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SHELDON - MISSIONE 04 RSS SHELDON - Missione 04

04.09 " Nessuno verrà lasciato indietro "

di Nicholas Rush, Pubblicato il 01-07-2021

Sheldon - Sala tattica
20/1/2401 ore 23.30


Dopo aver sentito la voce del capitano, un'euforia generale si era diffusa tra i reparti della nave. I volti tristi e gli occhi spenti avevano lasciato spazio a sorrisi di speranza e voglia di fare, tant'è che tutti erano pronti alle loro postazioni in attesa del segnale di via libera per lasciare finalmente l'orbita di quell'assurdo pianeta e recuperare il Capitano e il Primo Ufficiale.
Gli ufficiali superiori erano tutti in sala tattica ad escogitare un modo per scendere in sicurezza e prelevare i due membri dell'equipaggio, ma ogni piano prevedeva un margine troppo grande di incertezza dato dagli alieni del tunnel: le letture dei dati che provenivano dalle aperture all'interno delle nebulose non avevano un apparente senso logico e Sheldon ci stava dando dentro nelle analisi, tant'è che Rush si era visto costretto ad indirizzare più energia al nucleo del computer centrale di Sheldon in modo da spingere i suoi processori di calcolo oltre il limite. Ben presto però si resero conto che il problema non era la velocità di elaborazione ma la trasmissione di dati: quello che stavano captando arrivava in maniera frammentata, a causa di qualche anomalia subspaziale all'interno delle nebulose che formava una sorta di filtro per i tunnel spaziali.
"Potremmo pilotare una navetta a distanza e redirigere le antenne paraboliche tra il tunnel e Sheldon in modo da formare una sorta di ponte" disse Blake.
"Non è possibile, più ci si avvicina alle nebulose più l'irradiazione del vento solare è alta: avremmo molte interferenze e potremmo perdere i contatti con la navetta stessa. Inoltre, anche volendo mandarci qualcuno fisicamente, tenendo conto che molta dell'energia sarà indirizzata ai sistemi di comunicazione e al sistema di guida per contrastare le forze in quel punto, rischieremmo di avere la navetta in posizione con dentro un pilota croccante e dorato per colpa delle radiazioni" Disse Naky.
"Potremmo provare a contattare nuovamente gli alieni del tunnel e dire che ci sono stati sviluppi e..." disse Hewson prima di essere interrotto.
"No, basta con le buone maniere" disse Rush, che fino a quel momento era rimasto in silenzio pensieroso.
"Io dico che abbiamo atteso fin troppo e che è arrivato il momento di prendere una posizione. Sono stanco di essere alla mercé di questi alieni, di questo popolo e di una rivoluzione che neanche abbiamo cominciato noi."
Sheldon si materializzò in tenuta da boxeur con calzoncini rossi, saltellando avanti e indietro e battendo i pugni coperti da due enormi guantoni.
"Quindi cosa hai intenzione di fare teppista?" disse l'IA.
"Vado a fare un accordo con il nostro pilota" disse Rush serafico.

