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USS NOVALIS - MISSIONE 16 RSS USS NOVALIS - Missione 16

16.09 "Fuga"

di Coral Nimosit, Pubblicato il 20-10-2017


USS Novalis - Ponte di Comando
D.T 26/03/2396 ore 14.00 D.S. 73231.73


Nimosit era furioso.
E la cosa non capitava tanto spesso.
C'erano molte ragioni per essere furiosi, riflettè osservando le attività febbrili dei suoi uomini in plancia. Primo, due dei loro ufficiali superiori erano ancora nelle mani di una massa di criminali. Secondo, il piano di questi ultimi era davvero ben congeniato tanto che se non avessero trovato alla svelta le loro navi l'avrebbero fatta franca. Terzo, se l'organizzazione criminale fosse riuscita ad utilizzare il numex25 per i propri scopi i sempre fragili rapporti tra le varie potenze del quadrante sarebbero potuti precipitare alla svelta con ripercussioni pesantissime. Quarto, era furioso con se stesso perchè non era stato in grado di salvare sia la squadra di sbarco che Kuz e Di Maria.

A fianco della poltrona del capitano, sulla quale era momentaneamente seduto, c'era Thevek che lo studiava con la coda dell'occhio.

"Non avresti potuto fare di più." - Sussurrò lei. - "Anzi, non avremmo potuto fare di più, non ne abbiamo avuto il tempo. Non flagellare te stesso, li troveremo."

Quinto...quella donna era peggio di un bioscanner! Riusciva a trapassarlo da parte a parte, cogliendo al volo quello che stava provando. Dannazione.
La guardò, cercando di allentare la stretta alla mascella.

"Hai ragione. Come sempre! Dobbiamo concentrarci sulle ricerche."

In quel momento entrò in plancia un malconcio Sev. Fece appena due passi dentro il ponte di comando che Nimosit gli si parò davanti.

"Dove pensa di andare ridotto così comandante?" - Fece, dandogli del lei. "Non ha sentito il capitano per caso? Vada in infermeria e si faccia visitare. E curare, avrà almeno un paio di costole rotte!!"

"Una sola per la verità."
"Testardo Bajoriano! Come hai fatto a sgattaiolare dalle mani del capitano!"
"E' in infermeria che sta torchiando Oxila e Romanov."
Nimosit aiutò Sev a prendere posto sulla poltrona del primo ufficiale.
"Piano, così mi romperai anche le altre costole!" Si lamentò il capo della sicurezza sedendosi.
"Era quella l'idea!" - Rispose il numero uno. - "Cosa stiamo cercando di preciso."
"Cargo a lungo raggio, credo. Non conosco nè la classe, nè gli armamenti nè i sistemi difensivi."
"Un pò pochino, direi."
"Secondo me faranno ritorno alla stazione N5 prima di prendere il largo." Intervenne Thevek.
"Avrebbe senso. Potrebbero imbarcare materiali, persone o altro."
"Perderebbero tempo. E se avessero già avvisato i complici di lasciare la base? Rischiamo di trovarci davanti una scatola vuota mentre loro se ne sono già andati." Fece notare Nimosit.

"Certo, ma non abbiamo altro a disposizione, non una scia di curvatura, solo la stazione N5."

Il primo ufficiale ci pensò su un attimo.
"Timoniere, diriga sulla base stellare N5, massima curvatura possibile. Se il comandante Borodin si lamenta...lo ignori! Tempo di arrivo previsto?" L'altro armeggió con la consolle prima di rispondere.
"Tre ore e sedici minuti, signore."
"Hai tre ore per rimetterti in piedi, torna in infermeria, avremo bisogno di te...intero." - si rivolse a Sev. - "Chiederemo supporto tattico al Comando di Flotta e nel frattempo io e Dwalla cominceremo a studiare il piano d'azione per quando arriveremo alla stazione. Avremo poco tempo e nessun margine d'errore."

