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USS CRUSADER - MISSIONE 17 RSS USS CRUSADER - Missione 17

17.03 "Un piccolo litigio"

di Gerard Ylim Yager, Pubblicato il 08-11-2016

USS Crusader, Ufficio del capitano Shaitan - 23/06/2396, ore 10:00


La Crusader entrò in orbita attorno a Nerion. La nave era arrivata con la stessa traiettoria che avrebbe fatto con qualsiasi pianeta di classe M ma questa volta sembrava che ci fosse qualcosa di diverso: era come se la nave si muovesse silenziosamente con un moto cupo e silenzioso come per prevedere un infausto destino.
In pochi minuti il Timoniere inserì la nave in orbita di parcheggio e, poco dopo il termine della manovra, il comandante Vikram disse: "Capitano, ci chiamano."
"Sullo schermo." Ordinò Shaitan.
Il volto di un umano di circa sessant'anni coi capelli grigi e dei baffi bianchi comparve sullo schermo.
"Sono il Direttore Rost. Comando questa installazione."
Shaitan si alzò dalla poltrona come per andare virtualmente incontro al suo interlocutore: "Sono il Capitano Shaitan della nave federale Crusader."
"Ben arrivati su Nerion." Il Direttore sorrise amaramente: "Abbiamo bisogno di voi per..." Fece una breve pausa come per cercare la parola più adatta: "Gestire questa cosa."
"Già." rispose senza mezzi termini il Capitano.
"Vi attendiamo per il teletrasporto." Il Direttore chiuse rapidamente la comunicazione lasciando in Plancia un certo silenzio.
Shaitan fece un lungo respiro e roteò la testa verso il Primo Ufficiale. Non avevano più parlato dalla discussione. C'era un certo attrito fra loro dopo la confronto del giorno precedente e non avevano più parlato.
Shaitan parlò per primo. "Le lascio il comando e la nave."
Yager abbassò lo sguardo ma non si oppose: "Signore... sì signore."
"Comandante... ." Shaitan avrebbe voluto chiarire e iniziare questa missione che si preannunciava pericolosissima senza aver chiarito con il suo Primo Ufficiale. Provò a dire quelle parole ma si corresse: "... Gerard, io ti capisco. Ma gli ordini del comando non si discutono."
"Certo..." Provò a rispondere il Primo Ufficiale mentre i due entrarono nel turboascensore.
Appena le porte si chiusero Shaitan riprese a parlare: "Non voglio andare in missione senza aver chiarito."
"Capitano, è assurdo che lei vad..." Yager provò a parlare ma Shaitan lo interruppe: "Voglio solo porre fine alla discussione e andare in missione a cuor leggero."
Fu allora che Yager capì che il dado era tratto. Che la decisione era stata presa, che non poteva far nulla eccetto porre fine alle ostilità e permettere al Capitano, un uomo che rispettava dal profondo, di andare in missione. L'umano inspirò profondamente e strinse la mano al Capitano.
"Eseguirò tutti i suoi ordini." rispose Yager.
Pochi istanti dopo la porta del turboscensore si aprirono e i due si diressero nella sala del teletrasporto.
"Ne sono certo, Comandante." disse Shaitan salendo sulla pedana dove lo attendevano in posizione Quatro, Bloch, Delta, Jenner, McAllister e Delta. L'andoriano si mise in posizione e disse: "La Crusader è sua, ne abbia cura."
"Sì, signore:" Yager scattò sugli attenti.
Shaitan sorrise. Poi puntò le antenne verso l'addetto al teletrasporto: "Siamo pronti."
"Coordinate inserite." rispose il capo del teletrasporto.
"Energia."
Yager guardò il Capitano e gli altri cinque ufficiali sparire in un bagliore azzurro. Cercò di fissare i loro volti nella mente come per ricordarli e tenere una parte di loro dentro di sé. D'improvviso sentì la nave farsi tremendamente vuota e solitaria. Percepì il freddo nelle paratie. Con un cenno all'ingegnere al teletrasporto uscì chiedendosi se avrebbe più rivisto i suoi colleghi.

[Flashback'> - USS Crusader, Ufficio del Capitano Shaitan - 16/06/2396, ore 11:13


Shaitan attivò la comunicazione il logo della Flotta Stellare lasciò il posto al volto dell'Ammiraglio Hassan.
"Ammiraglio." fu il saluto del Capitano.
"Mi spiace disturbarla ma ho delle novità." il volto di Hassan era teso e aveva l'aria di chi non portava buone notizie. Shaitan rimase in silenzio e attese che il superiore riprendesse a parlare: "È emerso qualcos'altro dal fiume."
"Che cosa?"
"Un comunicatore... uno dei nostri." L'Ammiraglio pronunciò quelle parole inclinandosi in avanti come per avere un contatto migliore col Capitano.
"Si tratta del comunicatore dell'ufficiale medico della squadra?" chiese il Capitano.
"No... il comunicatore di Raster non è mai stato ritrovato." L'ammiraglio sospirò visibilmente: "Nei resti che abbiamo recuperato non c'era traccia del comunicatore."
"Ah." Shaitan accusò il colpo. Non tanto per il ritrovamento del comunicatore ma per la brutta fine che aveva fatto il dottor Raster.
"Il comunicatore apparteneva ad Allison Fister... l'ingegnere."
L'Ammiraglio guardò il Capitano dritto negli occhi: "Il dispositivo era danneggiato e distorto come se fosse stato inserito in una anomalia spaziale... ma era funzionante."
"In che senso era funzionante?" chiese Shaitan.
"In esso era contenuto un messaggio... o almeno una parte di esso." spiegò l'Ammiraglio.
"Che messaggio?"
Hassan lesse il messaggio rapidamente come se l'avvertimento provenisse da lui: "Recita: 'Attenzione Federazione, pericolo...'"

