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USS CRUSADER - MISSIONE 20 RSS USS CRUSADER - Missione 20

20.07 "Alla ricerca della Fortezza"

di Leon Krenn Bloch, Pubblicato il 28-02-2019

La Fortezza - 18/09/2398, ore 19:00


"La Fortezza? Ma su quale pianeta mi trovo?" domandò il Capitano.
"Un pianeta qualunque che non ha importanza per la vostra Federazione." rispose la voce.
"Fa parte sempre del gioco in cui la mia nave è una pedina di una immensa partita non è vero?" insistette l'andoriano.
"Qualcuno ha mandato qui lei, se è questo che intende. Ma ora si trova sotto la nostra protezione."
"Non siete i Metron, quindi?"
"Siamo Metron, sì, almeno per il vostro livello di comprensione, ma non abbiamo nulla da spartire con quei Metron che avete già incontrato."
"La Crusader? Stanno bene i miei uomini?"
"Qui non ci sono informazioni su quello che avviene là fuori, nello spazio normale. Mi dispiace Capitano. Ma adesso basta domande: sarà sicuramente stanco, assetato e affamato. Dopo una buon dormita risponderemo alle sue domande."
Il Capitano rimase un po' perplesso di fronte a queste parole ma, prima che potesse di nuovo replicare, all'improvviso lo spazio attorno a sé si trasformò. Shaitan si ritrovò nel proprio alloggio a bordo della nave. Sembrava una tranquilla serata, le luci erano soffuse e del cibo era servito in tavola. Con cautela si avvicinò al tavolo, si sedette e bevve un sorso di acqua o almeno di un liquido molto simile all'acqua. Per quanto ne sapeva poteva essere la stessa tecnologia del ponte ologrammi, oppure qualcosa di completamente diverso...

Nave romulana Zokher - 18/09/2398, ore 21:05


I cinque ufficiali della Crusader, insieme a quattro uomini delle forze speciali, erano stati materializzati a bordo della nave romulana, l'agente Khre'Arain li guidò attraverso i corridoi fino a due alloggi che erano stati, per così dire, preparati per loro. Lo spazio era decisamente ridotto, probabilmente non si trovavano più comodi dei terrestri di qualche secolo prima stipati all'interno dei sottomarini. Per fortuna il viaggio sarebbe durato meno di un giorno, spiegò il romulano, e poi sarebbero sbarcati sul pianeta sconosciuto che ospitava la Fortezza.
Il Comandante Yager, insieme al Capo della Sicurezza Quatro, venne condotto in Plancia, dove si presentò agli altri ufficiali romulani. Yager volle portare con sé in particolare Quatro, in quanto avrebbe comandato una delle squadre di assalto qualora ce ne fosse stato bisogno. Avrebbe perciò dovuto impartire ordini anche a dei soldati romulani e quindi era utile che si facesse subito conoscere. Il dialogo fu ovviamente come ci si aspettava: freddo e breve. Dopo Khre'Arain li riaccompagnò agli alloggi. Certo non era quello né il luogo né la circostanza più adatta per intraprendere scambi culturali.
"Se posso chiedere, ci sono anche dei romulani imprigionati nella Fortezza?" domandò Yager sulla via del ritorno.
"Sicuramente ma non abbiamo mai potuto dimostrarlo al nostro Comando. Solo ora grazie a voi siamo stati autorizzati ad impiegare uomini e mezzi."
"Non ci avete ancora detto cosa sapete oltre all'ubicazione del pianeta..." incalzò Quatro.
"Poco o nulla, solo le coordinate dell'installazione. Quali difese abbiano sulla superficie o in orbita al pianeta ci è sconosciuto. Noi pensiamo che la nostra nave occultata possa passare inosservata e che non si aspettino un attacco." Il suo sguardo si fece per un momento più cupo: "Se falliremo temo che la mia brillante carriera potrebbe finire."