Nave da carico Gaariga
D.T 26/03/2396 - poco dopo


Il volto turbato di Folie apparve sullo schermo del terminale di Kirin la chiamata arrivava direttamente dall'altra nave, la Weel.

"Cosa c'è!" Chiese Kirin sgarbatamente, come al solito.
"Sono appena stato informato che quello sciocco di Utoya ha pensato bene di darsela a gambe dalla base stellare, mentre le procedure di evacuazione sono ancora in corso. Dovevo immaginarmelo che non avrebbe retto la tensione." Kirin imprecò in silenzio.
"No, sono io che dovevo immaginarmi che affidare a voi due un qualsiasi compito ci avrebbe portato solo guai! Dannati federali!"
"Stammi bene a sentire..." Cominciò Folie.
"Apri bene le orecchie stupido federale!" - ruggì Kirin sbattendo sul tavolo il poderoso pugno. - "La Weel farà rotta sulla base stellare alla massima curvatura e tu ti accetterai che le operazioni di evacuazione siano portate a termine nel più breve tempo possibile. Senza il tuo dannato capitano ad assicurarsi che le navi siano caricate nel modo corretto rischiamo che tutto il personale segua il suo esempio è lasci sulla base tutto il Numex25 ancora stivato! È chiaro!?"
Il disgusto dipinto sulla faccia di Folie era alquanto eloquente, ma Kirin, purtroppo, aveva ragione.
"Abbiamo poco vantaggio sulla Novalis."
"Allora fatelo fruttare!" - lo avvertí Kirin. - "O sarà l'ultimo errore che commetterai."

USS Novalis - plancia
D.T 26/03/2396 - poco dopo


Kuribayashi entrò in plancia a passo spedito, Nimosit fece appena in tempo ad alzarsi dalla poltrona del capitano per cedergliela.

"Rapporto!"
Per fortuna Nimosit era riuscito a convincere Sev a fare ritorno in infermeria e sottoporsi alle cure dei medici. Prima che il capitano potesse intercettarlo.
"Stiamo procedendo verso la base stellare N5 alla massima curvatura, signore." - Riferì il primo ufficiale. - "In mancanza di altre tracce da seguire, riteniamo che sia l'unico punto da cui far partire le ricerche."
"Sulla stazione, ragionevolmente, sono ancora stoccate ingenti quantità di Numex25 e non crediamo che l'organizzazione se li voglia far scappare." Intervenne Thevek.
"E se invece avessero già deciso un punto di rendez-vous?" Ribatté Kuribayashi sollevando le stesse perplessità del suo numero uno.
"Il tempo stringe capitano e far evacuare una base stellare in poche ore è pressoché impossibile. Se anche stessero evacuando per dirigersi verso un unico punto di ritrovo, con un po' di fortuna saremmo in grado di individuare le loro scie di curvatura e seguirle." Spiegò il consigliere.
"Non è molto. Numero uno, è riuscito a contattare la Flotta?"
"Si capitano, la Sequoia e la Magellano saranno in vista della base stellare tra poco più di due ore."
Kuribayashi annuí soddisfatto, ma tutt'altro che tranquillo. C'erano troppe incognite in quel piano. Non sapevano quante persone erano coinvolte nell'organizzazione, né quante erano quelle costrette a lavorarvi! A detta di Oxila e Romanov dovevano essere centinaia, e potevano solo sperare che Kuz e Di Maria fossero tra quelle imbarcate nelle navi in fuga. Ciò che oramai era purtroppo chiaro che un'organizzazione criminale composta anche da personale della Flotta stava producendo clandestinamente trilitio per armare siluri così potenti da distruggere anche le navi più corazzate.

Base stellare N5
D.T 26/03/2396 - Un'ora dopo.