Sheldon - Hangar navette
21/1/2401 ore 0.45


Rush varcò la porta dell'hangar navette con il cuore che gli batteva fortissimo. Non sentiva altri rumori intorno a lui ma solo un assordante fischio nelle orecchie.
Di fronte alla navetta di Shena fece un lungo respiro e passò una mano sulla lucida fusoliera.
"Shena so che ci sei e mi senti" disse lui.
Con la coda dell'occhio vide che le luci all'interno della navicella si accesero per poi regolarsi in maniera soffusa. Il quadro comandi prese vita e gli schermi si accesero mostrando infinite righe di codice.
"Ho una proposta da farti: la libertà in cambio del tuo aiuto."
Ancora silenzio.
"So che Sheldon è stato così gentile da informarti sulla situazione in cui ci troviamo, quindi non mi dilungherò più del necessario: In questo dpad sono contenuti i dati di rilevamento della nebulosa e del tunnel spaziale, la nostra richiesta è che tu ti diriga il più vicino possibile alla nebulosa e di conseguenza all'ingresso del tunnel e che riesca ad inserirti nella trasmissione portante che scaturisce dallo stesso. In questo modo dovresti riuscire a collegarti e interfacciarti con il sistema degli alieni del tunnel, cosa che hai già fatto in passato quanto sei entrata in contatto con una delle sonde di Sheldon quindi non dovresti avere problemi. Abbiamo bisogno che disturbi i loro scanner per scendere sul pianeta e recuperare il Capitano e il Primo Ufficiale. In cambio sarai libera."
Shena che fino a quel momento era rimasta muta, materializzò un suo ologramma sbiadito sul vetro della navetta. "Non mi sembra una grande offerta, potrei essere scoperta e venire inibita o peggio decompilata. " disse l'ologramma atono.
"Vero ma almeno potresti provare a guadagnarti la libertà: con o senza il tuo aiuto porterò questa dannata nave sul pianeta, se necessario, per recuperare i nostri compagni. Potremmo venire attaccati e fatti saltare per aria dagli alieni del tunnel non appena ci avvicineremo o cedere ai colpi delle sfere elettromagnetiche. Quindi a te la scelta."
"Come sai che non me ne andrò non appena varcato le porte dell'Hangar in spazio aperto?"
"Sapevo che me lo avresti chiesto: prima di entrare avevo pensato di mentire spudoratamente inventando una qualche sorta di minaccia tipo una bomba ad orologeria o qualche strambo stratagemma... ma non sarà niente di tutto questo. Come so che non te ne andrai? Non lo so, ma ho fede.. se è vero che una piccola parte umana è in te allora ci aiuterai." Disse Nicholas guardando in basso.
Il silenzio era quasi assordante e più passavano i secondi più Nicholas pensava di aver fatto un tentativo a vuoto. Sospirando prese a camminare verso l'uscita quando venne bloccato dalla voce di Shena "Programma accettato."

Sulan - Casa sicura
21/01/2401 ore 9.00


All'esterno della casa si sentivano rumori prima confusi, ma con il passare delle ore si trasformarono in urla e scoppiettii.
Dani era rientrato tutto trafelato alla casa sicura "Amici, vi chiedo perdono per il poco preavviso ma la zona non è più sicura. I combattimenti stanno intensificandosi e molta gente sentendo l'aria della rivoluzione sta scendendo nelle piazze. Ci dovremo spostare nei tunnel. Balor vi accompagnerà. Ora scusatemi ma devo incontrarmi con gli altri capi della resistenza. Che la fortuna sia sempre con voi."
Balor stava radunando in una sacca i pochi strumenti a lui cari, per lo più cartigli scritti di suo pugno.
Adrienne e Hazyel si scambiarono un'occhiata d'intesa: era la loro finestra d'uscita.
"Balor, questi tunnel di cui parlava Dani sono gli stessi di cui ci hai parlato? Portano alla superficie?" chiese Kyel.
"Si esatto, sono dedali di cunicoli abbandonati, dubito che ci vengano a cercare li. Il passaggio per arrivare alle gallerie più vicino è non molto distante dalla piazza del monumento"
Adrienne si era completamente dimenticata della carcassa del satellite SpaceX che gli abitanti di Sulan chiamavano ingenuamente "monumento".
Fece per tornare nell'altra stanza in modo da poter attivare il tricorder e verificare le letture del satellite.
"Che stai facendo? Non dovresti usarlo, come lo spieghiamo a Balor se ci vede trafficare con il tricorder?" chiese Kyel.
"Lo so ma prima di essere catturata sono stata al monumento, si tratta di un satellite terrestre di metà del 21esimo secolo."
"E come diavolo ci è arrivato qui?"
"Ancora non lo so, ma purtroppo la lettura che ho fatto è incompleta. Potremmo però terminare di scaricare i dati di navigazione facendo una piccola deviazione prima di inoltrarsi nei tunnel."
"Quanto tempo ti ci vuole?"
"Non lo so, dipende dalla velocità di trasmissione del computer spacex, spero non delle ore."
All'improvviso si udì un forte scoppio sordo non molto lontano dalla loro casa.
"Ce la fai con qualche minuto?"

