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DS16GAMMA - MISSIONE 27 RSS DS16GAMMA - Missione 27

27.01 "Dove? Come? Quando? Perché?"

di T'Lani , Pubblicato il 09-06-2022

Deep Space 16 Gamma
Disco B, Area interna - Area uffici di rappresentanza
13/05/2402 - ore 04:00


C'era qualcosa che dondolava leggermente, poco oltre il campo di forza di emergenza, in mezzo a una miriade di piccole biglie colorate sospese in aria dalla mancanza di gravità. Sembrava il gioco di un bambino, pensò il capitano Aymane, salta-prendi le biglie-accumula punti. O la vetrina di un negozio di caramelle, con i globi rosso amaranto pendenti in animazione sospesa.

"È sangue" - constatò piano Aymane. Per un po', non avrebbe preso le caramelle da tenere sulla scrivania in quel negozietto di dolci sulla Passeggiata.
"L'esplosione ha fatto saltare il sistema di gravità artificiale nella zona" - confermò Rerin Th'Tarek, - Ma ci troviamo in un'area interna, quindi non ha coinvolto le paratie esterne e il mantenimento. Se non ci fosse il campo di forze, potremmo entrare e respirare normalmente".
"Perché non entriamo, allora? - domandò Aymane - Se non ricordo male, siamo stati tutti addestrati a lavorare anche a gravità zero." Tara Keane si staccò dal comunicatore e raggiunse gli ufficiali superiori: "Le squadre dei tecnici stanno ancora controllando se l'area è sicura - riferì - Comunque, tutte le forme di vita rilevate nel settore sono state teletrasportate d'urgenza in infermeria. Dal primo rapporto, in infermeria sono arrivati diciotto feriti, più o meno gravi... Più un 'micio'. Non so ancora quante persone ci fossero in questo momento in quella sezione, ma non ci risultano morti... Finora."
"Se non altro, avremo qualcuno da interrogare... Anche se dubito che il 'micio', qualunque cosa sia, possa esserci di qualche aiuto per dirci che cosa diavolo è successo qui." - disse Aymane, tornando a scrutare nella parte di corridoio visibile attraverso il campo di forze. Dal punto in cui si trovava, poteva intravedere paratie annerite che si accartocciavano verso l'interno del corridoio, in mezzo alle gocce di sangue in sospensione.
"Questa è un'area di uffici - ricordò - Non mi risulta che contabili o segretarie maneggino materiali pericolosi o soggetti a esplosioni. I rischi peggiori che siano stati registrati da queste parti fino a oggi, erano che un impiegato si chiudesse il dito in un cassetto o che si facesse male maneggiando una taglierina. Mi sbaglio?"
"Non su questa Base, perlomeno" - rispose Rerin, distrattamente. Il suo sguardo continuava a posarsi alle spalle del capitano. Aymane si girò. L'esplosione aveva richiamato un gran numero di curiosi, che venivano tenuti a distanza di sicurezza da una manciata di uomini e donne della Flotta Stellare.

Il comunicatore di Tara suonò: =^=Guardiamarina Marrel a comandante Keane=^=
"Qui Keane" - rispose lei.
=^=La sicurezza ci ha informato di aver effettuato scansioni di terzo livello in tutta la zona colpita dall'esplosione, senza trovare traccia di altri ordigni. Ho la sua autorizzazione a ripristinare la gravità artificiale?=^=
Tara guardò interrogativa il capitano, che fece un cenno di assenso.
"Autorizzazione concessa" - fece Tara.

Le piccole biglie caddero a pioggia, irrorando il corridoio di fronte. Aymane istintivamente scartò, ma le gocce si bloccarono, schermate dal campo di forza, sfrigolarono un poco prima di cadere a terra, lasciando lunghe tracce simili a un percorso di guerra. Il filo che prima dondolava ricadde verso terra.

