumentato la frequenza del risveglio dei chenot che ora finiscono per creare più danni rispetto al passato, o comunque a prima dell'utilizzo dei cristalli da parte di Cassilda, giusto? Quindi il problema erano loro? E se sì. dove sono finiti?"
Amir fece un colpetto di tosse "Io penso di aver capito che i chenot fossero di questo mondo e fossero creature che passavano la maggior parte della loro vita in fare di quiescenza.. divenendo distruttivi sono di fronte a cambiamenti climatici così devastanti da poter mettere in pericolo la loro sopravvivenza. Sino a che Cassilda non usò i cristalli, essi non correvano pericolo e i periodi di distruzione erano relativamente sporadici ed estremamente limitati temporalmente.. ora le cose sono cambiate rendendoli una minaccia al pianeta. Per fare un esempio, sul mio pianeta natale c'è la cavalletta. Le cavallette di per sé non sono un problema sino a che non mutano letteralmente in locuste. Si tratta non sono di una modifica comportamentale ma fisica, esemplari di cavallette si riuniscono all'improvviso in un unico grandissimo sciame cambiando le proprie abitudini e iniziando a vagare in vasti territori distruggendo ogni tipo di coltura o vegetazione.. si racconta di sciami che hanno raggiunto ampiezze tali da oscurare interamente il cielo"
"Se sono di questo mondo mi domando come sia possibile che vi sia una leggenda dei leithiani che parli di noi che li salviamo dai chenot.."
"Signore, nessuno di noi conosce il reale testo di quel mito ma conosco molte mitologie dei popoli federali e posso garantirle che spesso sono legate da delle radici comuni. I testi solitamente sono molto generici e quindi fortemente interpretabili, il che rende estremamente semplice distorcerne il significato originario" Hewson fece una pausa "Volendo fare un esempio, immagini che esista un mito in cui esseri esterni alla comunità discesi del cielo fossero gli unici in grado di fermare la minaccia del grande fuoco. A una prima analisi il brano non dice granchè ma se la contestualizzassimo ai giorni nostri, ecco che la storia parla di noi che scendiamo con la navetta per salvarli dai chenot e dalla distruzione che sembrano provocare.. Anche se ora non mi dispiacerebbe sapere dove sono finiti"
Il giovane scienziato prese la parola "Sono esseri viventi e come tali molti fattori possono incidere sulle loro abitudini. Ad esempio è possibile che le torri emettano qualche tipo di frequenza che li disturba ma non posso averne la certezza, dovrei fare delle analisi nelle aree in cui solitamente si sono visti i chenot oppure delle rilevazioni dalla plancia della Sheldon" Mir si fece pensieroso "Io piuttosto stavo pensando a quella sorta di nube di fuoco.. Quella che incenerisce tutto ciò con cui entra in contatto, non ho ancora bene capito come lo sciame di chenot lo generi e mi domandavo se anche loro non fossero parte di questo sistema di controllo del pianeta"
"In che senso?" il consigliere si voltò perplesso "Pensa che anche loro siano un sistema di sterilizzazione planetario?"
"Beh.. di fatto lo sono, bruciano tutto ciò che passa all'interno della loro nube, non mi stupirebbe che siano stati geneticamente creati proprio per questo motivo dai primi abitanti di questo luogo.. i Kylyon" lo scienziato riflettè per un attimo "E poi, ma qualcuno ha capito chi ha creato la città sotterranea dei cristalli? Cassilda? Il Patriarca? I Kylyon?"
"Ricordo che qualcuno.." Kyel prese la parola "..disse che la città fu creata dal Patriarca e resa folgorante dalla Matriarca, ma inizio a pensare che più di creare una città il nostro patriarca ne abbia semplicemente restaurato i ruderi di una città preesistente. Penso che si sia appropriati di quanto potesse concedergli questo mondo, sfruttando quanto vi era rimasto, ma all'arrivo di Cassilda ha abbandonato la città e lei abbia implementato la tecnologia dei cristalli.."
"Già.. Cassilda ha un potere telepatico immenso. Lei tutto vede, ma non sa che su xandros vi sia il Patriarca o gli gnomici amici, tutti provenienti dal suo stesso pianeta e giunti qui prima di lei?" Amir scosse il capo "Mi sembra strano.."
"Cassilda certamente lo sa" Kyel osservò lo scienziato "Come detto è stata lei a portar via la città al Patriarca ma non ci ha detto nulla di loro, forse con la convinzione che non fosse importante o per costringerci in questo incontro con la sua controparte.. non lo so, a questo punto non mi fido più di nessuno dei due"
"A me preoccupa di più il Patriarca, la sua storia non ha molto senso. Il patriarca e' stato fondamentalmente esiliato, quindi gli appartenenti della comunità non sono più suoi fratelli, eppure lui parlava di avere dei fratelli.. dove sono?"
