Home Home
 
 
 
 
 
 
USS WAYFARER - MISSIONE 11 RSS USS WAYFARER - Missione 11

11.03 " How I met your captain "

di Sheeval Wu, Pubblicato il 04-04-2014

U.S.S. Wayfarer, Alloggio del Capitano
07/10/2393 Ore 13.43 - D.S. 70765.94


Ristea, all'interno del suo alloggio da Capitano, stava guardando ogni cosa con attenzione. Tutta la stanza gli sembra familiare e aliena allo stesso tempo.
Era senz'altro la SUA. La disposizione degli arredi, dei colori e gli altri suppellettili erano tutti come se fosse stato lui a sceglierli e posizionarli con il suo gusto, ma allo stesso momento non ricordava nulla di come fosse arrivato li.
Aveva elaborato decine di teorie per la sua situazione, ma quella che più gli provocava mal di testa era quella che il suo esperimento poteva aver disturbato la sua linea temporale modificando alcuni fattori chiave di cui il semplice fatto di trovarsi al comando di una nave stellare avrebbe potuto essere solo uno dei molti cambiamenti possibili anche a livello strategico politico con le altre potenze dei quadranti Alfa e Beta. Ma in tal caso come mai solo lui aveva memoria di quella che era la loro linea temporale "corretta"? forse il campo
fasico lo aveva in qualche modo isolato. Aveva anche pensato di essere stato scagliato in un'altra linea temporale, e molte altre ancora, ma la domanda più importante era come fare a rimettere le cose a posto...
Stava rimettendo un soprammobile al suo posto quando venne aggredito da una forte emicrania che gli faceva pulsare le tempie e improvvisamente la stanza gli sembrò troppo stretta mentre una potente sensazione di soffocamento lo mise in ginocchio.
Sentendosi venir meno riuscì in un ultimo lampo a premere il suo comunicatore.
=^=Emergenza... medica...=^=

U.S.S. Wayfarer, Infermeria
07/10/2393 Ore 13.53 - D.S. 70765.96


"Capitano, non è mai venuto così tante volte in infermeria come oggi. Come si sente adesso?" disse Sheeval con tono tranquillo e guardandolo con i suoi freddi occhi bionici, mentre posava sul carrello l'ipospray con cui aveva risvegliato il povero Ristea.
"Cosa è successo?" chiese Ristea facendo per alzarsi, ma subito fermato dalla mano della dottoressa.
"Fisicamente sta bene... posso ipotizzare che abbia avuto una crisi di panico.
Non si preoccupi Capitano, questa informazione rimarrà un segreto
professionale. La sua autorità a bordo non ne sarà in alcun modo influenzata."
"La ringrazio, Comandante... è che questa situazione mi ha un po' sballottato... prima stavo guardando la mia stanza. Era la mia, ma non ricordo nulla. So solo di essere il Capo Ingegnere di questa nave, non il suo Capitano. Non ho alcuna memoria di... Questo! Ad esempio... per me lei è il l'Ufficiale della Sicurezza, e non ci siamo mai frequentati molto, ma se sono il suo Capitano in teoria dovrei conoscerla molto meglio, non crede? Come ci siamo conosciuti?"
"Capisco Capitano, non si preoccupi. Il nostro primo incontro è avvenuto quando lei era un giovane cadetto all'Accademia e ha dovuto sostenere il mio corso di Pratiche di Emergenza per Away Team, ma ammetto che non è stata gran ché come incontro. Poi ci siamo rincontrati 3 anni fa, quando sono salita a bordo per la prima volta e mi ricordo che tra le prime cose che mi chiese fu se i miei occhi bionici fossero anche a raggi X. Me la presi, pensando che lei fosse un burlone, ma poi ho imparato a conoscerla e ho capito che le sue parole non celavano altri significati ed era sinceramente curioso sul funzionamento
dei miei occhi. Ho molto apprezzato il suo essere diretto e la fiducia che pone nel suo equipaggio."
"Capisco... ma non ricordo nulla."
"Capitano, stiamo facendo il possibile per capire questa situazione. Mentre era svenuto le ho prelevato dei campioni e proverò ad analizzarli anche con lo scanner transfasico. È un'analisi lunga, ma spero che possa portare a qualcosa.
Le consiglio di andare anche dal comandante Ichigawa, il nostro capo OPS, insieme al comandante Vaitor stavano analizzando le registrazioni dei sensori.
Provi ad alzarsi ora. Se dovesse accusare mancamenti, cerchi di stabilizzare il suo respiro con il diaframma e chiuda gli occhi. Aiuta a riprendere il controllo."
"Grazie Comandante"
"Dovere, Capitano."