USS Crusader, Plancia - nello stesso momento


Il Capo Operazioni Vikram si trovava obtorto collo al comando della Crusader. Purtroppo gli accordi presi tra la Flotta e i romulani non prevedevano che la Crusader seguisse la nave romulana, d'altra parte la D'Deridex avrebbe viaggiato in occultamento e quindi un viaggio solitario avrebbe certamente aumentato le possibilità di non essere individuata. Compito della Crusader sarebbe stato quello di raggiungere stabilite coordinate stellari e lì attendere comunicazioni. I pensieri di Vikram erano ovviamente rivolti alla missione dei compagni, più che a governare la Crusader. I rischi erano incogniti: era possibile che fossero anche loro catturati e rinchiusi nella Fortezza e che quindi non avrebbe più rivisto nessuno? Oppure faceva tutto parte di quell'assurdo gioco dei Metron e si sarebbero ritrovati tutti sulla nave ancorati in qualche base federale? Ma, soprattutto, quanto erano potenti questi fantomatici Metron? Come mai proprio ora si erano fatti vivi dopo decenni di latitanza? Tante domande... Vikram rifletté se c'era qualcuno nella Federazione che sapeva qualcosa su queste entità.
Proprio in quel momento entrò in Plancia il Consigliere di bordo e prese posto sulla poltrona rimasta ovviamente vuota del Primo Ufficiale. In quel momento, infatti, sulla Crusader era l'Ingegnere Capo il secondo nella catena di comando ma era come sempre in sala macchine.
"Capita a proposito, Consigliere: mi domandavo se qualcuno sappia qualcosa in più su questi Metron..."
Delta trattenne a stento un sorriso: "Ehm, in effetti ho fatto qualche ricerca... ma forse sarebbe opportuno parlarne in un luogo più appartato."
"D'accordo, andiamo nella Sala Tattica." Vikram ordinò di avvertirlo in caso di qualsiasi novità.

USS Crusader, Sala Tattica - pochi minuti dopo


"...quindi mi sta dicendo che lei non crede a questa storia della Fortezza?" domandò basito il Capo Operazioni dopo aver ascoltato per qualche minuto Daniel, che aveva spiegato come nei database della Flotta non risultassero negli ultimi decenni scomparse inspiegate di illustri scienziati o filosofi nei territori della Federazione.
"Non saprei cosa pensare. Può darsi che si interessino di più ai romulani o altre specie, oppure quello che ci dicono i nostri nuovi amici non è del tutto esatto."
"Beh, ovviamente non ci sarebbe da stupirsi. Approfittano dal rapimento del Capitano, ci raccontano questa storiella mentre i loro scopi sono meno filantropici."
"Chissà... Potrebbe esserci qualcosa di interesse strategico o militare là dentro."
"Bisogna avvertire il Comandante Yager dei suoi sospetti. Mandare un messaggio."
"Senza che venga intercettato?"
"No, è impossibile, anzi rischierebbe di metterli in pericolo ancora di più." concluse Vikram. "Beh, alla fine se grazie a loro liberiamo il Capitano facciano della Fortezza ciò che vogliono..."
"Quindi andremo al rendez-vous come programmato?"
Ora fu Vikram a dovere trattenere un sorrisetto: "In realtà Yager aveva già qualche sospetto e ha portato con sé un trasmettitore subspaziale di ultima generazione, non dovrebbero individuarlo."
"Abbiamo la posizione del pianeta!"
"Sì, possiamo avvicinarsi quanto basta per essere pronti a intervenire in caso di necessità."
"E l'Ammiraglio?"
"È consenziente, d'altra parte non si fida nemmeno lui dei romulani."

Nave romulana Zokher, Alloggio dei federali - 19/09/2398 ore 15:57


Un cicalino alla porta segnalò la presenza di qualcuno. Ivanov era il più vicino ed azionò il pulsante di apertura. L'agente romulano: "Tra pochi minuti saremo in orbita. Preparatevi allo sbarco."
Un sospiro di sollievo fu la risposta generale, ancora mezza giornata in quei ripostigli e sarebbero impazziti.

