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USS WAYFARER - MISSIONE 11 RSS USS WAYFARER - Missione 11

11.12 " Stand-by "

di Dorian Zsolt Ristea, Pubblicato il 30-04-2014

U.S.S. Wayfarer A, Plancia
12/10/2393 Ore 12.45 - D.S. 70779.73


Rumar, Ichigawa, Vaitor e Wu e i rimanenti membri di turno in Plancia si guardarono intorno, ancora scossi dall'assalto di Q alle loro percezioni spazio-temporali nonché senso del pudore.
Rumar crollò sulla poltrona di comando.
"Bé, questo non è qualcosa che succede tutti i giorni."
"Per fortuna", disse Wu.
Vaitor tornò alla sua postazione. "Comandante, devo dire che le storie che girano in StarFleet sulla Wayfarer sono assolutamente sbagliate."
"Davvero?" disse Rumar.
"Già. La realtà è molto più sbalorditiva."
"...oh."

U.S.S. Wayfarer A, Ufficio del Capitano
Nello stesso istante


Il silenzio nella stanza era acuito dal contrasto con la tipica roboante presenza di Q. Kiron e Kublik sedevano ciascuno ad un lato della scrivania.
Tipico di Q, pensò Michael. Arriva, scuote la palla di vetro e se ne va, guardando la simil-neve che cade, incurante delle conseguenze. Quanto insignificante deve sembrare la vita di un essere umano, nella prospettiva di un essere onnipotente?
Guardò Erjn, sul cui viso non riusciva a leggere niente. In genere la familiarità che li univa, scaturita da un rapporto che invece di sbiadire andava rafforzandosi col tempo, permetteva loro di comunicare anche nel silenzio. Anche con il silenzio.
"Erjn, io..."
Il Consigliere alzò una mano. "Non devi dirmi niente, Michael. Al momento abbiamo priorità più importanti."
Michael fece per aggiungere qualcosa, ma sembrò cambiare idea. Sospiro'.
"Hai ragione. Abbiamo altre 129 Wayfarer, un barcone di profughi e la nostra stessa pelle da salvare."
Si alzo'. "Andiamo in Plancia."
Anche Erjn si alzo'. Gli prese la mano.
Michael la guardò negli occhi. Incredibile quanto ancora li trovasse ammalianti, dopo tutti quegli anni. "Parleremo quando tutto questo sarà finito. Ok?"
Erjn sorrise. "Ok."

U.S.S. Wayfarer A, Turbolift 7
Nello stesso istante


Chinato su se stesso con le mani sulle ginocchia, Who era praticamente isterico dalle risate.
"Giuro che in vita mia non avrei mai... oddio, mi manca il fiato..." diceva tra un accesso e l'altro, con le lacrime agli occhi.
Mistral Spini, livida al suo fianco, non sembrava condividere l'ilarità del suo collega.
"Adesso piantala", disse. "Sei l'Ufficiale Scientifico di questa nave. Comportati come tale."
"Scherzi?", rispose David. "Dove mi capiterà mai più di ritrovarmi nudo insieme a te su Betazed? Devo cercare di impiantarmi questa memoria nel cervello."
"Io, te e tutto il resto della ciurma", fece Mistral, sempre più gutturale.
Uscirono dal Turbolift e la dottoressa quasi investì un guardiamarina. Si diresse verso la Plancia a lunghi, veloci passi, mentre Who arrancava dietro ancora ululando di risa.
"Appena ribecco Q", mormorò torva, "lo ammazzo."

IKC ToQ, Nave Ammiraglia della Flotta Klingon-Cardassiana
30 minuti dopo


K'Tor entrò in Plancia. Koràgh si giro'. "Ebbene?"
"Tutto procede secondo i piani. Le modifiche ai disgregatori sono quasi pronte."
"Quanto manca?"
"Un'ora e mezza, Generale."
Koràgh annuì. Odiava quella sensazione di stand-by. Odiava l'attesa in generale come ogni Klingon, ma sapeva che la pazienza era vitale per vincere.