Quando la Weel arrivò in vista della base stellare N5 il comandante Folie si rese subito conto cosa avesse significato la precipitosa dipartita del suo capitano. Quella a cui stava assistendo non era una evacuazione. Era una fuga.
La notizia della distruzione del planetoide nella nebulosa si era ormai diffusa. Chiunque, comunque coinvolto nell'organizzazione, stava salvando il salvabile e stava abbandonando la barca che stava affondando era più che evidente. Senza uno schema organizzato, tuttavia, molte cose sarebbero state lasciate indietro e sarebbero finite nelle mani della Flotta Stellare. Folie sapeva esattamente quante tonnellate di Numex erano sistemate nelle stive della stazione e sapeva perfettamente che non sarebbero stati in grado di trasferirle tutte sulla Weel, già pesantemente carica del prezioso materiale e degli scienziati che avevano lavorato al progetto.
Appena la Weel ebbe attraccato, Folie sbarcò da uno dei portelli principali e si trovò davanti il Breen. Quell'essere lo disgustava, ma purtroppo aveva ancora bisogno di lui.
"Come procedono le operazioni?" Chiese incamminandosi a passo spedito verso i turbo ascensori che lo avrebbero condotto ai livelli inferiori, alle stive di carico, affiancato dal Breen.
"A rilento. Abbiamo dovuto difenderci."
"Difendervi? Da chi!?"
"Il Numex fa gola comandante. Non solo a lei, o a me. Molti su questa stazione sanno a cosa serve e prima di andarsene vogliono prenderne un po'. Come una specie di risarcimento."
La situazione era più critica del previsto, allungò il passo. Avevano poco tempo.

Nave da carico Gaariga in rotta verso il punto di rendez-vous
D.T 26/03/2396 - nello stesso momento


Kuz e Di Maria si erano ritrovati. Evento del tutto casuale, tuttavia durante le convulse operazioni di sgombero della stazione sul planetoide alcuni gruppi di scienziati e medici erano stati mescolati per poi essere di nuovo divisi ed imbarcati sulla Weel e sulla Gaariga, i due vascelli romulani a disposizione dell'organizzazione.
Il dottore volle prima sincerarsi delle condizioni della collega per poi scambiare con lei brevemente le informazioni raccolte durante la permanenza forzata sul planetoide.
"Dobbiamo avvertire la Novalis della nostra posizione." Sentenziò l'ufficiale scientifico.
"Concordo, anche se non abbiamo idea di quale sia. E soprattutto non abbiamo idea di come fare ad avere accesso ad un qualche terminale della nave."
"Cosa sappiamo al momento?" Lo incalzò lei.
"Che il convoglio ha lasciato il planetoide. Ma non conosciamo la rotta."
"Vero. Se io fossi a capo di una organizzazione di questo tipo avrei sicuramente calcolato evenienze come questa, in pratica vorrei avere un piano B."
"Quindi sanno già dove dirigersi." - Kuz annuí. - "Un luogo magari dove ricominciare da capo."
"Probabilmente si."
"Cosa non sappiamo." Fece lui.
"Dove sono detenuti Oxila e Romanov." Caló per un attimo un silenzio preoccupato.
"Non credo siano a bordo di questa nave, non li ho visti."
"Se non ricordo male le navi dovrebbero essere almeno due, forse sono sull'altra." La donna annuí, sperando che il dottore avesse ragione. Al momento non potevano comunicare con i loro colleghi, potevano solo sperare che stessero bene.
"Che ne pensa degli altri medici?" Chiese infine. Di Maria sbuffò.
"Al di là delle scarse conoscenze direi che sono tutti molto impauriti, addirittura terrorizzati."
"Possibilità che ci diano una mano?"
"Nessuna. Lo ripetono come un mantra, se stai buono e fai il tuo lavoro avrai salva la vita è sarai trattato bene altrimenti ti spediscono ai lavori forzati."
"Già, anche gli scienziati ripetono la stessa storia. Anche da loro non ne caveremo niente. Dobbiamo comunque provare ad avvertire la Novalis. Se solo riuscissi a mettere le mani su un pannello, su una consolle..."
=^=Kirin ad equipaggio.=^= - Proprio in quel momento la voce dura del comandante del vascello fuoriuscì dagli altoparlanti della nave. - =^=Vi informo che procederemo ad impiegare alcuni di voi in specifiche attività di supporto agli effettivi della nave. La selezione verrà effettuata dagli ufficiali stessi, non saranno tollerate defezioni ingiustificate.=^=
Kuz sorrise.