Nave romulana Zokher, Hangar navette - pochi minuti dopo


Yager e il suo gruppo vennero condotti all'equivalente di un hangar navette: due navette erano a loro disposizione.
Una sarebbe partita subito ed avrebbe dovuto fare una ricognizione nei dintorni della Fortezza per segnalare eventuali difese ed il posto migliore dove sbarcare: il Timoniere Laen sarebbe stato alla guida, Bloch e Ivanov lo avrebbero accompagnato.
Quindi sarebbe sbarcata la seconda navetta con Quatro, Khre'Arain e una parte della forze d'assalto.
Gli altri sarebbe stati direttamente teletrasportati in altri punti strategici: una squadra con Yager e il dottore, un'altra comandata dai romulani. Fondamentale era comunque la prima ricognizione e un giusto coordinamento dei successivi sbarchi.

Navetta romulana - pochi minuti dopo


L'Ufficiale scientifico Bloch non riconobbe il pianeta sul quale si trovavano: era delle dimensioni della Terra ma di classe L. La navetta procedette entrando nell'atmosfera gassosa e dirigendosi non lontano da quelle che, stando ai dati a loro disposizione, erano le coordinate della Fortezza. Laen si trovava abbastanza a proprio agio. Bloch procedeva all'analisi della superficie, la consolle era stata tradotta in un linguaggio della Federazione ma alcuni termini risultavano tuttavia grotteschi o incomprensibili.
Comunque, fino ad ora non erano presenti fonti di energia significative. Stavano viaggiando ora ad una decina di kilometri dalla superficie.
"Superficie rocciosa, temperatura 260 Kelvin, atmosfera respirabile per breve tempo, consigliabile l'utilizzo di maschera a gas e di una tuta, comunque." spiegò Bloch, in collegamento con la nave romulana.
=^=Ricevuto, Tenente.=^= fu la risposta di Yager.
Il loro bersaglio si avvicinava rapidamente, Laen decise che era giunto il momento di scendere ulteriormente e di iniziare a virare per circumnavigare il loro bersaglio. Si trovavano ora a circa 6 km dalla superficie ma ancora la visuale non era limpida.
"La Fortezza dovrebbe iniziare a intravedersi..." accennò Ivanov.
"Eccola!" indicò ad un certo punto Bloch.
Una struttura non naturale di colore nero si iniziava a vedere in mezzo alla nubi. "Certo hanno scelto un ottimo posto per nascondersi."
La navetta scese ulteriormente puntando verso il suolo e virando a destra. La superficie era rocciosa ma priva di grandi rilievi, il problema non sembrava tanto quello di raggiungere la Fortezza ma probabilmente di entrarci.
=^=Tenente Bloch e Ivanov: rapporto!=^= disse alla radio Yager.
"Confermiamo visuale della Fortezza. Per il momento non segnaliamo difese o sbarramenti di alcun tipo." rispose l'Ufficiale Tattico.
"Dalla Fortezza provengono fonti di energia ma poco intense," aggiunse Bloch, "anche i segni di vita non sono individuabili, suppongo ci sia una barriera per i sensori."
=^=Va bene, allora la navetta di Quatro può cominciare la discesa. Voi atterrate e provate ad avvicinarvi a piedi e a fare ulteriori analisi.=^= rispose il Primo Ufficiale.
Laen ridusse la velocità e iniziò a cercare un luogo per l'atterraggio. A parte quella strana costruzione non si vedevano segni di civiltà presente o passata. La Fortezza distava ancora parecchi kilometri ma era più prudente atterrare in quel luogo, anche se avrebbero dovuto camminare per qualche ora.

Luogo sconosciuto - nello stesso momento


"Manca davvero poco alla tua sconfitta. Devono solo penetrare nella Fortezza e trovare il Capitano. È sufficiente che lo trovino, non è necessario che lo liberino, se ricordo bene."
"Uhm... Sì, se lo trovano direi che hanno già fatto molto, liberarlo mi pare che sia al di là delle loro forze... Casomai spetterà a te, in quanto vincitore, di decidere della loro sorte."