"Computer, chiudere il campo di forze di sicurezza" - comandò Rerin.
Attese un istante, quindi avanzarono con prudenza, cercando di non calpestare le tracce. Il corridoio appariva devastato, con un largo squarcio annerito che si apriva da un ufficio, più o meno a metà della sua altezza. La porta era divelta, e si trovava pietosamente sospesa a metà da cardini che avevano parzialmente retto. Accanto alla porta, una targa metallica stranamente illesa segnalava in lingua federale ed in ferengi che quelli erano gli uffici locali di una società di import-export, "La 48^ regola" .
Prese nota mentalmente di controllare nel database federale tutto quello che riguardava quella società, prima di piegarsi in avanti, sporgendo con cautela la testa verso l'ambiente in cui era avvenuta la deflagrazione. Le paratie emanavano ancora calore. Il pavimento e il soffitto erano praticamente scomparsi, inghiottendo dentro di sé in un buco nero parti di mobilio, classificatori, contenitori per strumenti.
C'era un forte odore di fumo e di plastica bruciata che il sistema di mantenimento non era ancora riuscito ad eliminare.

"Non credo che sia stato un ordigno di grande potenza" - ruppe il silenzio Tara. Aymane si girò. Tara aveva acceso il proprio tricorder per scansionare e riprendere la zona.
"Non sarà stato di grande potenza, ma di sicuro ha fatto il suo sporco lavoro" - commentò Rerin.
"Già, ma quale era il suo lavoro? O se preferisci... Quale era il suo scopo?" - Aymane non poteva fare a meno di pensare a quello che aveva detto l'Ammiraglio Darion: la sua base poteva essere un bersaglio degli stessi gruppi terroristici che avevano preso di mira la Base 75.
Ma perché far saltare una zona di uffici? Come obiettivo era nettamente inferiore a tutto quello che i gruppi di cui aveva parlato Darion avevano preso di mira in precedenza.

"Gli uomini di Riccardi avranno una giornata campale, per riuscire a tirare fuori qualcosa da qui" - disse Aymane - A proposito, dov'è Riccardi?"
"Riccardi sta già avendo una giornata campale. Sta coordinando il personale tecnico e gli interventi delle squadre di sicurezza. Oltre a questa esplosione, i suoi uomini hanno dovuto sedare una brutta rissa - rispose Rerin - Mi ha tempestato di chiamate. Dice che il personale della sicurezza è troppo poco per una Base di queste dimensioni, soprattutto con i lavori per l'ampliamento"
"Lo so, lo so... Ho già chiesto rinforzi all'Ammiragliato." - brontolò Aymane. In fondo al corridoio, gli uomini della sicurezza stavano spingendo i curiosi alle pareti, per far spazio alle squadre in tuta bianca che cominciavano a uscire dai turboascensori. Tra loro, spiccava la divisa di Riccardi. Una battuta feroce gli pizzicò le labbra, poi guardò il volto tirato del capo della sicurezza e decise di smorzare il tono.

"La rissa tra gli operai Votann è stata domata" - riferì Riccardi come prima cosa. Dietro di lui, gli uomini in tuta bianca iniziarono a esaminare le tracce - Anche se ho paura che ci saranno ripercussioni. Quei Votann non sono le persone più accomodanti e tranquille del Quadrante"
"Se ci saranno ripercussioni, cercheremo di venirne a capo, magari affrettando il ricambio delle squadre di operai. Adesso, però, abbiamo un altro problema da risolvere" - accennò alla devastazione che li circondava - "L'Ammiragliato ci tiene parecchio a questa Base, o non avrebbe investito così tante risorse per ampliarla. E quindi ci troveremo molto, molto presto a dover rispondere a domande come chi ha fatto saltare questa sezione, come lo ha fatto, perché lo ha fatto.
Non sarà come alle interrogazioni di fisica temporale all'accademia della Flotta Stellare: qui dovremo saper rispondere con molta precisione!"