USS Novalis - in avvicinamento alla Base Stellare N5
D.T 26/03/2396 - poco dopo


Contro il parere medico dell'intera equipe sanitaria della nave Sev, Oxila e Romanov avevano abbandonato l'infermeria e avevano raggiunto gli altri ufficiali in plancia. Nimosit li aveva ragguagliati sulla situazione.
"Tempo previsto per l'arrivo?" Domandò il capitano Kuribayashi al tattico, che aveva ripreso la sua naturale posizione.
"Ventidue minuti signore."
"La Sequoia e la Magellano?"
"Tempo stimato di arrivo quarantuno minuti."
"Credo che convenga allentare per una volta i protocolli di sicurezza signore..." - intervenne Nimosit. - "....direi di uscire dalla curvatura a ridosso della base stellare, questo dovrebbe garantirci un buon effetto sorpresa." Kuribayashi annuì grave.
"Tenente Oxila?" Tuonò il capitano.
"Provvedo al ricalcolo immediatamente signore."
"Molto bene. Cosa troveremo secondo voi?"
"Navi in fuga." Intervenne il consigliere Thevek.
"Dobbiamo stabilire su cosa concentrarci. La base stellare o le navi in fuga." - Le fece eco Nimosit. - "E avremo poco tempo."
"Il primo ufficiale ha ragione, signore." - Fece Romanov dall'alto della sua postazione. - "Non mi aspetto di trovare vascelli particolarmente armati, ma una qualche resistenza è possibile. Suggerirei di rendere inoffensivi gli armamenti ed i sistemi propulsivi delle navi più grandi, ove ve ne fossero. Pochi colpi ben assestati dovrebbero essere sufficienti a metterli fuori uso e facilitare il nostro compito."
"In sostanza dobbiamo evitare che i pesci grossi ci scappino via!" Chiosò infine Sev.
"Sono d'accordo, ma non possiamo abbandonare la stazione." - Poi rivolto all'ufficiale alle comunicazioni. - "Guardiamarina, contatti la base stellare N5." L'altro annuì.
"Signore, non rispondono!"
"Riprovi."
"Niente da fare, mi dispiace." Kuribayashi guardò preoccupato prima NImosit poi Thevek.
"Forse l'ufficiale in comando non è più nelle condizioni di rispondere." Fece il consigliere, dando voce ai dubbi degli altri ufficiali.
"Signor Romanov, quando usciremo dalla curvatura lei avrà il compito di individuare le minacce più rilevanti e renderle inoffensive." - Disse infine Kuribayashi. - "Se possibile, voglio un lavoro pulito e preciso." Il tattico annuì.
"Signor Oxila, lei si occuperà di manovrare la nave..." - Intervenne Nimosit anticipando il suo capitano. - "....agganciando tutti gli eventuali vascelli in allontanamento dalla stazione tracciando le scie di curvatura...."
"...così potremo inseguirle!" Terminò l'ufficiale di rotta.
"Numero uno..." - Intervenne di nuovo il capitano, grave. - "...con alcune navette cariche di marines lei lasacerà la Novalis ed attaccherà alla base stellare. Se necessario, ne acquisirà il comando. Mi sono spiegato?"
"Perfettamente signore." Non sarebbe stata una passeggiata, attraccare, sbarcare, verificare le condizioni a bordo ed eventualmente assumere il comando. Il tutto in pochissimo tempo.
"Signore!" - Era Sev. - "Chiedo il permesso di accompagnare il primo ufficiale." Kuribayashi lo squadrò con la coda dell'occhio. Sapeva che l'ufficiale alla sicurezza era ancora convalescente e un pò ammaccato e conosceva la sua proverbiale testardaggine. Ma sarebbe stato un valido aiuto sul campo.
"Se se la sente....permesso accordato."
"Grazie signore!" Nimosit scosse il capo sorridendo, mentre si alzava per correre a preparare le squadre di sbarco.
"Bene signori, sappiamo cosa dobbiamo fare." - Concluse Kuribayashi soddisfato. - "Tempo previsto d'arrivo?"
"Otto minuti signore."

