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USS NOVALIS - MISSIONE 16 RSS USS NOVALIS - Missione 16

16.12 "Ogni oggetto amato è il centro di un paradiso"

di Tetsuya Kuribayashi, Pubblicato il 14-03-2018


USS Novalis, Alloggio del Capitano Kuribayashi
01/04/2396, ore 11:09 - D.S. 73249.9


Mentre la USS Novalis era ormeggiata presso Utopia Planitia, cantieri navali della Flotta Stellare in orbita geosincrona con SOL IV, per ricevere le riparazioni ai danni subiti durante l'ultima missione, tutti i membri dell'equipaggio, di ogni sezione e grado, avevano ricevuto l'ordine dal Comando di Flotta di raccogliere le proprie cose e contestualmente avevano ricevuto una licenza speciale di tre mesi che avrebbe garantito ai tecnici la più ampia libertà d'azione durante il loro lavoro. Anche Kuribayashi, come il resto del suo equipaggio, stava raccogliendo ed impacchettando i propri effetti personali e visto che per la prima volta nella sua vita poteva prendersi tutto il tempo che voleva, si concesse il lusso di indugiare nei propri ricordi, ripercorrendo i propri trascorsi con ogni oggetto che gli passava per le mani e che poi accuratamente sistemava in uno dei contenitori d'ordinanza. Era arrivato a metà dell'opera, quando la sua attenzione venne totalmente catturata da una valigetta di pelle nera finemente realizzata.

Tetsuya la portò con sé verso il letto, quindi si sedette e se la mise sulle ginocchia. Poggiò entrambe le mani sulla superficie e le lasciò scivolare in una lunga e affettuosa carezza, quasi stesse salutando un'amica che aveva reincontrato dopo tantissimo tempo. Lentamente le sue mani cercarono le due serrature a scatto dorate e con una lieve e delicata pressione le fecero scattare all'unisono. Aprì lentamente il coperchio rivelando ai suoi occhi il prezioso contenuto, lo Shamisen regalatogli dalla madre, Miya Naoyuki, e tramandato di generazione in generazione dalla famiglia materna.

Tetsuya con la massima delicatezza possibile tirò fuori lo strumento e portatolo al petto cominciò a pizzicarne le corde, suonando una melodia che gli aveva insegnato la madre quando era ancora bambino.

Ogni nota cominciò ad accendere nella sua memoria ricordi della sua infanzia, della sua famiglia d'origine, come anche colori, odori e profumi della sua terra.

"Ogni oggetto amato è il centro di un paradiso." Esordì una voce nella stanza.

Tetsuya fu riportato di soprassalto alla realtà ed aprendo gli occhi un imbarazzato Coral Nimosit stazionare sull'uscio della porta.

"Come, scusi?!"

"Ogni oggetto amato è il centro di un paradiso." Ripetè Coral.

"Novalis, giusto!"

"Sì, signore ..." Sorrise Nimosit "Mi scusi Capitano, non volevo disturbarla ... ho suonato, ma non ricevendo risposta ..."

"Nessun problema, si figuri ..."

"Cos'è quello strumento? E' la prima volta che ne vedo uno..."

"E' uno Shamisen ... è appartenuto per generazioni alla mia famiglia da parte materna. Era da un po' che non lo suonavo ..."

"Ha veramente un suono molto particolare ... se non fosse così antico, le chiederei di potergli dare un'occhiata da vicino ..."

"Tenga... " Gli rispose Tetsuya, porgendoglielo.

"Ma io, veramente ..."

"Coral, durante questi anni le ho affidato a mia vita, quella del mio equipaggio e la Novalis ... pensa davvero che possa avere problemi ad affidarle anche questo strumento?" Precisò Kuribayashi con un sorriso rassicurante "Lo prenda."

Ormai non si poteva tirare in dietro, quindi accettò l'offerta del suo Capitano e, quasi stesse tenendo in braccio un pargolo, avvicinò lo strumento al petto e cominciò a pizzicarne le corde delicatamente.

Coral accennò giusto l'inizio di 'Nothing else matters', un brano del XX secolo a cui era molto legato, poi con la stessa delicatezza con cui l'aveva preso, restituì lo strumento al legittimo proprietario.

"Beh, forse non è proprio adatto a suonare il mio brano preferito, ma ha un bellissimo suono ...."

"Magari in futuro le posso insegnare qualche brano tradizionale giapponese, se vuole fare pratica..."

"Magari al rientro dalla licenza." Rispose Nimosit "A proposito, ha già deciso dove la passerà, Capitano."

"Tornerò sicuramente a Nagano, la mia città natale ... ma prima dovrò recarmi a San Francisco."

"Problemi, signore?"

"L'Ammiraglio Maelstrom vuole vedermi..."

"Se non sono troppo indiscreto, posso chiederle in merito a cosa?"

"Non mi ha anticipato nulla, Coral ... quindi sarà una sorpresa anche per me ... anche se ..."

"Anche se...?!"

"No, niente ..." Rispose Tetsuya mentre rimetteva lo Shamisen all'interno della sua custodia.

"L'ordine di liberare gli alloggi non convince neanche lei, vero? Crede che la dismetteranno?"

"La Novalis è stata pesantemente danneggiata, questo è vero, ma io non credo che sia arrivato il momento di mandarla in pensione. Magari il Comando di Flotta, vista comunque l'entità delle riparazioni, potrebbe optare per un refit anticipato ... questo spiegherebbe anche la licenza speciale di tre mesi ... "

"Me lo auguro, Capitano ... sa, sono molto affezionato a questa nave ... e con tutto il rispetto, ho sempre sognato un giorno di prenderne il comando."

Tetsuya si avvicinò al suo Primo Ufficiale e appoggiandogli una mano sulla spalla destra, gli sorrise.

"E' chi le dice che i suoi sogni non diventino realtà!? Magari l'Ammiraglio Maelstrom vuole vedermi proprio a tal proposito ..." E senza dargli la possibilità di replicare, aggiunse "Mi piacerebbe cenare assieme a tutti gli ufficiali questa sera ... ci pensa lei, Numero Uno?"

"Si, signore ... prenoto un tavolo sul miglior ristorante della passeggiata... ora la lasciò alle sue cose ..."

"Grazie, Numero uno."

Avviatosi verso l'uscita dell'alloggio del Capitano, Nimosit indugiò un momento sulla soglia e si rivolse nuovamente verso Kuribayashi "Signore ... ci tengo a dirle che ... è stato un onore servire sullaN ovalis sotto il suo comando." E uscì dalla stanza.

Il commiato di Nimosit suonò come un arrivederci ... e in cuor suo, anche se cercava di scacciare quella strana sensazione, anche Kuribayashi temeva che quella era stata l'ultima missione della Novalis, almeno sotto il suo comando.