=^=Tenente Warren a capitano Aymane=^=
Il capitano premette il comunicatore: "Qui Aymane!"
=^=Sono in sala comando con il tenente Durani. Non posso essere sicuro, ma credo di aver trovato una traccia!=^=
"Di che si tratta?"
=^=Appena un minuto prima dell'esplosione, i computer di sorveglianza hanno registrato una traccia di teletrasporto.=^=
"Cioé, qualcuno che è scappato da qui prima che saltasse tutto?" - domandò il capitano.
=^=No, capitano, al contrario... - si intromise la voce di Durani - Si tratta di un teletrasporto cargo, ed è stato destinato esattamente al centro dell'ufficio che è saltato in aria. Credo che abbiano teletrasportato direttamente l'esplosivo.=^=
"E proveniva da dove?"
=^=Da una delle aree in costruzione. La foresta klingon, per l'esattezza=^=



Deep Space 16 Gamma
Ufficio dell'ambasciatrice T'Lani
13/05/2402 - ore 09:20


"Mi perdoni, ambasciatore Trulissa" - fece T'Lani, rivolta al monitor su cui campeggiava il volto maculato dell'ambasciatore Baha'i - L'ultima nostra conversazione si è conclusa con un nulla di fatto.
Anche quella precedente, e quella prima ancora. Mi ha sorpreso che abbia sollecitato un nuovo colloquio, e per di più a così breve distanza dal precedente, senza che sia accaduto nulla di nuovo, che possa spostare di qualsiasi tacca i rapporti tra il suo pianeta e la Federazione. Devo pensare che abbia un così grande desiderio di parlare con me?" - E cosa le fa pensare che io nutra qualsiasi desiderio di parlare con lei, ambasciatore, completò la frase mentalmente la vulcaniana. Nella sua lunga vita aveva avuto a che fare con molte persone di innumerevoli specie differenti, quasi tutte ignare delle possibilità di miglioramento date dal seguire le vie della logica, ma si era permessa di classificare sotto la voce "veramente sgradevoli" solo poche decine di esse. Trulissa, con la sua espressione volgare, i suoi occhi che brillavano di bigotteria ogni volta che nominava i suoi dei, era pericolosamente sul punto di entrare in quell'esclusivo club.

"Qualche cosa è successo, se non sbaglio"
"Davvero? - T'Lani corrugò la fronte - A che cosa si riferisce?"
Il volto dell'alieno si aprì in un sorriso sprezzante: "Lei... E tutti gli infedeli che abitano in quella Base di senza Dio, siete stati appena colpiti dalla furia degli Shaaddy, e viene a dirmi
che non c'è niente di nuovo? Dovrebbe essere chiaro anche ai vostri occhi che la vostra presenza li offende, come offende qualsiasi degno Baha'i"
T'Lani si irrigidì: "Gli Shaaddy o i Profeti, come li chiamano i Bajoriani, hanno sistemi diversi per manifestare la loro volontà. In tutte le occasioni in cui qualche popolazione o razza o pianeta ha avuto a che fare con loro, non hanno mai utilizzato esplosivi. Quello fa parte dell'uso di altri tipi di esseri. Esseri tutt'altro che ultraterreni, che posso senz'altro definire criminali. Sta cercando di dirmi che i Baha'i hanno... - cercò una formula neutra - ...informazioni sull'autore o sugli autori di questo crimine?"
Trulissa atteggiò il suo volto ad una espressione indignata: "Le sole informazioni di cui un giusto Baha'i ha bisogno sono quelle contenute nel Libro. E il Libro ci dice che gli infedeli devono
conoscere la Verità che è stata rivelata ai Baha'i, o venire colpiti dalla Loro furia. L'esplosione che è avvenuta sulla Base è un chiaro segno per gli infedeli"
"Sfortunatamente, gli Shaaddy non sono stati così... generosi da fornirci una copia del Libro sacro dei Baha'i. Sono sicura che è una lettura molto interessante. Le sarò grata se vorrà fornirne una al mio database. Per il momento, sono altrettanto sicura che lei ha cose molto più importanti da fare, che non parlare con me. Quindi, la saluto e le assicuro che controllerò con molta attenzione la mia agenda, per vedere dove inserire la nostra prossima conversazione. Arrivederci, ambasciatore." - tagliò corto T'Lani. Attese che lo schermo del monitor si spegnesse prima di rilassare la schiena sulla poltrona e rimase a meditare per un lungo istante. Poi, allungò una mano per premere un pulsante sul bracciolo della sua poltrona.
All'attendente che si affacciò alla porta ordinò di comunicare al capitano Aymane che avrebbe gradito un colloquio personale. Quando? Il più presto possibile, naturalmente.