Base Stellare N5
D.T 26/03/2396 - Otto minuti dopo


Appena la Novalis uscì dalla curvatura, ormai a ridosso della stazione, si trovò davanti uno spettacolo surreale. Un via vai febbrile di vascelli di varie dimensioni in partenza o in fase di aggancio ad essa. Probabilmente quella piccola stazione di confine non aveva mai vissuto un'attività così intensa, riflettè Kuribayashi osservando la scena. Sembravano api intorno al proprio alveare. Con ogni probabilità stavano cercando di caricare personale e materiali prima di abbandonare l'area.

"Ci sono diciassette vascelli, signore." Avvertì Romanov.
"Dimensioni?"
"Piccole per lo più, tranne una grossa nave da carico sul lato opposto della base."
"Allarme giallo, alzate gli scudi ed identificate quella più grande." - Ruggì il capitano. - "Nimosit e la squadra di sbarco?"
"Hanno appena lasciato l'hangar e si dirigono sulla stazione."
"Molto bene."
"Alcune navette stanno alzando gli scudi e danno energia alle armi, signore!"
"Cerchiamo solo di renderle inoffensive."
"Ricevuto."
Nel frattempo Oxila manovrava la Novalis per cercare di portarla sul lato della stazione in cui era attraccata la grande nave da carico. Alcuni colpi di phaser raggiunsero la nave da guerra della Flotta che assorbì senza grossi problemi, rispondendo al fuoco con pochi colpi ben diretti.
Una potente bordata andò a segno sulla Novalis.
"Colpo di phaser proveniente dal cargo agganciato. Scudi all'87%" Spiegò il tattico.
"Ma le navi da carico non dovrebbero avere armi di questa potenza!" Intervenne Thevek.
"Direi di no, consigliere." Convenne Kuribayashi.
"Il cargo si è sganciato dalla stazione e continua a fare fuoco."
D'un tratto la grossa nave scomparve dallo schermo lasciando gli ufficiali sorpresi.
"Si è occultata signore!"
"Non perdetela, fuoco ad ampio raggio! Non deve scappare!" Urlò il capitano ai suoi uomini. Dalla Novalis partì una selva di colpi ad ampio spettro che spazzò tutto lo spazio che divideva le due navi molti colpi andarono a segno grazie anche al fatto che i due vascelli erano molto vicini e quindi il cargo occultato, pesante e meno manovrabile, aveva poco spazio di manovra.
Altre bordate provenienti da altri vascelli colpirono la Novalis.
"Scudi al 74%. L'occultamento assorbe molta energia, dubito che possano resistere a lungo in un tale campo di battaglia!." Puntualizzò Romanov.
Dopo altri colpi andati a segno il grosso cargo ricomparve, l'occultamento era saltato, evidentemente i phaser della Novalis avevano sortito l'effetto desiderato.
"Li renda inoffensivi comandante!"
Purtroppo Romanov non ne ebbe il tempo, il grosso cargo entrò in curvatura proprio un attimo prima che due siluri lo colpissero.
"Seguite la nave da carico!" - urlò Kuribayashi. - "E avvertire la Sequoia e la Magellano. Che una delle due navi fornisca appoggio a Nimosit e Sev e l'altra segua noi."