Hewson fece spallucce "Potrebbe intendere gli gnomici amici, anche se non sono certo che vi sia tutto questo buon sangue fra loro ed il patriarca" poi riprende osservando Kyel "Eppure è strano. Questo pianeta ha un cuore meccanico, ed il Patriarca dovrebbe saperlo.. Perchè non dircelo subito?
E se ne era a conoscenza, non ha preso in considerazione di predisporre un piano di fuga?"
"Forse lo ha fatto e non ha ritenuto importante mettercene a conoscenza.. di fatto non ha ritenuto di farci sapere assolutamente nulla, nemmeno dove si trova!!" Kyel si osservò nuovamente attorno nervoso.
Solo allora uno degli abitanti di quel villaggio si avvicinò a loro "Il Patriarca di Xandros, signore del Caldo, accetta di ricevervi alla sala del trono.. seguitemi" questi si diresse verso l'esterno del villaggio raggiungendo una grotta lì accanto e passò in mezzo ai suoi simili per condurre i tre ufficiali all'interno della caverna.
Kyel si osservò per qualche attimo attorno con espressione decisamente irritata si trovavano in una grotta piuttosto anonima ma al suo centro era stato disposto una sorta di grosso trono di pietra su cui il leithiano caduto fissava con espressione di superiorità i tre ufficiali "Allora, che cos'altro volete? Sappiamo bene tutti noi che la vostra mente limitata non è sufficiente per trovare una soluzione al problema che sta capitando su questo mondo.. siete inutili tanto quanto le leggende di Cassilda.."
Kyel socchiuse gli occhi riconoscendo a sé stesso di non poterne più. Aveva tentato di mediare con Cassilda e si era ritrovato invischiato in una bega interna ad un popolo del tutto alieno e di cui sapeva ben poco. Allora, aveva provato di comprendere la situazione sopportando con la pazienza di un santo le provocazioni del rinnegato fino a subire un innesto mentale di informazioni contro la sua volontà, dato che nessuno lo aveva informato di cosa gli sarebbe successo. In quel modo aveva trovato Ultimo solo per dover sentire l'ennesimo essere che dall'alto del suo pulpito affermava di essere in diritto di sterminare tutte le vite che desiderava e di essere nel giusto, almeno sulla base della logica contorta.. e adesso? Avrebbe dovuto sopportare nuovamente quel leithiano e tentare di mediare? No! Lui non era Adrienne, non era il mite ufficiale che rifletteva su ogni singolo pro e contro prima di agire, eraora di mettere in pratica la sua idea di diplomazia sfruttando il suo istinto.
Il primo ufficiale lasciò dietro di sé i suoi colleghi e prese a camminare verso il trono Hewson ebbe l'istinto di bloccarlo prendendolo per un braccio ma non ci riuscì perchè Kyel non aveva intenzione di fermarsi.
"Io non so chi tu sia, non hai voluto presentarti e francamente non mi interessa conoscerti. Fra cinque giorni a partire da oggi su questo pianeta avverrà una sterilizzazione settoriale che porterà al totale annichilimento delle razze organiche che si trovano in questo insediamento e nella città sotterranea occupata da Cassilda e dal resto dei leithiani. Avete una sola possibilità di scampo, ossia cooperare con Cassilda in modo da predisporre una nave che vi permetta di lasciare questo pianeta prima che Ultimo proceda alla vostra sterilizzazione. Chiaro il concetto?"
Gli esseri identificati come gli gnomi del fuoco iniziarono a parlottare fra loro, gli sguardi preoccupati che si scorgevano sul loro volto indicavano che avevano preso molto seriamente il monito di Rezon, ma non si poteva dire lo stesso del leithiano caduto che, per tutta risposta, si mise a ridere in faccia all'ufficiale.
"Io sono il Patriarca di Xandros, signore del Caldo.. nulla mi spaventa! Se anche vi fosse qualcuno o qualcosa al centro del pianeta intenzionato a compiere una sterilizzazione si dirigerebbe contro Cassilda, è lei che gioca a fare dio con i cristalli.."
Kyel fece un mezzo sorriso furente "Ti sto dicendo che Ultimo ha apertamente espresso l'intenzione di eliminare tutte le forme di vita organiche superiori, nessuno scapperà alla sterilizzazione!"
"Ora tu ascolterai me! L'unica cosa che mi occorreva era qualcuno da poter utilizzare su quel dannato meccanismo di memoria per aprire la via che ci avrebbe condotti al cuore del pianeta!" il Patriarca osservò i gnomici amici "Loro hanno una mente diversa, il loro cervello a quattro lobi li rende assolutamente incompatibili con la macchina e la mia mente è troppo elevata per rischiare che subisca dei danni. Ora che abbiamo via libera al sistema del pianeta riprogrammeremo il programma di sterilizzazione in modo da preservare questa colonia e punteremo ognuna delle quattro torri sulla città sotterranea di Cassilda. Quella piccola falsa approfittatrice dovrà finalmente abbassare il capo e concedermi il predominio su questo pianeta.."