Sheldon - Plancia
21/04/2401 ore 9.25


Avevano ricevuto nuove istruzioni dal capitano: i tumulti nelle strade stavano crescendo e gli scontri tra polizia e miliziani stavano accendendosi sempre più. Avevano localizzato con qualche grado di incertezza il punto di uscita dei tunnel e la rotta della navetta che avrebbe pilotato Blake con la dottoressa Cruz era stata tracciata.
"Aprite le porte dell'Hangar, ristabilite il contatto magnetico tra i propulsori e il motore della navetta di Shena, autorizzo il suo decollo" disse Rush sedendosi alla poltrona del capitano.
Molti visi si tesero alla ricezione dell'ordine.
"Plancia qui hangar, la navetta di Shena sta lasciando la Sheldon" Sullo schermo la piccola navetta stava lentamente allontanandosi in direzione dello spazio aperto.
Blake sbattè un pugno sul bracciolo della sua poltrona.
"Dannazione, l'avevo detto che era da ingenui lasciarla andare! "
La navetta però dopo aver messo un po' di distanza dalla Sheldon, accese i propulsori di manovra e si fermò di colpo. Shena inviò i suoi dati di navigazione e tracciò una nuova rotta di intercettazione verso la nebulosa.
"Vede Alec, è questione di fiducia " disse Hewson,
"...o di fortuna..." sussurrò Rush.
"Allora ricapitoliamo il piano: non appena riceveremo il ping del tricorder del Capitano allora sapremo che sono arrivati ai tunnel. A quel punto Shena entrerà in azione andando a disturbare gli scanner degli alieni del tunnel: attenderemo che la trasmissione termini e con un buon grado di certezza sapremo se il nostro piano avrà funzionato. Dopodiché Alec con la Dottoressa si dirigeranno al pianeta passando dal lato nascosto per una maggior protezione, mentre noi faremo da supporto in caso di necessità. Tutto chiaro?" Disse Nicholas ai presenti.
Si materializzò uno Sheldon in veste da contabile con un abaco spostando le palline con fare nervoso "Secondo me questo piano ha il 97% di fare un sono fiasco, era meglio tirare due colpi ben piazzati e scendere a muso duro" disse sibilando attraverso i due mega dentoni del personaggio.
"Io invece sono al 100% sicuro che sia il caso di evitare di smaterializzare i membri del tuo equipaggio, almeno nel prossimo futuro." disse Rush con tono tagliente.

Sulan - piazza del monumento
21/01/2401 17.00


Avevano aspettato che i rumori all'esterno della casa diminuissero il più' possibile prima di buttarsi nei vicoli sudici della città: la polizia del regime aveva messo a ferro e fuoco le strade nel tentativo di mantenere l'ordine e reprimere la sommossa. In alcuni vicoli versavano i corpi martoriati di chi aveva osato ribellarsi.
Il terzetto composto da Balor in testa, Adrienne al centro e Kyel a chiudere avanzava lentamente cercando di evitare le strade principali e sfruttando i ripari offerti dalla baraccopoli.
Dopo diverse ore di cammino arrivarono finalmente alla piazza: al centro si stagliava la carcassa del satellite e la scritta SpaceX ormai coperta dalla ruggine e dalla sporcizia faceva capolino sulla fusoliera.
Balor fece loro segno di abbassarsi. "Questo è il punto più pericoloso, dovremo fare in fretta e attraversare la piazza in diagonale: vedete quella struttura? Quello è un vecchio pozzo di trivellazione chiuso per esalazioni tossiche. Superato questo punto, con queste farò saltare l'ingresso e a quel punto saremo al sicuro, non ci seguiranno. "
Disse lui mostrando quelle che sembravano essere due esplosivi artigianali.
Adrienne si mise dietro Kyel sfruttando il suo corpo come riparo ed apri il tricorder che subito riavviò il download dei dati.
"Kyel qua dice almeno 10 minuti!" disse lei sussurrando al compagno.
"Al diavolo, fra 10 minuti potrebbero accerchiarci e ucciderci tutti. Questa piazza è troppo scoperta, non abbiamo riparo."
Balor nel frattempo si era incamminato veloce ed era quasi arrivato al monumento quando fece loro segno di sbrigarsi. Kyel prese per mano il suo Capitano e iniziarono a correre verso Balor.
Dietro di loro però sentirono delle voci urlare, poi iniziarono gli spari: Balor sgranò gli occhi per la paura e fece per voltarsi ma venne colpito al fianco e stramazzò al suolo. Uno dei colpi centrò in pieno il sostegno di ferro che sorreggeva il satellite facendola cedere e provocando un sonoro boato nel momento in cui l'oggetto, dalle dimensioni di un autobus, cadde al suolo.
Kyel in un impeto di adrenalina prese Adrienne spingendola dietro ad una delle paratie di metallo come riparo di fortuna e si chinò cercando di portare al riparo anche Balor trascinandolo per la borsa a tracollo. Purtroppo per il vecchio insegnante non vi era molto da fare: stava perdendo copiosamente sangue dalla ferita e rantolava.
Adrienne cercò di premere sulla ferita ma capiva che era tutto inutile.
"Dovete andare... vi coprirò io. Prendete la mia borsa nei cartigli che ho fatto se sovrapposti vi indicheranno la strada per raggiungere gli altri nelle gallerie. Andate! " disse lui respirando a fatica.
"No! Non ti lasciamo indietro!" disse Adrienne.
Kyel sollevò la compagna "Dobbiamo andare Adrienne..." l'Ufficiale prese la borsa e, trascinando la compagna per il braccio, presero a correre in direzione della casupola che gli aveva indicato Balor.
Con una spallata buttò giù la paratia e caddero ai piedi di una scala. I due ufficiali si girarono in direzione dell'amico che li aveva aiutati ormai circondato.
Lui sorrise loro un'ultima volta prima di venire colpito da un proiettile sparato da una delle guardie. Adrienne tenne a stento le lacrime guardando la barbarie appena compiuta: ora voleva solo andarsene da quel maledetto posto.
Presero a correre su per la scala traballante facendo tintinnare le catene appese al parapetto: Kyel attivò i due ordigni artigianali e quando furono sufficientemente lontani, li innescò lanciandoli in direzione dell'apertura dal quale fecero capolino diverse guardie. Non fecero in tempo a capire la direzione dei fuggitivi che uno scoppio sordo fece crollare detriti sigillando l'entrata e dando uno scossone alla scala, sollevando un gran polverone.
Adrienne attivò la comunicazione dal tricorder "Sheldon, qui è il Capitano. Siamo ai tunnel". disse tossendo.

