Home Home
 
 
 
 
 
 
USS WAYFARER - MISSIONE 11 RSS USS WAYFARER - Missione 11

11.14 " Il tempo non aspetta "

di Asuna Pauline Ichigawa, Pubblicato il 05-06-2014

U.S.S. Wayfarer J, Alloggio del consigliere di bordo


"Perché sei venuto da me, anziché direttamente da loro?" chiese il consigliere Kiron osservando Q con uno sguardo di sfida.

Ancora non riusciva a capacitarsi del perché Q si fosse rivolto direttamente a lui che non aveva alcun potere decisionale sulle tattiche e sui piani di attacco e fuga della flotta Wayfariana. Cosa sperava di ottenere?

"Perché tu solo hai il potere di convincere il Capitano Kublik che quanto ti ho appena detto è la pura verità.", rispose Q.

Kiron restò un po' perplesso a fissare quella creatura così dannatamente irritante e potente fissarlo con sguardo stranamente serio mentre chiedeva la sua collaborazione. Non riusciva a capire se poteva fidarsi o se si trattava di un altro piano per divertirsi alle loro spalle, ma se quanto aveva rivelato Q era vero, allora erano tutti in pericolo.

U.S.S. Wayfarer A, Sala macchine


Il Tenente Comandante Vaitor stava aiutando lui stesso la sezione ingegneristica nella modifica dei siluri, sotto le precise istruzioni di Ristea, dal momento che il tempo era limitato e quindi era richiesto l'aiuto di chiunque fosse in grado di darlo per modificare quanti più siluri possibili prima dell'inizio dello scontro.

"Tenente Vaitor, avrei bisogno di parlarle", esordì il Consigliere Kublik appena giunta in sala macchine con sguardo serio. Sguardo che, però, Vaitor non poté cogliere dal momento che era completamente preso dai lavori.
"Rimanderemo la nostra discussione a quando tutta questa assurda faccenda sarà finita. Ora, come può notare, sono troppo occupato, Consigliere...", rispose lui.
"Non si preoccupi.", intervenne Ristea alzando un pelo lo sguardo e notando l'espressione del Consigliere, "Posso tranquillamente occuparmene da solo per qualche minuto. Vada pure, Tenente Vaitor."
Vaitor si avvicinò quindi al Consigliere. "Mi scusi, se lei è qui c'è qualche problema suppongo.", disse.
"Esatto.", rispose lei. "Stiamo modificando i siluri e questo porterà a gravissime conseguenze."

"Non è il momento per venire a dare lezioni di morale, Consigliere. Ne siamo pienamente consapevoli, ma non possiamo farci niente. Siamo parte di un piano più grande concordato con l'intera flotta di Wayfarer qui presente e se anche una sola delle nostre navi non agirà come concordato, il piano è molto probabile che fallirà e saremo spacciati tutti quanti. Non è più tempo di ripensare a come agire.", rispose lui secco.

"La mia non era una puntualizzazione sulla morale di quanto ci stiamo accingendo a fare, ma una osservazione oggettiva relativamente ai rischi che stiamo correndo. Lei non è al corrente di quanto potrebbe succedere a causa di queste modifiche ai siluri.", insistette la donna.
"Sciocchezze!", rispose Vaitor, "Se ci fosse qualche rischio, oltre a quelli di cui siamo già stati messi al corrente, pensa forse che il Tenente Who non li avrebbe calcolati?"
"Scusate l'intromissione.", disse il guardiamarina Worp, benzita della sezione ingegneria, avvicinandosi con in mano un data padd. "Stavo verificando i calcoli su ordine del Tenente Ristea e mi sono accorto che la carica quantica della nostra Wayfarer interagirebbe con la carica quantica dei siluri modificati, una volta che questi sono esplosi. Questo porterebbe alla generazione di un'anomalia spazio-temporale con una probabilità del 92% di distruggere il multiverso...e noi con esso."
"Ne è sicuro?", chiese Ristea che aveva sentito tutto avvicinandosi.
"Non potrei certo sbagliare su una cosa simile. Ho sommato le varie interferenze quantiche che verrebbero a crearsi con i rispettivi gradienti energetici aleatori e verificato più volte il risultato.", rispose lui.
"E lei come faceva a saperlo?", chiese Vaitor guardando Kublik.