U.S.S. Wayfarer A, Sala Macchine
Nello stesso istante


"Un'ora e mezza, Capitano", disse Vaitor nel commbadge.
=^= Basterà per tutti i siluri? =^=
"Dovremmo farcela. Il Comandante Who ed io siamo riusciti a velocizzare le procedure di modifica", disse.
=^= Bene, mi tenga informato. =^= Kiron chiuse la comunicazione.
Vaitor si diresse verso la console di comando, dove Who, accesso di risa terminato e più professionista che mai, stava parlando con Dorian Ristea riguardo le modifiche da apportare agli scudi.
"Non ci dovrebbero essere interferenze", stava dicendo Ristea. "L'efficienza dei siluri non verrà compromessa. Il problema è un altro", disse, e indicò un valore da una tabella.
Who annuì. "Non possiamo alterare la polarità degli scudi oltre un certo limite senza compromettere la stabilità del nucleo."
"Esattamente", disse Ristea. I tre alzarono gli occhi verso l'immenso generatore, dove il dilitio continuava senza sosta la sua magia, reagendo e permettendo il sostentamento - e il trasporto - della Wayfarer.
"è quello che penso?" disse Vaitor.
Who annuì. "Per quanto possiamo intervenire sugli scudi, il potenziamento sarà a breve termine e, alla fine dei conti, solo un palliativo."
Vaitor sentì un brivido di freddo. "Non c'è altro modo di annichilire la carica quantica?"
Questa volta fu Ristea a parlare. "No. Se i Klingon mangiano la foglia e decidono di attaccarci, siamo carne morta."

U.S.S. Wayfarer A, sala teletrasporto
Un'ora dopo


Una volta rimaterializzato e uscito dalla cabina, Kiron si diresse immediatamente verso un turbolift.
"Riunione degli ufficiali in Sala Comando", disse azionando il suo commbadge. "Ora."

Q-continuum, ovunque, sempre


"Ooh, ora inizia la parte divertente", disse Q.
Q sbadiglio'. "Speriamo. Finora non c'è stato niente di particolarmente esaltante."
"Aspetta e vedrai..."

U.S.S. Wayfarer X
Nello stesso istante


Il Capitano entrò in plancia, scuro in volto.
"Allora?", disse il timoniere.
Il Capitano taceva. Parole avevano bisogno di essere ben ponderate per comunicare che sarebbero tutti morti a breve.

U.S.S. Wayfarer A, Sala Riunioni
Pochi minuti dopo


"StarFleet ha deciso COSA?!?!?" Erjn era sbalordita.
Le mani incrociate davanti al volto, Kiron annuì. "StarFleet... o meglio, ciò che risulta da quest'assurda riunione di Capitani dal multiverso... ha deciso a maggioranza di obbedire alla Prima Direttiva, o per essere precisi ai suoi principi, fino alle estreme conseguenze."
"E dovremmo quindi andarcene come nulla fosse, e lasciare che la Wayfarer locale venga distrutta da Klingon e Cardassiani?"
Dall'altro lato del tavolo, Who si alzo'. "Credo di capire l'argomentazione. Se non ci fosse stato questo intervento multiversale, la Wayfarer sarebbe stata distrutta comunque. Intervenire sarebbe alterare la linea temporale, in un certo senso."
Spini scrollò la testa. "Ma l'evento non è ancora successo. Non è come tornare indietro nel tempo e cambiare la storia", disse. "Qui stiamo parlando di lasciare un intero equipaggio... e un pianeta intero... al proprio destino."
Who aprì le braccia. "E quand'anche fosse? Perdonatemi la brutalità, ma da quello che ho capito, in questo Universo noi siamo... bé... i cattivi."
"Da quando in StarFleet argomentazioni morali decidono chi salvare e chi no?" disse Erjn, battagliera.
Kiron riprese il controllo della situazione.
"Signori, tutto questo non ci porta da nessuna parte. Comandante Vaitor, ci informi sullo stato delle modifiche dei siluri. Ufficiali di Plancia, con me."

U.S.S. Wayfarer A, Plancia
Qualche minuto dopo


"Dieci minuti al completamento delle modifiche sui siluri", disse Vaitor.
"Capitano, c'è il... Capitano Kiron in linea", fece Ichigawa, credendo a stento a quello che diceva.
"Sullo schermo", disse Michael.
Il volto marcato di un Kiron di parecchi anni più giovane (ma calvo, disse tra sé Michael a mo' di consolazione) apparve di fronte alla Plancia, prendendo il posto delle stelle e di una flotta sempre più a corto di tempo.
"Capitano", disse Kiron.
"Capitano", rispose la controparte.
La figura del giovane Kiron lasciò parzialmente spazio a un grafico.
"La maggior parte delle Wayfarer sta ultimando le procedure per la exit strategy", disse. "Ventiquattro navi stanno ultimando le modifiche ai siluri per coprire le altre. Come da accordi, la mia Wayfarer e la sua apriranno la strada. A che punto siete?"
"Dieci minuti... nove", disse Michael.
Il giovane capitano annuì. "La Wayfarer K7 manderà il segnale. A presto, capitano."
Kiron salutò e chiuse la comunicazione. La flotta riapparve nella vetrata di Plancia.
Erjn si girò verso di lui. "Non possiamo farlo, Capitano! Non possiamo abbandonare una Wayfarer nel momento del bisogno!"
Imperturbabile, Kiron continuò a guardare lo schermo.
"Si fidi di me, Consigliere", disse Michael. Senza farsi notare, strinse nella sua tasca il dono che Q gli aveva lasciato. Una semplice vera d'oro. "Ho un piano."