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DS16GAMMA - MISSIONE 21 RSS DS16GAMMA - Missione 21

21.07 " La scomparsa "

di Claire Drillrush, Pubblicato il 04-02-2019

DS16 Gamma
Sala Comando
31 ottobre 2398 ore 20.22


Claire tamburellò con le dita sul bordo della consolle e chiese, per quella che le sembrava la settantaduesima volta in dieci minuti, se c'erano novità.
Non ce n'erano.
Non che lei si aspettasse una serata tranquilla, un po' per via della situazione attuale un po' per la sua vena di vago pessimismo cosmico.
Suo padre diceva sempre "preparati al peggio, ma aspettati il meglio". Lei si preparava al peggio e si aspettava comunque il peggio.
Se in più ci si sommava il fatto che per la stazione ci fossero qualcosa come quattro delegazioni di atleti adolescenti di razze assortite a piede libero e che fosse appena saltata in aria metà di una nave trasporto, francamente, il meglio che ci si poteva aspettare era di uscirne tutto d'un pezzo e senza aver assassinato nessuno. Figurarsi il peggio.
E poi Claire detestava i ragazzini. C'era stato un periodo della sua vita, anni prima, in cui aveva desiderato dei figli. Poi, misericordiosamente, quel periodo era passato, anche grazie all'aiuto del suo compagno di allora, il quale le aveva comunicato che piuttosto che fare un figlio si sarebbe gettato nell'olio bollente. Simon era sempre stato un uomo di sfumature.
Sperava ardentemente che nessuno dei giovani atleti avesse combinato qualcosa di incredibilmente stupido.
Perciò, Claure tamburellò con le dita sul bordo della consolle e chiese di nuovo se c'erano novità. Erano a 73 ora?
Non appena l'allarme di attivazione del phaser era stato rilevato, Riccardi e un paio dei suoi erano partiti alla volta della fonte, un magazzino da qualche parte nei livelli d'attracco.
Shran, che aveva già i suoi grattacapi con la cerimonia di apertura e con la visita dell'ammiraglio Maelstrom il quale, tra l'altro, a lei era sembrato ancor meno entusiasta di loro all'idea e chiaramente intento a capire se poteva inventare una scusa per defilarsi all'ultimo, per esempio il morbo Meroviano o un attacco Borg, era sceso in infermeria a parlare con Sonx. Il medico, che aveva anche lui la sua parte di burrasca emotiva al momento, sembrava aver trovato le prove dell'esplosione di una bomba a bordo della dannata nave passeggeri.
Comunque la si volesse vedere, non c'era nulla di buono da aspettarsi da una faccenda del genere.

DS16 Gamma
Infermeria
Contemporaneamente


"Ne è certo, Dottore? Assolutamente certo?" domandò Shran, le antenne leggermente ripiegate in avanti a sottolineare l'urgenza della domanda.
Sonx passò il padd che reggeva in mano al capitano e annuì.
"Assolutamente certo. Non l'avevamo capito subito, data la dinamica dell'esplosione, ma come le ho mostrato l'energia cinetica necessaria a conferire a quel pezzo di paratia una tale velocità non può essere stata generata che da un'esplosione."
"E' possibile che non si tratti di un qualcosa di intenzionale?"
Il medico scosse la testa. "Abbiamo controllato. Non sono un esperto di ingegneria, naturalmente, ma in quel punto non c'è nulla che potesse esplodere causando un tale danno."

Shran annuì, richiamando le schematiche della piccola nave e la lista di carico. Nessun componente particolare, nessun carico volatile o pericoloso. Non ci passavano nemmeno le condutture EPS in quella paratia. Non poteva essere esplosa per conto suo.
Ma che senso aveva?

"Se si tratta di una bomba," continuò il capitano, "per quale motivo avrebbero dovuto piazzarla sopra una nave trasporto? Nella lista dei passeggeri non c'era nessun nome rilevante."
"Potrebbe trattarsi di una vendetta privata?"
"Tutto è possibile, ma in questo caso il tentativo è stato piuttosto maldestro. Ci sono stati dei superstiti."
"Il bersaglio avrebbe potuto essere una delle vittime, qualcuno seduto accanto alla posizione della bomba... anche se," esitò un istante il medico, le ampie sopracciglia aggrottate mentre considerava le varie opzioni, "il passeggero avrebbe potuto alzarsi o cambiare posto o comunque scampare all'esplosione."
"Già, non è il modo migliore di assassinare qualcuno."
"Ma allora qual è lo scopo?"
Shran non disse nulla per qualche istante, poi le sue antenne parvero afflosciarsi leggermente. "Creare caos," disse. "Esattamente, l'ultima cosa che ci serve in questo momento."