Sheldon - Plancia
21/01/2401 ore 17.15


"Ricevuto Capitano! Ci faremo trovare al rendez-vous" disse Rush. "Inviate il segnale alla navetta, Shena.. può entrare in azione"

Navetta Shena
contemporaneamente


Ricevuto il segnale, Shena, che nell'attesa aveva decriptato il segnale della trasmissione proveniente dal tunnel, si inserì sulla frequenza portante degli alieni e, come un pesce che risale la corrente, iniziò il trasferimento del suo codice sorgente all'interno della nebulosa. Il codice con il quale stava interfacciandosi era molto diverso da quello che fino a quel momento aveva visto: era molto più complesso di Sheldon ma estremamente elegante. I costrutti vivevano come entità singole, ma in qualche modo vi era una stretta dipendenza fra loro, come cellule all'interno di un'entità biologica.
Iniziò con qualcosa di semplice: assorbì un programma matematico imparando ed evolvendosi. In pochi cicli era già un'entità molto più evoluta rispetto a quella presente pochi attimi prima sulla navetta.
Più assorbiva, più aveva fame di conoscenza.

Sheldon - Plancia
21/01/2401 ore 18.20


Era passata quasi un'ora dalla partenza di Shena e tutti erano con il fiato sospeso.
"Signore, credo che stia succedendo qualcosa, registro delle fluttuazioni nella trasmissione portante" disse Naki dalla sua postazione.
"Mi faccia vedere.." Rush raggiunse la collega e guardo' lo schermo: i ping registrati dai sensori della sheldon stavano formando una piramide numerica "21, 34, 55, 89...e' la sequenza di Fibonacci!" esclamò Rush. "..e' il nostro segnale. Muoviamoci a scendere, signor Blake è autorizzato al decollo!"

Tunnel spaziale
luogo e data sconosciuto


Le entità formate da pura energia non ci misero molto a capire di essere stati compromessi. Non conoscendo la strana forma di vita che stava dilagando nel loro spazio come un virus innescarono una serie di esplosioni portando al collasso quark e leptoni che viaggiavano liberi nel loro spazio, cercando di chiudere il wormhole.