Kyel spalancò gli occhi "Non ce la farete mai a portare a termine il vostro piano, questo pianeta non è controllato semplicemente da un computer ma da un essere vivente divenuto forma di energia.. Lui vi vuole morti, quindi l'intero pianeta vi vuole morti e la sola cosa da fare è andarvene adesso!"
"Mai, se esiste un essere all'interno del pianeta vorrà dire che anche lui si dovrà piegare a noi.. siamo una razza estremamente evoluta, abbiamo un'elevata conoscenza informatica e niente mi dissuaderà dai miei piani di conquista.."
Kyel stava faticando a non esplodere "Ti sto dicendo che la cosa non è possibile, la razza che viveva qui era ad un livello talmente elevata da poter decidere di lasciare i loro corpi solidi per entrare a far parte di quel computer.. credetemi quando vi dico che la via giusta è andarsene fino a che vi viene permesso"
"E noi dovremmo credere a te? Un inutile ammasso di muscoli senza cervello?" il leithiano ripartì a ridere smodatamente dando qualche leggero schiaffetto in faccia a Rezon "Su, bimbo bello.. tornatene da dove sei venuto, qualsiasi cosa pensavi di ottenere qui hai miseramente fall..."
Il leithiano non arrivò a terminare la frase che il beta-risiano lo aveva ricacciato a sedere con un montante alla mascella ben assestato che, oltre ad averlo fatto cadere, fece sparire dal suo volto ogni traccia di superiorità.
"E chi ti dice che io adesso mi rivolgessi a te?" Kyel si voltò a guardare tutti gli altri presenti "Gnomi del fuoco.. gnomici amici.. o qualunque cosa voi siate, siete tutti in grave pericolo. Avete delle famiglie, dei figli che sono nati qui e che certamente non vorreste veder morire. E' il momento di scegliere cosa fare, siete padroni del vostro destino.. non permettere a quel pallone gonfiato di mettere a rischio il vostro futuro"
Fra la platea uno degli abitanti del villaggio fece qualche passo avanti "Noi siamo i nehimiani" l'ometto barbuto fissò Kyel "Siamo la seconda razza che viveva nel pianeta originario con i leithiani.. purtroppo fin dal principio le nostre due razze non ebbero una coesistenza pacifica. I leithiani alla fine prevalsero e la nostra società si stratificò di conseguenza, i leithiani erano la razza dominante e svolgeva i compiti di alto livello come la politica, le arti, la scienza o l'esercito. Noi nehimiani fummo ricacciati a svolgere i compiti più umili come l'agricoltura, l'artigianato e l'industria.. dato che molti di noi iniziarono a lavorare alle fornaci ci fu affibbiato il nomignolo di gnomi del fuoco. Da allora la società non è mai cambiata, noi siamo sempre stati al servizio dei leithiani"
"Questo era il passato, una storia diversa avvenuta su di un pianeta diverso. E' tempo che siate voi a decidere cosa volete fare perchè se seguirete lui.." Kyel puntò il dito contro il leithiano che ora era decisamente più spaventato da quella massa di muscoli "..morirete tutti, dal primo all'ultimo"
"Scusate, ma questo significa che le navi le avete create voi?" Hewson si fece avanti "Se fosse così potreste anche ripararne una per scappare, giusto?"
"Giusto.. ma ci servirebbe molto materiale che non abbiamo più e soprattutto una fonte di energia abbastanza potente per alimentarla. Anche ammesso che noi decidessimo di optare per abbandonare il pianeta..."
"Non osereste farlo! Io sono il Patriarca di Xandros.."
"No, tu sei solo un moccioso arrogante ed egoista.. fino ad oggi ti abbiamo seguito con lealtà ed onore, ci chiamavi fratelli ed abbiamo condiviso il sogno di un mondo nuovo. Ma tu non vuoi un mondo migliore, vuoi solo avere la tua rivincita contro Cassilda! Da oggi non sarai più tu a decidere per noi!" la voce dell'ometto barbuto risuonò in modo autoritario, tanto che il leithiano tornò a zittirsi completamente, solo allora tornò a rispondere ai federali "Anche se decidessimo di tentare l'impresa, chi convincerà il resto dei leithiani ad accordarsi con noi.. una razza che per loro sono solo schiavi da sfruttare?"
Kyel stava per rispondere quando il suo comunicatore si attivò =^= Comandante Faith a Tenente Rezon, state tutti bene? =^=
Un sorriso so dipinse sul volto di Kyel "Non si preoccupi, avremo un aiuto dall'alto.."