U.S.S. Wayfarer, Ponte 5 - Laboratorio Scientifico 1
07/10/2393 Ore 14.47 - D.S. 70766.07


Il guardiamarina Ichigawa stava conducendo alcune analisi dei sensori con l'assistenza del tenente comandante Vaitor. La giovane giapponese si era dimostrata una brillante promessa di Starfleet. Era infatti la più giovane tenente comandante della Flotta e nonostante la poca esperienza già assegnata
alla nave ammiraglia come Capo OPS.
"Dovresti provare a ricontrollare le subroutine di controllo dei dati. Forse ci sono bit di dati che abbiamo perso nell'analisi" disse Vaitor.
"Ho già provato, ma non ne è uscito nulla. Per quanto abbiamo cercato tutti i sistemi di bordo hanno registrato una interruzione di un decimo di secondo, proprio nel momento centrale del flash che abbiamo visto."
"Non è possibile... c'è stata una perdita di dati anche dalla navetta?"
"Sì, purtroppo al momento possiamo solo ipotizzare cosa sia accaduto" disse Asuni.
"Ci servirà qualcosa di più. Hai notato che gli altri sono piuttosto turbati? Dobbiamo capire cosa è successo."
"Infatti, anche se è da poco che sono a bordo, ho rispettato il Capitano fin dal primo momento... pensa al Comandante Carprhai che lo conosce da una una vita. Rivalutiamo i fatti. Nonostante il parere contrario di Carphrai, il Capitano ha voluto pilotare la navetta. Quando hai dato inizio al test, il Capitano ha avviato il motore fasico e abbiamo visto il flash. Quindi abbiamo trovato il Capitano svenuto e quando è rinvenuto diceva di essere il Capo ingegnere e pur riconoscendoci, ci ha identificati con gradi e ruoli completamente diversi.
Possiamo quindi dire che il momento su cui dobbiamo focalizzare le indagini è il momento di attivazione del motore fasico."
"Sì, ma dalle analisi che abbiamo fatto, in quel momento si è registrata una perdita di dati in tutti i sistemi."
"Ok, allora riprendiamo la teoria che ha portato al motore fasico."
"Beh come sai in teoria dovrebbe permettere ai cristalli di dilitio di passare nella camera di intermix in "fase" e quindi creare un campo di trans-curvatura stabile. Il problema della trans-curvatura è che il dilitio a quelle velocità si destabilizza, invece iniettandolo in 'fase' questo vibra in ogni 'quanto' dello spettro energetico. Restava comunque il problema degli effetti collaterali della trans-curvatura, ma partendo dalle conoscenze acquisite dalla Voyager, ho pensato che mandando in fase l'intera navetta questi si sarebbero evitati e il risultato sarebbe che il motore fasico sarebbe in grado di creare un campo di cavitazione quantistica. Il problema è che finora non ha funzionato..."
"E se invece avesse funzionato anche solo per un decimo di secondo?" disse Asuni.
"Cosa intendi dire?"
"Intendo... se i motori avessero funzionato, la navetta non sarebbe stata soggetta agli effetti quantistici?"
"Sì, ma la navetta avrebbe dovuto essere opportunamente polarizzata per evitarli. Ho installato un emettitore di polaroni insieme agli scudi"
"Allora ho capito cosa può essere successo"
"Davvero?"
"Sì... Quando ho controllato la navetta, l'emettitore di polaroni era rotto, questo vuol dire..."
"...che ha ragione il nostro Capitano... non è il nostro Capitano"
"Ma allora il nostro Capitano... dov'è?"