Navetta Sheldon - in orbita intorno al pianeta
21/01/2401 ore 19.00


Blake e la dottoressa erano in orbita intorno a Mularus nella parte nascosta del pianeta: da lì a poco avrebbero salvato i loro compagni e finalmente messo un punto a quella storia.
Janette aveva il cuore che pulsava a mille al pensiero che Rezon finalmente sarebbe tornato.
La voce metallica di Filippo risuonava nella navetta aiutando Blake a manovrare, cercando una rotta di discesa che non fosse troppo rischiosa dovendo contrastare la forza magnetica del pianeta e il vento solare che colpiva la superficie.
"Alec, hai un grado di appruamento troppo alto, riporta sui 27 gradi e correggi l'imbardata." Disse Jekins.
"Lo so! Ma è come guidare in mezzo ad una tempesta, bendati, con qualcuno che sperona!"
All'improvviso una paratia della stiva esplose emettendo scintille e Janette fece per alzarsi per andare a spegnere l'incendio ma uno scossone la costrinse a rimanere seduta.
"Sheldon, qua registro fluttuazioni fuori scala! Sembra che il vento solare si sia intensificato, come a seguito di un'eruzione o una forte esplosione, ne sta arrivando un'altra in questo momento! "
Un altro colpo scosse la navetta. Un mini sheldon travestito da macchinista e sporco di fuliggine comparve sul cruscotto di fronte ai due ufficiali.
"Ciccio hai una bobina giroscopica fuori uso, qua ci rimetti la baracca!"
"Navetta, qui Rush, come state? Vediamo che siete danneggiati, riuscite a rientrare?"
"Siamo malconci ma potrei riuscire anche a scendere sul pianeta..."
"Negativo, abbiamo già due dispersi. Non voglio rischiare di averne altri due in un altro punto di quella palla di ghiaccio!"

Sheldon - Plancia
21/01/2401 ore 19.30


"Naki, sei riuscita a capire da dove vengono quelle fluttuazioni cosi forti di particelle?" Chiese Rush
"Da una prima analisi sembra che sia un flusso massiccio e consistente proveniente dal tunnel dentro la nebulosa, come se stessero cercando di far collassare il wormhole."
"C'è modo di contrastare il flusso?"
"Sì, teoricamente.. se avessimo un generatore di campo inverso, potremmo creare una sorta di scudo, ma sarebbe necessaria molta energia per un flusso del genere, dubito che una navetta possa erogare questa potenza."
Rush fece un lungo respiro e si sedette sulla poltrona del capitano, che gli sembrava sempre più profonda e imponente, poggiando i gomiti sulle ginocchia.
"Il deflettore di Sheldon basterebbe?" chiese lui socchiudendo gli occhi.
"Con l'aiuto di sheldon sì.. dovremo spegnere qualche sistema per arrivare alla potenza necessaria. Ma non riusciremo a proteggere a lungo una navetta in movimento "
"Chi ha parlato di navette?"