Base Stellare N5
D.T 26/03/2396 - contemporanemanete


Le tre navette della Novalis, con a bordo sedici marine scelti oltre a NImosit e Sev, avevano coperto in pochissimi minuti la distanza tra l'ammiraglia della Flotta e la stazione, attraccandovi. Nel marasma generale sembrava che nessuno si fosse accorto dello sbarco, che fu rapido e preciso. Il caos era completo, agli occhi del primo ufficiale fu evidente la mancanza di leadership a bordo un caotico andirivieni di persone apparentemente indaffarate, che a passo svelto o anche correndo se ne andavano in giro per la stazione. Molti si affrettavano a lasciarla imbarcandosi in qualsiasi tipo di vascello ancora agganciato. Era difficile capire chi fosse un ufficiale della flotta e chi invece un civile, pochissime le uniformi federali.

"Dividiamoci." - Cominciò Nimosit. - "Sev, tu e altri undici uomini andrete ai livelli inferiori, alle stive di carico, voglio un rapporto sullo stato della situazione là sotto. Io e gli altri andremo sul ponte di comando e cercheremo il capitano Utoya. Se necessario assumeremo il controllo della stazione."
Sev annuì e con pochi cenni partì in direzione dei turboascensori seguito dal manipolo di marines armati fino ai denti.
"Venite con me." - Ordinò subito dopo Nimosit agli altri, prendendo la testa del gruppetto e armando il phaser. - "Settate su stordimento e occhi aperti per il momento dovremo considerare questa base come territorio ostile."

Arrivarono davanti alle porte del centro di comando piuttosto rapidamente e senza trovare ostacoli. Tuttavia l'ingresso era bloccato. Forse qualcuno si era asserragliato all'interno.

"Apriamo questa porta." Sussurrò Nimosit all'orecchio di uno dei marines. Questo annuì e con rapidi gesti, insieme agli altri militari, preparò una piccola carica che fu posizionata proprio sull'apertura. Poi si allontanarono velocemente di qualche metro, poco prima che la carica detonasse e sbloccasse le porte di accesso al ponte di comando. Appena questo fu spalancato da due marines, un altro gettò all'interno dei fumogeni che saturarono in pochi istanti tutto l'ambiente poco prima che il manipolo facesse irruzione, protettto dalle maschere antigas. I marines si posizionarono velocemente andandosi a piazzare in zone perimetrali strategiche, dalle quali potevano agilmente controllare tutto l'ambiente.

Appena la nebbia cominciò a diradarsi apparve un ufficiale della Flotta con le mani alzate che cercava invano di non tossire e di tenere gli occhi aperti.

"Si identifichi!" Tuonò Nimosit.
"Tenente Chordys! Non sparate, vi prego. Sono andati via, sono andati via tutti..." E continuò a tossire.La pelle blu tradiva le origini boliane.
"Sono il comandante Nimosit della USS Novalis, dov'è l'ufficiale in comando, o il suo vice." Chiese sapendo già la risposta.
"Non c'è." - Rispose quasi sorpreso l'altro. - "Se ne sono andati tutti. Sono l'unico rimasto!" Uno dei marines lo passò al setaccio cercando armi nascoste, poi scosse la testa in direzione del superiore. Era pulito. Gli altri avevano già bonificato il ponte di comando e si erano tolti le maschere antigas, visto che l'aria era tornata respirabile.
"Signor Chordys, da questo momento assumo io il comando di questa stazione. Mi sono spiegato?"
"Perfettamente signore, grazie al cielo!" Sembrava sollevato.
=^=Sev a Nimosit.=^=
"Parla pure, ti ascolto. Come è la situazione lì da voi?"
=^=Complicata! Siamo sotto attacco.=^=
*Dannazione* Pensò NImosit.
"Ragguagliami."
=^=Non sembrano in tanti ma sono ben armati, sono asserragliati in alcuni settori delle stive di carico. Non sarà facile stanarli.=^=
"Evidentemente le stive contengono ancora Numex. Hai bisogno di supporto?"
=^=Al momento no, Sev chiudo.=^=
"Signor Chordys, è pratico di questa sala controllo?" - l'altro annuì timidamente. - "Molto bene, allora mi illumini, mentre faccio rapporto al capitano Kuribayashi."