Lei rimase in silenzio con lo sguardo di chi sa qualcosa che preferisce non rivelare.

"Non importa. Dobbiamo informare subito il Capitano.", disse Vaitor.

U.S.S. Wayfarer A, Sala riunioni


Tutti gli ufficiali della nave erano stati riuniti per discutere il da farsi dopo la terribile scoperta fatta dal Guardiamarina Worp.

"E quindi attaccando con i nostri siluri il danno sarebbe talmente grande da non distruggere solo i nemici e noi stessi, ma anche l'intero multiverso?", chiese il Capitano preoccupato.
"Effettivamente è così, Capitano. Ho ricontrollato io stesso i calcoli e il Guardiamarina Worp è stato piuttosto preciso.", rispose Who. "Ma c'è ancora una possibilità.."

Tutta l'attenzione era catalizzata ora su Who.

"Quale?" , domandò infine Kiron.
"Come avevo detto già in precedenza, ogni Wayfarer ha la propria impronta quantistica diversa dalle altre. Per questo le modifiche apportate ai siluri non interagirebbero allo stesso modo con tutte le navi..."

Non fece in tempo a terminare la propria spiegazione che venne interrotto da un messaggio proveniente dall'interfono.

=^=Capitano, in arrivo una comunicazione dal Capitano Kublik della Wayfarer J=^=, disse Ichigawa dalla plancia, oramai abituata a comunicare con i diversi capitani della sua stessa nave nel multiverso.
"Apra un canale dalla la sala riunioni." Rispose Kiron.

Una Kublik apparve proiettata sullo schermo presente in una delle pareti della sala.

"Capitano Kiron, il tempo stringe.", disse guardando una versione alternativa della propria metà comandare il suo stesso vascello con uno sguardo estremamente serio, da cui si poteva scorgere bene la preoccupazione che la attanagliava. "E' necessario apportare una modifica alla exit strategy concordata. Il nostro ufficiale scientifico Rumar ha effettuato alcune verifiche", fece una breve pausa abbassando lo sguardo, "su indicazione del Consigliere Kiron", voltandosi alle proprie spalle verso il Consigliere che si poteva scorgere in piedi dietro la donna, "che la vostra impronta quantica non è compatibile con le modifiche che state apportando ai siluri. La nostra è l'unica nave tra quelle pianificate per la fuga che potrebbe utilizzarli."

Si poteva notare che il Capitano Kublik era lei stessa ancora stupita del fatto che l'idea fosse partita da Kiron e non sapeva come spiegarsela. Avrebbe aspettato la fine di tutto per interrogarlo a riguardo e pretendere delle spiegazioni.
"E' proprio quello che stavo per dire!", disse Who scuotendo la testa intervenendo alzandosi in piedi. "In effetti, ho scoperto che esiste una nave della flotta compatibile con le modifiche che abbiamo apportato ai nostri siluri ed è proprio la U.S.S. Wayfarer J.", disse gesticolando con le mani. E continuò: "Abbiamo appurato che la probabilità che si verifichi l'anomalia nel caso in cui sia la nave del Capitano Kublik a lanciare i siluri sarebbe al di sotto dello 0.0075%..ma il tempo stringe. Ritengo che organizzare un cambio di tattica all'ultimo potrebbe essere troppo rischioso."
"Potremmo teletrasportare i siluri modificati sull'altra nave direttamente nei lanciasiluri.", propose Ristea.
"Ma per farlo dovremmo entrambi prima abbassare gli scudi. Mi sembra un grosso rischio", ribattè Vaitor.
"Un rischio che noi siamo disposti a correre, se consentirà di evitare un pericolo per tutti. Dobbiamo rischiare. Capitano, ", continuò la Kublik diretta a Kiron, " ci resta poco tempo. La flotta nemica potrebbe lanciare il suo attacco da un momento all'altro".
"Cambio di programma, allora.",concluse Kiron amareggiato.
"Sbrighiamoci con questo teletrasporto. Il tempo non aspetta.", ordinò.
Ancora una volta la sua mano scivolò inconsciamente nella tasca in cui giaceva la vera lasciatagli da Q.