Sulan - superficie pianeta
21/01/2401 - 21.00


Attingendo ai ricordi di Balor, Adrienne e Kyel corsero per quella che sembrava un dedalo infinito di cunicoli e scale: arrivati però ad uno dei punti di snodo, dove credevano di trovare membri della resistenza, non vi era invece anima viva, ma solo urla e pianti in lontananza. Adrienne percepiva dolore e tristezza... il prezzo da pagare per portare ad un cambiamento.
Raggiunsero alla fine una pesante porta di ferro, simile ad un ingranaggio, l'ultima barriera tra loro e la superficie ghiacciata.
"Sheldon noi siamo all'uscita, la navetta è pronta al recupero?" Chiese il Capitano.
"Bzzz...navetta danneggiat... bzzz... recupero...coordinate" la comunicazione era pesantemente disturbata.
"Cosa succede, perché non riusciamo più a sentirli? Adesso che siamo verso la superficie dovremmo sentirli meglio! " chiese Kyel.
"Non ne sono sicura, ma deve esserci in atto un qualche tipo di evento solare, una tempesta che disturba i segnali. Ricevo però un pacchetto in ingresso... sono delle coordinate: vogliono che ci dirigiamo qualche km in questa direzione..."
Adrienne non fece in tempo a finire il discorso che dietro di loro sentirono degli spari: probabilmente le forze di polizia erano penetrate nei tunnel e ora stavano cercando di stanare i ribelli.
Kyel si affrettò ad andare a quello che sembrava essere un pannello comandi e tirò con forza la leva che azionò una fastidiosissima sirena e il pesante ingranaggio prese a ruotare.
"Ed ecco che la copertura va a farsi benedire!" disse lui coprendosi le orecchie.
Delle guardie fecero capolino dai tunnel e riconobbero Adrienne "E' la femmina che si è ribellata! La vogliono viva, sarà lapidata sulla pubblica piazza, prendeteli!"
I due ufficiali saltarono giù dal parapetto che li separava dall'apertura e Kyel sparò qualche colpo con l'arma rudimentale che Balor teneva nella sua sacca: per loro fortuna trovarono alla base del parapetto quella che doveva essere una motoslitta. Sfruttando la confusione degli spari saltarono in sella ad una delle moto e uscirono all'esterno venendo investiti in pieno dall'aria gelida.
"Da che parte andiamo?" urlò Kyel.
"Non posso usare il tricorder, il suo segnale attirerebbe le sfere elettromagnetiche! Vai da quella parte, quando saremo più vicini al punto indicato da Sheldon creerò un'onda inversa con il tricorder, giusto il tempo per contattarli, ma questo ne esaurirà l'energia! " disse lei indicando la direzione con un braccio e usando l'altro per cingere la vita del compagno.
Dietro di loro le guardie presero ad inseguirli.
Il vento sibilava fortissimo e ogni tanto degli sbuffi di neve venivano sollevati dai colpi sparati dagli inseguitori.
"Non vedo la navetta, dovrebbero essere vicini a noi! " urlò Kyel.
"Attivo il tricorder, incrociamo le dita! " sullo schermo del tricorder comparve un puntino rosso pulsante che indicava le coordinate inviate da Sheldon e contemporaneamente trasmise la loro posizione. Subito dopo il dispositivo emise un ultimo suono e si spense. Nell'aria però iniziò a sentirsi un sibilo sempre più forte che Rezon riconobbe subito "Il campo inverso non ha funzionato, reggiti! " e non molto distante da loro una delle sfere si schiantò al suolo sollevando detriti di roccia e neve che fece sbandare uno degli inseguitori che capottandosi prese fuoco ed esplose.
Gli altri impauriti frenarono con forza osservando i due fuggitivi che si allontanavano.
"Si sono spaventati! " disse Adrienne.
Kyel, sentendo che il terreno stava facendo guadagnare loro velocità a causa della pendenza, cercò di frenare il mezzo ma, invece di rallentare, uno spruzzo di grasso gli finì addosso. "Hanno colpito il sistema idraulico siamo senza freni! " non fece in tempo a finire la frase che di fronte a loro si aprì un immenso canyon di ghiaccio.
Ormai fuori controllo, Adrienne si aggrappò a Kyel in un abbraccio pigiando il viso contro le spalle del compagno.
Kyel stava per chiudere gli occhi quando scorse alla sua sinistra quella che sembrava una delle gondole della Sheldon: intuendo il malsano piano portò al massimo la velocità della slitta.
Il veicolo prese spinta e arrivato sul ciglio del canyon, grazie alla pendenza e alla velocità guadagnata, prese a librarsi dolcemente in aria per poi inclinarsi in avanti proprio mentre la Sheldon passava inclinata di fronte a loro. L'impatto fu più duro del previsto con la fusoliera dell'immensa nave, tanto che Kyel urlò diverse imprecazioni che vennero subito coperte dal vento.
All'interno del campo di smorzamento creato da Naki, Sheldon riuscì ad isolare gli schemi biologici di Kyel e Adrienne e a teletrasportarli direttamente in infermeria.
"Plancia qui infermeria! Sono a bordo, svenuti e ammaccati!" esclamò con una voce acutissima la dottoressa Cruz.
"Grazie dottoressa. Blake, ci riporti in orbita e santo cielo entriamo in curvatura il prima possibile!" esclamò Rush lasciandosi avvolgere dalla poltrona.
"Con piacere signore.Chiusura ugelli esterni, massimo impulso!" disse Blake.
"Capitano, rilevo almeno 5 forme di vita sulla superficie, è molto improbabile che non ci abbiano visto" disse Filippo.
Nicholas si prese qualche secondo in cui tutti i rumori intorno a lui furono ovattati e sentiva solo il suo respiro. Le conseguenze della sua decisione potevano avere effetti deleteri su quella primitiva cultura che di per sè non era proprio stabile: poteva ingannarsi quanto voleva, sul fatto che gli alieni del tunnel, ancora a loro sconosciuti, magari potevano aver voluto loro in primis una situazione di instabilità su Sulan. Ma la verità era che aveva infranto uno dei capisaldi della Federazione e ora avrebbe dovuto pagarne il prezzo.
"Signor Jekins... salvi tutti i rilevamenti sul diario di bordo... ma soprattutto annoti anche che il Facente Funzione di Capitano, con un suo esplicito ordine, ha contravvenuto alla prima direttiva della Federazione Unita dei Pianeti " disse Rush alzandosi.
"Ma Nicholas... " intervenne Paul.
"Niente ma Paul... lascio la plancia. Dite all'equipaggio che il Capitano e il primo ufficiale sono di nuovo a bordo" detto questo, Nicholas si voltò e sparì dietro le porte della plancia.