DS16 Gamma
Sala Comando
31 ottobre 2398 ore 20.34


La settantacinquesima volta fu quella buona.

=^=Riccardi a sala comando.=^=
"Qui sala comando. Dica, comandante."
=^=Qui non c'è nessuno.=^=
Claire aggrottò le sopracciglia. Ecco quello che si otteneva ad aspettarsi il meglio. "Come sarebbe che non c'è nessuno? Siete nel posto giusto?" Claire lo chiese, anche se sapeva benissimo che era inutile. Riccardi era di quanto più affidabile avessero a disposizione e certamente non avrebbe commesso un errore del genere. Il primo ufficiale aveva grande fiducia in lui. Fortunatamente Riccardi lo sapeva e non sembrò seccato dalla domanda, a cui si limitò a rispondere affermativamente.
"E' possibile che si tratti di un errore? Di un falso allarme?"
=^=Non ci sono segni evidenti di lotta o di danni provocati da uno scontro a fuoco ma, non trovando nessuno, ho controllato le registrazioni di sicurezza.=^=
"E?"
=^=Non ce ne sono. Il sistema è stato manomesso in qualche modo. Qualunque cosa sia accaduta non è stata registrata dal sistema di sorveglianza.=^=
"Ma questo ci conferma che qualcosa è accaduto."
=^=Sì, comandante. E so anche dove andare a cercare qualche risposta.=^=



DS16 Gamma
Alloggio Durani
31 ottobre 2398 ore 21.28


Jul'eth era venuta da lei talmente sconvolta che in un primo momento Durani non aveva saputo che fare. Aperta la porta del suo alloggio, se l'era trovata davanti e la cugina era entrata come una furia, buttandosi quasi addosso a lei.
Agitatissima, aveva farfugliato qualcosa a proposito di quel ragazzo.
Durani non era avvezza a certe cose, men che meno a calmare un'adolescente klingon sull'orlo dell'isteria. In ogni caso c'era riuscita, un risultato di cui pareva stupita lei stessa.
Aveva replicato un raktajino per la cugina, l'aveva fatta sedere e, autoimponendosi la calma, aveva atteso che fosse in grado di parlare.

"Si tratta di Jo."
"Questo l'avevo capito. Cosa è successo?"
"E' scomparso!" La ragazza ingollò un ultimo sorso di raktajino cercando di mantenere la calma. "Gli ho parlato l'ultima volta verso le 16, quando mi ha detto che quel tuo collega gli aveva fatto delle domande. Dovevamo parlare di nuovo stasera, ma non riesco a contattarlo. Ero preoccupata e... ho fatto finta di perdermi per avvicinarmi alla loro area di allenamento... e quel suo amico mi ha detto che è scomparso... la loro allenatrice ne ha denunciato la scomparsa!"
Durani aggrottò leggermente le sopracciglia. "Sai a che ora è stata denunciata la scomparsa di preciso?"
La ragazza scosse con vigore la testa. "No. Ma tu devi trovarlo. Devi, ti prego!"



DS16 Gamma
Infermeria
31 ottobre 2398 ore 21.45


=^=Sala comando a Infermeria.=^=
"Qui infermeria," rispose Sonx.
=^=Dottore, il trasporto su cui viaggia il dottor Nammo della commissione di controllo medico è arrivato. Se non sbaglio mi aveva chiesto di avvertirla.=^=
"Grazie. Comunichi per favore al dottore che lo aspetto in infermeria."



DS16 Gamma
Passeggiata
Contemporaneamente


Il magazzino non apparteneva direttamente a Kimmar, ma Riccardi non ci aveva messo molto a risalire a lui. Ormai conosceva bene quel genere di affari loschi e non si faceva illusioni sul fatto che, qualunque cosa fosse davvero accaduta in quel magazzino, Kimmar non ne fosse a conoscenza.
Perciò, in mancanza di altre piste, aveva deciso di fare una visitina al ferengi per chiedergli se per caso in quel magazzino non fosse in atto qualcosa di cui sentiva la necessità di parlagli.
Ciò che lo stupì davvero, però, fu che Kimmar non si trovava. Né alla sua attività, né altrove.



DS16 Gamma - Area di allenamento Dominio - 31 ottobre 2398 ore 22.10



La Vorta prese con gesto elegante il padd che il suo assistente le porgeva e ne lesse il contenuto con grande attenzione. Nessun muscolo del suo viso si mosse mentre scorreva il rapporto. Niente nella sua espressione rivelò il suo disappunto per le notizie che i suoi uomini le avevano portato. Non un cenno lasciò capire quanto la presenza di quei dannati Cardassiani a bordo fosse per lei motivo di rabbia e di imbarazzo.
Si limitò a restituire il padd e tornò a seguire gli allenamenti.