[Flashback'> - USS Crusader, Sezione Mediana, deposito siluri - 22/06/2396, ore 08:00


Shaitan stava osservando da alcuni minuti due siluri al tricobaldo alloggiati al centro della sala. Le due potenti armi erano state caricate alla stazione Dyson3 assieme ad un carico di siluri quantici sistemati sui lati. L'andoriano aveva una mano appoggiata sull'arma di sinistra. Era l'unica persona nella sala e, nel silenzio più totale, stava provando quella quiete prima della tempesta.
Dei rumori di passi destarono il Capitano dalla meditazione. L'andoriano si voltò e riconobbe Yager: "Numero Uno."
"Capitano." Gerard si avvicinò al superiore: "La stavo cercando."
"Mi dica." Shaitan tornò a guardare le testate.
"Per la missione..." provò a dire Yager ma l'andoriano fu più veloce: "Ne abbiamo già parlato."
"Sì ma è mio dovere guidare..." Shaitan interruppe nuovamente il Primo Ufficiale: "Guidare le squadre di ricognizione. È la decima volta che me lo ripete da quando siamo partiti."
"Vorrei che ripensasse alla sua decisione." Yager cercava disperatamente di far cambiare idea al superiore: "Potrebbe essere pericoloso."
"Non sono un vigliacco." Shaitan si irritò parecchio ma quello era proprio il piano di Yager: "Esiste un differenza tra coraggio e andare in contro ad un rischio sconosciuto... essere vigliacchi significa gettarsi nel fuoco lasciando la nave senza Capitano nell'eventualità tutta questa cosa sia un vaso di Pandora."
Quelle parole colpirono il Capitano ma non lo diede a vedere cercando di cambiare discorso: "Non è il discorso che vorrei sentire da un ex pilota collaudatore."
"Un pilota collaudatore valuta bene i rischi e la situazione, non si lancia in un fiume alla ricerca di non so che cosa." protestò Yager frustato dall'esito negativo delle sue precedenti parole.
"La decisione è presa." Shaitan cercò di chiudere il discorso.
"Non voglio che il mio capitano si lanci in una missione suicida." continuò il Primo Ufficiale.
"Ho intenzione di tornare." rispose seccamente Shaitan.
"Non ci credo." attaccò Yager.
Il Capitano si voltò di scatto fulminando il sottoposto: "Cosa?"
"Conosco la tradizione... anche quella andoriana." Yager continuò ad attaccare. "Su Andoria sulle vecchie navi a vapore era tradizione che il Capitano passasse la notte prima di una battaglia disperata affianco all'arma più potente del vascello..."
Le antenne dell'andoriano puntarono verso il Primo Ufficiale che continuava a parlare: "E io la trovo qui accanto due siluri a tricobalto."
"Esattamente..." Shaitan era seccato e rispose rapidamente.
"Perché non se li porta dietro questi due siluri?" Yager rispose sarcasticamente.
"Perché?"
"Così se le cose vanno male potrà farli esplodere." Yager si avvicinò al Capitano cercando di farlo voltare. Saitan rimase a guardare le due torpedini.
"Quello sarà compito suo."
Shaitan avrebbe voluto informare il Primo Ufficiale dei suoi ordini in altro modo. Ma il danno era fatto e la reazione scioccata di Yager fu la prova: "Cosa?"
Il Capitano si voltò di scatto e aggiunse: "Questi sono i suoi ordini."
"Chiarisca."
"Il suo compito sarà di rimanere sulla nave con Vikram e lanciare i due siluri contro l'imboccatura in caso di problemi." Shaitan parlò rapidamente illustrando gli ordini del Comando.
"E dovrei far saltare l'unico accesso a quell'universo con due armi di distruzione planetaria?" la domanda era quasi sarcastica ma nella voce di Yager c'era una certa apprensione.
"Esattamente. Vedo che ha capito."
"Non ho intenzione di sparare sul mio Capitano!"
"Ma se si presenterà l'occasione voglio che agisca secondo gli ordini... non sappiamo cosa c'è dall'altra parte."
"E sparargli contro non è la soluzione migliore."
"Lei non vuole capire."
"No, Capitano."
"Che capisca o no voglio che esegua le mie disposizioni." Yager face per controbattere ma l'andoriano fu più rapido: "Ora che a avuto i suoi ordini... in libertà."

[Flashback'> - USS Crusader, Bar di prora - 22/06/2396, ore 23:50


Vikram era seduto ad un tavolo e stava leggendo un rapporto mentre beveva un tè. Stava controllando la situazione della sua sezione soprattutto in vista della pericolosa missione in vista.
"Ancora sveglio?" chiese una voce alle sue spalle. L'umano si voltò e riconobbe McAllister e Bloch.
"Sì, volevo visionare questi rapporti." rispose mentre faceva un cenno ad entrambi di sedersi.
Il primo a parlare fu Bloch: "Pronto per la missione di domani?"
"Sì, certo... credo di sì."
"C'è un certo nervosismo nell'ambiente." Aggiunse McAllister.
"Forse per il tipo di incarico." ipotizzò Raji sorseggiando il tè.
"Questo equipaggio ne ha viste tante." cercò di scherzare McAllister.
"Vero." concordò Bloch.
"Peccato non andare dall'altra parte." ammise Vikram appoggiando il PADD al tavolo.
"Ci saranno molte altre occasioni." rispose Bloch.
Ci fu un breve silenzio rotto pochi istanti da Vikram: "Cosa ci attenderà?"
I due navigati ufficiali della Crusader si guardarono e McAllister rispose: "Questa nave è specializzata nelle missioni tattiche nello spazio profondo... ne usciremo, come al solito."